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14 ottobre 2019

Un coro troppo unanime contro la Turchia


La Turchia ha iniziato un'operazione contro i curdi in Siria, con lo scopo dichiarato di creare una fascia di protezione dei propri confini e definendo i curdi "terroristi".
L'operazione è partita perchè Trump ha ritirato o ridislocato i soldati americani in zona così che non facessero più da scudo ai curdi.
Le cancellerie occidentali si sono espresse con toni retorici contro Erdogan e anche in Italia c'è un coro unanime, troppo unanime, di condanna.
Ho delle perplessità.
I curdi, soprattutto con Ocalan ora in carcere e che per un certo periodo ha avuto protezione e riparo dal governo D'alema in Italia, hanno effettivamente compiuto degli attentati terroristi contro la Turchia.
E la Turchia può essere legittimamente "irritata" nei loro confronti e di chi li protegge, un po' come fanno i francesi con i terroristi rossi italiani che in Francia hanno trovato protezione e rifugio (ma l'Italia non ha scatenato guerre e neppure proposto sanzioni punitive: pusillanimità o saggezza ?).
I curdi si sono distinti nella guerra contro l'Isis.
Gli Stati Uniti sono sempre stati accusati di fare le guerre nel mondo, ma adesso si è giunto al ridicolo di infamarli perchè si vogliono ritirare dalle guerre eterne ed inutili, come le ha definite il Presidente Trump.
In pratica c'è chi vorrebbe usare i soldati americani per i propri scopi (e allora considera l'intervento "giusto") salvo poi pretendere che si facciano da parte in altri casi, non capendo che gli Stati Uniti hanno un presidente che guarda, giustamente, agli interessi americani e non a quelli altrui.
Sabato a Bologna a favore dei curdi hanno manifestato i centri sociali e già questo fatto mi porta a guardare con sospetto alla causa curda, soprattutto quando imbrattano muri o distruggono il banchetto di Fratelli d'Italia, cioè il primo partito che andò a manifestare a sostegno dei curdi davanti all'ambasciata turca.
Vengono attaccati i calciatori turchi perchè si schierano con la loro patria e il loro governo, diversamente da quello che fanno tanti "intellettuali" italiani che non perdono occasione per distinguersi infamando l'Italia e il governo (ma solo quando è di Centro Destra).
Calenda cerca visibilità proponendo una manifestazione unitaria a favore dei curdi.
Non mi piace.
Non mi piace neppure il metodo sbrigativo di Erdogan e non mi piace la minaccia di farci arrivare milioni di clandestini.
I curdi, divisi fra più stati (Siria, Iraq e Turchia soprattutto) sono un problema perchè da un lato ambiscono ad un loro stato (in parte come i catalani o gli scozzesi o i nostri altoatesini), dall'altro però per averlo, devono sottrarre territorio a stati già formati.
Non credo che si possano risolvere quei problemi con una manifestazione, uno slogan e tanto meno con le solite, becere sanzioni che fanno danno più a noi che a chi ne viene colpito.
Dopo decenni di conflitto, sono ancora al punto di partenza (come del resto i palestinesi) e non si intravvede una soluzione.
Non ho una soluzione da proporre nè una parte che mi convinca per cui schierarmi.
L'unica certezza che ho è che non canto nel coro con gli euro cattocomunisti, per nessuna ragione al mondo.






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1 commento:

Nessie ha detto...

La sottoscritta ha sempre respinto l'idea della Turchia (in quanto stato islamico) in Europa, già in tempi non sospetti. Il sultano ricattatore di Ankara, alza la voce, la posta e il tiro, semplicemente perché nella Ue trova dei gran pecoroni pronti a farsi intimorire, in primis la Germania che ha molta immigrazione turca fin dal dopoguerra. E a proposito di quest'ultima, fa l'arrogante con i deboli (vedi Grecia) e la sottomessa con gli arroganti.