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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

12 maggio 2020

Conte e i suoi ci consegnano agli avvoltoi dell'unione sovietica europea

La giornata di ieri è stata caratterizzata dai commenti (per nulla positivi) circa lo sperpero di milioni di euro per "liberare" una volontaria ong che era andata in Africa, rapita, si è convertita ed è ritornata nel modo e abbigliata come sappiamo.
Lascio commentare agli utilizzatori di Twitter, tra i quali Krancic con una vignetta delle sue.
Io preferisco continuare a mantenere l'attenzione sulla pericolosissima deriva economica assunta da Conte e dai suoi compari.
Ancora si attende di leggere il famigerato "decreto aprile" che vedrà la luce a metà maggio ed entrerà in vigore a luglio, che si dice di ben 766 pagine.
La logorrea è una caratteristica degli avvocati levantini.
Vengono sparate cifre di miliardi messi sul tavolo e distribuiti a pioggia.
Se quei miliardi fossero stati messi in campo dal precedente governo si sarebbero risolti molti problemi allora esistenti ed oggi ingigantiti dal virus cinese e saremmo stati più solidi nell'affrontare le conseguenze della pandemia.
Ma allora l'unione sovietica europea, con i loro complici del pci/pds/ds/pd, ha ostacolato in ogni modo una politica espansiva e di rilancio, limitando le disponibilità a frazioni di punto.
E il governo, sempre Conte (forse si preparava già ad entrare nella corte delle consorterie dell'unione sovietica europea ?) ha pavidamente chinato la testa, non avendo la capacità di affermare la propria sovranità.
Oggi, invece, ci consentono di indebitarci fino al 160% del pil, anzi ci istigano ad accettare i loro doni (e Conte, che vuol fare tanto il saccentone, accecato dall'ambizione - ubris ... - personale, non ricorda neppure il timeo Danaos et dona ferentes che abbiamo tutti imparato sui banchi del ginnasio) ben sapendo che più ci indebiteremo con loro, meno autonomie avremo e più sarà facile per loro mettere le mani sui nostri risparmi e sulle nostre case.
Perché quello è ciò che accadrà ed è in quella direzione che, scientemente o meno, ma comunque sciaguratamente, ci sta portando Conte con il suo governo di cattocomunisti e contorno di poltrone assegnate al fondo schiena dei grillini.
Cerchiamo di capire che tutti quei miliardi dovranno essere restituiti e a pagare saremo noi Italiani, con i nostri risparmi.
L'unica soluzione è votare, cambiare il governo ed appellarci agli Italiani perché diano fiducia ad un governo che esca dall'unione sovietica europea e vi investano direttamente parte dei loro risparmi, a fronte di titoli del debito pubblico nazionale con alti rendimenti e garantiti dai beni culturali ed artistici in possesso dello stato.
Beni Italiani a garanzia di un debito Italiano in mano ai cittadini Italiani.










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