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No alla deriva

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29 maggio 2020

Miliardi annunciati, mai arrivati

La stampa serva e i maggiordomi italiani dell'unione sovietica europea sono uniti nell'intonare lodi al Feldmaresciallo Von der Leyen per l'annuncio di una pioggia di miliardi e si scoprono tifosi della Merkel che dovrà domare il rospo olandese.
Il messaggio che cercano di veicolare è: l'europa ci regala 81 miliardi (a fondo perduto) e altri 92 ce li presta a un tasso irrisorio da restituire l'anno del mai.
I babbei ci cascano, noi no.
Così come non sono babbei i governanti dei paesi del Nord europa che condizionano la trattativa.
Ma vediamo meglio la "regalia".
Si parla complessivamente di 172 miliardi all'Italia, 81 a fondo perduto e 91 in prestito da restituire, denaro da attingere da un fondo da costituirsi di 750 miliardi, 500 a fondo perduto e 250 a prestito.
Già da i numeri proposti c'è qualcosa che stona.
Il fondo ha due terzi a fondo perduto, ma all'Italia a fondo perduto ne verrebbero erogati meno della metà.
Se avessero fatto una proporzione corretta all'Italia, a fondo perduto, sarebbero dovuti arrivare 115 miliardi a fondo perduto e solo 57 a prestito.
Con 91 a prestito significa che l'Italia sarà maggiormente onerata per il rimborso del prestito, mentre altri stati godranno di un maggior aiuto a fondo perduto, quindi l'Italia paga più degli altri stati in termini di interessi.
Ma c'è molto di più.
Il fondo da 750 miliardi non verrebbe formato per grazia divina, come manna che scende dal cielo, bensì attraverso i contributi dei paesi membri e l'Italia è uno dei principali contribuenti.
Calenda, che non è certo di Centro Destra, ha stimato in 55 miliardi l'onere immediato a carico degli Italiani per costituire il fondo, soldi che decurterebbero immediatamente gli 81 a fondo perduto, riducendoli a 26, cioè l'equivalente dell'asta dei BTP Italia di fine maggio, che pagano sì interessi, ma tutto resta in mani italiane, senza condizionamenti.
Il fondo, poi, rientra nelle partite di bilancio 2021-2027, con erogazioni che è lecito dubitare rappresentino una iniezione immediata di liquidità, bensì erogazioni da strozzini, con il contagocce, giusto per tenere in vita il moribondo.
Vi sono infine le condizioni.
La digitalizzazione, la politica ambientale, i diritti sociali (detto così a me puzza di clandestini lontano un miglio), quelli del lavoro.
Chiacchiere.
Ma che sono autentici pretesti per imporre una politica economica che punta ad espropriare gli Italiani dei risparmi e delle proprietà.
Timeo Danaos et dona ferentes.
Conte e Gualtiari, Pinocchio e Fracchia secondo Borghi, si riempiano meno la bocca di miliardi annunciati, perché non arriveranno.
Agli Italiani arriveranno solo conti da pagare.










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