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No alla deriva

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21 ottobre 2020

Nè Calenda per Roma, nè un civico per Bologna

Vedo con tristezza che un signore, noto per essere figlio di una brava regista e per aver avuto una particina nel Pinocchio televisivo, sgomita da anni per avere un posto al sole, passando da un incarico all'altro con un camaleontismo degno di Fregoli.

Adesso si propone come sindaco di Roma, senza che mi siano note le sue qualità da amministratore, al contrario ha lasciato una miriade di situazioni in sospeso dopo aver ricoperto il ruolo di ministro dello sviluppo economico (poi ha avuto la fortuna di essere stato sostituito da Di Maio ...).

Eppure leggo commenti positivi, scappellamenti a destra e a sinistra, addirittura ipotesi di far confluire su di lui i voti del Centro Destra.

Analogamente a Bologna i centristi ex democristiani, di osservanza Casini, si stanno organizzando per proporre una lista al di fuori della destra, della sinistra, del centro.

Probabilmente ambirebbero ad individuare il candidato della sinistra e, per me, non ci sarebbe nulla da eccepire visto che i cattocomunisti ormai sono una parrocchia unica divisa solo dalle ambizioni personali.

La cosa grave è data dalle "aperture" nei loro confronti dei partiti di Centro Destra che, invece, dovrebbero insistere nel proporre un candidato di area, ben marcato e colorato.

A Bologna come a Roma, ma anche Milano e ovunque si voti.

L'esperienza di Guazzaloca, tanto esaltata e ricordata, fu una occasione perduta per Bologna prima ancora che per il Centro Destra, perchè non attuò alcuna rottura con il passato, consentendo ai cattocomunisti di riparare all'errore della candidatura della Bartolini, vincendo le successive elezioni.

Ricordo anche il fallimento delle candidature di Gazzoni (che arrivò addirittura terzo, dietro anche a Berselli) e di Cazzola che, pur contando sul voto del Centro Destra, non riuscì a portare al ballottaggio il cattocomunista.

L'unica che ci è riuscita, nel 2016, fu la troppo sottovalutata Lucia Borgonzoni, quindi una candidatura marcatamente politica, di area, che costrinse Merola, sindaco uscente, al ballottaggio.

Il Centro Destra rinunci alle candidature specchietto (conduttori televisivi, giornalisti, magari virologi o altro) per un politico che abbia alle spalle una storia di militanza, di appartenenza, di coerenza ideale e di impegno.

Sarebbe una scelta che paga e proiettata verso il futuro, perchè la politica non finisce mai con una elezione.

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