Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 gennaio 2021

Demofobia

Il 4 marzo del 2018 le elezioni politiche in Italia rovesciarono il quadro politico fino ad allora conosciuto.

Ai primi due posti nei consensi si piazzarono due partiti, uno dichiaratamente antisistema (i grillini con il 33% dei voti) ed uno fortemente critico verso il sistema (la Lega con il 17%).

I partiti di quello che fu l'infame "arco costituzionale" che avevano nella prima repubblica il 95% dei voti, non andarono oltre il 45% (sommando i cattocomunisti nelle varie espressioni, Forza Italia e i centristi di Centro Destra) con un 4% residuale a Fratelli d'Italia, erede del glorioso Movimento Sociale che non ha mai fatto parte dell' "arco costituzionale".

Non c'era una maggioranza e solo la provocazione di Mattarella che si apprestava a creare dal nulla un governo Cottarelli, asservito all'unione sovietica europea, di partenza senza maggioranza neppure parlamentare e, come figlio legittimo del governo Monti, totalmente inviso al Popolo, fu partorita la maggioranza giallo verde tra grillini e Lega.

Anche allora la strada maestra sarebbe stato richiamare il Popolo al voto, ma Mattarella non lo fece.

La maggioranza giallo verde ebbe di buono che dimostrò le capacità di Salvini e della Lega a governare nell'interesse degli Italiani (flat tax, quota cento, respingimento dei clandestini) e, contemporaneamente, scoprì il bluff dei grillini, la cui inettitudine emerse ancora di più con il governo asservito all'unione sovietica europea del Conte bis, ancora una volta scelto da Mattarella pur di non chiamare gli Italiani al voto.

Adesso ci risiamo.

Per la terza volta, la scelta naturale sarebbe convocare le elezioni, ma Mattarella, probabilmente condizionato dai voleri dell'unione sovietica europea che teme che l'Italia si allinei, se non al Regno Unito (come a me piacerebbe) ma almeno a Polonia ed Ungheria, cerca disperatamente di spremere sangue dalle rape e costituire un nuovo governo, sempre tra grillini e cattocomunisti, facendo leva sui peggiori sentimenti delle persone: l'interesse personale dei parlamentari a non rinunciare a 360mila euro di indennità che verrebbero percepite nei prossimi, ultimi due anni di legislatura.

Le scelte, ripetute, di non percorrere la strada maestra del voto ci hanno portato all'attuale situazione in cui nessuno osa mandare a quel paese (eufemismo) Macron che si è permesso di giudicare la situazione politica italiana.

La demofobia di chi per decine anni si vanta di essere rappresentante delle classi popolare e operaie, ha raggiunto ormai livelli parossistici.

Errare humanum est, sed diabolicum perseverare e continuare a rifiutarsi di percorre la strada del voto e, anzi, cercare la formazione di un governo di parte che tutti sanno non avere la fiducia popolare ed elettorale è una provocazione, più che un errore, nei confronti degli Italiani che non deve essere taciuta.

30 gennaio 2021

Come sono caduti in basso !

Al peggio non c'è mai fine e dopo Monti abbiamo avuto Letta, Renzi, Gentiloni e pensavamo che fosse ricominciata la risalta con il ritorno della Lega al governo.

I clandestini venivano bloccati e rispediti a casa, le ong multate e le loro imbarcazioni sequestrate, si cominciava a modificare la Fornero, una prima applicazione di flat tax per una parte degli autonomi, insomma si cominciava a respirare.

Ma è stato un breve intervallo, la Lega non ha ritenuto di continuare nello stillicidio dei "niet" pronunciati senza costrutto dai grillini ed ha fatto saltare il governo, confidando nella parola di Zingaretti "mai con i cinque stelle" che, a loro volta, giuravano "mai con il partito di Bibbiano". 

Elezioni a settembre/ottobre 2019 avrebbero sancito la creazione di un governo coeso, sempre di coalizione, ma con una preponderanza di una Destra Nazionale che avrebbe dignitosamente gestito tutto quello che, oggi, sappiamo sarebbe accaduto.

Ma fidarsi di Zingaretti, Grillo, Renzi e Di Maio è incauto, soprattutto quando possono contare su una sponda al Quirinale che è arbitro che gioca sempre per una parte, la stessa, la sinistra.

Così se pensavamo che con Renzi e Gentiloni avessimo toccato il fondo, ci siamo dovuti ricredere e, con lo stesso Conte sovranista di prima, è stato formato un governo europeista e cattocomunista.

Abbiamo toccato il fondo ?

A sentire i "mai più con Renzi perchè è inaffidabile", pronunciato da Zingaretti e Di Maio qualcuno ci avrà anche creduto e, invece, sprofondiamo ancora più in basso con Mattarella che, invece di scegliere la rapida strada maestra del voto o la subordinata dell'unità nazionale (vera, con TUTTI dentro, senza esclusioni e solo per l'emergenza sanitaria ed economica con esclusione di ogni altro provvedimento che non sia di ordinaria amministrazione), conferisce un mandato esplorativo a Fico.

No, Fico, il gemello napoletano di Di Maio !

Con un mandato preciso: ricreare la stessa identica maggioranza.

Adesso si sprecheranno parole sui programmi, ma l'unico collante è il rifiuto delle elezioni che manderebbero a lavorare tre o quattrocento parlamentari cattocomunisti e grillini e forse un centinaio del Centro Destra (prevalentemente "moderati").

Non illudiamoci, quelli un governo lo faranno e sprecheranno risorse e tempo, consegnandoci nel 2023 un'Italia messa ancora peggio che oggi.

Tasse (già si parla di un incremento delle tasse sulle case per la revisione del catasto), clandestini in abbondanza, leggi di deriva morale e di bavaglio alle libere opinioni, quello faranno, perchè solo quello potranno fare in quanto non di interesse della consorteria di potere che detterà loro cosa fare con il morbo cinese, con i vaccini, con i soldi (nostri) del recovery fund.

Quelli sono caduti ancora più in basso di ogni immaginabile fondo.

E non è finita !

29 gennaio 2021

Il Buon Senso e la Realtà

Ne La Verità di oggi un doppio editoriale, di Marcello Veneziani e di Maurizio Belpietro in relazione alla crisi di governo.

Veneziani sostiene il Buon Senso che, prendendo atto della gravità della situazione e della inettitudine di Conte e dei suoi compagni, ma anche della composizione parlamentare con deputati e senatori che non ci stanno a rinunciare ad altri due anni di privilegi e di un Mattarella che non ci sta a mandarci al voto per far vincere il Centro Destra, chiede che si affrontino i gravi problemi che minacciano la sopravvivenza dell'Italia: sanità ed economia.

Dando voce al Buon Senso, Veneziani quindi auspica che i politici, d'ambo le parti, smettano di arroccarsi sulle loro posizioni e facciano un tratto di strada assieme per tirarci fuori dal guano.

Belpietro condivide l'analisi sulla scarsa possibilità di tornare al voto, ma argomenta la necessità di un profondo cambiamento che può venire solo da elezioni che diano la maggioranza al Centro Destra, pur consapevole che un governo di Centro Destra avrebbe tutti contro e il potenziale purosangue sarebbe destinato ad essere un ronzino.

Ma conclude che lui preferisce un ronzino ai tanti somari di oggi.

Mi hanno convinto entrambi.

Veneziani ha ragione.

Uno stato serio, una Nazione seria, davanti all'emergenza si unisce e rema insieme, rimandando ad altri tempi le divisioni.

Ma anche Belpietro ha ragione a dire che non possiamo fidarci.

C'è ancora qualcuno che si fida di un Renzi con i suoi "Enrico stai sereno" o che fa dimettere le sue ministresse e poi cerca di rientrare in gioco pur di non andare al voto ?

E che dire di Zingaretti che due anni fa affermò solennemente che era stufo di dover dire mai con i cinque stelle e adesso propone una alleanza organica con i cinque stelle e afferma solennemente che è stufo di dover dire che c'è solo Conte nel suo futuro ?

E dei cinque stelle che hanno cambiato la loro linea su tutto, da "mai col partito di Bibbiano" all'alleanza organica, anche in un paio di regioni (perse); da fuori dall'euro all'afflato europeista richiamato da Conte e via con tutte le loro giravolte ?

No, non possiamo fidarci, soprattutto se continuano a sventolare bandiere ideologiche come lo ius soli, l'apertura dei porti per i clandestini, i processi contro Salvini, l'isteria per tre consiglieri comunali che votano alzando il braccio destro in un simil Saluto Romano.

E allora ha ragione la Meloni che si è ormai incartata nel richiedere un voto che sa benissimo Mattarella non concederà mai e che la maggioranza dei parlamentari non vuole, disposta a votare anche l'asino di Buridano pur di non andare a casa ?

No, la Meloni, a mio avviso, sbaglia esattamente come ha sbagliato nel proporre la mozione di sfiducia al governo, favorendo il ricompattamento della sinistra.

Oggi la linea che mi convince maggiormente è quella di Salvini che esclude ogni compromesso con i cattocomunisti, indica il voto come strada maestra MA dice che, rimosso Conte, si può discutere di come attivare un esecutivo che affronti i primi problemi per poi portare l'Italia al voto.

Discutere non vuol dire accordarsi, ma tatticamente è la mossa giusta da parte di uno che ha la responsabilità di condurre un gioco politico.

Io posso dire che non dialogo con i cattocomunisti, ma non ho alcuna responsabilità.

Salvini se rifiutasse il dialogo per arroccarsi cul voto cosa potrebbe dirci una volta che i cattocomunisti si accordassero per un governo di legislatura con il quale realizzeranno lo ius soli, infesteranno l'Italia di clandestini, approveranno leggi liberticide come il ddl Zan e quindi eleggeranno l'ennesimo presidente della repubblica fazioso estratto dal loro contenitore ?

Dire: affrontiamo sanità ed economia e poi votiamo, vuol dire anche bloccare ogni altra deriva, vuol dire camminare su un filo sottile, ma anche creare al nemico più difficoltà che limitarsi a reclamare "voto o niente", per ottenere il "niente" (o, come dice Veneziani, per ottenere Conte che poi è come ottenere niente, anzi il nulla).


28 gennaio 2021

Il giornalismo italiano sempre più disgustosamente inutile

La crisi di governo è una cartina di tornasole di tanti comportamenti e quindi dello spessore di chi la racconta.

Il giornalismo italiano, che da tempo considero, sempre con le naturali e limitate eccezioni, un ricettacolo di opinioni che nulla hanno a che spartire con l'informazione, anche in questa occasione non si smentisce.

Non sto a parlare delle innumerevoli trasmissioni debordanti chiacchiere che ormai non guardo più da tempo tanto sappiamo benissimo, preventivamente cosa dicono Tizio, Caio  e Sempronio, ma proprio di quegli spazi dedicati alle notizie che dovrebbero essere giornali radio, televisivi e stampati.

La crisi si è aperta con le dimissioni delle ministre cattocomuniste in quota a Renzi, i gruppi della vecchia maggioranza parlamentare (inesistente nel paese, per questo non vogliono votare) andranno in ordine sparso al Quirinale e cercano di rappattumare un gruppo di transfughi (e il fatto che siano stati eletti con una lista per andare da un'altra parte già ci dice la loro cifra umana, intellettuale e politica), mentre il Centro Destra andrà da Mattarella unitariamente.

Eppure in ogni articolo, in ogni commento radiotelevisivo i giornalisti non perdono occasione per fare la loro marchetta ai cattocomunisti, ricordando come unica particolarità che il Centro Destra, anche se si presenta unito, così unito non è.

Continua, con i soldi di tutti noi, una propaganda tesa a creare la percezione che, mentre da una parte ci siano partiti che compongono una coalizione coesa, dall'altra ci sia solo una sommatoria di numeri.

Ed è esattamente il contrario.

Pur nelle differenze (certamente la mia personale posizione è più in linea con Fratelli d'Italia che ha nel voto l'unica proposta, anche se posso comprendere la tattica di Salvini di dire "via Conte e poi si discute di tutto", mentre capisco pure che la derelitta Forza Italia farebbe carte false per evitare il voto) il Centro Destra è l'unica coalizione che, in caso di elezioni anticipate, sarebbe in grado di dare all'Italia un governo coeso e con un programma di rinascita nazionale, senza alcuna sudditanza verso l'unione sovietica europea.

Se l'informazione italiana è quella che ad ogni giornale radio tiene e ricordare che il Centro Destra è diviso pur marciando unito, allora quella informazione è meglio perderla che continuare a sovvenzionarla. 

27 gennaio 2021

Volere è potere

La tabella in calce, dimostra che se si vuole, si può impedire l'invasione dei clandestini.

Ricordo che nel periodo  giugno 2018 - agosto 2019 al ministero degli Interni c'era Matteo Salvini, ora coinvolto in almeno tre processi per aver difeso i confini della Patria.

I numeri sono la miglior risposta ad ogni, ridicola accusa: difendere i confini è un dovere, semmai si dovrebbe processare chi non l'ha fatto e chi ha ripreso a non farlo.



Anche "dignità" non esiste nel vocabolario cattocomunista

Nella giornata di ieri due notizie che danno la misura di quanto il governo Conte bis, giallorosso, cattocomunista, fosse totalmente privo di Dignità.
Come avevo temuto, un improvvisato decreto legge, talmente improvvisato da far dubitare che, nella circostanza di ben altre "preoccupazioni" che impegnavano il governo (dimissioni, rappattumare senatori etc.) possa essere stato meditato, ha di fatto portato l'Italia a genuflettersi davanti al ricatto di un organismo sportivo sovranazionale.
Quasi contemporaneamente fonti indiane annunciavano un accordo di compromesso ormai definito per la vicenda dei nostri Marò sequestrati nove anni fa.
L'Italia pagherebbe oltre un milione di euro quale "risarcimento".
Nessun risarcimento ai nostri Fanti di Marina illegittimamente sequestrati dall'India.
Conte presidente del consiglio, Di Maio ministro degli esteri e Guerini ministro della difesa sono direttamente responsabili per aver mostrato al mondo intero come sia sufficiente abbaiare per mettere a cuccia un governo cattocomunista che non persegue l'interesse nazionale ma si nasconde, pavidamente, dietro l'unione sovietica europea e il suo stato padrone: la Germania.
Conte esce così, spero definitivamente, con ancor meno, della già scarsa, dignità con la quale era entrato, screditando, se mai ci fosse bisogno, ogni atto di governo cattocomunista che mai è a favore degli Italiani.
Con simili personaggi è stolto anche solo ipotizzare un governo di "unità nazionale".

26 gennaio 2021

Alle olimpiadi ma con dignità

Mentre inizia la tortuosa via della crisi di governo che temo si risolverà con la continuazione di una maggioranza simile a quella uscente e non importa chi possa essere presidente del consiglio se Conte o uno qualsiasi dei funzionari cattocomunisti del pci/pds/ds/pd, scoppia la grana olimpica (che forse verrà apparentemente risolta in zona Cesarini con un decreto che porterebbe l'Italia a genuflettersi davanti al comitato olimpico internazionale, con una nuova ed ulteriore ferita alla nostra Sovranità).

Per farla breve, durante il governo gialloverde fu fatta una riforma dello sport che assegnava ad una nuova agenzia governativa un compito di coordinamento.

Il comitato olimpico internazionale ha minacciato di escludere l'Italia come Nazione dalle olimpiadi per violazione del principio per il quale lo sport deve essere autonomo dalla politica.

E' la solita ipocrisia uguale a quella di chi condanna i Patrioti Americani dopo aver esaltato le bande criminali dei blm e degli antifa, di chi condanna la repressione di Lukascenko in Bielorussia ma non quella di Macron in Francia contro i gilet gialli e di chi, per venire allo sport, accetta le squadre di Cuba, Cina, Corea del Nord, Iran come se fossero giulivamente autonome dai rispettivi regimi tirannici.

E senza scomodare gli stati canaglia, qualcuno forse crede che lo sport negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Germania, in Francia non goda di aiuti governativi sotto varie forme dai finanziamenti alla collocazione degli atleti in ruoli, magari in squadre militari, dove possano esclusivamente allenarsi senza doversi preoccupare della propria vita quotidiana ?

E che in cambio i dirigenti di quello sport non si rendano, chi più, chi meno, debitori di chi li finanzia dal governo ?

Il comitato olimpico internazionale con il suo ultimatum contro l'Italia e solo contro l'Italia dimostra la sua faziosità e la sua pretesa di violare non solo la nostra Sovranità, ma lo spirito stesso delle olimpiadi che vuole la partecipazione delle Nazioni del mondo ed escludere i simboli di una o più nazioni vuol dire non rispettare il significato storico e politico della olimpiadi stesse.

Vorrei un governo che, mostrando dignità nazionale, replicasse che le leggi approvate dal parlamento non si cambiano per l'intrusione esterna e che non manderemo alcun rappresentante a Tokyo finchè non saremo rispettati come Popolo e come Nazione.

Ma chiedere dignità a chi ha perso una settimana nel tentativo di fare shopping al senato per puntellare la propria poltrona, sarebbe solo una pia illusione.

25 gennaio 2021

Una immagine che terrorizza i cattocomunisti

Un errore del Centro Destra nella gestione della crisi è stato nuovamente compiuto da Salvini.

Per primo fu Sallusti che scrisse come non saremmo mai andati al voto perchè con la maggioranza che ne sarebbe uscita, Salvini sarebbe diventato presidente del consiglio e Berlusconi presidente della repubblica.

Sallusti (e non so quanto fosse in buona fede la sua esternazione ...) riuscì così a ricompattare una prima volta  i cattocomunisti che, pur facendo la corte al Cav, vorrebbero, come tutti i parassiti, ricevere senza mai dare nulla in cambio.

Ieri, purtroppo, Salvini, rilanciandolo poi via twitter, ad una precisa domanda (e questa è la sua unica giustificazione: aver risposto senza giri di parole ad una domanda) ha confermato che Berlusconi sì, potrebbe fare il presidente della repubblica.

Immagino che la sola idea dell'accoppiata Berlusconi-Salvini, magari con Borghi all'Economia, la Meloni agli Interni e LaRussa presidente della camera, avrà causato una notte insonne a tutti i cattocomunisti.

Ma li sprona anche a ritrovare quella unità in parlamento che ci rifilerebbe un nuovo governo, anche senza dover ricorrere ai traditori.

Renzi sembra già aver dimenticato le ragioni della sua uscita dal governo, esattamente come ha subito dimenticato la promessa di abbandonare la politica se avesse perso (come poi perse) il referendum del 4 dicembre 2016, dimostrando la sua totale inaffidabilità e, dall'altra parte, pur di restare al governo Conte, Zingaretti e Di Maio tornerebbero a mettere nelle mani di Renzi una pistola carica, dimenticandosi di aver ben individuato l'inaffidabilità di Renzi.

Allora cerchiamo di farci furbi.

Evitiamo di fornire, a gente totalmente priva di visione e di prospettiva, suggerimenti su quello che potrebbe accadere se andassimo al voto.

Limitiamoci ad una durissima opposizione su tutto ed a chiedere il voto, senza cedimenti, nè dialoghi.

Perchè con i cattocomunisti si combatte, non si dialoga.

24 gennaio 2021

Speriamo nel voto,ma prepariamoci all'ammucchiata

Gli articoli dei quotidiani di oggi indicano sempre più probabili le dimissioni di Conte che proprio non riesce a trovare quei dieci traditori che gli possano puntellare la maggioranza, forse perchè non riesce a creare altre dieci posizioni di governo.

Ma le dimissioni di Conte non significano, purtroppo, automaticamente elezioni.

Sono già in moto i maggiordomi dell'unione sovietica europea pronti a qualsiasi manovra pur di evitare che dalle urne esca una maggioranza chiara, di Centro Destra, che pretenda per l'Italia il posto che merita una delle tre più grandi nazioni dell'unione.

Persino all'interno del Centro Destra esistono dei pontieri, soprattutto in Forza Italia ma anche nella Lega, non sembrano esistere in Fratelli d'Italia, che ammiccano ad una presunta "unità nazionale".

Ho già ripetutamente scritto che l'unità nazionale avrebbe un senso se avessimo Valori in comune, ma non ne abbiamo.

Su tasse, immigrazione, etica, costumi, europa, federalismo (e potrei continuare nell'elenco) siamo "gli uni contro gli altri armati".

Noi con i decreti sicurezza di Salvini e con il respingimento dei clandestini e loro con l'accoglienza a spese degli Italiani e lo smantellamento di ogni sicurezza e benessere per noi Italiani.

Come potremmo mai governare assieme a loro ?

Bene ha fatto Salvini a smentire ogni ipotesi di ammucchiata ma, considerati numeri in parlamento,  non dubito che i vecchi partiti dell'infame arco costituzionale potrebbero mettersi d'accordo e, anche se sono passati dal 95% al 55% del consenso, riedificare quegli abomini di governi in cui tutti, tranne l'Msi, erano "dentro".

La Lega, ove seguisse le sirene dell'inciucio, perderebbe rapidamente consensi a favore di Fratelli d'Italia e quindi dubito che acconsentirebbe, ma una parte, la peggiore, di Forza Italia e i cespugli, che tremano al solo pensiero del voto, sarebbero ben lieti di barattare la permanenza per altri due anni in parlamento con il sostegno ad un governo, a maggior ragione se fossero pure concessi posti ministeriali e a prescindere dai contenuti di programma.

Se mai Conte avesse esaurito le sue sette vite, quindi, dovremo continuare a restare vigili, pronti a scaricare su Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia una valanga di e mail contro ogni dialogo o, peggio, accordo con i cattocomunisti.




23 gennaio 2021

L'occasione per fare pulizia

Mancano due anni alla scadenza del parlamento e, quindi, all'obbligo di votare.

Se è auspicabile che si voti subito per dare all'Italia un governo retto da una maggioranza che abbia consenso popolare e faccia gli interessi degli Italiani e non della Germania e dell'unione sovietica europea, è altrettanto evidente, dalle cronache di questi giorni, che una somma di interessi privati cerca, in ogni modo, di togliere la parola al Popolo.

Forse dovranno ancora adattare all'Italia il sistema Dominion per fare il bis con le elezioni presidenziali americane.

Da un male, la mancata chiamata alle urne, può però nascere un bene.

Abbiamo visto come, soprattutto Forza Italia, sia piena di parlamentari con la valigia, così come non è possibile dover inseguire le paturnie di partitini dallo zero virgola come quelli di Toti, Cesa e Lupi.

Ci sono poi personaggi, continuamente ripescati che ad ogni legislatura si fanno eleggere da una parte e poi agiscono per stringere accordi con l'altra nella voglia matta di uno strapuntino.

Non se ne può più di dover limitare la propria azione perchè sennò perdiamo il voto (in parlamento) di Lupi, Quagliarello, Cesa o Rotondi che mai sarebbero stati eletti in una lista propria (veggasi alla voce Fini e Alfano).

Analogo problema hanno anche a sinistra, ma io mi interesso solo della Destra, non prendendo neppure in considerazione un qualsivoglia dialogo con la sinistra.

E proprio per questo non mi piace sentir tornare a parlare di "governissimo".

No, mai un accordo con i cattocomunisti, mai al governo con loro, neppure per un governo di scopo e neppure iniziare un dialogo in proposito.

E' l'occasione allora per irrigidire il muro contro i cattocomunisti e far uscire dalla tana e identificare i topi che scappano.

A due anni dal voto il loro tradimento porterebbe poco danno e molto utile.

Individuati non saranno più candidati e, se mai riuscissero ad essere eletti con i cattocomunisti, come è riuscito a Casini, diventerebbero una palla al piede dei cattocomunisti che non potrebbero mai fidarsi di loro.

Il Centro Destra, invece, dovrebbe eleggere, approfittando anche della riduzione dei parlamentari, una falange compatta di parlamentari che combatta, come un solo uomo, contro i cattocomunisti, per far passare a colpi di maggioranza leggi che ribaltino quelle liberticide che i cattocomunisti hanno fatto e stanno facendo passare.

E lo si potrà fare solo se gli eletti saranno un corpo unico e non ci saranno abatini pronti a passare con il nemico.

22 gennaio 2021

Non è' "la costituzione più bella del mondo"

Mattarella, dimostrando tutta la sua faziosità da cattocomunista, ha concesso un paio di settimane a Conte per rappattumare un gruppo di senatori che gli consentano di tornare ad avere la maggioranza assoluta.

In questo modo, invece di fare chiarezza, convocando da subito le elezioni per marzo e per avere un governo nel pieno del suo mandato popolare prima di Pasqua, si protrae l'agonia di una Nazione.

Ma la colpa di tutto ciò è della costituzione del 1948 che, all'art. 67, proclama che "ogni deputato e ogni senatore ... esercita le proprie funzioni senza vincolo di mandato".

Una simile norma favorisce i voltagabbana.

Con il vincolo di mandato, invece, non solo non ci sarebbe alcuna caccia al "responsabile", ma non esisterebbe neppure il gruppo di Renzi nato da una scissione dal pci/pds/ds/pd cui ha sottratto parlamentari e, nel 2010, non ci sarebbe stata la scissione di Fini che sottrasse parlamentari al Centro Destra e provocò l'arrivo di Monti e della Fornero.

Non esisterebbero cespugli, gruppi misti, gruppi che si formano DOPO il voto, ma solo i gruppi parlamentari usciti dal voto popolare.

Con il vincolo di mandato un parlamentare che, legittimamente, non potesse più condividere le opinioni del suo gruppo di appartenenza, uscendo dal gruppo o votando contro la disciplina di gruppo, decadrebbe dal ruolo, con molta più dignità di quanto non accada adesso con decine di parlamentari fuoriusciti ma che stanno furiosamente aggrappati alla poltrona ed alla remunerazione da parlamentare.

Contrariamente alla propaganda che ha ammorbato l'aria negli anni scorsi la nostra NON E' la costituzione "più bella del mondo".

21 gennaio 2021

L'ipocrita cialtroneria buonista


Nella giornata di ieri abbiamo avuto la prova di quanto falsa e bugiarda sia la propaganda buonista del politicamente corretto.

Negli Stati Uniti si è insediato, sull'onda di milioni di schede dubbie inviate per posta senza identificazione dell'elettore, il "democratico" Biden, già vicepresidente di Obama che si è scelto come vice (che scommetto lo sostituirà al terzo anno di presidenza) una che non ha una sola goccia di sangue europeo, essendo per metà negra e per metà asiatica.

Ebbene Biden nel suo discorso ha affermato di voler riunificare la Nazione e per farlo ha subito deciso di firmare degli ordini esecutivi che eliminano le principali e più qualificanti iniziative del Presidente Trump.

Così gli Stati Uniti rientreranno in quel consesso di esosi (perchè ci fanno pagare tasse "verdi" per le loro paturnie) catastrofisti che è l'accordo sul clima, rientreranno nell'inutile e filocinese Oms che ha coperto gli errori (si spera in buona fede) cinesi sul loro virus, riapriranno agli accordi in perdita con l'Iran che continua a prepararsi per costruire armi nucleari e toglieranno le nuove sanzioni alla comunista Cuba in cui muoiono i Castro ma il comunismo resta sempre al potere.

Infine verrà sospesa la costruzione del muto ai confini del Messico dando luogo ad una nuova invasione di clandestini, toglie il bando all'ingresso di musulmani e farà pagare tutto agli Americani con nuove tasse.

E' così che vuole riunificare la sua nazione, cancellando tutto ciò che è desiderato da almeno 75 milioni di elettori ... elettori veri, non di carta ?

Quasi nello stesso momento un Renzi che sembra sempre più suonato dalle batoste che ha preso da quel meraviglioso 4 dicembre 2016, continuava a sollevare polveroni nel tentativo di recuperare importanza, dopo che il voto in parlamento ha dimostrato l'inutilità sua e del suo partitino.

Renzi è così arrivato ad affermare di essere pronto a qualsiasi governo, anche di unità nazionale ... ma senza la Destra.

Ora la Destra che Renzi non vuole rappresenta il 40% dell'elettorato e possiamo essere certi che di quel 7% attribuito ai "moderati" di Forza Italia, almeno un 5% sceglierebbe Salvini e la Meloni, piuttosto che Renzi, Zingaretti, Bergoglio, Mattarella e Conte.

Ma di quale "unità nazionale" allora ciancia Renzi se esclude almeno il 45% degli elettori ?

E il restante 55% sarebbe composto da comunisti (ex, neo, post, vetero), cattocomunisti, poltronisti, grillini, liberali, popolari, socialisti ... un guazzabuglio Arlecchino senza arte nè parte.

Non vogliono nè unità nè pacificazione.

Il nostro compito è di combatterli, senza se e senza ma, con ogni possibile mezzo e con totale ostilità.

20 gennaio 2021

I senatori a vita non muoiono mai

La frase più efficace di tutta la due giorni parlamentare sulla fiducia al governo l'ha pronunciata Salvini e non è nemmeno sua, ma di Grillo: i senatori a vita non muoiono mai.

Conte non ha avuto la fiducia, perchè, nonostante il voto di tre senatori a vita che hanno disonorato il loro laticlavio dimostrando che l'abolizione di tali figure dovrà essere ai primi posti della riforma costituzionale, ha raggiunto 156 voti, senza raggiungere non solo la maggioranza assoluta di 161 necessaria computando i senatori a vita, ma neppure quella quota di 158 che rappresenterebbe la metà più uno dei senatori eletti.

Senza senatori a vita Conte ha 153 voti, due dei quali provenienti da squallidi transfughi di Forza Italia il cui seguito elettorale ritengo sia pari a zero.

Di tutte le chiacchiere ascoltate nei due giorni scorsi, con richiami a valori e bellissime illustrazioni del libro dei sogni, rimane solo questo dato: Conte è minoranza e può reggersi solo sui senatori a vita e sui transfughi.

Con quale credibilità, anche all'estero, è facilmente immaginabile.

Risulta ancora di più come la battaglia di Conte e dei suoi, soprattutto dei grillini, non sia affatto per l'Italia e gli Italiani, ma per conservare la poltrona, sperando che "tirando a campare" accada qualcosa che possa rimetterli in gioco prima del 2023.

In fondo se a Monti fu dato lo scranno da senatore a vita prima ancora che si mettesse all'opera dimostrando di essere una frana (un po' come il nobel a Obama regalato prima ancora che entrasse in carica, per il solo fatto di essere il primo presidente negro degli Stati Uniti, poi bombardò a tappeto e realizzo il capolavoro libico e delle "primavere arabe", che basterebbero a fargli revocare il suddetto, immeritato premio) perchè a Conte, che è riuscito nella non facile impresa di far avere all'Italia il maggior numero di morti per il morbo cinese in rapporto agli abitanti e, contemporaneamente, la crisi economica più grave di tutti gli altri stati industrializzati, non dovrebbe essere concesso analogo riconoscimento ?

Adesso si assisterà ad un ulteriore mercimonio della politica, con il tentativo di acquisire ulteriori transfughi e puntellare un governo senza maggioranza, mentre l'unione sovietica europea continuerà a stringere il suo cappio intorno al nostro collo.

Con la complicità di chi, unicamente in base ad una prospettiva personale, cerca di evitare il voto.

Sì, perchè alla fine si torna sempre lì.

Tutti quelli che parlano di responsabilità, sono anche gli stessi che, in caso di elezioni, faticherebbero a trovare una nuova collocazione per poter essere rieletti.

19 gennaio 2021

Ma come possono chiedere rispetto per le "istituzioni" italiane?


Al senato si sviluppa un dibattito sulla fiducia che, per una volta, ha nell'incertezza il suo unico interesse.

Dico subito, ex ante, che se Conte riceverà 158 voti senza contare i senatori a vita - che squallidamente si apprestano a dargli fiducia dimostrando di non avere quella statura morale e quell'autorevolezza che dovrebbe essere connaturata all'incarico - avrà vinto la partita, perchè 158 voti di senatori eletti rappresentano la maggioranza assoluta. 

Sotto 158 Conte dovrebbe dimettersi "senza ma e senza se, ma non lo farà perchè, nonostante tutti gli sbrodolamenti che chiedono "rispetto" per le istituzioni, quelle stesse istituzioni sono mal rappresentate, come ha perfettamente dimostrato l'intervento dello stesso Conte.

Come si può, infatti, portare rispetto per la presidenza della camera o il ministero degli esteri in mano a due signori, Fico e Di Maio, la cui presenza ben remunerata in quegli incarichi è uno schiaffo a tutti i professionisti e i lavoratori Italiani ?

Come si fa a portare rispetto per una presidenza della repubblica rappresentata dal signor Mattarella sempre pronto ai predicozzi contro il Nazionalismo ed a genuflettersi davanti all'unione sovietica europea, ignorando la volontà del Popolo, di cui rappresenta solo una parte minoritaria come è dimostrato dalle elezioni regionali e da tutti i sondaggi ?

E come si fa a rispettare la presidenza del consiglio dei ministri impersonata da un avvocato che, con estrema disinvoltura, è passato dal Sovranismo all'appello arlecchino a "popolari, socialisti e liberali" per sostenere non tanto il suo governo cattocomunista e internazionalista, ma la sua permanenza su quella poltrona ?

E come si fa a rispettare uno per il quale, pur di avere un voto a favore, "popolari, socialisti e liberali" pari son ?

Conte con il suo governo, salvo ben accetti miracoli, continuerà a fare danni a tutti noi come ha perfettamente enunciato l'on. Borghi (vedi filmato) perchè, come ha dimostrato la votazione di ieri alla camera, la maggioranza la raggiunge con chi non vuole rinunciare ad altri tre anni di stipendio da parlamentare (guardate i dieci voti in più di quelli della maggioranza: 8 ex grillini finiti nel gruppo misto e che nessuno avrebbe mai ricandidato, la Polverini e una parlamentare in uscita dal gruppo di Renzi ormai isolate nei loro stessi partiti di provenienza).

A noi toccherà rimettere insieme i cocci della nostra Patria, guidata oggi da "istituzioni" che non possono pretendere alcun "rispetto".

18 gennaio 2021

I cattocomunisti affondano nel loro fideismo ideologico

L'Italia, già fortemente indebitata per gli sperperi cattocomunisti iniziati nel 1976 con l'ingresso nella maggioranza di governo del pci e, a seguire, con il consociativismo che produsse leggi clientelari e ideologiche a costo altissimo e bassa resa produttiva, in un solo anno di governo giallo rosso ha incrementato il suo debito di oltre 120 miliardi e, ogni due mesi, Gualtieri (ministro dell'economia con laurea in lettere moderne !!!) chiede un ulteriore scostamento dal debito di 20 o 30 miliardi.

E i parlamentari lo approvano.

L'unione sovietica europea, che con l'introduzione dell'euro ci mise un cappio al collo, continua a stringere quel cappio esattamente come fanno i cravattari che continuano a finanziare i loro clienti ben sapendo che non saranno mai in grado di restituire i prestiti, per arrivare a metterli in ginocchio e prendersi tutto l'oro di famiglia.

Così viene proposto un piano di investimenti di cui il 40% è a "fondo perduto" ma, guarda che combinazione !, il suo ammontare è pari a quel che l'Italia versa, nel medesimo periodo di tempo, nelle casse europee: in pratica ci regalano soldi nostri.

Il restante 60% è però un prestito e, intelligentemente, Francia, Spagna e Portogallo hanno deciso di accedere ai soli fondi gratuiti, mentre in Italia stanno facendo debito confidando nei prestiti, da restituire, con gli interessi e con la condizionalità di avere il placet dell'unione sovietica europea alle spese.

Ci sono poi gli europeisti "senza se e senza ma" che vogliono indebitarsi sempre di più, vogliono che il cappio al nostro collo divenga ancora più stretto e, allora, pretendono di accedere al mes sanitario, un altro prestito da restituire !, che nessuno dei 27 stati aderenti all'unione sovietica europea, ha deciso di richiedere.

Neppure si chiedono il perchè nessuno lo abbia voluto e perchè i burocrati dell'unione sovietica europea sono così ansiosi e pressanti che l'Italia lo prenda.

In una simile situazione di crisi economica epocale che ricadrà sulle spalle dei nostri figli e nipoti (a meno che non si decida di tagliare il nodo gordiano con la spada come fece Alessandro Magno, uscendo dall'unione sovietica europea e riprendendoci la nostra piena Sovranità anche monetaria) persiste la pandemia del morbo cinese e cominciamo ad avere i risultati dell'esserci affidati a quella stessa unione sovietica europea per l'approvazione e l'approvvigionamento dei vaccini.

Crisi economica e crisi sanitaria, ma Conte, Renzi, Mattarella, Bergoglio, Zingaretti e compagni sono preoccupati che cambi il quadro politico e che, andando ad elezioni, vincano i partiti nazionalisti e di destra.

Forse perchè comincerebbero a risolvere i problemi che i cattocomunisti hanno creato con il loro fideismo ideologico, dimostrando che l'Italia e gli Italiani sono i migliori in Europa e non gli ultimi della classe ?

17 gennaio 2021

L'interesse nazionale

Siamo in presenza di una crisi economica devastante, pari a quella di una guerra e, contemporaneamente, non è stato ancora trovato il modo per debellare il morbo cinese.

In Italia siamo messi peggio di tutti.

Nonostante lo sforzo dei media di regime di proiettare l'idea che altri (Stati Uniti e Regno Unito in primis) siano sul virus messi peggio di noi (ed è falso perchè noi manteniamo il non invidiabile primato di avere il maggior numero di morti in rapporto alla popolazione), la situazione sanitaria è caotica (vedi gli oscuri e levantini testi dei dpcm) e quella economica ancora peggiore, con il governo che non riesce a fare altro che incrementare il debito pubblico per interventi sparsi e inefficaci, contando sui prestiti dell'unione sovietica europea che saranno altrettanti cappi intorno al collo degli Italiani di oggi e di domani.

In una simile situazione, chiara già a marzo/aprile del 2020, un governo, le "istituzioni", avrebbero ricercato una intesa nazionale con tutte le forze politiche, accantonando quello che divide, per concentrarsi su due soli temi: sanità ed economia.

Invece i cattocomunisti hanno voluto abolire i decreti Salvini sulla sicurezza, riaprire i porti ai clandestini, salvare le ong dalle multe milionarie previste da Salvini, mettere lo stesso Salvini sotto processo per aver difeso i confini della Patria, promosso una legge contro l'omofobia.

In poche parole: hanno continuato la loro battaglia ideologica, ignorando ogni interesse nazionale.

L'hanno ignorato perchè a loro non interessa, essendo tutti proiettati verso l'internazionalismo dell'unione sovietica europea e dei vari organismi sovranazionali che calpestano ogni dignità nazionale.

La stessa prenotazione e diffusione di vaccini (peraltro non sufficientemente testati) è stata affidata incautamente all'unione sovietica europea, da cui il nostro governo dipende sempre più.

Ideologia e internazionalismo che trovano il supporto esplicito della chiesa di Bergoglio che viene così meno alla sua funzione morale, perdendo non solo credibilità ma ogni autorevolezza nei messaggi dei suoi esponenti a cominciare da quelli di Bergoglio stesso, persino nei messaggi di carattere esclusivamente religioso, non potendo più attribuire loro alcuna affidabilità.

Solo pochi anni fa se la chiesa si fosse permessa di effettuare così espliciti interventi faziosi nella politica italiana, i "benpensanti", gli "intellettuali", la "società civile e laica", sarebbero insorti gridano alla vergine violata.

Oggi che la chiesa di Bergoglio è funzionale al disegno internazionalista dei cattocomunisti, la Cei è diventata come l'Anpi: una associazione di parte a supporto della sinistra.

L'interesse nazionale viene così posposto a quello di un gruppo di mandarini che non hanno però neppure le qualità intellettuali per ricoprire quel ruolo.

Cercano così di fare un governo fondato non sulle cosa da fare, ma sulla gestione spicciola del potere.

Se anche riuscissero a raccattare quei voti di senatori e deputati che non vogliono tornare a lavorare prima del 2023 (scadenza di legislatura) non farebbero l'interesse nazionale, continuerebbero ad indebitarci senza risolvere i problemi che nel 2023 il nuovo governo, finalmente eletto dal Popolo, avrà il doloroso compito di sanare.

Ed ogni giorno che passa senza elezioni sarà un giorno in più in cui aumenterà il debito dello stato e in cui l'unione sovietica europea, con i suoi complici interni, stringerà il cappio intorno al nostro collo.

16 gennaio 2021

Una tragedia italiana

Stampa, radio e televisioni forniscono praticamente in diretta gli sviluppi e soprattutto i pettegolezzi della crisi di governo aperta con le dimissioni delle ministresse renziane.

Lo spettacolo è indecoroso e rafforza il mio personale sostegno al vincolo di mandato dei parlamentari con decadenza automatica se uno si ritrova fuori dalla linea del partito che lo ha eletto.

Valori e Ideali sono sconosciuti agli attori della farsa, che stante la crisi economica e la persistenza del morbo cinese è una autentica tragedia, con il capo comico Conte che agisce con una innegabile furbizia levantina che nulla ha a che spartire con una corretta ed efficiente amministrazione e, infatti, tutto si gioca sul do ut des e non su un progetto per l'Italia che verrà.

Per dirla in poche parole NON si andrà al voto perchè gli attuali 945 parlamentari sono stati ridotti, dalla prossima legislatura, a 600 e TUTTI i partiti (tranne forse Fratelli d'Italia e Lega) non sarebbero in grado di confermare gli attuali.

Un calcolo è presto fatto su Forza Italia (quindi un partito del Centro Destra).

Ha 180 parlamentari tra senatori e deputati.

Se anche arrivasse al 10% (i sondaggi la danno poco sotto il 7) avrebbe 60 parlamentari.

Gli altri 120 dovrebbero tornare a lavorare.

Ancora peggio i grillini dati in caduta verticale nei sondaggi (dal 33% del 2018 all'attuale 14) che sommerebbero alla riduzione di un terzo dei parlamentari la decimazione elettorale.

Si tratta di 80 eletti contro gli attuali 350, ben 270 dovrebbero trovare una ricollocazione.

Renzi, poi, rischierebbe di non rientrare in parlamento, visto che il suo partitino è frutto della scissione dal pci/pds/ds/pd e i sondaggi (a mio avviso molto generosi) lo danno al 3%. (dagli attuali 48 a 18 ... semprechè ci arrivi al 3% dello sbarramento, Fini non ci riuscì).

Progetti, proposte, Valori, Ideali, Principi, quelli che quando ero al liceo e all'università, ci facevano scontrare anche fisicamente, sono completamente scomparsi, come sono scomparsi i quadri dirigenti dei partiti, dove forse sono rimasti solo Salvini, Renzi e la Meloni, per fare spazio a quella "società civile" che ha completamente fallito con Dini, con Monti e adesso con Conte.

Se si pensa che i quadri cattocomunisti, oggi, si chiamano Zingaretti, Speranza, Boccia, De Micheli, Malpezzi o Bonaccini abbiamo la misura del perchè annaspano alla disperata ricerca dei Mastella e dei Tabacci pur di evitare di andare al voto dove un orbo come Salvini o la Meloni, diventerebbe il re degli elettori davanti a così tanti ciechi.

La tragedia italiana che si consuma in diretta televisiva o streaming, come piace dire loro, è che in un periodo dove occorrerebbero animi forti e visioni profetiche, abbiamo solo piccoli mercanti da suk levantino che non vedono oltre il ristretto orizzonte della loro tenda.

15 gennaio 2021

Messaggerie:Whatsapp,Telegram e Signal

Per concludere la ruspante sintesi sugli strumenti di comunicazione cosiddetti "social", arrivo alla messaggeria che è quella quotidianamente più usata.

Numerosi sono gli strumenti inventati praticamente da ogni azienda, a cominciare dall'ormai storico sms che credo sia abilitato senza alcuna richiesta in tutti i telefoni cellulari, ma che ormai in tanti non utilizzano più "perchè costa" e rimane spesso al di fuori dei piani tariffari delle compagnie telefoniche.

Ma lo sviluppo delle messaggerie è seguito essenzialmente all'utilizzo di whatsapp che, gratuitamente, consente di scambiarsi messaggi, immagini e riunirsi in gruppi.

Whatsapp è di questi tempi nelle pagine dei giornali per due ordini di motivi.

Il primo è l'annuncio che non verrà più supportato nelle versioni più vecchie dei sistemi operativi dei telefoni.

Non ho trovato l'indicazione precisa di cosa si intenda per "vecchio", quindi non possiamo che aspettare e vedere.

La seconda è il fastidioso messaggio che appare per chiederci di accettare le nuove condizioni di servizio, nelle quali qualcuno avrebbe ravvisato una violazione della privacy e, in concomitanza con la censura operata da Twitter e da Facebook (cui fa capo Whatsapp) anche l'inizio di un controllo sulle opinioni che vengono espresse.

Su quest'ultimo punto c'è, infatti, una precisa condizione di servizio in base alla quale "L'utente s'impegna a non utilizzare (o assistere terzi nell'utilizzare) i nostri Servizi in modi che: (a) violino, si approprino in modo indebito o non rispettino i diritti di WhatsApp, dei nostri utenti o di terzi, ivi compresi la privacy, la "publicity" (diritti della personalità), la proprietà intellettuale o altri diritti di privativa industriale; (b) risultino illegali, osceni, diffamatori, minacciosi, intimidatori, fastidiosi, minatori, offensivi nei confronti di una razza o di un'etnia oppure promuovano o incoraggino comportamenti illegali o altrimenti inappropriati, come la promozione di crimini violenti, il mettere in pericolo o sfruttare minori o altri o la coordinazione di atti lesivi; (c) implichino la pubblicazione di contenuti falsi o ingannevoli o di affermazioni fuorvianti; (d) sfruttino l'identità di un'altra persona; (e) implichino l'invio di comunicazioni illegali o non consentite come messaggi in massa, messaggi automatici, chiamate da sistemi automatici o simili; (f) implichino l'utilizzo non personale dei nostri Servizi, fatto salvo quanto espressamente previsto da noi.".

E' il classico sbrodolamento che può essere tirato da qualsiasi parte a seconda delle proprie opinioni e di quello che si vuole ottenere.

Per me, ad esempio, sono offensivi nei confronti degli Italiani gli sproloqui della Boldrini e di Bergoglio sugli immigrati, per altri questa mia stessa frase è sicuramente razzista e da censurare.

Quindi accettare quella condizione non implica assolutamente alcun limite alla nostra espressione perchè quello che scriviamo responsabilmente, è oggettivamente la manifestazione lecita di una opinione e nessuna opinione può essere considerata un reato.

Senza considerare, poi, che le conversazioni sono per lo più private a due interlocutori, salvo nei gruppi che comunque sono privati e dovrebbe esserci il solito spione che, non avendo argomenti per ribattere la nostra opinione da lui non gradita, sa solo fare l'Efialte di turno e denunciare alla casa madre quel particolare messaggio.

Ma gli spioni, dopo una delazione si sono già bruciati ogni affidabilità nei confronti degli altri interlocutori e quando ne scopri l'identità, sai come trattarli e diventano innocui.

Più grave invece è la questione della privacy, sulla quale, nonostante le precisazioni della stessa whatsapp, non c'è piena certezza.

La commistione e scambio di dati che autorizziamo con Facebook e Instagram può comportare un maggior controllo sulle nostre attività e sulle nostre opinioni.

Probabilmente i primi a doversene preoccupare sono quelli che hanno anche un account in Facebook e Instagram, meno, direi, chi quegli account non ha.

Ad ogni buon conto ci sono strumenti alternativi a Whatsapp che forniscono le medesime prestazioni, forse anche migliori, senza chiedere "giuramenti di sangue" e senza essere troppo invadenti.

Ho scaricato nei giorni scorsi Telegram e Signal con grandissima facilità e il loro utilizzo è estremamente intuitivo anche per uno come me che, sicuramente, non è un "nativo digitale".

Telegram ha anche un aspetto molto più gradevole di Whatsapp, mentre Signal mi sembra il più veloce.

Ho avuto anche la gradevole sorpresa di vedere già presenti alcuni conoscenti ed amici ed altri, in appena tre giorni, si sono aggiunti con tanto di notifica (sia in Telegram che in Signal) di accesso.

In pratica, quando un nominativo presente nella nostra rubrica telefonica scarica Telegram o Signal, arriva una notifica.

Da quello che ho letto, sia Telegram che Signal, a differenza di Whatsapp, non conservano nei loro server le conversazioni, che restano quindi solo sul nostro telefono e, quindi, dovrebbero in teoria essere più garantite nella loro riservatezza.

Dopo aver attivato Telegram e Signal sono pronto al loro utilizzo nel caso Whatsapp, per un qualche motivo, mi venga disabilitato.

Attenderò i primi di febbraio prima di accettare le nuove condizioni di servizio di Whatsapp (magari, vista la polemica innescata, ci saranno novità) ma non credo che mi comporterà limitazioni o modifiche al mio abituale utilizzo.

A conclusione direi che, nel mare magnum dei social, si abbia la possibilità di scegliere le alternative, anche se la posizione dominante dei social "storici" come Whatsapp, rende meno facile il passaggio ad altri prodotti abbandonando quelli in uso.

Il meglio, come sempre, è tenere aperti tutti i forni dai quali rifornirsi in base alle necessità e convenienze del momento.

14 gennaio 2021

Spazi social in internet contro bavagli e censure

Mi sembra abbastanza strano scrivere sui vari social, quando mi sono sempre rifiutato di iscrivermi a Facebook e Instagram e solo alla fine del 2019 ho fatto capolino in Twitter e Whatsapp.

Ma il morbo cinese ci ha chiusi in casa ed ha incrementato a dismisura le ore di utilizzo del computer, per lavoro, per svago, per istruzione, per informazione e per discussione.

Personalmente sono dell'idea che sarebbe una svolta se la Lega e Fratelli d'Italia decidessero, in barba e in sfida ai dpcm di Conte e dei cattocomunisti, di riaprire le loro sedi organizzando dibattiti e discussioni tra iscritti, militanti ed elettori.

Come una volta.

Ma, in attesa di un voto che non verrà perchè Conte e Renzi e tutti i cattocomunisti sono terrorizzati dalla prospettiva che sia il Popolo a decidere sul loro operato e quindi faranno un governo che, con questo parlamento, sarà comunque un pessimo governo chiunque sia il presidente, i ministri e con qualunque maggioranza condizionata da piccoli gruppetti di parlamentari aggrappati agli ultimi anni di legislatura e di privilegi, l'espressione di idee e di opinioni sui social diventa uno sbocco obbligato.

Purchè quei quattro nerds di Silicon Valley, con più miliardi che brufoli, come piccoli Ceausescu (e la fine del dittatore rumeno non è stata delle più gloriose ...) non cancellino le nostre utenze, come qualsiasi direttore di quotidiano fa con le lettere scomode dei lettori.

Ci sono però le alternative, bisogna cercarle, avere pazienza e sostenerle, anche solo scaricandole senza magari utilizzarle se non al momento opportuno.

I social li dividerei in tre blocchi.

Le bacheche personali che sono sostanzialmente pagine personali nelle quali il "titolare" scrive le sue opinioni e ottiene risposte da altri utenti che in qualche modo sono arrivati sulla sua pagine.

Il più noto di questi è Facebook, al quale non sono e non sono mai stato iscritto e che non credo mi vedrà mai iscritto.

Ma Facebook ha da tempo una alternativa validissima in Vk.com, al quale, invece, sono iscritto (la mia pagina è https://vk.com/id596620333) , dove verrà pubblicato anche questo commento, il 71° che pubblico dall'apertura.

E' una piattaforma agile, veloce, probabilmente ha molte più funzioni di quelle che utilizzo, infatti ogni tanto provo qualcosa in più.

Il suo limite è che ognuno cura la sua pagine, interagendo poco con gli altri (in tanti sono i censurati da Facebook e da Twitter), un po' come accade nei "vecchi" blog, dove il titolare scrive le sue opinioni e, se ne ha voglia e tempo, dialoga con una gruppo, sempre ristretto, di lettori.

Da ieri ho visto che si è affacciato il social di Trump, denominato Trumpbook al quale non sono riuscito ancora ad iscrivermi, quindi non sono in grado di giudicare se sia una bacheca personale o un rullo di commenti.

Mi fornisce però l'occasione per dire che, una volta rotta la "astinenza" da social, può essere conveniente scaricare tutti quelli più diffusi e citati, in modo da avere pronta all'uso ogni alternativa.

Un concetto che vale anche per le altre categorie dei social.

Quella che io chiamo "rullo di commenti", come Twitter, dove, in modo anche vorticoso, si possono leggere commenti di tutti i nominativi che scegliamo di seguire.

Twitter fa comunque parte della oligarchia di Silicon Valley ed ha censurato Trump come ha fatto Facebook, Instagram (di cui non so proprio nulla) e trova supporto dagli altri miliardari della rete come Bill Gates con Microsoft e Jeff Bezos di Amazon che, infatti, sembra siano intervenuti per ostacolare la crescita di due social concorrenti di Twitter e che erano stati indicati come nuova piazza virtuale.

Si tratta intanto di Parler.com che è stato immediatamente silenziato con la chiusura dei server di Amazon ed è ora alla ricerca di nuove opportunità per dare voce alla sua comunità.

Io ho fatto appena in tempo ad iscrivermi e iniziare a seguire il dibattito, che, appunto, il sito non risulta più raggiungibile.

Lo tengo comunque in evidenza, sperando che, come ho letto è già accaduto un'altra volta, riesca a rientrare e a far sentire la sua voce.

L'altro sito, che continua a funzionare nonostante le difficoltà registrate sia per l'improvviso accesso di centinaia di migliaia di nuovi utenti in una sola notte, che per i soliti ostacoli (sono state bloccate le visa non si capisce bene se del titolare, dell'azienda o l'utilizzo tout court delle carte visa per la gestione dei pagamenti nel e del sito) che vengono frapposti da parte degli oligarchi della rete, è Gab.com.

Mi sono iscritto anche in questo e ci sono due interessanti gruppi in italiano.

Uno si chiama, per l'appunto, Italiani in Gab e l'altro riguarda la censura contro Parler e raduna gli "orfani" di Parler.

Oltre ovviamente molteplici gruppi promossi dai Patrioti Americani e sostenitori di Trump.

Sono entrambi spazi di libertà, alternativi a Twitter e nei quali possono trovare spazio e possibilità di scambio di informazioni e abbozzo di organizzazione, tutti i gruppi alternativi a quelli genuflessi al potere internazionalista e globalista del grande reset.

Anche in questo caso il consiglio non può che essere quello di iscriversi, anche solo per ottenere quelle informazioni che vengono negate da radio, televisioni e giornali servi.

Personalmente resto comunque iscritto anche a Twitter, almeno finchè non sarò bandito per le idee che esprimo nei miei commenti.

Sarebbe infatti sbagliato lasciare spontaneamente una piazza di discussione, dando, senza che neppure facciano lo sforzo di applicare ciò che sanno fare meglio (bavaglio e censura) campo libero ai cattocomunisti.

Della messaggistica scriverò in un prossimo commento, anche perchè dovrò dilungarmi sulle nuove condizioni d'uso di whatsapp che ci viene chiesto insistentemente di accettare entro l'8 febbraio.

Ricapitolando per quanto riguarda i siti personali, in alternativa a Facebook, consiglierei sicuramente Vk.com, seguendo l'evoluzione di Trumpbook.

Per quanto riguarda il rullo di commenti, l'alternativa a Twitter al momento in linea è Gab.com, ma suggerirei di continuare a monitorare Parler.com nella convinzione che potrebbe presto tornare in linea.

Un'ultima annotazione.

Trovo più facile entrare nei siti alternativi usando Firefox anzichè Microsoft o Chrome.

Non so se sia casuale o, anche questo, discenda dagli ostacoli che gli oligarchi del regime frappongono a chi fa loro concorrenza.

13 gennaio 2021

Il Grande Reset


Da tempo si parla del "grande reset" che sarebbe l'azzeramento del mondo conosciuto per ricostruirlo su basi, secondo i suoi ideatori e fautori, migliori.

Se il buongiorno si vede dal mattino, il mondo che uscirà dal grande reset voluto dagli oligarchi di Silicon Valley sarà molto simile all'Unione Sovietica di Stalin, dove chi si oppone verrà cancellato con un click.

E' il mondo delle chiusure, delle reclusioni forzate, dei divieti di circolazione, di riunione, di scelta sulle cure, che porta al divieto di manifestare le proprie opinioni se sono in contrasto con quelle degli oligarchi.

Ilaria Bifarini è una studiosa di economia (e altro) che già avevo apprezzato per un saggio intitolato I coloni dell'austerity.

Intorno a Natale è uscito il suo nuovo saggio intitolato appunto Il Grande Reset (€. 15,00, Phasar) che, come tutti i libri scomodi, bisogna cercare e ordinare (io, da bolognese, sono andato da Nanni e l'ho avuto in circa una settimana nonostante il periodo natalizio).

Il saggio esamina e mette in ordine la varie fasi che ci hanno portato alla situazione odierna, documentando e proponendo anche ampie citazioni di quanti hanno, in buona o malafede non possiamo saperlo, tirato la volata ai fautori del grande reset.

E' un saggio di 200 pagine dense di argomentazioni e di spiegazioni e, assumendo la buona fede degli ascari di Silicon Valley, possiamo confermare la validità della saggezza popolare quando si dice che la strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni.

La buona intenzione sarebbe quella di creare una società aperta e gentile, paritaria e libera dall'odio.

Per arrivarci, però, l'unico percorso che sembra essere stato intrapreso è quello dell'odio e dell'annientamento del nemico, che è poi chi non la pensa come gli oligarchi di Silicon Valley.

La pandemia derivante dal morbo cinese diventa così l'innesco del grande reset, in cui le popolazioni vengono costrette a dipendere dalla volontà di pochi che, con il miraggio del vaccino miracoloso che "la scienza" dovrebbe produrre, nel frattempo distruggono tutto l'esistente, costringendo le persone a vivere di sussidi.

Emblematica la posizione di una ecologista, che è stata persino ministra, danese il cui "contributo" all'ipotesi di società futura è integralmente riportato da pagina 149.

Un delirio che avevamo conosciuto solo nei romanzi e nei film di fantascienza distopica, dove uno stato onnipresente mantiene le popolazioni in una situazione di perenne soggezione e dove le macchine svolgono per intero il lavoro.

Non c'è più proprietà nè privacy, quindi non esiste più la libertà individuale.

Chi non si allinea, semplicemente scompare, come sta accadendo adesso ai sostenitori di Trump nei vari social di sinistra, dai quali vengono cancellati.

Il saggio non fornisce una ricetta, anche se nelle ultime due pagine formula una ipotesi di resistenza attraverso la consapevolezza dell' "io" contro la società "robotica" che ci viene apparecchiata.

Conoscere però, attraverso una chiarissima e documentata esposizione, come stiamo arrivando a vederci sfilare ogni libertà, è però utilissimo per capire quello che stiamo vivendo e, capirlo, può aiutarci a trovare il modo per contrastare, annullare, limitare o disinnescare il grande reset.

12 gennaio 2021

La Libertà non è un algoritmo

Le coscienze intorpidite dal politicamente corretto, cominciano a segnalare una qualche, minima, attività.

Così accolgo con piacere le dichiarazioni della Merkel e di Macron che contestano la censura operata dagli oligarchi del web contro Trump e tutti i suoi sostenitori, nonchè il fuoco di sbarramento iniziato contro Parler.com, Gab.com e gli altri spazi web alternativi.

Un residuale barlume di coscienza appare persino negli articoli di QN (Carlino, Nazione, Giorno) che, pur pronto a far partire l'inevitabile marchetta con il pistolotto offensivo verso i Patrioti Americani (e non), contestano il ruolo assunto da editori, senza i relativi oneri, dai grandi social.

Ma non basta.

Non bastano le petizioni di principio, fatte giusto per ripulirsi un po' (ma solo un po') la coscienza, perchè la Libertà non è un algoritmo che varia a seconda dei parametri sui quali viene costruito.

La Libertà, tout court, non solo quella di Opinione, di Parola, di Manifestazione, ma tutta la Libertà, anche quella Economica, di Mercato, di Spostamento, di Lavoro, di Scelta, di Cura, deve essere sempre in cima alla nostra agenda.

Il morbo cinese, unito al più totale abbandono tra le braccia dei cosiddetti giganti del web, ha compresso la nostra Libertà in ogni settore.

Trump lo aveva capito e per questo è stato messo a tacere prima con una elezione come minimo molto dubbia sulla sua regolarità e poi con il tentativo di cancellarne le opinioni con una operazione degna di Farheneit 451 di Bradbury o di 1984 di Orwel.

Non a caso due romanzi di fantascienza distopica che trovano nell'internazionalismo del Grande Reset del 2021 la loro realizzazione ai danni di tutti noi.


11 gennaio 2021

Renzi che vuole la botte piena e la moglie ubriaca

Dopo il referendum del 4 dicembre 2016, non credevo di scrivere un nuovo commento su Renzi, ma, invece di ritirarsi a vita privata come lui e la Boschi avevano solennemente promesso prima del voto referendario in caso di loro sconfitta, è tornato a fare politica.

Si è fatto un suo partitino accreditato dai sondaggi del 3% circa dei voti, ma grazie alla pattuglia di senatori sottratti al pci/pds/ds/pd tiene per le palle il governo, Conte, Mattarella, i giornalisti e gli Italiani tutti.

In pratica dipendiamo da quello che farà fare ai suoi adepti.

Ma cosa realmente vuol fare ?

L'impressione è che non lo sappia neppure lui, visto che è da oltre un mese che annuncia il ritiro delle sue ministresse dal governo, ma ancora sono ben assicurate alla poltrona ministeriale.

Probabilmente Renzi vorrebbe il potere senza passare dalle urne, anzi rinviando il voto ad una scadenza non anteriore ai prossimi 100 anni, vorrebbe poltrone per se stesso e per i suoi, l'accettazione della sua agenda, sostituire Conte, ma senza rischiare di andare al voto, nè di vedersi imputare la caduta del governo e, con il voto, il ritorno di Salvini.

Vuole l'impossibile e si accontenterà di uno strapuntino, qualche promessa e alcuni virtuosismi dialettici di Conte che saranno trasposti in un documento in modo che tutte le parti possano affermare di "aver vinto" la partita.

Oggi il mio edicolante mi ha detto "confesso che mi sono ridotto a sperare in Renzi".

Gli ho risposto: ma lei concede ancora qualche credibilità a Renzi ? 

E lui di rimando: almeno per una volta nella sua vita potrebbe fare la cosa giusta ...

E' la speranza di tutti noi, meglio però non farsi troppe illusioni.

10 gennaio 2021

Anche se tutti, noi no

La Storia è piena di ometti meschini che cercano sempre di saltare sul carro del (presunto) vincitore.

Da chi, in una notte di fine aprile, cambiò la sua camicia nera con una rossa, fino ai giorni nostri con un vicepresidente degli Stati Uniti che pugnala alle spalle il suo Presidente.

Ma la Storia è anche piena di sconfitti che vincono la sfida delle idee e del futuro.

Senza per questo dover esprimere un giudizio di merito sulle loro idee, ricordo gli anni di carcere di Gandhi e di Mandela, trasformatisi in un successo.

Vediamo se Trump avrà la forza di rifiutare i compromessi e di combattere anche contro una rimozione, un processo e la prigione.

Non è in dubbio che se lo facesse rappresenterebbe una stella polare per tutti i movimenti patriottici, in tutto il mondo, dando anche quel carburante necessario a ravvivare la protesta negli stessi Stati Uniti.

Per questo ho inserito a lato una immagine che sta diffondendosi tra i Patrioti americani: Trump è il mio presidente.

E, come tanti negli Stati Uniti ed in Italia, ho aperto un profilo in Parler.

Se son rose ...

09 gennaio 2021

Tornare al rapporto diretto

La notizia è che Facebook e Twitter hanno censurato e imbavagliato il Presidente Trump.

A mio parere è legittimo che un privato decida di inibire l'utilizzo di un proprio bene a chi non gradisce (ma questo vale anche per i proprietari di un bar o di un qualsiasi esercizio commerciale !).

E' stato sbagliato spostare, tra l'altro, la Politica nel mondo virtuale delle piattaforme come quelle citate.

In tal modo ci si è messi nelle condizioni di essere imbavagliati.

E' vero che le piattaforme sono tante ed è possibile scegliere alternative, come VK (https://vk.com/team_italia l'indirizzo generico e  questa è la mia pagina: https://vk.com/id596620333 ) dove liberamente si possono inserire fotografie, filmati, commenti, anche quelli censurati da Facebook e Twitter.

Ed è altrettanto vero che chiunque ne può aprire altre, come ha promesso di fare il Presidente Trump.

Ed è quindi noto che ci sono alternative a Facebook, Twitter e Whatsapp (di cui non ho ancora letto le nuove preannunciate condizioni di uso che, se non si accettano, ne inibiscono l'utilizzo e il sospetto è che siano condizioni capestro).

La concorrenza è l'anima della Libertà di scegliere e quindi è sicuramente da incentivare il passaggio a piattaforme che garantiscono maggiore libertà, almeno inizialmente.

Inizialmente però sembravano libere anche Facebook e Twitter, poi hanno visto che non facevano propriamente gli interessi dei loro proprietari, forse perchè noi di Destra siamo più bravi e abbiamo più argomentazioni, ma, alla fine dei conti, perchè abbiamo ragione, quando erano libere, hanno consentito a Trump di vincere le elezioni del 2016.

Quando lo hanno censurato, sono riuscite anche a soffocare la richiesta di controlli sui brogli denunciati.

E, guarda caso, il loro massimo momento di sviluppo (sono loro che aumentano i guadagni mentre tutti stanno perdendo) avviene durante una pandemia, chissà come innescata, che ha, come soluzione generalizzata, la reclusione e il confinamento delle persone nelle case, offrendoci come unico mezzo di intrattenere rapporti umani, la rete e le sue piattaforme.

A pensare male ...

Benissimo, quindi, trovare alternative per le piattaforme di discussione in rete, ma non limitiamoci a quelle.

Torniamo alle assemblee fisiche nelle sedi dei partiti, alle riunioni dei centri culturali e politici, ai comizi di piazza, ai congressi e anche agli scontri fisici in quei congressi, sintomo di vitalità e di autentica passione politica.

Non lasciamo che il morbo cinese ci rinchiuda nelle case, alla mercè della volontà degli algoritmi di un paio di nerds della sinistra globalista.

Torniamo al rapporto diretto e questo deve essere il grande compito di Salvini, della Meloni, di Di Stefano, di Fiore: tornare alle assemblee di partito, degli iscritti, dei militanti, dei simpatizzanti.

Solo così possiamo sconfiggere l'arroganza dei Facebook e dei Twitter: facendo a meno di loro.