31 luglio 2012

Le radici (rosse) di Napolitano


Il rinnovato attivismo del Pdl seguito al ritorno in campo del Cavaliere ha messo in difficoltà Bersani e kompagni che, perdendo lucidità, stanno cercando di menar fendenti a destra e a manca come Polifemo dopo che fu accecato da Ulisse.
La parola d’ordine è “riforma elettorale”.
Il terrore che si propaga a sinistra è che venga approvata con il voto di Pdl e Lega, facendo risorgere l’odiata (da loro …) coalizione che, per quasi venti anni, ha impedito la deriva marxista e la degenerazione morale della Nazione che ritornano nelle anticipazioni elettorali di Bersani con la patrimoniale e il matrimonio degli omosessuali.
Napolitano non ha ignorato il grido di dolore che saliva dalla foresta rossa dove affondano le sue radici ideologiche mai mutate e, così, ha nuovamente battuto i piedi per terra chiedendo una legge elettorale che sia frutto della condivisione delle forze politiche.
Tradotto: la legge elettorale che vuole Bersani per favorire la sinistra.
Personalmente non ne ho mai dubitato, ma questi interventi di Napolitano, sistematicamente a senso unico, come quando al governo c’era Berlusconi cui ha negato la firma su provvedimenti (oltre a blaterare contro i voti di fiducia tacendo sulle oltre 30 volte che la stessa fiducia è stata richiesta da Monti) dimostrano come un burocrate di partito non possa trasformarsi in carica istituzionale che richiede l’imparzialità di cui non è dotato ed esclusa da 70 anni di militanza ideologica.
Meglio un presidente eletto dal Popolo e dichiaratamente di parte, senza l’ipocrisia del “super partes”, del “presidente di tutti”, quando poi, nei fatti così non è.
E poi meno discorsi, meno sermoni, meno liturgie, così, forse, oltre ad una maggiore imparzialità reale avremmo anche quella autorevolezza che attualmente nessuno nel Centro Destra può attribuire a Napolitano.





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2 commenti:

  1. Sono per l'elezione diretta di un capo dello stato, purché abbastanza giovane e non uno dei soliti Matusalemmi riciclati. In particolare non deve assolutamente appartenere al Bilderberg, al CFR e alla Trilaterale.
    Napolitano vada al Pio albergo Trivulzio.

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  2. Credo nemmeno Scalfaro abbia mai toccato le vette di faziosità e indecenza di Napolitano

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