18 dicembre 2014

Benigni come Saviano


E' per me motivo di vanto affermare di non avere mai visto un film, un programma, un intervento di Benigni sin dal suo "Berlinguer ti voglio bene".
Non posso però cancellare i servizi giornalistici su di lui dei gr e dei tg.
Ieri mattina, al gr1 delle 6, è stato riproposto un pezzo dell'intervento di Benigni della sera prima su rai1 (televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti gli Italiani).
E cosa hanno scelto ?
Il brano in cui il fenomeno fiorentino blatera sul settimo comandamento "non rubare", affermando che fu scritto per noi Italiani.
Certamente ha voluto scherzare ma nel giorno successivo a quello in cui l'altro fenomeno fiorentino ha candidato Roma per le olimpiadi, c'era bisogno di essere così autolesionisti ?
Come se nelle altre parti del mondo non rubassero quanto e più che da noi.
Esattamente come l'altro loro compare, Saviano, ha fatto scrivendo sulla mafia, come se nelle altre parti del mondo non esistesse una criminalità organizzata quanto e più feroce della nostra mafia.
Benigni come Saviano, dunque, che ridicolizzano l'Italia e gli Italiani ma non rifiutano i soldi degli Italiani, il primo come remunerazione per due serate in televisione, l'altro per la sua robusta scorta.


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3 commenti:

  1. Ecco la poesia che dedicò a Giorgio Almirante (segnalatami da un amico...)
    “Maledetta l’ora
    il giorno il secondo, toh,
    in cui du’ me****oli
    ti misero al mondo.
    Maledetta l’ora
    il giorno e l’annata
    che la tu’ mamma ti dette
    la su’ prima poppata.
    Maledetta l’ora buia
    ancor di più la notte cupa
    che un finocchio ti convinse
    a esser figlio della lupa.
    Se dovessi maledirti
    poi non saprei come finirla,
    maledetto sia quel giorno
    che ti fecero balilla.
    Maledetta l’ora
    e tutto il calendario
    in cui mille finocchi
    ti fecero segretario.
    Maledetta la persona,
    che stesse sempre male,
    che ti parlò per la prima volta
    della Destra Nazionale.
    S’aprisse la porta,
    senza tu te ne sia accorto,
    entrassero le mogli
    di ogni partigiano morto.
    Poi t’aprissero la bocca
    e da maggio a carnevale
    ti facessero be’ le cose
    e cantar l’Internazionale.
    Poi arrivasse, come si chiama,
    Terracini, no, Paietta, Natta e Ingrao
    ti ca******ero sugl’occhi
    mentre cantan Bella Ciao.
    Alla fine vanno via,
    finalmente sei contento,
    ma ti p**cia addosso Lama
    mentre canta Fischia il vento.
    Ti venisse un colpo,
    ti venisse un accidente,
    gli uomini son tutti uguali,
    ma te tu sei differente.
    Ti scoppiasse la vescica (tum!),
    ti scoppiassero i co*****n (tum tum!)
    ti scoppiassero in un mese
    trentatré rivoluzioni.
    Ti venisse la febbre,
    ti venisse un ascesso,
    ti scoppiassero in c***
    tutte le bombe che tu ha’ messo.
    Ti ch********ero la moglie (ah!)
    tutti i morti delle guerre,
    e ti nascesse un figliolo
    che assomiglia a Berlinguerre.”

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  2. Nella filastrocca pubblicata contro Almirante, Benigni usa liberamente e con disprezzo la parola "finocchi". Scalfarotto che dice ???

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  3. Mai visto in tv nessuno show di questo giullare da scuderia rossa. Non solo, ma in perfetta solitudine scrivo email di protesta alla Rai che ha fatto okkupare tutti i suoi palinsesti dai loro guitti da strapazzo come la Littizzetto (che mi fa letteralmente schifo in quanto è brutta, antipatica e volgare), e come Crozza. Non se ne può più della dittatura rossa trasferita ovunque, anche nell'intrattenimento. Ci sarà pur una giustizia per tutti questi soprusi monocolore che ci fanno sopportare!

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