06 gennaio 2013

Tasse e fisco stuprano la dignità umana delle persone


Dal primo gennaio siamo soggetti ad un “redditometro” studiato appositamente per offendere la nostra dignità e libertà individuale.
La stampa., asservita alla Spectre finanziaria internazionale, invece di sparare bordate ad alzo zero contro gli inventori e gli esecutori di una simile porcheria, si è limitata a “sobri” borbottii.
La portata demenziale e, nello stesso tempo, oppressiva del redditometro è chiara nel lungo elenco di controlli che il fisco potrà eseguire per rapinare meglio i cittadini.
Nulla esce dal controllo: case, automobili, collaboratrici domestiche, ristrutturazioni, operazioni sui conti e sui titoli, persino quell’altra ignobile invenzione che è la DIA diventa un motivo di controllo.
Grazie a Monti siamo arrivati ad un sistema asfissiante di controllo sui cittadini che neppure Orwell nel suo 1984 aveva immaginato.
Quel che è più grave, oltre al silenzio della stampa, è che le attività del fisco saranno di carattere esclusivamente repressivo, con una inversione dell’onere della prova che è la negazione della nostra stessa civiltà giuridica.
Saranno i cittadini a dover dimostrare come e perché hanno potuto legittimamente sostenere una determinata spesa o un determinato tenore di vita e non il fisco a dover PROVARE che quei cittadini abbiano violato le (peraltro infami) leggi fiscali italiane.
Di più.
Gli accertamenti saranno retroattivi al 2009, quindi a molti di noi sarà richiesta una prova diabolica, quasi impossibile da fornire (perché chi ha conservato ricevute o memoria esatta di determinati acquisti di quattro anni fa ?) da contrapporre ai facili teoremi degli aguzzini del fisco.
E anche chi potrà dimostrare la perfetta attinenza alle leggi delle sue azioni, come e da chi verrà risarcito per il tempo perso, occupato a scartabellare nelle carte del proprio archivio personale, a fare anticamera agli uffici delle entrate dopo essere impazzito per ottenere un appuntamento ed aver dovuto abbandonare il proprio lavoro e attività professionale (quindi con una perdita economica ) ?
E chi risarcirà il cittadino che dovrà mettere a dura prova i propri nervi per non spaccare la faccia al proprio interlocutore dell’agenzia delle entrate che, con fare inquisitorio e arrogante, come capita troppo spesso quando si ha a che fare con dipendenti pubblici, lo tartassa di domande e si trincera davanti alla rigida applicazione di norme fatte apposta per incastrare gli onesti ?
La verità è che vogliono spegnere ogni libertà individuale, perché quando il Popolo è costretto a lottare per la propria sopravvivenza, non ha voglia e tempo per occuparsi degli intrallazzi di “lor signori” che, per poterli fare meglio, hanno messo in campo per le prossime elezioni ben due coalizioni: quella di Monti e quella di Bersani che puntano al medesimo risultato.
Monti e Bersani, infatti non propongono di ridurre le spese per ridurre gli oneri fiscali sulle spalle dei cittadini, bensì cercano solo il sistema per continuare a spennarci meglio e di più.
Perché sono degli autentici polli quelli che voteranno quelle due coalizioni pensando che andranno a prendersi i soldi dalle tasche di qualcun altro.
Sia chiaro che quel “qualcun altro” siamo sempre e solo tutti noi e che pensare di salvarsi perché, magari, in una occasione è stato colpito il proprio vicino, significa solo dare a quei torturatori l’occasione per colpire noi stessi meglio e con meno resistenza quando verrà il nostro turno.
La ribellione parte da un voto contro le tasse e contro il fisco che violentano la dignità umana delle persone.




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1 commento:

  1. Ti ho già risposto al riguardo da me. Dovremo dar battaglia a spron battuto scrivendo, anzi, inondando, di email e fax ai media ufficiali. Scrivere e rompere le palle dappertutto,rompere la congiura del silenzio, oltre - beninteso - ai nostri blog perché qui lo stato di diritto dei cittadini è andato bellamente a farsi fottere. Poi come ho scritto in principio d'anno, fondare organismi di base per la difesa fiscale dei cittadini, alternativi ai Caf (collaborazionisti e complici di queste porcherie) e alla sindacatocrazia organica ai poteri forti.
    Quei mentecatti della Trimurti sono sempre lì a fare passeggiate fuori porta con bandiere, fischietti idioti ed elmetti, ma una vera autoriduzione fiscale e una vera difesa da questi soprusi "retroattivi" non vogliono e non sanno farla.
    Qui è evidente che Monti e chi per lui, vogliono solo una cosa: I NOSTRI SOLDI.

    Il 2013 sarà l'anno della nostra crociata per fermarli. Che si chiami Monti o che si chiami Bersani.

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