10 maggio 2022

L'orgia parolaia del comico di Kiev e dei suoi corifei

Si può ancora dire che l'apologia di Zelensky ha rotto tanto quanto hanno rotto i quotidiani spot pubblicitari del comico di Kiev ?

Non risultandomi alcuna legge che vieta tale opinione sì, lo dico: Zelensky ha rotto e hanno rotto Draghi, Biden, Mattarella, la Von der Leyen, la Metsola e tutti quelli che li seguono.

Le beghe di vicinato tra Russia e Ucraina mi interessano solo per le conseguenze che hanno sulla mia vita.

E, per colpa delle incaute posizioni assunte da Draghi e Mattarella, le conseguenze sono pesantissime.

Aumento delle bollette energetiche, aumento dei beni di prima necessità, rischio concreto di non avere gas a sufficienza per accendere il condizionatore la prossima estate e il riscaldamento in inverno.

Come se non bastasse, Draghi cerca di farsi bello con i nostri soldi aumentando il debito pubblico per bonus a pioggia, spiccioli che non cambiano la vita delle persone, ma che sommati (come i 200 euro una tantum da elargire a ben 28 milioni di Italiani) rappresentano una manovra a debito che dovremo coprire, ovviamente con le nostre tasse.

Il tutto per cosa ?

Per far finta di sostenere un principio quando il primo a violarlo è proprio colui che viene sostenuto (veggasi la cancellazione di tutti i partiti di opposizione in Ucraina) e a ruota lo seguono i suoi corifei a cominciare da Draghi le cui affermazioni in conferenza stampa su contagiosità dei vaccinati e sicurezza del green pass, sono ormai un classico della letteratura di fantascienza distopica, assieme alla cacciata dei non vaccinati ultra cinquantenni dal posto di lavoro e dallo stipendio.

Un'orgia parolaia che viene propinata a reti unificate, escludendo, sempre ipocritamente in nome del principio di Libertà, chi non la pensa come il gregge.

Dopo due anni, tra virus cinese e Ucraina, di notiziari di propaganda, di proclami, di menzogne istituzionalizzate, ben venga persino la parentesi del festival europeo della canzone.

Ed è detto tutto.

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