Del resto mettono insieme tanti stati, come i cattocomunisti mettono assieme una infinità di sigle e siglette, ma restano tutti appesi all'amo di Trump, perchè senza gli Stati Uniti non andrebbero da nessuna parte.
Macron spinge per inviare truppe da acquartierare in Ucraina per interporle nelle linea del fronte.
La Meloni invece ha ribadito che, pur disponibile (purtroppo) a continuare a sostenere sia Zelensky sul piano finanziario e di armamenti, che le sanzioni contro la Russia, è escluso l'invio di truppe Italiane e anche le assistenze militari, come l'addestramento degli ucraini, saranno svolte, dopo la tregua, al di fuori del territorio ucraino.
Mi sembra una posizione accettabile anche per chi, come me, vorrebbe che l'Italia si sganciasse completamente da ogni sostegno ad uno Zelensky che continua a chiedere, chiedere, chiedere e non con l'umiltà di chi chiede aiuto, ma con l'arroganza di chi pretende qualcosa di diritto.
Zelensky, addirittura, vorrebbe che le truppe Nato arrivassero in Ucraina a guerra in corso, ancor prima della pace e persino della tregua, lanciando quindi un assist a Putin per fargli dire che se reparti europei dovessero entrare in Ucraina, sarebbero legittimo bersaglio.
Del resto, da che mondo è mondo, le forze di interposizione, quando veniva deciso di inviarle, erano mandate DOPO un accordo, se non di pace, almeno di tregua a tempo indeterminato, con l'accordo di tutte le parti in conflitto.
Se una parte non era d'accordo, non c'erano truppe di interposizione o non c'erano di un determinato stato non considerato affidabile da una delle parti.
Le dichiarazioni di Putin e di Zelensky rimarcano una oggettiva assenza di interesse a chiudere la contrapposizione attiva sul campo.
Allora, tanto vale sederci in platea e aspettare che i duellanti abbiano esaurito le risorse, per poi intervenire e ricostruire IN SICUREZZA.
Sicurezza che deve per prima cosa essere garantita ai soccorritori, come insegna qualunque manuale di pronto soccorso.
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