Tutti sappiamo come andò a finire e come, quell'evento, segnò l'inizio del crollo della Spagna e la nascita di una superpotenza imperiale che tale rimase, per quattro secoli, fino alla seconda guerra mondiale.
Oggi la Storia si ripete in farsa e l'invincibile armata è composta da una sessantina di imbarcazioni, non si sa da chi finanziate, che, con la scusa di portare viveri e medicinali alla "popolazione di Gaza", in realtà, forse ad insaputa di molti che, spero in buona fede, si sono imbarcati, otterranno solo di dare respiro ai terroristi di Hamas.
Semprechè nel Governo Israeliano non ci sia qualcuno che abbia letto "Il campo dei santi", di Jean Raspail e ne abbia compreso la lezione: spesso una bontà troppo strombazzata, fa danni peggiori di una apparente cattiveria.
Nel romanzo, infatti, la morale è che gli invasori non sarebbero calati e sciamato sulla Francia, uccidendo e distruggendo tutto come cavallette, se i governanti non avessero avuto paura di ordinare di fermare, con qualsiasi mezzo, la flotta che li trasportava.
Vedremo cosa saprà fare il Governo Israeliano per respingere quella minaccia che porterebbe solo a prolungare le operazioni militari per l'eliminazione definitiva dei terroristi di Hamas.
Nel frattempo i cattocomunisti latrano chiedendo che la Marina Militare Italiana "protegga" gli invasori presunti umanitari.
E come si farebbe a "proteggere" senza usare la forza contro gli Israeliani ?
E' evidente quanto sia strumentale la posizione della Schlein e dei suoi sette nani che le reggono lo strascico in cambio di candidature e strapuntini.
Sanno benissimo che l'Italia non solo non può, ma neppure deve immischiarsi nelle questioni di uno stato e di un governo amico che, tra l'altro, da sempre è il baluardo dell'Occidente in una zona ad alto rischio di infiltrazione cinese.
Tanto più che Israele è l'unico stato non musulmano della zona e la sua esistenza è un formidabile filtro alla diffusione dell'Islam più radicale.
Infatti i cosiddetti "palestinesi", che altro non sono che arabi i cui ascendenti, nel 1948, rifiutarono la costituzione di uno stato arabo in parallelo a quella di Israele su territori messi a disposizioni dalla Gran Bretagna, non hanno un appoggio se non formale e di maniera da parte degli stati musulmani della zona.
Lo stesso Egitto ha più volte chiuso le frontiere nei confronti della striscia per evitare di accollarsi i profughi, ben ricordando, cosa che in Occidente ci si è già dimenticati, i disastri compiuti proprio da quegli arabi che, rifiutando la costituzione dello stato nel 1948, portarono i loro problemi, creandone anche a chi li ospitava, in Libano, in Giordania e nello stesso Egitto.
A differenza di quel che accadde fino agli Anni Settanta, questa volta non ci sono stati arabi intenzionati a fare una guerra contro Israele per i cosiddetti "palestinesi": perchè dovremmo farla noi ?
Ogni intervento prolungherebbe solo le sofferenze della popolazione civile e rinvierebbe una soluzione che, già da quel che esce, potrebbe trasformare radicalmente quella zona, da desolata striscia di povertà, fame e bisognosa di ogni assistenza, in una ricca riviera come sono riusciti a fare con le più note località egiziane del Mar Rosso.
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