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No alla deriva

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15 novembre 2025

La tecnica del mendicante prepotente

Sono stati presentati circa 5700 emendamenti alla legge di bilancio, di cui 1600 dai partiti di maggioranza e quindi (ma i "professionisti dell'informazione" finora hanno omesso di esplicitarlo) oltre 4000 da quelli dell'opposizione.

Sono tanti, troppi, ma se alcuni rappresentano una proposta di riequilibrio di spese comunque da fare e pochissimi, gli unici che valuterei positivamente, sono di riduzione di tasse o aliquote, la maggior parte sono proposte di maggiori spese.

Ci fu un economista che disse che qualunque passante, messo al ministero dell'economia, sarebbe stato capace di aumentare o introdurre una tassa.

Adesso possiamo dire che chiunque passasse per strada, sarebbe capace di spendere denaro per questo e quello, purchè il denaro non sia il suo (perchè allora ci penserebbe due volte).

E' quello che è accaduto con il superbonus 110% di Conte ed è quello che vorrebbero realizzare i cattocomunisti con i loro emendamenti di spesa, senza copertura, che porterebbero il debito pubblico ad aumentare come del resto è accaduto (e senza alcun beneficio per gli Italiani) nel periodo in cui governavano da Monti a Draghi.

E con quale arroganza pretendono che il Governo Meloni accolga le loro "proposte", una prepotenza pari a quella di sindaci e amministratori di sinistra che vorrebbero tornare agli anni Settanta, quando le (allora, fortunatamente, poche) giunte locali di sinistra, come quella di Bologna, spendevano a piene mani (veggasi la gratuità del trasporto pubblico), tanto poi i debiti erano in capo al governo centrale.

E' quello che si ricava anche dalle parole di Lepore e di Di Pascale, presidente dell'Emilia Romagna, che non perdono occasione per declinare ogni loro responsabilità, scaricando la colpa sul Governo, reo di non finanziarli a sufficienza.

E sono gli stessi che si dicono contrari all'autonomia differenziata, probabilmente perchè preferiscono avere la possibilità di attribuire al Governo, almeno finchè sarà di Centro Destra, quelle colpe che sono invece la rappresentazione della loro imbarazzante incapacità a confrontarsi con una sana amministrazione, sana perchè porta beneficio ai cittadini, ma sana anche perchè equilibrata tra entrate realistiche e uscite oculate e necessarie.

Mi piacerebbe che alle prossime elezioni del 2027 si dia forza alla Meloni, anche per poter dire dei "no" alle spese, finalizzando la legislatura al taglio del debito pubblico che si trasformerebbe in una ricchezza per tutti gli Italiani, sgravati dal peso di un debito, che viene da lontano, ma che negli undici anni dal 2012 al 2022 è stato allegramente alimentato.

Esattamente il contrario di quel che fa qualsiasi famiglia di buon senso.

 

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