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29 giugno 2009

L'esame di maturità

Ancora una volta la visione dei dati di accesso al blog, mi ha fornito lo spunto per un post.
Giovedì 25 giugno il grafico segna un picco di oltre 400 accessi, il doppio di quel che avviene in un normale giorno feriale.
Cosa avrò mai scritto la sera del 24 ?
Vado a vedere ed avevo commentato la dichiarazione di Delbono che voleva convincere i bolognesi che non lo avevano votato.
Possibile che abbia attratto così tanti accessi ?
E non era neppure, visto gli orari (tra le 9 e le 13), il post di quel pomeriggio sul continuo ricorso alla magistratura per dirimere le polemiche politiche che aveva “spinto” gli accessi.
Controllo allora l’argomento e vedo che si tratta de La giornata della Libertà, dell’8 novembre 2007.
Tanto interesse per un post di due anni fa ?
Poi ho capito: era uno dei temi della maturità e dire che di blog dedicati alla scuola (come l’esilarante ed al tempo stesso educativo “Il salotto di Milady de Winter” ) ve ne sono parecchi !
Per il bene della votazione finale, mi auguro che non abbiano preso spunto da quel che ho scritto, sapendo quanto possano essere ideologizzati i nuovi insegnanti di sinistra, quelli cresciuti a occupazioni, ricostruzione delle vicende della seconda guerra guerra mondiale (dove ho l’impressione che facciano uscire studenti convinti che l’Italia l’abbia vinta) e “bella ciao”.
Ma ugualmente spero che leggere qualcosa totalmente controcorrente abbia fatto riflettere qualcuno sulla possibilità che quel che viene loro propinato a scuola, forse, non è tutta la verità, niente altro che la verità.
Anch’io ebbi insegnanti di sinistra, ma erano di un’altra tradizione che sapeva separare le valutazioni sulle nozioni dalle interpretazioni, anche se la mia professoressa di italiano non apprezzava certi temi e, così, per salvaguardarmi la media ne scrivevo due pieni di quelle teorie che la facevano andare il sollucchero, ed uno, l’ultimo, a sufficienza ormai ampiamente acquisita, in cui sparavo ad alzo zero contro gli antesignani del politicamente corretto, tema in cui, immancabilmente, mi beccavo non un voto ma un “non giudicabile”.
Alla maturità, poi, al diavolo la prudenza e affrontai il tema storico impostato sugli ultimi 50 anni di storia europea, dalla politica di potenza a quella di pace.
Mi andò bene perché la Commissione apprezzò “l’originalità” delle tesi esposte.
Ma, appunto, erano altri tempi e altre tempre di professori.

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