Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 aprile 2022

Mai più !

Domani terminerà la tirannia del lasciapassare inventato da Draghi e Speranza per soffocare la libertà dei cittadini con la scusa della lotta al virus cinese.

Domani, quasi ovunque, torneremo a vederci liberamente in faccia, vedremo le espressioni divertite, sofferenti, disgustate, ammiccanti dei nostri vicini di tavolo, di scrivania, ma purtroppo non ancora di viaggio in treno o in autobus.

Con una ottusità degna dei burocrati dell'Unione del Male, Draghi e Speranza non hanno però liberato i volti dei ragazzi nelle scuole.

I due anni trascorsi sono stati anni bui per la sfrontatezza con la quale Draghi e compagni hanno imposto un regime semidittatoriale, cacciando dal lavoro e dallo stipendio chi non si piegava alle loro pretese e limitando la libertà dei cittadini.

Il fatto che la revoca di gran parte delle misure liberticide faccia seguito ad un provvedimento governativo ci dice che la Libertà, quella vera, non è ancora stata ripristinata, perchè una concessione non è una Libertà, anche se concerne un diritto naturale che appartiene all'Individuo e non ad un governo, ad uno stato.

Vorrei che nella Conferenza programmatica organizzata da Fratelli d'Italia, al primo punto ci sia un gigantesco MAI PIU' !

MAI PIU' sarà tollerata la soppressione della libertà di circolazione.

MAI PIU' sarà tollerata l'imposizione di una cura di massa che non sia accettata dai singoli destinatari.

MAI PIU' saranno tolti lavoro e stipendi per non aver accettato le imposizioni liberticide di un governo.

Ne aggiungerei un altro che possa avere una valenza politica a futura memoria:

MAI PIU' Draghi, Speranza, Lamorgese e similari.

29 aprile 2022

Altri sei miliardi a fondo perduto

Ieri il fedelissimo di Draghi, ministro dell'economia disastrata italiana, Franco, ha annunciato un pacchetto di ulteriori sei miliardi per qualche pannicello caldo sul fronte dei prezzi dell'energia.

In assenza di una politica estera sovrana e dignitosa, che faccia gli interessi dell'Italia e non di una sordida consorteria di filantropi, e in assenza di un progetto per costruire centrali nucleari in Italia, ampliare perforazioni sulla terraferma e sul mare e riaprire le centrali a carboni, sono altri sei miliardi buttati via, utili solo ad accrescere il nostro debito pubblico ed a stringere al collo di ogni Italiano il cappio predisposto dai cravattari di Bruxelles ed infilatoci con destrezza da Draghi dietro la foglia di fico del pnrr.

E' inutile spendere soldi in un pozzo senza fondo per alleviare, senza risolvere, il problema dei costi delle bollette e, poi, del calo della produzione, del commercio e della scarsità di grano ed altre materie prime.

L'errore è aver assunto una posizione guerrafondaia per conseguire benemerenze dagli Stati Uniti di Biden che ha già dimostrato in Afghanistan la riconoscenza verso chi si è inginocchiato davanti a lui per compiacerlo.

Draghi e Mattarella non stanno facendo gli interessi degli Italiani e dovrebbero andare a lezione da Orban che, senza tanti proclami, ha condannato l'operazione militare speciale russa in Ucraina, ma non è diventato un cobelligerante, mandando giustamente a quel paese il comico di Kiev che, infatti, ha rinunciato a criticarlo.

Non dobbiamo indebitarci per l'Ucraina e, ancora meno, dobbiamo metterci sulla linea del fuoco o della carenza di gas, per compiacere il comico di Kiev.

Non è la nostra guerra, non è il nostro interesse.

28 aprile 2022

Mattarella e compagni sono contro i nostri interessi

Non bastavano le inconsulte esternazioni di Draghi a favore di sempre maggiori sanzioni autolesioniste contro la Russia, ieri ci si è messo pure Mattarella ad indossare una divisa che, probabilmente, non ha mai avuto in vita sua, per sparare boiate cosmiche, totalmente in contrasto con il sentimento popolare che, unanimemente nei sondaggi, è per due terzi contrario ad andare in scontro con la Russia.

Noi, Popolo, preferiamo il condizionatore alla guerra e, lo si dica una volta per tutte, chissenefrega dell'Ucraina, che risolva i suoi problemi con la Russia senza coinvolgere noi.

Noi, Popolo, chiediamo a chi ci governa, anche a quelli che occupano quel posto senza essere stati votati da noi, di fare i nostri interessi che presuppongono di incrementare il nostro Benessere e la nostra Sicurezza, il contrario, cioè, di cambiare il fornitore di gas Putin, con una pluralità di capi tribù africani da pagare più di quanto si paga Putin.

Non è certo difendere e incrementare il nostro Benessere ipotizzare razionamenti, distacchi programmati dell'energia elettrica, imporre limiti a condizionatore e termostato del riscaldamento e non è difendere e incrementare la nostra Sicurezza mettersi in prima fila a subire le possibili (legittime e giustificate) ritorsioni (rappresaglie) della Russia contri chi fornisse armi ai suoi nemici e chi cerca di strangolarne l'economia.

Come se non bastassero Draghi e Mattarella, arriva una terza "istituzione", la corte costituzionale che, presieduta da colui che, nel 1992, strisciò di notte nei nostri conti correnti per sottrarci il 6 per mille dei nostri risparmi, con sprezzo del ridicolo, stabilisce, contro ogni Tradizione millenaria, che i figli debbano avere il doppio cognome, aggiungendo a quello del padre, quello della madre.

Un provvedimento talmente utile, da interessare solo quelle quattro invasate reduci del femminismo e, ciononostante, ottiene il plauso del solito coro del politicamente corretto che, ancora una volta, si dimostra politicamente corrotto.

Se ci sentiamo rappresentati da Amato, Mattarella, Draghi, beh, allora si capisce quanto siamo caduti in basso, come Popolo, come Nazione e come Civiltà.

27 aprile 2022

Chiodo scaccia chiodo

Con l'operazione militare speciale russa in Ucraina che ha fatto immediato seguito al virus cinese ed alla presidenza Trump, la sordida consorteria di filantropi miliardari (che sono poi gli oligarchi occidentali, chiamati differentemente come fu negli anni sessanta tra astronauti e cosmonauti) ha espresso il massimo sforzo per cancellare la cultura e le opinioni che potevano anche solo dare fastidio, soprattutto quando argomentate, alla loro narrazione.

E non poteva che essere un miliardario che ha declinato di sedersi nel sinedrio, come Elon Musk ad incrinare il muro di omertà dei filantropi, denunciandone la sopraffazione e comprandosi uno dei più diffusi social media (Twitter) con la dichiarata intenzione di lasciare libertà di espressione e di parola, a tutti, anche a quelli che non la pensano come lui.

Sappiamo che Twitter e Facebook e tutti i social media sono accorsi a sostenere la narrazione governativa in ogni parte del mondo, da cui una versione unilaterale della presidenza Trump (e adesso gli americani si sono eletti - forse ... - un vecchio rimbambito che non riesce a trattenere le sue flatulenze, saluta un pubblico immaginario e, soprattutto, sta scatenando una guerra mondiale dando credito ad un comico ucraino), una politica sanitaria degna della Cina e non di nazioni e popoli liberi, infine, da ultimo, una costante propaganda, un autentico bombardamento mediatico, per accreditare come interesse generale la guerra contro la Russia.

Se Musk manterrà fede alla sua parola e se darà seguito alla sua intenzione dichiarata di fare di Twitter una bacheca di libertà, ove chiunque possa esprimere le sue idee, allora avrà fatto una rivoluzione, mettendo all'angolo i filantropi che, finora, resistono nel chiuso dei loro forzieri.

E' talmente concreta la possibilità che Twitter divenga finalmente un luogo di libertà, dove avranno diritto di parola tutte le tesi, che quelli abituati a vincere facile, quelli che inveiscono e, quando si risponde loro, pretendono la censura a loro difesa, quelli che non hanno argomenti, ma solo slogan, hanno già annunciato di uscire da Twitter.

Ho letto in tal senso Severgnini, la Rackete, mentre si parla di altri sinistrati che avrebbero annunciato la medesima scelta.

Non è affatto una perdita, perchè quelli scrivevano solo attraverso luoghi comuni, banalità, tutte in linea con le veline governative che possiamo leggere ogni giorno sulla stampa, quindi il loro contributo è del tutto inesistente.

Twitter, anzi, senza di loro, sarà ancora di più un luogo di libertà dove argomentare, confrontarsi, discutere, litigare, ma senza farsi portavoce del potere.


26 aprile 2022

Il corto circuito dei cattocomunisti

Se si parla di resistenza, non ci si può non riferire all'elettricità, dove il corto circuito è sempre dietro l'angolo.

Ed è ciò che è accaduto ai cattocomunisti nel giorno della loro festa, il 25 aprile, quando sono sembrati ratti impazziti alla ricerca di una via di fuga.

Chi urlava "pace" e chi affermava che per la pace bisognava armare fino ai denti il comico di Kiev.

Immemori delle battaglie del 1948, hanno pure portato in piazza le bandiere della Nato e quelle degli Stati Uniti, forse in una tardiva resipiscenza, riconoscendo che solo la presenza delle truppe angloamericane hanno portato alla sconfitta l'Italia di Mussolini e senza quelle non ci sarebbe stata alcuna resistenza.

Il tutto dopo la ola per la vittoria di Macron in Francia, cioè di un candidato che venti anni fa sarebbe stato spregiativamente definito di destra per la sua politica spregiudicata contro i lavoratori e le politiche sociali.

Dietro la bolsa e stantia retorica antifascista, si è evidenziato il vuoto ideale, morale, politico della sinistra, capace solo di pretendere restrizioni e tasse, ma totalmente inadatta a definire un progetto di società nazionale per il futuro, che dia Benessere e Sicurezza agli Italiani.

Tale vuoto dovrebbe essere riempito dal Centro Destra o, almeno, da una coerente coalizione che faccia del Nazionalismo, dell'Identità Nazionale, del Liberalismo economico, della Sovranità Nazionale (politica, militare, monetaria, energetica, alimentare) il fulcro di una proposta quanto mai concreta e favorevole agli Italiani.

Purtroppo, ne avremo modo di scrivere, vediamo quello che nel 1994 salvò l'Italia dalla "gioiosa macchina da guerra" comunista, pomiciare con i suoi aguzzini e i suoi ministri diventare i più sadici pretoriani di Draghi.

Chi negli anni scorsi sembrava avesse le capacità per dare sostanza all'anima popolare e nazionalista dell'Italia, dopo una serie di scelte scellerate (entrare nel governo Draghi con i cattocomunisti, restarci nonostante la dittatura sanitaria e le prese di posizione da belligerante di Draghi, fare un ridicolo viaggio della pace in Polonia) sembra essersi accucciato, in attesa di ottenere l'assoluzione dai processi imbastiti contro di lui per aver fatto quello che tutti noi gli chiedevamo di fare: bloccare i clandestini e le ong che ce li scaricano in casa.

Mentre il terzo partito della coalizione, che pure ha ottenuto cospicui guadagni nelle intenzioni di voto per una maggior coerenza che l'ha portato a restare fuori dal governo Draghi, ha assunto alcune posizioni incomprensibili, come appoggiare il comico di Kiev o dissociarsi da Marine Le Pen.

Non val la pena di parlare degli zero virgola, almeno finchè resteranno separati.

Il primo partito di Centro Destra che saprà raccogliere con decisione e determinazione, anche nelle espressioni verbali, la bandiera del Nazionalismo, della Libertà, della Sovranità, della Identità e della Indipendenza Nazionale, senza alcuna concessione al mainstream, quello sarà il perno sul quale fare leva per riscattare questa nostra Italia piegata dalla paura, da "istituzioni" malamente rappresentate e dalla partecipazione all'Unione del Male contro i propri stessi interessi.

25 aprile 2022

In Francia vince ancora l'arcobaleno del male

Macron ha nuovamente vinto il ballottaggio contro la Le Pen e festeggiano i cattocomunisti, l'Unione del Male e tutte le sordide consorterie finanziarie e affaristiche che manovrano i burattini alla Casa Bianca come all'Eliseo e nei palazzi romani.

Hanno ragione a festeggiare perchè sono riusciti, ancora una volta, a mantenere il controllo su un gregge ormai domato e addomesticato, pronto come il cane di Pavlov a reagire a comando agli impulsi che vengono forniti da una stampa servile e complice.

Lo abbiamo visto con il virus cinese, lo vediamo con l'Ucraina, lo vediamo in Italia nelle "celebrazioni" di un 25 aprile che è sempre di più una ricorrenza divisiva, che andrebbe abolita e che si fonda su una manipolazione della Verità, al punto che stamattina, nel giornale radio delle sette, ho ascoltato uno proclamare che le truppe di occupazione angloamericane avrebbero "combattuto a fianco dei partigiani", come se la loro presenza fosse stata marginale e superflua (peccato manchi la riprova, con la stessa guerra civile, ma senza angloamericani ...).

Se, dunque, anche questa volta i centri di potere reale, quelli che manipolano le menti tramite i media sul loro libro paga, possono gioire, noi dobbiamo avere fiducia nel futuro, in una lunga marcia di avvicinamento al ripristino dei valori della Nazione, della Tradizione, dell'Identità che sono calpestati dall'unione tra i cattocomunisti (il braccio) e i capitalisti (mente e finanziamenti).

Ed è un auspicio che traiamo anche dall'esito delle elezioni francesi.

La prima volta in cui un candidato di Destra, Jean Marie Le Pen, arrivò al ballottaggio contro il presidente uscente il gollista Jacques Chirac, ottenne solo il 17,79% dei voti, 5.525.032 teste, contro l'82,21% pari a 25.537.956 teste di Chirac.

Una differenza di venti milioni di voti e un divario del 65% determinato dall'alleanza contro natura in chiave anti Le Pen e che comprendeva comunisti, gollisti, liberali, centristi, socialisti, verdi, un autentico arcobaleno del male che vediamo riproporsi sistematicamente e che adesso viene chiamato "maggioranza Ursula" e, in Italia, "governo Draghi".

Nel 2017 la sfida fu tra Marine Le Pen e Emmanuel Macron, vinse quest'ultimo con il 66,10% e 20.743.128 teste, contro il 33,90% e 10.638.475 teste della Le Pen.

Il divario si era ridotto, in soli quindici anni, a dieci milioni di voti e del 33%: dimezzato.

Al ballottaggio di ieri tra gli stessi candidati del 2017, Macron ha ottenuto 18.779.809 voti pari al 58,6% contro 13.297.728 voti della Le Pen pari al 41,4%.

La differenza in voti e percentuali si è ulteriormente dimezzata, riducendosi a cinque milioni di voti ed a 17 punti percentuali.

La Destra è passata dai cinque milioni di voti del 2002 ai 13 milioni del 2022, la coalizione arcobaleno dai 25 milioni del 2002 ai 18 milioni del 2022.

Un solo partito, contro tutto il sinedrio del potere, l'arcobaleno del male, sta sgretolando, poco alla volta, il consenso trainato dai soldi, dalla stampa, da interessi più o meno leciti.

Certamente la Destra in Francia dovrà domandarsi se può fare di più, magari anche cambiando cavallo, ma anche il socialista Mitterand andò alla presidenza dopo una serie di sconfitte.

Ma quel che più conta è che, nonostante la cappa, il dispiegamento di mezzi, il lavaggio del cervello, la paura profusa a piene mani, la Destra cresce e l'arcobaleno del male cala.

Ecco perchè stanno provando a cercare nuovi nemici (i no vax, i russi) per distrarre da come viene gestito il potere.

Certo occorrerebbe anche un po' più di coraggio da parte dei singoli cittadini, che si lamentano e poi votano confermando l'esistente, abboccando alla narrazione falsa e bugiarda che dipinge il nuovo con i colori dell'Inferno.

Ma giorno dopo giorno, constatando quanto stiamo perdendo per scelte finalizzate solo ad arricchire pochi, danneggiando molti, sempre più persone pensano che, tutto sommato, cambiare diventa una opzione possibile.

E' necessario favorire il cambiamento, dando una alternativa unitaria, credibile e organizzata.

Vale per la Francia (che comunque è già molto avanti) e vale anche per l'Italia dove registro una pericolosa regressione con il progetto di lista unica tra Lega e Forza Italia che puzza tanto di mano tesa ai cattocomunisti, mentre assistiamo ad una proliferazione di piccole entità che non sembra abbiano molta voglia di aggregarsi tra loro e neppure di ruotare, come sarebbe logico, attorno al pianeta più grosso che è Fratelli d'Italia.




24 aprile 2022

Vogliono istituzionalizzare le menzogne

Il parlamento europeo, inutile, ridondante e costoso, non decide, ma è sempre un organismo che altera i rapporti tra gli stati.

All'interno del parlamento ci sono eletti che guardano (giustamente) all'interesse delle rispettive nazioni, ma ci sono anche quelli che credono di essere chiamati da Dio a "fare l'Europa" e, purtroppo, gli italiani sono massicciamente tra questi, tranne qualche eccezione (di cui mi viene in mente il solo nome di Francesca Donato, anche se sono convinto che tra leghisti e Fratelli d'Italia ci sia ancora qualcuno che guarda all'Interesse Nazionale).

Nella sua inutilità, ridondanza e costo, il parlamento europeo vota proposte che, fortunatamente, il più delle volte restano lettera morta.

Altre volte, purtroppo, incidono divenendo la foglia di fico dietro la quale l'Unione del Male si nasconde per assumere iniziative e provvedimenti devastanti per i Popoli e le Nazioni europee.

Così il parlamento europeo ha votato per l'ingresso dell'Ucraina nell'unione, sta elaborando un progetto per una patrimoniale su conti, titoli e case per pagare la guerra alla Russia e ugualmente ha elaborato una direttiva che imporrebbe ai social media di intervenire contro la libera espressione delle opinioni.

Perchè tale è la richiesta (che sarà accolta con entusiasmo da Facebook, Twitter e altri che già di loro pensano a censurare e imporre il bavaglio alle opinioni non conformi alla narrazione del potere) di intervento contro quelle che chiamano le "fakenews", quando tutti sappiamo che le uniche "fake news" sono contenute nella manipolazione dei fatti e nella descrizione a senso unico di quel che accade in Ucraina come per la diffusione del virus cinese.

In parole povere il parlamento europeo si distingue per voler istituzionalizzare le menzogne, imponendo una unica narrazione e volendo escludere qualsiasi altra versione che non sia quella che torna comodo al potere.

Non vedo nulla di differente da quello che accadeva nell'Unione Sovietica e che era combattuta con il samizdat e il samizdat contemporaneo sono i tanti canali, da Telegram a Vk dove, ancora, è possibile esprimersi senza censure.

23 aprile 2022

I sacrifici li facciano Mattarella e i suoi compagni guerrafondai

Dopo aver lungamente taciuto per riprendersi dalla incessante campagna elettorale che lo ha portato alla riconferma alla presidenza della repubblica (ogni giorno ne diceva una, poi, una volta rieletto, il silenzio !) ieri Mattarella si è risvegliato con i gradi di comandante in capo delle Forze Armate e si è allineato alla politica bellicista di Draghi.

A parte la considerazione che un presidente della repubblica che si permette di criticare le opinioni di chi è contrario alle sanzioni contro la Russia e all'invio di armi al comico di Kiev (e siamo in tanti !) NON E' il presidente di tutti gli Italiani ma solo di una parte di essi, riducendosi al ruolo di capo fazione, è da stigmatizzare la interpretazione della nostra Storia Coloniale come di un qualcosa di cui dovremmo vergognarci, allineandosi così alla becera cancellazione della cultura partita dal movimento dei BLM americani che sanno solo devastare città, saccheggiare negozi, bruciare libri e distruggere statue.

Mattarella, nel suo allineamento al politicamente corretto, dimentica che se la nostra è la Civiltà meglio riuscita sulla Terra, lo si deve anche allo sviluppo che è stato consentito (a noi ed anche ai popoli una volta sottomessi, ai quali il Colonialismo ha fatto recuperare millenni in poche decine di anni) proprio da tutte le vicende della nostra lunga Storia di conquiste e di "imperialismo".

Mattarella, come molti del suo stampo, pretende di giudicare i nostri padri con il metro di giudizio contemporaneo, senza contestualizzare o collocare temporalmente le vicende e così fa un torto al nostro Popolo ed a tutti i popoli europei.

Ma il colmo Mattarella lo ha raggiunto quando, unendo la sua voce a quella di nani e ballerine, ha continuato con il lavaggio del cervello sul fatto che dovremo fare dei sacrifici.

Perchè mai dovremmo fare dei sacrifici ?

Per correre dietro alla sceneggiatura del comico di Kiev ?

Perchè dovremmo rinunciare al gas russo abbassando il condizionatore e magari battendo i denti dal freddo il prossimo inverno, quando persino la segretaria al tesoro di Washington esprime perplessità per i danni che potrebbero derivare da un embargo sulle forniture di gas russo ?

Se Mattarella vuole fare sacrifici, nessuno gli vieta di abbassare o anche di spegnere i condizionatori d'estate e il riscaldamento d'inverno e, con lui, Draghi, il governo tutto, edifici e uffici pubblici e i vari attori e cantanti che berciano per convincerci che è giusto sacrificarsi (non credo neanche per sbaglio che la prossima estate Draghi, Mattarella, i dipendenti pubblici - tranne quelli a contatto con il pubblico, costretti a "fare ammuina" - lavorino con il condizionatore impostato a non meno di 25 gradi !!!).

E' un po' come i danni derivanti dalla scelta di rinunciare al nucleare.

Paghi chi quella scelta ha fatto, non chi ha sostenuto la necessità di costruire più centrali nucleari, vedendo oggi riconosciuta la sua lungimiranza e concretezza, contro le paure infantili provocate ad arte dagli agit prop antinucleari.

Altrettanto le conseguenze dell'economia di guerra, razionamento, aumento dei costi, scarsità dei prodotti, siano pagate solo da chi ci sta portando in guerra contro la Russia, chi tifa per l'Ucraina come se fosse una partita di calcio, invece di fare l'unica scelta che un Patriota dovrebbe fare: stare con l'Italia e con gli interessi degli Italiani.

22 aprile 2022

Basta recitare il copione del comico di Kiev

La vicenda ucraina lascia sempre più perplessi.

La propaganda è a senso unico, come già testato con il virus cinese, da parte di televisioni, radio e giornali, tanto che si è indotti a non guardare più le trasmissioni cosiddette "di approfondimento", inclusi i telegiornali, perchè suonano sempre la stessa musica.

L'isteria degli angloamericani che arriva ad escludere i tennisti russi da Wimbledon, cui si aggiunge il masochismo autolesionista di Germania ed Italia.

Con la Germania, peraltro, che ha sussulti di razionalità e rifiuta (per ora) l'embargo sul gas, mentre l'Italia è partita di corsa giù per il burrone verso il razionamento, la miseria, la povertà.

E ciò è dovuto essenzialmente al fatto che il Cancelliere tedesco Scholz è stato appena eletto (a fatica) e non ha alcuna prospettiva se non quella di governare (cercando di fare bene) la Germania, mentre Draghi non è stato eletto da nessuno, ha compreso di avere fallito totalmente come presidente del consiglio (polpetta avvelenata che gli è stata fatta mangiare da Mattarella che in questo modo ha raddoppiato il suo mandato al Quirinale) ed ora cerca una via di uscita nella Nato e, per fare ciò, ha bisogno di lisciare servilmente il signor Puzzetta di Washington, incurante dei nuovi e devastanti danni che provoca all'Italia e agli Italiani.

Ma più di tutto a me sorprende la pusillanimità con la quale i tromboni dell'Unione del Male, della Germania, della Francia, dell'Italia, ma anche di Regno Unito e Stati Uniti, si adeguano alla sceneggiatura scritta per loro dall'attore comico di Kiev che, dopo anni di silenzio davanti a Trump, avendo evidentemente qualche carta da giocare con Biden, ha cominciato a provocare Putin che ha reagito (male) con l'operazione militare speciale e ora pretende (lui non chiede, lui PRETENDE e con toni da bullo di quartiere) che gli Occidentali si svenino per lui, per le sue ambizioni, dandogli armi (gratis), di prima qualità e finanziandolo.

In ultimo ha richiesto sette miliardi al mese e, bontà sua, ha smesso di blaterare di ingresso nella Nato, nell'Unione del Male, di guerra mondiale.

Come è possibile che Draghi, Scholz, Macron saltino come cani ammaestrati davanti alle richieste di uno come Zelensky ?

Cos'è andato storto in Italia, in Germania, in Francia per avere simili rappresentanti ?

21 aprile 2022

Com'è andato l'accattonaggio in Africa ?

Non abbiamo visto stappare lo spumante dopo la missione di accattonaggio di Di Maio e Cingolani in Africa, con il cappello in mano a piatire qualche bidone di gas in più.

Presumo sia finita come quella in Algeria e in Egitto, con la concessione di un aumento di forniture che però, per essere concretizzata, necessita di interventi sui condotti, sulle estrazioni e sullo stoccaggio.

Cioè se ne parlerà fra qualche anno quando l'operazione militare speciale russa in Ucraina sarà terminata e non ci sarà più bisogno di pagare di più quello che ci verrà dato a meno e attraverso un percorso già pronto.

Perchè è evidente che anche quel fenomeno inenarrabile di Draghi ha la testa altrove e non è affatto occupato perd un concreto intervento per rendere indipendente l'Italia da ogni eventuale futura turbolenza (perchè qualche guerra locale c'è sempre stata e sempre ci sarà e dopo l'Ucraina avremo scossoni da qualche altra parte in Asia, Africa o Sud America se non in Europa).

Una Indipendenza che è un valore di suo e che è inscindibile dalla Sovranità e dalla Identità Nazionale.

Indipendenza che si declina sull'energia, sugli alimentari, sugli allevamenti, sulle scelte di politica estera e anche di politica monetaria, tutti aspetti di un'unica faccia: la Patria, l'Italia, la Nazione Italiana.

E' divertente vedere gli internazionalisti cattocomunisti presi dal ballo di S. Vito per sostenere i nazionalisti ucraini e li attendo al prossimo passaggio: il recupero di Sovranità dell'Italia che può e deve tornare Indipendente dagli aguzzini dell'Unione del Male.

20 aprile 2022

Critica Putin, ma Draghi continua a ridurre la libertà dei cittadini

Draghi, in una riuscita imitazione del peggior presidente della repubblica che mai abbiamo avuto (Scalfaro), ad ogni conferenza stampa agita il ditino ammonitore per bacchettare una volta Putin, un'altra Erdogan, un'altra ancora Orban ma, come raccontano Esopo e Fedro nelle loro favole, vede i difetti altrui, ma non quelli, ben peggiori, che lui ha nella sua sacca dietro le spalle.

O, se vogliamo richiamare un proverbio popolare, vede il granello di sabbia nell'occhio altrui e non la trave nel proprio.

Draghi è presidente del consiglio (senza essere mai stato investito da un voto popolare) da 14 mesi, poco più di un anno ed abbiamo già conosciuto, per mano sua:

- l'obbligo vaccinale

- il green pass che discrimina gli Italiani (ma non i clandestini e neppure i profughi ucraini)

- la perdita dello stipendio per gli Italiani ultra cinquantenni che non si vaccinano;

- le limitazioni alla circolazione con la scusa del virus cinese;

- l'obbligo di tenere i condizionatori a non meno di 25 gradi (l'obbligo di tenere il riscaldamento a non più di 20 gradi già c'era, imposto da Forlani negli anni novanta, ma non dubito che Draghi ridurrà ancora la temperatura manu militari);

- l'obbligo di ridurre la circolazione del contante;

- l'entrata in guerra agli ordini di Washington e sotto dettatura di un attore comico residente a Kiev.

L'invasività di uno stato nemico da tempo degli Italiani, con Draghi è arrivata a livelli sovietici o cinesi.

Anche per la complicità che alcuni cittadini, volendo mostrarsi più realisti del re, pongono in atto, prestandosi anche a delazioni in perfetto stile Stasi.

E nell'elenco non ho aggiunto la riforma del catasto e la rivalutazione degli estimi che ci farà pagare molto di più per la casa e le tante voci che vorrebbero in preparazione una patrimoniale europea su conti, titoli e case per finanziare la guerra di Draghi e del signor Puzzetta da Washington.

E' inutile che Salvini e Berlusconi si incontrino ad Arcore, se lasciano i loro ministri ad affiancare un simile governo.

Draghi, prima verrà cacciato e meglio sarà per tutti, anche se dobbiamo aspettarci una strenua resistenza da parte del pci/pds/ds/pd che, quanto a vessare gli Italiani, penalizzarci, sottrarci risparmi, non è secondo a nessuno.

Che a dirigerlo ci sia Letta o uno qualsiasi dei suoi predecessori e, infatti, il maggior sostenitore di Draghi è proprio il partito erede di pci e dc, di Stalin e dell'Inquisizione.

19 aprile 2022

Le tasse per la guerra le paghino quelli che armano i litiganti

Sarebbe facile, oggi, ironizzare sulla positività al virus cinese di Draghi, l'aedo, il cantore, il portabandiera del vaccino che, con sprezzo del ridicolo e soprattutto della Verità, aveva affermato che chi non si vaccina si ammala, contagia e muore o fa morire, mentre il green pass dava la certezza di essere tra non contagiosi e che non si contagiano.

Ma il pericolo per il nostro traballante Benessere arriva sempre dall'Unione del Male e dai suoi servili interpreti locali.

La commissione bilancio dell'Unione del Male, infatti, ha preso atto delle ingenti somme destinate al pomposo Next Generation Ue (cioè ai prestiti onerosi e finanziamenti a fondo perduto elargiti agli stati) che non trovano copertura e, allora, stanno elaborando una idea geniale e innovativa: una patrimoniale.

Proprio così, i fondi che hanno millantato come aiuti per risollevarci dopo il virus cinese, li dovremo pagare noi, con l'ennesima partita di giro (e presa in giro) per cui i risparmi dei privati finiscono nella rapaci e avide mani dello stato, sempre più nemico dei cittadini.

Il progetto europeo, infatti, prevede una tassa speciale su conti correnti, titoli e, naturalmente, case, cioè su tutti i beni verso i quali il cittadino medio indirizza i propri risparmi, quei denari che riesce, cioè, a salvare dal fisco e dalle spese necessarie.

E' intrinseca la volontà di togliere capacità economica ai Popoli europei, per renderli sempre più asserviti alle elargizioni, ai bonus, alle detrazioni, alle contribuzioni elargite dagli stati, dando quindi un potere sempre maggiore alle burocrazie e alla piovra statalista e assistenzialista, penalizzando la libera iniziativa privata, il risparmio e l'Individuo.

La scusa è l'operazione militare speciale russa in Ucraina che avrebbe svuotato le casse, già vuote dopo il virus cinese, dell'Unione del Male.

Ma chi vuole la guerra ?

Chi vuole mandare armi all'attore comico di Kiev ?

Chi vuole bloccare i rifornimenti di materie prime, in primis energetiche, ma anche alimentari, dalla Russia ?

Gli stessi burocrati di Bruxelles, al servizio del presidente Puzzetta di Washington.

Allora, se vogliono tanto finanziare una guerra, agendo in modo che duri  a lungo, se la paghino loro.

La stampa servile annuncia che la maggioranza degli italiani sarebbe favorevole al sostegno all'Ucraina ?

Allora si trasformino quei favorevoli in contribuenti volontari per pagare la guerra di Draghi e Biden.

A me basta poter accendere il condizionatore anche la prossima estate.

18 aprile 2022

Ricordando un Amico

La Fantascienza, assieme ai gialli/polizieschi e al western, è il genere che più amo in televisione e nella lettura.

Alcuni saggi sono interessanti, istruttivi, anche appassionanti, ma un buon libro/film/telefilm giallo, western o di fantascienza mi proietta in un mondo parallelo, dove spesso riesco ad immedesimarmi con un protagonista (non necessariamente quello prescelto dall'Autore) ed a sognare per qualche ora avventure siderali, delitti misteriosi o cariche di cavalleria.

Ho avuto la fortuna di venire presentato nel 1977, grazie ad un sindacalista autonomo della Cisal che conobbi durante la mia attività politica giovanile, al principale editor professionale di fantascienza in Italia, Ugo Malaguti, deceduto nel 2021 dopo alcuni anni tribolati in salute, ma senza aver mai rinunciato alla sua passione che aveva trasformato in professione.

Perchè Malaguti, a differenza della maggior parte di quanti si occupano di fantascienza, non aveva un'altra attività, aveva solo quella di scrittore e soprattutto editore di fantascienza, alla quale dedicò tutta la sua vita (il suo primo racconto pubblicato risale al 1959, quando aveva 14 anni) e le sue sostanze.

La scorsa settimana la Elara libri, la sua terza ed ultima creatura editoriale, ha ripreso le attività dopo la pausa seguita alla morte di Ugo ed ha pubblicato il suo ultimo saggio, non terminato, ma che consta comunque di duecento pagine nelle quali si raccontano aneddoti e vicende degli albori della fantascienza in Italia, con autori e saggisti che Ugo ha conosciuto nella sua lunga carriera.

Da quelle pagine, le ultime che ha scritto, traspare, immutata, la passione che lo ha mosso, con costi personali (in salute ed economici) enormi, ma anche quel carisma che lo aveva portato a riuscire a superare due fallimenti (quello della Libra, la sua prima casa editrice fondata nel 1966 e quello della Perseo, fondata nel 1984).

In quelle duecento pagine compaiono personaggi che, per lo più, non ho avuto modo di conoscere perchè antecedenti alla mia introduzione, nel 1977 appunto, nella cerchia degli appassionati che si stava formando attorno ad Ugo.

Idealmente, per me, Incontro Ravvicinati (225 pagine, 30 euro, edito da Elara libri) rappresenta il collegamento tra il periodo pionieristico della fantascienza italiana che, per ragioni di età, non ebbi modo di conoscere direttamente e il periodo adulto che mi vide spettatore interessato e spesso partecipante, grazie e tutte le iniziative assunte da Ugo che, non amando particolarmente le trasferte, aveva fatto di Bologna un centro di incontri e discussioni che finivano, immancabilmente, attorno ad una tavola imbandita.

Se per me, leggere dei fatti e degli aneddoti (alcuni dei quali conoscevo per essermi stati raccontati da Ugo e nel leggerli mi sembra di riascoltare la sua voce) è un modo per ricordare un Amico che mi ha consentito di aprire gli occhi su di una letteratura che già apprezzavo ma di cui ignoravo tante sfaccettature (a volte anche poco ... eleganti), chi non ha mai avuto modo di conoscere Ugo troverà una appassionante storia sulla nascita della fantascienza in Italia.

Potrei continuare a lungo citando e ricordando singoli episodi, discussioni, incontri, ma non ho la presunzione di poter raccontare vicende di cui, pur avendone in parte vissute, sono sempre stato comunque solo spettatore.

Mi piace solo notare, rendendo omaggio alle scelte di chi oggi ha preso il timone di Elara, che il saggio, oltre a riproporre una tempera di Allison, nome d'arte della prima moglie di Ugo, Mariella, bellissima donna, che ebbi ugualmente il piacere di conoscere a cavallo tra gli anni settanta e ottanta, rievoca le copertine delle due serie di romanzi della Libra (i Classici e gli Slan) e, come rilegatura, anche un prezioso volumetto (Le stelle del silenzio di Edmond Hamilton) del 1969 che non ricordo annotato nella bibliografia sulla Libra, di cui infatti non conoscevo l'esistenza, ma che ho rinvenuto in una bancarella di paese, durante una delle mie incursioni alla ricerca di qualche volume che mi intrigasse.

L'ultima pagina, che qui riproduco, si conclude mentre Ugo stava ancora elaborando un capitolo e mi piace pensare che si interrompa proprio nel momento in cui si passa dalla storia alla cronaca, cioè a quel periodo, ormai lunghissimo, che parte da quel giorno del 1977 in cui io, studente universitario, entrai per la prima volta nella sede della Libra di via del Rondone a Bologna e ne uscii con la mia prima copia di Nova Sf* e un abbonamento alla rivista che Ugo, già al primo incontro, era riuscito a convincermi a sottoscrivere.



17 aprile 2022

Tecnici sempre più dannosi

In principio fu Ciampi.

Sperpero di riserve monetarie per tentare (senza riuscirvi) di mantenere la lira nel serpente monetario europeo (l'antesignano dell'euro) e quindi la libertà concessa ad Amato di razziare nottetempo i nostri conti, con la sottrazione del sei per mille.

Premiato con la presidenza della repubblica.

Nel 1995 toccò a Dini, premiato per aver tradito Berlusconi, con la presidenza del consiglio dei ministri, poi talmente presuntuoso da bruciarsi con le proprie mani fondando un partito che ebbe vita breve, ma non senza consentirgli di passare un'altra stagione come ministro degli esteri di Prodi e d'Alema.

Speravamo fosse finita, invece nel 2011 un complotto internazionale che ebbe in Napolitano il suo perno italiano, portò ad eliminare Berlusconi (votato dal Popolo) per mettere al suo posto Monti, beniamino di Germania e Francia (come nei secoli passati quando erano le potenze straniere a decidere chi diventava signore di questo o quello staterello italiano) a trovare sistemazione a Palazzo Chigi, non prima, però, di avere incassato la ricompensa con la nomina a senatore a vita.

Anche Monti si giocò il futuro in preda al proprio delirio di grandezza, fondando un partito che, come quello di Dini, non superò la fine della legislatura.

Adesso c'è Draghi e da quando c'è lui abbiamo avuto una inflazione che è arrivata al 7 per cento e sta bruciando redditi e risparmi, un aumento della pressione fiscale (è di questo giorni la notizia che siamo arrivati al record di 158 giorni di lavoro per lo stato), il raddoppio del costo del gas, dell'energia elettrica e generalizzati aumenti dei beni di prima necessità a cominciare dagli alimentari, l'aumento stratosferico del debito pubblico avviato a passo di marcia (poco trionfale) verso i 2800 miliardi, con l'aggravante dei prestiti chiesti all'Unione del Male, condizionati e da restituire, fino alla ciliegina sulla torta, l'entrata in guerra, al servizio di Biden (no, dico, di Biden, quello che stringe mani di persone inesistenti e poi deambula stordito intorno al palco !) contro la Russia che ci provocherà un inverno al freddo, miseria e lutti.

I tecnici, come gli esperti, devono essere lasciati nelle università ed a scrivere articoli ponderosi e sballati, tanto ci sarà sempre un altro esperto che dirà esattamente il contrario e, alla fine, i "giornalisti" potranno sempre affermare che le cose si sono svolte "come avevano previsto gli esperti".

Ma governare no, governare richiede una competenza, una capacità, una autorevolezza che nessun tecnico, nessun esperto, da Ciampi a Draghi, possiede, perchè tutti sono al servizio di qualche potentato (spesso economico, quasi sempre straniero) che non è interessato a fare il bene dell'Italia e degli Italiani, ma solo a depredare l'Italia e gli Italiani di quel poco che abbiamo.

E allora meglio, molto meglio, un politico, anche scadente, che abbia un occhio alle aspettative degli elettori da cui deriva il suo potere.

Non abbiamo bisogno di tecnici che si autoincensano come ha fatto Draghi ieri in una intervista (in ginocchio) affermando apoditticamente (senza portare alcun esempio e senza parlare di inflazione, guerra, energia, debito pubblico e di tutto il resto del disastro innescato) che il suo governo ha fatto un grande lavoro.

Abbiamo bisogno di politici che trasformino in legge i desiderata del Popolo che, sicuramente, è più interessato ad accendere condizionatore e riscaldamento che alla poltrona di segretario generale della Nato.

16 aprile 2022

Draghi inadeguato e anche sfortunato

Abbiamo ormai acclarato l'inadeguatezza di Draghi al ruolo attuale, che tanti danni fa all'Italia ed agli Italiani, ma dobbiamo anche ricordare che, per quanto incompetente, uno potrebbe avere anche la fortuna di periodi o circostanze favorevoli.

Napoleone, citazione abusata ma sempre pertinente, a chi gli proponeva la promozione a generale di qualche ufficiale, domandava: è bravo, d'accordo, ma è fortunato ?

Perchè senza la fortuna si può essere bravissimi, ma il fallimento è assicurato.

Draghi non solo è inadeguato, ma è anche pesantemente sfortunato.

Non bastava l'operazione militare speciale della Russia in Ucraina (che peraltro ha stuzzicato il suo appetito per ottenere anche la carica di segretario generale della Nato) che lo ha reso il servo sciocco di un presidente americano che manifesta evidenti segni di senilità, anche i provvedimenti assunti con tanto di rullo dei tamburi, vengono denudati nella loro stoltezza dal Caso, cioè dalla Fortuna.

Ieri, infatti, un improvviso e, pare, non determinato da azioni di sabotaggio (che a questo punto non mancheranno, visto che si è dimostrato casualmente il disagio che può provocare una simile situazione) blocco delle transazioni bancomat, carte di credito e pos, hanno messo in evidenza il valore del contante.

Il valore, cioè, di quello strumento di pagamento, solido, certo, concreto, che questo governo e, più in generale, i cattocomunisti stanno osteggiando in ogni modo nell'erronea convinzione di combattere l'evasione fiscale (che in realtà si combatterebbe molto meglio riducendo e semplificando le tasse, per rendere lo stato amico e non nemico dei cittadini).

Qui ho spesso difeso il valore del contante (che io uso abitualmente, limitando a specifici, onerosi e ridotti nel numero casi, l'uso del bonifico) che è sinonimo di Libertà.

Perchè usando il contante io non mi presto ai controlli non solo di uno stato invasivo e nemico dei cittadini, ma anche al gioco della pubblicità asfissiante e delle possibili truffe online.

Pago con banconote e lì si chiude ogni rapporto.

Nessuno viene a sapere cosa abbia comprato, quale servizio abbia richiesto e quanto abbia pagato.

In più, come abbiamo visto ieri, con il contante non corro il rischio di dover rinunciare ad un acquisto per il mancato funzionamento di uno strumento elettronico, di un server o di un centro dati.

Infatti, pur essendo in quelle ore a fare acquisti, sono venuto a sapere del blocco solo da Twitter, visto che ho pagato tutto in contanti.

Gli obblighi sono la realizzazione di una società schiavizzata, sodomizzata dalla burocrazia e, infatti, sono la bandiera del partito, il pci/pds/ds/pd, che nell'unione di comunisti e cattolici, discende dalle tradizioni dell'Inquisizione e dello Stalinismo.

Il contante è, invece, difeso da tutto il Centro Destra che ben conosce il valore della Libertà, dell'Individuo e della necessità di ridurre l'invasività dello stato.

E questa è una dimostrazione che la differenza tra Destra e Sinistra non potrà mai essere superata da momentanee e particolari problematiche come il virus cinese o l'operazione militare speciale della Russia in Ucraina che rimescolano, parzialmente, le carte.


15 aprile 2022

Dopo Orban,anche Johnson dà lezione a Draghi di come si governa

Avevo scritto che Draghi sarebbe dovuto andare a lezione da Orban per imparare a difendere l'Interesse Nazionale dell'Italia e degli Italiani e non fare il servile portatore d'acqua e ventriloquo per Biden.

Era in riferimento alla posizione estremista e guerrafondaia assunta davanti alle operazioni speciali militari russe in Ucraina, una posizione (corredata da incaute dichiarazioni per nulla condivisibili) che ci stanno portando al razionamento dell'energia elettrica, del gas e della benzina, oltre a subirne già aumenti inenarrabili.

Adesso, su un altro argomento, ugualmente rilevante per l'integrità di una Nazione, è il Primo Ministro Inglese, Boris Johnson (che peraltro ha già dimostrato contro il virus cinese di essere ben più adeguato al ruolo di Draghi) che fornisce una nuova lezione (che Draghi, ottenebrato dalla sua infinita arroganza e supponenza non capirà e, purtroppo per noi, non applicherà).

L'invasione dei clandestini è una miccia sociale, una violenza che viene fatta ad una Nazione ed al suo Popolo ed è la cartina di tornasole della capacità di un governo di difendere gli Interessi Nazionali e l'Identità di una Gente.

Sia pur senza l'attiva partecipazione di ong, ma con la complicità velenosa della Francia che intende mettere in difficoltà il Regno Unito e di tutte quelle associazioni che passano il tempo a chiedere soldi per opere di bene, caricando sempre di più i costi sulle spalle di chi lavora, sulle coste Inglesi sbarcano orde di clandestini che poi, esattamente come capita in Italia, sciamano per tutta la Nazione, senza controlli.

Boris Johnson, a differenza di Draghi, ha detto basta.

La Marina Militare, che in Italia si presta a fare da appoggio per le navi ong, aiutando a scaricare clandestini sul nostro territorio invece di difendere i confini, sarà dislocata sul Canale della Manica, prendendo così due piccioni con una fava: si bloccano gli arrivi indesiderati (o, comunque, si catturano i clandestini) e si difendono i pescherecci britannici dall'aggressione francese (che riprenderà con la rielezione di Macron).

Ma non finisce qui.

I clandestini catturati, verranno trasferiti in Ruanda, stato africano con il quale è stato sottoscritto un apposito accordo, dove verranno identificati e valutati gli elementi per decidere se hanno o meno il diritto ad entrare nel Regno Unito con un qualche status legale.

Così si fa.

L'Italia potrebbe fare un accordo analogo con qualcuna delle proprie colonie (Libia, Etiopia, Eritrea, Somalia) che sarebbero ben liete di accollarsi l'onere di trattenere i clandestini e verificarne la posizione giuridica in cambio di aiuti finanziari.

Sarebbero soldi ben spesi.

Temo, però, che per vedere un governo Italiano difendere gli interessi Italiani, dovremo aspettare che Draghi sia cacciato e che al posto di una maggioranza con i cattocomunisti e i grillini, vada una maggioranza ben differente.

14 aprile 2022

Il valore delle parole di Draghi

Draghi soffia sul fuoco per dare addosso a Putin, tacciandolo come autocrate, aggressore, invasore.

Per sostituire il suo gas e petrolio, si accorda con l'Algeria, l'Arabia Saudita e anche con l'Egitto di Al Sisi.

Sì, proprio quell'Egitto di Regeni e di Zaki di cui, ancora oggi, tanti comuni (a cominciare da quello di Bologna) espongono immagini e cartelli di solidarietà, assieme alla bandiera ucraina.

Se la coerenza di Draghi è questa, allora sappiamo già quale valore dare alle sue assicurazioni che non intende aumentare le tasse.

Utile pro memoria per Lega e Forza Italia che temo si facciano infinocchiare con la riforma del catasto.

13 aprile 2022

Perchè abbiamo bisogno anche di cannoni

Leggo una serie di critiche a Giorgia Meloni ed a Fratelli d'Italia che sfocia anche nella solita autolesionista affermazione: non voto neanche questi, mi astengo.

Vado a guardare e le critiche hanno come base alcune posizioni che anch'io non condivido (la tiepida opposizione alla dittatura sanitaria, il sostegno all'attore comico di Kiev invece di assumere la posizione di Orban fondata sull'interesse nazionale, il ripudio di Putin e della Le Pen) ma che non considero valori tali (e neanche "valori" in assoluto) da escludere il voto a Fratelli d'Italia.

Non sono, tanto per essere chiari, una svirgolata come la partecipazione ad un governo presieduto dal maggiordomo dell'Unione del Male, assieme ai cattocomunisti, quella sì una palese contraddizione rispetto ai Valori del Centro Destra.

E' naturale che, anche tra simili, vi siano delle differenze di stile, di approccio, di visione, di strategia su alcuni temi.

Che tristezza se fossimo tutti inquadrati allo stesso modo, tetragoni ad ogni spunto personale !

Quello che conta è il quadro all'interno del quale uno si muove.

Meno tasse.

Blocco dell'immigrazione e respingimento dei clandestini e delle ong.

Difesa degli interessi nazionali, in qualsiasi forma.

Ed è proprio su quest'ultimo punto che rilevo la più ingenerosa e in questo momento anche la più diffusa delle critiche a Giorgia Meloni: quella sul sostegno di Fratelli d'Italia all'aumento delle spese militari.

La critica diventa una equazione: più spese militari, più armi all'attore comico di Kiev.

Non è così.

Se vogliamo difendere gli interessi nazionali, ma anche i nostri confini, occorre sì, certamente, un governo che manifesti tale volontà come NON fa Draghi che con la Lamorgese ha confini colabrodo.

Ma è necessario anche avere gli strumenti per difendere la nostra Sovranità e Indipendenza nei confronti delle pretese straniere, dalle ong con i loro clandestini che ci scaricano quotidianamente, ma anche verso le aggressioni a nostri pescherecci da parte di Tunisia e Libia o la difesa degli interessi delle società italiani che svolgono attività imprenditoriale in tanti paesi stranieri con disordini interni.

L'Italia, leggevo oggi, è nel "G6" degli stati che producono e vendono armi di qualità e sarebbe paradossale se le nostre Forze Armate fossero mantenute solo per le parate e le Frecce Tricolori.

Quindi ben venga l'aumento delle spese militari finalizzate a supportare gli interessi nazionali in ogni parte del mondo, perchè, come ha giustamente affermato la Meloni ieri da Giordano (e il clippino circola su Twitter come se fosse un'accusa alla Meloni, quando invece è tutto a suo onore !) se non ci armiamo, demandare ad altri la difesa dei nostri interessi, costa.

Perchè nessuno stato ci difende gratis.

E la sudditanza di Draghi, che si è messo a menar fendenti verbali contro Putin e la Russia per compiacere Biden, ne è la dimostrazione più lampante.

12 aprile 2022

No alla tassa per la guerra di Draghi

Leggo che alcune indiscrezioni vorrebbero Draghi e i suoi complici al governo, pensare ad una tassa di scopo per finanziare la guerra di Zelensky, stante l'enorme debito che Draghi stesso ha contribuito a creare chiedendo all'Unione del Male il prestito condizionato da restituire.

Si parlerebbe di un prelievo modello Amato, nottetempo, sui conti correnti, ma ricordo come, all'epoca, fu quasi una sorpresa la rapina notturna, visto che le ipotesi sul tavolo erano talmente tante che alcuni furono fregati da una voce che voleva una tassazione sui titoli di stato e, pensando di salvarsi, vendettero i loro titoli di stato, il cui controvalore contribuì ad aumentare il saldo sul conto, poi decurtato nella misura del 6 per mille.

Del resto veniamo da due anni di Conte giallorosso che, da prassi, faceva uscire "voci" per tastare la reazione pubblica, quindi, a maggior ragione, la levata di scudi contro la tassa per la guerra di Draghi deve essere totale, senza condizioni e senza aperture.

No a qualsiasi tassa, qualsiasi aumento di tasse, qualsiasi contributo provvisorio o meno, finalizzato ad incrementare il denaro a disposizione di Draghi per regalare visibilità all'attore comico di Kiev.

Soprattutto se consideriamo che la partecipazione di Draghi alla guerra ucraina, con dichiarazioni verso Putin e la Russia che offendono ogni concezione della diplomazia, non è negli interessi dell'Italia e degli Italiani che, al contrario, hanno (abbiamo) solo necessità di ricevere rifornimenti costanti, certi ed a prezzi congrui.

Mentre si dovrebbe cercare l'indipendenza energetica, militare, alimentare non mettendo il collo nel cappio di qualche altro stato straniero, a volte con un regime peggiore di quello russo, ma ricercando l'autonomia energetica, alimentare e militare, con le nostre fonti, con le nostre industrie, con le nostre trivellazioni.

Se, poi, consideriamo che, ancora da voci filtrate da palazzo Chigi, Draghi, poverino !, sembrerebbe stanco di fare il presidente del consiglio e mirerebbe alla poltrona di segretario generale della nato, allora si capirebbe che la guerra di Draghi, lungi dall'essere una guerra per "valori" che, in bocca a Draghi, divengono particolarmente opinabili, ma una guerra per Draghi, cioè per fargli conquistare non il Donbass, ma l'ambita poltrona nato.

E, francamente, pagare più tasse o una tassa, anche una tantum, di scopo per consentire a Draghi di uscire immacolato dal pozzo nero in cui si è messo con le sue scelte e le sue parole, non appartiene ai miei obiettivi, nè ora, nè mai.

11 aprile 2022

La lezione francese

Non scommetterei una lira sulla vittoria della Le Pen, ma per due settimane mi piacerà sognare.

Da Italiano guardo il risultato francese e penso che se da noi ci fossero quei numeri, la Destra vincerebbe.

Vincerebbe perchè non abbiamo il doppio turno che consente al presunto comunista duro e puro, Melanchon, dopo aver tamponato le perdite a sinistra e preso per i fondelli milioni di elettori che lo hanno votato, di precipitarsi a mangiare nella greppia del padrone e dire di non votare Le Pen, quindi di votare Macron, visto che al ballottaggio se non è uno è l'altro.

Ma vincerebbe soprattutto perchè i leaders delle frazioni di Destra (Zemmour e Dupont-Aignan) hanno invitato a votare per la Le Pen, come è giusto che sia perchè anche se abbiamo differenti priorità e ci consideriamo tutti più puri del nostro vicino, al dunque è necessario che i piccoli si adeguino e portino il loro contributo per rendere ancora più forte chi, nella medesima area, può tentare di battere l'avversario ben più distante.

Ecco, in Italia abbiamo un sistema elettorale che non garantisce la governabilità, ma evita le furbizie alla Melanchon.

Purtroppo abbiamo, al contrario, una pletora di piccoli leaders (alcuni anche convincenti, altri che stanno crescendo), con i loro movimenti da zero virgola, che si ritengono così puri da non volersi piegare alla logica della coalizione.

Se aspettiamo che arrivi un deus ex machina che rappresenti perfettamente le nostre idee e le nostre priorità e in tale attesa ci ritiriamo sdegnosamente sull'Aventino, vuol dire che vogliamo far restare al potere chi c'è.

Non possiamo pretendere che il partito di riferimento corrisponda in tutto alle nostre idee e se non è così, allora lo si abbandona.

Melanchon ha criticato Macron, ha riunito la diaspora della sinistra e, offrendola a Macron dietro la foglia di fico di non votare Le Pen, andrà a mangiare nella stessa greppia di Macron.

Noi siamo meglio.

Possiamo mantenere le nostre idee, le nostre priorità, ma accettando un cammino comune con altri che hanno un diverso ordine di priorità.

Nascono mille movimenti che traggono linfa da un medesimo terreno ideale e tutti quei rivoli di energia e di partecipazione finirebbero con l'essere dispersi se, al dunque, cioè nel momento elettorale, non venissero fatti confluire sul soggetto che l'esperienza pratica ha dimostrato essere quello più forte di tutto il panorama.

Fuor di metafora, chi alle prossime elezioni presenterà la propria lista da zero virgola o si ritirerà sdegnosamente nell'astensionismo invece di votare o partecipare in coalizione con Fratelli d'Italia, consentirà ai Draghi, ai Letta, alle Boldrini di turno di continuare a governare.

Si prenda esempio da Zemmour e da Dupont.Aignan: si confluisca sul candidato (lista) più forte che possa rappresentare una più vasta area ideale.

Il discorso, fino a poco tempo fa, poteva valere per la Lega che ha però disperso il suo primato con le scelte scellerate di partecipare e restare nel governo Draghi.

E, quindi, da qui al voto potrebbe non essere più Fratelli d'Italia il punto di riferimento, ma essere di nuovo la Lega o (improbabile) un soggetto differente che sparigli il gioco come fece Forza Italia nel 1994.

So che molti fanno le punte alla Meloni perchè è entrata nell'ambito Aspen con i conservatori, perchè ha rinnegato Putin, perchè non avrebbe fatto abbastanza contro la dittatura sanitaria.

Non cito l'aumento delle spese militari perchè le condivido in toto, visto che un'Italia Indipendente e Sovrana non può prescindere da Forza Armate pronte a difendere, armi n pugno, gli Interessi Nazionali (e in questo l'Ucraina insegna).

Ma è più importante se la Meloni sdegnasse il rapporto con i conservatori inglesi o americani, o se avesse fatto inutili manifestazioni di piazza contro il green pass, o invece raggiungere una maggioranza che archivi, tanto per citare, ius soli, ddl zan, revisione degli estimi del catasto ?

Senza contare che anche sulla politica sanitaria non ci sarebbe la stessa dittatura imposta da Conte, Draghi e Speranza e in politica estera faremmo molto meno da tappetino all'Unione del Male e allo sveglione di Washington.

So che molti, sensibili a singole questioni che non sono state trattate come avrebbero voluto dalla Meloni, saranno ostili al mio ragionamento, ma la realtà è quella che ho descritto.

Apertissimo a valutare alternative, purchè siano concretamente rappresentative della realtà e non ipotesi fondate solo sulle personali speranze.

10 aprile 2022

Draghi continua sulla strada sbagliata

Leggo che dopo aver (inutilmente, forse per rendere più ilari gli interlocutori) inviato Di Maio in giro per l'Africa a piatire un po' di gas, avrebbe deciso di fare lui in persona il giro delle sette chiese con il cappello in mano.

Giustamente Belpietro sottolinea che Draghi andrà a mendicare gas a stati retti da dittatori che, tra l'altro, all'onu hanno votato a favore della Russia.

Draghi, così facendo non umilia solo se stesso (e non saranno mai abbastanza le umiliazioni che merita di subire di persona) ma tutti noi Italiani.

Peggio ancora dimostra di non avere alcuna visione per il futuro della nostra energia, al di là di quelle quattro fesserie che gli escono dalla bocca sulla svolta ecologica e che vengono ripetute dai suoi degni ministri Colao e Cingolani, senza alcuna fantasia nè prospettiva.

E' vero che siamo all'anno zero per l'energia, perchè la rinuncia al nucleare ha messo l'Italia in una posizione di sudditanza verso qualunque produttore di energia, che sia la Russia con le sue immense riserve di gas e petrolio o la Francia con la sua rete di centrali nucleari che saranno ulteriormente incrementate.

Colpa di chi ha promosso, sostenuto e votato i referendum contro il nucleare e che meriterebbero, loro sì, di vedersi spegnere riscaldamento in inverno e condizionatore in estate, oltre a pagare tutti gli aumenti in bolletta che stiamo subendo, ma anche colpa dei politici che per paura non hanno saputo reagire, chiudendo anche i pozzi di trivellazione sul territorio e in mare.

Un governo che fosse veramente funzionale ad una crescita della Nazione, invece di pensare a tassare le case, i risparmi e gli affitti (che poi sono risparmi anche quelli, visto che chi possiede più di un appartamento e lo mette in locazione, ha fatto un investimento con i soldi risparmiati al fine di ottenere una rendita) avrebbe, immediatamente, liberalizzato le trivellazioni e riaperto i pozzi sulla terraferma, dando inoltre ampie concessioni per la trivellazione in mare.

Draghi, invece, sembra annichilito dalla trombatura subita per il Quirinale e alla disperata ricerca di ricollocarsi in un qualche organismo internazionale da dove possa tornare a pontificare senza l'onere di realizzare, cosa che ha dimostrato di non saper fare, neanche lontanamente.

Pur di ottenere quel nuovo strapuntino comodo e remunerato, non ha esitato a danneggiare l'Italia e gli Italiani, schierandosi con uno dei litiganti (che sta coprendo di finanziamenti a debito di tutti gli Italiani anche di quelli che vorrebbero essere equidistanti e neutrali), in ossequio agli ordini di un altro giovane sveglio e brillante, come Biden.

E la sua via crucis dai dittatori amici di Putin , per chiedere ad un prezzo esorbitante quel gas che la Russia ci darebbe ad un prezzo onesto, è la conferma che abbiamo un presidente del consiglio che ha la stessa lucidità dell'attuale presidente degli Stati Uniti.

Purtroppo il prezzo è a nostro carico.