Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 aprile 2020

Stalinisti e zavorre contro la riapertura dell'Italia

Stiamo assistendo ad uno spettacolo indegno di una Nazione civile.
A fronte di milioni di Italiani che chiedono di tornare a produrre per se stessi ma anche per la comunità, ve ne sono più o meno altrettanti che, con la scusa del primato della salute sostengono le posizioni del governo, appiattite su quelle della consorteria dei virologi.
Un governo che si rispetti ha l'obbligo di informarsi da chi è (o dovrebbe essere) esperto, nel nostro caso i virologi, assumendo poi le decisioni valutando gli interessi che non sono solo quelli sanitari, ma anche sociali, economici, nazionali.
Oggi, invece, Conte e i suoi prendono la velina dei virologi e la trasformano in un dpcm, senza alcun vaglio del parlamento che rappresenta il complesso degli interessi del Popolo Italiano.
E' un comportamento conforme solo agli stalinisti, perchè quelli hanno nel loro dna l'oppressione dei popoli, i divieti e la repressione di ogni libertà.
Ma è un comportamento che trova il sostegno della zavorra, di coloro che, potendo fruire di un reddito che ritengono non compromesso dalle chiusure, vogliono continuare a restare a casa, tanto credonodinon esserne danneggiati, a volte persino godendo perchè gli altri, quelli che non possono fruire di redditi certi, dovranno ridurre il loro tenore di vita.
E' indecente.
Siamo in attesa che qualcuno accenda la miccia e ci guidi nella ribellione a simili sconcezze.
















29 aprile 2020

Tutti battono cassa. Chi paga ?

In questo prolungato periodo di lavoro flessibile da casa, ho più occasioni per ascoltare la radio, piacevole sottofondo musicale quando lavoro, ma pessima informazione nelle pause di lavoro.
Pessima informazione perchè, come la televisione e la quasi totalità della stampa (ultimamente si sta aggregando anche il Giornale di Berlusconi-Sallusti) è martellante nel fare da megafono alle iniziative liberticide e staliniste di un governo che non rispetta il Popolo, non rispetta i Cittadini e tenta di soffocare ogni dissenso con la scusa del virus cinese.
Ma è anche una informazione che concede uno spazio spropositato alle istanze corporative, il più delle volte giustificate e teoricamente utili, senza porsi la domanda essenziale: dove trovare i soldi per realizzare tutte quelle belle cose ?
Tutti, ma proprio tutti, intervengono nelle trasmissioni per rilanciare il proprio settore.
Ne ha bisogno il turismo, il settore alberghiero, la scuola, l'università, i trasporti pubblici, l'edilizia, non parliamo della sanità che ha ormai nei virologi i tedofori, che al posto della torcia olimpica portano un microfono, del suo sviluppo.
Ma, ragazzi, sono tutti miliardi che NON abbiamo da spendere.
Scendete giù dal pero.
Uno stato che si avvia allegramente a superare i 2500 miliardi di debito, non può spendere per ricostruire le scuole con criteri e materiali moderni, non può aumentare i contributi per sopperire alle mancanze delle strumenti didattici nelle università che fanno pagare una tassa di iscrizione politica e non parametrata sui costi, non può permettersi di mantenere milioni di lavoratori a casa, stipendiati e senza produttività, come non può permettersi di pagare baby sitter o elargire contributi a fondo perduto a tutti i settori messi in crisi dal blocco voluto da Conte e da questo governo.
Chi paga ?
No, a questo nessuno pensa.
Tutti a straparlare di iniziative (costose) che dovrebbero essere finanziate (ultimamente è in voga l'aggiunta "a fondo perduto") dallo "stato".
Ma lo stato siamo noi.
In più e in peggio, la scelta stolta di aderire all'unione sovietica europea, ci impedisce di stampare moneta nostra che alimenterebbe l'inflazione, ma, almeno, consentirebbe di sopperire momentaneamente a qualche esigenza.
Quelle manie di grandezza a spese altrui, ce le faranno pagare e la scelta di Conte e dei suoi compari di governo di approvare il Mes e chiedere l'aiuto dei fondi europei rappresenta già il primo nodo messo al nostro collo.
Fermiamoci e ribelliamoci, prima che sia troppo tardi.













28 aprile 2020

Convocare la piazza contro Conte

Il penoso balbettio e l'inconsistente contenuto delle comunicazioni di Conte, si traducono solo nell'ennesima proroga di una politica liberticida che affonda le sue radici nel dna cattocomunista di questo governo.
Non sanno cosa fare allora vietano e sanzionano.
Non è più accettabile.
Salvini e la Meloni devono varcare il Rubicone e chiamare in piazza militanti ed elettori, violando il DPCM, privo di qualsivoglia legittimità, che ci vorrebbe trattenere chiusi in casa.
Devono chiamarci domenica, la domenica successiva e quella dopo ancora, finchè Conte non si sarà dimesso.
Salvini, per il suo trascorso di Ministro degli Interni, deve chiedere alle Forze dell'Ordine di non prestarsi ad eseguire la politica repressiva e liberticida di Conte e dei suoi compagni, astenendosi dal sanzionare chi esercita il proprio diritto inalienabile di manifestare.
Ma sono Salvini e la Meloni che devono prendere l'iniziativa, non possono essere singoli cittadini ad agire, perchè verrebbero stritolati dal sistema.
Devono essere Salvini e la Meloni perchè la protesta deve essere organizzata e corale e solo chi può aver tribuna in un partito nazionale e con seguito elettorale è in grado di organizzarla con una qualche efficacia.
Sapranno Salvini e la Meloni mostrarsi all'altezza del Popolo del Centro Destra che rabbiosamente vuole reagire alla protervia di Conte e dei suoi compari ?










27 aprile 2020

La dissoluzione di Forza Italia

Con due mosse, Forza Italia si dissolve e lascia Lega e Fratelli d'Italia a presidiare i Valori del Popolo di Centro Destra.
Forza Italia, infatti, si è astenuta, invece di votare a favore, sulla mozione di Fratelli d'Italia contro il Mes, favorendone la sostanziale introduzione in Italia.
A seguire Tajani ha annunciato che Forza Italia non voterà a favore della sfiducia individuale contro il talebano Gualtieri, fanatico assertore dell'unione sovietica europea.
Sono così cominciati i giochi sul riposizionamento dei partiti dopo il fallimento del tentativo solitario di Renzi di costituire un partito "di centro che guarda a sinistra".
Secondo Libero Conte avrebbe detto che si prende i voti di Berlusconi, ma con lui non tratta.
Sono le ultime parole famose.
Per avere i suoi voti Conte (o chi per lui) dovrà trattare con Berlusconi, magari non sul piano politico ma per creare vantaggi per le aziende del Cav, realizzando così la vendetta del Cav, un' autentica Nemesi, per cui la sinistra, dopo trent'anni passati a demonizzare il Cav, adesso realizzerà tutte quelle leggi ad personam che denunciava e che in realtà non sono mai state fatte.
Per questo aspetto soltanto sono contento: Berlusconi merita di recuperare tutto quello che magistrati e sinistra gli hanno fatto perdere.
E sono contento che lo faccia con i voti di chi, ottusamente, lo ha contrastato negli anni passati.
Politicamente Forza Italia è fuori dal perimetro del Centro Destra e non credo che Salvini e la Meloni debbano rammaricarsene perchè già lo spostamento di voti dal 2013 al 2018 ha dimostrato che per l'elettorato di Centro Destra conti non la persona, ma il contenuto.
Se Salvini e la Meloni (o un ipotetico Mister X che possa emergere dopo il virus cinese), pur con tutte le difficoltà sia di diffusione delle idee che di aggressione giornalistica e giudiziaria che inevitabilmente subiranno, sapranno mantenere la barra dritta su immigrazione, unione sovietica europea, tasse, libertà di opinione, allora non mancheranno i voti e, anzi, potranno solo aumentare.
Forza Italia è destinata a consegnare i suoi voti a Renzi, ma la somma della fragile creatura del bullo e di quella decrepita del Cav sarà inferiore a quella degli odierni sondaggi.
Sono trent'anni che provano a ricostituire la dc, con un partito "moderato" e "di centro" e sono trant'anni, dal ppi di Mortimer Martnazzoli, che falliscono.
Perchè noi Italiani vogliamo chiarezza, non compromessi che servono solo a galleggiare e ad aumentare gli incassi delle consorterie di affari.


















26 aprile 2020

Dove li trovano 150 miliardi ?

A parte la considerazione che, finora, il governo non ha messo una lira, visto che tutte le erogazioni sono state demandate vuoi all'inps, vuoi alle banche, con promesse (per chi ancora crede a Conte e compagni) di futuri rimborsi, dove li vanno a prendere 150 miliardi di euro per il nuovo, ennesimo decreto ?
Abbiamo già una tassazione superiore al 40% e con i fallimenti e le chiusure in arrivo, gli introiti delle tasse saranno falcidiati.
Dovranno fare debito, che poi ci verrà chiesto di restituire.
Allora la mia domanda è.
Perchè, prima del virus cinese, veniva respinta con sdegno l'idea di fare debito per rilanciare l'economia, mentre adesso tracimano allegramente da ogni limite, sempre per rilanciare l'economia ?
Se serve fare debito per rimettere in moto il volano, allora serviva anche prima, come sosteneva la Lega.
Se non serve, perchè lo fanno adesso, forse per metterci al collo il cappio del mes e consegnare la corda a Berlino ?
Così, dopo 75 anni, mentre i bella ciao cantano dai balconi, è la Germania che ci dirà "bella, ciao !" e si prenderà tutte le nostre ricchezze.











25 aprile 2020

L'esito disastroso dell' "epocale accordo" europeo

Il giornale unico del virus (fatto dal 95% della stampa e dal 100% di radio e televisioni) ha dato largo spazio alle trionfalistiche dichiarazioni di Conte.
Passano meno di 24 ore e se andiamo a vedere l'esito di tale vertice "storico" constatiamo il disastro per l'Italia e gli Italiani.
Tutti d'accordo che per risollevarsi dalle conseguenze del virus cinese occorrerà un'iniezione di denaro mai vista.
Manca l'accordo su CHI E COME DEVE METTERE IL DENARO.
I vari strumenti (Mes, Recovery fund, coronabond) presuppongono l'accettazione di determinate regole, una delle quali fondamentale: si tratta di PRESTITI, cioè andranno restituiti e remunerati.
In pratica se l'Italia vorrà utilizzarli, dovrà poi restituirli e pagare gli interessi.
In parte sono fondi costituiti con soldi nostri (in una parte notevole, perchè l'Italia è il terzo contributore dei bilanci dell'unione sovietica europea) e questo significa che noi prenderemmo a prestito, dovendoli restituire pagandoci sopra gli interessi, soldi che noi stessi abbiamo tirato fuori dalle nostre tasche e consegnati a Bruxelles senza alcun ritorno.
A Bologna si dice: fare l'interesse di Cazzetto.
Allora quale alternativa ?
La Lega lo ha ripetutamente illustrato: emettere titoli di stato che vengono comprati dalla BCE esattamente quello che fanno tutte le Banche Centrali e che faceva Banca d'Italia quando avevamo la Sovranità monetaria.
Se quella strada non sarà percorsa, allora che ci stiamo a fare nell'unione sovietica europea ?
Meglio trattenersi le decine di miliardi che versiamo nei fondi comuni, così li possiamo utilizzare senza pagarci sopra gli interessi e tornare alla Banca d'Italia che compra i titoli di stato emessi dal governo per avere quella liquidità necessaria a ricostruire la Nazione.
Ma i maggiordomi di Berlino sono qui per fare esattamente l'opposto, cioè gli interessi di Berlino e non di Roma.
















24 aprile 2020

Ma il pugliese Conte è nato a Monopoli ?

Il dubbio viene pensando ai miliardi di euro che Conte distribuisce (a parole) a destra e soprattutto a manca come se fossero i soldi del Monopoli.
Se fino a quattro mesi fa la parola d'ordine era 3%, adesso andiamo allegramente verso lo sforamento del 10%, mentre i cattocomunisti erano presi dal ballo di S.Vito con lo spread a 200 e adesso, tutto bene, se è a 250, con un debito mostruoso che, finita la paura del virus cinese, Germania e gli altri ci obbligheranno a pagare.
Ma non li chiederanno al signor Conte ( neppure a GUaltieri, Renzi, Letta, Zingaretti, Di Maio, Grillo), i soldi, ma a noi Italiani che dovremo mettere mano ai nostri risparmi, vendere i gioielli di famiglia e diventare sudditi di Franza o Spagna (ma soprattutto di Germania).
Ciononostante continuiamo a spendere miliardi per gli immigrati, per alloggiarli, nutrirli, curarli, istruirli.
I maggiordomi di Berlino e Parigi già si leccano i baffi pregustando le briociole che si sono guadagnati per aver condotto l'Italia nel baratro, imponendo la tanto agognata (dai sudditi di Bruxelles) patrimoniale.
Quello almeno il progetto, tutto ai danni degli Italiani nelle mani dei quali è il loro destino.
Se sapremo, infatti, ribellarci e avere il coraggio di rompere con questa unione sovietica europea, potremo salvare non solo la nostra Dignità, ma anche gran parte dei nostri risparmi e delle nostre proprietà, private e pubbliche.
Se, invece, prevarrà la paura, come è accaduto quando ci siamo tutti rintanati in casa davanti al virus cinese, allora 
"Ahi serva Italia, di dolore ostello,
nave sanza nocchiere in gran tempesta,
non donna di provincie, ma bordello!"

(Dante Alighieri, Divina Commedia, Purgatorio, canto VI)





















23 aprile 2020

NO APP

In parlamento Conte ha affermato che l'app tracciante Immuni è a disposizione di chi, volontariamente, vorrà scaricarla e chi non la scaricherà non sarà limitato nelle sue libertà.
Io non credo a Conte neppure nelle virgole che appone ad un testo, sicuro che, appena voltassi le spalle, cambierebbe anche quelle.
E sappiamo come le virgole siano importanti sin dai tempi della Sibilla Cumana (ibis, redibis, non morieris in bello oppure ibis, redibis non, morieris in bello ? Con la prima diceva che il soldato non morirà in guerra, quindi ritornerà a casa, con la seconda, invece, spostando appena la virgola, il soldato non ritornerà a casa, perchè morirà in guerra).
Quindi dobbiamo restare attenti e continuare nella duplice richiesta: ritornare liberi di circolare e rifiutare le app degne della Stasi dell'ex Germania Est.
Perchè, dicono, che l'app sia necessaria per il contenimento del virus cinese.
Probabilmente ha anche quella funzione, ma quante altre, a nostra insaputa, potranno esserci introdotte nel telefono ?
Hanno già dimenticato la vicenda Facebook/Cambridge Analitica che avevano tanto cavalcato appena ripresisi dalla botta dell'8 novembre 2016, per contestare la presidenza Trump attribuendone l'elezione ai magheggi informatici ?
NO APP.











22 aprile 2020

E' ora di ribellarsi

Negli Stati Uniti il Popolo si sta ribellando alle manie repressive dei governatori democratici.
In Italia siamo stati i primi a chiuderci in casa e, se daremo retta all'esercito di "esperti" che compone le quindici task forces di Conte e le innumerevoli "cabine di regia" istituite dal governo cattocomunista, saremo gli ultimi ad uscirne.
Forse.
Sicuramente con delle gravissime e preoccupanti limitazioni alla nostra Libertà.
Come la famigerata "app" nella quale dovrebbero confluire nostri dati sensibili relativi alla salute, cure, malattie e assunzione di farmaci.
Una "app" millantata come volontaria, ma seguita poi dall'avvertimento che chi non la scarica avrà limitazioni nella sua libertà di movimento.
O come l'obbligo delle cosiddette mascherine sul quale il presidente dell'Emilia Romagna Bonaccini ritrova tutto il suo dna repressivo e comunista tuonando, come riportava ieri il Resto del Carlino, che chi non la porterà subirà sanzioni.
Del resto i cattocomunisti si ritrovano a braccetto nel vietare, nel sanzionare, nel punire i "peccati", tra i quali è evidentemente annoverata la Libertà personale.
Allora non resta che auspicare che chi può (non certo singoli cittadini senza seguito, ma i capi politici di opposizione) organizzi una ribellione alle imposizioni liberticide che subiamo da Conte con la complicità del pci/pds/ds/pd.
Intanto le elezioni che vengono rinviate di stagione in stagione, il voto che diventa una chimera, l'occupazione della radio e televisione in ogni sua forma, la nascita del "giornale unico del virus", come lo chiama Nicola Porro, che racconta una verità a senso unico e con l'uso distorto della tecnologia per controllare i cittadini Italiani che cinesi non sono.
Come nei migliori romanzi e film di fantascienza, contro una società oppressiva e distopica, dovrà emergere un Condottiero che ci spingerà a ribellarci ed a riconquistare la nostra Libertà.











21 aprile 2020

Divisi e incompatibili

La sinistra che non vince con un regolare voto, ha preso l'andazzo di imporre la sua presenza manu militari.
Così nel 2011 si rese complice del colpo di mano orchestrato da Francia e Germania e adesso continua a governare con i cinque stelle e la benedizione delle consorterie affaristiche e finanziarie dell'unione sovietica europea, in spregio ad una lunga serie di elezioni locali e di sondaggi impietosi nei suoi confronti.
Però non basta.
Ci sono due partiti che si oppongono, che danno voce alla maggioranza degli Italiani, che, pur avendo mancato al loro ruolo (richiestissimo) di opposizione dura e pura, restano comunque un riferimento per chi è contro l'invasione immigrazionista, la cessione della nostra residua Sovranità agli stranieri, l'imposizione di tasse e patrimoniali e il rinfocolare delle divisioni tra gli Italiani, esercizio in cui i bella ciao eccellono (praticamente non sanno fare altro).
Vengono allora scatenati contro di loro i vari tentacoli del potere, dalla magistratura che insegue Salvini cercando di rendergli lo stesso servizio che ha reso a Berlusconi e che cerca il bis di "mani pulite" ai i politici governativi che, peggio degli sciacalli, chiedono il commissariamento delle due migliori sanità italiane che, guarda caso, sono anche delle due regioni che da sempre sono amministrate dal Centro Destra (e con maggioranze nette) e che capeggiano la fronda al governo immobilista di Conte e dei suoi compari cattocomunisti.
All'inizio dell'epidemia causata dal virus cinese, furono proprio Lombardia e Veneto con Fontana e Zaia a chiedere con maggior forza controlli e quarantene, irrisi e offesi da chi, invece sollecitava ad abbracciare cinesi, mangiare involtini primavera, cenare con la moglie e amici al ristorante, prendere l'aperitivo sui Navigli.
Tardivamente il governo comprese la necessità di controllare gli spostamenti e, come tutti i neofiti che approcciano una materia a loro sconosciuta, ha ecceduto con un blocco pressochè totale da mandare in crisi l'economia nazionale e la soppressione della libertà individuale.
Adesso Veneto e Lombardia chiedono di ripartire ed è il governo che, dopo aver costituito quindici commissioni con 450 fenomeni che dovranno dire cosa fare, ora è immobile, incapace di decidere.
Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria e Piemonte dovrebbero agire e riaprire, in base alle proprie necessità e valutazioni a prescindere dall'attendismo del governo.

Cosa farebbe Conte ?
Manderebbe l'esercito ad arrestare Zaia e Fontana scatenando una rivolta come quella Catalana ?














20 aprile 2020

Comandano tutti, tranne chi ne avrebbe le capacità

La vicenda del virus cinese ha aperto le porti ad una marea di tribuni e piazzisti che inseguono disperatamente un microfono per raccontare la loro favola preferita, creando confusione e rallentando ogni iniziativa.
Hanno criticato Orban che, con un regolare voto del parlamento ungherese, ha assunto i pieni poteri (e la totale responsbailità) senza tante "task force", ma difendono Conte che non decide nulla se non si trova blindato da ogni futura azione legale e così rimette ogni decisione in mano agli "esperti", in lite tra loro e d'accordo solo nel tenerci chiusi in casa incuranti di uccidere così l'economia nazionale.
Il commissario dei commissari, quell'Arcuri che ha lo stesso timbro di voce di Paolo Panelli (comico degli anni sessanta e settanta) e a me sembra sempre che voglia raccontare una barzelletta, oltre a paragoni da bar sport, ha cercato di difendere la scelta di stare a casa come non in contraddizione con la ripresa economica.
Non è vero.
Pensiamo solo, quotidianamente, alla vita che facevamo, ai locali che frequentavamo, ai negozi dove andavamo a comprare oggetti, necessari o meno.
Pensate ai bar, ai chioschi, ai ristoranti, dove famiglie intere vivevano decentemente grazie agli introiti (sudati perchè frutto di lavoro intenso) e che adesso sono chiusi da due mesi e, quando riprenderanno (non è detto il 4 maggio) dovranno distanziare e ridurre necessariamente il numero della clientela.
Gli unici ad essere tranquilli sono i dipendenti statali, come sempre privilegiati rispetto agli altri lavoratori (dipendenti privati, professionisti e autonomi che siano).
E questo rappresenta l'innesco di una gigantesca bomba sociale che potrà deflagrare soprattutto se Conte farà la scelta ideologica di continuare ad accogliere clandestini, per poi promuovere una sanatoria che ne legittimi la presenza in Italia.