Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 gennaio 2022

Siamo un popolo di lobotomizzati ?

La risposta spontanea sarebbe affermativa, vista la reazione dei canadesi a misure (più blande di quelle italiane dove arrivano a togliere il lavoro a chi non si lascia inoculare) e ascoltate le "interviste per strada" seguite alla rielezione di Mattarella.

Voglio sperare, peraltro, che siano state mandate in onda solo quelle funzionali alle veline di regime, perchè alla vecchietta che afferma che l'elezione di Mattarella è "ottimale" perchè "siamo ancora in pericolo" e non capisce che sono proprio quelli che sono confermati al potere ad averci messo in pericolo, ho spento la radio.

Ma il problema c'è.

Sappiamo che quasi mezza Italia, quella che vota a sinistra, è pronta a credere a tutto e ad ingurgitare merda credendo sia cioccolata se così venisse affermato dalla "scienza" e dalle "istituzioni".

Ma voglio sperare che ci sia oltre la metà degli Italiani che sappiano ancora ragionare con la propria testa e che provino profondo disgusto dal tradimento del centrume moderato che ha affossato la Casellati e da Salvini che ha fatto il bis e, dopo essere entrato al governo con Draghi e i cattocomunisti, ha pure votato Mattarella, il principe dei cattocomunisti.

E, almeno, Salvini ci risparmi il suo "non avevo alternative", perchè l'alternativa c'era: far mancare a Mattarella i voti della Lega, così sarebbe stato eletto con una risicata maggioranza Ursula.

Cosa fatta capo ha.

Il che non vuol dire che non debba avere conseguenze.

Condivido in pieno la reazione della Meloni quando dice che il Centro Destra non esiste più e che deve essere ricostruito.

Dalla base.

Sì, perchè Fratelli d'Italia deve adesso rivolgersi agli elettori, non ai saltimbanchi che, ancora per un anno, occupano uno scranno parlamentare.

Se ci saranno persone d'onore che cambieranno, questa volta legittimamente, gruppo parlamentare, tanto meglio, ma non sarebbe una priorità, perchè tanto non saranno mai a sufficienza per abbattere Draghi e il suo governo.

Neppure se tutti i parlamentari leghisti e di Forza Italia entrassero in massa in Fratelli d'Italia.

Invece si dovrà costruire il nuovo Centro Destra con gli elettori, con tutti i movimenti nati in questi mesi in opposizione alla deriva tirannica della dittatura sanitaria, per presentarsi alle elezioni senza i Vito, le Carfagne e i Brunetta che, una volta eletti, crederanno di potersi sfilare dal mandato elettorale con la patetica scusa che i parlamentari non sono costituzionalmente soggetti al vincolo di mandato (ma ad un vincolo di Onore e Dignità, di rispetto dell'Elettore, sì, un vincolo morale che solo chi ha il senso dell'Onestà sa rispettare, anche quando dovesse costargli un incarico di governo).

Se, poi, mi sbagliassi e la maggioranza degli Italiani si dovesse mostrare così lobotomizzata da Sanremo, dai giornali e dalle televisioni di regime sulle cui veline basano la loro propaganda, allora si continuerà a combattere con tutte le armi a disposizioni per rallentare la deriva e far mancare a questo stato invadente, inefficiente, predone e tirannico, ogni sostegno.

30 gennaio 2022

Solo Draghi sarebbe stato peggio di Mattarella

L'Italia e gli Italiani erano immersi nel guano e immersi nel guano restiamo.

Da questo punto di vista non cambia nulla.

Cambia invece (e tanto) nell'approccio che un elettore di Centro Destra deve avere alla situazione politica.

Salvini è stato tanto bravo nelle sue funzioni di ministro dell'Interno , dimostrando che si può fermare l'orda dei clandestini che invadono l'Italia con la complicità dei cattocomunisti e delle ong, ma si è dimostrato un dilettante, un incapace, una mammoletta nel guidare il Centro Destra.

Prima l'aver aderito al governo Draghi e oggi genuflettendosi alla volontà dell'Unione del Male e votando la rielezione di quel Mattarella che lui aveva (giustamente) definito sette anni fa "cattocomunista", "non il mio presidente" e totalmente estraneo alla Lega ed al Centro Destra.

Non riesco ad immaginare i tortuosi ragionamenti (?) che lo hanno portato a tale decisione, perchè credo che neppure un Salvini ubriaco avrebbe potuto acconsentire a votare Mattarella.

Perso il centrume moderato di Forza Italia che, come già la vecchia dc, corre a mettersi sotto la cappella protettiva dei cattocomunisti e delle loro legioni europeiste, togate, pennivendole, industriali, ecclesiastiche, dobbiamo registrare anche la fine della vicenda politica di Salvini quale leader del Centro Destra e della perdita di credibilità sua e del suo partito.

Resta, per fortuna, Giorgia Meloni con Fratelli d'Italia da cui dobbiamo ripartire, rimboccandoci tutti le maniche cercando, ognuno nel suo ambito, con le sue possibilità, di portare acqua al mulino della rivolta contro il regime.

Voglio sperare che la Meloni sappia proporre Fratelli d'Italia come catalizzatore di tutte le istanze che emergono dalla nostra area.

Apprezzo, seguo e condivido in gran parte le iniziative che vengono promosse da CasaPound, Forza Nuova e dai nuovi movimenti come Pro Italia di Matteo Brandi, Italexit di Paragone, Eurexit della parlamentare europea, uscita dalla Lega dopo che Salvini ha fatto votare per il lasciapassare sanitario, Francesca Donato.

Su Telegram sono molteplici i canali di informazione alternativi alle veline governative emanate dai maggiordomi dell'Unione del Male, ma sono tutte iniziative destinate all'irrilevanza se restano separate e l'unico modo per far contare le loro istanze è aggregarsi, tra di loro e attorno ad un polo di attrazione maggiore che, oggi, non può che essere Fratelli d'Italia.

Un polo che potrebbe e dovrebbe attrarre anche la parte migliore di Forza Italia e soprattutto della Lega.

Credo che molti parlamentari leghisti siano oggi storditi dall'aver visto la totale incompetenza di Salvini nel gestire un voto presidenziale e a leggere i commenti su Twitter ci sono valentissimo personaggi (uno fra tutti: Claudio Borghi Aquilini) che pur nella leale difesa del loro segretario, manifestano una opinione (non da oggi) difforme dalle scelte assunte.

Leggo anche di elettori che manifestano la loro delusione pensando di scappare dall'Italia e a questi ho risposto e rispondo: NO !

Si resta per combattere.

Scappare rende definitiva una sconfitta che, in politica, finchè si combatte, è perennemente provvisoria.

Abbiamo perso una battaglia per l'insipienza di Salvini (ben diverso oggi sarebbe il clima se Salvini avesse votato fino alla fine Nordio, la Casellati o un altro nome del Centro Destra e questo anche se fosse stato eletto Mattarella con i voti cattocomunisti e centristi), ma la guerra è ben lontana dall'essere terminata.

Mattarella non ci rappresenta, come non ci ha mai rappresentato lui in passato e neppure Draghi.

Agiamo, ognuno di noi nel suo ambito, per minare la loro azione.

Le elezioni politiche non sono lontane, un anno passa in fretta.

29 gennaio 2022

Si espone al pubblico disprezzo il verminaio centrista e moderato

Non condivido le interpretazioni che vengono oggi date dalla stampa (e intendo quella vera, di informazione, cioè La Verità e la Zuppa di Porro, non considero certo la rai, sky tg24 o i quotidiani veline del regime) sull'esito delle votazioni di ieri.

La scelta di puntare sulla Casellati mi è sembrata una scelta saggia ed opportuna perchè, senza tanti minuetti, si è proposta alla presidenza della repubblica una persona degna, di qualità, di esperienza parlamentare e professionale.

Ed è stato un bene che tutta Italia possa prendere definitivamente atto della inaffidabilità dei "moderati" e, quindi, seppellirli nel massimo disprezzo.

I franchi tiratori di Forza Italia e delle frattaglie centriste non hanno offeso la Casellati, ma hanno solo mostrato il livello morale di chi ha posto in atto una simile strategia.

E non si dica che il parlamentare non ha vincolo di mandato, visto il comportamento dei cattocomunisti che per paura del segreto dell'urna (dove notoriamente anche il piccolo Stalin del pci/pds/ds/pd non vede) hanno deciso di astenersi.

Ridicola poi l'enfasi sui 336 voti ottenuti nella votazione successiva da Mattarella, a parti invertite.

A casa mia 382 è più di 336 e se "Mattarella vola", allora "la Casellati è in orbita".

Condivido in toto le dichiarazioni della Meloni che, puntando il dito contro il centrume moderato, richiede una riflessione sul futuro da effettuare assieme a Salvini (e noto che ha citato solo Salvini e non Berlusconi o Tajani).

E' infine un bene che il verminaio centrista sia stato sgamato adesso, quando il Centro Destra comunque non ha una maggioranza parlamentare, così che al momento di stilare le liste elettorali si possano scegliere persone affidabili e non trasformisti pronti al salto della quaglia.

Resta la questione del presidente.

Intendiamoci: se non si trovasse un nome, possiamo anche restare senza, tanto per l'ordinaria amministrazione fino al 3 febbraio ci pensa Mattarella e dopo il 3 febbraio la facente funzione Casellati.

Non abbiamo bisogno di un presidente della repubblica, ma abbiamo bisogno di un governo che tuteli gli interessi dell'Italia e degli Italiani sulle orde di clandestini che continuano ad essere sbarcati dalle ong e che poi sciamano sulla nostra terra, sulle tasse, sulla bolletta energetica, sulla Sovranità Nazionale e Monetaria, sulla fine della dittatura sanitaria.

E adesso il governo nulla sta facendo, con Draghi occupato e preoccupato perchè la sua via di fuga dalle responsabilità in direzione del colle, sembra sempre più a rischio e pertanto ha messo in attesa qualsiasi provvedimento.

E questo ci dice anche che uno così bramoso di assumere un incarico, non dovrebbe mai essere eletto a quell'incarico.

Un incarico che, come nota ancora giustamente la Meloni, sarebbe già stato coperto se ci fosse stata l'elezione diretta da parte del Popolo.

E, soprattutto, sarebbe stato eletto un presidente che, da candidato, sarebbe stato costretto a presentarsi ed a dirci come la pensa sui clandestini, sull'Unione del Male, sulle tasse, sulla disastrosa politica energetica filoecologista, sulla dittatura sanitaria.

Perchè un presidente della repubblica (come un presidente del consiglio) che arrivasse dagli oscuri sottoscala della burocrazia statalista, non può essere rappresentativo degli Italiani.

Neppure se fosse una donna, magari a capo dei servizi segreti, perchè anche di lei non sapremmo nulla ed è necessario che chi ci rappresenta si sia sottoposto al giudizio del Popolo.

28 gennaio 2022

Confido nel muro contro muro

Mi fa piacere che il Centro Destra, oggi, ci provi, salvo ripensamenti dell'ultimo minuto, a votare la presidentessa del senato Elisabetta Alberti Casellati.

Non sarà eletta, ma se, per una imperscrutabile volontà del Fato, ciò dovesse accadere ottenendo 505 voti, credo che un brivido di gioia pervaderebbe almeno 30 milioni di Italiani che si riconoscono nel Centro Destra.

Ieri sera eravamo andati a dormire con l'ipotesi Franco Frattini, ovviamente bocciata da Letta e dai cattocomunisti che boccerebbero chiunque dei suddetti trenta milioni di Italiani, ma ci siamo alzati con l'ipotesi Casellati.

Ancora in forse vista l'ennesima prova di debolezza con la riunione dei segretari di partito indetta da Salvini il quale, peraltro, ha appena diffusa via social la comunicazione che riproduco: "una donna delle istituzioni al Quirinale. Un onore proporla".

Evidentemente il Centro Destra proverà a votarla e vediamo come va.

In ogni caso, con l'ostilità preconcetta dei cattocomunisti, comincia a delinearsi un interessante muro contro muro, in cui non si può sapere chi possa vincere stante i numeri esistenti in parlamento.

Intendiamoci: possiamo anche perdere nonostante i grandi elettori del Centro Destra siano in maggioranza relativa, ma perdere, cioè avere ancora una volta un presidente fazioso espressione di una minoranza di Italiani, che prende ordini dall'Unione del Male, provando a contrapporgli un candidato (sulla carta) più degno, assume una caratteristica di Dignità, Onore e di prospettiva ben diversa che far finire a tarallucci e vino la vicenda eleggendo, tutti assieme, lo stesso presidente fazioso espressione di una minoranza di Italiani, che prende ordini dall'Unione del Male.

Quindi confido nella carica salutare, per oggi e per il futuro, di uno scontro, muro contro muro, tra il Centro Destra ed i cattocomunisti.

27 gennaio 2022

Centro Destra al bivio


Finora il Centro Destra ha tenuto la barra dritta, con un Salvini trattativista e una Meloni cane da guardia dell'ortodossia.

L'unica pecca è stata il non concedere a Berlusconi l'emozione di una candidatura al quarto scrutinio.

Una pecca che non ha sortito l'effetto probabilmente desiderato di ammorbidire i cattocomunisti che, anzi, l'hanno interpretata come una debolezza e hanno cominciato a respingere tutti i nomi proposti o possibili del Centro Destra per arrivare al solito nome cattocomunista che non cambierebbe nulla.

Adesso il Centro Destra è al bivio.

O si accorda su un nominativo tipo Casini che piace e non piace a tutti e la cui presidenza sarebbe una incognita tranne sul fatto che cercherebbe di acquisire sempre e comunque una buona stampa, scegliendo in base al consenso che ne potrebbe derivare, oppure decide di sostenere un proprio qualificato esponente, confidando nella attrazione per quel centinaio (ne basterebbero la metà) di parlamentari fuori dai partiti o in quelli che, pur all'interno di partiti contrari, potrebbero votare un valido presidente.

Nella consapevolezza che chiunque andrà al Quirinale poi non è detto che agisca in base alle aspettativa per la sua provenienza, come abbiamo visto è accaduto in almeno tre casi (Gronchi, Cossiga e Scalfaro).

Ieri era apparso per un attimo il nome di Sabino Cassese, pessima scelta per vari motivi che andrei ad esporre solo se la presunta candidatura diventasse accreditata, a meno che un cinico ragionamento non considerasse l'età del personaggio (nato nel 1935, un anno prima di Berlusconi) e l'improbabile conclusione del settennato (avrebbe quasi 94 anni a scadenza) e quindi ragionasse su una presidenza transitoria per poi eleggere il nuovo presidente con il nuovo parlamento.

Ben più solida la candidatura di Casini che ha appena compiuto 66 anni (1955) e che rappresenterebbe un'Italia che guarda al futuro, dopo l'era delle mummie con la testa rivolta al passato.

Ma Casini non è di Centro Destra, è stato eletto nel 2013 da Monti e nel 2018 dai cattocomunisti di Renzi.

Come potrebbe il Centro Destra accettare, ancora una volta, di aspettare una "prossima volta" che non arriva mai ?

Allora bene fa Salvini a tentare fino all'ultimo di individuare un nominativo, appartenente all'area del Centro Destra, che possa ottenere il voto della maggioranza, utilizzando tutte le opportunità offerte dai regolamenti (scheda bianca, astensioni etc.) per guadagnare tempo e non esporre vanamente nominativi, in attesa di una svolta..

Ma quel tentativo non può durare in eterno e se non si conclude in pochi giorni, la via maestra è quella della Meloni: votare un nome di Centro Destra fino alla fine, anche a costo di bloccare il parlamento in una serie infinite di votazioni senza esito, fino alla scadenza del parlamento stesso, rimandando al nuovo parlamento l'elezione del nuovo presidente.

26 gennaio 2022

I nomi della rosa

Questa volta devo esprimere apprezzamento per la scelta del Centro Destra di proporre tre nominativi ai quali i cattocomunisti non possono opporre altro, come hanno fatto, che un "no" pregiudiziale.

E questo al di là dei singoli nominativi che posso in parte (Nordio e Pera) condividere e in parte (Moratti) no.

Probabilmente nessuno dei tre vedrà il Quirinale, ma Salvini, la Meloni e Tajani hanno puntualizzato l'orientamento di un nominativo di area, punto che devono assolutamente tenere.

L'importante è che persone come Draghi, Mattarella, Amato, Prodi, siano destinate alla pensione, il prima possibile.

Poi, ovviamente, la Storia ci insegna che non sempre un eletto al Quirinale si comporta come vorrebbero quelli che lo hanno eletto.

Gronchi, democristiano di sinistra, mise in piedi il governo Tambroni con i voti dell'Msi.

Scalfaro, democristiano di destra e baciapile incallito, portò i comunisti non solo al governo, ma anche a Palazzo Chigi.

Non possiamo quindi avere la garanzia che un candidato espressione del Centro Destra, una volta eletto, ci liberi dalla tirannia di uno stato socialista, invadente, predone, spione e tiranno come è oggi l'Italia.

In questo attendere l' "habemus papam", prendiamo atto che il Centro Destra sembra avere una coesione ed un progetto che la sinistra non ha.

E questa è già una bella "inoculazione" di fiducia.

25 gennaio 2022

Che gli Dei ce lo mandino bravo

Indecoroso lo spettacolo dei parlamentari che, in attesa di obbedire agli ordini dei capi bastone, eleggono la scheda bianca al Quirinale.

Molto meglio la prima repubblica, quando ogni partito votava il proprio candidato di bandiera, di solito un leader riconosciuto, importante e di lungo corso (quando fu eletto Saragat, nel 1964, ero un bambino, ma ricordo che la dc votava Leone, il pci Terracini, il psi Nenni, l'Msi De Marsanich, il Pli Martino - Gaetano, padre di Antonio - e il psdi Saragat) rendendogli così omaggio.

Il Centro Destra avrebbe potuto tributare analogo riconoscimento, quasi un Oscar alla carriera, l'onore delle armi, a Silvio Berlusconi nelle prime tre votazioni, invece ha preferito la scheda bianca con una orrenda motivazione: segno di disponibilità verso l'inciucio con la sinistra.

Ma stiamo scherzando ?

Qualunque nome dovesse uscire da un accordo con Letta, Renzi, Conte e Speranza, partirebbe con l'handicap dell'inciucio, perchè non esiste al mondo persona che possa andare bene a tutti.

E poi che senso ha trattare con i cattocomunisti, se non per mettere le basi per il perpetuarsi di un governo totalitario, perfetto per uno stato invadente, predone e tiranno di cui abbiamo assaggiato la prima portata con la dittatura sanitaria ?

Lo scontro è il sale della vita e quindi anche della politica.

Senza scontro non esiste progresso, ma ci sarebbe solo un coma indotto, l'inoculazione di dosi massicce di morfina per addormentare i popoli e consentire agli squali di spadroneggiare e dominare.

Salvini sbaglia a volersi accordare con Letta.

E il timore è che, per la solita menata dell'unità e del bene nazionale, finisca con il votare un presidente che non sia altro che la continuazione degli ultimi tre.

I nomi che rappresentano il peggio sono almeno tre: Mattarella, Draghi e Prodi.

Poi insistono, mettendo sul tavolo anche la presidenza del consiglio, con burocrati di stato come la Belloni o con sopravvalutate giuriste come la Severino e la Cartabia.

E se anche uscisse un nome apparentemente di Centro Destra (Casellati, Pera, Nordio) poi potremmo mangiarci le mani.

Io mi ricordo perfettamente che Scalfaro fu eletto (sparato al Quirinale dalle bombe di Capaci) come uomo della destra democristiana.

Si rivelò poi il peggior presidente filocomunista che sia mai stato al Quirinale.

Per il verso opposto Cossiga fu eletto da un grande inciucio come democristiano di sinistra e, dopo cinque anni da onesto notaio, lasciò la sua impronta con due anni da Picconatore, contro il quale i comunisti cercarono di raccogliere le firme per la messa in stato di accusa.

Non possiamo quindi che affidarci agli Dei, sperando che non siano distratti come lo fu lo Spirito Santo che permise l'elezione di Bergoglio a papa.

Sappiamo che il peggio sarebbe la conferma di Mattarella, la riesumazione di Prodi o l'elevazione al Quirinale di Draghi, lo sappiamo perchè li abbiamo già visti all'opera.

Allora, magari, potremmo brindare se fosse eletto un "usato sicuro" come PierFerdinando Casini.

24 gennaio 2022

Nessuno è super partes

E' necessario smascherare l'ipocrisia di chi reclama "un presidente super partes".

Nessuno è super partes.

Non lo è stato Mattarella con, in ultimo, la sua presa di posizione contro un 10% degli Italiani che non si sono vaccinati: ha preso la parte di chi vuole imporre il vaccino (oltre a tante altre scelte faziose compiute nei suoi sette anni).

Non lo è Draghi che quando afferma che chi si vaccina è immune, non contagia e non viene contagiato e chi ha il lasciapassare è certo di stare assieme a gente che non contagia e da cui non viene contagiato, mente per assumere una posizione di parte.

Non lo è il candidato di Letta, Riccardi, che è uno dei peggiori immigrazionisti e prende le parti dei clandestini che la maggioranza degli Italiani vorrebbe respingere prima che sbarchino e sciamino per le nostre città.

Nessuno è super partes, perchè tutti abbiamo una nostra idea di società, di ciò che è giusto e sbagliato, di come ci si dovrebbe comportare davanti a questioni come i clandestini, le tasse, l'Unione del Male, la crisi Ucraina, il virus cinese e quelle convinzioni chiunque di noi fosse eletto le porterebbe al Quirinale e su quelle convinzioni baserebbe le proprie scelte e decisioni.

Nessuno è super partes, a meno che non si pensi di eleggere uno lobotomizzato, sceso da Marte, totalmente ignaro della Storia e delle vicende dell'Italia.

Allora la smettano di ricercare figure inesistenti e votino, ogni parte politica per il candidato che meglio esprime l'Identità di quella parte politica, perchè i compromessi sono la morte di una Civiltà e di una Società.

E, comunque, mai accordi con i cattocomunisti, se non ci sono i voti per eleggere un presidente, si vada ad elezioni politiche e si cambi il parlamento.

Magari con nuovi numeri, più vicini all'attuale sentimento popolare, forse si eleggerebbe finalmente un presidente degno di andare al Quirinale.

23 gennaio 2022

Il sogno di Berlusconi finisce qui (forse)

Con un comunicato letto da Licia Ronzulli, Silvio Berlusconi ha annunciato che rinuncia alla sua candidatura per favorire l'unità nazionale.

Il motivo per cui lui dice di rinunciare è esattamente il motivo principale per cui avrei gradito la sua candidatura: mi fa schifo pensare ad un accordo tra i partiti che ho votato e voterei con i cattocomunisti.

E' una repulsione politica, mentale, ideale, morale e fisica totale: non concepisco alcun motivo per sedermi ad un tavolo (politico, si intende) con loro.

Non abbiamo nulla in comune e non vogliamo nulla che abbia un minimo di sintonia.

I miei Valori sono totalmente in contrapposizione a loro (presunti valori).

Per questo avrei visto di buon occhio una candidatura di Berlusconi, divisiva come hanno dimostrato le barricate erette a sinistra da Repubblica e dal Fatto, anche se sono pienamente consapevole che il Berlusconi del dopo condanna non è neanche lontanamente il Berlusconi delle barzellette e delle battute su Rosi Bindi e sugli omosessuali.

E che un Berlusconi presidente, nella sua smania di ritagliarsi il consenso della stampa per finire in un Pantheon (che però non sarebbe quello di chi lo ha sempre sostenuto) avrebbe fischiato sempre e comunque contro il Centro Destra.

Ma la soddisfazione del momento della elezione, con i Travaglio ed i Molinari a schiumare rabbia, non avrebbe avuto prezzo.

Con Berlusconi, comunque, mai dire mai, mi sembra che in quasi trent'anni da quando è entrato in politica, sia più "rieccolo" di Fanfani, quindi resta una porta aperta o, almeno, socchiusa, alla soddisfazione di un momento che sarebbe irripetibile.

Adesso possiamo solo sperare che non riescano a trovare un accordo su un nome condiviso (che, in quanto tale, sarebbe una sòla per tutti noi Italiani) e si vada ad uno scontro, votazione dopo votazione.

Ma vedo troppa voglia di inciucio anche da parte di Salvini (e di Forza Italia) per guardare al nuovo presidente con fiducia.

22 gennaio 2022

Draghi perde il pelo ma non il vizio

Dopo aver "curato" la Grecia, dove i cittadini ancora lo aspettano trepidanti, Draghi ha preso di mira quella che forse è la categoria più debole in assoluto: i pensionati che ancora ritirano la pensione in contanti alla posta.

Ritirano o prelevano, ovviamente, perchè anche se molti hanno acceso un conto postale dove viene accreditata la pensione, non hanno la dimestichezza necessaria per usare gli strumenti di pagamento alternativi al contante e, quindi, hanno necessità di recarsi in posta (o in banca) e prelevare in contanti.

Dal primo febbraio ciò non sarà più possibile perchè il Fenomeno ha deciso che sono pericolosi untori se privi del lasciapassare e quindi dovranno comprare al supermercato (dove potranno liberamente entrare e dove, evidentemente, non contagiano a meno che non comprino un nastro adesivo invece della pasta) comprando con dei "pagherò".

Voglio sperare che il Fenomeno a quel dpcm non abbia messo altro che la firma, senza leggerlo (e già sarebbe una colpa grave) ma se lo avesse pure letto i casi sono due.

O non capisce quello che legge.

Oppure si tratta di un comportamento doloso.

In ambedue i casi Draghi non è degno nè del Quirinale, nè di restare a Palazzo Chigi.

Sono convinto che, nel tempo, ci sia una giustizia che, diversamente da quella umana, compensi il Male con il Bene.

Spero che, verso Draghi, la compensazione non arrivi dopo troppo tempo.

21 gennaio 2022

Una maggioranza di Italiani, cieca, sorda e muta

I notiziari (quelli veri, non le veline governative) lasciano sbigottiti per le vessazioni che, giorno dopo giorno, vengono imposte ad una minoranza di Italiani, da parte di chi si sbrodola ogni giorno a difesa delle minoranze (purchè siano funzionali alla narrativa del regime, però).

Solo oggi, accanto ad articoli sull'elezione del presidente della repubblica frutto (mi pare) di solitarie meditazioni con una bottiglia di grappa, troviamo tre notizie che, singolarmente, dovrebbero motivare per una rivolta contro Draghi e i suoi complici.

Un ospedale, con denuncia in pubblica trasmissione televisiva, avrebbe disposto di rinviare le operazioni non solo a chi non fosse vaccinato (e già sarebbe un sopruso di cui far pagare il fio) ma anche a chi, vaccinato, non ha accettato di farsi la terza dose (e in futuro, presumo, la quarta, la quinta, la sesta).

Con una ridicola difesa, il responsabile di tale infamia ha cercato di limitare ai soli interventi non urgenti tale disposizione, peraltro non smentendo che si tratta solo degli interventi non urgenti di non vaccinati.

Il governo del fenomeno catapultato a Palazzo Chigi da Francoforte da quattro giorni promette l'emanazione di un dpcm che dovrebbe chiarire quali servizi possono essere raggiunti da chi non è vaccinato (secondo la loro tesi che include anche chi non ha fatto la terza dose) e mentre Draghi sfoglia la margherita, escono ipotesi.

L'ultima, allucinante (proprio perchè probabilmente uscita dopo un consumo intenso di allucinogeni) è che sì, i non vaccinati possono andare al supermercato, ma solo per comprare "beni primari", il cui elenco, probabilmente, sarà contenuto in un prossimo dpcm.

Una limitazione che, se dovesse realmente risultare nel dpcm, è esclusivamente di carattere vessatorio, visto che, se uno non vaccinato (ammesso e non concesso che sia un untore) può entrare nel supermercato, non si limita il possibile contagio se gli si impedisce di comprare un bene su uno scaffale, ma gli si consente di comprarlo dallo scaffale di fianco.

Senza considerare il principio per cui non si può delegare la nostra libertà di acquisto ad un funzionario dello stato.

Infine la notizia di quella signora che, in quarantena, è uscita per soccorrere un motociclista che ha avuto un incidente ed è stata condannata con pena detentiva commutata in sanzione pecuniari di 4500 euro.

Immagino la scena: motociclista chiede aiuto perchè sanguina, ha le gambe rotte e Draghi alla finestra che dice no, non può far nulla perchè è in quarantena.

Quello che mi stupisce, non è tanto l'acquiescenza di chi, stragrande maggioranza, continua a belare con il gregge, ma la debolissima reazione di chi viene calpestato nei suoi diritti naturali.

Dalla Donato a Paragone, a CasaPound, a Forza Nuova e a tutti le varie associazioni che si oppongono all'introduzione del sistema sovietico, ascolto solo parole e iniziative separate così come ognuno pone in primo piano quel che più gli interessa senza guardare al quadro generale.

Ma le parole non servono più, perchè in Italia c'è una grandissima maggioranza cieca, sorda e muta, capace solo di belare a comando.

20 gennaio 2022

Basta ristori sempre con i nostri soldi

Nonostante da un anno a palazzo Chigi ci sia quel fenomeno mondiale, genio assoluto, come viene descritto Draghi, al posto del ruspante leguleio pugliese, siamo di nuovo alle prese con una totale incapacità di far decollare la ripresa dell'Italia.

Peggio ancora, Draghi ha saputo solo spendere quello che non abbiamo, indebitandoci ancora di più e lasciando che l'Unione del Male ci mettesse al collo un cappio, sempre più stretto, nel pieno rispetto della tradizione dei cravattari, concedendo prestiti cui le altre nazioni non sono ricorse perchè, più intelligentemente, hanno solo richiesto l'uso dei finanziamenti a fondo perduto che altro non sono che il ristorno di quanto ogni stato verso alle casse dell'unione.

Come se non bastasse, per inseguire le paturnie delle varie Grete, si è impostata una politica ecologista sull'energia che ci sta portando al raddoppio (o peggio) del costo della luce e del gas, con conseguenze a cascata su tutti i beni e servizi, nessuno dei quali può prescindere da un uso continuato di energia.

Ciliegina sulla torta, il riaccendersi di una inflazione che è già intorno al 4% e che si mangia i risparmi.

In questo quadro il fenomeno di palazzo Chigi ha imposto una serie di divieti e sanzioni che dividono gli Italiani e ci fanno, tutti, sentire in pericolo.

E quando ci sentiamo in pericolo, tendiamo a chiuderci nel nostro cerchio famigliare e di amicizie, spendendo di meno e, quindi, provocando una crisi degli esercizi commerciali, turistici e industriali, in un circolo vizioso che fu ben descritto in un racconto che, per spiegare come poteva nascere una crisi economica, partiva dal mancato acquisto di un semplice bottone da camicia.

Per calmare un po' le acque il fenomeno e i suoi adepti si riempiono la bocca con la parola, inventata dal leguleio pugliese, "ristori".

Uno, due, tre (forse più) decreti di ristoro, peraltro arrivati zoppicanti, che hanno incrementato debiti e debito e che, alla fine, senza risolvere nulla, hanno solo interpretato lo spirito del reddito di cittadinanza: uno sperpero assistenzialista, fatto con i soldi di tutti.

Sì, perchè è bene sottolineare e ricordare che i "ristori" non vengono erogati con soldi che graziosamente il fenomeno e i suoi compagni di sventura mettono a disposizione, prelevandoli dai loro conti personali.

E non sono neppure frutto di una straordinaria attività di stampa banconote della Banca d'Italia, come si faceva una volta alimentando peraltro l'inflazione, semplicemente perchè l'Italia ha stoltamente rinunciato alla sovranità monetaria, castrandosi anche questa opportunità.

No, sono soldi che vengono sottratti a tutte le attività dello stato che paghiamo con le nostre tasse.

Sono soldi nostri !

E' uno dei tanti modi per "fare i froci con il culo altrui" come si diceva una volta, prima che arrivassero gli abatini del politicamente corretto.

Basta ristori, quindi, che sono solo un costo, sopportabile, come il reddito di cittadinanza e qualunque sussidio assistenzialista, solo per un periodo limitato di tempo.

Si riapra tutto.

Si restituiscano le libertà naturali agli Individui e si ripristini il normale gioco che vede il Mercato come arbitro imparziale.

Chi produce bene, vende e si arricchisce.

Chi non sa produrre, non vende e chiude.

19 gennaio 2022

La sinistra contro Berlusconi? Allora lo si voti !

Leggo che la sinistra, composta dal pci/pds/ds/pd, dai veterocomunisti di Leu e dai trasformisti a cinque stelle più le frattaglie renziane e calendiane, è contraria a Berlusconi presidente.

Un ottimo motivo perchè il Centro Destra, senza se e senza ma, scelga il Cav come candidato e lo voti, dalla prima all'ultima sessione, senza sedersi ad un tavolo per trattare con i cattocomunisti.

A costo di bloccare il parlamento (forse non sarebbe un male, così non proroga stato di emergenza e tutte le altre vessatorie normative che sottraggono libertà a tutti noi).

Ho già scritto che Berlusconi sarebbe un presidente ostile al Centro Destra e, vista l'età e gli acciacchi, probabilmente non arriverebbe a fine mandato, ma l'ostinata, comica, ostilità della sinistra lo rende il nome più gradito perchè è quello che aprirebbe un solco tra noi ed i cattocomunisti.

E il mio auspicio è proprio questo.

Non esistono valori in comune con i cattocomunisti.

Non esistono sui clandestini che loro vogliono far diventare italiani con un tratto di penna.

Non esistono sulle tasse che loro vogliono aumentare per poter dispensare i nostri soldi alle loro clientele.

Non esistono sull'Unione del Male dalla bandiera della quale si fanno avvolgere, ignorando il Tricolore, quando muoiono.

Non esistono sulla politica energetica dove rifiutano stolidamente il nucleare, unica fonte pulita e infinita.

Non esistono sulla politica sanitaria che per loro significa creare obblighi, divieti e sanzioni invece di curare.

Insomma, noi veri di Centro Destra e loro cattocomunisti figli di Lenin, Stalin e dell'Inquisizione, non abbiamo nulla in comune tranne, purtroppo, un lembo di terra dove siamo tutti nati, cresciuti e dove dobbiamo vivere assieme.

Anche se per loro questa terra non vale nulla e sono pronti a svenderla ammettendone nel godimento i clandestini e cedendone la Sovranità all'Unione del Male.

Mi sembra quindi del tutto assurdo ed un autentico sproposito puntare su una figura "condivisa" che non esiste, perchè o è di qua o è di là.

Quindi si voti Berlusconi o un qualsiasi altro candidato che abbia una forte colorazione di parte per il Centro Destra.

Il risultato positivo minimo è quello di non fare inquinare i voti espressi dai rappresentati del Centro Destra dai voti cattocomunisti.

Perchè noi e loro saremo sempre noi e loro.


18 gennaio 2022

Nomi da incubo per il Quirinale

Finirà che brinderemo se il nuovo presidente della repubblica sarà Pierferdinando Casini.

I nomi, infatti, che si susseguono, a parte quello di Silvio Berlusconi per il quale ho già espresso la mia opinione e sarà oggetto di ulteriori chiose, sono da incubo.

La Segre, la Severino, la Cartabia, la Bindi, la Finocchiaro per la sinistra che "vuole una donna".

Bis di Mattarella, Draghi, Prodi, Gentiloni.

Dopo il filotto con Ciampi, Napolitano, Mattarella, avremmo bisogno di un po' di respiro, di aria fresca, ma a sinistra vogliono continuare ad opprimerci, mantenendo la plumbea cappa di pessimismo senza la quale non controllerebbero gli umori degli Italiani.

A destra affiorano nomi che non sono minimamente in grado di fare ombra a quello di Berlusconi e così si sfogliano i petali di una margherita con pochi petali: Frattini, la Moratti, la Casellati, Pera.

Berlusconi, quello vero, che si ferma al 2014, sarebbe stato un ottimo presidente della repubblica.

Come ho già scritto, oggi Berlusconi, pur di apparire imparziale, fischierebbe sistematicamente contro il Centro Destra e per fortuna che a sinistra sono quelli che sono e non lo vogliono, senza ragionarvi sopra e senza capire che, con tutto quello che Berlusconi ha avuto e con gli 86 anni che avrà a settembre, difficilmente riuscirebbe a portare a termine il mandato, creando quindi l'opportunità di una successione relativamente rapida.

Ma, per fortuna, la sinistra è quella che è, con i paraocchi che la rendono ancor più ottusa di quello che è per una natura che non le è mai stata amica.

Io spero che il futuro presidente sia eletto da una maggioranza, risicata, purchè i voti del Centro Destra confluiscano su un candidato in opposizione a quello che otterrà i voti dei cattocomunisti, per rimarcare che non vi sono Valori comuni con quelli che restano l'eterno nemico di ogni buon Italiano.

Non esiste un presidente super partes, al massimo ci può essere un presidente che abbia il senso della misura e non favorisca sfacciatamente una delle parti, come è stato solo Cossiga dopo i primi che si fermano a Leone e che possedevano un senso dello stato affinato anche grazie alla retorica nazionalista (che sarebbe cosa buona e giusta anche oggi) del Ventennio.

Alla fine rischiamo di essere felici se tutto convergesse su Casini, eletto presidente della camera nel 2001 con il Centro Destra, oggi senatore eletto nel 2018 nelle liste del pci/pds/ds/pd, dopo essere stato eletto nel 2013 nelle liste di Monti.

E se di quello che ha studiato cinquanta anni fa al Galvani qualcosa gli è rimasto, magari potrebbe pure sorprenderci positivamente.


17 gennaio 2022

Draghi: la mediocrità al potere

Nei giorni scorsi tutti noi abbiamo cominciato a fare i conti con le rincarate bollette di luce e gas, che stanno galoppando verso i massimi, trascinandosi dietro quella brutta bestia che è l'inflazione.

Sui giornali leggiamo di aziende che chiudono, rischiano la chiusura, spostano le produzioni negli orari notturni e festivi per lucrare un minimo sui costi inferiori dell'energia.

Un bene come il libro, è pesantemente soggetto a questi aumenti che hanno rincarato la carta e la stampa di quasi otto volte, costringendo alla chiusura o alla sospensione dell'attività le case editrici più piccole e deboli e molte altre a rivedere tempi e modi delle uscite.

Le stesse compagnie fornitrici di energia hanno problemi, tanto che alcune, che erano entrate nel mercato proponendo contratti scontati ed a prezzo fisso, non sono in grado di reggere, chiudono e i loro contratti sono stati assunti da compagnie più robuste, riducendo quindi i vantaggi per i consumatori derivanti dalla libera concorrenza.

E siamo solo all'inizio.

Il problema dell'energia e dell'inflazione conseguente (l'aumento dei costi dell'energia portano ad aumenti ovunque, dalla tazzina del caffè alla consegna delle merci ed al turismo stesso) dovrebbe essere il primo da affrontare per un governo che volesse fare l'interesse dei propri cittadini.

Noi, invece, abbiamo un presidente del consiglio mediocre e sopravvalutato, che ha ormai disperso la credibilità di cui era immeritatamente circondato, che si è mostrato inadeguato al ruolo, persino in campo economico dove tutti credevano che avrebbe "giocato in casa".

Le avvisaglie degli aumenti delle bollette ci sono da ormai sei mesi e andavano affrontati con provvedimenti immediati ed incisivi, come la revoca di tutte le sovrattasse per pagare questo o quel prurito ecologista e l'abolizione dell'IVA, per imputare ai consumatori il solo costo effettivo dell'energia (già altissimo) maggiorato del giusto guadagno della società fornitrice.

Invece Draghi e Franco si sono incartati nel voler salvaguardare le agevolazioni concesse a fotovoltaico e altre amenità del genere e quindi si sono impiccati alla politica dell'Unione del Male, contraendo debiti in cambio di un piano che li sperpererebbe per inseguire una improbabile "energia verde", ignorando l'invito a ripensare alle centrali nucleari, le uniche che ci potranno fornire energia pulita e infinite.

Draghi, invece, guarda solo al Quirinale, sperando di sfilarsi dalle sabbie mobili in cui è infilato credendo, lui per primo, di essere quel fenomeno che, alla prova dei fatti, come già accadde a Mario Monti, non è, non è mai stato e non sarà mai.

Uno così non merita di restare a Palazzo Chigi e, soprattutto, non merita di salvare la faccia, trasferendosi al Quirinale.

Mi auguro che Salvini e la Meloni non mollino il punto e giochino bene le carte che hanno in mano.

16 gennaio 2022

La congiura dei Letta

Ricordo Gianni Letta, nell'Italia della televisione in bianco e nero, alle tribune politiche di fine anni sessanta, inizio anni settanta, direttore de Il Tempo, quotidiano sempre considerato simpatizzante di destra, porre domande garbate, ma mai banali ai politici di turno.

Quando poi era di turno un comunista o un socialista, Letta dava il meglio di sé, inchiodando il politico alle contraddizioni della sua infausta ideologia.

Dal 1994, probabilmente da prima, Gianni Letta è uno dei principali suggeritori di Silvio Berlusconi, delle sue vittorie, ma anche delle sue svolte incomprensibili dal Popolo del Centro Destra e mi domando dove sia finito il Letta degli anni sessanta e settanta.

Non so cosa facciano i figli di Letta, ma il nipote, Enrico, lo troviamo a capo del partito cattocomunista, già presidente del consiglio cui Renzi diede il benservito, ma onorato e riverito (non si capisce per quali meriti) tanto da ricevere, se non vado errato, la legion d'onore, massima onorificenza ... francese.

Francia che gli ha consentito un esilio dorato da cui ora è tornato per riprovare a fare danno in Italia ed agli Italiani.

Non ci stupiamo quindi degli starnazzamenti di Letta Enrico che vorrebbe un presidente "nel solco di Mattarella", che rappresenti una unità di intenti e consenta di portare a termine la legislatura con un patto dell'attuale maggioranza, strepitando poi contro la candidatura di Berlusconi.

Letta Enrico si può comprendere.

Per la prima volta dall'elezione di Giovanni Leone, non saranno i cattocomunisti a dare le carte, ma potrebbe essere il Centro Destra.

Ma a tutto c'è un limite.

Parlare di "unità" senza specificare su cosa e come realizzarla è, per essere generosi, da sprovveduti.

Sappiamo tutti che la politica è l'arte del possibile che si realizza con il compromesso, ma devono dirmi quale potrebbe essere il compromesso sulle orde di clandestini che ci vengono scaricate dalle ong.

O si respingono, oppure ci lasciamo invadere concedendo loro la cittadinanza.

Dov'è il compromesso ?

E sulle tasse che i cattocomunisti vogliono farci pagare sempre di più per porre in atto i loro folli programmi assistenzialisti e di spesa ?

Dov'è il compromesso tra la riduzione e l'aumento delle tasse ?

E la sudditanza verso l'Unione del Male ?

E la politica energetica, con la scelta nucleare e quella pseudo ecologista ?

E la riforma della giustizia ?

E la dittatura sanitaria ?

Non esiste un solo punto di incontro e mi sembra che Lega e Forza Italia abbiano già abbondantemente dato sangue con l'inconsulta decisione di far parte del governo Draghi.

Ma se di Letta Enrico non ci stupiamo perchè la stima e la fiducia verso i cattocomunisti è al livello della temperatura sulla superficie di Plutone, cosa sta manovrando Letta Gianni ?

Leggo che si sarebbe incontrato con Draghi per preparare il "piano B" se, come è probabile, Berlusconi non dovesse farcela ad ottenere i voti necessari per essere eletto.

Ma come, il Centro Destra potrebbe dare le carte e invece di preparare un "piano B" con un nome che dia garanzie, Letta Gianni cerca l'inciucio con un simil Ciampi che, tra l'altro, sta dando pessima prova come presidente del consiglio, dimostrandosi un mediocre sopravvalutato ?

Mi sembra di intravvedere una strategia coincidente nei due Letta, una strategia che risponde ai grandi manovratori delle politica mondiale che hanno tutti casa fuori dall'Italia.

Una strategia che deve essere smascherata, denunciata e sconfitta.

Salvini e la Meloni siano solidali e leali con la candidatura di Silvio Berlusconi, ma ove non dovesse trovare i numeri e solo dopo tale conclamata impossibilità, decidano loro il "piano B", senza appaltarlo a personaggi che, come già accadde ad Indro Montanelli e sta accadendo a Vittorio Feltri, dopo una gioventù ammirevole si sono fatti irretire dalle sirene del potere cattocomunista.

Perchè dobbiamo ricordare, sempre, che il nemico è quel partito di cui Letta Enrico è pro tempore il segretario.

15 gennaio 2022

Ma tutto finirà a tarallucci e vino

Ne La Verità di oggi, possiamo leggere un bellissimo articolo di Francesco Borgonovo, nel quale il Vice Direttore dell'unico quotidiano di informazione vera (e non megafono delle veline governative) esistente in Italia, molto noto per le sue cattive compagnie televisive nelle varie trasmissioni in cui è ospite sgradito, interrotto, dileggiato ma sempre puntuto e puntuale, denuncia il pericolo che, quando sarà finita la dittatura sanitaria, resteranno aperte le ferite che ha aperto.

Ferite da guerra civile, in cui abbiamo visto parenti escludere parenti da pranzi e cene, commercianti escludere clienti dai loro esercizi, datori di lavoro escludere dipendenti dai luoghi di lavoro e dalla retribuzione, tutto per una misera iniezione che, farsela o meno, dovrebbe essere solo ed esclusivamente scelta individuale e privata.

Come si potrà, scrive Borgonovo, pensare di tornare tutti alla normalità dopo il solco che è stato aperto e ingigantito da Conte, Draghi e Speranza ?

Si potrà.

A mio parere finirà tutto a tarallucci e vino e la vita ricomincerà come prima.

Innanzitutto perchè chi non si vaccina è una esigua minoranza che non potrà mai incidere nella vita nazionale proprio per mancanza di numeri e perchè, soprattutto, non si possono fare a lungo battaglie su un unico argomento e poi dividersi su tutto il resto.

Un ipotetico partito dei non vaccinati e contrari al lasciapassare, poi cosa farebbe davanti alla legge sulle pensioni, alle orde di clandestini che vengono scaricati in Italia dalle ong, alle direttive dell'Unione del Male che vogliono cancellare la nostra Sovranità, al profluvio di tasse necessarie a pagare il conto della bolletta e i debiti contratti da Draghi ?

E sono troppo pochi, i non vaccinati, anche per chiedere, ottenere e, davanti un rifiuto, imporre un risarcimento.

Djokovic ha fatto una battaglia di libertà, ma il risultato è che non giocherà gli open australiani, verrà espulso, perderà il monte premi (lui ha vinto quel torneo ben nove volte !).

E' la stessa situazione di chi rimase con la camicia nera quando tutti se la tolsero e indossarono quella rossa.

Dopo quasi ottanta anni possono vantarsi di aver mantenuto una posizione di onorevole coerenza ideale, ma in soldoni sono stati discriminati, accantonati, ghettizzati, insultati e, alla fine, hanno dovuto far buon viso a cattivo gioco e sorridere, stringendo la mano, anche al nemico di ieri.

Borgonovo pone un problema vero e reale, ma tutto finirà, come sempre in Italia, a tarallucci e vino.

14 gennaio 2022

Il metodo Leone per il Quirinale

Nel 1971, dopo oltre venti votazioni, fu eletto presidente della repubblica il democristiano Giovanni Leone, più volte presidente del consiglio e della camera.

Fu una svolta negli anni del terrorismo montante, del dopo 68, perchè socialisti e comunisti furono estromessi dai giochi e Leone, nonostante la fronda dei franchi tiratori del suo partito appartenenti alla sinistra dc, la spuntò con i voti della parte meno peggio della dc, di repubblicani, socialdemocratici, liberali e missini di Almirante.

Fu uno schiaffo ai socialcomunisti, prodromico delle elezioni del 1972 e della svolta governativa che abbandonò il centrosinistra con i socialisti, per riproporre un governo centrista con i liberali.

Appare evidente come la maggioranza che eleggerà il presidente della repubblica potrebbe dare impulso ad una nuova stagione di governo, di Centro Destra e senza subire gli sgambetti del Quirinale come è toccato sistematicamente a Berlusconi dal 1994 al 2011.

Sarebbe quindi importante, come sostiene la Meloni, che il Centro Destra si presenti monolitico, senza lanciare ami alla sinistra e votando comunque compatti, confidando in quella area magmatica dei senza partito (un centinaio di elettori, il 10%).

Ne è ben consapevole Letta che continua a offrire la mela avvelenata a Salvini di un accordo su tutto, in cambio di un presidente che possa continuare il gioco fazioso degli Scalfaro, Napolitano e Mattarella, con il solo veto sul nome di Berlusconi.

Io mi auguro che non vi sia alcuna unità nell'elezione del presidente della repubblica, ma che il Centro Destra sia monolitico nel restare saldamente sulla barricata opposta a quella dei cattocomunisti.

Il metodo Leone è il più auspicabile.

13 gennaio 2022

La tassa che paghiamo per colpa degli antinucleari

L'augurio di buon anno della azienda che mi fornisce l'energia elettrica nella casa principale di Bologna è arrivato nella mia casella di posta elettronica la settimana scorsa: una bolletta, mai così alta, di 83,39 euro al netto dei 9 euro di una mensilità di canone rai, per un totale di 92,39 euro addebitati al 28 gennaio.

Forse qualcuno pensa che siano pochi (so di bollette più alte, anche di molto) ma il confronto deve essere fatto con quelle precedenti a parità sostanziale di consumi in qualunque fascia (F1 e F2/3).

La bolletta precedente, sempre al netto del canone rai, fu di 71,89 euro, quella prima di 58,15, cifra, euro più, euro meno, che ritrovo in quelle precedenti a cominciare da marzo 2021, mentre nel 2020 il costo si attestava intorno ai 40 - 45 euro (cui bisogna sempre aggiungere il canone rai).

Costo raddoppiato in due anni e le prossime bollette sono annunciate ancora più salate con la medesima storia che si ripeterà con il gas.

Il fenomeno che ci ha scaricato Bruxelles come presidente del consiglio, invece di sparare fesserie sui non vaccinati in conferenza stampa, pensando solo a divieti e sanzioni, dovrebbe occuparsi dei costi dell'energia, dei nostri risparmi, cosa che, forse, gli potrebbe riuscire meglio.

Anche perchè di questi costi possiamo incolparlo poco, se non come complice di tutti coloro che hanno gestito economia, finanza e politica negli ultimi decenni, visto che la responsabilità prima è ascrivibile esclusivamente a chi ha promosso e a tutti gli italiani che hanno votato per rinunciare ad ogni politica nucleare che, oggi, si scopre essere l'unica ad emissioni zero di CO2, quindi l'energia più "verde" che ci sia", praticamente inesauribile e con i reattori di ultimo modello anche con scorie ridotte e facilmente smaltibili.

Eravamo i primi in Europa nelle ricerche e nell'applicazione del nucleare civile e  adesso, per colpa di invasati che hanno profuso terrore a piene mani e del gregge che, come per il virus cinese, si è messo a belare all'unisono, non abbiamo più nessun reattore in funzione.

Non solo, ma compriamo energia prodotta dalle centrali nucleari poste ai nostri confini, ottenendo il risultato di pagare di più senza aver cancellato il rischio di un ipotetico incidente, dal momento che, come abbiamo visto con Chernobyl, le nubi radioattive non rispettano i confini, come qualunque clandestino.

Sarebbe bello poter dire che la bolletta energetica sia interamente addebitata a chi votò, per ben due volte (sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico !) contro il nucleare in Italia.

Scommetto che ad alzare la mano sarebbe una percentuale di gran lunga inferiore a quel 90% che si espresse contro il nucleare (come il 25 aprile 1945 i Fascisti furono mosche bianche davanti ad una massa enorme di insospettabili "partigiani").

Ma Draghi, visto che è un così gran fenomeno, risolva il problema, prenda il toro per le corna e cominci a dare avvio alla costruzione di un parco di centrali nucleari che ci consentano fra dieci anni l'autonomia energetica.

E lasci perdere la transizione ecologica, una fola utile solo a nuovi predatori della finanza alla ricerca di facili guadagni sulla pelle di un gregge troppo abituato a belare a comando.

12 gennaio 2022

Intrigante provocazione di Veneziani

Ieri La Verità ha pubblicato un articolo sul Quirinale e dintorni  di Marcello Veneziani che è una intrigante provocazione.

Ne scrivo oggi così ho potuto inserire il collegamento al sito di Veneziani che, in giornata, si può comunque vedere qui a fianco.

L'articolo è godibilissimo e ben motivato, per cui riassumo solo la sostanza.

Veneziani provoca affermando che:

1 - lasciamo perdere la candidatura di Berlusconi da parte del Centro Destra al Quirinale

2 - puntiamo su Draghi figura stimata all'estero

3 - riesumiamo Renzi come presidente del consiglio.

Veneziani motiva ma, per una volta, il mio rateo di approvazione per le sue idee che di solito è al 100%, questa volta scende drammaticamente al 30%.

Infatti sono d'accordo solo sul punto 1.

Per quanto sarebbe a me graditissimo vedere le facce dei cattocomunisti, del "popolo viola", di Molinari e di Travaglio e di tutti i magistrati che si ritroverebbero Berlusconi presidente del Csm, sono altresì convinto che il Cav, pur di dimostrarsi imparziale, agirebbe come l'arbitro chiamato a dirigere la sua squadra del cuore: fischierebbe sempre a senso unico contro il Centro Destra.

Meglio evitarlo, anche se il dispiacere sarebbe pari alla gioia dei magistrati e di Travaglio (poi sia chiaro che Berlusconi è meglio di tutti i nomi che sono apparsi sui giornali finora, da Mattarella a "una donna" passando per Draghi e Casini).

Quindi sul punto 1 sono in perfetta sintonia con Veneziani, tanto più che ci sono uomini di valore nel Centro Destra come, ad esempio, Antonio Martino.

Sugli altri due punti invece non condivido nulla.

Di Draghi ho ripetutamente scritto che mi pare un essere mediocre, sopravvalutato, ambizioso, il cui successo è dovuto esclusivamente al fatto di essersi scavato una nicchia sempre all'interno di organismi (Goldman Sachs, Bankit, Bce) in cui le professionalità, che gli hanno fatto da "negri", si sprecano.

Renzi, invece, non so per quale embolo impazzito Veneziani lo abbia tirato fuori.

Renzi è il vero erede di Craxi, arrogante e strafottente nei giorni di gloria, rabbiosamente impotente nei giorni tra la polvere.

Renzi avrebbe dovuto rinunciare alla politica dopo il referendum mantenendo la parola data e invece per colpa di Renzi non andammo al voto nel 2019 quando Salvini uscì dal governo con i cinque stelle e ci siamo dovuti sorbire il Conte 2 e Draghi, perdendo almeno quattro anni.

Intrigante la provocazione di Veneziani, ma meglio che resti tale, almeno per quanto riguarda Draghi e Renzi.


11 gennaio 2022

La conferenza stampa conferma la mediocrità di Draghi

Era stato invocato e quindi era arrivato come il salvatore della Patria, esattamente come accadde con un altro Mario, Monti.

Ed esattamente come Monti anche Draghi si dimostra inadatto al ruolo, mediocre, spesso imbarazzante, propinatore di false prospettive.

Come Monti, l'unico compito che Draghi assolve è quello di legare l'asino al carro dei suoi padroni dell'Unione del Male.

Le parole pronunciate in conferenza stampa sono riprese da ogni fonte di informazione e anche le più servili non nascondono imbarazzo nel difendere posizioni che sono quotidianamente smentite dalla operatività in altri stati.

Ma più delle parole, Draghi ha parlato con il tono delle stesse, con la sua postura e con il suo aspetto.

Del quasi brillante simil Andreotti delle precedenti conferenze stampa (e, soprattutto, di quella prenatalizia dove pose baldanzoso la sua candidatura per il Quirnale) non c'è più traccia.

Davanti ai giornalisti si è presentato un Draghi pallido, emaciato, ingobbito, dallo sguardo sfuggente (non mi sembra abbia mai guardato direttamente la telecamere ed è come quando si parla con qualcuno e quello non ci guarda negli occhi) e con un eloquio svogliato ed estremamente conciso, timoroso di pronunciare una parola di troppo.

L'unica "certezza" è che, come già evidente, da burocrate di lungo corso lui non si assume mai alcuna responsabilità, la colpa è sempre di qualcun altro, presumibilmente quando era alla Goldman, in Banca d'Italia o alla Bce, quando c'era da attribuire colpe, puntava su su impiegati e funzionari.

Oggi la colpa è dei no vax, categoria che, letteralmente parlando, copre un decimo degli Italiani, ma che, per gonfiare le cifre, può arrivare al 60% se vi si inseriscono tutti quelli che, ancora, non hanno fatto la terza iniezione.

Un comodo capro espiatorio verso il quale riversare l'odio del gregge, coprendo le proprie responsabilità derivanti da una ormai conclamata incapacità.

Draghi è un sopravvalutato esattamente come lo fu Monti.

Credo lo stiano comprendendo anche quelli che, per interesse di parte, continuano ad elogiarlo.