Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 settembre 2023

Fantapolitica


I cattocomunisti ci hanno preso gusto e, dopo una abbondante libagione ampiamente innaffiata da superalcoolici, sognano la ripetizione del 2011, con Mattarella nei panni di Napolitano, Macron in quelli di Sarkozy e Scholz in quelli della Merkel.

Sognano di ribaltare, ancora una volta, la volontà espressa dagli Italiani, per consegnare l'Italia al servilismo verso lo straniero, cancellando il Governo Meloni per sostituirlo con un esecutivo tecnico, dove troverebbero spazio tutti i nanerottoli di sinistra più, obtorto collo, un gruppo di leghisti "buoni" e Tajani.

Leghisti e forzisti "buoni" servirebbero a creare a tavolino quella maggioranza che riuscì a Napolitano nel 2011 grazie al tradimento di Fini (necessario anche se non sufficiente) ed a ulteriori defezioni in cambio di chissà quali promesse.

La Meloni ha ironizzato sulla lista in formazione dei ministri tecnici e voglio sperare che gli eletti, già ridotti per via della diminuzione dei parlamentari, siano stati scelti oculatamente dalla Meloni, Salvini e Tajani per evitare quelle compravendite di palazzo che in passato hanno sottratto numeri alla maggioranza votata dagli Italiani.

Credo che la Maggioranza di Centro Destra sia anche talmente ampia da poter, eventualmente, assorbire qualche defezione anche se mi auguro che, per una volta, i seicento parlamentari siano meno inclini al salto della quaglia dei loro predecessori.

Tra parentesi, la morte di Napolitano ha ridotto di uno i senatori a vita ed è un voto tolto alla sinistra.

Certo è che se Mattarella fosse il presidente di tutti gli Italiani, garantirebbe lui il rispetto della volontà elettorale dichiarando chiaro e tondo che se dovesse venir meno questa maggioranza per il salto della quaglia di alcuni parlamentari, lui scioglierebbe immediatamente le camere e ci chiamerebbe al voto.

Ma Mattarella non è super partes e i precedenti sono tutti contro di lui, tanto più che oggi il vero capo dell'Opposizione è lui, con le sue esternazioni su tutto lo scibile umano che rappresentano un sistematico controcanto al Governo.

Allora avrei un suggerimento al Governo che si appresta alla modifica costituzionale.

Inserire una norma che elimini l'assenza di mandato dei parlamentari e preveda che, qualora uno di essi eletto da una parte, decidesse di schierarsi con la parte avversa, decadrebbe dal seggio e verrebbe sostituito dal primo dei non eletti, se in quota proporzionale o verrebbero chiamate elezioni supplettive se collegio maggioritario.

Così si stroncherebbe ogni velleità di scissioni e transumanze varie.


29 settembre 2023

In memoria del Cav

Oggi, 29 settembre, Silvio Berlusconi avrebbe compiuto 87 anni.

Abbiamo ancora in mente le immagini del funerale di stato nella giornata di lutto nazionale, con il quale è stato tributato il giusto onore, da morto, ad un Uomo che, in vita, fu fortemente contrastato da una sinistra che non gli perdonò mai di aver, nel 1994, impedito la vittoria della "gioiosa macchina da guerra" di Ochetto e del pci.

La Storia vedrà scritte pagine su Berlusconi e, al più, una striminzita nota a piè di pagina sui suoi avversari.

Anche se negli ultimi anni, forse già indebolito, forse mal consigliato, non ha brillato per le scelte effettuate (partecipare al governo Letta, poi a quello Draghi, votare la conferma di Napolitano prima e di Mattarella poi, astenersi dal votare La Russa quale Presidente del Senato, sostenere la campagna vaccinale, con annesse repressioni delle libertà individuali, di Conte e Draghi) ha comunque tenuto la barra nel Centro Destra e, per lunghi anni, DEL Centro Destra, evitando di mettersi, come purtroppo fece l'ultimo Montanelli, al servizio del nemico di sempre.

Senza Berlusconi non ci sarebbe stato il Centro Destra che conosciamo e che adesso è felicemente al governo.

Senza Berlusconi forse non avremmo Fratelli d'Italia, erede diretto dell'MSI di Giorgio Almirante, primo partito in Italia e non avremmo Giorgia Meloni Presidente del Consiglio.

Il Cav ha saputo, anche nei giorni del suo declino fisico e politico, rispettare il senso di appartenenza e, pur avendo sicuramente avuto un dispiacere dall'esito striminzito del voto del 25 settembre 2022, ha lealmente sostenuto la Meloni, riconoscendole quel diritto a Palazzo Chigi che gli Elettori avevano sancito.

La regola, di gran lunga più appropriata delle ridicole primarie cattocomuniste, per cui il Leader del Centro Destra è il capo del partito più votato, creata ai tempi in cui Berlusconi e Forza Italia distribuivano le carte nella nostra area, ha tenuto alla evoluzione dei tempi, proprio grazie a Berlusconi.

Per tutto questo, nonostante qualche finale defaillance (ma chi non ne ha in quasi trenta anni di vita politica vissuta sempre sotto i riflettori ?) Silvio Berlusconi merita un posto nel Pantheon del Centro Destra, sicuramente nel mio personale.


28 settembre 2023

Tutto, troppo prevedibile

Ieri Marcello Veneziani ha pubblicato un editoriale ne La Verità con il quale ha fatto un bilancio del primo anno dalla vittoria elettorale.

La sostanza di quell'articolo è che lui approva la Meloni, non è nè entusiasta, nè scontento, semplicemente si rende conto, come era ampiamente prevedibile, che la Meloni ha fatto tutto quello che poteva in un quadro in cui ha mani e piedi legati, per cui dobbiamo già essere contenti che non ci siano più quegli altri che ci avrebbero messo altri cappi al collo, svendendo altra Sovranità, magari anche altri tratti di mare e accentuando la deriva sociale e civile della Nazione.

Sono d'accordo con Veneziani e sottolineo la prevedibilità.

E' tutto, troppo prevedibile.

La Meloni ha scritto un Nadef obbligato, cercando solo quegli spazi per quei piccoli passi verso la realizzazione del programma.

I cattocomunisti ragliano come se fosse accaduto un cataclisma.

Assieme ai grillini, poi, chiedono ogni giorno "risorse", cioè denaro, che proprio loro hanno contribuito, in undici anni di governo, a sperperare, veggasi bonus, da quello Renzi al superbonus di Conte.

L'Europa è arcigna e non ha certo l'immagine che aveva la Marianna francese raffigurata da una giovane e bellissima Brigitte Bardot, ma è sempre più somigliante alla Lagarde della Bce, da non mostrare ai bambini prima che vadano a dormire, avrebbero gli incubi notturni.

Ma se non accade nulla, un cataclisma, una guerra, una rivoluzione violenta, una vera epidemia, resterà sempre tutto estremamente prevedibile, ingessato.

Allora ben vengano i piccoli passi verso un risanamento della nostra società, perchè l'alternativa, come abbiamo sperimentato da Monti a Draghi, per undici anni, è una accelerazione verso quella distopia fondata sul politicamente corretto, il woke, la teoria del gender, il meticciato etnico e che si riassume nella cancellazione della cultura, cioè della nostra Storia, delle nostre Radici, delle nostre Tradizioni.

Arriverà anche il momento di un grande balzo, ma quel momento non è oggi.

27 settembre 2023

Valori eterni ed universali


Lo spot Esselunga che riproduco, ha suscitato reazioni isteriche da parte di molti utenti di Twitter di sinistra che hanno urlato al leso diritto del divorzio.

La storia, molto delicata, è centrata su una bambina che fa comprare alla madre una pesca per poi regalarla al padre, separato, dicendogli una tenera bugia sul fatto che sarebbe un regalo della moglie da cui è diviso.

Vedere i propri genitori assieme, rappresenta una esigenza che, credo, abbia qualunque bambino.

Io appartengo ad una generazione che, fortunatamente, ha visto prevalentemente i propri genitori sempre assieme, uniti, superare ogni difficoltà, incomprensione, facendo quello sforzo di superare i contrasti che oggi non sembra essere considerato, anche perchè allora NON esisteva l'istituto del divorzio (ma quello della separazione, sì).

L'indissolubilità del matrimonio non è un dogma religioso, anche se viene generalmente visto come tale, tanto che io stesso, che da decenni non frequento la chiesa se non per matrimoni e funerali, essendo fondamentalmente non credente, non ateo ma agnostico, sono contrario al divorzio.

Lo vidi allora e mi sono sempre più radicato in tale convinzione, come il piede di porco per scardinare il Valore della Famiglia, come in effetti è accaduto visto che dopo il divorzio è stata una continua discesa agli Inferi con l'aborto, l'eutanasia, gli spinelli, l'apologia della omosessualità, l'accoglienza dei clandestini in un delirio di picconate contro la nostra Società Civile e la stessa Civiltà.

Ma quella è la MIA OPINIONE, non certamente quello che emerge nello spot di Esselunga, dove non c'è nulla di ideologico, ma solo una sceneggiatura che esprime un Valore eterno e universale: l'amore di una bambina verso i propri genitori, entrambi, Papà e Mamma e vorrebbe vederli riuniti.

Nessun giudizio di merito, nessuna crociata, solo un bel sentimento.

Nel frattempo, come è accaduto per il libro del Generale Vannacci (a proposito: è uscito anche cartaceo, edito da Il Cerchio, una casa editrice diretta da Adolfo Morganti, che ebbi il piacere di conoscere tanti anni fa in un evento di fantascienza, con la prefazione del vice direttore de La Verità, Francesco Borgonovo) l'isteria cattocomunista ha fatto da volano allo spot, di cui tutti parlano e che tutte le testate online riproducono gratuitamente, aumentando la pubblicità per Esselunga.

25 settembre 2023

Anniversari

Il 25 settembre 2022, un anno fa, noi Italiani potemmo finalmente esprimerci dopo quattro anni di commissariamento imposto da Mattarella che, dopo la caduta della maggioranza tra Lega e grillini, si rifiutò di chiamare il Popolo alle urne, preferendo i suoi maneggi quirinalizi che ci imposero prima un governo, il Conte2, tra cattocomunisti e grillini e quindi un esecutivo Draghi, con il rovinoso errore di Salvini di entrare a farvi parte, assieme a grillini e cattocomunisti.

Ma alla fine gli inganni terminarono e il 25 settembre 2022 fummo in grado di esprimerci e di consentire a Giorgia Meloni, sempre coerentemente all'opposizione, di diventare Presidente del Consiglio con una solida maggioranza, purtroppo fermata sotto i fatidici due terzi dall'insuccesso, che ha solo drenato voti senza lo sbocco parlamentare, delle liste monotematiche.

Meno di un mese dopo, il 22 ottobre, espletati tutti i riti di una liturgia bolsa e inutile, fu infatti formato il governo di Centro Destra, il primo a legittimazione elettorale dal 2011, da quel Governo Berlusconi, sempre di Centro Destra, ribaltato dal complotto ordito dalla Merkel e da Sarkozy con la complicità delle quinte colonne in Italia.

E' un anniversario da festeggiare, ma non illudiamoci che, stante la mala parata che i cattocomunisti hanno quasi sempre alle elezioni, non cerchino, con le solite manovre di palazzo, di vanificare l'espressione di volontà degli Italiani.

Il 22 ottobre, ad un anno dalla entrata in carica del Governo, si potrà fare un primo bilancio di questo governo, votato dagli Italiani e non imposto dal Quirinale.

Il 25 settembre è, però, molto più modestamente, anche il ventennale della nascita di questo blog, realizzato sulla piattaforma Digiland fino a giugno 2005 e quindi trasferito qui, per un totale di  6346 commenti  (212 + 6134 incluso il presente).

Venti anni in cui ho registrato dal mio punto di vista e che hanno visto la nascita e la fine di un mondo virtuale fatto di forum e blog per venire sostituito dai cosiddetti social media, da Facebook a Instagram a Tik tok a Twitter, l'unico che, alla fine, dopo aver anche provato quelli alternativi come VK, Gab e Parler, seguo e che mi sembra possa dare qualche riscontro.

Non so per quanto ancora avrò voglia di mantenere il blog, certo arrivare a venti anni è uno stimolo a proseguire ... lo dirà il tempo. 

24 settembre 2023

I clandestini vanno respinti


Le parole insensate di Bergoglio e la conferma che uno stato estero, la Germania, con un atto oggettivamente ostile, finanzia organizzazioni antitaliane, le ong, che ci scaricano clandestini ad ogni viaggio, dovrebbe far capire alla Meloni che i tempi della diplomazia sono ormai giunti al capolinea.

Spiace dirlo, ma i francesi stanno adottando quella politica di che sarebbe apprezzabile anche in Italia, chiudendo ermeticamente, inviando truppe armate, il confine nord orientale per fermare gli arrivi dai Balcani e schierando la flotta per bloccare le partenze (se in accordo con gli stati africani di partenza) o comunque per respingere gli arrivi al limite delle nostre acque territoriali, anche con la forza se necessario.

O lo si fa in accordo con altri stati e con una squadra navale congiunta, o lo dovremo fare in proprio.

Perchè l'invasione c'è e la vediamo tutti i giorni nelle nostre strade, quando ad ogni angolo dei centri cittadini ci sono singoli o gruppi di immigrati, sfaccendati, che spesso chiedono soldi e talvolta usano violenza per marcare il territorio.

Apprezzo moltissimo, nell'intervista di ieri al Tg1, che la Meloni riconosca che sull'immigrazione non sono arrivati i risultati sperati e sono convinto che questo, che è probabilmente l'unico buco nero del suo primo anno di governo, resta prioritario nelle sue preoccupazioni, ma l'orizzonte dei cinque anni da lei indicato (è vero, non specificatamente per i clandestini, ma in generale) è troppo lungo.

Il termine massimo non potrà che essere il 2024, all'esito delle elezioni europee di giugno e della formazione della nuova commissione europea.

Nel frattempo, è bene continuare ad insistere per ricordare che il Popolo della Destra, chiede il pugno di ferro, il respingimento, per fermare gli sbarchi.

Non importa il come si arriverà a fermarli, l'unica cosa che ci interessa è che non sbarchino più e siano rimpatriati quelli già arrivati illegalmente. 

23 settembre 2023

L'eredità di 11 anni di governi cattocomunisti

Ieri, alle 12,30, nella quotidiana trasmissione radiofonica del gr economia, ho ascoltato l'intervento di un sindacalista uil del pubblico impiego.

Costui, ricordando che da dieci anni non ci sarebbero aumenti per la pubblica amministrazione e da sette anni esiste il differimento della liquidazione, pretende, con il solito tono ultimativo cui ci hanno abituati, che il Governo (quello di adesso che non è certo responsabile delle azioni dei governi cattocomunisti e in quanto tali amici dei sindacati della Trimurti, degli undici anni precedenti) provveda immediatamente a dare gli aumenti e a liquidare il trattamento di fine rapporto.

Spesa prevista, gli chiede la conduttrice, tre miliardi e mezzo per gli aumenti.

Nessuna cifra per la liquidazione del fine rapporto.

A parte la considerazione che i tre miliardi e mezzo probabilmente sono una cifra di gran lunga esposta per difetto e la dovremmo almeno raddoppiare, il sindacalista, non dice dove andare a prendere quei soldi, visto che tutti i margini sono stati mangiati dal superbonus e dal reddito di cittadinanza di Conte e dei grillini.

Il sindacalista è in ampia compagnia, con i suoi colleghi della Trimurti, ma anche con gli amministratori locali cattocomunisti e con i segretari dei partiti della sinistra cattocomunista e grillina.

Tutti chiedono perentoriamente interventi del Governo, investimenti, salari minimi, bonus e detrazioni, risorse, assunzioni, che costerebbero decine di miliardi, senza indicare dove reperire quelle risorse, a meno che non pensino di aumentare il già mostruoso debito pubblico che era sotto i 1800 miliardi quando, nel 2011, un complotto internazione orchestrato dalla Merkel e da Sarkozy, con la complicità istituzionale e politica dei cattocomunisti italiani, rovesciò il legittimo Governo Berlusconi e che, dopo undici anni di governi quasi integralmente cattocomunisti, da Monti a Draghi, è stato consegnato al nuovo governo uscito dal voto popolare, quello attuale della Meloni, aumentato di ben mille miliardi.

Mille miliardi spesi a debito e siamo ancora al punto di dover concedere aumenti ai dipendenti pubblici, assumere personale pubblico, realizzare investimenti ?

Ma allora dove sono finiti quei mille miliardi che, oggi, ci farebbero tanto comodo ?

Probabilmente in una miriade di iniziative di sperpero tipo superbonus, accoglienza dei clandestini, spesa senza ritorni e così si consegna al Governo Meloni una situazione peggiore di quella che era stata presa in carico dopo il rovesciamento del Governo Berlusconi.

Io voglio pensare che non verranno concessi gli aumenti ai dipendenti pubblici, già ampiamente privilegiati rispetto a quelli privati per la sicurezza del loro posto di lavoro.

Quando, agli inizi degli anni duemila, il settore del credito ebbe varie difficoltà di bilancio, la necessaria ristrutturazione, fu pagata anche dai dipendenti, con contratti di solidarietà che implicarono non una riduzione della voce dello stipendio, ma delle voci aggiuntive, come le forme premianti (se non ci sono i risultati non si possono premiare i dipendenti) o come i buoni pasto e il numero di giornate di ferie.

Grazie anche a quel sacrificio, le banche ripresero a macinare utili.

Perchè non fare quindi ai dipendenti pubblici un contratto di solidarietà fino a quando la pubblica amministrazione non riuscirà, almeno, ad eguagliare il privato (ma dovrebbe dare molto di più) nella sua efficienza operativa e nel macinare utili ?


22 settembre 2023

L'inutile teatrino delle nazioni unite

L'assemblea generale dell'onu ha avuto una copertura mediatica sproporzionata rispetto alla sua rilevanza.

Tutti i presidenti e primi ministri hanno fatto la loro passerella, pronunciato bellissimi discorsi, carichi di buone intenzioni e grondanti di retorica e poi, tranne quelli che hanno preso il biglietto per farsi fotografare assieme a Biden (sai che gusto !) si sono chiusi nel segreto di ovattate stanze per colloqui bilaterali dei quali non sappiamo nulla.

E sono invece le uniche cose concrete: affari, investimenti, alleanze, armi. 

Ancora una volta l'onu, come tutte le organizzazioni internazionali e sovranazionali, ha dimostrato la sua costosissima inutilità.

Perchè se l'onu avesse una qualche utilità da giustificare i miliardi che vengono annualmente versati (purtroppo anche da un'Italia che li potrebbe utilizzare per cose molto più utili, come la riduzione delle tasse) allora sarebbe quel chiacchierone incontinente di Gutierrez a fare la spola tra Washington, Mosca, Kiev e Pechino per cercare di rattoppare un accordo di pace.

E anche a Baku e in Africa e a Lampedusa, a Tripoli e a Tunisi.

Invece se ne sta nel suo ufficio dorato di New York ad accumulare le sue indennità, pronunciando parole tanto scontate quanto inutili.

Il discorso della Meloni, che ho inserito ieri, pur centrato sul contrasto alle partenze dei clandestini, pur con la caduta (dal mio punto di vista) della conferma del sostegno a Kiev, pur ribadendo la richiesta di coinvolgimento delle organizzazioni internazionali, ha evidenziato anche la necessità di riscoprire il valore delle Nazioni, dei Popoli, con le loro caratteristiche e peculiarità.

La Meloni, che ha preferito incontri bilaterali al ricevimento di Biden, ha dimostrato di capire come, dopo la retorica del discorso Urbi et Orbi, occorrono accordi bilaterali per cominciare a smuovere le acque e sa che non possiamo sederci ad aspettare l'unanimità dei ventisette stati dell'unione del male per muoverci.

Leggo che persino l'inglese Guardian esprime un giudizio positivo sul ruolo della Meloni nello scacchiere internazionale, che è frutto di una politica di incontri e trattative che, per la prima volta, non ha privilegiato l'immagine, cioè la fotografia fine a se stessa con presidenti e primi ministri delle nazioni principali, ma la sostanza, cioà gli accordi concreti che si possono (e si devono) sottoscrivere con quegli stati che, per motivi geografici o per le risorse che hanno a disposizione, possono influire sul benessere dell'Italia e degli Italiani.

Ed è quello che si chiede al Presidente del Consiglio Italiano: perseguire il Benessere e la Sicurezza degli Italiani.

E quel Benessere, quella Sicurezza passano obbligatoriamente attraverso la riuscita delle politiche finalizzate a fermare gli sbarchi, bloccando le partenze, se possibile, o usando metodi coercitivi più diretti se, alla fine di tutti gli incontri, chi dovrebbe collaborare per bloccare le partenze, remasse contro tale soluzione.


21 settembre 2023

Non c'è fumo senza arrosto


A parte la difesa della scelta di stare dalla parte dell'Ucraina (che non condivido nè sul piano fattuale, nè su quello ideale) il discorso della Meloni all'Onu è convincente e concreto.

Nulla di nuovo, ma tante conferme che l'obiettivo resta sempre quello e, in tema di immigrazione, significa bloccare gli arrivi dei clandestini.

A me non interessa come, a me interessa che non sbarchi più nessuno al di fuori degli arrivi regolari e con permesso.

Che lo si faccia con un blocco navale ai porti, con il respingimento dei vari natanti, con il loro affondamento, con la costruzione di un'isola artificiale in acque internazionali dove rinchiudere tutti quelli che arrivano in attesa di identificarli e fornire loro l'autorizzazione all'ingresso o accompagnarli coattivamente al rientro a casa loro, che lo stesso venga eseguito sul territorio di un compiacente (e ben remunerato) stato africano, che sia una soluzione mondiale a guida onu, europea o italiana, mi sta bene tutto, purchè non arrivino più clandestini.

Leggo che la sinistra europea boicotta gli accordi con la Tunisia e impone l'unanimità per una eventuale missione navale.

E' scontato che i cattocomunisti remino contro provvedimenti di buon senso e che favoriscono i Popoli e e le Nazioni europee, se non lo facessero non sarebbero cattocomunisti, ma di Centro Destra.

Ora, la Meloni sta continuando a ribadire il medesimo concetto, che condivido, per cui non serve la ridistribuzione, utile solo a spalmare sul nostro continente chi non dovrebbe mai sbarcare, ma il blocco delle partenze.

Con le buone o con le cattive.

Questo è il tempo della carota, quindi piano Mattei, diplomazia, accordi, tolleranza.

Ma, come sempre, se le modalità pacifiche non dovessero raggiungere lo scopo, in genere ciò accade quando l'interlocutore confonde la disponibilità e la diplomazia per debolezza, allora dovremo pensare alle maniere forti.

Il crinale sarà, presumibilmente, a giugno 2024, dopo le elezioni europee, il cui esito ci dirà quale strada dovremo imboccare.


20 settembre 2023

La schizofrenica ipocrisia dei cattocomunisti

Non passa giorno che i notiziari (ormai solo quelli locali) non diano notizia dei piagnucolamenti di Bonaccini e di Lepore che si concludono inevitabilmente con una richiesta di denaro al Governo.

Ricordo negli anni settanta l'amministrazione comunista di Bologna che spendeva a piene mani soldi (ad esempio con la gratuità dei mezzi pubblici in una ampia fascia oraria predeterminata, la più utilizzata) avendo come unico obbligo quello di documentare la spesa e metterla a carico dello stato, governo democristiano.

Così nacque la vetrina comunista di Bologna: con i soldi di tutti gli Italiani.

Quando anche gli enti locali furono costretti a fare i conti con il bilancio, la vetrina si infranse e adesso piattiscono soldi, ma solo quando al governo c'è il Centro Destra.

Analogamente per i clandestini.

Bonaccini e Lepore (e gli altri sindaci cattocomunisti oltre agli altri tre presidenti di regione rimasti al pd) appartengono ad un partito che pretende l'accoglienza diffusa e, per bocca del loro capo, accusano la Meloni e Salvini di fare a gara per chi sia più cattivo.

Ma quando viene sottoscritto un accordo con la Tunisia no, non va bene, perchè il capo del governo tunisino a loro non piace e quindi preferiscono che lasci liberi i clandestini di arrivare in Italia.

Allora Bonaccini e Lepore si lamentano perchè arrivano troppi clandestini e non sanno dove metterli, ma rifiutano l'apertura sul territorio di un centro di raccolta per determinare se chi arriva ha i requisiti per ottenere lo status di rifugiato o se deve essere espulso.

Chiunque vede nel comportamento degli amministratori cattocomunisti un atteggiamento strumentale che non ha nulla a che vedere con la buona amministrazione nell'interesse dei cittadini, tanto vero è che da un lato piangono miseria e poi spendono per realizzare, ad esempio, la segnaletica dei trenta all'ora, un'altra minchiata solenne cattocomunista che tenta di mimetizzarsi con una mano di nocivo verde talebano.

Quello che sorprende, però, non è che i dirigenti cattocomunisti cerchino di sabotare l'azione di governo e neppure che la stampa serva dia loro spazio come se facessero delle affermazioni argomentate e serie, quello che stupisce è che i sondaggi continuino ad attribuire al pd quasi il 20% dei voti.

Come è possibile che ci sia ancora così tanta credulità verso i cattocomunisti dopo che hanno mostrato per undici anni il loro vero volto e le indubbie inettitudini ad amministrare ?

19 settembre 2023

Il Centro Destra


Se qualcuno avesse nutrito speranze sulla implosione del Centro Destra dopo la morte di Silvio Berlusconi, probabilmente adesso sprofonderebbe in una depressione incurabile.

Forza Italia sembra tenere, perdendo qualcosina dopo il balzo in avanti nei sondaggi per effetto della commozione (la stessa che nel 1984, con la morte di Berlinguer, spinse il partito comunista a diventare momentaneamente, alle europee, il primo partito italiano), ma tenendo sorprendentemente nonostante l'oggettivo scarso appeal di Tajani.

La Lega sta riprendendo quota e ruota intorno al 10% a seconda dei sondaggi, nonostante la Meloni non abbia fatto quegli errori che a Salvini costarono il travaso di un elettorato molto sovrapponibile dal suo partito a Fratelli d'Italia.

Fratelli d'Italia è costantemente sopra il dato delle politiche dello scorso anno, nonostante un anno di governo.

La manifestazione di Pontida e la visita a Lampedusa della Meloni (con Tajani volato a New York dove verrà raggiunto dalla stessa Meloni) hanno mostrato un Centro Destra coeso, forte e che sa sia mobilitare le piazze, che aver cura delle emergenze e nel contempo essere presente e protagonista nei vertici internazionali.

Poi, certo, soprattutto da destra, ci sono molti mal di pancia perchè non si vedono, hic et nunc, quei cambiamenti ed io stesso vorrei immediati, sensibili e draconiani come il taglio della spesa e delle tasse, privatizzazioni, liberazione completa della rai dalla metastasi cattocomunista.

Ma quelli sono sentimenti di pancia e chi ha la responsabilità di governo deve ascoltarli e poi filtrarli attraverso la realpolitik dell'opportunità e delle possibilità.

I movimenti di destra che criticano la Meloni dovrebbero spendere meglio il loro tempo e le loro energie per provare a ritrovarsi sotto un'unica bandiera, che potrebbe essere quella del Generale Vannacci, ben sapendo, però, che nessuno è in grado di conseguire una maggioranza assoluta e quindi il compromesso sarà inevitabile per governare, anche nell'ipotesi di una lista unitaria della Destra Italiana che ottenga una grande affermazione elettorale.

Perchè quello che in quasi un anno di governo abbiamo potuto apprezzare in questo Governo, è la coerenza del traguardo finale, che non è cambiato, degli obiettivi da perseguire e, soprattutto, di quello di cui non si parla più.

Come lo ius soli che, grazie a questa maggioranza, per questa legislatura (e si spera anche per le prossime) è accantonato e dimenticato come il famigerato ddl Zan con le nuovenormative liberticide contro la libertà di opinione e di sua diffusione.

Il Centro Destra del futuro non potrà prescindere dal compromesso tra le varie componenti e anche dal continuare a gestire la propria offerta politica nella consapevolezza che ilmondo globalizzato è realtà.

L'importante è starci da protagonisti, rifiutando di portare acqua a Germania e Francia per il tramite dell'unione del male.

18 settembre 2023

Se son rose ... cominceranno a respingere i clandestini

La visita di ieri a Lampedusa della Meloni e della Von der Leyen sembra aver ottenuto quello che il nostro Governo chiedeva e sosteneva sin dalla sua costituzione per avviare a soluzione il problema dell'invasione dei clandestini.

Le parole pronunciate sono musica per le mie orecchie perchè cantano di controlli, di rimpatri, di fermare le partenze e l'unica nota stonata riguarda la litania della "ridistribuzione" che significa solo scaricare alcuni clandestini sulle spalle di altri popoli e nazioni europee: una non soluzione.

Ma tutto il resto è appropriato, se troverà rapida attuazione (e non mi è dispiaciuta neppure la Metsola che da New York chiede che quelle misure siano realizzate prima delle elezioni europee) tutto quello che è stato elencato e, soprattutto, la formazione di una squadra navale che provveda al blocco delle partenze.

Perchè nessuno si illuda che possa essere indolore e senza morti il blocco degli arrivi dei clandestini.

Intanto già ieri gli inviati radiotelevisivi a Lampedusa hanno dato conto di una "drastica" riduzione degli arrivi, ma anche lo sbarco di un unico clandestino, sarebbe uno di troppo.

Fin qui le parole che adesso devono trovare pratica e rapida attuazione e se sono convinto che la Meloni ricorderà alle due grazie europee i loro impegni, sono altrettanto convinto che i governi socialisti dell'altra metà dell'Europa (quella governata dai cattocomunisti come la Germania e la Spagna di cui battono bandiera la maggior parte delle navi ong) boicotteranno ogni tentativo di portare a soluzione la questione dei clandestini.

Allora si parrà la nobilitate del nostro Governo che dovrà andare avanti con chi ci sta, con chi offrirà le sue navi per attuare il blocco, il respingimento e il rimpatrio e adottando tutte quelle iniziative atte a disincentivare i clandestini dal venire in Italia e soprattutto dal restarvi.

Le parole spese ieri a Lampedusa sono importanti, i fatti lo saranno molto di più.

17 settembre 2023

Una decisione vergognosa

Leggo che un cittadino Italiano, condannato per aver, nel 2013, sparato ad un ladro, si è visto rifiutare la grazia quirinalizia ed è costretto a restare ai domiciliari, mentre il rapinatore non avrebbe subito neanche un giorno di detenzione.

Mattarella, ogni giorno, ci tormenta con i suoi moniti, i suoi sproloqui, il suo ditino idealmente  alzato alla Scalfaro, le sue liturgie, ma dimentica la vita quotidiana, i rischi che i comuni cittadini, che non vivono dietro i fortificati muri istituzionali e i muri umani delle scorte armate, corrono perchè si è persa di vista la Sicurezza degli Uomini Onesti.

Mattarella, negando la grazia, si dimostra un presidente piccolo piccolo, degno rappresentante solo della sua parte politica e nulla più.

La difesa è sempre legittima: quando provano ad entrare nella nostra proprietà, quando minacciano noi, la nostra Famiglia, amici, vicini, conoscenti e passanti, quando cercano di rapinarci per strada e quando violano i confini nazionali per invadere la nostra terra.

Ed è proprio da simili decisioni che cresce la sfiducia verso le istituzioni e, nel contempo, la statura del Generale Vannacci che ha scolpito nella pietra semplici principi per un buon governo, dalla parte degli Italiani.

16 settembre 2023

La Meloni c'è


Il messaggio di sei minuti (video) che ieri sera il Presidente del Consiglio ha diffuso a mezzo social media, dimostra che, come era facilmente prevedibile, la Meloni sa, è informata, segue con attenzione e si aggiorna sulle questioni inerenti l'invasione dei clandestini che è il primo problema che i suoi Elettori vorrebbero veder risolto.

Il contenuto del video è condivisibile in pieno.

E' importante che la Meloni dimostri di ben comprendere l'ostruzionismo della sinistra, interna ed esterna, alla soluzione dell'emergenza, così come è importante il fatto che venga ribadito come la questione clandestini non si risolve scaricandolo nelle altre nazioni europee, ma solo fermando gli sbarchi e le partenze.

Bene il coinvolgimento dei funzionari europei(Von der Leyen e Michel) come il sollecito a versare alla Tunisia i milioni promessi.

A questo proposito è manifesto il boicottaggio dell'azione anti immigratoria tentato da un pugno di parlamentari europei cattocomunisti intenzionati a far fallire ogni accordo e che, giustamente, il governo di Tunisi ha respinto, non potendo accettare, come nessuna nazione che si rispetti può accettare, che arrivino degli stranieri a fare le pulci su come si governa la propria nazione.

Bene, benissimo la Meloni anche quando, per due volte, evoca il blocco navale e bene quando ci assicura che non ha dimenticato gli impegni elettorali.

Ma il problema è nei tempi, la Meloni stessa ci dice che occorre pazienza, diplomazia e tempo, quel tempo che, ormai, è esaurito.

Macron dice che non si deve abbandonare l'Italia. 

Allora mandi una flotta perchè, assieme a quella Italiana, pattugli il Mediterraneo non per raccogliere i clandestini e portarli in Italia o in Europa, ma per bloccare le partenze e riportare ogni barca, barcone e barchetta al porto di partenza.

Analogamente facciano le altre nazioni europee.

Solo così si risolve il problema.

E se non sono disposti a farlo, credo che l'Italia possa farlo da sola, pretendendo dalle altre nazioni di non sollevare obiezioni sui metodi, i modi e gli strumenti.

Se non ci vorranno aiutare, almeno tacciano, diversamente sarebbero solo degli ipocriti, nemici del Popolo e della Nazione Italiana.

15 settembre 2023

Qual è il piano segreto della Meloni contro i clandestini ?

L'intervista che il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha rilasciato due giorni fa a Bruno Vespa, dimostra che è perfettamente a conoscenza che l'invasione dei clandestini è l'unico buco nero di questo governo.

Non solo, ma dimostra anche che sa perfettamente che la soluzione non è nel trasferire il problema dall'Italia alle altre nazioni europee (che fanno benissimo a chiudere le frontiere, aggiungo io), ma il bloccare le partenze dagli stati e porti di provenienza.

La Meloni sa che noi, suoi Elettori, siamo complessivamente soddisfatti dell'azione di governo, tranne per la politica di contrasto all'immigrazione clandestina.

Basta leggersi i commenti su Twitter degli utenti di Destra e si capisce che non ce n'è uno solo, tranne i dirigenti di Fratelli d'Italia, che non richieda respingimenti, rimpatri e l'uso appropriato della forza militare.

E non dubito che i collaboratori della Meloni abbiano il polso della situazione e le rappresentino il sentimento profondo del Popolo della Destra, ricordandole anche che, come nel giro di cinque anni, per i due errori di Salvini (entrare nel governo Draghi assieme ai cattocomunisti e rieleggere Mattarella) ci siamo spostati su Fratelli d'Italia, altrettanto velocemente, se non avremo soddisfazione sui clandestini, potremo spostarci di nuovo sulla Lega o verso una nuova formazione se capitanata dal Generale Vannacci (o da una figura simile).

La Meloni sa anche che, qualunque cosa "di sinistra" faccia, non avrà mai il voto dei cattocomunisti e che l'elettorato di destra che perderebbe continuando ad accogliere i clandestini, mai verrebbe compensato, neanche in parte, da un flusso in entrata da sinistra.

E sicuramente condivide l'opinione di Salvini che l'arrivo di così tanti clandestini sia un piano specifico messo in atto dalle consorterie finanziarie e affaristiche internazionali per mettere in difficoltà il suo Governo in vista delle elezioni europee del 2024.

Tutto ciò premesso, ricordo, en passant, che respingere una invasione, difendere non solo i Confini della Patria, ma l'Identità, anche etnica, della nostra Nazione è cosa buona e giusta, quindi respingere e rimpatriare, anche con la forza, chi è entrato o vuole entrare illegamente a casa nostra è moralmente ed eticamente legittimo e doveroso.

Qual è, allora, il piano della Meloni per dare una risposta soddisfacente ai suoi Elettori respingendo e rimpatriando i clandestini e fermando ogni sbarco, anche con la forza ?

14 settembre 2023

Abbiamo ancora le cannoniere ?

L'egemonia occidentale, in primis europea, nel mondo fu costruita e supportata dalla capacità di usare la potenza militare che trovò la sua espressione nella "diplomazia delle cannoniere" a cavallo tra il 1800 e il 1900.

La fine della nostra egemonia trova la sua sintesi nelle espressioni deboli e dolenti dei Mattarella, delle Von der Leyen, dei Michel, tutti personaggi che non sarebbero mai stati dei condottieri e che oggi non possono rappresentare altro che la rinuncia, la ritirata, la piagnona debolezza di chi accetta di essere messo sul banco degli imputati e chiede persino scusa, accogliendo tutte le richieste di manipolazione della Storia per accontentare le "minoranze" rumorose.

E' la fine dell'Occidente, di cui oggi scrive Marcello Veneziani ne La Verità e che, in Italia, è raffigurata dall'invasione dei clandestini e dallo sperpero di decine di miliardi per la loro accoglienza.

Il Governo Meloni a me piace, credo che stia facendo una politica coerente con la campagna elettorale e con le disponibilità nazionali lasciate dalle spese inutili, che hanno solo aumentato il debito pubblico di mille miliardi, dei governi precedenti da Monti a Draghi, con qualche errore (come la tassa sugli extra profitti delle banche) e con un solo, ma enorme, buco nero: l'invasione dei clandestini.

La Meloni e Salvini, votati ed eletti per fermare gli sbarchi con l'ipotesi di un blocco navale, si trovano travolti da quella che, sono d'accordo con Salvini, è una manovra architettata per mettere il nostro Governo in difficoltà.

La reazione della Meloni è stata molto prudente e, se ne avessimo il tempo, ben proiettata verso il futuro, cioè tessere una serie di accordi con gli stati africani di partenza per fermare il flusso e quindi regolarlo.

Ma non c'è più tempo.

La soluzione non è scaricare il problema su altre nazioni europee, ma è fermare le partenze e di questo la Meloni ne è consapevole come dimostra anche l'intervista di ieri, a cinque minuti, rilasciata a Vespa.

Allora il Governo deve rompere gli indugi e chiedere formalmente agli altri stati europei di inviare navi militari a supporto della nostra Marina Militare cui deve essere affidato il compito di bloccare e respingere ogni barca, barcone, barchina che dovesse salpare dai porti africani, da individuare attraverso un monitoraggio costante da parte della nostra Aeronautica Militare.

Se gli altri stati europei non dovessero contribuire ad una flotta da preporre al blocco delle partenze per fermare l'invasione dei clandestini, allora dovremmo agire da soli, con più difficoltà e costi (ma i costi dovrebbero essere coperti spostando le risorse dall'accoglienza al servizio di difesa dei confini) e, probabilmente, anche con più morti nella fase iniziale (morti che dobbiamo comunque mettere nel conto vista la situazione in cui siamo arrivati e che, ogni giorno che passa, diventa sempre più difficile da recuperare e comporterà lutti sempre maggiori per essere risolta).

La Meloni, però, abbia la certezza che nessuno degli Elettori di Centro Destra la criticherà mai o le toglierà il voto per gli effetti di una nuova "politica delle cannoniere", mentre critiche e voti dirottati altrove (soprattutto se il Generale Vannacci dovesse costituire un suo partito/movimento/lista) li subirebbe se dovessero continuare le invasioni dei clandestini senza alcun intervento robusto e deciso per stroncarle, con ogni mezzo, una volta per sempre.

13 settembre 2023

Germana e Francia chiudono i confini: imitiamole

La notizia è che, con motivazioni differenti, Germania e Francia hanno alzato un muro contro l'arrivo dei clandestini dall'Italia.

Fanno bene.

Non è che se trasferissimo i clandestini dall'Italia in Germania, in Francia o in Ungheria cambierebbe molto la questione, avremmo solo scaricato su altri costi e problematiche che, invece, non devono coinvolgere nè le singole nazioni e neppure l'entità sovranazionale se non per agire in modo da impedire ai clandestini di sbarcare in Europa.

Naturalmente le motivazioni di Germania e Francia sono tali da attizzare le polemiche a fini elettorali in vista delle europee del 2024 e i governi socialcomunisti di Scholze e Macron cercano disperatamente di riguadagnare terreno nei confronti dell'Afd e della Le Pen che, da sempre, fanno del respingimento dei clandestini una loro battaglia.

E' una battaglia che è anche bandiera per Fratelli d'Italia e Lega che però, giunti al governo, sono stati fortemente rallentati da un onorevole tentativo di coinvolgere gli stati di partenza per dare al problema una soluzione strutturale e pacifica.

Non mi sembra che i risultati possano arrivare in tempo per le elezioni di giugno 2024 e, quindi, è ora che la Meloni e Salvini agiscano, pienamente giustificati dalle scelte di Germania e Francia, per dire che, poichè non possono più far defluire i clandestini altrove, noi siamo saturi e, quindi, sarenno respinti tutti i prossimi arrivi.

A cominciare da quelli delle ong che dovranno essere dirottate verso porti presso gli stati di cui battono bandiera e, se italiane o se forzassero il blocco, dovranno perdere definitivamente il natante, da sequestrare e affondare al largo.

La Meloni, al convegno di Fratelli d'Italia, ha espresso la convizione di riuscire a giungere ad una soluzione del problema e credo nella sua buona fede e nel suo impegno.

La questione però è: quando ?

12 settembre 2023

Meno Europa, più Vita

Leggendo i quotidiani e ascoltando i giornali radio, sentiamo continuamente notizie di intrusioni della commissione europea e degli organismi europei sulle vicende nazionali.

Ogni mese sparano, in modo ansiogeno, numeri (a caso, direi, visto che non ci azzeccano mai) su inflazione, pil, crescita, decrescita.

Un accordo tra due compagnie aeree è fermo perchè la commissione, attraverso uno dei suoi tanti tentacoli, deve approvarlo, dopo aver espletato una miriade di formalismi.

L'Italia non è libera di non aderire ad un programma (il Mes) che ci costringerebbe a pagare i debiti delle banche tedesche, senza però avere i parametri per ricevere uguali aiuti in caso di necessità, ma così vuole "l'Europa" e ci ricattano (sì, perchè è evidente che il ricatto è in corso) per dare il via libera a quel mostro.

Non si contano le direttive europee che impongono questo e quello, transizione energetica e sostegno all'Ucraina, fino ad arrivare al punto che le ong (e alcuni italiani piccoli piccoli) chiedono che "l'Europa" imponga all'Italia di aprire i porti (ma solo quelli a loro comodi !) ancor più di quanto non stia purtroppo facendo (e immagino che se si cominciasse a respingere i clandestini, ammonimenti e condanne si sprecherebbero).

Allora la domanda è: come siamo potuti cadere così in basso, partendo da una idea validissima e, cioè, l'abolizione delle barriere tra stati nazionali che consentissero, nel pieno rispetto di un Mercato liberale, la libera circolazione di persone e merci ?

Perchè l'Europa è una espressione geografica, non politica, nè etnica.

Gli stati nazionali, pur con qualche scostamente da registrare ai confini, hanno senso di esistere come entità politica, anche perchè si sono venuti costituendo non con un tratto di penna, ma attraverso un lungo, lunghissimo percorso fatto di guerre, di trattati, di conquiste, di perdite territoriali.

L'Europa non ha nulla di tutto ciò, semmai il retaggio delle guerre che si sono combattute nel nostro continente hanno avuto il significato e il pregio di rafforzare le identità nazionali.

Ma l'Europa è un continente in cui la libera circolazione di persone e di merci porta solo benefici reciproci se venisse lasciato libero ogni stato di regolarsi in base a leggi, monete, regolamenti propri.

Il dirigismo europeo, invece, ci sta regalando, contemporaneamente, inflazione e recessione, imposizioni sanitarie ed energetiche, invasioni multietniche e devianze morali.

Per tornare a vivere bene, il primo passo è avere meno Europa nelle nostre nazioni, recuperando l'idea iniziale di un continente senza barriere per persone e merci, ma dove ogni stato abbia le sue leggi e agisca senza subire invasioni di campo da parte di enti sovranazionali.

11 settembre 2023

11 settembre, anniversario per riflettere

Ascoltando il giornale radio di questa mattina, mi ha colpito non tanto la retrocessione dell'anniversario dell'11 settembre 2001 a quinta o sesta notizia, quanto l'annunciatrice ricordare i 22 anni che sono trascorsi da allora.

Se vado indietro con la memoria, i primi fatti storici che io ricordo, risalgono al 1963 con la morte di papa Giovanni XXIII, la tragedia del Vajont e la morte di Kennedy.

Non avevo ancora sette anni, più indietro non ricordo eventi particolari, neppure il mondiale di calcio in Cile del 1962.

Prendendo tale parametro, quanti possono ricordarsi dell'11 settembre 2001 hanno oggi circa 30 anni, i più giovani lo possono vivere solo attraverso i ricordi (e le manipolazioni) altrui.

Altrettanto si può dire per il cinquantesimo anniversario della caduta di Allende in Cile (11 settembre 1973) che, forse perchè è il cinquantesimo tondo, un po' a sorpresa è stata riesumata da una sinistra in debito di argomentazioni e motivazioni.

Chi può dire di "aver vissuto direttamente" quella vicenda se non chi, oggi, ha quasi 60 anni ?

E dell'unica testimonianza diretta, dell'unico giornalista presente a Santiago quel giorno (Giancarlo Zanfrognini) che fece dei puntuali servizi sulla situazione cilena, non trovo traccia, evidentemente il Ministero della Verità (lo stesso che sta cercando di riabilitare la data dell'8 settembre 1943 con uno stravolgimento totale del giudizio storico e morale) ha operato molto meglio di quanto non abbia fatto nel romanzo 1984 di Anthony Burgess.

Eppure sono due date che, storicamente, hanno detto molto e se quella più antica ha segnato il passaggio dalla politica di "contenimento" del comunismo a quella di contrasto attivo che ha poi portato alla caduta del muro, la più recente ha significato una occasione mancata non solo dall'Occidente, ma da tutte le nazioni civili.

L'11 settembre non è una data da celebrare meccanicamente, ma da analizzare storicamente, cercando di dare a chi non l'ha vissuta una visione non manipolata di quelle vicende che hanno formato parte di quello che siamo oggi, nel bene e nel male.

Capisco che ormai ogni giorno dell'anno ha una sua celebrazione, un suo ricorso storico, ma sono spesso giornate che riguardano esclusivamente un popolo, una nazione, l'11 settembre invece ha avuto effetti ovunque nel mondo e per questo merita di essere consegnato alla Storia, per essere studiato, approfondito e fatto conoscere senza alcuna velleità di fare propaganda di parte.

10 settembre 2023

Così si incentiva a guardare da un'altra parte

Credo che tutti abbiano letto di quell'immigrato clandestino (senza documenti) punito (pestato) da alcuni cittadini di un quartiere di Roma per aver tentato di scippare una vecchietta indifesa.

Quel clandestino è stato catturato e portato davanti ad un giudice che lo ha subito rilasciato, intimandogli di non mettere più piede a Roma.

Il clandestino ha ringraziato e, probabilmente avvicinato e istigato da qualche avvocato di sinistra, ha dichiarato che avrebbe denunciato gli "aggressori", mentre la Polizia, che evidentemente non aveva nulla di meglio da fare, si è attivata per identificare i cittadini che hanno difeso la anziana vittima.

Quando il Generale Vannacci titola il suo saggio "Il mondo al contrario", dimostra di conoscere perfettamente come quesa Italia sia pervasa da una esiziale corrente deviante che vorrebbe perseguitare chi difende le vittime e lascia andare indisturbati i carnefici.

Non è certo la maggioranza degli Italiani che, sono convinto, applaudono al senso civico di quei cittadini che hanno preso le difese della vecchietta e hanno punito l'aggressore nella consapevolezza che non sarebbe mai stato punito dalla magistratura.

E' però una rumorosa minoranza che viene agevolata nel diffondere le sue mefitiche opinioni da una stampa allineata a sinistra, che magari addita al pubblico ludibrio i cittadini che non sono intervenuti nonostante le grida di una ragazza aggredita, ma ugualmente puntano l'indice accusatore contro chi interviene a difendere una vecchietta da un tentativo di scippo.

Ma se chi interviene, come chi difende la sua famiglia e la sua proprietà sparando ai rapinatori, diventa oggetto di processo giudiziario più degli scippatori e dei rapinatori che, tra l'altro, trovano avvocati compiacenti per pretendere pure un risarcimento perchè il loro atto delinquenzale non è riuscito, perchè dovremmo preoccuparci se qualcuno viene aggredito per strada davanti ai nostri occhi ?

Non è meglio guardare da un'altra parte e proseguire per la nostra strada, sperando di non diventare la vittima successiva ?

09 settembre 2023

I cattocomunisti sono sempre a caccia dei nostri soldi

Non passa giorno che Bonaccini non ci ammorbi con le sue lamentele e non chieda soldi, soldi, soldi.

Sulle questioni di ordine pubblico, dagli omicidi (ma fanno notizia solo quelli delle donne) alla delinquenza giovanile, alle periferie che si stanno trasformando in banlieu, la cosiddetta repressione viene condannata, perchè devono essere costruiti impianti sportivi, scuole, aumentati gli insegnanti e, bontà loro anche i poliziotti, come se tutto quel personale si trovasse sul pero del giardino di casa e non andasse istruito e preparato (oltre che pagato adeguatamente).

I cattocomunisti hanno scoperto anche che la sanità pubblica, da loro taglieggiata per undici anni, soffre e, invece di proporre una graduale privatizzazione, vogliono più sanità pubblica, più medici, più infermieri, ovviamente pegati di più e più strutture: tutto quello che non hanno fatto, anzi hanno disfatto in undici anni.

Se il fisco non riesce a scovare i fantomatici cento miliardi (sempre quelli almeno da venti anni !!!) di evasione fiscale, ecco che chiedono più agenti del fisco.

Se accadono incidenti sul lavoro, chiedono più ispettori del lavoro.

Quando feci le scuole elementari avevamo un solo maestro per una trentina di bambini, adesso ce ne sono almeno due per una ventina di bambini, ma per i cattocomunisti non bastano e, se anche la popolazione scolastica è destinata a diminuire per il calo delle nascite,chiedono più insegnanti (ovviamente pagati di più) praticamente uno per ogni alunno (visto che poi, con il calo demografico, non si potranno licenziare) quasi un precettore pubblico.

E per ogni questione lo stato deve fare, realizzare e soprattutto pagare.

Peccato che in undici anni di potere continuato i cattocomunisti non abbiano fatto nulla.

Ma, soprattutto, peccato che a pagare, con le tasse, non è un ente astratto chiamato stato, ma siamo noi.

E allora vediamo quanto sia sbagliata la prospettiva di chi chiede più stato, perchè più stato significa più spesa pubblica, più debito pubblico e più tasse.

La risposta giusta, invece, è meno stato, meno invasivo, meno tasse e più disponibilità economica lasciata ai singoli individui per scegliere quello che è meglio per ciascuno di noi che non è, mai, uguale per tutti.

08 settembre 2023

Sfiduciato Gentiloni

Ai soliti latrati dei cattocomunisti che, questa volta, chiedevano conto alla Meloni di prendere posizione sulla dichiarazione di Salvini secondo il quale Gentiloni, commissario europeo per l'Italia, non indossa la maglia Tricolore, il Presidente del Consiglio ha risposto perfettamente, auspicando che il commissario italiano abbia un occhio di riguardo per l'Italia.

E non si parla di un commissario qualunque, bensì del commissario all'economia, cioè di colui che deve istruire tutti i dossier economici e le valutazioni sui bilanci di stato.

Per me è una sfiducia dichiarata a Gentiloni, come è naturale che sia visto che costui fu nominato nel 2019 da un connubio tra grillini e cattocomunisti che erano appena entrati in maggioranza e andava a sostituire una certa Mogherini assurta a improvvisa (e immeritata) notorietà grazie a Renzi.

La Mogherini, Gentiloni, tutti un po' come Mattarella, chiamati a ricoprire un ruolo che dovrebbe essere di garanzia per tutti gli Italiani e trasformatisi nel dodicesimo giocatore della squadra avversaria.

Purtroppo anche certe scelte dei governi di Centro Destra non sono state azzeccate, basti pensare a Monti e alla Bonino scelti dal Governo di Centro Destra allora guidato da Berlusconi.

Il problema è che quando uno viene nominato a simili incarichi, perde la testa e crede di essere in quel posto per meriti propri, una autentica ubris che colpisce un po' tutti.

Almeno in Italia, perchè i commissari delle altre nazioni eseguono, quasi alla lettera, le direttive del proprio governo, anche senza arrivare alla totale identificazione del governo francese con il suo commissario.

Purtroppo Gentiloni, da perfetto cattocomunista, ignorerà la sfiducia manifesta del Governo Italiano e continuerà ancora per un anno a "rappresentare" ... chi ?

Certo non l'Italia, come vedremo dai tanti paletti che saranno posti alla futura legge di bilancio.

Altrettanto credo si possa dire di chiunque dovrebbe rappresentare negli organismi comunitari l'Italia, magistrati, banchieri centrali, funzionari.

La buona notizia è che a giugno del 2024 si eleggerà il nuovo parlamento europeo e, a seguire, la nuova commissione con un commissario designato da questo Governo di Centro Destra.

Mi auguro che la Meloni, Salvini e Tajani non siano preda della fregola del consenso e dell'applauso della sinistra, andando a nominare un accademico "di chiara fama" (?), o un editorialista da giornaloni allineati al regime, ma un onesto spalatore di merda che garantisca al 100%, per la sua storia personale e politica, la Lealtà al Governo Meloni e dia quindi la certezza di voler giocare, indossando orgogliosamente la maglietta Tricolore e non quella blu con le stelline gialle. 

 

07 settembre 2023

Chi non risica, non rosica

Da bambino oltre alla tradizionale raccolta delle figurine Panini dei calciatori, ho fatto anche altre raccolte di geografia, storia e una di proverbi e modi di dire.

Sono sempre stato affascinato dai proverbi, credo che la saggezza popolare abbia una risposta su tutto e per tutti, perchè tutto è "già stato visto".

Un proverbio che mi è rimasto impresso anche perchè accompagnato da un disegno eloquente, è: la prudenza è la paura che cammina in punta di piedi.

E ricordo che si vedeva una donna, con le scarpe in una mano, che camminava in punta di piedi, aggirando qualcosa, che non ricordo cosa fosse.

E' l'immagine che ho percepito dalla lettura dei quotidiani di oggi e dalle notizie dei giornali radio che ho ascoltato questa mattina in relazione alla riunione di maggioranza di ieri, sulla manovra economica.

Manovra prudente, nessuna fuga in avanti, visione di legislatura e non per il consenso immediato (e questo è giustissimo, basti pensare allo sfacelo del superbonus e del reddito di cittadinanza di Conte !) con un convitato di pietra: la commissione europea dove il commissario all'economia sarebbe un italiano che, però, come ha giustamente denunciato Salvini, si sente ed opera da "europeo" e non da Italiano.

In undici anni (dal novembre 2011 quando la Merkel e Sarkozy con le quinte colonne italiane ribaltarono il governo Berlusconi, al 2022, con Draghi che lasciò Palazzo Chigi alla Meloni solo a fine ottobre) il debito pubblico è aumentato di mille miliardi, il rapporto tra il debito ed il PIL è passato da meno del 3% a più del 4,5%,con una impennata sotto Conte (quello giallorosso) e Draghi.

Se un grande stato come l'Italia aumentasse ancora il suo debito pubblico in termini assoluti un una o due centinaia di miliardi (sui già esistenti 2800 !) e anche in percentuale, cosa potrebbe accadere ?

Nulla, come nulla è accaduto a stati più indebitati del nostro come Stati Uniti e Giappone e questo perchè quel debito pubblico è stato formato liberando energie private che a loro volta hanno consentito una impennata di produzione e di PIL.

E l'unico modo per liberare quelle energie è riportare soldi nelle tasche degli Italiani anche se ciò dovesse comportare un iniziale picco di aumento del debito pubblico, che sarebbe compensato da una forte ripresa della domanda interna e della creatività italiana con benefici effetti sul PIL.

Ma l'aumento del debito pubblico, per avere efficacia, deve essere immediato e sostanzioso, non centellinato prudentemente nel tempo, perchè provvedimenti leggeri, non daranno mai quella scossa necessaria a svegliare la Nazione.

Sarebbe meglio, ovviamente, non essersi mai indebitati, perchè i debiti, TUTTI i debiti, vanno pagati e qualcuno deve pagarli, ma dal momento che lo siamo e lo siamo tanto, tanto vale gettare il cuore oltre l'ostacolo (altro modo di dire popolare) e puntare a dare una vera svolta alla nostra economia.

E non importa se Gentiloni, la Von der Leyen e altri storceranno il naso, non è tempo di manovre prudenti, ma di coraggio e voglia di rischiare.

Come recita infatti l'altro proverbio che dà il titolo a questo commento, se non si ha il coraggio di rischiare, non si otterrà mai nulla.

06 settembre 2023

Abolire le detrazioni per ridurre le tasse

Sembra un paradosso, ma non lo è.

Chi non delega la compilazione delle dichiarazione dei redditi, si rende conto della giungla di detrazioni che, anno dopo anno, governo dopo governo, trovano spazio nel manuale di istruzioni, riempiendo pagine di casistiche a loro volta suddivise in ulteriori sottocasistiche, ognuna delle quali ha una sua percentuale di detrazione.

Una selva di ipotesi, di spese detraibili, altre deducibili, documenti da presentare, dichiarazioni da riportare, segnalazioni da dimostrare che siano state effettuate.

Percentuali che variano dal 30 al 110 per cento e variano anche all'interno della stessa fattispecie, in base all'anno in cui sono state effettute le spese.

Lavori che, se vengono effettuati da un condominio, vengono puntualmente recepiti dal precompilato, ma se riguardano la sfera del privato, del singolo proprietario, allora vengono semplicemente segnalati "guarda che ci risultano bonifici per ristrutturazione ..." e che quindi bisogna inserire, modificando il precompilato e mettendo il collo sul ceppo dei controlli (anche se è il fisco stesso che ci dice di aver ricevuto un bonifico come previsto dalla legge sulle detrazioni).

Adesso, con il Governo di Centro Destra, comincia ad emergere la verità su tutte queste detrazioni che, lungi dall'essere un beneficio, se non parziale e solo limitatamente a chi può usufuirne (e occorre anche avere capienza, cioè pagare nell'anno imposte almeno pari alla detrazione che si richiede) diventa una zavorra per ogni possibile intervento dello stato, ad esempio per aumentare la spesa sanitaria o di sicurezza nelle emergenze.

Perchè, come stiamo osservando oggi, il solo 110% inchioda il bilancio dello stato ad un obbligo di pagamento di oltre 80 miliardi (sembra che per la manovra 2024 si debbano trovare 40 miliardi, ognuno può far di conto sulla geniale trovata di Conte).

Capisco e condivido quindi le ipotesi di metterci le mani e, a mio avviso, il sistema migliore sarebbe quello di abolire, tout court, ogni ipotesi di detrazione e deduzione, salvaguardando il pregresso, cioè la decorrenza dell'abolizione delle detrazioni deve essere per i lavori successivi alla approvazione del provvedimento di abolizione, in modo da poter dirottare, ogni anno in misura maggiore, man mano che andranno ad esaurimento le detrazioni già riconosciute o richieste in base alle normative vigenti, le somme loro riservate, ad un gigantesco piano di riduzione delle tasse, così che ognuno di noi possa spendere, in base a quello che ha ed a quello di cui ha necessità, attingendo da un raddito significativamente più alto grazie alla riduzione delle imposte.

Verrebbe anche notevolmente semplificata la dichiarazione dei redditi con un beneficio indubbio nella chiarezza della stessa e nelle opportunità di accertamenti.