Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

28 febbraio 2023

Le mani dell'Europa sull'Italia e sui beni degli Italiani

L'Italia ha in corso 88 procedure di infrazione europee.

Sembra però che l'unica che interessi Mattarella e smuova la burocrazia di Bruxelles sia il rinvio al 2024 della messa a gara delle concessioni balneari.

Siamo arrivati al punto in cui colui che dovrebbe "rappresentare l'unità nazionale", quindi tutelare e garantire i cittadini Italiani, chiede al Governo di abbandonare la difesa dei cittadini Italiani titolari di una concessione balneare, per metterli in competizione (novelli Davide contro Golia) con le multinazionali del turismo, tutte in mani straniere e con sede all'estero dove pagano la maggior parte delle loro tasse.

Un bel modo per "rappresentare l'unità nazionale", non c'è che dire.

Ma la vicenda (eclatante) dei balneari è solo l'ultima di una serie di attacchi all'Italia ed al patrimonio degli Italiani che è scientemente portato avanti dall'Unione del Male con la regia di Parigi e Berlino e la complicità di tutti i cattocomunisti sia del pci/pds/ds/pd, che dei grillini che del cosiddetto terzo polo calendanrenziano.

Le direttive "verdi" su case (con scadenza 2030) ed automobili (scadenza 2035), la richiesta di revisione del catasto (altro attacco alla casa di proprietà degli Italiani), la pretesa di approvare il mes (l'ennesimo cappio al collo degli Italiani), le capziose politiche di limitazione del debito e sugli aiuti di stato, le etichette contro i prodotti alimentari italiani (formaggi, vini, salumi) per favorire cibi sintetici e le schifezze a base di insetti, fino ad arrivare al tentativo, in corso da anni, di espropriare l'intero territorio italiano favorendo l'invasione dei clandestini e la sostituzione etnica degli Italiani con africani, asiatici e sudamericani.

Chiunque abbia un minimo di celluline grigie funzionanti, capirebbe che l'Italia vista da Bruxelles, dalla burocrazia europea e dalle consorterie che guidano da Davos i destini del mondo, vogliono stroncare il modello italiano, per evitare che, in clima di diffusione globale delle informazioni, possa attecchire in altre nazioni.

Perchè quello che a Berlino come a Parigi e a Davos non possono tollerare è che un Popolo, una Nazione possa vivere bene, in salute, divertendosi e avendo persino delle proprietà come la casa o l'automobile.

Non sia mai che un popolo possa capire che si può vivere bene senza genuflettersi davanti ad un sinedrio di privilegiati che si credono uniti dal Signore e, in quanto tali, disdegnano il voto popolare e vorrebbero comandare senza sottoporsi al giudizio dei cittadini elettori, calpestando leggi e democrazia.

Per ottenere tale risultato mandano avanti quelli che mettono la faccia per eseguire le direttive ricevute e il loro compito, in questo momento, è stroncare l'Italia, pericolosamente (per loro) governata dal Centro Destra e che potrebbe, in quanto una delle tre più grandi nazioni dell'unione, essere polo di attrazione per una rivolta contro il sinedrio che porta solo miseria, povertà e guerre con le quali può controllare i popoli incutendo terrore e minacce.

Gli Inglesi lo hanno capito da qualche anno e ne sono usciti, diventando nuovamente padroni delle loro vite, delle loro terre e dei loro beni.

Non è mai troppo tardi neanche per noi Italiani.

 

27 febbraio 2023

Bloccare le partenze dei clandestini salverebbe noi e loro

La morte in mare dei clandestini partiti da Smirne (Turchia), davanti alle coste calabresi dopo quattro giorni di viaggio, hanno fornito il pretesto alla canea rossa per attaccare il Governo e, in base al principio per cui "se l'Europa ha fallito, chiediamo più Europa", nonostante il fallimento della politica di accoglienza indiscriminata, chiedono ulteriori impegni per aprire i nostri porti.

Si arriva al punto di un Fratoianni che pretenderebbe una maggior presenza nel Mediterraneo non per difendere i nostri confini, ma per renderli ancora di più un colabrodo in cui far passare chiunque, andandolo anche a prendere in mare (a quando la proposta di mandare le nostre navi già ai porti di partenza per dare loro un passaggio gratuito ?).

Naturalmente Fratoianni non dice con quali soldi pagherebbe il costo immenso di una tale follia e, se interpellato, rifilerebbe la solita tiritera della lotta alla evasione e della patrimoniale e tutto ciò senza considerare i costi sociali di una invasione di clandestini, addirittura superiore a quella cui stiamo assistendo.

Stendiamo un velo pietoso sui preti che appaiono in televisione con viso dolente ad accusare perchè non si farebbe abbastanza, perchè dovremmo sentirci tutti coinvolti e, anche loro, non dicono dove attingere per le infinite risorse che ci costerebbe aprire senza limiti la nostra Patria ai clandestini (e comunque, a cominciare dal loro principale in Vaticano, si guardano bene dall'offrire le ricchezze immense della chiesa per ripagare, almeno in parte, i costi già sostenuti da noi Italiani).

Ma dopo le polemiche e la esposizione di posizioni inconciliabili, restano i morti, tutti sulla coscienza di chi negli anni ha illuso le masse africane ed asiatiche di poter trovare in Italia e in Europa il paese di Bengodi, facilitando in tal modo il compito dei trafficanti di uomini per incrementare il loro giro d'affari.

Salvini, nella sua breve esperienza da Ministro degli Interni, era riuscito a ridurre ai minimi termini gli arrivi, riducendo anche le partenze ed i morti in mare, cercando di bloccare gli ingressi.

Una posizione che ha pagato, perchè giunta inaspettata.

Purtroppo le ong e tutto il circo immigrazionista si è organizzato, confidando anche in una magistratura amica che persegue non i clandestini e chi li porta in Italia, ma chi cerca di difendere i confini della Patria e giustificando ogni ricorso dei pochi che vengono espulsi e che pertanto restano in Italia a tempo indeterminato sciamando per la Penisola.

A questo si aggiungano gli stati europei che sono ben lieti di veder trasformata l'Italia nella discarica dei clandestini, purchè questi non arrivino a casa loro.

Il Governo Meloni ha provato un approccio differente, da un lato ponendo paletti severi alle ong e dall'altro cercando di portare l'intera Europa a contrastare il fenomeno per attivare sistemi che consentano di bloccare le partenze in cambio di flussi regolari e regolamentati in base alle esigenze delle nazioni di arrivo.

E' una strada molto più lunga e la Meloni l'ha intrapresa in un'ottica di legislatura.

Il punto è se abbiamo il tempo di aspettare cinque anni perchè si realizzi pacificamente quello di cui abbiamo bisogno adesso: il blocco delle partenze.

Perchè l'unico modo per evitare le morti in mare è impedire che partano, salvando loro stessi, ma anche il nostro modello di vita che non può più sopportare ulteriori immissioni massicce di stranieri senza arte nè parte.  

26 febbraio 2023

I cattocomunisti abbaiano per distrarre dalle questioni serie

Le quotidiane richieste di dimissioni che i cattocomunisti annunciano a mezzo stampa per i più disparati (e vacui) motivi, sono solo un mezzo per intralciare il Governo obbligandolo ad occuparsi delle mosche che gli ronzano intorno e per distrarre dalle questioni più importanti che ci troviamo ad affrontare.

Due votazioni nel parlamento unionista hanno dimostrato da che parte stanno i cattocomunisti (ed i grillini) rispetto agli interessi degli Italiani: stanno dalla parte opposta e non è un caso se il loro segretario occulto, abbia firmato "con riserva" il decreto "milleproroghe" stigmatizzando, tra le tante questioni, il provvedimento che, rinviando la messa a gara delle concessioni balneari, difende gli interessi di migliaia di famiglie Italiane, minacciate dalle multinazionali che hanno messo gli occhi sul business del turismo in Italia.

Così tra la assurda richiesta di dimissioni per Delmastro e Donzelli (quando a dimettersi dovrebbero essere i parlamentari cattocomunisti che, ingenuamente o meno non ha importanza, hanno comunque fatto da megafono alle pretese ricattatorie di un anarchico terrorista), per il Ministro dell'Istruzione e del Merito che ha ridicolizzato la lettera di una preside militante del pd sull'antifascismo (che NON E' un Valore), per il Presidente del Senato La Russa "reo" di preferire i figli eterosessuali che ha ad un figlio omosessuale (che non ha), i cattocomunisti, grazie al fuoco di sbarramento (che consiste nell'insabbiamento nelle pagine interne) della stampa, radio e televisioni allineati, hanno fatto passare sotto silenzio il voto da loro espresso, contro gli interessi dell'Italia e degli Italiani, per l'obbligo di classificazione energetica delle abitazioni entro il 2030 e per la soppressione della vendita di automezzi con motori endotermici entro il 2035.

Provvedimenti che, se recepiti, costerebbero migliaia di miliardi all'Italia ed agli Italiani.

E' bene quindi ricordare, perchè si vota, sempre, chi può rappresentare i nostri interessi e non chi prende i nostri voti e i nostri soldi per favorire gli interessi stranieri, che i cattocomunisti (e i grillini), dopo il regime sanitario e in previsione della fine del regime di guerra (perchè prima o poi finirà con il brillante esito di aver regalato la Russia alla Cina in cambio dell'esosa e costosa Ucraina), si apprestano ad introdurre il regime ecologista che rappresenta l'ennesimo, ulteriore passo indietro dell'Umanità rispetto all'obiettivo di una Società migliore, del Benessere, dove sia perseguita la Felicità e non la povertà, la miseria, la regressione che deriverebbe dalla applicazione delle cosiddette politiche verdi.

Ricordiamocelo perchè fra un anno avremo la possibilità di ribaltare tale deriva, cambiando, con il voto, la maggioranza del parlamento unionista.

25 febbraio 2023

Il segretario pd c'è già e risiede al Quirinale

"Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale" (art. 87 costituzione del 1948).

Il comma citato è chiarissimo, il presidente della repubblica deve interpretare l'Unità Nazionale, cioè dovrebbe rappresentare TUTTI gli Italiani.

Ieri Mattarella ha dimostrato (e non è la prima volta) di non applicare quell'articolo, ma di dare rappresentanza solo agli Italiani della sua parte politica che, fanno fede le elezioni, sono una minoranza.

Non può infatti essere accettata da tutti gli Italiani la versione vittimista che le sinistra hanno dato degli scontri a Firenze, quando ormai è assodato che ad aggredire, per impedire la distribuzione di un volantino di Azione Studentesca, siano stati i cattocomunisti dei collettivi.

Ugualmente, le reiterate affermazioni di sostegno al comico di Kiev, non rappresentano quella metà (e forse più) di Italiani che vorrebbe che si fermasse l'invio di armi e denaro ad uno dei belligeranti e si revocassero le sanzioni all'altro.

Come in passato non era data rappresentanza a quella parte (minoritaria ma non per questo sottratta alla doverosa rappresentanza dell'Unità Nazionale attribuita al presidente della repubblica) di Italiani che sono stati discriminati e perseguitati per non aver voluto sottoporsi ad una iniezione.

Ma ancora più lampante è la scelta di sposare la causa dell'Unione del Male, della presunta superiorità della normativa unionista su quella nazionale, anche a costo di danneggiare una parte degli Italiani, che dovrebbero essere rappresentati da Mattarella ed ai quali invece si vorrebbe sottrarre una concessione perchè, presumibilmente, finisca nelle mani di qualche multinazionale con sede all'estero.

A questo punto non c'è alcuna differenza tra la partigianeria di Mattarella e il comportamento dei verdi che, pur essendo un partito italiano, chiedono all'Unione del Male di aprire una procedura di infrazione per sanzionare l'Italia che, con il Governo Meloni, sta cercando di tutelare migliaia di piccole aziende familiari che da anni gestiscono (con successo) le spiagge del demanio pubblico.

Non c'è problema se un presidente della repubblica è anche capo di un partito.

Negli Stati Uniti è così da sempre.

Ma allora si cambi l'art. 87 della costituzione del 1948 e si faccia eleggere il presidente della repubblica direttamente dal Popolo.

Se invece vogliamo che esista una figura che "rappresenta l'unità nazionale", allora il comportamento di Mattarella dovrebbe conformarsi a quello dei reali inglesi che, tempo per tempo, evitano interventi pubblici sulle questioni di attualità politica, probabilmente esercitando solo una "moral suasion" lontana dagli occhi e dalle orecchie della stampa e, nelle occasioni pubbliche, leggono il testo predisposto dal ministro competente del governo in carica, eletto dal Popolo.




24 febbraio 2023

L'antifascismo non è un Valore

A seguire lo scontro fisico tra giovani di Destra e di sinistra avvenuto a Firenze di cui ho scritto due giorni fa , un preside sempre di Firenze ma di un altro Istituto, ha scritto una lettera incitando gli studenti all'antifascismo.

Tale lettera è stata criticata dal Ministro per l'Istruzione e il Merito che, tra l'altro, ha affermato che non esiste alcun pericolo fascista in Italia, sollevando la canea della sinistra e ricevendo le, solite, minacce .

Tra partentesi, si segnala che un professore del liceo davanti al quale si è verificato lo scontro, ha testimoniato che i primi ad aggredire sono stati quelli di sinistra nel tentativo di impedire la legittima distribuzione di un volantino di Azione Studentesca, confermando quindi la versione che avevo dedotto dai vari articoli pubblicati circa una violenza sopraffattrice (quella di sinistra) che si è scontrata (e questa volta le ha prese) con la legittima difesa delle vittime.

Ma la lettera di una preside, che sembra sia stata una militante attiva del pd e, se così fosse, della sua imparzialità si può dubitare, è stata strumentalizzata per far suonare di nuovo, come un disco rotto, la liturgia antifascista, politicamente legittima, ma dopo ottanta anni alquanto "noiosa e tamarra" per usare gli aggettivi che Toscani ha riservato per descrivere Bonaccini il probabile futuro segretario del pci/pds/ds/pd.

Ma c'è di più, alcuni scrivono e parlano di antifascismo come "valore condiviso", trasformando un loro, personale, legittimo, sentimento, in un qualcosa di universale.

Così non è ed è ora di sganciarsi, non solo con il silenzio, da tale mistificazione.

Il fatto stesso che ci sia chi viene additato come fascista, che non si presti a cantare nel coro antifascista, che voti i partiti che la sinistra indica come eredi, con varie gradazioni del Fascismo, attesta che non vi è alcuna condivisione dell'antifascismo.

Se dopo ottanta anni di liturgia, di manifestazioni, di bellaciaoismo, di invettive e di martellante propaganda, l'antifascismo non smuove nè le mase e neppure la maggioranza, significa che è un qualcosa che non è comunemente sentito.

Ma ci possono essere anche Valori che, contestati da alcuni (ad esempio il Valore della Vita contestato da chi sostiene l'aborto e l'eutanasia) restano tali anche se non sono condivisi.

L'antifascismo, però, non è neppure un Valore e neanche un valore con la "v" minuscola.

E' semplicemente una passione, come il tifo per una squadra di calcio.

Tizio è antifascista e io sono un tifoso del Bologna.

I Valori, quelli che contano, sono quelli che danno una impronta positiva alla Società e alla Civiltà.

L'essere contro ("anti") non è un Valore perchè rappresenta solo un qualcosa che non costruisce ma, anzi, tende a distruggere.

Valori sono la Libertà, la Patria, la Nazione, la Giustizia, il Benessere, la Felicità, la Sicurezza, la Proprietà, la Casa, la Famiglia.

L'antifascismo no, non è un Valore e non è neppure condiviso.


23 febbraio 2023

Realismo di convivenza

L'articolo di Marcello Veneziani pubblicato ieri, 22 febbraio 2023, ne La Verità e oggi sul sito dello stesso Veneziani, come da collegamento qui a fianco per tutta la giornata odierna, rappresenta la miglior sintesi di un approccio realistico che un Militante e un Elettore di Destra possa avere nei confronti del Governo Meloni.

Veneziani scrive tutto e tutto bene.

Aspirazioni più alte, non condivisione di gran parte della politica estera, ma consapevolezza di vivere in un mondo in cui una nazione non è in grado di chiudersi e sopravvivere (tanto meno, vivere) ignorando cosa accade in quello che ci circonda.

E quindi "preferisco che la stessa linea, che avrebbero tenuto Draghi, Gentiloni, Letta & C., la porti avanti la Meloni piuttosto che loro".

Perchè la Meloni rappresenta e concretizza "l’interpretazione di “destra” dello stesso copione ... proviene da una storia diversa ... è più attenta almeno sul piano delle intenzioni e dei discorsi, ai temi della sovranità, della nazione, della tradizione; ed è avversa, almeno nelle intenzioni e nei discorsi, al predominio del politically correct e di tutta l’ideologia e la prassi che ne consegue".

Veneziani è un Uomo di robusta Cultura ed è di Destra e si capisce così perchè viene ostracizzato, assieme ad altri grandi del pensiero come Buttafuoco e Guerri, dalle deboli menti degli intellettuali di sinistra che ne hanno contestato la presenza nel comitato del Salone del Libro di Torino che, evidentemente, credono sia cosa loro come la rai e dove hanno paura di trovarsi ad argomentare e discutere con chi sa argomentare e discutere e non appartiene alla loro chiusa consorteria.

Il fatto che la strada della Meloni sia in gran parte obbligata (oggi, ad esempio, ne La Verità c'è un interessantissimo servizio che denuncia le mosse di Mattarella e Amato per ingabbiare il Governo sulla scellerata politica verde dell'Unione del Male) non significa che sia la strada migliore, nè che si debba rinunciare a cercare altri percorsi.

Dall'interno, però, perchè a rompere, ci ritroveremmo Draghi e compagni che lascerebbero campo libero agli Zan, ai Fiano, alle Schlein e a tutto il baraccone di nani e ballerine che li sostiene.

Il minimo che la Meloni può darci è non far più parlare di "ddl Zan" o di "ius soli", poi spetta a noi, senza velleitarie fughe in avanti che si risolvono con un favore al nemico cattocomunista perchè disperdono voti e forze, esercitare il nostro diritto di pressione, all'interno, perchè la Meloni e i suoi ministri, che non sono degli sprovveduti, trovino il modo di darci qualcosa di Destra in più, smarcandosi, con giudizio, dalla deriva morale, sociale, economica e politica dell'Occidente a trazione politicamente corretta.

22 febbraio 2023

Aggressione, rissa o legittima difesa ?

Da alcuni giorni assistiamo ad un rigurgito di antifascismo vintage.

Il casus belli è stato un "corpo a corpo" davanti ad un liceo fiorentino che ha dato subito inizio alla liturgia antifascista.

Che non è finita neppure quando sono apparsi chiari i termini dello scontro.

Un gruppo di ragazzi di Azione Studentesca ha organizzato una distribuzione di volantini nei quali erano esposte le loro opinioni e proposte, davanti ad un liceo fiorentino.

Un gruppo di estremisti di sinistra ha cercato di impedire la diffusione del volantino ma, questa volta, ha dovuto ripiegare a seguito della reazione di altri giovani di Azione Studentesca che erano venuti per garantire la agibilità politica della piazza alla loro parte politica.

E' esattamente quello che si faceva negli anni settanta, quando si andava a dar manforte in altri istituti per poter far conoscere le proprie opinioni, superando il tentativo di bavaglio che la sinistra voleva imporre, anche con la violenza.

Del resto sono documentate le aggressioni che gli estremisti di sinistra hanno promosso contro semplici gazebo informativi della Lega, di Fratelli d'Italia e persino di Forza Italia nelle strade in cui si cercava di diffondere una opinione.

Se gli estremisti di sinistra non avessero cercato di circondare chi distribuiva i volantini per impedire loro di consegnarli agli studenti, nessuno avrebbe reagito.

Ognuno può quindi rispondere alla domanda del titolo, senza aspettare l'imbeccata della stampa, radio e televisione.

21 febbraio 2023

E' ora di pensare ad agire anche da soli

Continuano ad arrivare clandestini, sia tramite le ong, il cui flusso è stato rallentato da un tiepido decreto del Governo, che in autonomia.

La Meloni ha iniziato un lungo, faticoso e incerto percorso con l'obiettivo di coinvolgere l'Europa tutta e i paesi africani di partenza, in una politica che arrivi ad aprire centri di smistamento in Africa e autorizzi l'accesso all'Europa solo di chi ha effettivamente diritto a venire (essenzialmente quella esigua minoranza che scappa da guerre e persecuzioni).

Sarebbe la soluzione ottimale (o quasi, perchè con tutti i soldi che versiamo ci si aspetterebbe un intervento fattivo dell'onu che, invece, come sempre, è il luogo dell'inutilità verbosa) se non fosse troppo lenta a prendere corpo, anche perchè chi non è direttamente coinvolto dai flussi non ha alcun interesse a fare la parte del "cattivo" come accadrebbe se l'Europa nel suo complesso rimandasse a casa il 90% di quelli che arrivano sulle rive africane del Mediterraneo.

Credo che la Meloni debba darsi un termine, trascorso il quale, se non ci saranno concreti interventi dell'Europa, decida un intervento diretto e solitario (o con chi volesse essere della partita) con l'unica soluzione disponibile: respingere TUTTI i clandestini.

Non sarebbe indolore, ma una Nazione indebitata e con i cappi al collo generosamente stretti da Draghi con i suoi prestiti contratti con l'Unione del Male, che deve sempre ingegnarsi per trovare risorse per l'energia, per riparare ai buchi di undici anni di governi cattocomunisti, non può permettersi di accogliere altri clandestini che bisogna alloggiare, nutrire, curare, istruire.

Tanto più che si deve rifiutare l'applicazione del diritto internazionale e marittimo non potendo certo essere considerati "naufraghi", quelli che si mettono in mare su una zattera,sapendo di non poter giungere a destinazione, con l'intento di obbligare moralmente altri a spendere del proprio per recuperarli e portarli, gratis, dove volevano andare.

Soprattutto se il copione si ripete più e più volte anche nella medesima giornata.

E' come se tutti i carcerati iniziassero uno sciopero della fame per ottenere sconti e agevolazioni, ricattando così o, almeno, cercando di ricattare moralmente le anime più deboli.

Se l'Europa o l'onu non provvederanno (diciamo entro l'anno ?) ad aprire i primi centri di smistamento in Africa, accollandosi la gestione dei clandestini, allora dovrà farlo l'Italia.

20 febbraio 2023

Il tallone d'Achille della Meloni

Leggo che la Meloni si prepara al pellegrinaggio dal comico di Kiev.

Purtroppo, se l'influenza ha avuto il benefico effetto di non farla partecipare allo sbrodolamento di Monaco assieme a Scholz, Macron e alla Harris, non sembra le impedisca di andare a genuflettersi davanti a quell'ambiguo personaggio che è il presidente ucraino.

Sul quale la grande maggioranza degli Elettori del Centro Destra e probabilmente una confortevole maggioranza degli Italiani, la pensa come Berlusconi.

Quello è il vero e unico tallone d'Achille della Meloni e dell'intero Governo.

Un tallone d'Achille che non saprei neppure come si potrebbe mettere al sicuro dalle frecce degli aspiranti Paride, perchè rappresenta un obbligo se si vuole mantenere un rapporto utile con gli Stati Uniti.

Forse solo dopo le presidenziali americane del novembre 2024, se verrà eletto un Repubblicano o, meglio ancora, se dovesse essere rieletto Trump, anche la Meloni potrà sganciarsi dal sostegno al comico di Kiev, ma fino ad allora non ha alternative, a meno di aprire un nuovo fronte, dopo quello con Germania Francia e i loro ascari dell'unione.

E non siamo ancora pronti.

Su tutto il resto la Meloni non ha sbagliato nulla, dimostrandosi anche più competente del "migliore", Draghi, che fece ben sette decreti senza risolvere, anzi peggiorando la situazione, il problema degli oneri derivanti dal superbonus di Conte e dei grillini, mentre la Meloni, con un decreto, ha messo in sicurezza i conti pubblici, affrontando il problema nonostante gli alti lai di chi ci marciava sopra.


19 febbraio 2023

La Montaruli ha sbagliato a dimettersi

Augusta Montaruli è una parlamentare di Fratelli d'Italia che era stata nominata Sottosegretario all'Università.

Nel 2010-2014, da consigliere regionale, nell'ambito delle facoltà concesse, aveva ottenuto rimborsi che, dopo tredici anni !!!, la corte di cassazione ha ritenuto configurare un peculato, condannandola, in via definitiva, ad una pena, di un anno e sei mesi.

Con una pena inferiore a due anni non scattano le inibitorie della legge Severino (che, peraltro, spero possa essere presto cancellata, per la sua essenza giustizialista) per cui la marginalità del reato (tale semprechè uno ritenga ancora attendibili le sentenze della magistratura), il tempo trascorso e la legge stessa non le avrebbero imposto alcun obbligo di dimissioni.

Lei lo ha fatto, troncando sul nascere ogni strumentale propaganda cattocomunista.

Per me ha sbagliato.

E' vero che il suo caso non è, strettamente (anche se in senso lato potrei contestare il diritto a sindacare sui rimborsi approvati dagli organi amministrativi a politici per le loro attività nell'ambito di una legge di sostanziale finanziamento della politica) un atto di giudizio dei magistrati su una azione politica come è la vicenda di Del Mastro o, ancora di più, il processo a Salvini che, da Ministro degli Interni, ha difeso i Confini della Patria, resta però il fatto che un Sottosegretario, per opportunità politica, si è dovuto dimettere a seguito di una sentenza della magistratura, pur non avendone l'obbligo.

E questo è un male, perchè prosegue sulla linea di attribuire alle sentenze e persino alle indagini dei magistrati il potere di indurre alle dimissioni e di scegliere anche i candidati, travalicando l'unico Giudice che devono avere i politici e, cioè l'Elettore.

Io mi auguro che la Montaruli prosegua nella sua battaglia personale davanti alla corte di giustizia europea (visto che esiste, anche se personalmente non ritengo che esista alcuna superiorità di leggi e istituzioni europee su quelle nazionali) ma soprattutto mi auguro che la commissione di inchiesta sulla magistratura, proposta da Forza Italia dopo l'ennesima assoluzione di Berlusconi, possa vedere presto la luce e consentire alla Politica di riconquistare il proprio primato sulla magistratura.

Una magistratura che dovrebbe ritornare a perseguire, applicando le leggi esistenti e non sostituendosi al legislatore, ladri, assassini, rapinatori, clandestini e non intervenire nel dibattito politico in base alle proprie convinzioni ideologiche che ne sviliscono, facendo perdere ogni credibilità e affidabilità, il fondamentale ruolo super partes.

18 febbraio 2023

Adesso dobbiamo pagare i debiti fatti da Conte e Draghi

Il Governo ha deciso di stoppare la cessione dei futuri crediti di imposta derivanti dai vari bonus distribuiti negli anni, in particolare il bonus 110% .

I debiti che sono stati contratti da Monti a Draghi, passando per Letta, Renzi, Gentiloni e Conte2, adesso reclamano il pagamento al Governo presieduto da Giorgia Meloni.

Le regalie clientelari ed elettorali, dal reddito di cittadinanza al superbonus, dalle rottamazioni al bonus giovani, hanno appesantito il bilancio e i prestiti sottoscritti da Draghi con l'Unione del Male, rappresentano ulteriori cappi stretti al collo degli Italiani.

Ciononostante i cattocomunisti, i grillini e la trimurti sindacale continua a chiedere aumenti, agevolazioni, detrazioni, incurante dello stato comatoso delle finanze italiane che si stanno anche sobbarcando i costi dei clandestini e i finanziamenti al comico di Kiev.

Non so come e cosa pensino di fare la Meloni e il suo Governo, scontando anche l'ostilità dell'Unione del Male.

Personalmente credo che l'unica soluzione sia l'uscita dall'unione e dall'euro e una forte stretta sulle spese pubbliche, con contestuale abolizione di tutti i bonus, agevolazioni, rottamazioni, detrazioni e taglio possente delle tasse.

In questo modo ognuno di noi avrebbe in tasca molti più soldi, a costo zero per le aziende, con i quali poter acquistare quei beni e servizi di cui ha bisogno, senza gravare sulla finanza pubblica.

Ma un governo, anche se di Centro Destra, democratico è troppo vulnerabile alle cannonate della finanza (che ha interesse a mantenere l'Italia in stato di sudditanza), della stampa amica della sinistra e di una opposizione pronta a vendersi allo straniero nella peggior tradizione italica.

Rimediare ai danni dei "migliori" non sarà semplice nè indolore e forse non sarebbe sbagliato pensare ad una azione di responsabilità nei confronti dei presidenti del consiglio che hanno portato, in undici anni, il debito pubblico dai 1800 miliardi consegnati da Berlusconi a Monti ai 2800 rifilati da Draghi alla Meloni.


17 febbraio 2023

Riecco i supplenti della sinistra

Da oltre trenta anni tutte le volte (quasi sempre) in cui il Centro Destra vince le elezioni, arrivano i supplenti che si sostituiscono ad una sinistra allo sbando, incapace di fare opposizione che viene quindi demandata a chi ha solo il compito di distruggere l'azione di governo del Centro Destra per soddisfare le esigenze delle consorterie affaristico finanziarie globali che non possono tollerare che una Nazione come l'Italia assuma un indirizzo non conforme ai loro desiderata.

Con "l'uno-due" composto dalle politiche del 25 settembre 2022 e dalle regionali in Lazio e Lombardia dello scorso fine settimana, si ripropone la medesima sceneggiata.

Non poteva mancare la magistratura ideologizzata e così oggi, dopo che il procuratore generale ha chiesto la revoca del 41bis per l'anarchico terrorista Cospito, ricevendo, come ringraziamento, una accentuata aggressività del fronte anarchico con lettere di minaccia sparse in Italia, abbiamo anche il Vice Ministro della Giustizia Del Mastro indagato per rivelazione dei segreti di ufficio, praticamente un unicum visto che, in passato, arrivarono sui giornali veri segreti furono svelati sulla stampa e dati in pasto alla pubblica opinione, senza alcun indagato.

Così, invece di indagare i parlamentari cattocomunisti che si sono prestati a fare da megafono alle istanze dell'anarchico terrorista (e se lo hanno fatto inconsapevolmente è ancora peggio) viene indagato chi ha svelato la magagna, peraltro dopo che anche i quotidiani di sinistra ne avevano pubblicato notizia.

Il tutto in contemporanea con l'ennesima assoluzione (pare sia la 135esima !!!) di Silvio Berlusconi, la principale vittima del giustizialismo ideologico.

Il tutto con l'intenzione, che si presenta anche oggi, di ribaltare la volontà popolare per riportare al governo i fedeli esecutori delle politiche unioniste.

Fino a quando tollereremo tutto ciò ?

16 febbraio 2023

Se il reddito è di cittadinanza, perchè pagarlo agli stranieri ?

In questo scorcio finale della legislatura del parlamento dell'Unione del Male, la "maggioranza Ursula" (socialisti, popolari, comunisti, liberali, grillini, verdi, macronianrenzocalendiani) che esprime la commissione, ne infila una peggiore dell'altra.

Non bastasse l'aggressione ai risparmi, alle case, alle automobili, alla salute dei Popoli europei, ecco che viene aperta una procedura di infrazione contro l'Italia per contestare l'assegno unico per i figli e il reddito di cittadinanza nella parte che li lega alla permanenza in Italia da almeno due e dieci anni.

Ancora una volta chi guida la commissione, tedeschi e francesi, cercano di spremere il contribuente italiano per i loro sporchi interessi.

La stessa denominazione di "reddito di cittadinanza" intuitivamente attesta che la platea cui è indirizzato è la cittadinanza, non la residenza e, anzi, un non cittadino italiano, uno straniero, non dovrebbe mai percepirlo, nè oggi, nè fra dieci anni, nè mai.

I soldi degli Italiani vadano agli Italiani, per sostenere le Famiglie Italiane, non vadano dispersi, addebitando la collettività, per aggiungersi ai già costosi contributi versati per il trasporto, il vitto, l'alloggio, le cure e l'istruzione di clandestini scaricati sulla nostra terra dalle ong tedesche e francesi.

Comunque, si prenda atto della procedura di infrazione aperta e la si risolva abolendo tout court il reddito di cittadinanza.

15 febbraio 2023

I neofeudatari europei odiano i loro stessi popoli

Il voto di ieri al parlamento europeo, con il quale si approva la direttiva che, se recepita, impedirà dal 2035 la commercializzazione delle autovetture a combustione fossile, è solo un'ulteriore prova di quanto i neofeudatari dell'Unione del Male, preposti a fare gli interessi delle corporazioni finanziarie e affaristiche mondiali come si è visto con i "vaccini" covid, odino i loro stessi popoli, danneggiandoli, vessandoli, togliendo loro quel benessere per il quale i nostri Avi hanno sofferto e combattuto.

L'attacco ai risparmi, ai redditi, all'alimentazione, alla casa e, adesso, anche all'automobile che è simbolo di mobilità e quindi di Libertà, nascondendosi dietro una ragazzina ignorante svedese ed alle sue studiate paturnie "ecologiste", rappresenta l'attacco ai Popoli ed alle Nazioni dell'Europa.

Il voto di ieri è stata anche una dichiarazione di appartenenza e se socialisti, liberali, verdi, grillini e una parte dei popolari, hanno perso ogni credibilità e si prestano ad essere meri esecutori delle volontà delle consorterie finanziarie e affaristiche, si è rafforzato il fronte contrario che ha visto non solo i cosiddetti "sovranisti", ma anche parte dei popolari votare contro il provvedimento che porterà solo disoccupazione, arretramento e miseria.

Importante la divisione del voto dei parlamentari europei italiani, con i cattocomunisti e i grillini tutti allineati e coperti dietro i grandi manovratori senza volto e con la maggioranza di Governo, tutto il Centro Destra compresa Forza Italia che appartiene al gruppo dei popolari, che ha votato contro.

La coesione del Centro Destra di Governo in Italia ci fornisce qualche speranza che si possa evitare una simile scadenza, sia con una opposizione in sede di Consiglio europeo, dove contano i voti degli stati, sia all'atto del recepimento della direttiva.

Questo, ovviamente, avrebbe maggiore possibilità di successo se non ci fossero quelli che remano contro, a cominciare dai cattocomunisti e dai grillini, per arrivare alla stampa, radio e televisioni con conduttori e commentatori pronti a gridare all'isolamento dell'Italia se il Governo difende i nostri interessi e quindi pronti a genuflettersi davanti alla protervia di tedeschi e francesi e dei loro caudatari di cui cattocomunisti, grillini e stampa italiana sono sudditi.

Il voto di ieri, che si aggiunge a quello sulla casa di qualche giorno fa, conferma la bontà della scelta per il voto ai partiti di Centro Destra, uniti in Europa per fare gli interessi degli Italiani, a differenza del comportamento seguito da cattocomunisti e grillini che si disinteressano e, anzi, remano contro all'Italia e agli Italiani.

14 febbraio 2023

Il Centro Destra vince perchè convince

Con la conferma in Lombardia e la conquista del Lazio, il Centro Destra aggiunge un nuovo tassello, lasciando ai cattocomunisti solo quattro regioni (Emilia Romagna, Toscana, Campania e Puglia).

Credo che, di più, non sia possibile.

Ieri ho ascoltato spezzoni di trasmissioni, in radio e televisione, che commentavano gli exit poll, poi le proiezioni, quindi i risultati.

Come al solito, il piagnisteo dei conduttori e dei commentatori cattocomunisti si è concentrato sulla zattera dell'astensionismo, quasi a voler accreditare l'immagine che tutti quelli che non sono andati a votare fossero di sinistra.

In realtà l'astensionismo è una risposta (sbagliata) alla sfiducia verso un modo di far politica che colpisce tutti i partiti e gli schieramenti e che, ex contrario, dimostra solo che il Centro Destra è percepito meglio della sinistra, riuscendo a mobilitare una maggioranza di votanti.

I conduttori e commentatori agit prop della sinistra cercano anche la scusante della divisione, ma anche quella è demerito della sinistra e merito del Centro Destra.

Praticamente è dal 1994 che il Centro Destra si presenta unitariamente (con l'unica, fatale, eccezione del 1996) e ciò accade perchè, come dimostrano i flussi elettorali, sono i MIlitanti ed Elettori del Centro Destra ad essere omogenei ed a trascinare, superando le legittime aspirazioni ed ambizioni personali, i propri rappresentanti e leaders.

C'era Berlusconi, il grande aggregatore, l'inventore del Centro Destra, al quale subentrò Salvini, ma entrambi fecero l'errore di accettare di far parte di un governo con i cattocomunisti, presieduto da un individuo odioso e odiato dall'elettorato di Centro Destra, Draghi, asservito a Bruxelles, che così si spostò, senza problemi, sulla Meloni.

Sono cambiati, di molto, i risultati dei singoli partiti, non quello complessivo di Coalizione, perchè è l'Elettorato che vuole uniti i tre partiti e se prende in considerazione di cambiare il proprio voto, tale spostamento è solo all'interno della Coalizione.

Come dimostra il fallimento dei renzicalendiani nonostante l'immissione di transfughi da Forza Italia che, evidentemente, hanno portato solo il loro nome e nessun voto.

Ma il Centro Destra vince anche perchè il suo progetto di società si trasforma in una proposta politica che è più convincente, concreta e credibile di quella della sinistra cattocomunista che si rifugia dietro le derive televisive di nani e ballerine e balla sulle note di commentatori asserviti al potere finanziario ed affaristico.

Tutto ciò porta ad un fortissimo mandato per i due governatori eletti, ma anche rafforza la posizione e le scelte che prenderà la Meloni.

Un Governo Meloni più forte all'interno, quando vorrà affrontare i voti per la riforma costituzionale, ma anche quando vorrà sostituire i dirigenti di nomina pubblica, compresi quelli della televisione.

Un Presidente del Consiglio più forte anche all'estero, dovre potrà portare con maggior energia e determinazione la voce dell'Italia avendo compresso sul piano elettorale interno i portaborse di Francia e Germania, che sono i veri nemici dell'Italia.

Gli Elettori si sono dimostrati più intelligenti, informati e smaliziati di quanto non pensassero nani, ballerini e conduttori radio televisivi che hanno proposto una narrazione che, alla prova delle urne, è risultata estranea al sentimento nazionale.

13 febbraio 2023

Il fiuto infallibile di Berlusconi

Berlusconi, parlando al seggio, ha espresso le sue critiche a Zelensky e, ricordando che è stato Zelensky a muovere guerra alle repubbliche autonome del Donbass, ha affermato che, da Primo Ministro, non lo avrebbe incontrato.

Probabilmente ha detto quello che pensa e probabilmente sarà costretto a qualche aggiustamento come già Tajani ha fatto con un tweet.

Resta il fatto che Berlusconi ha interpretato il sentimento di una buona maggioranza dell'elettorato di Centro Destra che non vuole la guerra, non vuole le sanzioni alla Russia, non vuole l'invio di armi e denaro al comico di Kiev.

Berlusconi, oggi, può dirlo perchè ha (purtroppo) 87 anni e non ha e, ormai, non avrà più, responsabilità dirette di governo.

Dubito che sarebbe stato altrettanto esplicito anche solo dodici anni fa, da Premier, ben conscio dei rapporti con gli Stati Uniti, soprattutto in un momento in cui l'Italia prova a recuperare una sua Dignità, percorrendo una strada che la porta inevitabilmente ad una accesa competizione con Francia e Germania e, quindi, con la necessità di non aprire un altro fronte con gli Stati Uniti che, anzi, potrebbero avere interesse a favorire la nostra affermazione come potenza locale.

Ciò non toglie che, se anche deve essere la Meloni da Presidente del Consiglio in carica a sporcarsi le mani con la salvaguardia dei rapporti con gli Stati Uniti, Berlusconi abbia fatto benissimo a dare voce al sentimento di buona parte dei Militanti ed Elettori del Centro Destra.

Questa è la forza del Centro Destra, dove tutte le opinioni hanno diritto di parola, dove può capitare di ascoltare, su questo o quel tema, un commento dissonante dalla linea concordata, ma che alla resa dei conti è unito sull'indirizzo generale da imprimere al governo e all'Italia.

Confido che molto presto quella unità di fondo, che accomuna Militanti ed Elettori, ancor prima dei Parlamentari e Ministri, trovi la sua visibile portata nello spoil system a cominciare dalla Rai dopo lo spettacolo ripugnante del Festival di Sanremo.

12 febbraio 2023

Europeisti sì, unionisti mai

L'Unione del Male è, purtroppo, una realtà con la quale dobbiamo fare i conti, agendo perchè divengano attivi dopo le passività indotte dalle continue genuflessioni cattocomuniste, almeno da Monti a Draghi, passando per Letta, Renzi, Gentiloni e Conte2.

La "mano" della Meloni (di ciò che rappresenta e incarna) si vede e la vedono anche i diretti concorrenti francesi e tedeschi.

Chi non la vede è la stampa, radio e televisione faziosa che cerca disperatamente di mantenere in vita un agonizzante partito cattocomunista, il pd.

Ma in Europa se ne sono accorti, eccome e cercano di fermare la crescita di un movimento che trova terreno favorevole praticamente ovunque, interpretando la politica europea non in chiave unionista, ma in chiave europeista, cioè rispettando Storia, Tradizione, Cultura dei singoli Popoli e Nazioni che compongono geograficamente questa Europa.

La patetica piccolezza di Macron che, sentendosi emarginato dalla visita di Zelensky a Londra, ne ha organizzata una in fretta e furia, chiamando anche, avendo paura di restare solo, il suo fido cagnolino di Berlino che, se possibile, correndo scodinzolando a Parigi, è riuscito a fare una figura ancora più meschina di quella di Macron, esalta la grandezza della Meloni che, invece di abbozzare, come hanno sempre fatto i presidenti italiani, ha criticato senza ipocrisia Macron, mettendosi automaticamente alla testa di tutte quelle nazioni che mal sopportano l'arroganza francotedesca.

Anche i temi sottolineati (confini, debito, aiuti di stato) cominciano ad essere affrontati da una diversa prospettiva che non sia quella indicata da Parigi e Berlino.

La Meloni, in questo, è facilitata dall'essere anche il Capo dell'unione dei conservatori europei, una coalizione in crescita che può guardare alla pari le principali "famiglie" politiche dei popolari, dei socialisti (svergognati dal Qatargate che si profila sempre di più come un "socialist job" come ebbe a definirlo la Meloni), dei verdi e dei liberali.

A questo si aggiunga la grande esperienza politica che, a soli 46 anni, ha maturato il nostro Presidente del Consiglio che, a differenza di molti suoi recenti predecessori (Draghi, Monti, Conte e lo stesso Berlusconi) ha percorso l'intero cursus honorum politico, dalla militanza di base fino a Palazzo Chigi passando per gli organismi elettivi locali, il parlamento la sua vicepresidenza, lunghi anni di opposizione e persino la creazione di un partito cresciuto, anno dopo anno.

Da ciò discende una forza anche interna che mi ricorda molto quella della Thatcher, i cui oppositori interni furono marginalizzati dall'autorevolezza con la quale la Thatcher sapeva muoversi nei meandri della politica e del suo partito.

Certo, anche a me, ogni tanto, viene la voglia di veder accelerati i tempi per sostituire i vecchi burocrati, per liquidare la dirigenza attuale della rai, ma credo che la prospettiva della Meloni sia quella dei cinque anni e che non ci farà mancare le soddisfazioni, come accaduto con l'elezione del primo vicepresidente non cattocomunista della storia del consiglio superiore della magistratura, cosa che non era mai riuscita a Berlusconi.

Poi ci sono i prezzi da pagare, il primo e più oneroso è il sostegno al comico di Kiev.

E' un prezzo che non vedo come si possa evitare di pagare, anche se sono convinto che la Meloni si renda perfettamente conto che la maggior parte, forse la quasi totalità, dei suoi militanti ed elettori è contro Zelensky (non contro l'Ucraina !), in parte perchè sostengono Putin vedendolo come ultimo baluardo nazionalista e identitario alla deriva morale che ha fatto metastasi nell'Occidente (come si è visto a Sanremo) e in parte perchè, pur essendo neutrali, vedono un danno economico nelle posizioni assunte.

Ma se l'Italia si appresta a guidare la rivolta dell'Europa dei Popoli e delle Nazioni contro l'assolutismo di Francia e Germania, la Meloni non può aprire un altro fronte di rottura con gli Stati Uniti e, quindi, è giocoforza farsi piacere l'invio di armi all'Ucraina.

E se personalmente auspicherei l'uscita dall'Unione del Male, può anche valere la pena provare seriamente a modificare tale unione dall'interno, per trasformarla in quella Europa dei Popoli e delle Nazioni che è sempre stata nel cuore della Destra.

11 febbraio 2023

Casa, il nuovo fronte della perversione globalista

Mentre molti sono distratti da Sanremo (e tanti, troppi, si lasciano passivamente violentare quel che rimane del loro cervello dall'odio propagandato anche con il nostro canone) prosegue l'offensiva globalista incarnata dall'Unione del Male.

La nuova frontiera, dopo aver provato (con successo) a coartare la più elementare libertà individuale con i confinamenti e la messa a disposizione di massa del proprio corpo per gli esperimenti scientifici, è la casa.

Israele, quando vuole punire in modo esemplare il terrorismo palestinese, distrugge le abitazioni di famiglia dei terroristi.

L'Unione del Male, più subdolamente, ipocritamente e vigliaccamente, prova a sfilarle dalla proprietà individuale per immetterle in fondi immobiliari, gestiti dai soliti quattro caporioni del peggior capitalismo finto buonista.

Proprio questa mattina, nella trasmissione marchetta del gr1 intitolata "Caffè Europa" (ore 7,30 circa di ogni sabato) hanno dato la parola al proponente il provvedimento sul cosiddetto efficientamento energetico ed ecologico delle case.

Il provvedimento che, nelle intenzioni del proponente, vorrebbe elevare fino alla classe D gli edifici entro dieci anni.

Ovviamente con una spesa ingente da parte dei proprietari e con sanzioni non ben definite ma che, al momento, sembra nel divieto di compravendita.

La trasmissione ha dato atto dell'opposizione di numerosi stati dell'est e del sud Europa ma, soprattutto, forse involontariamente, ha confessato che le difficoltà per l'Italia derivano da una parcellizzazione del patrimonio immobiliare, differentemente da molti stati del nord Europa in cui i complessi abitativi più grandi sono tutti gestiti da fondi immobiliari.

Non hanno avuto il coraggio di dire che la casa è un bene che, storicamente, è primario per l'Italiano che, infatti, abita in casa di proprietà per l'80% del casi.

La casa, il focolare domestico, è un luogo di intimità assoluta, una spazio privato, esclusivo che, infatti, se violato legittima, persino per la permissiva e troppo favorevole ai criminali, legge italiana, la reazione violenta del cittadino offeso.

Gli Israeliani abbattono le case di famiglia, ma dei terroristi, l'Unione del Male vorrebbe sottrarre alla piena proprietà dei legittimi titolari, con leggi cosiddette "verdi", la casa ai cittadini onesti.

E' da denunciare come i rappresentanti italiani della sinistra cattocomunista abbiano votato a favore (due del pci/pds/ds/pd e uno dell'alleanza verdi e sinistra di Bonelli e Fratoianni) e uno (renziancalendiano) si sia astenuto, come risulta dalla colonna che riproduciamo di una tabella pubblicata ieri ne La Verità.

E' da esprimere soddisfazione per la compattezza del Centro Destra Italiano che si è espresso in modo compatto contro il provvedimento espropriativo.

La perversione globalista, quella dell'obbligatorietà vaccinale, della sospensione dei diritti di libertà, della guerra in Ucraina, del cosiddetto "gender fluid", del controllo asfissiante della vita dei cittadini anche attraverso l'abolizione dei contanti, del dirigismo economico con i prestiti condizionati e l'aumento dei tassi che uccidono le imprese, ora prova a raggiungere un nuovo obiettivo: la casa degli Italiani.

Se l'Europa è quella, la strada obbligata è uscirne al più presto.



10 febbraio 2023

Il Giorno del Ricordo

Come ogni 10 febbraio, si celebra oggi il Giorno del Ricordo, in memoria dei nostri Compatrioti Istriani, Giuliani e Dalmati assassinati dai comunisti di Tito e di quanti, Esuli, sono dovuti scappare dalla loro terra.

Una terra che, dopo quasi mille anni di appartenenza alla Serenissima Repubblica di Venezia, è di diritto Italiana, nonostante il genocidio e la sostituzione etnica operata dai comunisti di Tito con l'allora Jugoslavia.

Grave fu l'inerzia dei governi di allora, della prima repubblica, che non tentarono di riaprire il discorso su Istria e Dalmazia quando la Jugoslavia, morto Tito, esplose e si divise.

Grave l'atteggiamento di chi ha ignorato quei fatti e irriso ai nostri Esuli.

E come capita ormai da vent'anni, da quando è stata istituita questa solenne celebrazione, con i governi di Centro Destra viene centrata l'attenzione che, invece, i cattocomunisti cercano di occultare, esattamente come fanno con, in ultimo, la vicenda del Qatargate di cui non si hanno più notizie, tanto è stata insabbiata.

Perchè stampa, radio e televisioni, ricordiamocelo, sono tutte (o quasi) possedute da quei rapaci capitalisti che hanno scelto i cattocomunisti come loro ascari politici perchè più funzionali al loro disegno egemonico che on passa dal voto popolare.

Il Giorno del Ricordo è utile anche per confermare che gli interessi dell'Italia e degli Italiani sono difesi solo da una parte politica, essendo la sinistra sempre disponibile a genuflettersi davanti allo straniero.


09 febbraio 2023

Non sarebbe male imparare a sparare

I cattocomunisti, sorretti e tenuti artificialmente in vita dai loro giornali, radio e televisioni, devono inventarsene una ogni giorno per cercare di cannoneggiare il Governo Meloni, sollevando polveroni che coprano le loro malefatte, dall'incapacità di eleggere un segretario, alle giravolte sui vari argomenti, all'ambigua posizione sugli anarchici, fino allo scandalo del Qatargate che, ormai, è stato nascosto sotto uno spesso strato di sabbia.

Così, tra le tante balle, hanno tirato fuori quella del Sottosegretario Fazzolari che avrebbe ipotizzato l'introduzione di una materia nuova a scuola: le armi.

Ovviamente era una balla, ma qualcuno, sentendosela ripetere e leggendola sui quotidiani cattocomunisti, probabilmente ha abboccato.

Poco male, perchè ad aver abboccato sono stati solamente quelli di sinistra, sulla sponda destra, semmai, la questione potrebbe invece aver suscitato interesse, soprattutto a chi, come me, da sempre sostiene l'importanza della istituzione di una Guardia Nazionale, sull'esempio degli Stati Uniti, ma anche degli stati scandinavi o della Svizzera, che affianchi le Forze Armate per eventuali necessità che derivino tanto da una aggressione armata di matrice terrorista, interna od esterna, quando dalle necessità in caso di emergenze naturali.

Ma per far parte della Guardia Nazionale, bisogna saper anche sparare e, con l'abolizione del servizio militare di leva, sono quasi vent'anni che ai nostri giovani non si insegna più tale arte.

In pratica, abolito il servizio di leva nel 2005, considerando che la leva coinvolgeva le persone a diciannove anni circa, salvo i rinvii per motivi vari, si può dire che, ormai, tutti gli Italiani al di sotto dei quaranta anni, tranne chi ha intrapreso carriera militare o nelle Forze dell'Ordine o i pochi cacciatori superstiti, non sarebbe in grado di usare un'arma.

La cosa è inquietante, soprattutto perchè continuano a sbarcare orde di clandestini che aumentano sempre di più il numero di non Italiani presenti sulla nostra Terra e pronti a papparsi tutto quello che noi e i nostri Avi abbiamo costruito.

E come ci difenderemmo ?

Richiamando vecchi rincoglioniti come il sottoscritto cui è già stato recapitato, da anni, il congedo illimitato definitivo ?

Oppure organizzando, a partire dai sedici anni, un addestramento idoneo e con frequenti richiami di aggiornamento, per inquadrare i giovani in una Guardia Nazionale che, dislocata su base territoriale, rappresenterebbe da un lato il ritorno ad un sistema di leva obbligatoria, benefica per l'educazione dei più giovani e, dall'altro, un nucleo di difesa di pronto impiego e sufficientemente organizzato ?

Certo, i problemi che, da Monti a Draghi, passando per Letta, Renzi, Gentiloni e Conte2, sono stati lasciati in eredità al Governo Meloni sono talmente tanti e di così grande portata che quello dell'istruzione militare e del ritorno di un servizio di leva è, al momento, una questione marginale.

L'andamento generale, però, potrebbe renderlo urgente fra non molto tempo. 

08 febbraio 2023

Il Lazio indebitato

In questi giorni stanno uscendo notizie circa l'indebitamento della regione Lazio.

I sondaggi per l'elezione del nuovo presidente, davano in vantaggio il candidato del Centro Destra Rocca sui candidati della sinistra, uno dei quali assessore uscente alla sanità laziale nella giunta di Zingaretti, presidente uscente ed ex segretario del pci/pds/ds/pd prima di Letta.

Zingaretti è stato presidente del Lazio per dieci anni e lascia, a quanto si legge, un indebitamento di quasi trenta miliardi, di cui quasi dieci per un unico contratto che è la risultante di precedenti tre.

I cittadini del Lazio pagano già le aliquote più alte per l'addizionale regionale.

Zingaretti è tra chi è maggiormente ostile alla riforma di Calderoli sull'autonomia regionale.

Eppure proprio Zingaretti è il simbolo, con l'indebitamento della sua regione, di come Calderoli sia stato anche troppo moderato.

Perchè non è giusto che i cittadini delle regioni italiani siano chiamati a coprire i debiti contratti da chi amministra una sola regione, il Lazio in questo caso.

Ognuno dovrebbe pagarsi i suoi beni e servizi e, come ogni famiglia, stringere la cinghia in proprio per pagare i debiti.

Questo varrà per il Lazio, come deve valere per la Sicilia o per l'Emilia Romagna.

Ancora una volta vediamo la stessa storia che si ripete, non solo in Italia, ma ad ogni latitudine.

E' la sinistra che sperpera il pubblico denaro e toccherà alla Destra rimettere insieme i cocci.

07 febbraio 2023

Fragile è l'Uomo, non la Natura

Un terremoto devastante ha colpito Turchia e Siria e, al momento in cui scrivo, i radio giornali indicano in quasi cinquemila i morti.

Sempre radio e televisioni cercano di far percepire le dimensioni del disastro, indicando la potenza del terremoto ora in "cento bombe atomiche", ora segnalando una forza distruttiva "trentamila volte superiore alla bomba di Hiroshima".

Numeri che, come in molte statistiche diffuse con sospetta rapidità da enti e associazioni che vogliono avvalorare le loro tesi, sono probabilmente sparati a capocchia.

Un terremoto non è "colpa" dell'Uomo e anche le costruzioni non possono essere individuate come causa dell'alta mortalità, perchè le tecniche dell'edilizia antisismica cambiano e si evolvono continuamente e, allora, cosa facciamo ? Abbattiamo per ricostruire con le nuove tecniche ?

E che dire delle costruzioni antiche, come il Castello Romano di Gaziantep (foto), del terzo secolo dopo Cristo ?

Avremmo dovuto abbatterlo e ricostruirlo con i criteri antisismici ?

La realtà è che, smentendo i profeti del terrore climatico, è la Natura ad avere il coltello dalla parte del manico ed è l'Uomo che deve difendersi.

Una eruzione vulcanica immette nell'aria la famigerata co2 più di anni di scarichi delle automobili.

Pensare di voler cambiare il corso della Natura con provvedimenti utili solo a peggiorare la nostra qualità di vita, a renderci più poveri ed a vivere peggio, è solo una velleità di piccoli individui meschini ed arroganti che si trovano immeritatamente ad amministrare milioni di persone, senza averne la competenza.

Smettiamola di perdere tempo con improbabili "transizioni ecologiche" e indirizziamo la ricerca e la produzione per favorire il Benessere e la Sicurezza, da subito e non in improbabile, vaghe, ere future.


06 febbraio 2023

Meloni: è ora di mettere mano alla Rai

Non so quando inizierà il festival di Sanremo che, da decenni, non guardo perchè mi è più che sufficiente esserne informato dai quotidiani e dai radio telegiornali, mentre le canzoni (sempre peggio, soprattutto adesso che c'è la moda della lagna tipo muezzin) le ascolterò inevitabilmente su Radio Italia solo musica italiana.

So, però, che ancora una volta quello che dovrebbe essere unicamente un festival di canzonette, si trasformerà in un megafono per  "modelli" (absit iniuria verbis) di vita che vanno bene solo nelle sit com e nel patinato e irreale mondo dello spettacolo.

In tal modo anche il festival di Sanremo si aggiunge a tutta una serie di trasmissioni radio televisive, della Rai, perchè quelle delle radio e televisioni private sono responsabilità dell'Editore privato ed a sue spese, con la punta di diamante dei radio e telegiornali, che fanno propaganda a senso unico, a favore cioè dei cattocomunisti che hanno occupato la Rai e usano i nostri soldi per veicolare le loro opinioni.

Capisco e condivido la lenta marcia della Meloni (governare non è una gara sui cento metri ma una maratona), però la Rai non può più essere lasciata nelle mani di chi rema contro il governo.

E' necessario un repulisti generale ed una sostituzione sistematica nei ruoli di comando e di conduzione dei programmi.

A meno che non si voglia percorrere quella che, per me, resta la strada maestra: privatizzare la Rai, abolendo il canone e vendendo tutto, anche a spezzatino, guadagnando fior di miliardi che potranno servire a ridurre il debito pubblico (e non a sperperarli in altre iniziative assistenzialiste).