La spettacolarizzazione delle azioni belliche, con riprese filmate che non si distinguono da spezzoni di film (e talvolta sono proprio spezzoni di film fatti passare per realtà) ha fatto perdere coscienza della realtà di una guerra.
Questo perchè, fortunatamente, sono state fino ad ora combattute fuori dai confini della Patria, all'interno dei quali abbiamo peraltro dovuto affrontarne alcune conseguenze in termini di azioni terroriste.
La lontananza di una guerra, a cominciare dalla prima che appartiene ai miei ricordi, quella del Vietnam, ha trasformato molti di noi in tifosi di una parte e dell'altra.
Una divisione politica marcata quando esisteva l'Unione Sovietica e che vedeva il partito comunista essere il tramite della propaganda di Mosca e Pechino e di tutte le bande terroriste (Ira, Feddayn, Tupamaros, Vietcong come recitava uno slogan nelle manifestazioni dell'estrema sinistra a fine anni sessanta e negli anni settanta) che hanno negli anni minato la coesione e la stabilità delle democrazie occidentali.
Crollato il comunismo, sono purtroppo rimasti i comunisti che si sono aggrappati ad un'altra unione, sovietica senza dichiararlo, quella europea.
In tale quadro hanno sposato, anche ufficialmente con la costituzione del pd, erede del pci, sotto le cui bandiere sono accorsi tutti i vecchi democristiani, non solo quelli di sinistra ma persino quelli creduti di "destra" come Casini, gli epigoni di una concezione assolutista del potere, di matrice teocratica e non politica, che toccò il suo apice con l'Inquisizione.
Il tifo è così diventato ancora più netto.
Da un lato i sostenitori di una Europa malamente intesa come dirigismo sovietico, guazzabuglio di norme, regolamenti, divieti, sanzioni, imposizioni contro i Popoli e le Nazioni d'Europa, per sottometterli a renderli nuovamente sudditi.
Oggi vediamo i cattocomunisti, un tempo pacifinti, sostenere lo sforzo bellico della Nato contro la Russia e tifare per un soggetto, Zelensky, che rappresenta il peggio dell'improvvisazione politica e verso il quale Obama e Biden potrebbero benissimo ripetere le parole che Roosevelt ebbe per Somoza, dittatore del Nicaragua.
Le tifoserie poi si spostano nel Medio Oriente, tra Israele e i musulmani, in Cina sullla questione di Formosa, in Sud America dove pro e contro Maduro sono gli stessi che si schierano, a parti invertite rispetto al presidente in carica, pro e contro Milei.
Sono balle quelle che recitano dei "valori" occidentali per il rispetto dei popoli e della libertà di scelta.
Non si capirebbe perchè gli stessi che che hanno sostenuto, a colpi di bombardamenti, il diritto del Kossovo ad essere autonomo dalla Serbia, sostengano, a colpi di sanzioni, armamenti e finanziamenti, la pretesa dell'Ucraina di continuare a comandare nei territori russofoni che vorrebbero l'annessione a Mosca.
E' la stortura del tifo, che tanti danni provoca soprattutto in un periodo storico in cui tutti possiamo aprire il computer e scrivere quello che ci passa per la testa.
Ma c'è un tifo che è ammissibile e benedetto: quello per l'Interesse Nazionale.
Qual è l'interesse dell'Italia ?
A vivere in Sicurezza e nel Benessere, quindi tutto ciò che compromette il nostro Benessere e la nostra Sicurezza deve essere combattuto.
Noi abbiamo bisogno di materie prime e quindi perchè dobbiamo essere ostili alla Russia per una questione di possesso di territori lontani sui quali non possiamo avere alcuna pretesa ?
Perchè dobbiamo, con il nostro comportamento, regalare la Russia all'asse del male della Cina, dell'Iran, della Corea del Nord, di Cuba le cui azioni, le cui protezioni, i cui maneggi, compromettono non solo il nostro Benessere ma anche la nostra Sicurezza interna ?
Chi è che, a cominciare dal dirottamenti aerei degli anni sessanta, ha minacciato la nostra Sicurezza ?
Gli israeliani ?
No, i palestinesi.
Quindi perchè dovremmo assumere posizioni che perpetuino una tale minaccia, come vediamo quotidianamente anche per le azioni Houthy contro la libertà di navigazione e di commercio nel Mar Rosso che provocano conseguenze sul nostro stesso tenore di vita per i maggiori costi che comportano le importazioni ed esportazioni ?
E' l'Interesse Nazionale che deve essere la Stella Polare della politica di una nazione, a prescindere da simpatie e antipatie, da astratti e soggettivi concetti come giusto e sbagliato.
Perchè ogni parte asserisce e argomenta che è "nel giusto" e, allora, l'unico "giusto" è l'Interesse Nazionale.