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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

27 aprile 2024

Recuperare la Russia in chiave anticinese

Il segretario di stato americano Blinken continua a viaggiare senza sosta e ieri, a Pechino, è stato ricevuto da Xi Jing Ping o, come direbbe Di Maio, dal presidente Ping.

I giornali radio hanno ripetuto ad ogni edizione l'esortazione di Xi: Stati Uniti e Cina devono essere collaborativi e non in contrapposizione.

Immaginiamoci una nuova Yalta con Cina e Stati Uniti che si dividono il mondo, senza terzi incomodi come, allora, fu l'Inghilterra di Churchill.

Anche allora gli Stati Uniti erano guidati da un presidente malato, vecchio che dopo un paio di mesi avrebbe abbandonato la presidenza causa morte.

Anche allora la scelta di accordarsi con l'Unione Sovietica di Stalin portò gravi danni a tutta l'Umanità.

Oggi potrebbe essere anche peggio per l'infiltrazione già in essere dei cinesi in ogni parte del mondo, soprattutto in Africa.

Anche alla luce di quella frase, appare ancor più sciocco ostinarsi nelle ostilità contro la Russia, armando e finanziando l'Ucraina, invece di cercare un accordo che liberi Mosca dall'abbraccio mortale della Cina.

Perchè le parole di Xi Jing Ping devono essere di monito non solo per gli Stati Uniti e le altre nazioni occidentali, ma anche per la Russia che non può confidare nella pelosa alleanza dei cinesi che, alla prima occasione in cui pensassero di poter conseguire un maggior vantaggio,  la abbandonerebbero al suo destino.

La Russia dovrebbe essere recuperata al mondo occidentale e, come era nella visione di Berlusconi, entrare a farne parte, a pieno titolo e senza riserve.

Il nemico della nostra Civiltà non è la Russia ma, come sempre, arriva da oriente e, oggi, il pericolo parla la lingua cinese.

26 aprile 2024

Un valore aggiunto per la Lega e per tutto il Centro Destra

In occasione del 25 aprile il Ministro Salvini, segretario della Lega, ha annunciato la candidatura del Generale Roberto Vannacci nelle liste della Lega, in tutte le circoscrizioni, per le prossime europee.

Il Generale Vannacci, con il suo saggio dello scorso anno "Il mondo al contrario", ha saputo dare corpo ad un sentimento diffuso tra molti Italiani che, ieri, si sono occupati dei fatti loro invece di aggregarsi alla rumorosa e talvolta violenta minoranza che bercia di antifascismo tutto l'anno ma quando si trova davanti (veggasi green pass) ad un comportamento oppressivo delle libertà individuali, si genuflette e lo sostiene.

Nel suo saggio il Generale Vannacci ha parlato, in termini chiari, comprensibili e non equivoci, di tutte le questioni che oggi sono nelle prime pagine dei giornali ed ha fatto schiumare di rabbia cattocomunisti, omosessuali, ong e anti Italiani vari.

Era nell'ordine delle cose che entrasse in Politica, l'incertezza era sul come.

Avrebbe potuto fondare un suo movimento, puntando a superare il quorum per le europee e quindi proporsi come quarta gamba del Centro Destra.

Una soluzione che avrei gradito, ma che avrebbe obbligato il Generale a muoversi tempestivamente, praticamente sin da settembre dello scorso anno, sull'onda del successo letterario.

Una seconda soluzione che era in testa alle mie personali preferenze era di attendere che si liberasse un collegio uninominale in Italia, per candidarsi a nome dell'intera Coalizione di Centro Destra.

Non avrei invece gradito una sua candidatura in uno dei tanti partitini di protesta, monotematici e non, "più puri" di tutti gli altri negli ideali professati, sempre scontenti, incontentabili, critici su tutto e che, nel volere tutto e subito, non ottengono nulla, mai, ma servono solo a sottrarre qualche voto al Centro Destra, giusto per rendere le cose più complicate (ad esempio la riforma costituzionale) e quindi rendere sostanzialmente un favore ai cattocomunisti.

Rimanevano quindi due ipotesi.

Candidarsi con Fratelli d'Italia, che forse sarebbe stata la scelta ideale più compatibile, ma che scontava un ostacolo forse insormontabile, la folle ostilità che, da subito, senza aver (per sua stessa ammissione) letto il saggio, gli ha mostrato il ministro della difesa Crosetto, in quota FdI.

Oppure candidarsi con la Lega, dove pure vi sono parecchi a lui ostili tra quelli che si richiamano ancora alla vecchia linea antifascista di Bossi e che oggi, con le difficoltà elettorali, hanno rialzato la testa contro Salvini.

Personalmente ritengo, come molti Elettori del Centro Destra, le due scelte, non solo le migliori nel panorama politico attuale, ma anche sovrapponibili e intercambiabili in base al momento in cui si vota.

Il Generale ha scelto la Lega e, per il partito di Salvini, sarà sicuramente un valore aggiunto che potrà aggregare qualche voto in più che, diversamente, sarebbe andato a Fratelli d'Italia.

Sarà anche un aiuto a supporto della segretria di Salvini, soprattutto se le europee dovessero registrare il sorpasso (sorprendente) di Forza Italia, incredibilmente rivitalizzata dopo la morte di Berlusconi da un improbabile leader come Tajani.

E' un peccato che il Generale sia sprecato in un parlamento marginale, dove le decisioni non si trasformano mai in leggi perchè devono sottostare ad altri due passaggi.

Ma se dovesse cambiare la maggioranza nel parlamento europeo, allora il ruolo del Generale potrebbe essere rivalutato in positivo, soprattutto per le tante votazioni strumentali, fondate esclusivamente su presupposti ideologici, cui ci ha abituato il parlamento europeo.

L'impegno politico di un Uomo di valore come il Generale Vannacci è comunque un valore aggiunto per la Lega che lo candida, ma anche per tutto il Centro Destra all'interno della cui Coalizione la Lega agisce.

Un punto a favore del voto alla Lega.

25 aprile 2024

Guglielmo Marconi

Il 25 aprile 1874 nacque, a Bologna, Guglielmo Marconi, la cui opera, scienza e intelletto non hanno alcun bisogno di essere elencati.

C'è invece necessità di ricordare la figura del Genio bolognese per proporlo come modello in tempi in cui i modelli sono solo divisivi, devianti e del tutto negativi.

A maggior ragione è bene ricordarlo (e nel pomeriggio, alle 16, su Radio Uno, dovrebbe esserci un particolare focus su di lui) in una giornata che da una trentina di anni viene strumentalizzata, dopo aver manipolato la Storia patria, unicamente a fini di propaganda di parte.

Marconi, con il suo genio, diede lustro all'Italia, i suoi studi sono stati la base necessaria e imprescindibile anche per quegli strumenti di immediato contatto che noi oggi utilizziamo.

E non sono sicuro che, questo, sia un merito o una colpa, anche se, comunque, non è una invenzione, una scoperta che sono dannose, ma l'uso che se ne fa.

Da bolognese poi, provo un particolare piacere nel ricordare Marconi, cui è dedicato un mausoleo, con museo presso la villa paterna, a Pontecchio (Marconi), frazione di Sasso (Marconi).

La figura di Guglielmo Marconi emerge con chiarezza per la sua grandezza anche sottolineando come gli stessi comunisti non abbiano obiettato all'intitolazione a Marconi dell'aeroporto di Bologna, nonostante la sua chiara adesione al Fascismo.

Per una volta un Grande è stato riconosciuto tale a prescindere dalla sua appartenenza politica e se questo rende merito anche ai comunisti, dovrebbe indicare un modello di comportamento anche per il futuro, meno divisivo e più attento alla concretezza dei problemi da risolvere, al valore autentico delle persone e non all'aria fritta delle stantie liturgie antifasciste e del persistente antiberlusconismo postumo.

Ma soprattutto dovrebbe essere un monito per evitare di proseguire sulla strada della cancellazione della cultura che è cancellazione della nostra Storia, dei nostri Grandi, delle nostre Radici.

Un popolo che rinnega le sue Radici, la sua Storia e i Grandi del suo passato è un popolo destinato a soccombere e scomparire.

 

24 aprile 2024

La Sovranità appartiene al Popolo

Nell'epoca in cui tutti sentenziano anche su materie che non conoscono (ricordiamoci in epoca covid quanti conoscenti, colleghi, amici concionavano su cure, vaccini, precauzioni, come se nella loro vita non avessero fatto altro che studiare i virus e, invece, ripetevano a pappagallo quel che avevano letto o ascoltato, spesso sbagliando perchè non avevano capito quello che avevano letto o udito)  non possiamo meravigliarci se anche i rapporti, che dovrebbero essere ben delineati, tra chi legifera e chi deve solo eseguire, siano saltati.

Qualche giorno fa la corte costituzionale ha bocciato una legge regionale che attribuiva graduatorie per gli alloggi pubblici, dando la preferenza a chi era residente da un tot numero di anni.

La motivazione è strettamente politica, non giuridica: perchè spesso chi ha più bisogno si sposta frequentemente e quindi non matura l'anzianità richiesta.

Massimo rispetto per la motivazione sociale, ma se i giudici costituzionali la pensano così non devono fare altro che presentare alle elezioni una loro lista e, se votata, potranno decidere le normative che più ritengono conformi alle loro idee.

Non possono, da non eletti, far saltare una legge che rispecchia la volontà della maggioranza degli elettori, adattando le norme della costituzione alla loro ideologia (cosa che potrebbe fare chiunque perchè, come noto, con le parole si può sostenere tutto e il suo contrario).

Analogamente una pletora di magistrati si comporta nei confronti dei clandestini e di chi li trasporta in Italia, mandando assolti e liberi loro e le ong e rilasciando le loro imbarcazioni in modo che possano reiterare lo scarico di clandestini sulle nostre coste, nonostante leggi ben precise che sanzionano, con il totale consenso della maggioranza degli Italiani, gli arrivi illegali.

Oggi, poi, leggo ne La Verità che la Banca d'Italia, che si è lasciata espropriare, senza resistere, i poteri di controllo sulle grandi banche e soprattutto sull'emissione di moneta, forse per compensare o per battere un colpo sulla propria esistenza, ha strologato suggerendo sadici interventi per costringere gli Italiani a mettere mano ai propri risparmi e ristrutturare in senso ecoambientalista le nostre case.

Nella fattispecie il suggerimento sembra essere quello di non consentire la locazione dell'immobile se non rispecchia determinate caratteristiche (classi) energetiche.

Se, in questo caso, siamo solo ad un suggerimento, la residua autorevolezza della Banca d'Italia potrebbe indurre qualcuno, particolarmente invasato sull'ambiente e genuflesso all'unione europea, a brandire quel suggerimento per imporre ulteriori restrizioni alle nostre proprietà, il che vuol dire limitare la nostra Libertà.

Sono solo due esempi della decadenza del nostro sistema, quando tutti si riempiono la bocca della parola "demorazia", ma poi vogliono imporre la loro visione della società, sfruttando gli strumenti a disposizione per superare, spesso rovesciare la volontà degli Elettori che, invece, dovrebbero essere gli unici a potersi esprimere se vogliono dare la precedenza ai residenti nell'assegnazione delle case, se vogliono accogliere i clandestini, se vogliono spendere i propri risparmi per ristrutturare casa.

La Sovranità appartiene al Popolo e il potere legislativo appartiene al parlamento eletto dal Popolo.

E gli altri organismi istituzionali devono solo applicare le leggi approvate dal parlamento.





23 aprile 2024

La risposta lucana al monologo di Scurati

La Basilicata è una piccola regione con poco più di mezzo milione di abitanti e poco meno di elettori.

Come per tutte le elezioni regionali i fattori interni hanno rilevanza e, tra quelli, i più influenti sono sicuramente le personalità dei candidati e la loro cerchia di conoscenze, supporti e amicizie, come abbiamo visto per il successo della lista di Calenda non per meriti nazionali, ma unicamente perchè guidata dall'ex presidente regionale Pittella, uno dei personaggi che, dopo Emilio Colombo, ha avuto in mano le chiavi della regione.

Si spostasse lui, la lista di Calenda si sgonfierebbe e crescerebbe quella dove Pittella dovesse accasarsi.

Quindi le elezioni lucane, con il trionfo del Centro Destra e del presidente uscente Bardi, non sono da prendere a pretesto per alcuna variazione nel quadro politico nazionale.

Ma i Lucani sono Italiani come noi e, come noi, prima del voto, hanno assistito alla stucchevole esibizione antifascista di Scurati e di tutti i bella ciao.

Tutti noi Elettori di Centro Destra, inclusi quelli Lucani, abbiamo potuto leggere quel cumulo di sciocchezze che il signor Scurati voleva declamare in televisione, a spese anche nostre.

I primi a dover decidere cosa farne di quel monologo sono stati i Lucani che, senza fare una piega, hanno votato esattamente come avrebbero votato senza Scurati e i suoi piagnistei sulla asserita censura.

Perchè l'antifascismo, oltre a non essere un valore, è del tutto ininfluente per la soluzione dei problemi concreti dell'Italia e degli Italiani e, quindi, anche dei Lucani.

Immigrazione, tasse, le folli direttive verdi dell'unione europea che hanno, come unico risultato, quello di voler mettere le mani sui nostri risparmi sotto forma di spese per ristrutturazioni ecologiche, rinnovo parco macchine, sostituzione di caldaie e dei sistemi energetici.

Quelli sono i problemi ai quali il Centro Destra sta fornendo risposte.

Possono sembrare risposte lente, ma certo non sono l'aria fritta dell'antifascismo che, ogni anno, torna ad ammorbare la nostra vita politica.

A me non interessa se uno è o non è antifascista.

A me interessa che abbia in mente un progetto di Società fondato sulla concretezza, non sul sesso degli angeli, persegua un risultato, dia delle risposte ai problemi concreti che dobbiamo affrontare con un unico obiettivo: accrescere progressivamente il Benessere e la Sicurezza degli Italiani.

E non aumenta il mio, il nostro, Benessere, se dobbiamo mettere mano al portafogli, usando i nostri risparmi non per qualcosa che a noi piace, è utile, ci gratifica, ma per cambiare l'automobile, ristrutturare casa, cambiare la caldaia non perchè guasti ma perchè dei burocrati di Bruxelles hanno sposato i deliri ecoambientalisti.

Così come non aumenta la Sicurezza nella mia vita di tutti i giorni se orde di clandestini sciamano per l'Italia o se, sempre da Bruxelles o da Parigi, qualche burocrate scollegato dalla realtà che si crede Napoleone (la cui fine iniziò con la campagna di Russia)  vuole fare guerra alla Russia.

L'antifascismo non risolve quei problemi, non ci fornisce maggior Benessere e neppure Sicurezza.

I Lucani, con il loro voto, ci hanno semplicemente detto tutto ciò.

 

22 aprile 2024

Candidature al via

Cominciano ad uscire i primi nomi di candidati per le elezioni europee del 9 giugno.

Apprezzo la scelta di Antonio Tajani, dopo che l'aveva escluso, di essere capolista per Forza Italia.

Credo che un Leader debba metterci la faccia, in ogni elezione, anche quando, come in questo caso, le incompatibilità impongono una scelta e, ovviamente, non può che essere a favore del Governo e del Parlamento Nazionale.

Sono contento, anche in questo aspetto del tutto marginale, di essere all'opposto di due esseri che disistimo profondamente: Prodi e Conte.

Apprezzo meno Tajani quando rinuncia al primato in lista nelle Isole per lasciare il posto ad una transfuga dal pd (e non importa di chi sia figlia).

Una simile scelta induce fortemente a diffidare dal votare Forza Italia, perchè se venisse eletta quella candidata, chi mi garantisce che non faccia nuovamente un salto della quaglia in un altro partito ?

Capirei se provenisse da Lega o Fratelli d'Italia, considero naturale un travaso tra simili, ma dal pd a Forza Italia, partiti che dovrebbero essere "l'un contro l'altro armati", il salto mi sembra troppo per essere credibile.

Il presidente della mia regione, in scadenza a gennaio 2025, dopo la trombatura nella gara a segretario del pci/pds/ds/pd, si candiderà per un posto sicuro, nei prossimi cinque anni, a Strasburgo.

Diversamente a gennaio 2025, non potendo essere rieletto, sarebbe progressivamente rientrato nell'ombra e dimenticato da tutti.

Dal mio punto di vista, per una decisione finale su chi votare, oltre ad attendere gli sviluppi dei prossimi mesi (ad esempio, non essendo io antifascista, attribuisco molta importanza alla scelta delle parole della Meloni se parlarne, come le intimano i cattocomunisti o se continuare, come già fece Berlusconi, nell'ignorare quel termine), reputo rilevante la scelta del Generale Vannacci.

Se dovesse candidarsi (come non auspico, credo che il Generale debba restare disponibile e libero per una candidatura unitaria del Centro Destra magari in un collegio uninominale che dovesse liberarsi nei prossimi mesi) sposterebbe il mio personalissimo ago della bilancia verso il partito che lo candidasse, purchè possa votarlo nel mio collegio.

In assenza della candidatura del Generale Vanncci, resterebbe sempre il dilemma tra Fratelli d'Italia e Lega e attribuirò una certa importanza ai nomi che presenteranno in lista, orientandomi, in linea generale, verso chi dovessi conoscere (questo significherebbe quasi sicuramente un voto per Fratelli d'Italia).

Tutto il resto è folklore, compresa l'abituale, stantia, liturgia antifascista nel giorno di San Marco, Patrono della Serenissima e del primo maggio, giornata che dovrebbe essere dedicata ai lavoratori ma che, invece, sarà focalizzata sulle sguaiate performance dei Landini e dei Bombardieri.

21 aprile 2024

Natale di Roma


Sicuramente non era il 21 aprile, ma la Tradizione, come in seguito decise di fissare per il 25 dicembre la nascita di Cristo che invece sembrerebbe essere avvenuta in marzo, anche per farla furbescamente coincidere con una festività pagana diffusa e molto sentita, vuole che Roma sia stata fondata il 21 aprile del 753 avanti Cristo, ben 2777 anni fa.

L'importanza di Roma nella Storia dell'Umanità e della Civiltà è senza pari e, per noi Italiani, dovrebbe essere, assieme al 25 aprile, giorno dedicato a San Marco, Patrono della Serenissima Repubblica di Venezia, uno dei giorni da ricordare perchè nessuna altra nazione può vantare ben due periodi storici influenzati e condotti per mano da una forza propulsiva proveniente per due volte dall'Italia.

La Civiltà che oggi viviamo, anche se decadente nei costumi, ci ha consentito di avere Benessere e Sicurezza più di ogni altra civiltà sparsa nel mondo come testimoniano non solo le guerre che si combattono nel mondo, ma anche il tenore di vita di chi è ai margini, quando non estraneo, alla Tradizione Greco-Romana su cui si fonda la nostra Civiltà.

Riscoprire e rivalutare le nostre Radici, significa ricostruire una base da cui ripartire quando la sbornia distruttiva della cancellazione della cultura sarà esaurita.

Roma ci sarà ancora, quando i black lives matter, le politiche woke e lgbt saranno solo il ricordo di un periodo buio e decadente della Storia dell'Umanità.

20 aprile 2024

Mettere dei paletti ai magistrati

Ancora una sentenza contraria all'interesse dell'Italia e degli Italiani in materia di immigrazione illegale.

Assolti quelli di una ong che trasbordavano clandestini per scaricarli a casa nostra e a nostre spese.

A parte ogni considerazione in punta di diritto (e sappiamo che tra codici e pandette si possono sostenere tutte le tesi e non v'è mai certezza) e sui modi più efficaci per fermare l'invasione dei clandestini, c'è da osservare che la magistratura non solo non aiuta a salvaguardare l'Identità Nazionale, ma. al contrario, nonostante le leggi che vengono approvate, sembra giocare, sempre e comunque, a favore dei clandestini.

Esattamente come sembra voler intervenire nella legislazione, non con una propria lista da sottoporre al voto degli Italiani per poi agire in base ai voti conseguiti, ma a colpi di sentenze tendenti a scavalcare una legge esistente o a condizionare il legislatore per predisporne una o con indagini che, ancor prima, molto prima, di una sentenza definitiva, portano alla eliminazione dal gioco politico di questo o quello.

Tranne, ovviamente, se l'indagato è trattenuto in carcere in una nazione dove aggredire a martellate chi partecipa a manifestazioni politiche non gradite, è ancora reato.

Allora l'appello alla Politica è sempre quello: reagire e riportare l'azione della magistratura entro paletti rigorosi.

Il parlamento e solo il parlamento, legifera e i magistrati applicano le leggi, anche se non piacciono e sono contrarie alla loro personale ideologia.

E nessuno deve dimettersi dal proprio incarico o essere indotto a farlo, per una indagine, un rinvio a giudizio o anche solo una condanna non definitiva.


19 aprile 2024

Il girone dei trombati

Perchè l'Europa è così invisa ai Popoli ?

Perchè non riesce a rappresentare il sentimento delle popolazioni europee ?

Perchè non riesce a creare Benessere e Sicurezza ?

Perchè è fondata sulle consorterie amicali, su pagine di inutili relazioni, su chiacchiere fini a se stesse invece di essere quello strumento utile a delineare il grande quadro operativo in cui operino i governi nazionali ?

Una spiegazione può essere fornita dal personale politico che alligna in Europa.

Personale di secondo piano, in genere trombati o pensionati delle politiche nazionali.

Ursula Von der Leyen imposta dalla Merkel dopo una disastrosa esperienza come ministro della difesa tedesco.

Tusk che fu nominato presidente del consiglio europeo dopo la sconfitta in patria e per aiutarlo a costruire quelle alleanze economiche che gli avrebbero consentito, oggi, di mettere insieme il diavolo e l'acquasanta per tornare al governo da fedele scudiero dei poteri forti europei, svendendo quello che dovrebbe essere l' interesse nazionale polacco.

Rutte, premier sconfitto olandese, in predicato di occupare la poltrona di segretario Nato.

Ma gli esempi più lampanti sono quelli italiani.

Prodi che, sfiduciato, fu trasferito da D'alema in Europa per toglierselo di torno e che brigò cinque anni per tornare a comandare in Italia (salvo poi essere nuovamente accantonato).

E oggi chi sono gli italiani ai quali l'Europa affida relazioni, incarichi e prebende varie in un aureo esilio ?

Gentiloni, incolore ex presidente del consiglio, voluto da Renzi che credeva di poter continuare a comandare attraverso un re Travicello che, con la sua dialettica soporifera, fece invece  addormentare persino gli elettori cattocomunisti che pure sono di bocca molto buona (veggasi le candidature che devono accettare anche alle prossime europee).

Letta, altro ex premier cattocomunista nonchè segretario sconfitto del pd, portato in palmo di mano dai francesi, come Gentiloni, per la sua sudditanza verso Parigi che, dopo la sua trombatura ad opera di Renzi, gli regalò una cattedra.

Di Maio !?!?!

No, dico, Luigi Di Maio !

Il nulla della politica italiana, creato da un comico e dissoltosi nelle urne quando credeva di potersi mettersi in proprio, nominato dall'Europa incaricato per gli affari del Golfo (Persico, non napoletano) !!!

E, infine, il rieccolo per eccellenza, buono per tutte le poltrone, candidato a tutto ed eletto a nulla, ma solo nominato.

Mario Draghi, altro incaricato, come Letta, di svolgere una ponderosa relazione che gli sarà scritta dai suoi "negri" (si può ancora dire ? o devo adattarmi a scrivere "ghost writers" ?) e quindi sarà dimenticata negli archivi di Strasburgo.

Ma dove crediamo di andare affidandoci a loro ?


 

18 aprile 2024

Applausi per Giorgia Meloni

Giorgia Meloni appartiene ad una generazione che non è la mia: 21 anni di differenza rendono le esperienze formative, politiche, di due persone completamente differenti.

Mi sento certamente più affine ai nostalgici ricordi di Marcello Veneziani, che ultimamente affiorano sempre più spesso nei suoi articoli, non ultimo l'editoriale di ieri ne La Verità, "dedicato" a Gianfranco Fini ed al processo per l'appartamento di Monte Carlo che dovrebbe avere oggi la sua sentenza.

Non sono neppure particolarmente incline ad unirmi al coro delle piaggerie verso le donne, solo perchè sono donne.

Ma Giorgia Meloni Primo Ministro comincio ad apprezzarla e stimarla oltre il senso di appartenenza politica e oltre le differenze che possono emergere, come sulla guerra in Ucraina, che probabilmente scontano anche il fatto che io, senza alcuna responsabilità, sono seduto in poltrona a discettare di teorie, mentre lei deve salvaguardare l'Interesse Nazionale ed i rapporti tra gli stati, dovendo dare delle risposte concrete che hanno conseguenze sulle persone.

Per questo apprezzo la risposta, secca, che ha rivolto ad un ministro del governo spagnolo che berciava la litania dell'attacco al "diritto" all'aborto perchè in Italia è passata una norma che, proprio in applicazione della legge sull'aborto italiana, nei consultori, ad affiancare le donne che vogliono iniziare il percorso abortivo, ci saranno anche esperti di Pro Vita.

Senza mezzi termini la Meloni ha definito "ignorante" il ministro spagnolo: con piena ragione.

E mi ha ricordato Giorgio (nomen omen ?) Almirante che in una Tribuna Politica degli anni settanta, definì "ignorante" il suo antagonista (non ricordo chi fosse, ma sicuramente non era un comunista perchè i comunisti, con la scusa che non volevano parlare con un "fascista", scappavano sistematicamente dal confronto televisivo che, allora, aveva tempi certi e moderato super partes, quindi ognuno poteva parlare senza interruzioni e completando il suo ragionamento) richiamando l'etimologia latina della parola, cioè ignorare l'argomento di cui si parla.

E il ministro spagnolo ignora la legge italiana che prevede proprio uno specifico percorso di assistenza per le donne, perchè, lungi dall'essere un "diritto", l'aborto è, nei casi previsti dalla legge non una festa, ma  una triste e dolorosa necessità.

Ma non è solo il farsi rispettare (come peraltro faceva Margareth Thatcher negli anni ottanta) rispondendo a tono e bacchettando i ministri stranieri che interferiscono sui fatti italiani, è anche un modo di presentarsi che riafferma l'indipendenza della nostra visione culturale.

Così, a differenza della Bonino, della Boldrini, della Mogherini, tutte riprese a colloquio con i capi degli stati islamici indossando rigorosamente il copricato da suore, la Meloni viene ripresa a parlare con i capi degli stati islamici meditarranei, ultimo quello tunisino, a capo scoperto.

Applausi quindi per Giorgia Meloni che, giorno dopo giorno, dimostra di essere un degno Presidente del Consiglio per l'Italia, confrontandosi con i rappresentanti delle altre nazioni senza sudditanza e senza piaggeria.

17 aprile 2024

Draghi ? Chi l'ha provato lo boccia

Ho sempre avuto la convinzione che all'estero non conoscessero nulla di noi, se non gli stereotipi "spaghetti e mandolino" o quelli velenosi come la copertina degli anni ottanta di un settimanale tedesco "P38 e spaghetti".

Tedeschi che, poi, venivano in Italia e pranzavano alle cinque del pomeriggio con spaghetti conditi in insalata e bevendoci assieme un cappuccino.

Ma i tedeschi non hanno mai saputo godersi la vita e, infatti, i francesi, che la sono sempre goduta alle spalle degli altri Popoli europei (non si possono dimenticare le razzie predatorie di Napoleone ovunque portasse la sua armata), odiano gli Italiani e cercano continuamente di farci lo sgambetto perchè ci temono, soffrono la nostra Storia al punto da essersi inventati un fumetto, Asterix, che la manipolasse e facesse emergere un' inesistente rivincita dei loro antenati galli sui nostri Romani, soffrono la nostra cucina al punto da inventarsi semafori e indici di nocività che, guarda caso, colpiscono i nostri principali prodotti, soffrono la nostra fantasia nella moda, nelle invenzioni, nella cultura.

Non possiamo quindi meravigliarci se tedeschi e francesi  cercano di fregare nuovamente l'Italia proponendo Draghi al posto di una impresentabile Von der Leyen.

Nonostante Ursula abbia eseguito il compitino a lei assegnato di fedele esecutrice delle direttive di Berlino e Parigi, ormai è bruciata per aver fatto da parafulmine a troppe castronerie europee, dalla campagna vaccinale alla guerra contro la Russia a colpi di sanzioni boomerang.

Ma Draghi, no.

Non va bene in generale perchè, come abbiamo constatato in Italia, non esita a raccontare favole (se uno non si vaccina, contagia e viene contagiato, muore e fa morire ... preferite il condizionatore o la pace) per affermare una linea dettata dalle consorterie finanziarie.

Del resto Draghi non ha problemi per giungere a fine mese, quindi può benissimo chiedere sacrifici, facendo finta di sopportarne anche lui.

Ma Draghi non andrebbe bene neppure come commissario italiano, come forse vorrebbero che fosse considerato, perchè non risponderebbe al Governo Meloni, ma ad un disegno che vede l'Italia come pollo da spennare.

L'Italia in Europa dovrà inviare un commissario che dipenda, senza se e senza ma, dal Governo di Roma e soprattutto faccia gli interessi dell'Italia e non li annacqui all'interno di un maliteso senso di unione europea perchè, come spesso viene detto, un tedesco va in Europa da tedesco, un francese da francese e solo un italiano ricopre incarichi in Europa considerandosi europeo.

E' ora di finirla con nomine di soggetti che, poi, credono di essere prescelti dal Signore e non agenti dell'interesse nazionale italiano, nominati in quel ruolo da una Maggioranza che deve rispondere al Popolo Italiano.

Per la Meloni sarà difficilissimo dire di no a Draghi, ma se vorrà interpretare correttamente il mandato dei suoi Elettori non potrà essere parte di una maggioranza che riproduca quella disastrosa che vide in Italia Draghi guidare un governo con i cattocomunisti e quindi rieleggere Mattarella al Quirinale.

Draghi lo abbiamo già provato e la bocciatura di chi lo ha subito sulla propria pelle è nel risultato delle elezioni del 25 settembre 2022, quando tutti i partiti che sostennero Draghi hanno perso voti e seggi, compresi quelli che erano nella Coalizione di Centro Destra, vincente grazie al successo di Fratelli d'Italia perchè unico partito di opposizione a Draghi.

Sostenere Draghi, per la Meloni, significherebbe rischiare concretamente la stessa debacle che ha subito la Lega e per noi significherebbe la riduzione allo stato di sudditi nel nome di un qualcosa che non ci appartiene e che non persegue il nostro interesse.

16 aprile 2024

Vendere e privatizzare la Rai

I fiumi di parole che seguono la decisione di un presentatore di non sottoscrivere un contratto con la Rai e, invece, di accettare l'offerta ben più lucrosa (pare una remunerazione tre volte superiore) di una emittente privata, ripropongono la questione sulla Rai pubblica.

Programmi, radio e telegiornali, documentari, produttrice di film e telefilm e, soprattutto, dispensatrice di stipendi, la Rai, con i suoi quasi tredicimila dipendenti di cui circa duemila con la qualifica di "giornalisti", è uno degli apparati della pubblica amministrazione più soggetto alle influenze partitiche.

Ai tempi della prima repubblica si diceva che in rai assumevano dieci giornalisti così suddivisi: quattro democristiani, tre comunisti, due laico socialisti e uno bravo.

Considerando il livello delle trasmissioni, il più delle volte propaganda spazzatura a favore della sinistra, temo che non sia cambiato nulla da allora.

Il canone Rai fruiva, nel 2021, 1,7 miliardi, da quest'anno probabilmente meno, grazie al Governo Meloni che lo ha ridotto, come possiamo vedere dall'addebito nelle bollette elettriche.

Assieme alla pubblicità la Rai fattura 2,7 miliardi, più di Sky e di Mediaset (2,5 e 2), eppure ha un bilancio in perdita che richiede costante immissione di denaro pubblico per ripianarlo.

Ha ancora un senso la Rai pubblica, con tutti i suoi canali, costi e polemiche ?

No.

Vendere, anche a spezzatino, i vari assets della Rai significherebbe per lo stato incassare miliardi che sarebbero ben utilizzati mettendoli a decurtazione del mostruoso debito pubblico, cancellare il balzello del canone con un piccolo risparmio per gli Italiani, smettere di distogliere risorse per ripianare i debiti della Rai e far cessare ogni polemica sull'uso politico della televisione.

Se, infatti, tutte le emittenti fossero private, tutte dipenderebbero dalla raccolta pubblicitaria che segue gli ascolti e quelle che trasmettessero porcherie propagandistiche fallirebbero, come meritano, grazie alla inesorabile legge di Mercato e senza costi per lo stato.

Al contrario, se tutte le emittenti fossero private, lo stato potrebbe regolamentare, nell'interesse pubblico, la loro attività, da terzo super partes che non deve preoccuparsi della concorrenza e quindi senza sospetti di parzilità.

Probabilmente in un Mercato interamente privato, anche le retribuzioni di nani e ballerine sarebbero più contenute, evitando motivi di scandalo e di polemiche.

E forse tornerebbe in auge la qualità di un programma e non la sua finalità politica.

Con la Rai privatizzata e venduta, cesserebbero le polemiche di chi ha perso le elezioni e contesta a chi le ha vinte la legittima indicazione di una linea editoriale.

E vivremmo felici e contenti, guardando quello che scegliamo di guardare e di pagare, liberamente.

15 aprile 2024

L'unico tifo ammissibile è per l'Interesse Nazionale

La spettacolarizzazione delle azioni belliche, con riprese filmate che non si distinguono da spezzoni di film (e talvolta sono proprio spezzoni di film fatti passare per realtà) ha fatto perdere coscienza della realtà di una guerra.

Questo perchè, fortunatamente, sono state fino ad ora combattute fuori dai confini della Patria, all'interno dei quali abbiamo peraltro dovuto affrontarne alcune conseguenze in termini di azioni terroriste.

La lontananza di una guerra, a cominciare dalla prima che appartiene ai miei ricordi, quella del Vietnam, ha trasformato molti di noi in tifosi di una parte e dell'altra.

Una divisione politica marcata quando esisteva l'Unione Sovietica e che vedeva il partito comunista essere il tramite della propaganda di Mosca e Pechino e di tutte le bande terroriste (Ira, Feddayn, Tupamaros, Vietcong come recitava uno slogan nelle manifestazioni dell'estrema sinistra a fine anni sessanta e negli anni settanta) che hanno negli anni minato la coesione e la stabilità delle democrazie occidentali.

Crollato il comunismo, sono purtroppo rimasti i comunisti che si sono aggrappati ad un'altra unione, sovietica senza dichiararlo, quella europea.

In tale quadro hanno sposato, anche ufficialmente con la costituzione del pd, erede del pci, sotto le cui bandiere sono accorsi tutti i vecchi democristiani, non solo quelli di sinistra ma persino quelli creduti di "destra" come Casini, gli epigoni di una concezione assolutista del potere, di matrice teocratica e non politica, che toccò il suo apice con l'Inquisizione.

Il tifo è così diventato ancora più netto.

Da un lato i sostenitori di una Europa malamente intesa come dirigismo sovietico, guazzabuglio di norme, regolamenti, divieti, sanzioni, imposizioni contro i Popoli e le Nazioni d'Europa, per sottometterli a renderli nuovamente sudditi.

Oggi vediamo i cattocomunisti, un tempo pacifinti, sostenere lo sforzo bellico della Nato contro la Russia e tifare per un soggetto, Zelensky, che rappresenta il peggio dell'improvvisazione politica e verso il quale Obama e Biden potrebbero benissimo ripetere le parole che Roosevelt ebbe per Somoza, dittatore del Nicaragua.

Le tifoserie poi si spostano nel Medio Oriente, tra Israele e i musulmani, in Cina sullla questione di Formosa, in Sud America dove pro e contro Maduro sono gli stessi che si schierano, a parti invertite rispetto al presidente in carica, pro e contro Milei.

Sono balle quelle che recitano dei "valori" occidentali per il rispetto dei popoli e della libertà di scelta.

Non si capirebbe perchè gli stessi che che hanno sostenuto, a colpi di bombardamenti,  il diritto del Kossovo ad essere autonomo dalla Serbia, sostengano, a colpi di sanzioni, armamenti e finanziamenti, la pretesa dell'Ucraina di continuare a comandare nei territori russofoni che vorrebbero l'annessione a Mosca.

E' la stortura del tifo, che tanti danni provoca soprattutto in un periodo storico in cui tutti possiamo aprire il computer e scrivere quello che ci passa per la testa.

Ma c'è un tifo che è ammissibile e benedetto: quello per l'Interesse Nazionale.

Qual è l'interesse dell'Italia ?

A vivere in Sicurezza e nel Benessere, quindi tutto ciò che compromette il nostro Benessere e la nostra Sicurezza deve essere combattuto.

Noi abbiamo bisogno di materie prime e quindi perchè dobbiamo essere ostili alla Russia per una questione di possesso di territori lontani sui quali non possiamo avere alcuna pretesa ?

Perchè dobbiamo, con il nostro comportamento, regalare la Russia all'asse del male della Cina, dell'Iran, della Corea del Nord, di Cuba le cui azioni, le cui protezioni, i cui maneggi, compromettono non solo il nostro Benessere ma anche la nostra Sicurezza interna ?

Chi è che, a cominciare dal dirottamenti aerei degli anni sessanta, ha minacciato la nostra Sicurezza ?

Gli israeliani ?

No, i palestinesi.

Quindi perchè dovremmo assumere posizioni che perpetuino una tale minaccia, come vediamo quotidianamente anche per le azioni Houthy contro la libertà di navigazione e di commercio nel Mar Rosso che provocano conseguenze sul nostro stesso tenore di vita per i maggiori costi che comportano le importazioni ed esportazioni ?

E' l'Interesse Nazionale che deve essere la Stella Polare della politica di una nazione, a prescindere da simpatie e antipatie, da astratti e soggettivi concetti come giusto e sbagliato.

Perchè ogni parte asserisce e argomenta che è "nel giusto" e, allora, l'unico "giusto" è l'Interesse Nazionale.


14 aprile 2024

Scontro di debolezze

Nella notte l'Iran ha lanciato oltre 300 tra droni e missili contro Israele, quasi tutti (dicono il 99%) intercettati e abbattuti dal sistema difensivo ebraico, con il supporto di aerei degli Stati Uniti, del Regno Unito e della Francia.

Sarebbe la risposta all'azione mirata di Israele contro l'ambasciata iraniana di Damasco, quando ha abbattuto alcuni terroristi ed un generale dei pasdaran iraniani.

L'Iran si è affrettato a dichiarare vittoria e a considerare conclusa la sua ritorsione, sicuramente nella spernza che Israele, non avendo subito danni nè vittime, desista da una risposta militare.

In tal senso anche il debolissimo Biden sta premendo su Netanhyau, nel timore che Israele non si limiterebbe a lanciare un pugno di missili "ando cojo, cojo"  ma farebbe molto male all'Iran, magari distruggendo le centrali nucleari pronte a fornire a quello stato islamico bombe atomiche.

Personalmente non ci vedrei nulla di male a far arretrare di qualche mese la possibilità per uno stato come l'Iran di usufruire di armamenti nucleari.

E credo anche che l'Occidente dovrebbe dare il massimo supporto ad Israele che potrebbe, una volta per tutte, eliminare alcune organizzazioni terroriste come Hamas, Hetzbollah e Houthy.

Ma non accadrà.

Biden, ma anche gli altri leaders occidentali che ne avrebbero la capacità bellica, hanno completamente perso lo spirito che fece grande l'Occidente e la Civiltà che ne è derivata.

Dall'alta parte abbiamo un pugno di esagitati che si esaltano per aver sparato 300 missili e droni, senza danneggiare nulla, visto che sanno di non poter vincere contro Israele, come è stato dimostrato da tutte le guerre che hanno tentato e che hanno perso, lasciando sul campo anche vasti territori che, ora, reclamano inutilmente.

Tanto vale, per evitare rogne, lasciare loro l'illusione di aver punito Israele come voleva la retorica del loro capo religioso e politico.

Ad un Occidente debole perchè sono deboli i suoi leaders, si contrappone quindi un Islam cronicamente debole non solo militarmente, ma anche culturalmente, civilmente ed economicamente.

E' uno scontro di debolezze e, come sempre quando si confrontano due pavidi combattenti, dobbiamo aspettarci periodici rigurgiti accettando che prosegua lo stillicidio di azioni terroriste che, dai dirottamenti aerei a Monaco, da Fiumicino alle Torri Gemelle, dall'Achille Lauro al 7 ottobre, hanno sempre la matrice palestinese ed islamica.


13 aprile 2024

Gli ultimi danni della maggioranza Ursula

In sequenza il parlamento europeo, ormai scaduto e con una composizione che non rispecchia i sentimenti dei Popoli europei, ha approvato due raccomandazioni con la cosiddetta maggioranza Ursula.

Nella prima si approva un cosiddetto "piano migranti" che riguarda invece quelli che più correttamente devono chiamarsi CLANDESTINI, cioè persone che, senza averne il permesso, cercano di entrare illegittimamente e illegalmente in uno stato diverso dal loro.

Parte del provvedimento (quello che riguarda un maggiore controllo delle frontiere esterne) è positivo, ma l'intelaiatura rimane inquinata dalle teorie dell'accoglienza e dallo scarico del problema sugli stati di primo approdo che, per la posizione geografica di ponte sul Mediterraneo, vede l'Italia in prima linea.

E' il buonismo cattocomunista che ha rovinato le nazioni del nord Europa, ormai invase da stranieri che hanno fatto perdere non solo le caratteristiche etniche, culturali, umane, ma anche il benessere diffuso che aveva fatto di quelle nazioni un modello da perseguire ed oggi sono solo l'avanguardia del dissolvimento della nostra Civiltà.

Invece di difendere i confini, vengono processati quelli che cercano di impedire gli sbarchi e si chiede lo scioglimento dei partiti, come l'Afd tedesco, che chiedono di invertire la rotta rimandando a casa anche i clandestini legalizzati ex post.

Non ci sarà mai una soluzione se si continuerà a parlare di accoglienza e di distribuzione, perchè cambia poco se migliaia di clandestini si stabilizzino in Italia o siano mantenuti in Ungheria o in Germania o in qualunque altro lembo, anche il più sperduto, dell'Europa.

Cambierebbe la situazione se si decidesse di RESPINGERE i clandestini, fermandoli sulle coste di partenza, dove valutarne la qualità, la quantità, la convenienza e l'opportunità a concedere ad alcuni di loro, quelli maggiormente propensi ad integrarsi, accettando i nostri usi e costumi e senza pretendere di riprodurre da noi i loro, un accesso limitato ai tempi di una attività lavorativa.

Se quella dei clandestini è una questione oltremodo concreta, come possiamo vedere tutti noi passeggiando per le strade delle nostre città trasformate spesso in un ricettacolo di questuanti e assistiti a nostre spese, l'altra raccomandazione riguarda la sfera dei Valori.

Al seguito della follia di Macron in una Francia artefice prima della propia deriva, il parlamento europeo, con il voto addirittura di alcuni popolari, raccomanda di inserire nella carta dei diritti fondamentali, l'aborto.

Una pratica che, al massimo, può essere considerata, in casi circoscritti e limitati, una dolorosa necessità, ma mai potrà essere considerato un diritto il negare la possibilità di vivere, sopprimendo un bambino non ancora venuto alla luce, innocente, ancora indifeso e inerme nel grembo della madre.

Una raccomandazione che grida vendetta anche perchè vorrebbe imporre l'obbligo a procedere all'aborto, escludendo la possibilità per i medici di rifiutarsi di praticarlo con l'obiezione di coscienza.

In pratica non solo una licenza di sopprimere, ma anche un obbligo di eseguire la condanna a morte.

In ultimo non un provvedimento del parlamento, ma la conclusione di un iter che ha comunque visto il parlamento europeo in prima fila per devastare le nostre vite: la decisione sulle cosiddette case green.

A tale follia verde, le parole più sensate sono quelle del nostro Ministro dell'Economia Giorgetti: chi paga ?

Perchè a me potrebbe anche andare benissimo che si eseguano tutti i lavori necessari a trasformare il mio appartamento in un edificio ad emissioni zero, perchè non mi importa nulla come viene prodotta l'energia che mi riscalda in inverno, rinfresca in estate, fa funzionare tutti i miei elettrodomestici, ma non ho intenzione di sborsare neppure un centesimo, nè direttamente per pagare le ditte incaricate dei lavori, nè indirettamente con le mie tasse.

Se i lavori fossero pagati con una tassa di scopo a carico di tutti coloro (parlamentari, candidati, firmatari di liste, elettori, firmatari del 2 per mille) che sostengono i partiti favorevoli alla transizione verde, nessun problema. 

Ma non con i miei soldi.

Ci resta una speranza.

Che il 9 giugno sia eletta al parlamento europeo una maggioranza profondamente diversa da quella Ursula, che possa archiviare la stagione delle follie.

Perchè ciò accada occorre votare con la testa per quei partiti che hanno dimostrato nel corso degli ultimi cinque anni di seguire una linea affine ai nostri interessi, agli interessi reali, complessivi, dei Popoli e delle Nazioni europee. 


12 aprile 2024

Troppe norme e troppi controllori non servono alla sicurezza sul lavoro

Quattro sono i temi di cui vorrei scrivere oggi: la sicurezza sul lavoro, i due frettolosi pronunciamenti del parlamento europeo a fine mandato su clandestini e aborto (e connessi) e, tanto per cambiare, l'ennesimo episodio di malcostume politico che porta a dimissioni di politici che sono semplicemente indagati dalla magistratura con il corollario di bavosi giustizialisti.

Sperando di poter sviluppare gli altri temi nei prossimi giorni (anche se saranno diventati progressivamente superati, da altri eventi di interesse generale) inizio dalla sicurezza sul lavoro, anche perchè la vicenda trova nuova linfa da un incidente occorso nella mia provincia.

La sicurezza sul lavoro è un tema sempre verde, che i sindacati cavalcano in occasioni particolarmente sensibili e, come nei giorni di oggi, sfruttano per buttarla in politica, per portare fieno alla cascina cattocomunista come lo sciopero di ieri di Landini e Bombardieri, finalizzato unicamente ad attaccare il Governo di Centro Destra e non certo a formulare proposte positive per la soluzione del problema.

Alla fine non posso che concludere che è impossibile prevenire ogni eventualità di incidente, neppure bloccando completamente le attività per adempiere ad ogni più marginale adempimento che possa venire in mente ad un cervello particolarmente maniacale.

Fatalità, imperizia, superficialità e, ex contrario, persino eccesso di confidenza, sono sempre in agguato, soprattutto là dove si compiono azioni ripetitive, che si ritiene di aver assimilato e di esserne completamente padroni.

Questo non vuol dire che si debba rinunciare a perseguire una ideale, totale sicurezza, ma solo che, in presenza di un rischio sempre possibile e mai eludibile, occorre contemperare le esigenze di produttività e di sicurezza, accettando che quel rischio esista e possa, talvolta (pochissime volte considerati tutti i luoghi lavorativi che abbiamo in Italia, tanto vero è che ogni incidente diventa motivo di notizia da prima pagina cosa che non accadrebbe se fosse una occorrenza diffusa), concretizzarsi in un incidente.

In particolare non può esserci una legge uguale per tutte le situazioni lavorative, nè un esercito di guardiani, pasdaran della sicurezza del lavoro, che blocchino le attività produttive per eseguire tutti i controlli necessari ad autorizzare un cantiere.

Una delle storture che ho evidenziato negli anni della mia attività è la spasmodica ricerca di un soggetto cui accollare, a cascata, ogni responsabilità, cosa che va in parallelo con la ricerca rabbiosa di un colpevole dopo ogni incidente.

Se mai si avesse la sventura di voler prendere in parola Landini e applicare le sue teorie, l'Italia fallirebbe per il blocco di ogni attività in pochi mesi.

Landini dice quello che dice perchè non ha responsabilità, se non quella di indirizzare la cgil nei pascoli voluti dal pci/pds/ds/pd, con quella collateralità che inficia i principi enunciati come si è visto quando dalla cgil non arrivò neppure una flebile flatulenza contro l'estromissione dal lavoro e dallo stipendio di migliaia di cittadini lavoratori che non si erano sottoposti all'iniezione di stato.

Le troppe leggi uccidono non solo l'economia, ma anche la sicurezza stessa dell'ambiente di lavoro.

Probabilmente la sicurezza sul lavoro è materia troppo seria per lasciarla ai comizi dei sindacalisti ed è ora che torni di competenza aziendale, in un quadro normativo sintetico di carattere generale e più specifico per settori, di sanzioni che non lascino spazio a dubbi nè a scarichi di responsabilità che poi, come abbiamo sempre visto in ogni incidente, sono materia di sofismi da parte degli avvocati che allungano i processi fino alla prescrizione.

 

11 aprile 2024

Conferenza di pace senza un belligerante

Il ridicolo nella politica internazionale non ha mai un limite.

I parrucconi che vorrebbero insegnarci come vivere, non capiscono neppure che se vogliono che due parti facciano pace o, almeno, una tregua, occorre che siano ambedue coinvolte nelle trattative.

Invece viene annunciata in pompa magna una "conferenza di pace" in Svizzera per il conflitto tra Russia ed Ucraina ... senza la partecipazione della Russia.

Non si capisce bene se la Russia fosse stata invitata o, almeno, avvisata, pare di no, ma è certo che abbia annunciato di non parteciparvi perchè sarebbe una conferenza sbilanciata verso l'Ucraina essendo organizzata dagli Stati Uniti che sono il principale finanziatore e fornitore d'armi dell'Ucraina.

Non proprio una parte terza che possa mediare proficuamente.

Del resto non si vedono all'orizzonte mediatori, essendosi ormai tutti schierati con l'una o con l'altra parte in conflitto.

Questo accade quando incautamente si pensa di poter prevalere e si rompono, uno alla volta, tutti i ponti con l'altro belligerante che, tra l'altro, sembra in questo momento avere delle carte in più da giocare per il posizionamento sul campo.

Probabilmente l'Occidente, impegnato in una gara a chi la sparava più grossa in fatto di sanzioni e spirito bellico (gara vinta da quell'indiscusso campione di imbecillità internazione che è Macron che, con la sua proposta di inviare soldati in Ucraina, ha nettamente staccato Draghi con la sua illusione di sconfiggere la Russia a colpi di sanzioni e condizionatori) non ha pensato ad una opzione alternativa ed ha perso l'occasione per concludere una pace che, concedendo poco alla Russia (che in quel momento aveva, in pratica poco più della Crimea) adesso dovrà indurre l'Ucraina a concedere probabilmente le due regioni del Donbass per intero, con il rischio, continuando la guerra, di dover perdere anche Odessa.

Dopo aver regalato la Russia ai nemici dell'Occidente, i parrucconi democratici non sanno neppure come uscire dal tunnel in cui si sono cacciati per la propria inbarazzante incapacità.

 

10 aprile 2024

Il fardello del superbonus del Conte2

La presentazione del DEF da parte del Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, ha evidenziato che i nostri conti pubblici e, a cascata, tutti gli interventi necessari per far decollare l'economia e liberare le energie private in Italia, sono compromessi dal mostruoso fardello di 210 miliardi (per ora) causato dal superbonus del governo Conte2, quello, per intenderci, che imbarcava i cinque stelle, il pd ancora comprensivo di Renzi e l'estrema sinistra di Speranza e Fratoianni.

Credo che Giorgetti dovrebbe fornirci dei dati, scorporando quei 210 miliardi (e faccio grazia delle spese per trasporto, vitto, alloggio, cure e istruzione dei clandestini e per il reddito di cittadinanza) e vedremmo che ci sarebbe un ampio margine per dare un forte impulso alla nostra economia, a cominciare da una riduzione strutturale e importante delle tasse.

Ma, ovviamente, quei 210 miliardi devono essere coperti e, allora, perchè non addebitarli a chi li ha causati ?

E se il voto è segreto, non è comunque tanto difficile stilare un lunghissimo elenco di persone cui andare, in solido, a richiedere il rimborso.

I parlamentari, nazionali ed europei, dei partiti che erano in quel governo, i loro consiglieri regionali, comunali, di circoscrizione, i candidati nelle loro liste e i firmatari di quelle liste e, infine, tutti coloro che a quei partiti hanno, nella dichiarazione dei redditi, devoluto il 2 per mille.

Scoppierebbe una rivoluzione ?

Certo, perchè a nessuno piace grattarsi in tasca per pagare un debito così mostruoso, rimanendo indebitato, probabilmente, per tutta la vita.

Ma perchè dobbiamo pagare noi per i loro errori ?

E, poi, quello stesso governo e quello successivo, ci hanno insegnato che se qualcuno contesta un provvedimento anche il più contestabile, si possono usare droni, cani, manganelli e idranti per calmarne i bollori (chiedere per informazioni al signor Puzzer ed a tutti coloro che hanno rifiutato l'iniezione in cambio del green pass), colpendo anche nel reddito (vedi esclusione dal lavoro e dalla retribuzione dei non vaccinati).

Non accadrà, purtroppo, ma a quei 210 miliardi deve essere trovata una soluzione che non ricada in modo paritario anche su chi non ne è minimamente responsabile,non avendo votato quella legge e non avendo votato i partiti che sostenevano il governo Conte2 che ha inventato quella legge.

09 aprile 2024

Governare con buon senso è Buon Governo

Mentre i cattocomunisti e i loro vassalli si avvitano sull'antifascismo, i pronomi di genere, , il Governo di Centro Destra si occupa dei problemi concreti di una società sviluppata come l'Italia.

Così si cerca un difficilissimo equilibrio tra le esigenze di spesa (ogni categoria propone le sue richieste come l'ultima spiaggia) e quelle di un bilancio dissestato da undici anni di governi cattocomunisti ed al quale le mazzate finali sono state quelle del reddito di cittadinanza e soprattutto del superbonus al 110% che è già arrivato a costare a tutti noi più dei fondi ottenuti con il pnrr (la metà dei quali, poi, sono solo la restituzione di quanto l'Italia ha versato e verserà fino al 2026 nelle casse europee).

Il buon senso del Governo si vede nei provvedimenti assunti e proposti, ovviamente contestati dai cattocomunisti che si stracciano le vesti come se fossero flagellanti in punizione.

La linea del Buon Governo si articola su due direttrici.

Una politico istituzionale, tendente a rinnovare le sclerotiche burocrazie che affliggono il pubblico e le istituzioni.

In tale senso quindi deve essere interpretata la scelta di compromesso sul premierato (anzichè il presidenzialismo), l'autonomia differenziata (anzichè un forte federalismo), la riforma della giustizia (invece di una ben più incisiva rivoluzione con contestuale azzeramento dell'esistente, incluso il personale reclutato per concorso).

Altra direttrice è quella dei provvedimenti specifici, così il nuovo codice della strada, il decreto Cutro per dare ordine agli sbarchi dei clandestini e regole alle ong che deve essere integrata dagli accordi con gli stati africani che si affacciano sul Mediterraneo o di transito dei clandestini per fermare all'origine tale fenomeno.

Meno noti i provvedimenti a favore dell'industria del turismo, dell'agricoltura, dei disabili, della scuola e della sanità che, contrariamente a quanto viene affermato dai cattocomunisti, ha più finanziamenti in termini assoluti e persino percentuali (con eccezione dell'anno del covid, sul quale pesano i costi dell'epidemia e il crollo del pil sul quale calcolare la percentuale di spesa per la sanità).

In ultimo l'annunciato provvedimento sulle piccole sanatorie nelle case.

Questa mattina, nella trasmissione Caffè Italia, ho ascoltato illustrazioni sensate (da parte di chi opera nel settore, come il vicepresidente degli ingegneri e una notaio) e la solita pappardella di pura ideologia verde da parte dell'ex parlamentare Cento.

Perchè il provvedimento annunciato, ma non ancora noto nella sua articolazione, ha ottenuto il consenso di gran parte se non tutte le associazioni di categoria che si trovano impegnate nel settore e, tanto per cambiare, l'ostilità delle cosiddette associazioni ambientaliste che non si capisce a quale titolo si esprimano su una piccola sanatoria degli interni abitativi.

Quella dei cosiddetti ambientalisti è solo l'Italia del "no", quella che è contraria ad ogni intervento che ci consentirebbe di spiccare il volo.

Sono quelle del no al nucleare, no a gasdotti, no alle autostrade, no al riscaldamento perchè inquina, no alle auto e che si meritano da parte degli Italiani e degli europei tutti, un bel NO, non ti voto, alle elezioni.

Nella fattispecie, cosa che non sapevo, molti lavori, anche per il superbonus 110, si sono arenati perchè una specifica richiesta era che l'immobile fosse del tutto in regola, cioè che il progetto depositato al catasto dovesse corrispondere, al centimetro, con quello che è stato realizzato.

A questo si aggiunge la cosiddetta "doppia conformità", cioè che l'immobile deve essere in regola con le disposizioni esistenti al momento della costruzione e con quelle attuali.

Quello che viene proposto, come ha ben dichiarato il vipresidente degli ingegneri, non è (esemplicazione mia) sanare una successiva sopraelevazione ma se la luce della finestra sia in realtà di pochi centimetri maggiore o minore del disegno depositato in catasto.

Idem per tramezzi, porte, garage, cantine.

Io lo chiamo buon senso, che è il fondamento di qualsiasi Buon Governo.