Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 aprile 2023

E se l'Italia rinunciasse alla parte a debito del pnrr ?

Come noto i finanziamenti "europei" per il pnrr sono composti da una parte (poco meno della metà) a "fondo perduto", cioè non vengono richiesti indietro, non si pagano interessi e corrispondono, sostanzialmente, all'importo totale dei contributi che l'Italia verserà all'Europa fino al 2026.

In sostanza "a fondo perduto" si tratta di riprendersi i propri soldi, nessuno ci regala nulla.

L'altra parte è composta da prestiti che dovremo restituire ad un tasso di interesse sul cui onere si dibatte ancora.

Conveniente o meno che sia il tasso di interesse, resta comunque un debito da restituire maggiorato.

La quasi totalità degli stati, tutti i "grandi", hanno optato per incamerare solo la parte "a fondo perduto".

La megalomania di Conte e Draghi (e forse anche sottili, perfidi calcoli politici finalizzati a mettere in difficoltà chi sarebbe arrivato a Palazzo Chigi dopo Draghi) hanno fatto sì che siano stati predisposti sulla carta faraonici progetti per incassare di tutto e di più.

E adesso il Governo è impegnato a dimostrare che lo stato avanzamento lavori sia tale da consentire le erogazioni di quei soldi che dovremo restituire.

Non sarebbe meglio rinunciare alla parte a debito da restituire, incassare, come quasi tutti, solo quella "a fondo perduto" (cioè i nostri soldi) e concentrarsi su pochi progetti, qualificanti, fregandosene altamente della transizione verde che è solo un onere ?

Il fatto che Mattarella insista per l'utilizzo di tutti i fondi, stringendo così il cappio del debito al collo del Governo e quindi di tutta Italia, mi rende sospettoso e mi fa auspicare che la megalomania di Conte e Draghi venga smascherata e la Meloni decida di concentrarsi su pochi interventi (ponte sullo Stretto, riattivazione delle trivelle per estrazione del metano in terra e in mare, impulso per un programma di centrali nucleari di nuova generazione) usando i nostri soldi ed evitando nuovi debiti.

Tanto i cattocomunisti non sarebbero comunque contenti e ululerebbero come sempre.

29 aprile 2023

Come ridurre il debito

L'Unione del Male, con la sua politica dirigista di stampo sovietico, ripropone i vincoli di bilancio e, se verrà approvato il nuovo patto di stabilità, l'Italia dovrà, ogni anno, ridurre di circa 10 miliardi il proprio debito.

Sono personalmente convinto che uno stato sano, come una famiglia sana, non debba avere debiti, non debba spendere più di quanto incassi e non debba vessare i propri cittadini per poter avere sempre più soldi da spendere con tasse eccessive che superino l'antica decima romana.

E' esattamente il contrario di quello che vorrebbero i cattocomunisti che sono sempre con la mano tesa per infilarcela nelle tasche e scipparci qualche banconota da 100 euro.

Chiedono soldi (pudicamente chiamati "risorse", come i loro clandestini) per la sanità, per la scuola, per il sud, per l'accoglienza, per i trasporti, per questo e per quello e poichè il debito pubblico, soprattutto negli ultimi undici anni a guida cattocomunista, da Monti a Draghi passando per Letta, Renzi, Gentiloni e Conte2, è aumentato di circa mille miliardi di euro (da poco più di 1800 a poco meno di 2800) incluso il periodo di Draghi che, dall'alto del suo genio finanziario, lo ha incrementato, in soli 20 mesi di governo, di 180 miliardi, è lecito domandarsi come mai siano ancora con la mano tesa, pronta a sfilarci con destrezza il portafogli, ravanando nei nostri conti correnti come fece, una notte del 1992, l'ex presidente di tutto Giuliano Amato.

Allora sì, il debito deve essere ridotto, lo stato deve smettere di spendere e spandere e cominciamo con il ridurre il contributo per la burocrazia di Bruxelles: a cosa servono commissioni, parlamento, funzionari, burocrati, che sono solo la duplicazione, lautamente stipendiata, di quelli che già esistono in tutti gli stati dell'unione ?

E poi azzeriamo ogni spesa per i clandestini.

Ci impediscono, con leggi e sanzioni internazionali, di respingerli manu militari ?

Bene, se arrivano in proprio, una volta sbarcati e verificato che non portino malattie, espulsione immediata con biglietto pagato di sola andata verso il loro paese di origine.

Se non rispettano il foglio di via e restano abusivamente in Italia, cerchino a loro spese vitto, alloggio, cure, istruzione, ovviamente con l'ordine alle Forze di Polizia di impedire bivacchi e atti lesivi delle persone e delle proprietà.

Se invece sono portati in Italia dalle ong, restino sulle navi finchè le ong stesse non ne curino o il rientro ai loro paesi di orgine, o il trasporto, alloggio, vitto, cure presso strutture private delle ong, a spese delle ong, delle cooperative,del Vaticano e di quant'altri berciano in continuazione per accoglierli.

Li volete ? Li mantenete voi, con i vostri soldi  e non con le mie tasse e senza alcun contributo, neppure un centesimo, da parte dello stato, cioè nostro.

Siete buoni ?

Allora conquistatevi la santità con i vostri soldi, non con i nostri.

Credo che con quei due provvedimenti ci sia un margine sufficiente per ridurre il debito pubblico come preteso dall'Unione del Male e con un grande beneficio per tutti noi, senza aumentare, ma anzi diminuendole, le tasse e senza taglieggiare le pensioni e il loro adeguamento annuale all'inflazione, per tutti e per intero.

Poi, se vogliamo accelerare il rientro del debito, si possono mettere le mani sulla pubblica amministrazione e l'esercito di dipendenti che mantiene.

28 aprile 2023

Accelerare i tempi della decomunistizzazione in Rai

Ieri pomeriggio, verso le 17, ho acceso incautamente la radio ed ho avuto la sventuraa di ascoltare un monologo, fazioso e senza contraddittorio, dell'assessore alla sanità dell'Emilia Romagna.

Tre giulivi conduttori di una trasmissione pomeridiana, gli hanno aperto il microfono e gli hanno consentito quello che MAI viene consentito ad un qualsiasi esponente di Centro Destra: esporre, senza interruzioni, contraddittorio, nè commenti critici la propria opinione e richieste propagandistiche.

Nella fattispecie era una pretesa di ottenere finanziamenti ulteriori con la scusa dei costi del covid.

E' la mentalità degli amministratori rossi di Bologna che nei primi anni settanta fecero allegramente debiti a carico di tutti gli Italiani, consentendo ai cittadini di circolare gratis negli autobus.

Circostanza che fu perfettamente definita in una Tribuna Politica da Mariano Rumor, quando, a domanda su quanto fosse bello vivere a Bologna, rispose che Bologna poteva fare quello che faceva perchè era in una Italia democristiana, con Bologna che si indebitava e il resto d'Italia che pagava.

Infatti quando nel 1975 i socialcomunisti vinsero in varie altri metropoli come Roma e Napoli e il pci entrò, a cavallo del rapimento di Moro, nelle stanze del potere, cessò ogni gratuità.

A parte la pretesa di far pagare ad altri i propri debiti, quello che deve essere stigmatizzato è la faziosità delle trasmissioni rai che consentono una propaganda a senso unico, senza contraddittorio.

Urge che il Governo prenda  in mano il dossier Rai, perchè, da elettore del Centro Destra, sono stanco di pagare per favorire la propaganda cattocomunista.


27 aprile 2023

Possiamo salvarci solo fuori dalla Ue

Leggo che dei funzionari della burocrazia europea (dei funzionari !!! dei burocrati !!!) vogliono mettere alle strette il Governo Italiano sul Mes, chiedendo spiegazioni, pretendendo decisioni.

Ma come si permettono ?

I burocrati devono solo eseguire le disposizioni politiche.

In Italia come in Europa.

L'Unione Europea appare sempre più come una Unione del Male, dal sovietismo spinto con il suo dirigismo ottuso e burocratico.

Non mi viene in mente nulla, nessun provvedimento, nessuna direttiva, nessuna iniziativa che l'Unione del Male abbia assunto e ci abbia portato vantaggi, riduzioni di tasse, snellimento di procedure, maggiori forniture di materie prime a costi inferiori, presenza pacificatrice nel mondo, maggior Benessere, maggiore Sicurezza, difesa da assassini, ladri, rapinatori.

Al contrario tutto ciò che arriva da Bruxelles comporta maggiori oneri, restrizioni della nostra Libertà individuale e della nostra Sovranità Nazionale, maggiori costi, maggiori tasse e nessun intervento salvifico sullo scacchiere internazionale.

Le ultime notizie ci dicono che da Bruxelles ci impongono di spendere per rendere "verdi" le nostre case, le nostre automobili, senza alcuna necessità visto che di combustibile fossile ne avremmo ancora per decine e forse centinaia di anni.

Ripropongono il dirigismo economico mettendo il becco nel pnrr e ricattando gli stati sulle loro scelte.

Impongono risparmi, che si riducono in maggiori oneri per i cittadini, per raggiungere surreali percentuali di debito pubblico, degne dei fallimentari piani quinquennali della fu Unione Sovietica moscovita, di cui l'Unione del Male di Bruxelles è degna figlia.

Rifiutano finanziamenti alla Tunisia, ben sapendo che comporterà un incremento della invasione di clandestini, in base a pretese applicazioni di leggi sui diritti civili e umani, quando quelle stesse persone hanno ferocemente imposto un regime, con tanto di sanzioni, a quanti non si sono sottoposti alla cosiddetta vaccinazione per il covid.

E continuano a pretendere che si versino nelle loro casse soldi per mantenere una inutile e, anzi, nociva, burocrazia che, avendo a che fare con politici di quinta e sesta fila, trombati e riciclati (veggasi il commissario all'economia, l'italiano Gentiloni, sconfitto alle elezioni  del 2018 da presidente del consiglio e premiato con un ruolo inutile ma ben pagato per i servizi svolti sempre genuflesso verso i potenti) si permettono di pretendere dal Governo Italiano l'adesione al Mes per consentire al tedeschi di coprire i debiti delle loro banche con i nostri soldi.

Qualunque nazione che si rispetti, avrebbe preso cappello e se ne sarebbe andata mandando a quel paese burocrati, commissari, tedeschi e francesi con i loro vassalli.

Qualunque nazione che, però, avesse come stella polare l'Interesse Nazionale e, riconoscendolo nello stare fuori da quelle Sturmptruppen di Bruxelles, fosse unita in tale scelta.

Purtroppo il Governo Meloni non solo deve fronteggiare il nemico esterno e gli sgambetti di Bruxelles e delle consorterie affaristico finanziarie che si esprimono attraverso gli ignobili consigli finanziari delle presunte agenzie di rating internazionale che invitano a comprare bonos e vendere i Btp, ma deve anche guardarsi dal nemico interno che, pur di riprendersi quei posti ben retribuiti, è disposto, come sempre è accaduto in Italia, ad applaudire, chiedere l'intervento e salire sul carro dello straniero che scende a casa nostra, come fece Napoleone, vandalizzandola e sottraendoci i nostri beni.

Il Governo Meloni cammina su un filo sottile e c'è da augurarsi che sappia, anche accettando obtorto collo qualche compromesso, ottenere ben maggiori vantaggi, tenendo presente che, se proprio non vogliono patti tra pari, l'uscita dall'Unione del Male è una opzione perseguibile, a qualunque costo (e non solo economico).


26 aprile 2023

Parigi val bene una messa

Leggo che in molti sono rimasti delusi dalla partecipazione di membri del Governo alle manifestazioni del 25 aprile e, ancor più, dalle dichiarazioni che i vari La Russa, Meloni, Bignami e altri hanno rilasciato in tale circostanza.

Legittimo contestare la scelta operata, così come è legittimo rifiutarsi di genuflettersi alla vulgata antifascista.

Contrariamente a quanto dice Mattarella, la costituzione del 1948 non è antifascista e non è nata dai partigiani, bensì è una costituzione redatta da un gruppo di notabili che sapevano di avere sulle spalle una sconfitta militare e che, sotto occupazione angloamericana e per ispirazione dell'Unione Sovietica per alcuni, hanno costruito con l'intento di consegnare al mondo un'Italia piegata e rinunciataria.

Non è obbligatorio essere antifascista, nè per la costituzione del 1948, nè per le leggi ordinarie dello stato.

Quindi ognuno faccia, pensi e dica quello che vuole.

Diverso l'approccio di chi ha responsabilità di una comunità con Radici ben solide e che si è candidato, con successo, alla guida dell'intera Nazione Italiana.

Giorgio Almirante aveva già dato l'indirizzo: non rinnegare, non restaurare e, su tale indirizzo (a parte l'ultimo Fini sul quale è bene stendere un pietoso velo d'oblio) si è incamminata tutta la comunità della Destra che è ben più ampia, nel suo perimetro, di quei pochi, presunti nostalgici.

Giorgia Meloni ha scritto un bel commento al 25 aprile perseguendo tale indirizzo, altri si sono pronunciati con parole che sono sembrate stonate a tanti della nostra comunità.

Vorrei quindi ricordare un grande re francese, il primo della dinastia dei Borbone, Enrico IV di Navarra.

Chi, come me, è appassionato dei cicli di cappa e spada di Dumas, conosce bene quel periodo perchè Dumas, al netto delle sue passioni repubblicane e antimonarchiche, ha tratteggiato bene lo sfondo storico in cui ambientava i suoi romanzi.

Enrico IV era re di Navarra, ugonotto (protestante) quindi appartenente ad una minoranza religiosa e aveva diritto, alla morte dell'ultimo Valois, al trono di Francia, che gli era però interdetto per la sua appartenenza alla religione ugonotta.

Nel 1594 tagliò la testa al toro, abiurò, si dichiarò cattolico e fu uno dei più grandi sovrani francesi, tanto che persino un repubblicano antimonarchico come Dumas ne tessè l'elogio.

Grande sovrano, amava le donne (e ne ebbe un soprannome apposito) e grande politico, al punto da anteporre l'interesse della Francia ad essere governata unitariamente e pacificamente, al suo credo religioso.

Qualcuno può pensare che la sua abiura fosse convinta e sincera ?

No.

Ebbe conseguenze la sua abiura ?

Sì, solo positive, perchè gli ugonotti ed i cattolici ebbero la possibilità di praticare liberamente il loro credo e la Francia divenne (purtroppo: lo scrivo da Italiano totalmente antifrancese) una delle più importanti nazioni europee.

Le parole, le dichiarazioni, hanno un loro peso se poi incidono su questioni concrete, se invece rimangono scritte nell'aria (o anche nella carta) senza che, sia nero o sia rosso, possano incedere sul mondo reale, allora possono essere accettate in libertà.

L'antifascismo non ha alcuna utilità.

Il muro contro muro lo tiene solo in vita.

Adesso il Governo potrà lavorare sulle questioni importanti.

Dell'antifascismo se ne parlerà fra un anno e non scandalizziamoci se qualche parola che non ci piace sarà pronunciata anche dai nostri rappresentanti.

25 aprile 2023

Ma io non sono antifascista

Al di là di battute e vignette (e sono tante, per tutti i gusti e gli orientamenti politici !), tutti i giornali, cartacei, radio e televisivi, sono pieni di retorica sul 25 aprile.

Mi è piaciuto il messaggio di Giorgia Meloni che ho letto sul suo canale Telegram:

"Oggi all’Altare della Patria, insieme al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, per le celebrazioni del 25 aprile.

Da Presidente del Consiglio, ho affidato alle colonne del Corriere alcune riflessioni che mi auguro possano contribuire a fare di questa ricorrenza un momento di ritrovata concordia nazionale nel quale la celebrazione della nostra ritrovata libertà ci aiuti a comprendere e rafforzare il ruolo dell’Italia nel mondo come imprescindibile baluardo di democrazia. E lo faccio con la serenità di chi queste riflessioni le ha viste maturare compiutamente tra le fila della propria parte politica ormai 30 anni fa, senza mai discostarsene nei lunghi anni di impegno politico e istituzionale.".

Sobrio, istituzionale, una corretta e giusta evoluzione nel solco di quel "non rinnegare, non restaurare" con il quale Giorgio Almirante diede la linea, tanti anni fa.

Ho sempre condiviso l'aspirazione alla pacificazione nazionale e guardo con sospetto ai rigurgiti antifascisti che, da alcuni anni, sono montati come la panna.

Quando ero adolescente non era così.

Mi ricordo anche che mio padre, professore di Storia e Italiano, mi disse che, soprattutto nel primo dopoguerra, era difficile affrontare in classe l'argomento perchè erano presenti ragazzi che avevano avuti morti per mano di ambo le parti.

Quella delicatezza l'ho poi riscontrata in tutti i miei insegnanti, dai maestri elementari ai professori delle superiori di cui, peraltro, al di fuori dell'aula scolastica, erano note le simpatie politiche.

Non capisco perchè, dopo ottanta anni, il tema debba essere centrale, quando ormai i protagonisti diretti di quelle vicende sono morti o moribondi.

Sarebbe ben meglio argomentare sulle questioni concrete, su come respingere i clandestini per salvare la nostra Identità e le nostre Radici, su come stare in una europa che cerca di soffocare la nostra Sovranità e Indipendenza (e nomina i Di Maio a propri rappresentanti !!!), su come agire per salvaguardare Proprietà Privata, i Risparmi dei cittadini, garantire Lavoro a tutti e una Solidarietà che non sia inutile e dannoso assistenzialismo.

L'antifascismo non cambia di una virgola quei problemi e, soprattutto, non li risolve.

Per questo non sono antifascista, non è un tema che mi possa risolvere i problemi, oggi.

24 aprile 2023

L'Europa piccola, piccola dei Di Maio

Non è possibile ignorare la nomina di Di Maio a rappresentante europeo nel Golfo Persico.

Non è possibile perchè è talmente ridicola che è, infatti, notizia di apertura di giornali cartacei, radio e televisivi.

Di Maio non ha colpe se è quello che è, le colpe sono tutte di quelli che lo hanno e lo stanno coprendo letteralmente di onori e prebende, perchè dimostrano di essere al suo stesso livello.

Colpa primigenia di Grillo, che lo fece eleggere per due volta in parlamento e lo innalzò a portavoce del suo movimento, salvo poi vederlo abbandonare una nave che sembrava dovesse affondare.

Colpa di Draghi che lo ha proposto come candidato italiano (del suo governo !) a quel ruolo.

Colpa di Borrel che lo ha scelto tra altri presumibilmente della medesima levatura.

Colpa di chi ne approverà la nomina, forse sperando che mettendo uno come Di Maio in un ruolo di responsabilità, anche le proprie incapacità vengano occultate da quelle del nominato.

O forse perchè, come scrive Repubblica, si vuole inviare un messaggio al Governo Meloni, perchè approvi il Mes che serve ai tedeschi per salvare le sue banche ancora una volta con soldi nostri e perchè continui ad accogliere clandestini, accettando per l'Italia il ruolo di discarica europea.

E allora mi domando cosa ancora stiamo a fare dentro quella organizzazione.

Comunque sia la nomina di Di Maio è la cifra dello spessore di questa europa piccola, piccola di burocrati, di affaristi, di congiurati.

Triste epilogo per chi, una volta, andava in giro per il mondo a portare Civiltà e conoscenza.

 

23 aprile 2023

Il fare del Centro Destra contro le chiacchiere cattocomuniste

Il Governo Meloni è stato formato da ormai sei mesi.

Ancora pochi per vederne gli effetti concreti, ma abbastanza per osservare una tendenza non casuale, nè estemporanea.

Mentre i cattocomunisti si avvitano sull'antifscismo e il 25 aprile, del tutto estranei alla nostra aspirazione a Benessere e Sicurezza, il Governo Meloni è intervenuto su e con:

- 41 bis e sul "Caso Cospito"

- Decreto contro i rave party

- Aiuti per le bollette

- Valorizzazione dei prodotti italiani e difesa del vino

- Divieto di vendita e importazione di carne sintetica

- Equo compenso per i liberi professionisti

- Modifica dell'App18

- Abbattimento IVA su Pellet e su teleriscaldamento

- Innalzamento del tetto al contante

- tagli al cuneo fiscale (Costo del lavoro)

- Interventi per far partire le trivelle con sconti per le aziende energivore

- Superamento del Reddito di Cittadinanza nel 2023

- Salvataggio della raffineria di Priolo

- Alzate a 600 euro le pensioni minime per gli over 75

- Rottamazione delle cartelle datate e di basso importo

- Nuovo codice degli appalti

- Divieto dei cellulari in classe.

E' un elenco che ho copiato da un sondaggo nel quale mi si chiedeva quali fossero i provvedimenti di mio gradimento: tutti.

Alcuni di più, altri di meno, sono tutti provvedimenti che mi coinvolgono e che hanno, poco o tanto, un impatto sulla mia vita.

Cosa che non posso dire della verbosità contorta e da assemblea studentisca della Schlein che non ha argomenti da proporre, perchè l'antifascismo non incide e ancor meno interviene per risolverli, sui problemi dell'Italia e degli Italiani.

Il Governo Meloni opera, tra l'altro, in un clima ostile, dove Mattarella non perde occasione per esprimere la sua opinione (che è sempre quella della sinistra ...), incurante di dare all'estero una immagine dell'Italia divisa, un clima dove la stampa, la televisione, la radio, nani e ballerine tirano la volata ai cattocomunisti, sposandone le tesi più assurdamente anti italiane.

E' il frutto avvelenato di anni, decenni (ancor prima del governo Monti e seguenti fino a Draghi, in cui ol cattocomunismo ha fatto metastasi in tutti i corpi istituzionali e culturali della Nazione.

Recidere tutte quelle metastasi non sarà nè facile, nè veloce, per questo è apprezzabile l'impegno della Meloni e dei suoi ministri, le esternazioni del Presidente La Russa e dei vari ministri, ultimi Lollobrigida e Crosetto, che ci fanno ascoltare la voce dell'Italia sana, che produce e che ama la Patria.


22 aprile 2023

L'antifascismo che non c'è

Capeggiati dalla Schlein, i cattocomunisti, come una mandria dietro il capo branco che si butta nel vuoto, si sono lanciati a testa bassa per rivendicare l'antifascismo della costituzione del 1948.

Credo che quella costituzione debba essere archiviata, essendo superata e specchio di una assemblea costituente piegata dalla sconfitta militare e succube delle opposte influenze dell'Unione Sovietica e degli Stati Uniti.

Ma deve essere cambiata per scriverne una tutta nuova, più agile e flessibile, contenente unicamente i principi quadro della convivenza civile in Italia.

Non c'è infatti bisogno di scrivere una nuova costituzione per consegnare ai libri di Storia il passato.

Infatti, come ha giustamente detto il Presidente La Russa, la costituzione del 1948 non contiene affatto la parola "antifascismo" e se fosse vero, come dalla surreale interpretazione della Schlein, che è la costituzione stessa antifascista, allora l'articolo uno reciterebbe che "L'Italia è una repubblica democratica fondata sull'antifascismo".

Ma così non è.

Svelo una verità che i cattocomunisti stanno disperatamente cercando di nascondere: non è obbligatorio essere antifascisti per essere ottimi Italiani.

Anzi !

21 aprile 2023

Piccoli passi verso la rinascita della Nazione

Questa mattina ho avuto il piacere di trovare su Telegram il messaggio del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che ricorda i Natali di Roma.

Se il cambiamento ingrana a fatica, troppo lento per i nostri appetiti, dobbiamo riconoscere che il Presidente La Russa, il Ministro Lollobrigida e il Presidente Meloni, stanno coerentemente mandando messaggi che dimostrano come non abbiano perso di vista il fine di far rifiorire la nostra Nazione.

Presupposto per tale rinascita è la consapevolezza della nostra Storia, della nostra Cultura, della nostra Civiltà che affondano le loro Radici in quella Roma fondata, secondo Tradizione, il 21 aprile del 753 avanti Cristo.

Alla faccia degli sproloqui di chi vorrebbe cancellare i Nazionalismi e, con essi, la Storia, la Cultura e la Civiltà di Popoli e Nazioni.

20 aprile 2023

Parlano troppo e in troppi

Da quando sono in pensione ho avuto modo di disinnamorarmi della radio (della televisione lo ero già da tempo, tanto che oggi mi limito alle partite del Bologna ed a film e telefilm polizieschi, western e di fantascienza, che registro o estrapolo dai vari on demand per costruire la mia personale programmazione, aborrendo ogni trasmissione politica).

Ad ogni ora, in ogni momento, i giornali radio orari, sono inframmezzati da lunghe, inconcludenti, inutili verbosità di "esperti" e dei "giornalisti" rai che, spesso, si scambiano i ruoli nelle varie trasmissioni con i propri colleghi.

Si parla di tutto, a trecentosessanta gradi e non si conclude, ovviamente, nulla.

Abbiamo esperti della rava e della fava che, mi auguro, partecipino alle trasmissioni solo per solleticare il proprio ego e che non ricevano un gettone di presenza a carico di noi contribuenti.

Siamo giunti al punto che, ogni giorno, un "esperto", che sia economista, biologo, etologo, sinologo, meteorologo, infettivologo e aggiungete tutti i "logo" possibili immaginabili, deve inventarsi qualcosa per giustificare la sua presenza e, immancabilmente, deve alzare l'asticella dell'Apocalisse.

Analogamente quando si affrontano i temi politici, assistiamo, giorno dopo giorno, ad una angosciosa rincorsa dei cattocomunisti, a cominciare dalla Schlein, a spararla sempre più grossa, perchè diversamente non ricevono la dovuta attenzione e poichè i giornali radio e le trasmissioni dedicate sono programmati ad ogni ora, eccoli costretti ad alzare i decibel degli ululati, abbassando nel contempo la connessione della loro materia grigia, peraltro mai attivata.

Se andiamo ad ascoltare le colossali cazzate sparate dalla Schlein sul pnrr, i clandestini, la sostituzione etnica e il reddito di cittadinanza, tocchiamo con mano il basso livello raggiunto dalla politica.

Parlano, parlano, parlano, ma non agiscono e in più, ci sono vincoli, impedimenti, regolamenti che non sono solo quelli già debordanti della burocrazia interna, ma vi si sovrappongono quelli derivanti dal coacervo di interessi contrastanti di ventisette stati europei.

Salvini fu crocefisso quando disse che avrebbe voluto i pieni poteri, ma aveva ragione.

Non ne usciamo se non ci sarà uno (e uno solo !) che possa decidere e imporre le sue decisioni, giuste o sbagliate che siano.

Arrivano i clandestini ?

Mandate la Marina Militare a respingerli verso i porti di partenza, a tutti i costi.

L'Unione del Male ci sanziona perchè tuteliamo il nostro cibo, i nostri prodotti, i nostri balneari ?

Noi non paghiamo e non versiamo più le nostre quote, cosa ci fanno ?

Ci invadono militarmente come ha fatto (avendo peraltro qualche argomento da spendere) la Russia con l'Ucraina ?

E basta chiacchiere in radio e televisione, si voti una volta ogni cinque anni e poi si taccia.

19 aprile 2023

Profumo di Destra

Le sguaiate reazioni dei cattocomunisti alla perfetta esternazione del Ministro Lollobrigida, dimostrano, ancora una volta, che la sinistra alimenta tutto ciò che fa male all'Italia ed agli Italiani.

E' un dato di fatto che, se gli Italiani fanno sempre meno figli e nel 2100 saremo in nove milioni in meno con una età media di 53 anni e se continueremo a far sbarcare clandestini, il nostro calo e il loro aumento p
orta ad una prospettiva di sostituzione etnica e in Italia, fortunatamente quando io non ci sarò più, avranno messo le radici tutti coloro che dell'Italia, della nostra Storia, della nostra Cultura, della nostra Lingua, dei nostri Usi e Costumi, nulla sanno.

E' evidente che siamo ancora in tempo ad invertire la rotta che ci conduce al suicidio di una Nazione, ma avere una ampia minoranza di connazionali che sostiene la sostituzione etnica, senza rendersi conto di quello che comporta, ne è un ostacolo.

Perchè sempre e da sempre, è il tradimento di una parte della popolazione che fa crollare una Civiltà.

Il nemico interno è, quindi, il primo nemico dell'Italia e degli Italiani se vogliamo ancora essere una Nazione.

Ben vengano, dunque, tante esternazioni come quelle del Ministro Lollobrigida che servono a delimitare i confini tra noi e loro ed a risvegliare qualche coscienza da troppo tempo assopita.

18 aprile 2023

L'Italia vista dagli Stati Uniti

Film e telefilm, per la loro diffusione e la penetrazione anche inconscia che provocano delle tesi esposte, sono un veicolo di informazioni, spesso errate e di prospettive disastrose.

Da film e telefilm gli Americani hanno preso confidenza con presidenti donne e negri, con blitz militari, con l'uso spregiudicato dei computer e della finanza, fino ad arrivare all'odierna deriva "di genere", cancellazione della cultura e woke.

Così è sempre interessante guardare lo spettacolo, sempre filtrando i messaggi che arrivano e per uno come me, cui piacciono praticamente solo tre tipologie di spettacolo (western, fantascienza e polizieschi), è garantita una offerta ampia e soddisfacente.

Ciò non toglie che a volte, oltre al congenito e sempre presente infantilismo degli Americani, ci siano delle informazioni su come noi europei e Italiani siamo visti nel Nuovo Mondo.

Al sabato vengono trasmessi due telefilm su Rai2, FBI e FBI INTERNATIONAL.

Il secondo, spin off del primo, è alla seconda stagione e tratta delle attività di una squadra di agenti dell'FBI di stanza a Budapest che, con l'Europol, interviene quando sono coinvolti cittadini americani per dare loro assistenza e protezione.

Non so se esista tale squadra e, se esistesse, non mi scandalizzerebbe perchè ritengo doveroso che una nazione dia assistenza ai propri cittadini ovunque nel mondo.

La squadra agisce in tutta Europa e le polizie locali, dalla Grecia alla Spagna, dalla Romania alla Francia alla Germania e all'Olanda, non ne escono affatto bene.

Sabato scorso l'episodio era, per la prima volta, ambientato in Italia, a Milano.

Mi sono rimaste impresse le caratterizzazioni del Commissario di Polizia, che alla fine viene rivalutato perchè prende il coraggio a due mani e agisce anche contravvenendo alle indicazione del pubblico ministero e la figura della PM, praticamente demolita nel telefilm.

All'interno della vicenda vengono chiaramente fatte affermazioni per nulla lusinghiere verso il nostro sistema giudiziario (definito barocco e inquisitorio) e della legge (che se ben ricordo fu imposta negli anni settanta) in base alla quale la direzione delle indagini è affidata al magistrato e non alla Polizia.

Una visione del nostro sistema giudiziario e investigativo che lascia poco spazio all'immaginazione di un rapporto paritario e di una considerazione appena sufficiente e che si salva unicamente dando al commissario Italiano la opportunità di comportarsi "all'americana" agendo per il fine ultimo della giustizia e non applicando i dettami di leggi e regolamenti che rappresentano solo vincoli e ostacoli al perseguimento della giustizia stessa.

Purtroppo sono d'accordo con gli sceneggiatori del telefilm.

17 aprile 2023

La sinistra non ha coscienza nazionale

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ricordando con commozione il cinquantesimo anniversario dell'assassinio dei Fratelli Mattei, perpetrato da un gruppo di comunisti che non hanno mai scontato la loro pena perchè riparati all'estero, ha ribadito un antico auspicio, risalente a Giorgio Almirante, per arrivare alla pacificazione nazionale.

Anch'io vi ho creduto negli anni settanta e ottanta, ma vi ho rinunciato dal 1996, quando acquistai il primo computer personale con il quale ebbi la possibilità di toccare con mano l'ignoranza permeata di odio della sinistra, in forum e nei social media che sono arrivati nel tempo.

Nel tempo la sinistra, invece di lasciare ai libri di Storia le tristi vicende del 1943-1945, in mancanza di ideali e valori autentici, di argomenti e progetti per il futuro, si è arroccata nel bunker dell'antifascismo, ormai unico suo collante e base per la distruzione delle fondamenta valoriali dell'Italia.

Nell'ambito di tale quadro, i cattocomunisti partono dall'idolo d'oro dell'antifascismo per sposare tutte le iniziative che portano alla demolizione dell'Identità, dell'Indipendenza e della Sovranità Nazionale, incuranti di danneggiare l'Italia e gli Italiani tutti.

Così, persa la loro stella polare dell'Unione Sovietica, hanno sposato l'Unione del Male di Bruxelles e tutte le derive che cancellando la nostra Cultura millenaria, ci trasformano in animali in preda agli impulsi più bassi, privi di Radici Identitarie.

Ugualmente per quanto concerne i clandestini.

Appare evidente a tutti che l'immissione massiccia di estranei, non singoli, ma gruppi etnici consistenti, che non intendono abbandonare i loro usi e costumi ma pretendono che siamo noi ad adattare le nostre leggi alle loro usanze tribali, è una peste peggiore del Covid.

Eppure, quando un Governo che, dopo undici anni, è diretta espressione del Corpo Elettorale, tenta timidamente un approccio che, perfettamente in linea con la loro europa, cancelli quella aberrazione della protezione speciale, un unicum giuridico, che è un invito ai clandestini ad arrivare in Italia raccontando la rava e la fava con la certezza di essere accolti, la sinistra insorge, remando contro, mandando avvocati a consigliare i clandestini su cosa e come fare per ostacolare i rimpatri, creando una ribellione con le quattro regioni che ancora (purtroppo) amministrano e i sindaci delle citta da loro eletti grazie ai voti dei privilegiati delle ZTL.

La mancanza di coscienza nazionale trasforma i cattocomunisti nel nemico interno, un nemico che preferisce svendere l'Italia e l'Interesse Nazionale allo straniero, pur di impedire che si possano gratificare gli Italiani garantendo loro Sicurezza e Benessere.

E' evidente che se una parte consistente, ancorchè minoritaria, della Nazione, tramite il partito di riferimento dei cattocomunisti e i suoi cloni ancillari, tramite una stampa, una televisione che non fanno informazione ma propaganda, tramite una pubblica amministrazione che nel caos trova la giustificazione per perpetuare la propria inefficienza garanzia dei propri privilegi, rema contro, il compito di un governo, di qualsiasi governo, diventa mille volte più difficile.

Se vogliamo guarire dalla peste dell'invasione dei clandestini, cosa che può essere fatto non con le parole ma solo con la forza, bisogna, prima, sconfiggere il nemico interno che rema contro l'Italia e gli Italiani per essere uniti e compatti verso gli stati stranieri che hanno tutto da guadagnare nel trasformare l'Italia nella discarica dei clandestini.

16 aprile 2023

Così la sinistra attizza le divisioni tra Italiani

Il sindaco cattocomunista (che è stata anche presidente del pd) di un paesino in provincia di Bologna che fu teatro di una feroce rappresaglia tedesca, sembra aver dichiarato di non volere sul palco per i comizi del 25 aprile nè il Presidente del Senato Ignazio La Russa, nè il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni (l'Anpi, a supporto, ha aggiunto pure il Presidente della Camera Lorenzo Fontana).

Il messaggio è che chi ha votato per La Russa, Fontana e la Meloni, consentendo loro di ricoprire l'attuale ruolo (la maggioranza degli Elettori), non è invitato a tale celebrazione.

A parte la considerazione polemica per cui non è detto che La Russa, Fontana e la Meloni abbiano il desiderio di salire su quei palchi, nè che noi Elettori del Centro Destra abbiamo ugual desiderio di partecipare ai cortei (ma rivendico il diritto alla libera scelta individuale) le parole del sindaco di Marzabotto rinfocolano le divisioni tra Italiani su questioni ormai superate e che dovrebbero essere lasciate ai libri di Storia.

I nostri problemi si chiamano clandestini, debito pubblico, inefficienza della pubblica amministrazione, lavoro, sicurezza nelle strade e nelle case, finalizzando il tutto a raggiungere il massimo del Benessere per gli Italiani, TUTTI gli Italiani, che aderiscano o meno alle manifestazioni per una data che l'esito di una guerra vuole Festa Nazionale, ma che non tutti, legittimamente, la sentono tale.

La fuga nel passato del sindaco di Marzabotto è solo la rappresentazione confessoria di una manifesta incapacità (peraltro conclamata con gli esiti di anni di fallimentare governo) della sinistra di affrontare i problemi del presente per costruire l'Italia del futuro.

15 aprile 2023

Chi lascia la via vecchia per la nuova ...

Nell’ultimo mese sono stato impegnato nel cambio dell’operatore telefonico, internet e wifi di casa, “felicemente” conclusosi ieri.

Non avevo mai, prima d’ora, proceduto a cambiamenti di utenze telefoniche, elettriche, gas e neppure dell’operatore del cellulare, sempre quello dal 1996.

L'occasione è utile per un commento sulle migliaia di offerte che, con il mercato libero di luce e gas in corso, quello della telefonia già da anni presente e quello dell'acqua in divenire, ci vengono proposte.

A parte il risultato finale che è più che soddisfacente, suppongo che tutte le Compagnie principali, abbiano il medesimo schema operativo.

Offerta su vari canali e quando lo sventurato risponde positivamente, viene immesso in un girone infernale dove non si ha un interlocutore che conosca la sua pratica, ma una sequela di addetti, sempre diversi, che, sì, per richiamare richiamano, ma iniziano sempre con un "ho rilevato una richiesta di ricontatto, in cosa posso esserle utile ?", così che è necessario sempre ripetere la storia dall'inizio per poter svolgere un passo avanti.

Spesso quegli addetti sono ragazzi che, presumo per poche lire, anzi euro, affrontano la questione in base un protocollo che prevede una serie di domande e di attività, tutte basate su quello che risulta loro al computer.

Se arriva una domanda al di fuori di quelle più frequenti, vanno nel pallone e balbettano risposte indicate per altre situazioni.

Poi c'è la adorazione del dio computer che, nella fattispecie, è "sistemiamo tutto da remoto".

Quando talvolta (forse anche di più non ho dati) sarebbe sufficiente "far uscire" il tecnico che, in poco tempo, risolve una questione bloccata da quasi due giorni o più.

Come è capitato a me che, dopo aver insistito per più di un giorno per una verifica sul campo di un tecnico in carne ed ossa, finalmente si sono decisi ad attivarlo e quindi ha risolto il problema che era relativo alla configurazione di una porta nell' "armadio" esterno delle linee telefoniche.

Ma ci sono volute almeno sette telefonate, tra fatte e ricevute, in un giorno e mezzo, per vedere risolto il problema, dopo tante arrampicate sugli specchi con la più classica delle operatività, che chi, come me, ha passato quasi 40 anni in un ufficio, sa benissimo: stacca il cavo, riattacca il cavo, prova a spegnere, riaccendi ... tutto come da protocollo.

Per non parlare della quantità di errori che vengono fatti nella contrattualizzazione online, tutti dovuti a superficialità, improvvisazione, frenesia di concludere per passare al contratto successivo degli operatori e alla disorganizzazione dei call center tutti orientati non a fornire un servizio di qualità, ma a "mandare avanti" la pratica nel minor tempo possibile per il maggior guadagno possibile.

Nella mia esperienza lavorativa se avessimo messo in atto quel tipo di operatività, i ricorsi arbitrali e giurisdizionali avrebbero sepolto l'intera azienda.

E non capisco perchè su tutto questo le cosiddette associazioni dei consumatori che appaiono sui giornali ogni giorno, non ne denuncino la stortura.

Alla fine si arriva, perchè ci si arriva e capita anche di essere pienamente soddisfatti del nuovo prodotto, ma ... che fatica !






09 aprile 2023

Pasqua di speranza

Ci sono notizie che riconciliano con la politica e ci rendono orgogliosi di essere Italiani.

Ci sono notizie che ci ricordano come non sia inutile votare.

Ci sono notizie che aprono la porta alla speranza che la deriva occidentale abbia una fine.

Buona Pasqua !