Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

21 maggio 2024

L'inaffidabilità degli organismi internazionali

Nei romanzi e film di fantascienza, si vagheggia una Terra unita da cui l'Uomo parte alla conquista delle galassie.

Il presupposto, la visione, è fondata su una Terra in cui i popoli si rendono conto del pericolo di distruzione totale e scelgono di avviare un'era di collaborazione e di pace sotto l'illuminata guida di presidenti ecumenici che stiano bene a tutti (e che il più dellevolte hanno nomi inglesi, ma questo è un altro discorso).

Probabilmente tale visione deriva dalle fantasie degli autori che sognano la Terra di un'altra dimensione, perchè nella Terra della nostra dimensione gli organismi internazionali sono composti da soggetti che probabilmente non otterrebbero neppure il voto dei propri condomini.

Abbiamo una onu estremamente costosa, che si mantiene sui contributi di una trentina di stati, che vengono sistematicamente messi in minoranza dalla scelta di votare per teste e in cui è da tempo sotto contestazione il consiglio di sicurezza dove cinque stati hanno il potere di veto, cioè l'unico sistema in grado di porre un limite all'oclocrazia dilagante in tale sede.

L'onu è una organizzazione più dannosa che inutile, come dimostra la faziosità del suo segretario generale che, invece di mediare, di cercare di unire, prende posizione a favore di una parte, come fa, sistematicamente, contro Israele, rinunciando al suo ruolo super partes che, unico, gli consentirebbe di avere quell'autorità morale per indurre i contendenti alla pace (infatti la pace non arriva mai grazie all'azione dell'onu).

Dall'onu si dipartano varie altre organizzazioni internazionali di cui potremmo fare a meno, con grandi risparmi di risorse e di fuorvianti chiacchiere.

Ad esempio l'oms, la organizzazione mondiale della sanità, che adesso pretende di imporre un regolamento che sottragga il potere decisionale ai governi eletti dai popoli, per affidarlo ai burocrati autorefenziali da cui è composta.

Ma l'organismo internazionale meno affidabile è il tribunale internazionale.

Ancora una volta un magistrato, non importa da dove provenga, cerca di arrogarsi il diritto di sovvertire e rovesciare la scelta effettuata da un popolo sovrano.

Non è il tribunale dell'Aja a dover decidere eventuali responsabilità del Primo Ministro Israeliano Netanyahu, ma solo il suo Popolo attraverso il voto.

Altrettanto dicasi per il Presidente Russo Putin contro il quale, come per Netanyahu, è stato richiesto (e nel caso di Putin già emesso) un mandato di arresto internazionale.

Questa smania dei magistrati di mettere sotto processo gli eletti dal popolo è pericolosa, sia quando si tratta di un sindaco che di un primo ministro o presidente e non può essere condivisa, soprattutto quando, come nel caso di Netanyahu, si equipara il Primo Ministro Israeliano e il suo Ministro della Difesa, ai terroristi.

Finchè gli organismi internazionali si comporteranno come parti in causa, gonfiando il petto come tacchini per rivendicare una supremazia (che non hanno) su chi è eletto dal Popolo, il sogno di una Terra unita alla conquista dello Spazio, resterà solo una visione ristretta ai confini della Fantascienza.

20 maggio 2024

L'unica salvezza è fuori dall'unione europea

Tra ieri e oggi, con l'intervento del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni al Congresso di Vox e con l'editoriale di Maurizio Belpietro ne La Verità, è stato esposto il programma essenziale per le prossime elezioni.

I due interventi sono complementari, la Meloni che contesta la follia del green deal, i suoi costi, la sua inefficienza, le ripercussioni sul lavoro e sulle imprese, Belpietro che sintetizza i 70 miliardi di motivi che ci dovrebbero indurre a votare alle prossime elezioni europee per Fratelli d'Italia o Lega.

Entrambi hanno 70 miliardi e molti più di ragione, ma tacciono, per non essere crocefissi sulla via di Bruxelles come accade a chiunque osi mettere in dubbio la santificazione dell'europa, sulla questione che resta alla base di tutto e la cui soluzione, da sola, spazzerebbe via ogni preoccupazione ed ogni freno: l'appartenenza alla unione europea.

Tutte le nostre principali difficoltà derivano dall'essere stati imbrigliati, dall'aver tollerato che ci mettessero un cappio al collo, nel nome dell'Europa unita.

Che poi, unita non è visto che tutti cercano di farsi i propri interessi sulla pelle altrui.

Montanelli scriveva che un francese andava in Europa da francese, un tedesco da tedesco e un Italiano da europeo.

Ecco il grande vulnus dell'Europa per noi Italiani: Gentiloni non fa gli interessi dell'Italia, come prima di lui non li hanno fatti la Mogherini o Draghi.

In un tweet su X il senatore Borghi, ad uno che criticava la sua legittima proposta di togliere l'obbligo di esposizione della bandiera europea accanto a quella Italiana, domandandosi come avremmo pagato, senza l'Europa, sanità istruzione, cantieri, rispondeva: con i 132 miliardi che avremmo risparmiato in contributi all'unione.

Precisando quindi che se noi versiamo 100 al bilancio dell'Europa e ne abbiamo indietro 70, vuol dire che ogni anno sottraiamo risorse Italiane alle spese in Italia a beneficio di stati stranieri o, peggio ancora, della burocrazia di Bruxelles, palazzi, commissari, parlamentari, spese di rappresentanza, remunerazione, galoppini vari.

Quello che ha detto la Meloni ieri e che oggi ha scritto Belpietro è verissimo e, almeno, dobbiamo cercare di limitare i danni, ma la vera rinascita arriverà solo se avremo la forza di uscire dall'euro e da questa unione europea dirigista, sovietica e perdente.

19 maggio 2024

La dittatura delle minoranze

Il dibattito tra i due leaders dei maggiori partiti, accreditati di circa il 48% delle intenzioni di voto, non si farà perchè i leaders nanerottoli si sono opposti.

E non è che si sia opposta una coalizione Brancaleone che però ha più del 50% dei voti, no, perchè due partiti minori, accreditati di un 11% complessivo che porterebbe i favorevoli al dibattito a quasi il 60%, si erano dichiarati favorevoli, ma il dibattito non si fa perhè quei partiti che rappresentano il 40% delle intenzioni di voto sono numerosi, piccoli ma numerosi (e rumorosi) e la votazione non è in base al peso del partito, ma per teste.

 Come all'onu dove, almeno, che un consiglio di sicurezza con il diritto di veto attribuito a cinque nazioni.

In un condominio, un solo condomino può opporsi alla trasformazione del riscaldamento centralizzato in autonomo, alla realizzazione di una innovazione anche se, migliorando l'estetica e rendendo più fruibile il bene, farebbe aumentare il valore dell'immobile almeno di quanto si spende in più per tale lavoro.

Sono solo due esempi di come un mal riposto garantismo (che non si vede nelle cose importanti come quando si accusa qualcuno di qualche reato e lo si spedisce in galera preventiva, chiedendone persino le dimissioni dai suoi incarichi) a presunta tutela delle minoranze, blocchi ogni sviluppo della società.

Poi si possono citare le opere pubbliche, dove basta un comitato di un pugno di cittadini per farle saltare o renderle più onerose per tutti.

E si possono citare le pretese di imporre le proprie dottrine, forzando e rendendo quasi obbligatorio il propio minoritario (almeno spero, per il futuro dell'Umanità !) orientamento sessuale.

E' la dittatura della minoranza che ha rallentato lo sviluppo civile della Società Occidentale e che, anzi, ne mina alle fondamenta l'esistenza stessa.

Siamo in quella che Polibio, nella sua teoria dell'anaciclosi, chiama oclocrazia, cioè dominio delle masse sopra leggi e potere costituito, che è la degenerazione della democrazia.

E se non si riuscirà a superare il tappo imposto da un ottuso ecumenismo verso le minoranze, ricominciando il ciclo virtuoso previsto da Polibio, la nostra Civiltà sarà travolta da quelli che non sono frenati da simili paturnie.

18 maggio 2024

Votare serve sempre

L'Italia non ha firmato la dichiarazione europea sui cosiddetti diritti per gli omosessuali.

Il coro dei lamenti si è alzato dall'opposizione cattocomunista e grillina, ampliato dai megafoni della stampa.

E' la dimostrazione che votare, con la testa, serve.

E' servito negli anni bui per rallentare e non far approvare provvedimenti similari (veggasi ddl Zan) a maggior ragione è utile oggi per respingere i tentativi delle lobbies omosessuali per far passare per diritti quelli che sarebbero solo privilegi a loro favore oltre a bavagli alle libere opinioni.

Anche se la non firma di tale dichiarazione fosse l'unico (e non è così: ce ne sono molti altri !) aspetto positivo di questo Governo, sarebbe ampiamente sufficiente per votare nuovamente Fratelli d'Italia o Lega.

L'astensione o un voto più marcatamente identitario attribuito ad uno dei partiti abbondantemente sotto quorum, monotematici, che si riempiono la bocca con le critiche verso Meloni e Salvini perchè sono incontentabili e vorrebbero sempre "di più" e "meglio", non ci avrebbe salvato da una firma che avrebbero apposto Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte e Draghi e tutti quelli riconducibili alla loro parte politica.

Il Governo Meloni rappresenta, al meglio possibile, nel modo più concreto, quella Tradizione Identitaria che appartiene alla nostra Nazione e fa di noi un Popolo civile.


17 maggio 2024

I nani della politica

Nell'epoca dell'informazione continua, bombardati come siamo da ogni tipo di notizie, reputo fondamentalmente inutile ogni trasmissione radio televisiva che tratti di politica.

Quei programmi si trasformano, complici i conduttori faziosi e pendenti generalmente a sinistra, nella versione più volgare possibile dell'antico prototipo: A bocca aperta di Gianfranco Funari.

Radio e televisione dovrebbero solo fornirci un riassunto ragionato delle notizie, poi siamo noi a formulare le relative valutazioni e trarne le conclusioni.

Ma se proprio vogliamo un approfondimento politico per ascoltare i programmi e le critiche reciproche stando passivamente seduti in poltrona, il dibattito a due, tra i Leaders dei due maggiori partiti che rappresentano le due parti contrapposte, è l'unica strada.

Perchè consente di sviluppare gli argomenti e perchè il conduttore riuscirebbe ad imporre un ordine negli interventi, senza urla, senza sovrapposizioni, senza prevaricazioni.

La scelta di un dibattito a due tra la Meloni e la Schlein era quindi la più logica, opportuna, comprensibile.

I nani della politica si sono opposti e, in una società malata di demagogia, dove chi giudica, in ogni settore, non è all'altezza del ruolo, nano pure lui, l'organismo di controllo, con una decisione degna di Ponzio Pilato, ha imposto il consenso della maggioranza dei partiti, facendo saltare il confronto.

Un confronto che sarebbe stato un vantaggio solo per la Schlein, visto che tutti danno la Meloni per superiore nella dialettica e nella conoscenza dei temi, che avrebbe potuto non solo dimostrare di essere all'altezza del ruolo, ma che, accettando il dibattito, aveva dimostrato coraggio nell'affrontare una sfida improba.

Ma Conte e anche Calenda, Tajani e il duo Fratoianni e Bonelli, non ci sono stati, mostrando il loro nanismo politico e intellettuale.

Non ho capito la posizione di Renzi, che ha sempre criticato il dibattito a due che lo escludeva, ma poi ha fatto votare il suo partito a favore del confronto.

Onore per Salvini che si è dimostrato un Capo degno perchè, pur escluso in quanto è la Meloni il Capo della Coalizione, ha dimostrato di saper accettare un ruolo subordinato e, come è noto, solo chi sa obbedire può anche comandare.

Negli Stati Uniti, il dibattito è a due, tra i candidati presidenti dei due maggiori partiti.

Ed è a due il dibattito tra i candidati vicepresidenti, esattamente quello che Salvini ha proposto a Conte che è vilmente fuggito dal confronto.

Conte, ma anche Renzi e gli altri nani, vorrebbe il circo Medrano della politica, con un salone dove fossero presenti tutti i leaders dei partiti, così nella confusione non ci si accorgerebbe delle sue imbarazzanti amnesie e ignoranze.

Mi auguro che sia rifiutato tale dibattito, perchè ai nani della politica non deve essere concessa alcuna tribuna nè la Meloni e Salvini dovrebbere fare da traino alla visibilità di chi ha già dato prova della sua inettitudine e dannosità, come dimostrano i 220 miliardi a debito del bilancio dello stato provocati dal superbonus di Conte.

16 maggio 2024

Da Sarajevo a Bratislava

L'attentato di ieri al Primo Ministro Slovacco Robert Fico, ha numerosi e importanti precedenti.

La pessima abitudine di voler cambiare una linea politica a colpi di pistola e di attentati, apparteneva una volta alle frange estremiste.

Un anarchico fu l'assassino del nostro secondo Re, Umberto I, mentre la Grande Guerra iniziò con l'attentato del nazionalista serbo Gavrilo Princip. all'erede al trono l'Arciduca Francesco Ferdinando.

Se sono ancora oscure le trame che portarono all'omicidio del presidente Kennedy, quello di Aldo Moro porta indelebile il marchio di fabbrica comunista delle Brigate Rosse.

Stupisce quindi leggere che il criminale che ha sparato a Fico sia un "liberale" di sinistra (già "liberale" e "sinistra" assieme mi sembrano un ossimoro, anzi una alucinazione che giusto uno come Zanone aveva potuto spacciare, coniugandola assieme in Italia) che dovrebbe appartenere al filone di quelli che "non condivido la tua ideama darei la vita perché tu la possa esprimere" e non a quelli che provano a togliere la vita a quelli di cui non condividono le idee (vincenti nell'elettorato).

Probabilmente è un "salto di qualità" al contrario, tipico del mondo al contrario, indotto da una martellante propaganda che attribuisce la responsabile dei mali del mondo a chi, come Fico, non è allineato alla narrazione di quelli che spediscono bombe umanitarie, che bombardarono la Serbia e adesso sostengono l'Ucraina, che ci hanno imposto confinamento e punture, quelli che decidono che dobbiamo spendere migliaia di euro per cambiare automobile, casa e persino cibo.

Mi sembra evidente che, a forza di alzare l'asticella delle invettive contro chi non la pensa come chi si ritiene depositario della verità assoluta, si possa passare dal dissenso politico, all'aggressione a martellate sulla testa per arivare a sparare nel tentativo di far scomparire "democraticamente" chi vorrebbe riportare il mondo sui binari della Tradizione e del Progresso.

La flebile condanna dell'attentato, che se fosse stato fatto da un elettore conservatore o identitario verso un Macron, uno Scholze, un Sanchez avrebbe portato allo sciopero generale in tutta Europa e alla messa fuorilegge del partito di riferimento del criminale, dimostra come ci si sia assuefatti alla violenza, che da verbale diventa, senza che si faccia una piega, fisica.

E' un percorso che abbiamo vissuto in Italia e che stiamo rivivendo, come attesta l'assoluzione di quella signora che definì il Ministro Lollobrigida "neohitleriano": non è diffamazione.

Non sanno neppure comprendere le conseguenze delle loro parole e delle loro sentenze.

Se non è diffamazione definire "neohitleriano" un Ministro, allora significa che è stato sdoganato e riammesso alla legittimità politica Hitler ed il nazismo.

Andiamo così, allegramente, di corsa verso il baratro.

 

15 maggio 2024

Supebonus spalmato su 10 anni

Sembra che siano state superate le obiezioni di Forza Italia alla spalmatura in dieci anni dei costi dal primo gennaio 2024 del superbonus di Conte.

L'ammazza bilancio inventato dal governo giallo rosso (Conte presidente, Gualtieri ministro dell'economia) viene così incanalato verso un minor impatto distruttivo dei conti economici dell'Italia rispetto a come la incompetenza del governo Conte2 e l'ignavia del governo Draghi lo avevano lasciato.

Dai dati che si possono leggere sui quotidiani, i contratti, le domande, le opere sono state meno di mezzo milione, riguardanti meno del 3% del patrimonio immobiliare italiano.

Per quella piccola fetta di fruitori, il bilancio dello stato è, ad oggi, gravato di un debito ulteriore di 220 miliardi.

Ricordo che il nuovo patto di stabilità, di poco migliorativo rispetto a quello precedente, ci imporrebbe la riduzione del debito di cento miliardi, la metà di quelli da mettere in conto a Conte.

Il Governo Meloni, sin dalla sua formazione ha cercato di affrontare il problema, suscitando le querimonie di chi si sente danneggiato, inclusi i condomini, gli amministratori degli stessi e i soggetti che hanno acquistato il credito come le banche.

Sono tutti soggetti che hanno lautamente guadagnato, assieme ai costruttori che ugualmente piangono miseria adesso che non ci sono più o sono ridotte le agevolazioni.

Mi sembra giusto che, nel momento in cui si affronta il problema, venendo al pettine quei nodi che Conte e Draghi non hanno voluto e saputo affrontare e risolvere (il primo, tra l'altro, causandolo e non pentendosene, cosa ancora più grave per uno che si candida a ripetere la sua devastante esperienza governativa) a pagare siano non tutti i cittadini, ma quelli che finora hanno goduto dell'addebito al prossimo di tale costo.

Se ne facciano una ragione.

14 maggio 2024

Il ritorno della naja

Si torna a parlare di servizio militare obbligatorio.

Il Ministro Salvini ha ipotizzato una proposta per sei mesi di servizio pubblico per la comunità, lasciando molto nel vago se lo si deve intendere come servizio in armi o disarmato.

In precedenza il Ministro Crosetto aveva apertamente dichiarato che, in caso di guerra, non abbiamo riservisti che possano dare supporto ai professionisti sui quali, oggi, si basa la nostra difesa.

Il servizio militare come lo feci io nel 1979 non sarebbe riproponibile se non con profonde modifiche, fondamentalmente in relazione all'addestramento all'uso delle armi.

Allora la maggior parte dei militari di leva svolgevano servizi di caserma, pochi addestramenti fondati sul risparmio delle munizioni.

Alcuni miei amici mi raccontarono di aver sparato appena un caricatore di Garand (sei colpi) in tutto l'anno di servizio.

Io fui, sotto quell'aspetto, un po' più "addestrato", perchè destinato in Cavalleria, dopo tre mesi di Car (contro il mese della fanteria) andai al repartoa Udine e mi feci due esercitazioni (una Nato) in Sardegna e sul Meduna ed ebbi modo di sparare qualcosina in più con il Fal, la MG e soprattutto con il carro (Leopard di prima generazione).

Ma certamente non avrei mai potuto competere con militari veramente addestrati.

Credo che qualcosa in più ebbero modo di imparare quelli che svolsero il loro servizio tra i Lagunari ed i Paracadutisti.

Quella formula, quindi, è oggi improponibile e, soprattutto, inutile per lo scopo.

In primis si deve definire per quale ragione si vuole ripristinare il servizio militare obbligatorio.

Non può essere per una funzione da servizio civile, verrebbe meno lo scopo di creare una base di riservisti.

Dovrà essere un addestramento mirato esclusivamente all'uso delle armi e della difesa armata del territorio nazionale.

Forse sei mesi possono essere sufficienti se si escludessero tutti quegli orpelli coreografici di una volta (marce, parate, picchetti d'onore etc.) estremamente dispersivi anche perchè per addestrarci, noi militari venivamo distratti dalle nostre attività per giorni se non settimane prima dell'evento.

Sei mesi, intensivi, esclusivamente orientati all'addestramento formale e all'uso delle armi, con richiami necessari periodici per l'aggiornamento, diversamente si perderebbe lo scopo della creazione di una riserva.

Ma questo sarebbe solo un primo punto.

Bisognerebbe poi precisare che il servizio dovrebbe essere appannaggio solo degli Italiani, uomini e donne, nessuna legione straniera, non mi fiderei a fornire addestramento ed armi ai clandestini anche se rivestiti !

Poi l'inquadramento, le anzianità da riconoscere perchè non sia "tempo perso" per la propria carriera, la territorialità (qui ha ragione Salvini), per non trascurare l'aspetto disciplinare e formativo, cioè quel che più manca alle generazioni più giovani che non hanno svolto il vecchio servizio di leva.

Mi sembra che il problema della difesa della Patria, con la disponibilità di un bacino di riservisti, faccia emerge con estrema chiarezza come sia facilissimo distruggere qualcosa che c'è (anche se magari non funzionava benissimo), lasciando un vuoto che poi è complicatissimo riempire in modo adeguato.


13 maggio 2024

Fratelli d'Italia o Lega, tertium non datur

Dopo la sconfitta elettorale del 25 settembre 2022, assistiamo al tentativo di rovesciarne il verdetto da parte di tutta la variegata armata cattocomunista.

Come sempre, mettono in campo tutto quello che è a loro disposizione.

Il sindacato, la parte di magistratura militante e ideologizzata, la stampa allineata, il Vaticano e molte curie locali, il Quirinale ed i suoi sgambetti sotterranei uniti ad una logorrea infinita che porta Mattarella a dichiarare una e anche più volte al giorno su qualsivoglia argomento (grande nostalgia per la sobrietà dei telegrammi di Saragat solo in caso di decessi e di successi sportivi !), nani e ballerine che hanno trasformato molti programmi radio televisivi in festival dell'Unità.

E poi, ancora, le proposte più disparate e disperate per cercare di accalappiare quei boccaloni che ancora non si domandano come mai, avendo i cattocomunisti governato per quasi 11 anni consecutivi, scoprono solo adesso cosa si dovrebbe fare.

E non si domandano neppure perchè, dopo undici anni di governo, dopo averci lasciato con mille miliardi di debito in più rispetto al momento in cui rovesciarono il Governo Berlusconi, parlino ancora delle stesse cose.

Naturalmente il "no" è la facile via della distruzione.

No al premierato, no all'autonomia differenziata, no al ponte sullo stretto, no alla riforma della giustizia, no alla separazione delle carriere dei magistrati, no alla riduzione delle tasse, no alla libertà di utilizzare il contante.

L'unico sì che sanno dire è alla sottomissione.

Sì alla sottomissione verso il black lives matter, sì alla sottomissione verso le ong, sì alla sottomissione verso l'unione europea, sì alla sottmissione alla cancellazione della cultura, sì alla sottomissione alle politiche lgbt e gender, sì alla sottomissione al woke.

In questo quadro sarebbe criminale disperdersi alla ricerca del più puro e duro così come isolarsi in una sdegnosa e suicida astensione.

Si potrebbe fare un elenco di quello che, grazie all'attuale Governo, ci siamo evitati, a cominciare dal ddl Zan, dal Mes, per arrivare allo stop allo spreco di denaro pubblico con il reddito di cittadinanza e il superbonus.

Entro il 2027 dovremmo rientrare di cento miliardi di debito, il solo superbonus ha aumentato il nostro debito, fino ad ora, di ben 220 miliardi.

Ognuno di noi, anch'io, ha delle sue personali priorità che vorrebbe veder affrontate e risolte dal Governo e ci si adombra se queste non vengono affrontate, non vengono affrontate come vorremmo o, addirittura, vedono una soluzione contraria a quella che auspicheremmo (veggasi, per me, lo sbilanciamento verso l'Ucraina), ma è naturale che si abbiano queste differenze.

Se pensiamo quanto invece di male ne avremmo da un governo cattocomunista con la Schlein, Conte, Renzi, Calenda, la Bonino, Fratoianni, Bonelli (perchè per governare devono mettersi tutti assieme !) allora si capisce che votare Fratelli d'Italia o Lega non sarebbe solo una scelta di ripiego, come diceva Montanelli nel 1976 quando invitava a votare dc "turandosi il naso e tappandosi la bocca", ma una scelta positiva e propositiva, per cambiare questa aria mefitica che il politicamente corretto sparge sull'Italia e nel mondo.

E per cambiare non possiamo rivolgerci al nulla, a chi sostiene battaglie monotematiche, a chi non ha neppure la forza di andare oltre la sterile protesta.

In politica, quando si trovano ad operare più partiti e movimenti nell'ambito della stessa area, è opportuno unire le forze, non disperderle, soprattutto quando si combatte contro una forza che può contare su molteplici fonti di sostegno e di propaganda.

E il miglior modo per unire le forze è sostenere il partito della nostra area che risulti il più organizzato, il più forte, quindi il più attrattivo, rinunciando, al momento e nel nome di un interesse superiore, a qualche specificità identitaria, per favorire l'affermazione della nostra area nei confronti di quella avversa.

Il sistema elettorale vigente ci dice che, per le elezioni europee, la miglior scelta, produtiva di risultati e che non disperderebbe il nostro voto, è tra Fratelli d'Italia e la Lega.

Ogni altra scelta, favorirebbe la parte avversa, anche se non lo vogliamo, anche se facessimo quella scelta per opporci con maggior determinazione alla parte avversa.

Finchè esisterà democrazia, l'area di appartenza potrà prevalere, valutando il sistema elettorale di volta in volta vigente, facendo convergere il nostro sostegno sul partito più strutturato, più forte, più aggregante.


12 maggio 2024

Vengo anch'io ? No, tu no

C'è un infantilismo di ritorno nella politica che accomuna Conte a Renzi: la pretesa di mettersi in prima fila.

Il casus belli è dato dal dibattito organizzato da Bruno Vespa tra il Presidente del Consiglio e Leader della Coalizione di Centro Destra, Giorgia Meloni e il Segretario cattocomunista e Leader della Coalizione sinistra, Elly Schlein.

Un piccolo tentativo di tornare alle vecchie, chiare, lineari tribune politiche degli anni sessanta e settanta dove si capiva quello che si dicevano i due antagonisti che, con un moderatore veramente imparziale (non come i conduttori televisivi e radiofonici schieratissimi a sinistra dove poi trovano candidature di comodo, vero Annunziata e tanti altri prima di lei ?) non si parlano addosso, non urlano perchè non sono interrotti e possono articolare e argomentare, semprechè ne abbiano la capacità.

Conte e Renzi non ci stanno.

Non ci stanno ad essere dei numeri due (o anche meno).

Eppure il criterio del voto ottenuto è quello che toglie ogni alibi: il leader di una coalizione è il leader del partito che ha preso più voti.

E non c'è una terza o quarta possibilità, ci sono solo Maggioranza e Opposizione.

Nella Maggioranza il leader del partito che ha preso più voti è Presidente del Consiglio, nell'Opposizione il leader del partito che ha preso più voti è il Segretario pd.

Nel Regno Unito il leader liberaldemocratico non contesta a quello laburista il diritto di sedersi di fronte al Primo Ministro conservatore, perchè i laburisti sono il maggior partito di opposizione.

Negli Stati Uniti, per quanti candidati ci siano, il dibattito presidenziale è tra il candidato repubblicano e quello democratico, che rappresentano i due maggior partiti.

Perchè in Italia Conte e Renzi vogliono essere della partita ?

Per buttarla in caciara.

Solo buttandola in caciara possono infatti diluire le loro farneticazioni contro il Governo e per buttarla in caciara occorrono trasmissioni piene di ospiti, ai quali non viene data la possibilità di svolgere un pensiero articolato perchè interrotti, coperti dalle urla belluine altrui e ostaggio di tempi ristretti.

Personalmente non considero i dibattiti opportuni, neppure tra i due leaders.

Preferirei un ritorno al format di una platea di giornalisti che fanno domande al segretario del partito di turno che, a sua volta, risponde sviluppando le argomentazioni a sostegno, senza interruzione, senza urla, senza sovrapposizioni.

E perchè non tornare anche agli "spazi autogestiti" in cui, in base ai voti ottenuti, i partiti rappresentati in parlamento, autonomamente, organizzano una trasmissione in cui espongono il programma ?

La formula delle vecchie tribune politiche ed elettorali era la migliore, equa e sapeva informare.

Le trasmissioni televisive di oggi sanno solo buttare benzina sul fuoco e attizzare odi e incomprensioni.


11 maggio 2024

Campagna elettorale

Non ricordo elezioni europee con una campagna elettorale così accesa.

Non ricordo che si fosse organizzato un dibattito tra i capi delle due coalizioni che, per le regole che sicuramente si sono imposti, sfocerà nel nulla più assoluto, come i dibattiti tra i candidati presidenti degli Stati Uniti, con la proclamazione del "vincitore" solo in funzione del proprio tifo.

I cattocomunisti, disperati per gli esiti dei precedenti turni (parziali) elettorali, si stanno giocando tutto: il soccorso togato, quello stampato, quello di nani e ballerine, gli studenti aizzati al punto giusto di ebollizione, i clandestini che sempre più alzano la testa in assenza di una adeguata repressione della Polizia non per colpa della Polizia, ma dei magistrati che liberano loro, come fanno per i traghettatori e gli speronatori, e indagano i poliziotti (tranne quando si fanno massacrare) come fanno con i ministri che hanno provato a fermare l'invasione.

In più c'è sempre lo sgambetto sottobanco di Mattarella che esamina i provvedimenti del Governo Meloni come non sembra abbia mai fatto per i governi precedenti (tranne il Conte1 ...) a cominciare da tutte le aberrazioni dei dpcm che hanno imposto il confinamento di massa e quindi la puntura obbligatoria se si voleva lavorare e guadagnare.

In un tale quadro il Centro Destra prova a tenere la barra dritta, anche se con qualche incertezza come la tiepida difesa del Presidente della Liguria Totti, al quale, unitariamente, la Meloni, Salvini e Tajani dovrebbero imporre di NON dimettersi, mai !

Perchè non si può concedere ad un magistrato il potere di far dimettere qualcuno in base ad una sua iniziativa, prima ancora che vi sia un processo che termini con una sentenza di condanna definitiva.

Troppi casi in passato hanno visto (Fitto, Storace, ad esempio) politici bloccati nella loro carriera politica e mai più risarciti perchè sono passati anni prima di ricevere l'assoluzione, quando il principio dovrebbe essere esattamente il contrario: innocente, quindi in pieno possesso di ogni diritto, fino a condanna definitiva.

Eppure di argomenti per una seria campagna elettorale ce ne sarebbero, a cominciare dalla madre di tutte le questioni: in quale Europa vogliamo stare ?

La Meloni ha provato a mettere sul piatto una interessante analisi sulla differenza tra l'Europa Federale che vogliono gli europeisti invasati e quella Confederale che vogliono i Patrioti Nazionali.

Ma argomentare, approfondire, discutere, non fanno parte del corredo intellettuale dei cattocomunisti, che possono prevalere solo buttandola in caciara, dove loro sono bravissimi ad urlare per impedire al prossimo di esporre Idee e Argomenti che potrebbero far riflettere chi ancora ha un neurone funzionante.

Quelli che urlano invece di parlare ed ascoltare, argomentare e rispettare l'opinione altrui pur senza condividerla, non a caso sono gli stessi che manifestano per le strade a sostegno di uno stato che non c'è e che si fonda su bande di terroristi assassini che, prima dell'intervento di Israele, agivano come satrapi nei territori da cui partivano per le loro sanguinarie azioni.

Il principio è lo stesso.

Impedire la libera manifestazione di una opinione, porta ad alzare l'asticella dello scontro fino ad attaccare con le armi il prossimo.

Gli anni di piombo cominciarono proprio con la violenza verbale nelle università.

 

10 maggio 2024

La guerra in Europa dopo il 1945

Mattarella è andato all'onu, riciclando un suo mantra: la Russia avrebbe riportato la guerra nel cuore dell'Europa dopo ottanta anni.

Con un bellissimo, come sempre, editoriale ne La Verità che, suppongo, sarà visibile a tutti da domani nel suo sito, Marcello Veneziani ci restituisce la Verità Storica, ricordando che la guerra nel cuore dell'Europa e molto più vicino ai nostri confini, fu scatenata nel 1999 dall'attacco degli Stati Uniti alla Serbia, con bombardamenti aerei decollati da una ventina di basi italiane e con la attiva partecipazione delle Forze Aeree Italiane, su ordine del Governo di allora che aveva in D'Alema il presidente e in un certo Sergio Mattarella il ministro della Difesa.

L'articolo di Veneziani poi vola più in alto evitando, con grande signorilità, di infierire sul tentativo reiterato di espungere dalla Storia quel fatto, rammentandolo e chi ne fu protagonista.

L'editoriale di oggi non è che l'ultimo (cronologicamente) di una lunga serie che costruisce una base di Valori, di Ideali e di Idee per un "progetto Italia" che darebbe respiro e prospettiva alla nostra Nazione ed al nostro Popolo.

Mi permetto quindi di suggerire a Marcello Veneziani di pensare a realizzare, con i suoi editoriali, ritoccandoli per renderli idonei allo scopo, un saggio, diviso per materia, che otterrebbe sicuramente lo stesso apprezzamento e successo de Il Mondo al contrario del Generale Vannacci.

Abbiamo bisogno, nel Centro Destra, di menti acute che sappiano sinteticamente mettere nero su bianco, con parole semplici e grande capacità di comunicazione, il comune sentimento di Patria, di Nazione, di Libertà, fornendo anche un quadro storico fondato sulla Verità e non sulla manipolazione interessata di parte.



09 maggio 2024

Biden l'inaffidabile

All'inizio del suo mandato ha tradito gli Afghani scappando precipitosamente e lasciandoli in balia dei talebani.

Al termine (speriamo definitivo) del suo mandato, Biden sta ponendo in atto, se non riusciranno a fermarlo, un tradimento ancora più grande, nei confronti non solo di uno stato alleato da 80 anni, ma di tutta la comunità civile, impedendo l'afflusso di armi ad Israele.

Una volta gli Americani erano i primi ad affermare (giustamente) ed a praticare (draconianamente) che "con i terroristi non si tratta".

Adesso, con Biden, l'Amministrazione democratica non solo tratta con i terroristi di Hamas, ma addirittura pone in atto azioni per impedire che Israele faccia, per conto di tutto il mondo civile, il lavoro sporco, estirpando il Male.

A questo punto, se fossi nei panni di Zelensky e degli ucraini, sarei molto, molto preocupato e cercherei una via d'uscita, abbasserei i toni contro la Russia e proverei a fare leva su quei governi che, rimasti alla finestra, sono oggi gli unici a poter essere un ponte per mediare una tregua.

Chiudere la guerra prima che Biden decida di bloccare ogni aiuto, lasciando l'Ucraina come ha lasciato l'Afghanistan e come si è avviato a lasciare Israele.

Questa America, questi Stati Uniti, devastati da otto anni di Obama, non risanati da soli quattro anni di Trump, con Biden rischiano di diventare la fogna dell'Occidente, dove le istanze woke, blm e del politicamente corretto in generale dettano una linea che è in realtà una parabola sempre più discendente, destinata a sprofondare gli Americani nel declino irreversibile e nell'abisso della sottomissioni alle minoranze di ogni genere.


08 maggio 2024

Privatizzare e vendere la Rai

Marcello Veneziani ne La Verità di oggi scrive un editoriale (che penso sarà visibile domani sul suo sito) al solito centrato, questa volta sulla Rai, dopo le proteste dei giornalisti cattocomunisti, sullo sciopero dell'Usigrai, sulla presunta TeleMeloni (che, purtroppo, non c'è).

Prendendo spunto dall'intasamento di trasmissioni che, a ciclo continuo, denunciano la censura, dagli stessi microfoni dell'inesistente TeleMeloni, dallo sciopero Usigarai che, per la prima volta, ha visto una adesione non unanime e la messa in onda di due telegiornali ed una edizione straordinaria, Veneziani conclude: privatizziamo e vendiamo la Rai.

Elenca i benefici che, poi, sono quelli ben noti, a cominciare dalla fine di ogni interferenza dei partiti che, a seconda del Governo in carica, cambiano i vertici e vengono accusati di occupare la rai pubblica, anche se ciò è vero solo quando è la sinistra al potere (e nessuno denuncia) mentre quando è la Destra a governare il fuoco di sbarramento contro ogni (legittimo, ma purtroppo limitatissimo) spoil system è isterico.

Come in questi giorni in cui, dagli stessi microfoni rai è tutto un susseguirsi di isterici proclami contro la censura.

Saranno poi gli editori privati, che guardano in primo luogo alla tenuta dei conti, a decidere se sarà necessario continuare a mantenere tutto il carrozzone rai, a cominciare degli oltre duemila giornalisti.

Del resto (questo Veneziani non lo scrive, è una mia considerazione) se il 6 maggio, a fronte di una adesione del 75% dei giornalisti, quindi con il lavoro di un quarto della redazione, sono regolarmente andati in onda TG1 e TG2 con un tg straordinario, allora vuol dire che quelle redazioni sono sin troppo stipate, inutilmente per il servizio che devono svolgere e si dovrebbe usare le forbici perchè costano e sono mantenute con soldi pubblici, cioè soldi nostri.

Aggiungo anche il mio mantra abituale.

Con la Rai privatizzata e venduta, anche a spezzatino, incasseremmo miliardi utili a ridurre il debito pubblico e, ultimo ma non per questo meno importante, verrebbe definitivamente abolito l'odioso canone.


07 maggio 2024

Clima elettorale

Adesso è certo: le elezioni europee del 9 giugno saranno uno snodo fondamentale per il nostro futuro e siamo entrati in pieno nel clima elettorale.

Ad un mese dal voto, infatti, quando i sondaggi, per quanto possano essere attendibili, danno tutti e tre i partiti del Centro Destra in crescita rispetto alle politiche del 25 settembre 2022, persino quella Forza Italia che sembrava, con la morte del Cav, destinata ad inabissarsi, ecco che scattano le manette che colpiscono, con gli arresti domiciliari, un pesciolone grosso, il Presidente della Liguria, Giovanni Toti.

Le notizie sono appena state battute, per cui ogni dissertazione nel merito, se mai dovesse essere fatta sulla stampa o su internet, non può che essere rinviata.

Inutile invocare il principio di innocenza, quello evocato dalla sinistra per la Salis, tanto per intenderci, per cui nulla deve cambiare finchè uno non sia condannato con sentenza definitiva, perchè qualche boccalone che si indigna alla sola notizia di indagini, figuriamoci con gli arresti domiciliari !, ci sarà sempre e farà scorrere fiumi di parole falsamente nobili e sicuramente inutili.

Sembra che la richiesta di arresti domiciliari fosse del 27 dicembre: oltre quattro mesi per eseguirla, ad un mese esatto dal voto.

A pensare male si farà anche peccato, ma pensare male è doveroso.

Mi sembra che sia stato colpito il bersaglio forse più debole tra tutti quelli "grossi", visto che Toti è un cavallo sciolto, non facendo più parte di Forza Italia, non essendo mai stato nella Lega o in Fratelli d'Italia ed avendo irritato una fetta consistente dell'area di riferimento con le sue dichiarazioni e i suoi comportamenti allineati e coperti alla repressione sanitaria nel periodo del covid ed a favore della puntura obbligatoria.

Quindi Toti non ha le spalle particolarmente coperte, ma la propaganda che non aspettava altro, sparerà ad alzo zero contro tutto il Centro Destra.

Dopo averci provato inutilmente contro la Santanchè, contro Vannacci e nel dileggio continuo della Meloni e di Salvini, ecco che le truppe penna e telecomando della sinistra hanno di che riempire i loro inutili e faziosi programmi ormai con il fiato corto.

Ovviamente non ho alcun motivo per negare che le accuse siano fondate, come non ho alcuna possibilità di verificarne l'attendibilità.

A questo punto diventa una questione di fede, di scelta, di opinione, di sentimento.

Chi ha ancora fiducia nella magistratura, plaudirà all'azione.

Chi, invece, quella fiducia l'ha persa da poco o tanto tempo, allora rafforzerà la sua opinione negativa.

Magari, chissà, sarebbe stato più credibile per tutti se l'operazione fosse scattata il 10 giugno, ad urne chiuse, in fondo attendere un mese in più, dopo averne aspettati quattro, non credo che avrebbe fatto differenza.

06 maggio 2024

L'infiltrazione islamica

Le proteste studentesche a favore dei palestinesi, che nulla hanno a che vedere con il corso degli studi, mi preoccupano.

Non tanto per il presente, ma per il futuro della nostra Patria, perchè quegli studenti sono una parte di quelli che dovranno guidare la Nazione in futuro.

Soprattutto mi preoccupano non quelli che fanno i filopalestinesi per creare disordini con l'intenzione di fare mera propaganda e disturbo, ma quelli che abboccano, credendo di svolgere una azione umanitaria.

Sono questi ultimi i più pericolosi, perchè non si riposano mai !

Non mi stancherò di ricordare la lunga scia di sangue, di terrorismo che appartiene ai palestinesi e, più in generale, al fanatismo islamico.

Dai dirottamenti aerei a Moncao, da Fiumicino all'Achille Lauro ed al 7 ottobre e, ancora, dalle Torri Gemelle al Pentagono, da Londra a Madrid.

Ed è preoccupante vedere quanti comuni nel Regno Unito hanno eletto un sindaco musulmano.

Vorrei ricordare come tutto questo sia prospettato sullo sfondo di un romanzo (che spero ancora non sia profetico) di Michel Houellebecq "Sottomissione", dove si prefigura una Francia in cui un partito islamico è l'antagonista del Fronte Nazionale e grazie al sostegno dei residuali partiti di sinistra, riesce a varare un governo islamico che comincia a modificare le leggi dello stato per renderle compatibili con quelle della religione, modificando usi e costumi, cancellando tradizioni e conquiste civili.

Francia, Stati Uniti, Regno Unito, ma anche Danimarca, Svezia e Finlandia sono forse andati oltre il limite per il non ritorno.

Noi forse possiamo ancora salvarci, ma dobbiamo renderci conto, prendere coscienza dell'infiltrazione islamica e che la vera essenza umanitaria è sostenere l'azione di Israele per spazzare via i terroristi, che siano di Hamas, di Hetzbollah, degli Houthy, svolgendo quel lavoro, sporco ma necessario, vitale, che noi non vogliamo eseguire pur avendone ogni diritto, per la libertà della navigazione e dei commerci e per soffocare sul nascere atti violenti sul nostro territorio, ma soprattutto un interesse fondamentale.

Le manifestazioni, che sono arrivate anche in Italia con l'installazione in zone universitarie di tende filo palestinesi e innalzando la bandiera palestinese, non sono come quelle della fine anni sessanta, di metà settanta o dei primi anni ottanta che, almeno, mantenevano una parvenza di compatibilità con il luogo in cui si svolgevano perchè presentavano anche richieste relative agli studi scolastici.

Le manifestazioni di oggi sono solo ed esclusivamente politiche, a sostegno apparente di un movimento territoriale con tanti terroristi che agiscono nel suo nome, ma subdolamente per accreditare una sorta di partito palestinese (islamico per estensione) che potrebbe, per colpa della facilità con la quale sono stati ammessi immigrati e concessa la cittadinanza, trsformarsi in un partito politico che stravolga gli equilibri tradizionali, etnici, morali della nostra Nazione.

Che, a quel punto, rischia di non essere più nostra.

Nostra rimarrebbe solo la colpa di non esserci opposti, di non aver agito in tempo, di non averlo capito.

Ed a pagarne il conto saranno i ragazzi che oggi manifestano con la bandiera palestinese e i loro figli e nipoti, ai quali, prima o poi, purtroppo, per mere ragioni biologiche, dovremo lasciare il timone dell'Italia.



05 maggio 2024

I cattivi maestri dilagano negli Stati Uniti

Le aberranti scene di occupazione e devastazione dei campus universitari americani (che purtroppo arriveranno anche da noi, visto che sono già arrivate in Francia ed in Inghilterra) a sostegno dei palestinesi, impongono una riflessione sul nostro essere parte di un Occidente a guida americana.

Ne La Verità di ieri, Riccardo Ruggeri ha centrato il problema che è riassunto perfettamente nel titolo del suo articolo: per gli Stati Uniti è arrivato il momento di incominciare a gestire il loro declino.

I disordini universitari, diversamente da quelli del 1967 contro la guerra in Vietnam, non portano nulla agli studenti, alla loro nazione, al loro popolo.

Nel 1967 manifestavano per non essere coscritti e mandati in Vietnam a combattere, oggi nessun americano viene costretto a combattere contro i terroristi palestinesi.

Nel 1967 l'economia di guerra costava milioni di dollari, oggi costa di più finanziare e armare l'Ucraina di Zelensky.

Nel 1967 era quotidiano il bollettino dei caduti e delle bare in cui tornavano in patria, ma oggi Israele, se non gli legassimo le mani, riuscirebbe in autonomia a chiudere una volta per sempre con il terrorismo palestinese, senza perdite da parte dell'Occidente, basterebbe che non fosse intralciato, trattenuto, fermato con moralistici sermoni e perfidi ricatti.

Non si capisce quindi per quale motivo ci siano tali disordini, se non come conseguenza dell'insegnamento di tutti quei cattivi maestri che, seguendo la tradizionale politica comunista ereditata dalle oligarchie della finanza, punta a demolire le fondamenta della Civiltà Occidentale, gli usi, i costumi, i Valori, la Tradizione, la Storia, la Cultura, sono stati tutti oggetto di devastanti campagne di distruzione, passate sotto il nome di "diritti", degli omosessuali, dei negri, degli immigrati clandestini, delle minoranze in generale e adesso puntano a disgregare anche quella alleanza mondiale che si era costituita nel 1945 e che includeva stati come Israele che rappresentavano e rappresentano ancora oggi, l'unico baluardo di Libertà e Democrazia in un'area pesantemente infetta dalla dottrina di una religione assolutista che si trasforma anche in pratica politica.

Cercano di fare con Israele quello che fecero, con successo, con la Rhodesia e con il Sud Africa.

Le conseguenze sono sotto gli occhi di tutti, in America come in Europa.

I cattivi maestri, che hanno come obiettivo quello di sostituirsi ai governanti eletti dai popoli per decidere, in pochi, le sorti del mondo, stanno soffiando sul fuoco.

La guerra è in corso e, come spesso è accaduto nel corso della Storia, si tratta di una guerra tra pochi che riescono ad ingannare tanti (non perchè stolti, ma perchè pensano di poterne conseguire un vantaggio personale legandosi al carro dei potenti o presunti tali) e i popoli che, prima o poi, riusciranno a reagire efficacemente alla prepotenza e all'arroganza dei primi.

Sperando che non sia troppo tardi, perchè intando premono altri popoli, altre ideologie che riescono, grazie alla volontà dei pochi oligarchi della finanza, ad infiltrarsi tra di noi, sotto la falsa bandiera dell'accoglienza umanitaria.

04 maggio 2024

Non dobbiamo diventare una Nazione multietnica

In questi giorni sono emerse nuove ed ulteriori motivazioni a favore di una politica di respingimento dell'immigrazione e rimpatrio forzato di chi è già entrato illegalmente a casa nostra.

Le notizie e le immagini delle manifestazioni studentesche negli Stati Uniti, in Francia, in Inghilterra, spiegano meglio di tante parole cosa succede quando entrano nella propria nazione masse di immigrati, magari concedendo loro e/o ai loro figli la cittadinanza, che hanno poi l'immediata pretesa di portare da noi le loro usanze e persino le loro guerre.

Certamente negli Stati Uniti l'infiltrazione è iniziata molto prima, con testimonial come Cassius Clay che, diventato musulmano, ha indotto molti negri americani ad abbracciare una religione che è anche legge, ostile a quelle civili delle Nazioni Occidentali.

Abbiamo avuto notizia e qualcuno si è prestato ad assistere allo spettacolo indecoroso di un Festival della Canzone Italiana, svilito da "nuovi italiani" che hanno usato quel palco per fare propaganda filopalestinese, senza minimamente citare o fare atto di contrizione per il massacro del 7 ottobre (e per tutti i dirottamenti aerei, Monaco, Fiumicino, l'Achille Lauro che si sono succeduti negli ultimi sessanta anni per mano dei palestinesi).

Purtroppo quelle manifestazioni di parte, vengono ammantate da nobili motivazioni e, come sempre, mettono avanti i bambini e le donne di Gaza per stordire e deviare l'attenzione, catturando quindi le menti più deboli e indifese dei giovani occidentali che si prestano a fare da branco guidato dai professionisti della distruzione.

Contrastare fino ad azzerare e rimandare alle nazioni di origine, ogni invasione di clandestini, di stranieri che con troppa facilità poi mettono radici in zone del nostro territorio e poi aumentano sempre più, generazione dopo generazione, le loro pretese per incidere, influire e cambiare le nostre scelte, diventa quindi una scelta obbligata per la sopravvivenza dell'Italia.

03 maggio 2024

L'isterico neurone avariato di Macron

Non ho avuto bisogno di leggere oggi più volte le esternazioni di Macron riportate dai quotidiani, perchè già ieri radio e telegiornali ne hanno dato ampia diffusione.

C'è però un aspetto che era stato taciuto da radio e telegiornali: chi dovrebbe fornire la carne da mandare al macello in Ucraina.

Per come sono stati impostati i servizi, sembrerebbe una alzata di ingegno di un francese isterico che, cessato di funzionare anche il solo neurone (avariato) che Madre Natura gli ha donato alla nascita, si crede Davide che possa abbattere Golia.

Quindi, uno pensa, Macron vuole mandare soldati francesi a farsi massacrare dai Russi, come già fece il suo predecessore Napoleone, a mio avviso uno dei tre più grandi criminali della Storia, alla pari con Stalin e Mao.

Beh, se quello vuole inviare francesi, chissenefrega, affari loro.

Invece no.

Macron non ha detto, stando a quanto si può leggere con più precisione nella stampa odierna, io mando soldati francesi se Kiev me lo chiede e se il fronte crolla.

Macron ha detto che l'Occidente non può esimersi dall'inviare soldati sul fronte terrestre.

Un perfetto "armiamoci e partite" e in linea con i comportamenti francesi del dopo Napoleone, quando hanno sempre combattuto le guerre perdendole in proprio, ma sedendo al tavolo dei vincitori, aggrappati alle spalle degli Inglesi e degli Americani.

Salvini lo ha mandato a spendere immediatamente, ma eloquente è il silenzio della Meloni, di Tajani e di tutti i capi di stato e di governo occidentali che equivale ad un diplomatico pernacchio rivolto alla folle idea del francese.

Se proprio ci tengono, agiscano gli Stati Uniti, ormai ridotti ad una fogna dove, forse in preda ad amnesia sull'11 settembre, si sono messi a sostenere ed a manifestare a favore dei terroristi palestinesi e, magari, quegli studenti potrebbero rendersi utili mandandoli a combattere sul fronte russo.

Noi Italiani abbiamo già dato e l'esproprio della filiale Ariston in Russia, sia di monito rispetto ad ulteriori avventure su quel fronte.

Occupiamoci, piuttosto di aumentare la difesa contro i terroristi Houthy, cercando di trovare il modo e le alleanze per farli tacere per sempre.  

02 maggio 2024

La Principessa Giorgia sveglia il sindacalista addormentato

Dal novembre 2011, quando fu rovesciato Berlusconi con un colpetto di stato orchestrato a Berlino e Parigi, al settembre 2022, quando noi Italiani votammo per riavere un Presidente eletto da noi, sono passati undici anni e sei presidenti del consiglio (Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte e Draghi).

In tutto quel tempo i sindacati, al di là di qualche dichiarazione retorica il primo maggio, sono stati funzionali alle scelte governative che hanno portato le retribuzioni degli Italiani a perdere potere di acquisto, rinunciando a tutelare i lavoratori fino al punto di disinteressarsi dell'aberrante scelta di Draghi di estromettere dal lavoro e dallo stipendio i renitenti alla puntura.

Di Landini, in quel lungo periodo, si ricorda solo una fotografia con Draghi che gli mette affettuosamente un braccio sulle spalle.

Ma, come nelle fiabe, ecco arrivare sul suo cavallo, nero ovviamente, la Principessa Giorgia, la cui sola presenza ha un effetto rivitalizzante su Landini che si sveglia in preda ad una improvvisa voglia di spaccare tutto e, con il suo italiano approssimativo, come la sua conoscenza della costituzione pur nata dalla resistenza antifascista, proclama scioperi e annuncia che tutto va male, che il Governo fa solo marchette elettorali e che l'aumento della occupazione, soprattutto a tempo indeterminato, non basta, lui vuole tutto quello che non aveva richiesto negli undici anni precedenti, quelli in cui si accontentava del bonario abbraccio di Draghi.

In quella fotografia c'è tutta la parabola discendente di un sindacato che, dopo essersi imposto negli anni della Trimurti Lama-Storti-Vanni e poi Benvenuto, Carniti e altri, dopo aver in quel modo, grazie alla debolezza di imprenditori e politici, con pesanti ripercussioni, che paghiamo ancora oggi, sui conti pubblici italiani, si è prestato al consociativismo con i governi espressione della sua stessa parte politica, salvo risvegliarsi quando quella stagione è finita, accorgendosi tardivamente non solo di essere rimasto con un pugno di mosche morte in mano, ma che il nuovo Governo sta facendo per gli Italiani, in termine di salari, occupazione e sicurezza, tutto quello che lui non ha fatto in undici anni.

Contrariamente a quanto si possa pensare, io sono un sostenitore del sindacato, ma di un sindacato ripulito dalle incrostazioni ideologiche e partitiche, che non abbia la pretesa di intervenire nelle scelte di politica economica della Nazione perchè per quello c'è già il parlamento eletto dagli Italiani.

Un sindacato quindi che difenda il lavoro, faccia accordi aziendali e di categoria e li faccia rispettare, che non abbandoni i lavoratori nei periodi difficili quando un governo, anche se guidato da uno che paternalisticamente abbraccia il segretario del sindacato, li estromette dal lavoro e dallo stipendio.

Un sindacato che non pensi di diventare azienda con i caf ed i patronati, ma rientri nei suoi ambiti per dare una rappresentanza contrattuale a chi, individualmente, non avrebbe la forza per trattare con la sua azienda.

Un sindacato che non faccia politica, ma faccia contratti.

Un sindacato che in Italia non c'è più e non credo che sia sufficiente il bacio della Principessa Nera (semprechè lei si presti a baciarlo ...) per trasformarlo in un Principe Azzurro.

01 maggio 2024

Perchè non l'intelligenza artificiale per evitare sentenze ideologiche ?

Gli agitatori di Ultima Generazione che bloccarono la tangenziale di Bologna hanno avuto una lievissima tirata di orecchi dal magistrato davanti al quale sono stati convenuti per il loro atto di violenza.

Il magistrato, infatti, pur dichiarando l'illegalità del loro comportamento, ha applicato tutte le attenuanti possibili perchè il loro gesto (violento verso il prossimo al quale è stato impedito di circolare liberamente) sarebbe stato dettato da "uno scopo superiore", cioè urlare che il clima sta cambiando.

E' un caso in cui l'ideologia del magistrato influenza quella che sarebbe dovuta essere una condanna pura e semplice.

E' sulla stessa linea della assoluzione della Rackete o del processo a Salvini, tutte scelte basate più sulla personale convinzione del magistrato che sulla legge scritta (o, addirittura, sul sentimento evidente del Popolo).

Purtroppo simili sentenze che sdoganano comportamenti violenti verso il prossimo e sono basate sull'ideologia personale di chi le emette pur nel formale rispetto delle leggi e delle procedure, inducono chi commette quegli atti a considerarsi coperto da una sorta di immunità e, per le menti più deboli, a credere persino che la loro azione sia veramente nobile.

Da lì il tollerare la violazione dei confini nazionali, l'autorizzare lo sbarco di clandestini, ma anche il deturpare fontane, opere d'arte, devastare scuole occupate come è accaduto di recente sempre di Bologna e sono curioso di vedere se, ancora una volta, i devastatori troveranno un magistrato che applicherà ogni attenuante individuabile e applicabile.

Senza considerare che la consapevolezza che chi agisce facendo violenza sul prossimo, impedendogli di circolare, insozzando la sua città, scaricando clandestini, non verrà adeguatamente punito, non può che instillare una pericolosa tendenza a non aver fiducia nella giustizia ed a farsi giustizia in proprio.

Eppure sarebbe così facile applicare una norma: commetti quel reato che prevede una sanzione di tot mesi di carcere e quot di multa o ammenda ? Ti fai tot mesi di carcere e paghi quot di multa o ammenda.

Basterebbe mettere i dati in un computer e la sentenza non sarebbe asettica, basata solo sulla legge scritta e non sugli orientamenti politici dei singoli magistrati.

Non siamo forse nell'epoca della intelligenza artificiale ?