Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 giugno 2023

La 8uccia di 8anana del ministro Piantedosi

Conobbi il Ministro Piantedosi nel 2005-2006, quando era un giovane funzionario a capo della segreteria del Prefetto di Bologna.

In quegli anni le filiali bancarie erano frenquetemente rapinate e Piantedosì riuscì a coordinare brillantemente una pletora di soggetti interessati (Prefettura, Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Banche con l'Abi e ben nove sindacati dei bancari) fino ad un incontro affollatissimo, in cui fu sottoscritto un protocollo per la sicurezza che, visto che dopo qualche tempo le rapine scemarono, ebbe evidentemente una funzione positiva.

Avendo direttamente ed in prima persona partecipato a tali incontri, posso attestare che se si arrivò ad una firma senza defezioni fu grazie al lavoro di Piantedosi che riuscì a smussare ogni asperità e contrasto, a volte anche personale.

Ovviamente, che le rapine calarono non fu solo merito del protocollo ma anche di una rinnovata azione delle Forze dell'Ordine e ad un cambio di passo delle Banche con l'installazione di strumenti allora moderni per disincentivare le rapine, rendendole troppo rischiose per il ricavo che avrebbero potuto portare, ma il coordinamento della Prefettura fu, a mio parere, importante per il conseguimento dell'obiettivo finale.

E di Piantedosi apprezzo l'anno da capo di gabinetto di Salvini al Ministero degli Interni, per cui ho accolto con fiducia la sua nomina a Ministro.

Purtroppo, dopo un avvio rombante, mi sembra che si sia seduto e, con il provvedimento contro l'antisemitismo e il razzismo negli stadi pare avviato ad una involuzione.

Si può discutere sulle espressioni, slogan, gestualità, simboli e la mia posizione è molto netta: ognuno può manifestare come vuole, purchè non usi violenza sul prossimo.

Per me da punire è il pugno dato, non l'espressione di una opinione ancorchè discriminatoria.

Ma la buccia di banana per la quale è finito per terra il Ministro Piantedosi (con il rischio di trascinare tutto il Governo che, fortunatamente, riesce a distinguersi meglio in altri settori) è il divieto per i calciatori a scegliere il numero 88, perchè sarebbe un inneggiare ad Hitler in base ad un capzioso ragionamento per cui l'H è l'ottava lettera dell'alfabeto, quindi 88=HH=Heil Hitler.

Per i tifosi interisti potrebbe però essere un richiama ad HH Helenio Herrera, mentre per quelli juventini all'altro Herrera, Heriberto, che la Società bianconera aveva portato in Italia credendo di poterlo contrapporlo con successo ad Helenio, mentre a me piace ricordare Helmut Haller, il "tudasc" del Bologna Campione d'Italia nel Campionato 1963-1964 (l'unico con lo Spareggio).

Ma continuando su questo scivolo del ridicolo, perchè non è stato vietato anche il numero 14 ?

Per chi ancora non lo sapesse, infatti, il 14 è il numero magico dei Suprematisti Bianchi, in quanto si richiamano le 14 parole di due frasi che, tradotte dall'inglese, significano: "dobbiamo assicurare l'esistenza del nostro popolo e un futuro per i bambini bianchi" e "la bellezza della donna bianca ariana non deve sparire dalla terra".

E che dire del numero 3, quello che era il simbolo delle brigate di Arkan, il generale serbo protagonista della guerra degli anni novanta nella ex Jugoslavia ?

Come poi dimenticarsi del numero 69, celeberrimo per il suo contenuto sessista (o maschilista, come si sarebbe detto una volta) ?

E sono sicuro che, riflettendoci, si potrebbero mettere fuorilegge tutti i numeri che, a secondo delle varie culture, possono rappresentare qualcosa di offensivo per le loro tradizioni.

Mi auguro che il Ministro Piantedosi sappia recuperare, dopo questa caduta, la credibilità che aveva e che la libertà di opinione e di espressione non debba essere vincolata a nulla, neppure alla numerologia politicamente corretta.


 

29 giugno 2023

Giorgia come Maggie


A Giorgia Meloni non piace essere equiparata a Margareth Thatcher e credo che ciò discenda fondamentalmente da due aspetti, uno caratteriale (a nessuno piace essere considerato "simile" ma ambisce ad una propria individualità e singolarità) ed uno strettamente politico (la Thatcher fu una liberista pura, mentre la Meloni nasce e si forma in quella Destra Sociale romana che, negli aspetti economici e sociali, era più vicina ad una impostazione statalista che liberale).

Ciononostante, dopo le comunicazioni e repliche di ieri della Meloni in Parlamento, non posso non auspicare che, dopo i toni, anche i fatti siano quelli della Thatcher.

Eravamo abituati alle noiose balle esposte con dolente liturgia da Conte2 e Draghi (non contagi e non prendi contagio o il condizionatore come alternativa del diavolo alla pace) privi di qualsivoglia afflato Ideale, perchè loro stessi privi di Valori per i quali combattere.

Due perfetti esecutori delle volontà altrui, insomma, anche quando provocavano danni ingenti all'Italia ed agli Italiani (come vediamo dai buchi di bilancio che si aprono con la progressiva messa al bando dei provvedimenti assunti).

Abbiamo invece ascoltato e visto un Presidente del Consiglio, convinto delle sue Idee, per le quali è disposto a battersi, difendendo l'Interesse Nazionale, nella consapevolezza (quel "per ora" per la non ratifica del Mes è lampante) che la Politica sia l'arte del possibile e che pertanto un compromesso è una strada ragionevolmente obbligata, al quale però non si deve sacrificare l'Interesse Nazionale.


Esattamente come la Thatcher che ad ogni riunione dei vertici unionisti, andava per portare a casa qualcosa.

Celeberrimo il suo "I want back my money", rivoglio i miei soldi, che significava come il Regno Unito non volesse più pagare all'unione più di quanto ricevesse.

E alla fine ottenne i ristorni desiderati (poi, grazie a Farage ed a Boris Johnson il Regno Unito si è ripreso anche la propria Libertà).

La Meloni, ugualmente, si appresta a inchiodare i consigli dell'unione sui problemi che stanno a cuore all'Italia, denunciando l'ignobile comportamento di italiani che, invece di remare nell'Interesse Nazionale, vanno a piagnucolare dai vertici dell'unione lamentandosi di un Governo che persegue il Bene dell'Italia e degli Italiani, per non parlare di chi, nominato a ruoli di vertice dell'unione, invece di difendere i nostri interessi, come fanno tutti gli altri commissari con le rispettive nazioni, lancia moniti e minacce se il Governo Italiano non dovesse genuflettersi davanti ai diktat unionisti.

Non sarà una passeggiata e non possiamo pretendere che ottenga tutto e subito, ma, quello che importa, è che l'Italia finalmente cominci a perseguire riconoscimenti, senza piegarsi supinamente alle pretese di una unione che, comunque vada, prima riusciremo ad abbandonare, meno ci costerà.




28 giugno 2023

La Politica smetta di essere sottomessa

L'ennesima sparata della Lagarde, presidente della Bce, che, invece di tranquillizzare i Mercati, annuncia anzitempo un nuovo aumento dei tassi a luglio, è solo l'ultima di una serie di prevaricazioni che, ovunque, con maggiore o minore forza, vengono poste in essere da "tecnici" dell'economia, magistrati e giornalisti.

L'abdicazione della Politica, divenuta suddita e timorosa di quelle tre categorie di potere, è una delle cause dell'indebolimento della nostra Civiltà.

Perchè è la Politica che, fondandosi su Ideali e Valori, deve imporre all'economia, alla magistratura, alla stampa, un indirizzo all'interno del quale operare.

Gli economisti, i famigerati "tecnici", possono essere validissimi consulenti, possono e devono proporre scenari, soluzioni (e spesso non sono d'accordo tra loro sulla strada da percorrere), proiezioni, ma poi devono attenersi alle decisioni che la Politica assume per perseguire, anche gettando il cuore oltre l'ostacolo, gli Ideali e Valori che rappresenta.

Analogamente i magistrati non devono tracimare dal loro ruolo che è quello di applicare le leggi esistenti, non di allargarle o restringerle in base alle proprie visioni ideologiche, non quello di un taglia e cuci che in pratica determina una nuova legislazione non apprrovata dal parlamento.

Mentre i giornalisti dovrebbero fornire le notizie, i fatti, lasciando le conclusioni alle elaborazioni dei lettori, non devono esporre come imbeccate le loro opinioni, le ipotesi che, guarda caso, portano sempre, solo, acqua al mulino dei loro editori.

La Politica è responsabile per aver abdicato al suo ruolo e sarebbe il caso che si riappropriasse del potere di indirizzo che ne sancisce la supremazia sulle altre categorie di interesse settoriale, perchè la Politica rappresenta, con il voto popolare, l'interesse generale di una Nazione.

27 giugno 2023

La Meloni si afferma sempre più Leader


L'esperienza di chi fa politica sin dalla scuola ed ha percorso tutto il cursus honorum, sin dalla gavetta, nonostante la giovane età.

La convinzione delle Idee e la Fede in Valori e Ideali forti, sani e positivi.

La consapevolezza che la Politica sia perseguire un traguardo realisticamente, accettando deviazioni, compromessi e pause.

Tutto questo emerge, giorno dopo giorno, nella leadership di Giorgia Meloni e trova la sua rappresentazione nei due minuti del video con il quale rovescia sul malcapitato Magi, radicale, tutto ciò che vorremmo dicessero i nostri rappresentanti a quel manipolo di arroganti, supponenti snob schierati con repubblica, stampa, il corriere e tutti i commentatori faziosi e inaffidabili.

Con la violenza (che non è solo quella fisica) che contraddistingue i cattocomunisti che già si sono distinti per aver impedito presentazioni di libri (ad esempio del ministro Roccella e del giornalista Capezzone), Magi si è presentato ad un incontro che avrebbe dovuto celebrare la giornata CONTRO le droghe, inneggiando alla liberalizzione della cannabis, innalzando un cartello e berciando sulle parole del Presidente del Consiglio.

Una manifestazione di violenza politica fondata sulla maleducazione personale di chi la mette in atto.

Come si vede nel video, la Meloni non solo non si è lasciata interrompere, ma ha ribadito con ancora più forza alcuni proincipi che suonano come musica alle mie orecchie.

1) Negli anni trascorsi i cattocomunisti hanno organizzato ogni genere di manifestazione senza che il Centro Destra organizzasse interruzioni, dimostrando educazione, rispetto e senso delle istituzioni che evidentemente mancano agli odierni disturbatori;

2) Il Governo agisce per raggiungere quei traguardi che sono stati votati dalla maggioranza degli Italiani e che perseguirà per l'intera legislatura;

3) La droga fa male, sempre e tutta la droga, senza eccezione alcuna.

4) La tragica situazione di dipendenza che viene ancora registrata è frutto delle malsane politiche perseguite fino ad ora proprio da chi è contrario a considerare tutta la droga un male.

Bene.

Molto bene.


26 giugno 2023

Inaffidabili

Il 25 settembre del 2022 si sono (finalmente !) svolte le elezioni politiche in Italia che, dopo il colpo di mano che sottrasse Palazzo Chigi a Berlusconi e al Centro Destra, hanno visto per la prima volta l'elezione a Presidente del Consiglio di un politico voluto dagli Elettori che hanno riconsegnato Palazzo Chigi al Centro Destra questa volta con le gentili sembianze di Giorgia Meloni.

Nonostante la maggioranza netta in parlamento, sia alla camera che al senato e la percentuale di voti popolari del 44% (poco meno alla camera, poco più al senato) dal 26 settembre la stampa di sinistra ha provato a seminare zizzania per destabilizzare il Governo che ancora non c'era.

La narrativa della sinistra è sempre uguale, gridando "al lupo" e quando il lupo non arriva, spostando di volta in volta le sue urla su argomenti che, privi di interesse per gli Italiani, trovano comunque una platea di invasati pronti a bersi qualsiasi sciocchezza venga pubblicata da repubblica, stampa, corriere e il resto di quel 90% di stampa di proprieta delle ramificazioni nostrane della Spectre mondiale, cioè la consorteria affaristico finanziaria che vorrebbe dettare legge senza i voti.

Dopo aver starnazzato per giorni sul Fascismo montante, è stato il turno degli asseriti "diritti" omosessuali, come se gli omosessuali dovessero avere il privilegio di diritti speciali rispetto al resto della popolazione.

Inutile anche quello, ecco che i cattocomunisti si sono aggrappati alla schiena della cgil per manifestare in piazza contro il taglio di 40 miliardi alla sanità pubblica, effettuato proprio dal partito di cui è fiancheggiatore Landini, segretario della cgil (nonchè fine analista politico con la sua intelligente e dirimente affermazione per la quale il Centro Destra non ha la maggioranza nel paese, accreditandosi tutti gli astenuti) e di cui la Schlein, che ha tuonato dal palco contro i tagli del suo stesso partito, è segretario.

Ma non basta la manipolazione dei fatti rilanciata con tutto il potere mediatico di cui dispongono i cattocomunisti grazie ai biechi "padroni", oggi diventati filantropi con l'aureola (mentre i loro omologhi russi sono crudeli oligarchi), bisogna anche dare la speranza continua ai propri adepti che il Governo Meloni sia in procinto di cadere.

Ed ecco le vicende assurde di una indagine giornalistica sul fallimento delle società che appartenevano ad un ministro in carica, le capziose interpretazioni delle parole di questo o quel rappresentante della maggioranza, il futuribile di Forza Italia nel dopo Cavaliere, con l'esaltazione postuma del ruolo di Berlusconi, senza il quale sembra che il Centro Destra sia destinato ad implodere.

In ultimo abbiamo la fantasiosa "indiscrezione" per cui la Meloni vorrebbe imitare Mitsotakis, il Conservatore greco che, con due elezioni a distanza di cinque settimane, ha ridotto ai minimi termini la sinistra ed ottenuto la maggioranza dei seggi in solitaria.

Senza tener conto delle differenze, oltre al fatto che, comunque, il Centro Destra ha ottenuto una percentuale di voti superiore a quella ottenuta ieri in Grecia da Mitsotakis.

Ma i commentatori che forniscono tali "indiscrezioni" lo sanno benissimo, sono solo specchietti per le allodole per quei beccaccioni congeniti che, completamente ottenebrati dall'odio ideologico, devono comunque essere tenuti in fibrillazione permanente, agitando davanti al loro naso la carota della imminente caduta del Governo Meloni.

In Italia una stampa così possiamo anche non finanziarla più e risparmiarci i relativi esborsi.


25 giugno 2023

Le loro mani sui nostri risparmi

La corte costituzionale ha deciso che il trattamento di fine servizio dei dipendenti pubblici debba essere erogato subito e non con limitazioni su tempistica e importi.

Di suo la decisione è legittima.

Il trattamento di fine rapporto o servizio, che sia di natura contributiva o retributiva, è denaro accreditato al dipendente e in parte dal dipendente stesso, quindi diventa "suo", per essere erogato successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro, quindi deve essere liquido ed esigibile.

Tanto che le aziende hanno un apposito fondo costituito da tali importi.

Ma la decisione della corte costituzionale, che impone un esborso di 14 miliardi, arriva in un momento sospetto, dopo aver atteso anni, senza creare problemi di bilancio, ai governi precedenti, ultimo quello di San Draghi, fenomeno dei due mondi.

Sono 14 miliardi che si aggiungono ai 9 richiesti da Bonaccini per l'alluvione in Emilia Romagna ed ai non quantificati che Landini pretende siano utilizzati per "salvare la sanità pubblica".

Personalmente io NON salverei la sanità pubblica e neppure l'istruzione pubblica e praticamente nulla che sia pubblico e che si possa invece fornire attraverso iniziative private nell'ambito di un Libero Mercato, ma quello che mi porta a guardare con compatimento a Landini è che, a differenza della corte costituzionale e di Bonaccini, cerca pateticamente di indicare dove prelevare quei soldi: dai cento miliardi (dice lui) di evasione.

Un ritornello ormai venuto a noia, ripetitivo e che si è sempre rivelato una bufala.

Nessun governo è mai riuscito a recuperare l'evasione, probabilmente perchè, neanche lontanamente, è ai livelli sparati da Landini e il fisco si è trasformato in realtà in uno sceriffo di Nottingham che dà la caccia alle microevasioni spesso causate da errori e dalle complicate leggi fiscali.

La sparate di Landini, quindi, deve considerarsi ad una pretesa di denaro (lui ha citato i tagli per 40 miliardi operati ... dai governi cattocomunisti in undici anni, ma i soldi li vuole solo adesso che al Governo c'è il Centro Destra) senza indicazione di dove prelevarli, esattamente come per i 14 miliardi della corte costituzionale e i 8 di Bonaccini.

E non sono le sole richieste.

Praticamente tutti quelli che hanno qualche attività, una associazione, un banchetto di pere, ogni mattina si scegliano e mandano ai giornali un comunicato con il quale si chiede un finanziamento statale per questo o quello.

Senza mai dire dove reperire i fondi.

Il sospetto viene quando il fuoco concentrico delle pretese economiche, aumenta la sua intensità quando torna di attualità la questione del mes, con le pressioni che esercita Bruxelles perchè l'Italia si annodi un altro cappio debitorio al collo.

La strada giusta, invece, non è continuare ad indebitarsi (io continuo a sperare che non si raggiungano le condizioni concordate da Conte2 e Draghi con l'unione e quindi l'Italia si limiti a riprendersi solo i soldi che versa al Moloch unionista, senza percepire i prestiti da restituire) ma tagliare il debito.

A cominciare dalle spese assistenziali (reddito di cittadinanza e varie voci similari) per avere un solo strumento solidaristico e non assistenzialista che garantisca chi perde il lavoro, dagli sperperi per l'assistenza ai clandestini (che siano le ong e le associazioni caritatevoli ad occuparsene, visto che sono loro che li vogliono, almeno se ne assumano la responsabilità del mantenimento), dei contributi a pioggia all'anpi, sindacati, patronati, cinematofari, giornali e tanti altri.

E si taglino anche le tasse.

Con tasse giuste non esisterebbe evasione. 

 

24 giugno 2023

I cattocomunisti all'assalto della Santanchè

Ci risiamo.

Se non sono i magistrati, sono i giornalisti militanti che, in quanto tali, mancano di obiettività e quindi di credibilità.

Eppure, con la complicità di un mezzo di diffusione pagato da tutti noi (sperando che le voci sull'abolizione del canone trovino conferma già dal prossimo anno ... in fondo la rai già risparmia i lauti emolumenti di Fazio e compagni) una trasmissione televisiva a senso unico ha messo sulla graticola il Ministro del Turismo Daniela Santanchè.

Non dubito che, a seguire, qualche zelante magistrato intervenga con una qualche inchiesta (pagata con i soldi delle nostre tasse) che terminerà chissà quando e chissà come, ma che comunque farà "notizia", danneggiando senza possibilità di risarcimento il Ministro.

Mi ricordo le vicende che hanno provocato le dimissioni di svariati ministri, sindaci e parlamentari, poi concluse nel nulla ma che hanno avuto come risultato effettivo quello di mettere fuori gioco il bersaglio di turno, senza che avesse la possibilità di recuperare, a bocce ferme, quello che gli era stato sottratto e, senza citare i casi eclatanti di Andreotti e Berlusconi, ricordo quello della Di Girolamo e della Guidi o del sindaco di Parma Vignali.

Se, poi, si tratta di una mera interpretazione di vicende da parte di giornalisti militanti, allora non esiste alcun evento politico.

Invece, a corto di argomenti, i cattocomunisti si sono precipitati a chiedere spiegazioni alla Santanchè e addirittura le dimissioni.

Nel 2022 risultano aperti oltre seimila fallimenti nei tribunali italiani.

Capita che un'azienda possa fallire e l'istituto del fallimento è tipico e fondamentale nel gioco che regola il Libero Mercato: chi non guadagna, fallisce.

Non può essere un giudizio morale, nè politico, quindi non ha nulla a che vedere con un ruolo pubblico, come quello di Ministro.

Tanto più che l'unico giudice di un politico è l'Elettore.

Non un magistrato e neppure un giornalista, ma l'Elettore che al momento del voto decide se quel politico, per quello che ha realizzato o non realizzato nella sua attività di rappresentante liberamente eletto, merita di essere liberamente riconfermato o mandato a casa.

E le elezioni che si sono svolte solo lo scorso 25 settembre hanno visto eleggere la Santanchè con il consenso degli Elettori.

23 giugno 2023

Bonaccini chiede ben 9 miliardi per il dopo alluvione

Bonaccini, presidente della regione Emilia Romagna, pare abbia presentato il conto al Governo: più di nove miliardi.

E' nota la polemica sul commissario che dovrà gestire la ricostruzione e sulla tempestività degli interventi, ma la cifra richiesta mi sembra piuttosto ingente.

Ho l'impressione che la abituale ingordigia dei cattocomunisti quando si tratta di gestire soldi pubblici, abbia portato ad una richiesta dove sono stati ricompresi anche i risarcimenti dei danni, magari a chi già può usufruire di una assicurazione privata perchè è stato più previdente di altri, che hanno risparmiato sul premio e adesso chiedono il rimborso al bilancio dello stato.

Mi auguro che il Governo, come dichiarato dal Ministro Musumeci e dal Vice Ministro Bignami, esamini attentamente le causali delle richieste ed i relativi importi, perchè il denaro che verrà erogato è di tutti e quindi deve essere speso con oculatezza e non un tanto al chilo.

Inoltre mi auguro che quei nove miliardi trovino capienza senza ulteriori tasse, anche di scopo, o indebitamenti e sul dove reperire i fondi che chiede, Bonaccini nulla dice di concreto.

Però in un bilancio che mi sembra sfiori i mille miliardi annui, le voci di spesa sono molteplici e potrebbe essere l'occasione per mettere mano a qualche cancellazione.

Già il costo del reddito di cittadinanza è stato dimezzato con il decreto lavoro del primo maggio e di questo ringrazio la Meloni, Salvini e ... Tajani, ma poichè resta sempre un costo di sei miliardi ecco che, in un colpo solo, si possono ancora recuperare già i due terzi del conto presentato da Bonaccini.

I costi per il recupero, il trasporto, vitto, alloggio e cure dei clandestini sono un'altra voce che dovrebbe essere assoggettata alle forbici e anche lì si parla di dieci miliardi di spesa a carico nostro.

Infine i contributi per questo e quello, dall'anpi ai film che nessuno andrà mai a vedere, dagli spettacoli estivi con i costi per il personale cantante e quello che deve montare e smontare gli impianti, a quelli per la carta straccia ... pardòn, stampata, magari si tratta di poche centinaia di milioni, ma aiutano anche quelli.

Alla fine, probabilmente, scopriremmo che non solo non abbiamo alcuna necessità di impiccarci al MES, ma neppure di assoggettarci alle condizioni capestro di Bruxelles per i prestiti del pnrr, ritirando solo i finanziamenti a fondo perduuto, cioè i nostri soldi versati nelle casse unioniste.

E rimarrebbe ancora margine per tagliare le tasse sui redditi e abolire quelle sul patrimonio (IMU) e sui risparmi (sui depositi, sulle operazioni di borsa, sui guadagni di borsa).



22 giugno 2023

Se non reagiamo, meritiamo di estinguerci

Una certa signora Chiara Valerio, sul quotidiano di sinistra Repubblica, ha scritto la seguente frase: Non mi viene in mente niente di più fascista del sangue. Il sangue che stabilisce parentele, gerarchie, eredità, tradizioni”.

Non so chi sia costei, quanti anni abbia, quale sia il suo retroterra culturale (semprechè ne abbia uno), anche se il fatto che sia pubblicata su Repubblica già la definisce, ma è evidente che ha sposato tutte le cause più distruttive della Civiltà che sono oggi in circolo negli ambienti cattocomunisti.

Parentele, Gerarchie, Eredità, Tradizioni sono tutte espressioni di una Civiltà, della NOSTRA Civiltà, che ha regalato il maggior livello di Benessere non solo a chi ne è artefice (cioè a NOI) come è giusto, ma anche a tutti coloro che ne sono venuti a contatto (anche alla signora Valerio che tanto le disprezza).

E' ora di finirla con l'accettare supinamente le querimonie e le lagne di chi vorrebbe farci credere che la nostra Storia vada espiata, trasformandoci in sciocchi servi di popoli ai quali abbiamo donato il passaggio accelerato dall'età della pietra a quella dei viaggi sulla Luna.

Quello che i nostri coraggiosi esploratori hanno trovato, quando hanno affrontato l'incognita dei viaggi negli oceani, nelle Americhe, in Australia e Nuova Zelanda, ma anche all'interno dei conosciutissimi continenti africano ed asiatico, ideale e concreta continuazione della Civiltà portata dalle Legioni di Roma, dimostra quanto sia stata benefica la nostra influenza.

Mentre noi eravamo già avanti di millenni, in quelle località isolate per confini geografici e distanze, pur essendo partiti dal nostro stesso livello, non avevano provveduto a niente altro che consumare quello che trovavano, senza alcuna crescita, senza alcun sviluppo intellettuale o materiale.

Infatti la popolazione era stazionaria nei numeri con tendenze alla estinzione.

E tutto questo nonostante quelle fossero terre ricche di humus e materie prime, animali, vegetazione, tutto andava coltivato e sviluppato e non solo consumato per poi spostarsi altrove.

I Boeri hanno reso fertile e prospero il Sud Africa, occupando territori abbandonati e privi di popolazione e diventando un polo di attrazione (per loro disgrazia) delle tribù circostanti.

La nostra Civiltà si è sviluppata ed è oggi in grado di mantenere una popolazione di quattro volte superiore a quella che viveva sulla Terra cento anni fa, grazie alla combinazione di Parantele, Gerarchie, Eredità e Tradizioni che derivano dal Sangue versato e diffuso e che hanno costituito lo scheletro morale e culturale necessario a dare energia allo sforzo di estendere questa Civiltà ovunque nella Terra.

La signora Valerio, evidentemente, o non ha studiato o ha dimenticato troppo presto l'insegnamento di Alessandro Manzoni, un faro, ancora oggi, per ogni Italiano, che tra le caratteristiche che fanno di un Popolo, una Nazione e la NOSTRA Nazione, ha voluto inserirvi anche il sangue, quello delle Parentele, delle Gerarchie, delle Eredità, delle Tradizioni.

La signora Valerio rappresenta perfettamente questa società miserrima che, con battaglie di retroguardia come quella woke, blm, la cancellazione della cultura, la transizione verde, l'invenzione dei "generi fluidi", aborti e uteri in affitto (inno alle contraddizioni), sta distruggendo tutto quello che abbiamo saputo costruire in millenni di cammino umano e di cui sarebbe ora di rivendicare il merito e non di scusarci per averlo diffuso e condiviso nel mondo.

E se non reagiamo alle sciocchezze che scrivono quelli come la signora Valerio, allora ci meritiamo l'estinzione e l'oblio.


  

21 giugno 2023

Meglio sciogliere Forza Italia che consegnarla a Renzi

Normalmente non mi piace dietrologizzare o imbarcarmi in fantasiose ipotesi incerte nell'an e nel quando, ma la insistente campagna tendente ad accreditare Renzi per la guida di Forza Italia nell'ambito di una aggregazione neocentrista, mi pare meriti di essere contrastata ab origine.

Leggo che Renzi sarebbe il figlio (politico) di Berlusconi, ma a me pare più il diretto discendente di Craxi, sia ideologicamente che nei modi e nel suo arrampicarsi sociale che gli ha fatto raggiungere vette di supponenza e megalomania (veggasi l'aereo modello Air Force One) pari solo a quelle del non compianto (da me) segretario socialista.

Se si illude di farsi percepire come l'erede politico di Silvio Berlusconi, io ricordo che mentre il Cav ha creato dal nulla nell'imprenditoria, nella politica e risollevato una grande decaduta del calcio finita in serie B, Renzi è riuscito sì a portare il pci/pds/ds/pd al 40% in elezioni inutili, salvo poi lasciarlo in macerie sotto il 20%.

Intendiamoci: per me è un merito, purchè però usi le sue "doti" da quella parte della barricata e non dalla nostra.

Temo infatti che la presenza di un Renzi, con tutta la sua corte a cominciare dalla Boschi, introdurrebbe in una coalizione che funziona dal 1994, elementi disgreganti, unicamente finalizzati alle sue personali ambizioni.

Basti guardare all'alleanza obbligata con Calenda, due personaggi simili, che, per quanto si agitino, vivacchiano intorno al 3% e sono costretti a convivere per poter superare il quorum che dia loro uno straccio di rappresentanza.

Un po' come due coniugi in lite, costretti a convivere sotto lo stesso tetto, perchè non hanno soldi per potersi permettere due appartamenti separati.

E quanto sarebbe corrosivo uno che sostiene i cosiddetti "diritti" omosessuali e altre amenità woke e blm tanto di moda oggi, quanto sono estranee e respinte dalla maggior parte degli Elettori del Centro Destra ?

Renzi è quello che ha dato il via alla pantomina dello ius soli, ius culturae, ius scholae e ogni bislacca idea di "ius" per elargire la cittadinanza italiana a chi Italiano non è, sacrificando l'unico diritto che appartiene alla nostra Gente: lo ius sanguinis.

Renzi, i cui genitori sono finiti sotto il tritatutto di indagini e processi, sarà anche favorevole alla riforma della giustizia, ma non basta.

Può capitare che, casualmente, tra tante questioni sul tavolo, si arrivi a fare un tratto di strada con qualcuno del tutto estraneo al nostro modo di pensare, ma questo non ci rende alleati più di quanto non lo si sia mai stati.

Ci pensino bene, quelli che hanno in mano il destino della creatura politica del Cavaliere, prima di consegnarla nelle mani di Renzi.


20 giugno 2023

Sondaggi oppio della politica in chiacchiere

Ho già affrontato il tema di quanto siano ingannevoli i sondaggi che, quotidianamente, in modo stucchevole, vengono sfornati e rilanciati con titoli strillati, evidenziando l'aumento o la perdita di uno sero virgola per questo o quel partito.

I giornali e le trasmissioni radio televisive (teledivisive, più che altro) poichè gli argomenti non vengono approfonditi in modo intellettualmente corretto, ma fanno ascolti solo per i decibel e le litigate che presentano, hanno bisogno come il pane di sondaggi per "aprire un dibattito".

Tralasciando che gli unici numeri che contano sono quelli dei voti reali.

Abbiamo in pratica spostato sui sondaggi (che vengono diffusi non solo sulla politica ma anche per le questioni più disparate, dal sesso allo sport, dal cibo allo spettacolo) il desiderio di conoscere il futuro che i nostri Antenati, più compostamente, chiedevano agli oracoli, alla Pizia di Delfi piuttosto che alla Sibilla cumana.

Ma gli oracoli erano ingannevoli nelle loro interpretazioni che venivano lasciate agli stessi postulanti.

Celeberrimo l'oracolo della Sibilla, che abbiamo studiato nelle ore di Latino, che al soldato in procinto di partire per la guerra che le chiedeva se sarebbe morto in battaglia, rispose:

"ibis ... redibis ... non ... morieris ... in ... bello".

Andrai ... ritornerai ... non ... morirai ... in ... guerra.

Peccato che ogni parola fosse scritta su una foglia e senza interpunzione, per cui la frase poteva essere interpretata "andrai, ritornerai, non morirai in guerra", ma anche "andrai, ritornerai non, morirai in guerra".

Analogamente i sondaggi, che legano sempre più l'asino a dove vuole il padrone (cioè il committente) possono essere addomesticati in base alla formulazione delle domande, ma anche in base agli eventi esterni che caratterizzano le vicende politiche.

Ad ogni elezione del segretario cattocomunista, i sondaggi indicano recuperi di voti per quel partito e i militanti subito a fare la ola, salvo poi restare muti per una settimana o più nei vari social, una volta letti i risultati delle elezioni del 25 settembre.

Forza Italia, dopo la morte di Berlusconi vede aumentare le intenzioni di voto, ma l'impatto emotivo evaporerà nel tempo, come evaporò nel 1984 per la morte di Berlinguer che consenti al partito comunista, per la prima e unica volta, di superare la dc nelle elezioni europee, salvo poi ritornare alle precedenti (o anche inferiori) percentuali alle politiche del 1987, quando l'effetto commozione era ormai svanito.

E' sbagliato quindi basarsi sui sondaggi momentanei, seguendo le mode e la pulsione momentanea registrata dai sondaggi.

Il politico di razza punta invece a costruire, consolidare e aggregare nel tempo, mostrando una linea coerente che non sia una banderuola che si gira dove tira il vento.

Forse è per questo che, quando viene ritirata la rete e si contano i voti reali nelle urne, la Meloni vince, la Schlein perde. 

19 giugno 2023

Una mentalità servile

Apprendo dalla lettura dei giornali che la signora Sciarra, incautamente nominata/eletta prima giudice e quindi presidente della corte costituzionale, avrebbe dichiarato che le direttive europee, il diritto unionista, sarebbero sempre superiori alle leggi nazionali.

Il vizietto tutto italiano, elevato a sistema negli anni in cui la nostra Patria fu "calpesta e derisa" e sintetizzato dal popolaresco "Franza o Spagna purchè se magna", di inchinarsi servilmente verso poteri stranieri pur di ritagliarsi un ambito di privilegio personale, non potrebbe essere espresso meglio.

Se la costituzione del 1948 afferma che la Sovranità appartiene al Popolo, il presidente pro tempore della corte costituzionale ci dice che possiamo votare come ci pare, ma poi dobbiamo sempre conformarci al potere.

Ma non ad un potere politico, bensì a quell'impalpabile potere costituito dalle consorterie che hanno nei lustrini di Davos e dintorni la loro facciata.

Da qui discende tutta una manipolazione mediatica (perchè quell'impalpabile potere possiede tanti megafoni di carta stampata, radio e televisioni) per accreditare una narrativa (il clima, la transizione verde, le forme sessuali più originali, l'obbligo di accettare una bomba sociale come l'immigrazione massiccia etc.) che porta solo ad un risultato: la sudditanza servile dei Popoli e delle Nazioni europee, fiaccate da tasse, divieti, sanzioni, obblighi.

E, per l'ennesima volta, invidio gli Inglesi che hanno saputo sganciarsi in tempo da questo treno che sfreccia senza freni verso la distruzione della nostra Civiltà.

18 giugno 2023

Bancomat e solidarietà

Che i cattocomunisti siano sempre pronti e lesti nel mettere o, almeno, cercare di mettere le mani nelle tasche altrui, lo sappiamo da tempo.

La lista delle imposte e tasse con le quali ci hanno, nel tempo, depredato di parti sempre maggiori del nostro reddito, del nostro risparmio, del nostro patrimonio è talmente lunga che, a volerle elencare, se ne dimenticano sempre molte.

Non stupisce, quindi, che dopo l'alluvione di metà maggio, comuni e regione Emilia Romagna, purtroppo una delle residue quattro in mano ai cattocomunisti, pretendano risarcimenti dal Governo indicando un saldo di ben nove miliardi di euro, metà di quello che dovrebbe essere l'importo della terza rata per l'inutile pnrr voluto, manco a dirlo, dai cattocomunisti.

Alla richiesta del Governo di specificare interventi e loro costi, gli amministratori rossi hanno alzato i toni della propaganda, tanto che il Ministro Musumeci ha opportunamente ricordato loro che il Governo (avrebbe meglio potuto dire lo stato, il bilancio dello stato) non è un bancomat.

Contemporaneamente i cattocomunisti hanno alzato i toni, pretendendo anche qui che a gestire quella massa enorme di denaro sia, come commissario, Bonaccini, lo stesso personaggio che nei passati anni, come presidente della regione, avrebbe dovuto mettere in sicurezza fiumi e terreni, con il risultato che abbiamo visto.

Sarebbe come incaricare di una operazione studiata per rimediare ad un precedente intervento non riuscito, lo stesso chirurgo che ha fallito la prima operazione.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha detto, sin dal primo momento dell'alluvione, che il Governo, compatibilmente con le disponibilità, avrebbe provveduto a risarcire i danni ed a nominare il commissario più adatto alla ricostruzione una volta pianificati interventi e costi.

A me sembra il comportamento più corretto, nel rispetto di tutti i cittadini Italiani che non si tirano certo indietro nella solidarietà verso le popolazioni colpite da un disastro naturale, come abbiamo visto anche in passato con alluvioni e terremoti, ma che vorrebbero evitare gli sprechi di allegre gestioni, affidate soprattutto a chi, pur avendone le facoltà e le responsabilità, in tanti anni precedenti nulla ha fatto per prevenire o ridurre l'impatto di eventi imprevedibili nella loro dimensione come quello che ha colpito la mia regione.

Ricordo che l'Emilia Romagna, sin dalla istituzione delle regioni a statuto ordinario con le elezioni del 1970, è amministrata dai comunisti, con i socialisti prima e imbarcando anche i "cattolici adulti" di Prodi e compagni poi.

Ed al sindaco di Bologna Lepore che fa l'offeso per la risposta del Ministro Musumeci, vorrei ricordare che potrebbe già da subito destinare fondi ai risarcimenti ed alla ricostruzione, evitando di usarli per l'effimero estivo (i circenses contemporanei), con l'installazione e la disinstallazione continua di palchi e palchetti (che, tra l'altro, imbruttiscono Piazza Maggiore, una delle più belle d'Italia ... quando non è occupata da strutture e chioschi) e il costo degli "artisti" arruolati per la gloria dell'amministrazione comunale.

Una famiglia che subisce un costo imprevisto, rinuncia da subito alle spese voluttuarie, rimandandole in tempi migliori e non capisco perchè si debba continuare a spendere per spettacoli estivi quando quei soldi sarebbero più utili a chi è stato colpito dall'alluvione (e ce ne sono anche a Bologna: chiedere, per esempio, agli abitanti dei Colli e di via Saffi).



17 giugno 2023

Non cadiamo nella trappola delle lacrime

L'affondamento di un barcone di clandestini con (forse) centinaia di morti al largo delle coste greche del Peloponneso, suscita forte emozione, come le notizie di incidenti ferroviari, terremoti o o altro in India e in Cina, quando, per i numeri di quei paesi, si parla, inevitabilmente, di centinaia di morti.

L'aspetto emotivo, sfruttato cinicamente da ong e immigrazionisti vari, non deve però farci perdere di vista il quadro complessivo che vede una sistematica invasione dell'Europa da parte di un numero massiccio di clandestini che, lungi dall'essere una risorsa, rappresentano un rischio per l'ordine pubblico ed una bomba sociale destinata ad esplodere nelle mani di chi l'ha creata ma, purtroppo, anche nelle nostre.

L'Italia, in questo momento, per una politica di apertura prima e di contrasto troppo morbido oggi, è divenuta il porto di approdo più gradito, come dimostra la versione greca secondo la quale il barcone avrebbe rifiutato gli aiuti della guardia costiera ellenica perchè voleva arrivare in Italia.

Malta e Grecia, ormai, hanno adottato la stessa politica dell'Australia e respingono o non intervengono per trainare i barconi che, quindi, vedono nell'Italia il solo traguardo.

Ma questo non vuol dire che noi ce ne dobbiamo fare carico,  concedendo loro ingresso e permanenza e diventando la discarica europea dell'immigrazione, nè trasformandoci in centro di raccolta e smistamente in altre nazioni europee (che, giustamente, rifiutano il concetto di ricollocamento).

Contrariamente a quanto infatti viene affermato, il problema dei clandestini che partono dai loro paesi per entrare in Europa, non è un problema italiano e neppure europeo se non dal punto di vista dell'ordine pubblico e della sicurezza sociale.

Il problema è mondiale ed a farsene carico devono essere i funzionari paperoni dell'onu che percepiscono laute retribuzioni per scaldare una sedia, senza risolvere mai nulla, nè immigrazioni epocali, nè guerre più o meno locali.

Ed è l'onu che potrebbe imporre quello che la Meloni cerca di ottenere con la persuasione e il dialogo: la creazione di centri di raccolta in Africa, dove dividere i pochi che hanno veramente diritto ad ottenere un rifugio in una nazione accogliente (che non deve per forza essere l'Italia o una nazione europea, perchè non l'Argentina che ha spazi immensi ?) dai molti (dicono oltre il 95% dei clandestini) che non hanno motivazioni valide per pretendere di entrare in Europa.

Anche ammesso e non concesso il beneficio del dubbio sulle motivazioni "nobili" di ong e immigrazionisti, infatti, è noto da secoli che le strade per l'Inferno sono lastricate di buone intenzioni.


16 giugno 2023

L'accelerazione liberale nel nome del Cavaliere

Non so se il Consiglio dei Ministri di ieri fosse stato già programmato o se il licenziamento del disegno di legge Nordio, il primo che affronta una vera riforma della giustizia (in attesa di poter scrivere Giustizia con la "G" maiuscola) sia stato calendarizzato in omaggio a Silvio Berlusconi, certo è che con tale provvedimento il Governo imprime una forte accelerazione verso un'Italia più libera e giusta.

E nessuno può negare che tutto ciò avvenga nel nome del Cavaliere.

Fondamentalmente sono tre (forse quattro) gli snodi affrontati da questo primo provvedimento e tutti ci restituiranno una giustiza più rispettosa dell'individuo e meno inquisitoria.

Il primo è l'abolizione dell'abuso di ufficio che è stato utilizzato per incombere sugli atti e le azioni di sindaci e amministratori, con il risultato di bloccare opere pubbliche e private per il timore di ritrovarsi impelagati, magari per un cavillo, in processi che rovinano una vita intera.

Sicuramente non sarà l'unico reato che dovrà essere, come minimo, rivisto, per dare nuovo impulso ai lavori necessari per migliorare la qualità della vita nelle nostre città, ma intanto, dopo tante parole, si inizia a fare qualcosa di concreto.

Così come è finalmente qualcosa di concreto la forte limitazione che, se approvato il ddl, sarà imposta alla diffusione delle intercettazioni telefoniche, spesso lasciate filtrare unicamente per danneggiare la reputazione di persone che si vogliono distruggere, ma senza alcuna attinenza con il reato che si vorrebbe perseguire.

Mi ricordo, nell'anno dei "furbetti del quartierino", la diffusione, totalmente priva di collegamento, ma solo voyeuristica, degli sms tra una coppia di cui lui indagato, ma lei totalmente estranea.

Terzo punto rilevante, per i reati meno gravi, l'impossibilità per il pubblico ministero di impugnare una sentenza di assoluzione.

Questo sgraverebbe i tribuunali di molto lavoro, accelerando i tempi della "giustizia", ma, soprattutto, impedirebbe di mantenere sopra la testa di un indagato la spada di Damocle di anni e anni di udienze, processi, ricorsi, restituendolo ad una piena vita civile.

Sembra poi esserci un quarto punto, che commento con il beneficio di inventario perchè non ne ho letto il testo, che vorrebbe rivedere la carcerazione preventiva, cominciando con il farla disporre non da un giudice monocratico, bensì da un collegio di tre giudici, al fine di garantire massimo scrupolo nell'applicare una misura di restrizione della libertà individuale PRIMA che venga emessa una sentenza.

Altro principio liberale di grande importanza è infatti quello cosiddetto " di innocenza" per cui uno è innocente finchè non è dichiarato colpevole e quindi nessuno deve essere privato della libertà se non a seguito di una sentenza passata in giudicato.

Anche se personalmente ritengo che sia molto difficile rimettere in carreggiata la giustizia italiana, per la quale occorrebbe non una riforma, bensì una rivoluzione che passi dalla sostituzione di tutto il personale che la amministra e del sistema di reclutamento, non posso che applaudire alla scelta della Meloni e di Salvini di licenziare un primo atto per migliorare la giustizia, nel primo consiglio dei ministri dell'Era del dopo Cavaliere.



15 giugno 2023

Inizia oggi il dopo Berlusconi

Se è vero che Forza Italia già con le elezioni del 2018 ha perso il ruolo trainante nel Centro Destra che, grazie a Berlusconi che lo ha costruito, deteneva dal 1994 e, ancor di più, con le elezioni del 2022 ha visto prendere il largo Fratelli d'Italia, è altrettanto vero che i voti e i parlamentari di Forza Italia sono rilevanti per la tenuta del Governo, quanto quelli di FdI e della Lega.

Per questo la stampa cattocomunista ha iniziato una campagna di disinformazione, tendente a proiettare sui parlamentari di FI l'impressione che si vada verso un "si salvi chi può" e, trasformando le sue speranze in una farlocca analisi politica, immagini le dimissioni della Meloni e un governo tecnico.

Che non avrebbe alcun fondamento, se non in una congiura internazionale con complici, anche a livello istituzionale, in Italia.

Che la speranza di cui si nutrono a sinistra sia infondata, sono anche i numeri parlamentari a dirlo.

FdI e la Lega sommano 174 deputati alla camera dove la maggioranza è 201 e 92 senatori dove la maggioranza (inclusi, purtroppo, gli inutili senatori a vita) è 104.

La solida maggioranza di Centro Destra si forma con i deputati e i senatori di Forza Italia e di Noi Moderati che sono rispettivamente e complessivamente 53 alla camera e 24 al senato, della metà dei quali è sufficiente mantenere il consenso per conservare la maggioranza assoluta.

Appare improbabile che vi sia uno sfarinamento di Forza Italia con passaggio di persone quali Gasparri o la Bernini a sinistra, mentre è plausibile che la grande maggioranza, se non tutti i parlamentari di FI e Noi Moderati cerchino inizialmente di dare corpo a Forza Italia senza Berlusconi e poi, qualora non avesse successo tale tentativo, trovino una collocazione adeguata nella Lega e in FdI.

Ancora più irreale la possibilità che l'elettorato di FI possa passare a sinistra perchè, come abbiamo visto in questi anni, se quell'elettorato cambia partito, come lo ha cambiato, è per esprimere il proprio consenso a chi è CONTRO i cattocomunisti e i governi tecnici da loro sostenuti, tanto da punire Berlusconi dopo il sostegno a Monti e Letta e quindi punire Salvini per il sostegno a Draghi.

E chi è rimasto, è rimasto per Berlusconi, al punto che l'indegno spettacolo cui hanno dato vita gli odiatori perenni, li spingerebbe a non tradire la memoria del Cav, ma a votare lega o FdI.

Il dopo Berlusconi, quindi, vede un partito che c'è ed ha ben quattro anni di tempo per consolidarsi senza Berlusconi, rimanendo saldamente da questa parte della barricata e sono certo che Giorgia Meloni e Matteo Salvini abbiano capacità politica ed empatia per mantenere unito il Centro Destra, come lo è dal 1994.

Sicuramente FI potrebbe ancora avere un ruolo di rilievo se dalla famiglia Berlusconi qualcuno si sacrificasse per continuare in una presenza che sicuramente farebbe ingastrire molti cattocomunisti e, per tale motivo, mi piacerebbe si potesse realizzare.

Il fratello Paolo o uno dei figli potrebbero candidarsi già a settembre per l'elezione supplettiva che dovrà designare il sostituto al seggio parlamentare del Cav e così dare una copertura al partito che, nel frattempo, potrà organizzarsi e strutturarsi in modo più tradizionale e meno personale.

E' intanto significativo che, nel primo giorno del dopo Berlusconi, il Governo Meloni si appresti a licenziare la prima parte della riforma della giustizia, tanto attesa dal Cav, quanto osteggiata (e significa che è cosa buona e giusta per l'Italia) dai cattocomunisti.

Muoiono gli uomini, non le idee.

13 giugno 2023

Il giorno dopo

A ventiquattro ore dalla diffusione della notizia della morte di Silvio Berlusconi e dopo una quantità non misurabile di articoli, servizi e speciali radio televisivi, dichiarazioni, possiamo avere, se mai ce ne fosse stato bisogno, conferma della importanza storica nella politica, nell'economia e nella società del Cavaliere.

La conferma più importante l'abbiamo dal peloso livore che chi lo ha sempre odiato, aggredito, perseguitato, propone anche in questo momento, trovando i suoi abituali seguaci in quegli ottusi invasati che riempiono Twitter di commenti che ci dicono quanto odio, permanente e irreversibile, i cattivi maestri abbiano seminato, mettendo a nudo il loro misero spessore intellettuale e morale.

Di gran lunga maggiore il cordoglio vero e sincero che traspare da parte di chi in Berlusconi ha sempre guardato con stima obiettiva, anche negli ultimi anni, quando alcune sbandate gli hanno alienato il consenso, ma non la simpatia, di molti elettori.

Elettori di cui Berlusconi ha saputo intercettare il sentimento profondo, al di là delle differenze identitarie e generazionali dei singoli.

L'elettorato del Centro Destra, infatti, ha sempre aspirato all'unità, perchè i temi che ci uniscono (tasse, clandestini, Sovranità, europeismo che non è unionismo, solidarismo ...) sono di gran lunga superiori e più forti dei motivi che ci differenziano.

E Silvio Berlusconi, dal 1994 con la geniale trovata del Polo della Libertà al Nord e del Polo del Buongoverno al Sud, ha saputo interpretare il sentimento di noi elettori, anche di quelli che poi, nelle urne, non hanno mai messo la croce sul simbolo di Forza Italia preferendo Lega o Msi/An/FdI.

Ed è stato superiore al divario generazionale, unendo in lui due generazioni politiche.

Non è un caso, infatti, che a succedergli nella guida del Centro Destra siano due leader di quaranta anni più giovani (Berlusconi del 1936, la Meloni del 1977 e Salvini del 1973) senza un passaggio intermedio che poteva essere rappresentato da Fini e da Casini che, però, hanno dimostrato di non averne le capacità e oggi si ritrovano dimenticati o accucciati sotto l'ombra protettiva del maistrean cattocomunista.

Pertinente e doverosa, quindi, la scelta del Governo Meloni di proclamare lutto nazionale e funerali di stato, riconoscendo il valore di un Uomo che ha saputo unire un Popolo, quello di Centro Destra, dandoci una prospettiva di governo, un futuro, una casa.

Ed ha saputo anche accettare gli anni del declino, dando il suo supporto ad un governo, quello della Meloni, che avrà il compito di continuare la costruzione del Centro Destra del futuro di cui Silvio Berlusconi ha posto solide fondamenta.

12 giugno 2023

Silvio Berlusconi ascende tra i Grandi d'Italia

Tornando a casa, trovo un messaggio: Silvio Berlusconi è morto.

A 86 anni compiuti, con la malattia sempre più evidente, non può essere una sorpresa, ma sicuramente è un momento di grande commozione.

Sicuramente la sua scomparsa movimenterà la politica e gli schieramenti, ma ci sarà modo di parlarne in futuro.

Oggi vorrei ricordare l'Uomo che nel 1994 impedì la vittoria della "gioiosa machina da guerra" comunista, azione per la quale fu perseguitato per tutta la sua restante vita.

I radio e telegiornali sono ora pieni di biografie e lo saranno i quotidiani di domani, ma credo che tutti sappiamo quanto sia stata importante la sua presenza nel mondo economico e politico.

Grazie a lui si ruppe il monopolio Rai, una scommessa vinta al punto che adesso i programmi e l'informazione di Mediaset competono alla pari con una Rai che (purtroppo) continua a fruire dei nostri soldi estorti con le tasse e il canone, dimostrando che una sana attività privata, può fornire un servizio anche migliore di quello pubblico, in economia, guadagnandoci e con un decimo del personale impiegato.

In politica, beh, mi piace ricordare il Berlusconi che dichiarò che, fosse stato a Roma, avrebbe votato Fini, per poi allearsi con Bossi e Fini in una serie di governi che tanto hanno nuociuto alla sinistra (e se la sua riforma delle pensioni del 1994 non fosse stata osteggiata, non avremmo avuto nè la Fornero, nè gli esodati e staremmo tutti meglio).

Mi piace ricordarne le sue scorrettissime barzellette che facevano imbufalire i sacerdoti del politicamente corretto.

Ricordo con affetto anche le ultime sbandate che ha preso a favore degli omosessuali, poi a favore dei governi di "unità nazionale"  con Monti, il primo Letta, Draghi, per arrivare a votare la rielezione di Napolitano e poi di Mattarella.

Tutti errori che gli sono costati (gli ultimi sono costati anche a Salvini) il primato nel Centro Destra.

Silvio Berlusconi se ne va all'inizio di una legislatura in cui il Centro Destra, dopo 11 anni, è tornato maggioranza e al governo senza inciuci.

Anche grazie alle scelte del Cav che ha sacrificato uomini e donne che lo hanno seguito a lungo.

Non è stato fortunato con le persone da lui beneficiate, molte, infatti, una volta raggiunti gli incarichi ministeriali si sono credute in grado di camminare da sole e sono miseramente cadute.

Nonostante le sbandate degli ultimi anni, per quello che ha fatto, che ha dato e le persecuzioni subite, Silvio Berlusconi ha conquistato non solo un posto in prima fila nella Storia d'Italia, ma anche un posto nel Pantheon di quel Centro Destra che da domani dovrà riuscire a crescere anche senza il suo Fondatore e Padre Nobile.

Riposi in pace.


11 giugno 2023

Un saggio che bisogna conquistarsi

Se vogliamo informarci con fonti non inquinate dalla piaggeria verso il pensiero mainstream che induce molti che si definiscono "giornalisti" e persino "intellettuali" a legare l'asino al carro dei padroni della finanza e degli affari, dobbiamo cercare con il lanternino in pubblicazioni autonome o di piccole case editrici.

Così è per "Dal grande reset al green reset" di Ilaria Bifarini, inizialmente disponibile solo tramite Amazon (e non ho ritenuto di acquistarlo tramite quel canale) e che da un mesetto o poco più, è disponibile nelle altre librerie online e su ordinazione in libreria fisica (consigliata).

Ilaria Bifarini la conoscevo già per altri suoi, agili, pertinenti, documentati saggi ("Neoliberismo e manipolazione di massa", "I coloni dell'austerithy", "Inganni economici", "Il grande reset") e per apprezzarne i tweet sempre concisi e puntuali.

Non sempre condivido le posizioni che esprime, ma per lo più, con qualche sfumatura, mi ritrovo nelle sue esposizioni che, in più, mi forniscono quelle fonti documentali che, da solo, non sarei in grado di raccogliere se non con uno sforzo che non ho più alcuna intenzione di produrre.

Così è per il saggio di cui propongo la scansione della copertina.

Sostanzialmente se uno vuole trovare documentazioni e fonti per capire che cosa ci sta accadendo, è una lettura obbligata, dove viene spiegato il perchè c'è questa frenesia verde che vede una moltitudine di invasati guidati a distanza da pochi burattinai e dove può portarci, con una digressione anche geopolitica che spiega le ragioni di una guerra che appare assurda alle menti più libere.

La Bifarini, alla fine, come sempre nei suoi saggi, fornisce anche una indicazione di fare, anche se a me sembra, absit iniuria verbis, alquanto limitativa, quasi una giustificazione.

Si precisa infatti il ruolo dei pensatori, quello di tener viva una idea e di ricercare sempre la verità documentata per portarla a conoscenza del prossimo, ma non è una indicazione su quello che si deve fare, come organizzarsi, come agire, per invertire la rotta che ci porta alla estinzione della nostra Civiltà.

Ed è l'unica critica che mi sento di fare al saggio, essendo peraltro la stessa critica che muovo ad altri pensatori non asserviti al mainstream come Veneziani o Buttafuoco, pur riconoscendo il merito di esprimere opinioni e concetti conflittuali con quelli del mainstream, quando, per un accademico, un giornalista, un uomo di cultura, sarebbe di gran lunga più facile e remunerativo inginocchiarvisi davanti e scrivere in adesione alla volontà del potere.

Condivisibilissimo quindi quello che scrivono che, come per la Bifarini, in sostanza è ciò che, empiricamente, basandomi sulla mia limitata conoscenza ed esperienza, era parte del mio essere, ma non trovo mai indicazioni precise se non quella di mantenere accesa la Fiamma della conoscenza, magari in attesa di tempi migliori che, anno dopo anno, non arrivano mai (anche se qualche soddisfazione ce la stiamo prendendo vedendo quanto rosicano i cattocomunisti proni alle consorterie affaristico finanziarie, adesso che al governo c'è la Meloni con Salvini e Berlusconi).

Se non sono loro, infatti, a proporre, magari con vari scenari ed ipotesi, ai capi politici, cioè gli unici in grado di mobilitare una reazione che non mandi allo sbaraglio singoli individui, ammirevoli quanto destinati ad essere sbranati dalla massa allineata, non vedo chi potrebbe farlo.

Ricordandosi e ricordandoci sempre che per invertire la rotta, è necessario concentrare le energie sul quadro generale che deve essere modificato, rimandando a tempi successivi, a pericolo scampato, le battaglie identitarie che fanno emergere le differenze anche all'interno della medesima area.

 

10 giugno 2023

Come liberarsi dal ricatto unionista

Il Btp Valore, lanciato dal Governo Meloni, ha raccolto 18,2 miliardi di risparmi dei piccoli investitori Italiani: un successo superiore ad ogni precedente.

Tale successo deriva da due aspetti concomitanti.

Il primo è l'interessante costruzione degli interessi (3,25 per i primi due anni e 4 per gli ultimi due) che rappresentano una copertura (compensativa nel biennio) dell'investimento dal rischio inflazione prevista, con una durata limitata a quattro anni.

Il secondo è che è stato indirizzato unicamente ai piccoli risparmiatori, con una iniziale garanzia dalla speculazione sul valore del titoli che i grandi investitori (legittimamente) perseguono con l'immissione o la raccolta sul Mercato di ingenti quantità di titoli, a seconda delle circostanze esterne.

Noi Italiani deteniamo un risparmio liquido di circa 1700 miliardi.

L'Unione del Male, con il suo ricattatorio Nex Generation Ue, ha concesso all'Italia di Conte2 e Draghi, che ne sono responsabili per aver richiesto tutta la cifra, circa 200 miliardi di cui quasi 90 a prestito condizionato, da restituire con gli interessi e gli altri "a fondo perduto" che equivalgono ai contributi 2022-2026 che l'Italia dovrà versare alle casse unioniste (in pratica ci restituisce i nostri stessi soldi e, bontà sua, non ci chiede di pagare interessi sui nostri soldi).

A Bruxelles stanno cincischiando sulla erogazione della terza tranche da 19 miliardi, ebbene con una sola emissione, l'Italia ha dimostrato di poter raccogliere da sola quanto le necessita.

E considerando il risparmio diffuso, una serie di emissioni ben organizzata nei tempi e nella costruzione del titolo, potrebbe liberarci dalla necessità di indebitarci con l'unione e, quindi, di dover sottostare ai suoi ricatti.

Come sarebbe logico, potremmo così rinunciare ai circa 90 miliardi a prestito, per riprenderci solo i residui miliardi di soldi nostri " a fondo perduto".

E ci sarebbe ancora un amplissimo margine per ogni eventuale esigenza futura, ad esempio una emissione di Btp ricostruzione per finanziare gli interventi dopo disastri naturali come terremoti e alluvioni.

Ovviamente evitando le imposizioni ideologiche verdi e di altro genere (l'economia circolare o finanziare l'industria cinematografica) come abbiamo già visto.

E verrebbero meno anche le ambigue ed imbarazzanti (per lui) espressioni che individui come Gentiloni si permettono di pronunciare, sul fatto che l'Italia non avrà trattative più agevoli se rifiuta il Mes.

1700 miliardi di risparmi privati che aspettano solo una collocazione interessante e sicura, a fronte di 200 miliardi complessivi di "elargizioni" unioniste (inclusa la restituzione dei nostri soldi).

Il Btp Valore ha aperto la strada per riconquistare la nostra Indipendenza.