Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 agosto 2022

Italia est omnis divisa in partes tres

Credo che richiamare alla memoria, parafrasandolo, l'incipit del De bello Gallico di Cesare, possa essere una sintesi pertinente della situazione politica in Italia.

Certamente è un uso improprio dell'accetta, perchè i confini non sono mai, in nessuna circostanza, sempre netti e definiti, soprattutto per la presenza di saltimbanchi che cambiano casacca in ogni legislatura per colpa della "costituzione più bella del mondo nata dalla resistenza antifascista ..." che vieta il vincolo di mandato, ma aiuta a rendere l'idea di come siamo messi (male).

Per primi metto tutti coloro che, abolito l'obbligo del voto, non si preoccupano di partecipare, neppure con la semplice apposizione di una croce sulla scheda elettorale, alla vita dell'Italia.

Sono sicuramente meno del numero degli astenuti, sempre incrementato da momentanee "priorità", ma rappresentano sicuramente una parte significativa di quanti hanno diritto al voto.

Non voglio e non sono in grado di analizzare le loro motivazioni che, probabilmente, vanno da una abissale ignoranza dei diritti e dei doveri di un cittadino, alle preoccupazioni personali che escludono ogni altra occupazione, fino ad uno snobismo da caricature aristocratiche che disprezzano sistematicamente tutto ciò che fanno gli altri, salvo poi lamentarsi perchè si ritengono danneggiati o vessati.

Ma le altre due parti sono quelle più importanti, perchè in base alla prevalenza dell'una o dell'altra possiamo aspettarci del Bene o del Male.

Nel tempo le divisioni, semplicisticamente identificate in Destra e Sinistra, si sono realizzate su tematiche sociali, economiche, di alleanze internazionali, ma anche su singoli specifici provvedimenti legislativi come il divorzio e l'aborto, la droga, l'eutanasia.

Ma il crinale che a me interessa è quello tra Stato e Individuo.

C'è chi propugna un intervento invasivo dello stato praticamente per ogni aspetto della nostra vita quotidiana e chi, invece vorrebbe la minor interferenza possibile da parte del pubblico che dovrebbe limitarsi ad essere sempre terzo, super partes, regolatore e giudice delle controversie tra privati.

Tra i primi non ci sono solo quelli che vorrebbero una economia di stato, il reddito di cittadinanza, l'assistenzialismo elevato a idolo d'oro, ma anche quelli che vorrebbero uno stato sempre più grande, che travalichi le prerogative degli stati nazionali, per diventare europeo e universale.

Costoro sicuramente raggiungono l'apice del proprio godimento quante più direttive vengono emanata per regolare anche le virgole.

Una vita da automi teleguidati, ognuno con il proprio cip, come i cani e, infatti, sono quelli che vorrebbero abolire i contanti per l'uso sistematico della monetica che rende tracciabile ogni nostra spesa e abitudine di vita.

Costoro si ritrovano, nelle prossime elezioni, all'interno delle tre liste di sinistra: quella capeggiata da Letta con la Bonino, Fratoianni, Bonelli (e Di Maio come palla al piede), quella guidata da Conte, quella bicefala con Renzi e Calenda.

Pur con i dovuti distinguo e sfumature, tutti quelli venerano l'Unione del Male, disprezzano l'Italia come Nazione e quindi anche come Popolo, vorrebbero sottometterci a politiche distruttive della nostra Storia, delle nostre Radici, della nostra Identità, vagheggiando un mondo unito, senza prevaricazioni, senza stati.

Nel contempo, provvedono a sottrarci i nostri risparmi, espropriarci le nostre proprietà, attraverso lo strumento delle tasse che fu l'arma usata dai monarchi assoluti dei nascenti stati nazionali, dopo la caduta dell'Impero Romano e quando l'Europa cercava di risollevarsi dopo le invasioni barbariche, per soffocare le velleità dei feudatari usciti dal Medio Evo.

Il tutto perchè l'Individuo, nella loro testa, deve sottomettersi allo stato, alla burocrazia ed ai burocrati.

Non a caso hanno santificato in vita un principe della burocrazia statalista, come Draghi.

L'altra, la terza e ultima parte, trova la sua rappresentanza politica, sempre con tante sfumature e incertezze, nei partiti della Meloni, di Salvini e di Berlusconi.

Non è il partito liberale che vorrei, ha tanti sbandamenti statalisti (veggasi la richiesta di operare in deficit, l'accettazione di partecipare alla guerra contro la Russia che tanti danni ci sta provocando) ma è sicuramente la parte che garantisce all'Individuo maggiore libertà, contro le tasse, contro l'invasività delle leggi statali e anche contro la soffocante burocrazia dell'Unione del Male.

Ovvio che vorrei molto di più.

Nella mia testa lo stato dovrebbe essere Nazionale, con Confini ben difesi e rappresentativo di un Popolo che abbia una sua Identità, fondata su una Storia comune (il famoso "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor") ed occuparsi esclusivamente di difesa degli interessi nazionali nel mondo con le proprie Forze Armate, difendere la Sicurezza interna con le Forze dell'Ordine, amministrare la Giustizia e dirimere le controversie tra i propri cittadini e dare rappresentanza all'Italia nei confronti delle altre entità statuali, senza alcuna cessione di Sovranità, a cominciare da quella monetaria.

Probabilmente non riuscirò a (ri)vedere quello stato, ma sicuramente ritornerà, perchè è connaturato nell'Individuo l'anelito alla libertà e più cercheranno di comprimercela, più forte e devastante sarà la reazione quando la misura sarà colma.

Nel frattempo, il nostro compito è quello di mantenere accesa la Fiamma della Libertà, difendendo tutto il difendibile e schierandoci, sempre, dalla Parte di chi difende e sostiene l'Individuo e il suo Diritto Naturale alla Libertà.

30 agosto 2022

La Meloni cresce non solo nei sondaggi

Con l'attuale sistema elettorale, io voto il partito che incarna un Ideale (o quanto di più vicino al mio Ideale possa essere), non la o le persone.

Confesso che, pur avendo da tempo maturato l'intenzione di votare Fratelli d'Italia, soprattutto dopo il tradimento leghista di partecipare al governo Draghi, nutrivo alcune perplessità sulla Meloni.

Non per le sue capacità politiche, avendo fatto tutta la gavetta da militante, nel Fronte della Gioventù, da giovane dirigente, consigliere provinciale, parlamentare, vicepresidente della camera, ministro, un curriculum che, ad esempio, Calenda se lo sogna essendo "nato bene" e quindi non avendo fatto alcuna gavetta (e si vede in campagna elettorale, impacciato com'è).

Le mie perplessità erano di immagine: può una donna, apparentemente così esile e minuta, resistere alle pressioni delle consorterie e battere i pugni sul tavolo con gli altri capi di stato e di governo per tutelare gli interessi italiani nel mondo ?

La risposta l'ho avuta e l'abbiamo tutti da questa campagna elettorale che ci consegna una Meloni autorevole, impermeabile agli attacchi scomposti della sinistra e che è pronta a dare rappresentanza all'Italia e agli Italiani, nel nostro interesse.

La crescita costante nei sondaggi non è altro che la conseguenza di questa percezione della Meloni come Leader, che si diffonde sempre più ed è, paradossalmente, veicolata da chi la odia, da chi dice che quella donna esile "fa paura", da chi ripropone le interviste dei suoi venti anni (riuscendo a confermarne la coerenza ideale), a chi usa gli spazi pagati da tutti per vomitarle addosso insulti, senza peraltro osare argomentare sul programma che, quotidianamente, la Meloni, infischiandosene della canea rossa che cerca solo di creare disturbi e confusione pur di non parlare di questioni concrete, propone sui cosiddetti canali social.

Tutte, ma proprio tutte, le "accuse" rivolte alla Meloni, sono risultate dei boomerang che hanno colpito chi le ha mosse, come il (giustissimo) discorso sulle devianze che ha visto Letta fare un capitombolo epocale con il suo "viva le devianze".

Poi non tutte le proposte e le scelte della Meloni possono piacere a tutti, anch'io ho idee differenti su taluni argomenti, ma è impossibile pretendere la visione condivisa su tutto, avremmo sessanta milioni di partiti da un voto ciascuno e un leader di partito, soprattutto se si candida anche come leader di coalizione e di governo, deve contemperare le varie istanze, pur restando all'interno di un quadro complessivo con un perimetro ben delineato.

E' il ruolo della Politica (con la maiuscola) che è l'arte del possibile, un ruolo che la Meloni ha dimostrato di saper interpretare al meglio, crescendo sotto ogni profilo e non solo nei sondaggi che la stanno, meritatamente, premiando.

29 agosto 2022

Costi e razionamenti dell'energia sono tutti figli di Draghi

Letta, Renzi, a ruota persino Di Maio, attribuiscono a Conte, Salvini e Berlusconi cui aggiungono la Meloni da sempre all'opposizione, la "responsabilità" (che per me è un merito) per aver fatto cadere Draghi e provano ad ironizzare sul fatto che prima fanno cadere Draghi e poi gli chiedono di risolvere il problema gas.

C'è un vecchio proverbio popolare che dice "chi rompe paga", la cui interpretazione estensiva porta a imporre a chi combina guai di provare a mettervi almeno una pezza.

La responsabilità dell'attuale situazione, con la previsione di razionamenti, di obblighi di riduzione del riscaldamento (nelle temperature e nella tempistica di accensione, di chiusure delle fabbriche, di aumenti spropositati delle bollette, è tutta colpa di Draghi.

Un anno fa, ben prima dell'operazione militare russa in Ucraina, il prezzo del gas (che trascina anche l'energia elettrica perchè il 40% della stessa è prodotta da centrali a gas) era di 25 euro al megawatt ore.

Non conosco la quotazione odierna, ma venerdì era a 330.

In mezzo c'è stato sì l'inizio della operazione russa in Ucraina (24 febbraio) ma anche e soprattutto le folli politiche "verdi" dell'Unione del Male, tutte approvate, sostenute e veicolate da Draghi che è presidente del consiglio italiano dal febbraio 2021, un anno prima dell'inizio della operazione russa.

Draghi ha accettato e promosso l'aumento della tassazione sulle fonti fossili, sul Co2, una data termine per la combustione a scoppio negli autoveicoli, la chiusura delle centrali a carbone e, poi, ancora le sanzioni contro la Russia, il blocco delle importazioni di petrolio e si è dichiarato disponibile (a nome dell'Italia !!!)  a vietare subito anche le importazioni di gas, salvo piagnucolare sul "ricatto di Putin" quando ha cominciato a tagliare le esportazioni.

Contemporaneamente, Cina, India (che da sole rappresentano la metà della popolazione mondiale) e tanti stati fuori dall'Europa, se ne fregano di Greta e stanno sfruttando e importando quei combustibili che noi o, meglio, Draghi e i suoi sodali dell'Unione del Male, tanto schifano.

Ovviamente, più alta è la domanda di gas, più alto il prezzo (e maggiori sono gli incassi dei produttori come la Russia).

Quindi l'attuale situazione, nella quale i media servi stanno cercando di anestetizzarci e di far passare, con la vasellina, il principio che siamo NOI a dover fare sacrifici, a restare al freddo in casa nel prossimo inverno, a vivere da pezzenti nelle città tristi e buie (quindi più pericolose), è tutta figlia legittima di Draghi, delle sue scelte, delle sue alleanze, delle sue incapacità a ricoprire il ruolo al quale Letta, Renzi, Calenda e la Bonino vorrebbero confermarlo.

Ed è corretto che gli si chieda di intervenire da subito, con scostamento di bilancio, ma anche riaprendo subito tutti i pozzi sul territorio e avviando le trivellazioni in Adriatico, la costruzione di centrali nucleari, per salvare il Benessere degli Italiani.

Questa situazione è interamente colpa sua e il minimo che possa fare è contribuire a cominciare a riparare ai danni fatti.

E nel frattempo ?

Nel frattempo, Draghi si rimangi tutta la sua supponenza, faccia un bagno di umiltà, si accordi con Putin e faccia riaprire le forniture di gas per l'Italia e chissenefrega dell'Ucraina e del suo comico presidente guerrafondaio.

28 agosto 2022

Vincere non basta. Occorrono i due terzi dei seggi

Il terzo comma dell'art. 138 della costituzione del 1948 è chiaro: "Non si fa luogo a referendum se la legge è stata approvata nella seconda votazione da ciascuna delle Camere a maggioranza di due terzi dei suoi componenti.".

E' la ragione per cui non dobbiamo cullarci nei sondaggi che attribuiscono al Centro Destra venti punti di vantaggio, pensando, magari, di poter fare i puri, quelli che sdegnano la politica concreta, arte del possibile, astenendoci o votando una lista monotematica, perchè ogni singolo voto è necessario per creare le condizioni per un vero cambiamento.

L'art. 138 della costituzione del 1948 ci dice che questo Centro Destra potrà lasciare una impronta stabile nella nostra società solo se gli elettori gli attribuiranno almeno 267 seggi alla camera e, considerando la palese ostilità dei senatori a vita che fanno quorum quand'anche non votassero, almeno 137 seggi al senato.

Una buona maggioranza, ma inferiore a quei numeri, costringerebbe il Centro Destra a governare con tutti i lacci e lacciuoli dell'attuale costituzione, soggetto alle interferenze straniere, sia dell'Unione del Male che delle consorterie finanziarie e affaristiche che agiscono come la Spectre nei romanzi e film di James Bond e, quindi, con risultati contrastati, disperdendo enormi energie per riuscire ad apportare minimi cambiamenti e, alla fine, conseguendo il solo risultato di sospendere derive e devianze, fino alle successive elezioni, quando una eventuale vittoria dei cattocomunisti potrebbe far riprendere il loro cammino.

Intendiamoci: sarebbe già tanto, ma non sarebbe quello di cui abbiamo necessità, cioè una totale inversione di rotta su ogni singolo tema politico, economico, sociale, morale, diplomatico.

Senza i due terzi non si cambia la costituzione e, ad esempio, continueranno ad esserci i cambi di casacca dei parlamentari eletti con una lista e che in corso di mandato traslocano altrove, perchè continuerebbe ad esserci una garanzia costituzionale che proibisce il vincolo di mandato agli eletti.

Senza i due terzi il presidente della repubblica potrebbe continuare ad essere eletto da un sinedrio di notabili e non dal Popolo.

Senza i due terzi dei seggi qualsiasi governo sarebbe ostaggio delle congiure di palazzo e delle interferenze straniere, invece di affrontare i problemi, oggi in primo piano quello energetico, guardando esclusivamente all'interesse nazionale dell'Italia e degli Italiani come fa Orban per l'Ungheria e per gli Ungheresi.

L'occasione per dare i due terzi dei seggi al Centro Destra non è mai stata così favorevole, con una sinistra incapace di elaborare progetti per l'Italia che non siano le servili riproposizioni di quanto decidono nell'Unione del Male e nella Spectre.

Non votare la ampia offerta delle quattro liste del Centro Destra, significherebbe gettare al vento quella che è forse l'ultima occasione per riscattare l'Italia e affermare la prevalenza del nostro interesse di Italiani su quello di unioni che a noi Italiani portano solo danni.


27 agosto 2022

Respingere le restrizioni derivanti dalla guerra e dalle sanzioni di Draghi

Se Draghi sta avvelenando i pozzi per intralciare il governo, che presumibilmente uscirà dalle urne, a guida Centro Destra, stampa, radio e televisioni stanno già martellando sulla crisi energetica e le restrizioni che ne seguiranno.

Senza però ricercare la responsabilità e la soluzione immediata, perchè l'una e l'altra sarebbe contraria alla narrazione che hanno da undici anni propinato agli Italiani, molti dei quali sono, però, oggi ormai vaccinati alle balle dei media.

La responsabilità ultima è esclusivamente di Draghi e della sua politica.

Prima ancora dell'operazione militare speciale della Russia in Ucraina, si registravano aumenti dei prezzi del gas che, come noto, si porta dietro anche l'aumento dell'energia elettrica al 40% prodotta dalle centrali a gas.

Draghi è presidente del consiglio da febbraio 2021, quindi ha visto nascere gli aumenti, crescere, fino all'esplosione dell'anno successivo dopo l'operazione russa in Ucraina, ma è rimasto fermo a guardare, senza fare nulla.

Draghi, quel fenomeno geniale per come ci viene dipinto, si è mosso solo in linea con le sue (e dei suoi simili) sanzioni contro la Russia, non per rendere indipendente e sovrana l'Italia in materia energetica, bensì per poter fare senza il gas russo ... fra tre o quattro anni (forse).

Draghi si è messo a comprare gas in Algeria e in altri stati africani governati da satrapi ben peggiori di Putin.

Draghi compra il gas dagli Stati Uniti di Biden, gas liquido che costa il triplo di quello russo, che ci costa ancora di più perchè deve essere trasportato con le navi e ci costa sempre di più perchè dobbiamo costruire dei rigassificatori per immetterlo nella nostra rete.

Il tutto invece di riaprire gli oltre settecento pozzi di trivellazione chiusi per le paturnie degli ecologisti, invece di piazzare trivelle in Adriatico per prenderci il nostro gas, ancora una volte bloccate dalle fisime degli ambientalisti e invece di dare il via alla costruzione massiccia di centrali nucleari, sempre bloccate dal catastrofismo millenaristico degli ecoambientalisti che hanno profuso terrore nelle menti più deboli e suggestionabili.

Intanto la Croazia, che guarda all'Adriatico tramite la Dalmazia, territorio storicamente Italiano (da non dimenticarselo mai !), sta pompando gas come se non ci fosse un domani e finirà con l'estrarre anche il nostro gas che in futuro ci rivenderà a prezzo maggiorato.

Draghi, pur in carica, pur pronto a sparare cazzate (e più sono galattiche, più vengono applaudite dai media servi) su condizionatori, pace, green pass e vaccini, nulla ha fatto di concreto.

Infatti nessuno è in grado di dire quali risultati abbia portato a casa l'osannato Draghi in diciotto mesi da presidente del consiglio.

Ma anche la soluzione sarebbe semplice e a costo zero: revocare le sanzioni alla Russia, cessare di inviare armi e finanziamenti all'Ucraina.

Draghi, invece, preferisce angosciare gli Italiani, condizionare la campagna elettorale, con cupe prospettive future e con lo sperperare soldi che non abbiamo in bonus e palliativi momentanei, non strutturali, che fanno solo aumentare il debito senza risolvere i problemi.

E, alla fine, la politica di Draghi porta ad un unico risultato: saremo noi Italiani, noi Popolo, a pagare.

E pagheremo due volte.

Pagheremo il costo aumentato del gas e dell'energia elettrica e pagheremo con il razionamento che ci verrà imposto, con il freddo nelle case e negli uffici per la riduzione obbligata della temperatura e delle ore di accensione e pagheremo con la chiusura delle fabbriche, la perdita di posti di lavoro e l'aumento dei poveri in Italia.

Sono i risultati dell'agenda Draghi.

Anche per questo il 25 settembre è necessario votare e votare per il Centro Destra che, per governare e cambiare le cose, avrà bisogno non della maggioranza semplice che servirebbe solo a fermare la deriva e la devianza italiana ma non darebbe la forza per risalire la china, bensì della maggioranza qualificata dei seggi.

Ogni voto è necessario e indispensabile per superare l'asticella dei due terzi dei seggi sia alla camera che al senato (dove si dovrà anche superare l'handicap dei senatori a vita).

26 agosto 2022

Io scelgo l'Italia

I manifesti e gli slogan delle campagne elettorali sono sempre stati oggetto di ironia e di manipolazioni finalizzate a dileggiare il partito o il candidato che li pubblicava.

Se il migliore, puntuale, ironico e mai scurrile, che non guardava in faccia a nessuno, fu Benito Jacovitti, il grande fumettista autore di quel Diario Vitt che ha accompagnato la mia generazione dalle elementari alla maturità, mi piace ricordare le mani ignote che dileggiarono due campagne elettorali del partito Liberale.

In una il PLI diffuse manifesti bianchi, il simbolo del partito e la scritta "Tu voterai Liberale. Perchè.", con l'idea di completare con una seconda tornata di affissioni , le motivazioni su vari temi.

Il PLI non fece però in tempo che mani ignote scrissero "perchè sei un coglione", "perchè sei Agnelli", "perchè sei ricco da fare schifo" e via discorrendo.

L'altro celebre manifesto elettorale del PLI fu "L'Uomo Libero è Liberale", completato da mano ignota con "E l'Uomo Vegeto è Vegetale".

E' comprensibile quindi che anche le parole d'ordine della campagna elettorale 2022 siano oggetto di ironia.

Il pd, nella sua politica di arrivare sempre dopo, imitando gli altri, non avendo evidentemente idee proprie, ha copiato Lega e Fratelli d'Italia nell'individuare lo slogan in una sola parola.

E se per la Lega  è #credo e per Fratelli d'Italia #pronti, per Letta si tratta di "scegliere".

Le tre parole hanno tutte una loro valenza e nessuna prevale sulle altre: siamo tutti pronti a scegliere di credere nel futuro.

Ma Letta è caduto con tutte e due le sue zampe nel tranello che si è costruito da solo, dimostrando con il suo manifesto che il suo partito è il partito degli anti Italiani, il partito che odia l'Italia e che è asservito agli interessi stranieri.

Del resto non può essere altrimenti, essendo il pd la risultante delle due parrocchie più anti Italiane che ci possano essere: quella socialcomunista e quella dei talebani di Bergoglio.

Gli integralisti cattolici non hanno mai perdonato lo Stato Unitario, contro il quale hanno sempre remato, che ha cancellato il potere temporale dei papi, mentre i socialcomunisti si sono sempre distinti per il loro internazionalismo, sin dalla prima guerra mondiale quando osteggiarono l'ingresso dell'Italia al fianco dell'Inghilterra e della Francia.

Il pd non è altro che l'unione del peggio di quelle due chiese, con la scelta dell'Unione del Male che diventa il surrogato per il terzo millennio dell'internazionalismo.

Tutto ciò è perfettamente esposto nel manifesto di Letta che chiede di scegliere tra Putin e l'Europa, dimenticando rumorosamente l'Italia e gli Italiani.

Io, invece, scelgo l'Italia, l'interesse Nazionale italiano e degli Italiani che non è quello di Putin, ma neppure quello degli altri 26 stati membri dell'Unione del Male.

Letta si genuflette davanti a Bruxelles, anche a costo di compromettere il Benessere e la Sicurezza dell'Italia e degli Italiani.

E ce lo dice chiaramente con il suo manifesto.

Non importa a che prezzo arriverà il gas.

Non importa quante fabbriche chiuderanno ed a che livello arriveranno la disoccupazione e la povertà.

Non importa se dovremo passare questo inverno ed il prossimo con il riscaldamento insufficiente per stare bene in casa nostra.

Quello che importa a Letta è di andare contro Putin e applicare in Italia docilmente, come un cagnolino da circo, le decisioni di Bruxelles e di Washington, anche se ci porteranno ad essere più sudditi e servi che Uomini Liberi.

Emerge come un gigante, nell'Europa lillipuziana delle Von der Leyen, dei Draghi, delle Lagarde, dei Macron, degli Scholz, Victor Orban che ha detto chiaramente che non gli importa nulla di Kiev o di Mosca, lui persegue il Benessere degli Ungheresi e per questo ha adottato solo sanzioni selettive che gli continuano a garantire le forniture di gas a costi contenuti.

Gli Ungheresi passeranno il prossimo inverno al caldo e senza impoverirsi.

Letta invece ci vuole poveri e al freddo, forse perchè in quelle condizioni avremmo altro a cui pensare e non a controllare quello che lui e il pd vorrebbero realizzare agli ordini dell'Unione del Male.

Io scelgo l'Italia e voterò Centro Destra e mi auguro che la manifesta anti italianità di Letta e del pd possano convincere anche chi pensa di astenersi o di disperdere il proprio voto alle liste monotematiche, a votare per il Centro Destra.

Perchè non basta vincere, occorre arrivare ai due terzi dei seggi per cambiare la costituzione e disinnescare Mattarella, per realizzare l'Interesse Nazionale dell'Italia e degli Italiani di vivere nel Benessere e nella Sicurezza.

Nostalgia della mascherina

Rubo un po' di spazio all'amico Massimo per un breve post sulle mascherine.

Ormai non sopporto più quelli che vedo andare in giro con la mascherina, dopo più di due mesi, forse 3 in cui non è più obbligatoria nemmeno al chiuso (fatte le solite eccezioni come le strutture sanitarie, ecc.). Non li sopporto anche se capisco che molti di loro potrebbero avere patologie ed essere estremamente vulnerabili, ma il mio è un moto spontaneo, una repulsione automatica. 

Non sopporto quelli nei luoghi chiusi , figuriamoci quelli all'aperto: proprio oggi ho incrociato due persone girare sole solette nel mio paese (una addirittura già quasi in compagna) tutte ben mascherinate.

E sempre stamattina in edicola quella tipa che mi guardava con terrore perché ero senza mascherina e per entrare ha aspettato (ben lontana) che io uscissi , anche se il locale era molto capiente (la stessa cosa è successa ieri in un altro negozio). E poi, quelli che indossano la mascherina quasi con orgoglio, la ostentano. Potrei citare diversi altri aneddoti (come di quella tipa che al supermercato - ma si era nei primi giorni della liberalizzazione - si era lamentata con la cassiera perché vedeva gente senza la mascherina) , ma diventerei toppo prolisso e ripetitivo. Concludo dicendo che  anche se il covid sparisse definitivamente dalla faccia della terra  costoro continueranno sicuramente ad indossare la mascherina con orgoglio, fino alla fine dei loro giorni,


25 agosto 2022

Ma come si può applaudire Draghi ?

Ieri Draghi si è presentato al festival di comunione e liberazione ed ha riscosso applausi a valanga.

Oggi, da leggere, l'articolo ne La Verità di Mario Giordano che commenta il discorso di Draghi, autoincensante, autoassolutorio, da santificazione immediata.

Ma cosa ha detto Draghi ?

E' sostanzialmente rimasto sulla linea del vaccino che, se lo fai, non contagi e se non lo fai contagi e muori o fai morire; del green pass che garantisce di essere tra non contagiati e non contagiosi; dell'alternativa tra condizionatore e pace quando avere la pace significa avere i condizionatori (e il riscaldamento) accesi e se Draghi non avesse sposato sanzioni, invio armi e finanziamenti al comico di Kiev la pace sarebbe già acquisita.

Una difesa non richiesta, quindi una manifesta accusa, dei suoi ormai diciotto mesi di governo che ci hanno portato solo miseria, debiti, inflazione, razionamenti, restrizioni anche alla libertà personale.

Draghi ha fallito su tutti i fronti, persino in quello che doveva essere il suo giardino di casa, cioè la gestione dell'economia.

Ci lascia con 2800 miliardi di debito pubblico (duecento in più in diciotto mesi), con l'inflazione che ha preso la rincorsa per superare il 10% (ora è all'8) e si mangia redditi e risparmi, con un deficit annuo portato a mille miliardi (con Berlusconi era contenuto a 800) e con una infinità di debiti con i cravattari di Bruxelles che il prossimo governo dovrà pagare, con una miriade di bonus clientelari inutili ad ogni riforma strutturale e con una narrazione, rilanciata da stampa, radio e televisioni asservite alle consorterie finanziarie e affaristiche globali, menzognera sui suoi diciotto mesi di governo e che ha posto, senza motivo, Draghi sul piedistallo al posto dell'idolo d'oro, da adorare a prescindere (infatti non sono in grado di citare un solo provvedimento, un solo risultato positivo).

Come si fa ad applaudire Draghi ?

E come si fa ad applaudirlo dopo aver tributato il maggior successo, solo il giorno prima, a Giorgia Meloni che di Draghi è sempre stata l'unica oppositrice non avendo partecipato al suo governo ?

Lo spiega Nicola Porro nella sua Zuppa odierna: perchè in comunione e liberazione, sin dal 1980 con Andreotti, applaudono chiunque vinca o possa vincere, per stare sempre dalla parte del potere.

Del resto, era febbraio o marzo del 1975, quando comunione e liberazione muoveva i primi passi nelle scuole, non essendoci nessuno dei loro al Galvani, il mio liceo, convocarono una assemblea pomeridiana nella loro sede.

Vi andai con un amico e intervenni, anche in modo molto moderato, come si addice a chi è ospite.

Ci presero per due di Lotta Continua.

Ed ho detto tutto.

Si capisce perchè i nipotini di quelli che mi considerarono uno di Lotta Continua, oggi applaudano anche Draghi.

24 agosto 2022

Draghi sta avvelenando i pozzi

Il dimissionario e, come Johnson, in carica per l'ordinaria amministrazione Mario Draghi torna ad aprire bocca, non ne sentivamo il bisogno e, come sempre, la fa fuori dal vaso.

Non so cosa dirà oggi o domani (non ricordo quando arriverà il suo turno) al festival dell'Unità in chiave pasdaran cattolica (il meeting riminese di Comunione e Liberazione), ma quello che ha affermato (in inglese) nel corso dell'ennesimo incontro propagandistico a favore del comico di Kiev, rappresenta un ulteriore modo per avvelenare i pozzi dell'Italia e degli Italiani.

Affermare infatti che la Crimea deve ritornare all'Ucraina non solo è antistorico (ricordo che la Crimea fu sottratta alla Russia e concessa alla Crimea dal dittatore comunista Kruscev anche se abitata al 90% da russi) ma è anche contrario ad ogni buon senso, sia se vogliamo che l'Italia possa assumere un ruolo pacificatore, ma soprattutto se vogliamo evitare di patire il freddo in inverno e di chiudere le nostre fabbriche per mancanza di gas e materie prime.

Draghi, come tutti gli uomini piccoli e meschini, non ha digerito di non essere stato eletto presidente della repubblica e di non poter neppure fare il piccolo dittatore in Italia senza sottoporsi al voto popolare e le sue esternazioni, che danneggiano l'Italia, sulla Crimea non sono le uniche mele avvelenate che lascia a chi succederà a lui.

C'è la questione lavoro e ci sono le questioni Ita e Monte dei Paschi.

La prima che vuole vendere ai tedeschi della Lufthansa, il secondo che, per ragioni esclusivamente di potere politico, sta trattenendo in mano allo stato, nonostante lo stato, grazie a Renzi, ci sta perdendo miliardi in capitalizzazione di borsa, che si aggiungono ai famosi cinquanta miliardi di perdite già archiviate (altro che i 49 milioni della Lega che i cattocomunisti continuano ad agitare !).

La Meloni, che mi appare sempre più autorevole anche nel modo di proporsi, ha chiesto di soprassedere alla vendita di Ita, perchè possa essere il prossimo governo, eletto dal Popolo, a deciderne la sorte.

Vedremo se Draghi, che ha sempre menato vanto di essere un nominato e mai un eletto, almeno in questo caso farà un atto di modestia e penserà all'interesse nazionale dell'Italia e degli Italiani e non a quello delle consorterie finanziarie e affaristiche globali.

23 agosto 2022

Stupri e devianze

La disperazione è una brutta bestia e lo sappiamo sin dai tempi di Virgilio che descrisse la disperazione di Turno, re dei Rutuli, consapevole della sua inferiorità verso Enea, che gli avrebbe sottratto il regno e la promessa sposa, Lavinia.

Quos vult perdere, Iupiter dementat prius, cioè Giove rende folli quelli che vuole distruggere e il segretario del pci/pds/ds/pd sembra una mosca impazzita che sbatte contro le pareti e ad ogni colpo, impazzisce sempre di più.

L'ultima, solo cronologicamente, perchè me ne aspetto molte altre da oggi al 25 settembre, follia non di Mel Brooks ma di Enrico Letta è bicipite.

Da un lato si è scagliato a corpo morto contro la scelta di Giorgia Meloni di rilanciare il video dello stupro di Piacenza per parlare di sicurezza e clandestini, dall'altro si è esibito in un allucinante "viva le devianze" che la dice tutta sul programma cattocomunista.

A Piacenza, come noto, una signora 55enne ucraina è stata aggredita e violentata da un richiedente asilo della Guinea.

L'episodio ci dice quanta inettitudine sia stata proposta dalla Lamorgese e da chi l'ha voluta al ministero dell'Interno (Mattarella, Conte e Draghi) e da chi l'ha sostenuta (cattocomunisti) nella sua politica dei porti e delle porte aperte.

L'episodio (non isolato, ma questo documentato) di Piacenza ci dice che le nostre città sono insicure e che le "risorse" che ci scaricano le ong sono un pericolo per tutti.

E la Meloni questo ha detto, comprovandolo con il filmato già in precedenza diffuso da organi di stampa e social media, per garantire un cambiamento rigoroso con il nuovo governo, se gli Italiani daranno una buona maggioranza al Centro Destra.

Letta ha tuonato, parlando di indecenza e, nella foga di attaccare la Meloni, si è dimenticato sia di esprimere la sua solidarietà alla vittima, sia di condannare lo stupro, ma soprattutto si è dimenticato di aver pubblicato un fermo immagine della lite di Civitanova in cui perse la vita un negro, sciacallando una vicenda che aveva come protagonista non un razzista, ma uno squilibrato.

Non pago, poichè i cattocomunisti non hanno un programma che possa essere presentabile, Letta si è scagliato contro un video della Meloni in cui parlava di sport e di incentivare i giovani a praticarlo, portando l'esempio dell'Islanda dove, la pratica sportiva ha salvato migliaia di giovani dal cedere preda di alcool e tossicodipendenza definite "devianze".

Letta, mosca impazzita, è andata a sbattere diffondendo su Twitter un commento che si chiudeva con un "viva le devianze".

Buon gioco ha avuto Giorgia Meloni a rispondere con i tre minuti del video qui allegato, dimostrandosi non solo superiore idealmente e contenutisticamente rispetto al capofila cattocomunista, ma soprattutto mostrandosi di gran lunga più istituzionale, riflessiva e "sul pezzo" del suo antagonista.

Letta-Turno è stato fatto a pezzi e continua a dire la sua solo perchè una infame struttura mediatica, dominata dalle consorterie finanziarie e mediatiche, non fornisce informazioni, ma fa solo propaganda,

Anche da questo scambio la Meloni si conferma la scelta migliore in assoluto per l'Italia e per gli Italiani.

I cattocomunisti, in qualsivoglia delle tre versioni si presentino (Letta, Renzi/Calenda e Conte) remano contro l'Italia e gli Italiani.



22 agosto 2022

Programmi, liste e voto

Alle 20 di questa sera scadranno i termini per la presentazione delle liste, ultimo adempimento burocratico che segue la presentazione dei simboli e dei programmi.

Credo che si potrebbe quindi votare già domenica prossima, giusto il tempo per leggersi i nomi dei candidati nel proprio collegio, tanto sono convinto che la quasi totalità di chi andrà alle urne, sia già consapevole del voto da esprimere.

Da domani al 25 settembre è solo tempo perso in vuote chiacchiere, ripicche, insulti.

A meno che non accada un evento, del tutto imprevedibile ma particolarmente invasivo, che faccia cambiare idea a qualcuno, ma questo potrebbe accadere anche il 26 settembre, oppure mai.

Leggo della polemica meschina e infantile di Calenda sul dibattito che Vespa organizza tra la Meloni e Letta.

Inutile la polemica (che dimostra solo lo scarso spessore del protagonista) e inutile il dibattito perchè sin da ora, qualunque cosa venga detta e comunque venga detta, i "giornalisti" cattocomunisti attribuiranno la "vittoria" a Letta (come già fecero con la Clinton e Biden contro Trump) nel disperato tentativo di tirargli la volata.

Tutto scontato, come è scontata qualche indagine di una magistratura ideologizzata e, per questo, non credibile, nè affidabile (e infatti non sposterà voti, ma darà solo la possibilità di riempire di articoli inutili i quotidiani per un paio di giorni).

Leggo anche che Mentana vorrebbe il dibattito "a quattro", ancora una volta escludendo i rappresentanti delle liste cosiddette "antisistema", a dimostrazione che Mentana non rappresenta per nulla la imparzialità richiesta ai giornalisti veri, così come non esiste giornalista imparziale in Italia, perchè un giornalista vero, imparziale, dovrebbe limitarsi a comunicare la notizia, senza stravolgerla, senza interpretarla, senza commentarla.

Solo dal Centro Destra, con le iniziative internet di Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia, sento parlare di cose concrete, dalle tasse ai clandestini, dalla sicurezza nelle città alla sanità, all'istruzione, all'energia.

In effetti è meglio che a sinistra si limitino a strillare al Fascismo emergente pubblicando una intervista (tuttora complessivamente condivisibile) di una Giorgia Meloni diciannovenne, perchè ogni volta che cercano di parlare di programmi, fanno un autogoal, dal momento che sono un coacervo di tutto e del suo contrario, quindi ius soli, patrimoniale, esaltazione dell'Unione Sovietica (coerentemente questo con l'adesione all'unione di Bruxelles ...), odio verso lo stato di Israele, deriva nei costumi sessuali, liberalizzazione della droga, sono tutto quanto riesce a produrre la sinistra.

Del resto nella mia città, a Bologna, per il senato corre Pierferdinando Casini nell'uninominale e Giuseppe Civati nel plurinominale che, se non vado errato, con la attuale legge elettorale per il senato, comporta il voto unico e se si vota l'uno, si vota anche l'altro e viceversa non essendo contemplato il voto disgiunto (cioè per una lista apparentata ad un candidato uninominale e ad un differente candidato uninominale).

E, francamente, le parole negli anni pronunciate da Casini e quelle di Civati non mi sembrano sovrapponibili, per cui è evidente che l'unico collante è il miraggio della poltrona che, stante il collegio bolognese, è sulla carta garantita ad entrambi.

Il che dovrebbe indurre a stimolare tutti a votare per il candidato del Centro Destra che io avrei votato chiunque fosse stato, ma che voterò con maggior convinzione se, come sembra, sarà Vittorio Sgarbi.

Le liste che in queste ore saranno presentate, interessano più i candidati e gli aspiranti tali che non i cittadini.

Chi è convinto di votare, vota per una Idea, per un Progetto di Società, reale o immaginario che sia, sperando che, questa volta, il "suo" eletto non tradisca il voto.

Ma qualcuno tradirà, quindi sarà necessario accantonare ogni leziosità, ogni snobismo, ogni "particulare" e votare per il Centro Destra e se non si ha un partito di riferimento, scegliere Fratelli d'Italia per aiutare la Meloni ad ottenere più voti di Letta e disinnescare anche Mattarella, impedendogli ogni trucco per ribaltare la volontà popolare.

21 agosto 2022

Come disinnescare Mattarella

Leggo sempre più spesso articoli e commenti che ipotizzano l'ennesimo ribaltone promosso dal Quirinale in combutta con l'Unione del Male, la Francia e la Germania, nel caso in cui il Centro Destra dovesse vincere le prossime elezioni del 25 settembre.

L'ipotesi più gettonata si basa sulla speranza che il pd risulti il primo partito per consentire a Mattarella di affidare furbescamente e a prescindere dall'eventuale maggioranza assoluta del Centro Destra come coalizione, un incarico esplorativo a Letta.

In tal modo si allungherebbero i tempi e si consentirebbe a pressioni "alle quali non è possibile dire di no" di carpire gli eletti cosiddetti "moderati" e di Forza Italia e creare una "maggioranza Ursula" che riporti Draghi a Palazzo Chigi e lasci all'opposizione Fratelli d'Italia e Lega.

A ben vedere occorre anche un'altra circostanza favorevole ai cattocomunisti: che Fratelli d'Italia e Lega non raggiungano da soli la maggioranza assoluta dei seggi.

Mattarella si presterebbe a realizzare l'ennesimo ribaltone, evitando il ricorso alle urne, non dando l'incarico al leader della coalizione vincente e, quindi, rendendo carta straccia la volontà popolare.

E' una ipotesi fondata e probabilmente i consiglieri di Mattarella, della Von der Leyen, di Macron e di Scholz ci staranno lavorando.

Come possiamo disinnescarli ?

C'è un solo modo: dare una grande maggioranza al Centro Destra, all'interno del quale Fratelli d'Italia e Lega dovrebbero, sommati i seggi, detenere la maggioranza assoluta almeno in un ramo del parlamento, per rendere polveri bagnate eventuali defezioni centriste.

Quindi non ha alcun senso crogiolarsi nel pensiero del voto per i cosiddetti partiti antisistema monotematici il cui unico risultato è sottrarre voti al Centro Destra favorendo i disegni perversi di Mattarella e compagni.

Oltre ad una netta maggioranza in seggi del Centro Destra nel suo complesso, sarebbe anche importante che sia un partito del Centro Destra a risultare il primo partito italiano, per sottrarre a Mattarella anche l'alibi dell'incarico esplorativo al partito più votato.

Quindi chi fosse incerto, può votare Fratelli d'Italia che, stando ai sondaggi, è ormai consolidato come il maggior partito del Centro Destra, impegnato in un testa a testa con i cattocomunisti del pd.

Poi nessuno si lamenti se i voti dispersi o non dati, avranno favorito la riedizione della "maggioranza Ursula" con il guerrafondaio Draghi a Palazzo Chigi.

20 agosto 2022

Gli ambientalisti vorrebbero farci pagare le loro paturnie

Ascoltare la rai di stato sta diventando sempre più pesante e, infatti, mi limito a due giornali radio e per il resto sono passato in pianta stabile su Radio Italia solo musica italiana.

Poichè, però, mi capita di accendere la radio qualche minuto prima dell'orario del giornale radio, soprattutto quando si è verso le 13 e comincio a prepararmi il pranzo, ho la disgrazia di ascoltare la propaganda che i vari presentatori fanno a favore delle più disparate e faziose paturnie (oltre a rifilarci la marchetta a favore dei cattocomunisti contro gli orchi Meloni/Salvini/Berlusconi).

Tra quelle paturnie è emersa quella del cosiddetto cambiamento climatico che viene propagandato, senza contraddittorio, come causato dall'Uomo, negando quello che hanno da tempo affermato (inascoltati e imbavagliati perchè non funzionali alla narrazione comune) scienziati come Zichichi, Prodi (Vittorio, non Romano che è tutto tranne uno scienziato) o Rubbia.

Così un certo Mario Tozzi, di cui leggo ogni tanto, per colpa di utenti che seguo e che lo commentano o citano visto che a me non passerebbe neanche per l'anticamere del cervello di leggere qualcosa di suo, anche dei cinguettii, sgradevoli e offensivi verso chi non la pensa come lui.

Non sorprende l'acredine con la quale quel tizio scrive e parla, siamo in democrazia, ma sorprende quanti siano quelli che lo ascoltano come un oracolo quando non offre soluzioni, ma solo chiacchiere, come quei monaci che continuavano a ricordarci che dobbiamo morire.

Naturalmente le conseguenze di simile propaganda sono costi maggiori accollati ai cittadini, ai quali non solo si chiede di rinunciare, per la prima volta nel corso dell'evoluzione storica, al Benessere conquistato, ma anche di pagare per rinunciarvi.

Razionamenti, riduzioni delle temperature in inverno e limiti da colpo di calore per il condizionatore in estate, rinuncia all'automobile, rinuncia all'illuminazione, insomma è un continuo chiederci sacrifici, unitamente a bollette che aumentano in modo stratosferico e a propaganda per farci spendere a favore delle aziende cosiddette "verdi".

Ultima la pubblicità che passa in questi giorni, proprio prima del giornale radio.

Una voce femminile allegra ci ricorda di risparmiare (come se fossimo ostinatamente degli spreconi), di spegnere le luci (perchè è notorio che cambiando stanza le lasciamo accese per il gusto di spendere di più), di spegner gli elettrodomestici (certamente lasciamo accesa la televisione quando non ci siamo, il fero da stiro attaccato e la lavatrice in funzione senza nulla dentro) e, ciliegina finale, di sostituire le nostre lampadine con quelle a led.

In casa ho 32 lampadine (più due neon che volle mia madre quaranta anni fa e di cui si pentì subito, ma che restano perchè fu fatto tutto un lavoro per la loro installazione e visto che anche se sono esteticamente orrendi, funzionano da allora, non ho alcuna intenzione di cambiarli).

Tutte le mie 32 lampadine sono ad incandescenza.

Negli ultimi 15 anni credo di averne sostituita solo una, quella della lampada da scrivania nello studio.

Quelle lampadine, quindi, sono funzionanti e svolgono il loro lavoro da decenni.

Certi lampadari complessi (con più lampadine) non li ho mai smontati (e non ho certo intenzione di farlo ora).

Sono comunque andato a vedere i costi delle lampadine a led consigliate dalla pubblicità governativa trasmessa per radio.

Il loro costo, a parità di luminosità, arriva a 30 euro per le lampadine da 100w.

Però, ho trovato scritto, quei costi si recuperano in "pochi mesi" se teniamo le lampadine accese otto ore al giorno.

Ovviamente meno si tengono accese, più lungo sarà il periodo di ammortamento.

Se seguissi il consiglio fraudolento del governo Draghi veicolato dalla radio di stato, spenderei, subito, un migliaio di euro e mi ritroverei 32 lampadine funzionanti da smaltire, per recuperare il costo in anni.

In anni, perchè chi è che tiene tutte le sue luci accese per otto ore al giorno ?

E nel frattempo avranno inventato altro per farci spendere e cambiare lampadine funzionanti.

Alla fine la propaganda per coprire le scelte sbagliate di governo, la guerra di Draghi con le sanzioni alla Russia, vorrebbero farle pagare a noi con la scusa della tutela dell'ambiente.

E il cerchio si chiude.

Una narrazione che non può impedire il cambiamento climatico che è cosa naturale (gli "scienziati" invece di fare chiacchiere dovrebbero studiare come convivere con il cambiamento naturale del clima, con nuove coltivazioni, nuovi periodi per l'agricoltura, nuove tecniche di costruzione) ma che serve unicamente a coprire le scelte sbagliate in politica estera del governo.

Perchè dovremmo pagare per i loro errori e loro paturnie ?

Non è meglio cambiare il governo ?


19 agosto 2022

Sanna Marin e Dmitri Medvedev

Ieri la campagna elettorale dei cattocomunisti (non quella del Centro Destra che, con molta più serietà, continua a parlare di programmi concreti e attuabili) è vissuta su due notizie di politica estera.

Un video diffuso, mostra la premier finlandese Sanna Marin ballare scompostamente in una festa privata dove qualcuno ipotizza, dal testo della canzone di fondo, che si fosse anche fatto uso di droga.

Alle osservazioni critiche sulla opportunità di un simile comportamento, la sinistra è insorta difendendo la sua nuova icona e reclamando il diritto nel privato a divertirsi come meglio si crede.

Lo stesso diritto che gli stessi cattocomunisti non hanno concesso a Berlusconi in relazione alle sue cene ad Arcore alla presenza di graziose intrattenitrici (e saranno ben fatti loro cosa facevano nel dopo cena !), ma neppure a Matteo Salvini per le sue incursioni al Papeete, divenuto per la sinistra simbolo di dissoluzione.

Così come nel Regno Unito una festa di compleanno celebrata nel giardino della residenza del Primo Ministro (non ricordo bene se a Downing Street o ai Chequers), sia pur durante il vergognoso confinamento covid, è costata la poltrona a Boris Johnson (silurato soprattutto perchè troppo churchilliano nel decidere in un'epoca in cui è necessario farsi timbrare anche gli acquisti della carta igienica).

E anche in questo caso non solo non abbiamo sentito un "beo" di protesta da sinistra, ma, anzi, belluine urla di giubilo perchè l'artefice della Brexit tornerà a studiare l'Antica Roma.

I cattocomunisti hanno ormai assorbito tutto del peggior capitalismo, per cui ciò che è mio è mio e ciò che è tuo è anche mio, così il diritto alla riservatezza nella vita privata esiste solo per i cattocomunisti, non per chi sta sulla barricata opposta.

E pensimo cosa accadrebbe se un giorno dovesse uscire un video con la Meloni in discoteca ...

L'altro episodio è molto più politico e dimostra la totale ignoranza dei più elementari principi democratici dei cattocomunisti, quelli sempre pronti a impartire lezioni al prossimo, senza avere peraltro alcun titolo per farlo ma, soprattutto, alcuna preparazione, nè conoscenza.

Il vicepresidente del consiglio di sicurezza della Russia, Dmitri Medvedev, noto per dichiarazioni poco diplomatiche nei confronti dell'Occidente con un evidente gioco delle parti, a tre, con Putin e Lavrov, ha invitato i popoli europei (non gli Italiani specificatamente, ma i popoli europei in generale) a votare contro i governi in carica che li stanno portando nella miseria, al freddo, con inflazione e recessione.

E' l'enunciazione di uno dei principi cardine della democrazia liberale: se il governo danneggia il Popolo, provoca razionamenti, porta alla miseria, all'inflazione, alla recessione, al freddo nelle case, il Popolo ha il dovere, prima ancora del diritto, di rimuoverlo.

Con il voto.

I cattocomunisti, Letta e Calenda in testa (cito, solo per strappare un sorriso di compatimento, anche Di Maio, ministro degli esteri uscente, che ha ormai sposato tutte le cause) sono insorti ululando alla interferenza.

Gli stessi ululati che non ho sentito quando nel 2011 la Merkel e Sarkozy organizzarono, con la complicità dei cattocomunisti italiani, il siluramento del governo Berlusconi (eletto) per rimpiazzarlo con il maggiordomo europeo Monti.

Medvedev chiede agli europei di votare per sostituire i loro governi che ci conducono alla miseria, i cattocomunisti gridano all'interferenza,però accettano le interferenze straniere e dell'Unione del Male, senza le quali non avrebbero potuto governare per dieci degli ultimi undici anni.

Eppure la democrazia è proprio nella sostituzione, con il voto popolare e non con una congiura di palazzo orchestrata nelle capitali estere, di un governo che non soddisfa le esigenze del Popolo, per affidarsi ad altri il cui programma sembra più in linea con il sentimento popolare.

Ma è proprio questo il punto dolente per i cattocomunisti.

Loro preferiscono matrimoni "egualitari", legalizzazione della cannabis, clandestini e ius soli/culturae/scholae, eutanasia, patrimoniali, non a garantire Benessere e Sicurezza al Popolo Italiano che, anzi, si propongono di vessare con nuovi obblighi (vedi Bonaccini che vuole cominciare a fare il lavaggio del cervello ai bambini da zero a tre anni, togliendoli alle famiglie con l'obbligo di asilo nido) e nuove restrizioni (veggasi il candidato pd, da sei anni iscritto pd a Londra, Crisanti, che si prepara per l'autunno a nuove restrizioni con la scusa del virus cinese).

C'è un solo modo per respingere l'ipocrita e malsana azione cattocomunista: votare per il Centro Destra, creando le premesse per una vittoria epocale anche nei seggi parlamentari. 


18 agosto 2022

La campagna elettorale per il Centro Destra la fanno gli stessi cattocomunisti

Il livello dei "migliori" lo si capisce in questa campagna elettorale.

La Meloni, Salvini e Berlusconi potrebbero benissimo stare zitti, magari limitandosi a rilanciare qualche loro punto del programma, perchè la campagna elettorale a favore del Centro Destra la fanno i cattocomunisti, a cominciare da quelli del pd.

E più sono invasati, più portano acqua al mulino del Centro Destra, perchè qualsiasi Italiano con un paio di neuroni funzionanti, si rifiuterebbe di consegnarsi ad una sinistra che dell'ostilità agli Interessi Nazionali dell'Italia e degli Italiani ha fatto un dogma.

Non è tanto la sceneggiata delle candidature, figlia di un pessimo sistema elettorale (voluto dal pd, tanto che la legge porta il nomignolo di "Rosatellum", da Rosato ex capogruppo cattocomunista alla camera ai tempi di Renzi) anche se, da bolognese, ritengo di dover ringraziare Pierferdinando Casini per la sua capacità di farsi votare, per la seconda volta consecutiva, dai comunisti della Bolognina e di Borgo Panigale, ai quali, sicuramente, mettere la croce sul nome del senatore democristiano, costerà almeno un giorno di vita (ma non importa, perchè se lo dice loro il partito, anche i coccodrilli volano o, quanto meno, "svulazen").

Ma sono gli argomenti che la sinistra solleva che si rivelano tutti dei boomerang.

Solo nella lettura dei quotidiani di oggi, leggo che tale Natalia Aspesi spazza via in tre righe la retorica del "ci vuole una donna", per sostenere che ci vuole uno capace, maschio o femmina non importa, che è quello che abbiamo sempre sostenuto.

Ma lo afferma solo per attaccare Giorgia Meloni che sarebbe troppo maschilista (sic !) perchè ha chiamato il suo partito "Fratelli" e non "Sorelle" d'Italia.

Come si può non considerare di votare la Meloni dopo una simile corbelleria ?

E poi il duo Letta-Crisanti che, credendo di danneggiare la Lega e Salvini imputano loro di essere contro green pass, vaccino e troppo filo Putin.

Come possono i milioni di "no vax" e "no war" (ma anche i milioni di Italiani che, pur vaccinati, rispettano l'altrui libertà di scelta di non vaccinarsi) che guardavano ai partiti alternativi monotematici, non votare per Salvini dopo che gli artefici della più grande limitazione della Libertà individuale che abbiamo avuto in Italia, nonchè della scelta inconsulta di andare a razionamento, miseria e povertà per sostenere un comico a Kiev, hanno ufficialmente additato la Lega come no vax e no war ?

Poi andiamo a leggere le proposte della sinistra.

Ius soli, legalizzazione della cannabis, eutanasia, patrimoniale ...

Il pd, si conferma il partito delle tasse e merita anche l'appellativo di partito della morte.

Davanti a simili perle, come può, un Italiano con almeno due neuroni funzionanti, votare a sinistra (qualunque sinistra, quella di Letta, quella di Renzi e Calenda, ma anche quella di Conte) ?


17 agosto 2022

Marcello Veneziani indica la strada al Centro Destra

Ogni giorno dovrei citare gli articoli di Marcello Veneziani per ricordare la bussola che deve guidare tutta la Comunità che si riconosce, in senso lato, nel Centro Destra.

Oggi, ad esempio, ne La Verità (dove, se no ?) Veneziani scrive un bellissimo articolo in cui, dopo aver, con la sua consueta maestria, elegantemente perculato le ossessioni cattocomuniste per il Fascismo montante, dichiara quello che è, realmente, l'unico pericolo cui si andrebbe incontro dopo l'eventuale vittoria del Centro Destra: che il governo Meloni agisca come Draghi e compagni.

Il pericolo è che il Centro Destra, imbrigliato da tutti i cappi e le cappe che Draghi ha posto al collo e sulla testa degli Italiani per favorirne la sudditanza e attaccato senza ritegno dai media e da una opposizione contraria agli interessi nazionali (e la prima avvisaglia sta nel messaggio in tre lingue che l'invidioso moccioso Letta ha diffuso imitando malamente la Meloni), si snaturi e rappresenti solo una copia sbiadita della sinistra.

Magari salvaguardando certi principi (e già non sarebbe poco) come l'accantonamento del ddl Zan e di ogni delirio sul "matrimonio egualitario" o lo ius soli/culturae/scholae, ma abbandonando modifiche molto più ficcanti come quella fiscale o l'introduzione del presidenzialismo.

Veneziani si pone il problema e lancia l'avviso alla Meloni, a Salvini e a Berlusconi.

E' una preoccupazione legittima, è bene essere pronti, ma è un problema che vorrei potesse diventare concreto, perchè vorrebbe dire che la vittoria annunciata dai sondaggi si è realmente concretizzata nei seggi.

Infatti la cosa più importante perchè la vittoria del Centro Destra non venga contenuta dalle consorterie finanziarie e affaristiche globali è che Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia ottengano talmente tanti seggi da poter assorbire gli inevitabili saltimbanco che saranno attratti dalle sirene (e dalle promesse) delle consorterie.

Solo una maggioranza forte nei seggi resisterà anche a nuovi Fini, Alfano, Gelmini o Carfagna.

16 agosto 2022

I numeri del fallimento di Draghi e della Lamorgese

Come di consueto, a Ferragosto, il ministro degli Interni comunica i numeri salienti che certificano la sua attività.

Nonostante abbiano cercato di abbellirli, i numeri del Ferragosto 2022 sanciscono il fallimento della politica immigratoria e di sicurezza di Draghi e del suo ministro degli interni, la Lamorgese.

Più rapine, più violenze ma, soprattutto, alla base, ci sono più clandestini scaricati in Italia, con la complicità del governo Draghi, dalle ong.

Il 40% in più dell'anno precedente che già aveva segnato un aumento rispetto al 2020 e soprattutto al 2019, quando per otto mesi Matteo Salvini, da ministro degli Interni, aveva sostanzialmente bloccato l'invasione.

Quei clandestini arrivano in Italia e, per lo più, sono un costo per vitto, alloggio, istruzione e cure, mentre il loro contributo è complessivamente inferiore al loro costo.

Eppure il programma dei cattocomunisti prevede ulteriori benefici per i loro figli, cui si vorrebbe concedere lo ius scholae, anticamera di quello ius soli di origini barbare, contrapposto al civile ius sanguinis del Diritto Romano.

Ma quello che a noi Italiani interessa è che sia fermato l'arrivo dei clandestini e si comincino a rispedire a casa loro quelli che già sono sciamati sulla nostra terra e rappresentano la maggior parte dei rischi per la nostra sicurezza.

E la sicurezza interna è anche garanzia per il nostro Benessere.

E' tutto collegato.

Più clandestini, più criminalità, più rapine, più disagi.

Meno clandestini, meno crimini, meno rapine, più Benessere.

La sinistra, in proprio e appoggiandosi al messo dell'Unione del Male, impropriamente definito "governo dei migliori" (quanta ironia visti i danni che ha fatto e continua a fare !) ha fallito nel garantire Sicurezza e benessere agli Italiani e, forse, non ne ha intenzione per poter continuare a rimestare nel torbido e ad avere manovalanza per le loro manifestazioni.

Il 25 settembre, se daremo una larga maggioranza in seggi al Centro Destra si porrà fine anche allo sconcio dell'invasione dei clandestini.


15 agosto 2022

Il Presidenzialismo è importante quanto il resto del programma

La sinistra, nella sua attuale tripartizione, cerca di abborracciare un programma da contrapporre a quello del Centro Destra.

Letta pensa che i problemi dell'Italia siano il matrimonio "ugualitario" (sic !) degli omosessuali, lo ius scholae, l'eutanasia e la cannabis libera.

Conte pensa a sperperare il poco che è rimasto (se è rimasto) nelle casse dello stato, mentre Calenda, mandato allo sbaraglio dal furbetto fiorentino, non sapendo cosa dire critica tutti ma non ha nulla da proporre oltre ad uno tsunami di vuote parole.

Il fatto è che tutto quello che la triade sinistra può proporre, non arriva a scalfire la concretezza del programma del Centro Destra che invece tocca i temi che interessano la Sicurezza e il Benessere degli Italiani, dalla flat tax (che è qualcosa di molto più concreto e veritiero della semplice enunciazione "abbassare le tasse"), al blocco dei nuovi arrivi di clandestini, dal recupero della sicurezza nelle nostre città alla rinnovata caratterizzazione della presenza italiana nel mondo.

Infatti la sinistra percependo l'inconsistenza dei propri programmi, gioca di rimessa e aspetta che il Centro Destra proponga un argomento per poi demonizzarlo bollandolo come "Fascista", "autoritario", "pericoloso", ma mai entrando nel merito.

Così è anche per il Presidenzialismo che non è un contorno per il resto del programma, ma è centrale perchè l'Italia possa essere amministrata nella realizzazione del Progetto di società previsto dal programma del Centro Destra.

Tutte, tutte, le migliori forme di democrazia uniscono una stabile amministrazione ad una legittimazione popolare.

Stati Uniti, Regno Unito, Francia, non hanno problemi inferiori ai nostri, ma possono affrontarli meglio e soprattutto tempestivamente, perchè hanno presidenti e premier con una forte investitura popolare e dotati di poteri che consentono loro di agire e intervenire.

In Italia siamo passati dai presidenti della repubblica che si limitavano a mandare telegrammi di condoglianze a interventisti manipolatori che ignorano la volontà popolare perchè sono eletti dal sinedrio dei partiti e sembrano rispondere, più che agli Italiani, alle consorterie affaristiche e finanziarie globali.

Mentre i capi di governo sono sempre più spesso (sempre, negli ultimi undici anni) espressione di manovre o di congiure di palazzo, sottratte al consenso del Popolo.

Il Presidenzialismo ovvierebbe a tutto ciò, dando ad una persona eletta per un numero limitato di anni, i poteri di agire nella gestione amministrativa, rispondendo dei suoi atti al Popolo che dovrà disporne la riconferma o la bocciatura.

Se vogliamo un'Italia forte, autorevole, indipendente, non possiamo che essere rappresentati da chi abbia dalla sua il voto popolare e i poteri per realizzare il progetto di società premiato dagli elettori.