Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

28 febbraio 2022

La miglior vendetta è vivere bene

La voce ufficiale del regime, Giorgio Zanchini con la sua (ma pagata da noi !) Radio Anch'io, si inalbera quando è costretto a dar conto dei messaggi di ascoltatori che protestano perchè le "notizie" sono a senso unico e non viene mai dato spazio alla versione russa.

E' un vizietto che risale nella notte dei tempi.

Mi ricordo che Zanchini conduceva Radio Anch'io sul "neofascismo", facendo parlare chiunque su Forza Nuova e CasaPound, tranne esponenti di Forza Nuova e CasaPound.

Più recentemente davanti ad una platea infinita di vaccinisti, schierava un solo obiettore che interrompeva continuamente e non lasciava che potesse concludere un ragionamento senza dover ricominciare il ragionamento.

Non mi meraviglio quindi che davanti alla volontà, chiaramente espressa da Soros, di rimuovere l'ostacolo Putin al Nuovo Ordine Mondiale, a Radio Anch'io, come in ogni altro megafono delle veline di regime, si ascolti solo e sempre la stessa tesi.

Io ho trovato una soluzione: spengo.

Mi limito, come ho scritto ieri, a due notiziari al giorno, alla lettura di un quotidiano un po' più obiettivo di altri (La Verità) ed ai lanci di notizie dell'Ansa.

Si vive benissimo.

Perchè quel che, scientemente, cercano di fare i Soros ed i loro burattini è di angosciarci, di impedirci di andare oltre le questioni contingenti, di spaventarci.

E' una tattica vecchia come il mondo.

La paura come strumento di governo ha origini antiche e nell'epoca cristiana è stata sublimata dalla paura dell'Inferno: se non segui le direttive della chiesa, finisci all'Inferno PER l'ETERNITA'.

Se non ti vaccini, prendi il covid e muori o fai morire.

Se non armiamo gli ucraini, obbedendo alle direttive dei sorosiani, arriva il lupo Putin che ci mangia tutti.

Nessun ragionamento, nessuna argomentazione, nessuna riflessione, solo tifo da curva sud per consentire a Soros e compagni di guadagnare sempre più potere.

Spegnere i megafoni di regime, invece, ci consente di capire che il mondo va avanti ugualmente.

Ci consente di godere di quello che abbiamo e di viverlo con felicità.

Perchè la miglior vendetta contro gli untori del terrore è vivere bene. 

27 febbraio 2022

Il "signor Rossi" in tempi di guerra

Ascoltando radio e televisioni e leggendo quotidiani online e social, sembra di essere nel mezzo di un campo di calcio, con le tifoserie delle due squadre bercianti a squarciagola dagli spalti.

Siamo invece in un dramma per due popoli, quello russo e quello ucraino, ma anche per tutti noi e il fatto che le bombe cadano a Kiev invece che a Roma, ci illude solo su una apparente immunità.

La sinistra, come al solito, non riesce ad andare oltre agli slogan, ai drappi arcobaleno ed alle inutili manifestazioni di piazza (ma perchè non recepiscono l'invito di Zelensky e non partono per combattere sul campo in Ucraina ?), allineata e coperta, come è, dietro le parole d'ordine delle consorterie affaristiche e finanziarie dei Soros, dei Gates, dei Bezos, incurante da ogni altro aspetto che non sia portare acqua al mulino del globalismo più sfrenato e del grande reset.

Anche la Destra, però, non sta bene, con la sorprendente inversione ad "U" sia di Salvini che della Meloni che da sostenitori di Putin quale ultimo baluardo della Sovranità e della Identità, adesso sembrano obbedienti soldatini del grande reset, scontentando legioni di loro elettori, con l'unica (peraltro meritoria) distinzione sulle sanzioni (Salvini ha timidamente sollevato il problema del tafazzismo energetico) e, con la Meloni, dell'individuare in Biden il responsabile primo, per la sua inettitudine, della guerra.

Il "signor Rossi", si trova così bombardato da più parti, con toni sempre più accesi, sulle ragioni di questo o di quello.

Così la prima "istruzione per l'uso" è spegnere radio e televisione e non ascoltare, come per il virus cinese, le maratone di chiacchiere, tutte di parte, limitandosi ad un giornale radio/telegiornale al mattino ed uno alla sera, possibilmente di quelli ridotti nel tempo e che forniscono solo notizie, con pochissimi o nessun commento.

Così il giornale radio delle sette del mattino, che deve dare poi spazio all'informazione regionale, in genere non fa interviste, non concede il microfono agli "esperti" che ci raccontano quello che accadrà solo dopo che è accaduto e si limita ad una puntuale elencazione di fatti, senza opinioni.

Alla sera il telegiornale più sobrio è Studio Aperto, alle 18,30 su Italia1, anche qui senza interviste, commenti, "esperti", ma solo notizie con qualche filmato.

Certo, ci sono le informazioni alternative di Byoblu (canale 262 del digitale terrestre) e di RadioRadio (253, se non sbaglio andando a memoria), ma non sempre ci si ricorda che esistono o ci si ricordano gli orari dei notiziari essendo un filo continuo di informazioni.

Poi il "signor Rossi", dovrebbe pensare a se stesso, ad esempio ai suoi risparmi.

L'inflazione aumenta e aumenterà ancora di più e anche solo lasciare i propri risparmi nel conto corrente, vuol dire nel giro di un anno perderci, al momento, il 5% in potere di acquisto.

Analogamente i titoli obbligazionari (di stato e non) a tasso fisso che negli ultimi anni avevano dominato il mercato, ancorchè con rendimenti sempre più bassi, non rappresentano più una scelta difensiva.

Allora restano i "beni rifugio" come l'oro oppure ci si può orientare verso il rischio calcolato del mercato azionario.

Valutando che in questo momento ad essere più esposti sono i titoli bancari (le banche italiane hanno circa 25-30 miliardi di crediti verso la Russia che potrebbero non essere saldati se la politica tafazziana di Draghi portasse all'esclusione della Russia dal sistema di pagamenti internazionali).

Ma il comportamento più sano che noi signori Rossi possiamo adottare è quello di non lasciarci dominare dalle notizie di guerra, dalle parole d'ordine dei tifosi, dalle maratone di "esperti" in televisione.

Continuiamo la nostra vita.

Le notizie solo quelle essenziali.

Un bel film, un libro, un telefilm serale, molto meglio del bombardamento di parole vuote di radio e televisioni.

Naturalmente continuando a seguire di persona i propri interessi, a prescindere da quello che berciano in piazza e in televisione.


26 febbraio 2022

La faccia positiva di internet


Ho sempre criticato internet, i cosiddetti social, perchè li considero una valvola di sfogo di pulsioni che, senza la Rete, sfocerebbero in azioni ben più incisive, che non roboanti ma sterili cinguettii, contro "i soprusi e le prevaricazioni che non possono essere tollerati" (cit. dal fenomeno che è a capo del governo italiano) da parte dei governanti occidentali che usano la forza per mettere a tacere chi si oppone loro, 
come qualsiasi monarca assoluto del passato.

Sono convinto che, senza la Rete, si tornerebbe alle defenestrazioni materiali e anche qualche tronfio presidente occidentale potrebbe fare la fine di Ceausescu o di Gheddafi.

Ma, oggi, mi sento in dovere di riconoscere ad internet e ai social anche un ruolo positivo.

Non per la funzione di informazione, perchè se si dubita, come qualsiasi persona intelligente deve dubitare, delle veline che arrivano tramite stampa, radio e televisione, non si può neppure dare credito alle notizie che vengono diffuse su internet.

Fondamentalmente: non credo a nulla e nessuno se non a ciò che, direttamente, riesco ad acquisire, ma tengo nota di tutto, registrandolo con riserva.

L'aspetto positivo è un altro.

Se fossimo soggetti, come unica fonte, solo a stampa, radio e televisione, penseremmo che in Italia, se non nel mondo, esista solo una corrente di pensiero, monolitica e piena di assolute certezze.

I nostri dubbi individuali ce li terremmo per noi, perchè davanti a "tutti" che la pensano in modo così univoco, ci verrebbe non solo il dubbio di essere nell'errore, ma soprattutto l'istinto di sopravvivenza di non nuotare controcorrente.

Poi, però, apriamo internet.

E non sto parlando di Gab o di VK dove mi aspetto di trovare una folta rappresentanza di "pecore nere" (o di "mosche bianche" se si preferisce) e neppure di Telegram dove uno si iscrive a canali ideologicamente affini, ma parlo di Twitter, uno dei social più diffusi al mondo e che ha manifestato chiaramente il suo orientamento in linea con le consorterie affaristico finanziarie mondiali, oscurando il Presidente Trump.

Su Twitter, è vero, uno legge i messaggi prevalentemente di quelli che "segue" e uno sceglie di seguire utenti che, come per Telegram, siano ideologicamente affini.

Ci sono però le indicazioni di argomenti più citati e, tanto per la dittatura sanitaria, quanto adesso per la guerra tra Ucraina e Russia, accanto ad una massa di messaggi in linea con la corrente principale delle informazioni derivanti dalle consorterie affaristico finanziarie, c'è una massa altrettanto consistente che esprime idee totalmente opposte.

Allora non sono solo a pensare che la nostra Libertà sia stata calpestata dai confinamenti e dal lasciapassare sanitario !

E non sono il solo a pormi dei dubbi su quale credibilità e affidabilità, nel pronunciare parole sulla libertà dell'Ucraina, possano avere Draghi, Trudeau, Macron e Biden, protagonisti della stagione della repressione del dissenso verso la dittatura sanitaria, con l'introduzione di obblighi vaccinali e di lasciapassare, con l'estromissione dal lavoro e dallo stipendio di chi non si fa inoculare e, persino, con l'imposizione di un lasciapassare per bere un caffè.

Come possono Draghi, Trudeau, Macron, Biden, ergersi a paladini di quella stessa libertà che continuano a conculcare, usando la forza, nelle rispettive nazioni ?

Il valore morale di una battaglia si misura anche in riferimento a chi ci cammina di fianco per quella strada ed alle guide che si scelgono.

Draghi, Macron, Trudeau, Biden hanno dimostrato di non avere quella credibilità e quella affidabilità che li legittimerebbe a guidare una battaglia per la libertà, in Ucraina come altrove.

E questo lo comprendiamo anche da internet, anche dai social, dove possiamo incontrare centinaia e migliaia di persone che non si sono fatte ingannare dalle veline di regime proposte da stampa, radio e televisioni.

E dove veniamo anche a conoscenza delle figuracce delle nostre istituzioni, pudicamente taciute o manipolate dai media di regime, bersagliate da critiche, persino da colui che, al momento, secondo la narrazione di regime, rappresenterebbe il popolo ucraino.

Quindi, per questo, per darci la misura di come i nostri dubbi non siano solo nostri, dobbiamo ringraziare internet senza filtri. 

25 febbraio 2022

Sanzioni

Mentre rientravo a Bologna, ho acceso la radio dell'automobile e stavano trasmettendo le dichiarazioni di Draghi sull'Ucraina.

Ho spento dopo un minuto.

Non credo ad una parola di quelle che dice uno come Draghi.

Ma, soprattutto, Draghi, Biden, Trudeau, Macron, con tutte le vessazioni che hanno imposto ai rispettivi cittadini con la scusa della emergenza sanitaria, non hanno alcun titolo per impartire lezioncine morali a Putin ed alla Russia.

La Verità oggi titola "Il fallimento UE ci regala la guerra di Putin", dove è racchiusa la responsabilità primaria (a pari demerito con gli Stati Uniti di Biden) di quello che sta accadendo.

Ma più che ricercare torti e ragioni che, presumibilmente, sono quasi equamente ripartite, vorrei sottolineare il genere di risposta che gli inaffidabili governanti occidentali hanno fornito.

Prima sono stati sordi e ciechi davanti alle rivendicazioni russe per la definizione di un assetto che li garantisca dall'aver missili Nato ai propri confini, poi hanno istigato Zelenski e gli ucraini ad assumere un atteggiamento sempre più ostile verso i russi e, infine, quando i russi si sono stancati di chiacchiere e persino di essere soggetti a sanzioni per le "intenzioni" (veggasi lo stop al gasdotto Nord Stream 2), hanno dichiarato che, poichè l'Ucraina non fa parte della Nato, non manderanno soldati, lasciando quindi gli ucraini ad arrangiarsi da soli (una nuova versione della fuga dall'Afghanistan di Biden).

Ma quei fenomeni che ci governano assumeranno draconiane sanzioni che metteranno in ginocchio la Russia.

Non potranno più venire in Italia a comprare, spendendendo milioni, arte e abbigliamento.

Non compreremo più il loro grano.

Non compreremo più il loro gas.

In questi giorni ho letto molte battute su Twitter dove c'è da rilevare come la maggior parte degli utenti che si richiamano al Centro Destra, siano, non dico per Putin, ma sicuramente contro Draghi, Biden, Trudeau e Macron.

Tra questi. trovo simpatica, nonostante ...  il soggetto, una battuta che, a fronte della probabile crisi energetica causata dalle sanzioni contro il gas russo, l'utente scriveva: "vorrà dire che faremo funzionare le caldaie con le scorregge di Greta".

Che è probabilmente la soluzione che Draghi e gli altri fenomeni hanno in mente nel momento in cui impongono sanzioni, sanguinose soprattutto per noi.

Perchè chi ci rimetterà in primo luogo saremo noi, che già abbiamo potuto constatare quanto siano aumentate le bollette di luce e gas solo per le voci di tensioni con la Russia.

E i costi dell'energia, provocheranno aumenti a cascata su tutti i prodotti per la loro coltivazione e per il loro trasporto.

Già oggi ho potuto vedere come, nel giro di una settimana, i prezzi del carburante alle pompe siano aumentati (forse strumentalmente visto che stanno aumentando il carburante che hanno nelle cisterne) ma che ci indica cosa dovremo aspettarci.

Ancora una volta Draghi e i suoi omologhi non stanno facendo l'interesse dell'Italia e degli Italiani e probabilmente il loro è un comportamento cosciente che dalla scusa dell'emergenza sanitaria ormai, dopo due anni, non più credibile neppure dal più ostinato boccalone, si passa all'emergenza guerra, per approdare all'emergenza energetica e far fare un altro passo al Grande Reseat, la trasformazione del mondo in un incubo dominato da pochi oligarchi, facenti parte di una consorteria affaristica e finanziaria, che agiscono tramite loro compiacenti maggiordomi.

24 febbraio 2022

Il banchiere sopravvalutato e il gregge dei creduloni

Poco prima dell'alba di oggi, le Forze Armate Russe hanno iniziato ad avanzare nella regione del Donbass e zone limitrofe, provocando ulteriori accese dichiarazioni da parte dei governanti occidentali (che peraltro avevano già esaurito tutti i temi della bolsa retorica guerrafondaia).

Ho già espresso la mia opinione circa le ragioni storiche e politiche della Russia e la necessaria applicazione della par condicio su quanto in precedenza svolto dagli Stati Uniti.

Aggiungo che ho la personale convinzione che se invece di un vecchio sonnacchioso eletto (forse ...) dal voto per corrispondenza e che ha già dato prova della sua inettitudine da vicepresidente per otto anni e con la vicenda dell'Afghanistan al primo anno di presidenza, ci fosse stato Trump, tutto questo non sarebbe accaduto.

Avendone come prova i quattro anni di pace sotto la presidenza Trump.

Non ci sarebbero stati aumenti eccessivi per l'energia e non ci sarebbe il crollo delle borse, cioè le due conseguenze che toccano noi Italiani.

Ma non è di questo che scrivo, perchè ne avrò modo e tempo, bensì della summa dell'ipocrisia del presidente del consiglio Draghi che ieri, in parlamento, ha "tuonato" che non si possono tollerare soprusi e prevaricazioni imposte dall'uso della forza.

E lo dice proprio lui e senza provare alcuna vergogna ?

E il gregge dei creduloni lo applaude, come lo applaudì quando raccontò la frottola che chi si vaccina, non viene contagiato e non contagia ?

Lo dice lui che ha estromesso dal lavoro e dallo stipendio mezzo milione di Italiani che, legittimamente, non vogliono vaccinarsi ?

Lo dice lui che manda la polizia a manganellare, come un qualunque Trudeau, gli studenti che manifestano per la loro scuola e i cittadini che manifestano contro l'imposizione, un autentico sopruso imposto con la prevaricazione della forza, del lasciapassare sanitario ?

Lo dice lui che cerca di introdurre di nascosto un aumento della tassazione sulla casa, per toglierci anche quel bene primario, dopo aver tolto il lavoro a mezzo milione di Italiani e costretto gli altri alla puntura ?

Provo pena per chi lo applaude ma non sa quello che fa, irretito da una stampa di regime che, invece di svolgere il ruolo proprio dei giornalisti, di cane da guardia della verità, si presta a far da megafono e cassa di risonanza per le menzognere veline di regime.

E così, senza soluzione di continuità, dalla emergenza sanitaria, passiamo all'emergenza bellica che sarà la scusa per l'emergenza energetica.

E con la scusa dell'emergenza, le nostre libertà saranno sempre più compresse e calpestate, se continueremo a prestar fede a gente come Draghi.

23 febbraio 2022

Da che pulpito le prediche a Putin !

La propaganda non conosce limite, nemmeno quello del ridicolo.

Possiamo così leggere che, a sparare giudizi e sentenze contro Putin, sono personaggi che definire ambigui verso la Libertà e la Democrazia appare sin troppo generoso.

Il capataz di tale schieramento è un vecchio sonnacchioso che è stato eletto (non c'è chiarezza sul come) a presidente degli Stati Uniti grazie al voto postale sostanzialmente privo di controllo.

Un personaggio che voleva imporre l'obbligo vaccinale e che ha utilizzato gli aiuti federali per premiare o punire gli stati a secondo che avessero seguito o meno la sua tendenza.

Un personaggio le cui promesse sono scritte sulla sabbia in una giornata ventosa, come ben sanno gli Afghani e che, per provare a risollevare le sorti sue e del suo partito democratico in vista delle elezioni di Mid Term a novembre, come tutti i suoi predecessori democratici, non trova di meglio che istigare ad una guerra.

Poi c'è Macron, presidente, sessualmente ambiguo, di Francia.

Dopo aver massacrato i suoi cittadini usando la gendarmeria per picchiare i cosiddetti gilet gialli e aver provato ad instaurare il regime del terrore sanitario provando a mutuare quello che sono purtroppo riusciti a fare in Italia, adesso si propone come alfiere della Libertà contro la Russia, dimentico dell'avventurismo francese (fallimentare come dimostra il ritiro dal Mali) in Africa.

Il neocancelliere tedesco Scholze, non è da poco responsabile perchè fu il vice della Merkel, quindi complice di tutte le decisioni assunte, incluse le violenze perpetrate dalla polizia tedesca contro chi manifestava per opporsi a mascherine, confinamenti e lasciapassare.

E che dire del primo ministro canadese Trudeau che ha preteso poteri speciali per arrestare e addirittura bloccare i conti correnti di chi osa protestare contro la sua politica stalinista con la scusa dell'emergenza sanitaria ?

In Italia si parla poco della rivolta dei camionisti canadesi che perdura e che rappresenta un piccolo spiraglio di speranza per il futuro dell'Occidente, mentre Trudeau rappresenta il ritorno dei satrapi orientali che vorrebbero il potere di vita e di morte sui propri sudditi.

Per finire a casa nostra, dove un tizio mai presentatosi al voto degli Elettori, persevera a considerare "dittatori" presidenti stranieri eletti con votazione diretta dal loro popolo.

Un tizio che si è ripetutamente presentato in televisione a raccontare frottole sull'efficacia del vaccino ed ha imposto l'obbligo vaccinale togliendo lo stipendio ai lavoratori che non si piegano alla tirannia sanitaria.

Un tizio che aspirava a liberarsi da ogni incombenza andando al Quirinale e che con somma strafottenza si sentiva già il padre (poco) nobile dell'Italia.

Il tutto, è bene ricordarselo, senza che abbia avuto la coscienza di provare a farsi eleggere almeno in una delle tante elezioni suppletive.

Tutti fenomeni che hanno dimenticato il Kennedy della Baia dei Porci, dei Missili a Cuba, il Clinton del Kosovo e con gli occhi chiusi verso il Tibet sotto il tallone cinese.

Mi sembra che ancora una volta la linea di demarcazione tra chi con la Libertà, l'Autodeterminazione dei Popoli e la Democrazia si riempie solo la bocca per motivi propagandistici e chi, invece, ha ben compreso cosa significhi Libertà, Autodeterminazione e Democrazia, sia netto ed evidente.

Putin, piaccia o meno, sta difendendo quel che rimane dello Spirito dell'Occidente.

Gli altri portano il loro mattoncino per disintegrare la nostra Civiltà.

22 febbraio 2022

Io NON sto con Biden

Dopo un mese di schiamazzi angloamericani che annunciavano data e ora della presunta "invasione" russa in Ucraina e dopo che, approfittando del fuoco di sbarramento mediatico, gli ucraini hanno cominciato un fuoco aggressivo contro i russofoni del Donbass, finalmente Putin ha fatto la sua mossa, riconoscendo le due repubbliche russofone.

I megafoni di regime, travestiti da giornalisti, hanno così dato fondo alla propaganda, proponendo alle menti più deboli e ignoranti le veline delle consorterie affaristico e finanziarie che hanno ordinato ai loro maggiordomi di provare a mettere alle corde Putin e la Russia.

Chi, invece, ha ancora il cervello acceso e, soprattutto, non collegato al regime, si deve porre alcune sacrosante domande.

Non che Putin e gli Slavi siano nostri amici e, infatti, ho intitolato il commento "io NON sto con Biden" e non "io sto con Putin", ma anche la vicenda del virus cinese, dopo tutta una serie di picconate alla Tradizione, alla Identità e alla Sovranità dei Popoli e delle Nazioni occidentale, finalizzate ad un cupio dissolvi della nostra Civiltà,, ci dovrebbe indurre a molta cautela prima di mettere in croce chi quella Tradizione, Identità e Sovranità continua a difendere.

E ci sovviene la Storia, quella ancora non violentata dalla manipolazione del blm e delle altre espressione della "cancellazione della cultura" (copyright Marcello Veneziani in "La cappa") che non è affatto "cultura della cancellazione" perchè di cultura nei movimenti citati non se ne vede proprio.

Così la Storia, quella vera, ci ricorda che nel 1962 il tanto esaltato presidente democratico Kennedy mandò la marina militare per impedire alle navi russe di portare a Cuba, che nel frattempo era stata conquistata dal comunista Castro, missili nucleari, con i quali minacciare gli Stati Uniti ai loro confini.

E' esattamente quello che chiede Putin: la neutralità dell'Ucraina e un accordo che impedisca agli americani di portare i missili ai confini con la Russia.

Perchè quello che viene riconosciuto come l'unico successo reale di Kennedy, dovrebbe essere negato a Putin ?

Ancor prima, nel 1961, lo stesso Kennedy cercò di ribaltare l'esito della guerra civile a Cuba, con la disastrosa operazione (poi copiata con il medesimo esito da Carter, altro presidente democratico, nel 1979 in Iran) con l'avventura della Baia dei Porci.

Il parallelismo con la difesa delle rivendicazioni e dell'integrità territoriale delle repubbliche del Donbass è immediato.

Perchè Kennedy poteva cercare di invadere Cuba per difendere gli interessi americani e degli esuli cubani anticomunisti e Putin non potrebbe invadere l'Ucraina per difendere gli interessi russi e i russofoni del Donbass ?

In tempi più recenti, l'ennesimo presidente guerrafondaio democratico, Clinton, per distogliere l'attenzione dalle sue paturnie sessuali, si impegnò a sostenere l'indipendenza del Kosovo, arrivando a bombardare la Serbia e Belgrado (assieme ad un entusiasta comunista che risponde al nome di Massimo D'alema), fino a costringere la Serbia a rinunciare alla sovranità su tale territorio, nel nome dell'autodeterminazione dei popoli.

Perchè si vuole negare ai Popoli delle due repubbliche del Donbass la propria autodeterminazione ?

Perchè si vorrebbe riportare popolazioni russofone sotto il tallone dell'etnia ucraina ?

La loro aspirazione all'indipendenza e all'autodeterminazione, non è forse uguale a quella dei kosovari ?

Non possiamo poi dimenticare che il principio dell'appartenenza storica di terre, non può che essere favorevole a noi Italiani che rivendichiamo, legittimamente ed a pieno diritto, l'italianità storica dell'Istria e della Dalmazia, slavizzate a forza con il genocidio delle Foibe e l'espulsione degli Italiani.

Infine gas e petrolio.

Perchè dovremmo castrarci con le sanzioni alla Russia contro un'azione esclusivamente difensiva nei confronti dei propri confini (vedi Kennedy e i missili a Cuba) e per l'autodeterminazione dei russofoni del Donbass (vedi Clinton e il Kosovo) ?


21 febbraio 2022

Il Centro Destra verso le elezioni politiche

Siamo ormai arrivati alla lunga campagna elettorale che ci separa dal voto del 2023.

Composizione e scomposizione di alleanze, prese di guadagno per le scelte effettuate, tentativi di fermare l'emorragia inventandosi improbabili successi.

Non so quanto siano attendibili i sondaggi ma, quanto meno, forniscono un orientamento di massima e questo ci dice che i due partiti cosiddetti sovranisti (Fratelli d'Italia e Lega) continuano ad arrivare al 40% delle indicazioni di voto, rappresentando il nucleo omogeneo più forte.

Non sufficiente, però, per ottenere la maggioranza assoluta dei seggi, anche con l'attuale legge elettorale che presumibilmente sarà modificata per virare verso il proporzionale che impedirebbe a chiunque di governare.

Sennonché le inconsulte scelte di Salvini di entrare al governo con i cattocomunisti e Draghi presidente e poi, peggio ancora, di votare per la rielezione di Mattarella, rendono fortemente a rischio ogni possibile coalizione tra Lega e Fratelli d'Italia.

Anche perchè adesso è lecito dubitare della coerenza ed affidabilità della Lega la cui ottima esperienza al ministero degli Interni con Salvini è ormai un lontano ricordo.

Suppongo che la Meloni e Salvini ne siano perfettamente consapevoli e le risposte che stanno dando sono profondamente differenti.

La Meloni ha accentuato la sua opposizione al governo Draghi, mettendo in risalto l'assoluta inadeguatezza di molti ministri, primi fra tutti la Lamorgese, Speranza e Di Maio.

Salvini invece, gioca disperatamente le ultime carte per accreditarsi i (pochi) provvedimenti più sensati di Draghi, come il tentativo (infruttuoso) di calmierare le bollette di luce e gas e l'altrettanto infruttuoso sforzo per restituire agli Italiani più libertà nonostante la perdurante sbornia totalitaria della dittatura sanitaria.

Salvini ha un compito improbo, destinato al fallimento, perchè la restante parte della maggioranza è tutta, interamente, asservita alle consorterie affaristico e finanziarie, di cui applicano volontà e diffondono veline.

Inclusa Forza Italia che, a prescindere dall'età di Berlusconi, è ormai avviata verso l'estinzione a braccetto con Renzi e Calenda.

Le idee per un Centro Destra vincente ci sono, purtroppo vedono, come unica portatrice, la Meloni che dovrà, gioco forza, promuovere una aggregazione di tutte le esperienze e i movimenti sorti con l'opposizione alla dittatura sanitaria per evitare dispersioni verso destra, avendo come obiettivo quel 30% che, se non consente di governare, rappresenterebbe però un ottimo strumento per ostacolare ogni eventuale maggioranza composita, come l'attuale, litigiosa al proprio interno, anche con un sistema elettorale proporzionale.

Se, poi, anzi, meglio prima che poi, Salvini e la Lega rinsavissero e uscissero dal governo, allora le prospettive, anche con un sistema proporzionale, potrebbero essere meno disastrose che l'attuale governo.

20 febbraio 2022

Quando ci sono realmente "Valori comuni e condivisi"

I cattocomunisti sproloquiano continuamente di "valori condivisi" (trattandosi dei LORO valori, la "v" minuscola è dovuta), blaterano di "valori comuni della nostra società", danno per scontato che i nostri Valori siano gli stessi dei loro.

In nome di tali "valori comuni" pretenderebbero di ricevere solidarietà e appoggio anche dall'Opposizione di Centro Destra (ormai solo Fratelli d'Italia).

Però i nostri Valori non sono i loro.

Non ci possono essere condivisioni con chi favorisce l'invasione dei clandestini, vuole aumentare le tasse, svende la nostra Identità e la nostra Sovranità genuflettendosi davanti all'Unione del Male, impone una dittatura sanitaria facendo a pezzi quella costituzione che per decenni ci hanno raccpntato come "la più bella del mondo", toglie il lavoro agli ultra cinquantenni che non si vaccinano, si presta a seguire le paturnie di una ragazzina ignorante in materia di ecologia, indebitando la Nazione e il Popolo Italiano nei confronti di quella Unione del Male che ci farà pagare ogni singolo centesimo che ci presterà.

Farei molta, molta fatica ad individuare un qualcosa che possa avere in comune con un cattocomunista, a parte la carta di identità.

Ma anche uscendo dalle barricate, non esiste alcuna comunanza di intenti.

Il nuovo governo disfa quello che aveva fatto il precedente (almeno quando ci consentono di votare e, quindi, di cambiare le maggioranze) e l'Italia è un paese in balia di ogni sorta di parola d'ordine pronunciata dalle consorterie affaristico e finanziarie.

Del resto, quanto siamo lontani da una autentica condivisione e unità nazionale, lo vediamo, ex contrario, da quello che accade nel Regno Unito.

Che ci sia un governo socialista (Blair) o conservatore (Johnson) la politica estera del Regno Unito ha il medesimo tracciato nel bene (liberazione dell'Iraq) e nel male (provocazioni contro la Russia sull'Ucraina).

Nel bene e nel male, è la loro Patria.

Da noi i cattocomunisti pretenderebbero solidarietà quando mai l'hanno data se al governo c'era il Centro Destra-

Da parte mia non l'avranno.

19 febbraio 2022

La Cultura ci salverà

Certamente non quella raffazzonata dell'omonimo ministero, impropriamente chiamato della Cultura, ma in realtà un MinCulPop autoreferenziale per il Sinedrio del potere, bensì la vera Cultura, con le sue solide radici nel passato che resta, anche se le menti deboli e ignoranti vorrebbero cancellarlo, proprio perchè racchiude la Forza di una Nazione, di un Popolo.

Lo sa bene Marcello Veneziani che della Cultura, quella vera, è un autentico tedoforo, che, come tutti i veri Uomini di Cultura, non disdegna di confrontarsi con la triste attualità di un'Italia abbandonata alla dittatura sanitaria e alle veline di regime, come durante l'Inquisizione medioevale.

Replicando la bella iniziativa di fine 2020 su Dante Alighieri, purtroppo sommersa dallo tsunami di parole sul virus cinese, Veneziani ha curato una bellissima antologia manzoniana, raccogliendo significativi brani delle Opere del grande Milanese.

Come per Dante, Veneziani ha raccolto scritti del Manzoni che non rientrano nel circuito delle sue principali opere (I Promessi Sposi, le Odi, gli Inni Sacri, Adelchi, Il Conte di Carmagnola) bensì ha scovato lettere, riflessioni, interventi dalla grande quantità di materiale che Alessandro Manzoni ci ha lasciato a testimonianza della sua grandezza.

Dividendo il tutto in cinque capitoli: la Fede, la Morale, la Letteratura, la Lingua e l'Italia.

Sicuramente i primi due capitoli avranno i loro estimatori, sono riflessioni complesse che illustrano la profonda Fede di Manzoni, che io non ho, ma che altri hanno e, di riflesso, il collegamento della Morale con un comportamento "cristiano", anche se personalmente ritengo che i principi della Morale siano preesistenti al Cristianesimo e ne troviamo un piccolo esempio nelle Istituzioni di Gaio, del 200 dopo Cristo, dove vengono riassunti, con tre semplici brocardi in latino: vivere onestamente, non danneggiare il prossimo, dare a ciascuno il suo.

La Letteratura a me interessa ed è piacevole leggere il contrasto tra Classicismo e Romanticismo, ben sapendo che il mondo è andato avanti, ma comprendendo che in tutte le epoche, gli stili, le correnti, le tendenze si sono succedute, non senza contrasti e proprio per tali contrasti hanno sempre segnato un progresso per l'Umanità.

Capisco però che non a tutti possa interessare la Letteratura.

Ma la Lingua e l'Italia sono indirizzati alla generalità delle persone, perchè la Lingua è quella comune che ci serve per comprenderci, per risolvere le nostre questioni e, soprattutto, per sentirci un Popolo, una Gente che vive nella sua Patria: l'Italia.

Non c'è Nazione senza Lingua, scrive Manzoni che, come cito spesso, nell'Ode Marzo 1821 riesce a sintetizzare il concetto di Nazione, di Gente come "una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue e di cor".

E nel capitolo sull'Italia ritroviamo tutta quella sensibilità che ci fa riconoscere Gente, con un'unica Lingua che vive nella sua Terra.

Non ci sono dubbi su Manzoni.

Nessuno può tirarlo per la giacchetta e renderlo interprete delle nuove aberrazioni che vorrebbero annullare i confini, le diversità, i generi (sempre e solo DUE !), le nazionalità.

Per questo Manzoni non è più centrale nello studio della Letteratura, perchè non è funzionale alle velleità delle consorterie affaristico finanziarie mondiali, ai Gates, ai Bezos, ai Soros ed ai loro maggiordomi, che vorrebbero popolazioni amorfe, lobotomizzate (basti vedere la mancanza di reazione in Occidente ai soprusi della dittatura sanitaria), annichilite da video e computer, dimentiche delle loro Radici e della loro Storia.

Ed è per questo, perchè solo la Cultura ci potrà salvare, che dobbiamo ricordare e onorare i Grandi della nostra Letteratura, da Dante a Manzoni che ci fornisconoo motivazioni, argomenti e sentimenti per difendere la nostra Identità e le nostre Radici.

18 febbraio 2022

Presuntuoso, suonato, in malafede o ...

La spocchia con la quale Draghi si propone in pubblico (e, a quanto sembra, anche nei rapporti politici non a favore di telecamere) impone una seria riflessione su quanto possa essere nell'interesse della Nazione e del Popolo Italiano continuare con un simile rappresentante.

I giornali narrano di una improvvisa "stizza" (come si dice a Bologna, quando un adulto reagisce come un bambino dell'asilo ad un contrattempo che, nel caso di Draghi, è la trombatura nella corsa per il Quirinale) per cui Draghi avrebbe abbandonato il vertice di Parigi, consegnando il suo discorso a Macron, per correre a Roma a piagnucolare tra le braccia di Mattarella e intimando ai partiti di garantirgli il voto in parlamento.

E tutto ciò perchè il governo è andato sotto 4 volte in commissione su un decreto e, in particolare, è stata bocciata la norma che limitava a mille euro l'uso del contante, riportandola ad un limite, sempre illiberale, ma di duemila euro.

Mattarella avrebbe dovuto ricordare a Draghi che la Sovranità appartiene al Popolo e che, sia pur delegittimato dalla riduzione del numero e dalla non corrispondenza all'odierno sentimento elettorale, tale Sovranità trova la sua espressione nel Parlamento che, quindi, ha tutto il diritto a cambiare i provvedimenti governativi, anche quelli di Draghi e anche se Draghi comincia a battere il piedino, stizzosamente, per terra.

Ma quella di ieri è stata una giornata in cui i bioritmi di Draghi dovevano essere negativi.

Uscendo dall'incontro (che non ha portato a termine) europeo sull'Ucraina, si è permesso di dire, dopo che i russi avevano ripetutamente espresso la loro volontà anche di aumentare le forniture di gas all'Italia, che il ritiro (lui lo ha chiamato in inglese "de escalation") dei russi dal confine ucraino "non è preso seriamente", prestandosi a fare da megafono a Biden che ogni giorno dice "attaccano" e, gridando "al lupo", finirà con non essere creduto quando il lupo attaccherà veramente.

La presunzione di Draghi, lo sappiamo, è infinita, ma anche l'atteggiamento verso una nazione amica come la Russia, trattata esattamente come trattò Erdogan, lui mai eletto e che priva del lavoro gli italiani non vaccinati !, sembra più la reazione di un pugile suonato che di uno statista.

Un pugile suonato che non dorme pensando a come sia evaporato il sogno del Quirinale.

Dimostrandosi anche scarsamente "sportivo", non sapendo perdere con eleganza (guardi, per imparare, all'atteggiamento di Casini contro il quale pare abbia eretto muri minacciando di dimettersi se fosse stato eletto presidente).

Ma c'è anche chi pensa che Draghi sia in malafede, alla ricerca di un pretesto per dimettersi e non accollarsi i prossimi esiti nefasti della politica economica con i debiti contratti per il suo pnrr e per non intestarsi la probabile retromarcia cui il governo sarà costretto nell'applicazione della dittatura sanitaria.

O, forse, è una combinazione di tutti e tre gli elementi la cui risultante è un Draghi che, prima tornerà a fare il nonno, meglio sarà per tutti.


17 febbraio 2022

La corte di Amato muove qualcosa, ma solo un pochino

Dopo due giorni, la corte costituzionale di Amato ha partorito cinque topolini vivi e tre morti.

In sostanza, come prevedibile vista la "veneranda" età dei giudici costituzionali, si è sostanzialmente difeso lo status quo.

Non sempre difendere lo status quo è però sbagliato.

E' ovvio che per uno come me, contrario, non per motivi religiosi, ma di Civiltà, a divorzio, aborto, omosessualità, la bocciatura dei due referendum su eutanasia e droga, due dei tre topolini nati morti, non può che rappresentare una positiva conservazione dello status quo.

Diversa invece la mia opinione sul terzo topolino nato morto, che avrebbe introdotto la responsabilità personale dei magistrati per gli errori commessi.

Avevamo già avuto un referendum del genere, approvato dagli Italiani con maggioranza bulgara, ma disatteso da un parlamento succube dei magistrati che legiferò accollando allo stato, cioè a tutti noi che paghiamo le tasse, i risarcimenti per gli errori dei magistrati, senza contemplare alcuna punizione con la scusa che la sanzione sarebbe stata comminata dal consiglio superiore della magistratura (csm) in occasione del processo di carriera.

Questo referendum, voleva abolire la tutela di cui godono i magistrati e non altri lavoratori, come ad esempio i medici che pagano fior di premi alle assicurazioni per garantirsi rimborsi in caso di cause in cui fossero convenuti per errori commessi nell'esercizio della loro professione.

I magistrati, così, continueranno ad essere immuni da ogni reale sanzione e così il terzo topolino nato morto era anche il più importante dei sei sulla giustizia e la corte di Amato ha sostanzialmente "graziato" i magistrati.

I cinque topolini partoriti vivi dalla corte di Amato, tutti relativi alla giustizia, sono da dividere in due categorie: due referendum che possono incidere in meglio sulla vita dei cittadini e tre di natura tecnica che riguardano il csm.

I due rilevanti riguardano la richiesta di abolizione della legge Severino approvata dal governo Monti (e già questo sarebbe sufficiente per spronarci a votare favorevolmente all'abolizione) e la modifica, in meglio, dei termini per la custodia cautelare, cioè quello strumento ignobile, da dittatura ottocentesca, che consente di tenere in prigione degli innocenti, anche per presunti reati minori oltre che per delitti contro la persona e la proprietà altrui, tali perchè non ancora condannati con sentenza passata in giudicato.

Sono questioni marginali, ma non tanto, soprattutto, se passassero, consentirebbero di affrancare un pochino la politica e la gestione amministrativa delle nostre città, dalle paturnie giudiziarie, allontanando di qualche centimetro l'invasione di campo delle toghe sulla politica.

Gli altri tre referendum riguardano il sistema elettorale del csm, l'organismo di autodisciplina delle toghe, che, a mio parere, più che riformato andrebbe abolito, non ritenendo giusto che una categoria di dipendenti pubblici possa essere autoamministrata da propri simili.

Allora sarebbe giusto costituire tanti consigli superiori delle professioni, ad esempio non mi dispiacerebbe un consiglio superiore dei pensionati, abilitato a decidere sui pensionati d'Italia.

Ma l'Italia continua ad essere il paese degli Azzeccagarbugli e non è un caso che a presiedere per i prossimi otto mesi la corte costituzionale ci sia Amato, detto il Dott. Sottile di Craxi.

Posto che, come ho ripetutamente scritto, per ristabilire la Giustizia in Italia non serve una riforma, ma occorrerebbe una Rivoluzione, con tanto di ruspa sull'intero pacchetto esistente, ha ragione La Verità di oggi, per cui "piuttosto è sempre meglio di niente".

Cinque SI', dunque, per allentare la morsa della magistratura sulla nostra società e renderci tutti più liberi, cioè migliori.


16 febbraio 2022

Centro Destra alternativo e opposto ai cattocomunisti. Dov'è lo scandalo ?

Giorgia Meloni ieri ha pubblicato un cinguettio, qui riprodotto, nel quale afferma una grandissima ovvietà: il Centro Destra deve agire sostenendo i propri Valori che sono incompatibili, alternativi e in contrapposizione con quelli del pci/pds/ds/pd e dei grillini accucciati al cattocomunismo.

Per tale ovvietà, i giornali, anche quelli apparentemente di area come il Tempo, titolano riferendosi a nuove tensioni nel Centro Destra.

Ma se ci sono delle "tensioni" su quello che ha scritto la Meloni, vuol dire che chi la contesta non è di Centro Destra, ma è passato, armi e bagagli, sul fronte nemico.

Non c'è alcun dubbio.

Sostenere (e partecipare) al governo Draghi, assieme a cattocomunisti e grillini, approvando provvedimenti come il lasciapassare, l'esproprio degli stabilimenti balneari, l'espulsione dal lavoro degli ultra cinquantenni non vaccinati, l'indebitamento verso l'Unione del Male con relative condizioni capestro e accettando la prosecuzione dell'invasione in Italia di orde di clandestini scaricate dalle navi ong cui si concede sistematicamente l'accesso alle nostre acque territoriali ed ai nostri porti, non appartiene al Centro Destra.

Ancor meno eleggere, anzi rieleggere, un presidente che si è dimostrato fazioso, di parte, ingannevole nelle sue dichiarazioni di conclusione del mandato e, soprattutto, eletto sette anni prima dai cattocomunisti di cui è stato parlamentare e ministro.

Salvini ha un solo modo, come scrisse Veneziani, per riabilitarsi: uscire dal governo Draghi e unirsi alla Meloni in una opposizione durissima e senza tregua, per trasformare l'ultimo anno di legislatura nel Vietnam (o nell'Afghanistan) di Draghi.

Se non lo farà (a breve) allora vuol dire che è uscito dal Centro Destra e che gli elettori di Centro Destra invece di due opzioni, ne avranno una sola: Fratelli d'Italia.

15 febbraio 2022

Il giorno della vergogna

Oggi, 15 febbraio 2022, un governo infame esclude dal lavoro tutti gli ultra cinquantenni che non hanno il lasciapassare governativo rilasciato per avvenute tre inoculazioni del siero asseritamente contro il virus cinese o non siano guariti dall'influenza generata da tale virus.

Secondo i dati che si leggono, ad essere materialmente interessati sono circa seicentomila ultra cinquantenni ancora al lavoro, ma sono molti di più quelli senza lasciapassare, una porcheria sovietica che grida vendetta in ogni mente libera.

Perchè il problema non è il sì o il no al vaccino o presunto tale.

Inocularsi o meno deve essere una scelta individuale, insindacabile, che tutti i maggiorenni (ed i genitori, NON lo stato !, per i minorenni) devono valutare se fare o meno, in base alla propria esperienza, ai consigli del proprio medico di base e/o di un medico amico in cui si ha fiducia, alla propria inclinazione, alla propria storia sanitaria.

Esattamente come lo è inocularsi per l'influenza stagionale, per l'herpes zoster o per lo pneumococco e altri.

L'infamia è invece nella narrativa governativa che, per lavarsene le mani, ha utilizzato i propri megafoni (stampa e televisione) per inculcare nelle menti più deboli e ignoranti, che con il vaccino "non si contagia e non ci si ammala" (menzogna propinata da Draghi a reti unificate)  e che se abbiamo ancora problemi sia tutta colpa di chi non si vaccina, stimolando, nelle menti più deboli e ignoranti, una campagna d'odio verso i non vaccinati e quindi distogliendo l'attenzione dalle gravissime responsabilità di due governi (Conte e Draghi) un presidente della repubblica (Mattarella) e un ministro della salute (Speranza) nella situazione che si è venuta a creare.

Ieri la manifestazione indetta dal Generale Pappalardo è stata un fallimento e presumo che anche quella di oggi non cambierà le cose.

Chi mi legge sa quanto poco io creda alle manifestazioni pacifiche di piazza, anche perchè, proprio sulla questione del lasciapassare, ovunque ci siano state manifestazioni che, secondo la stampa di regime, sono "degenerate", i governi sono stati costretti a ritirare i provvedimenti liberticidi, anche nell'Ontario, provincia di quel Canada governato dal Pol Pot occidentale, Trudeau.

Nel frattempo, chinata la testa davanti alla forca liberticida di Draghi, Mattarella e Speranza, vediamo aumentare le bollette di luce e gas che si trascinano dietro la benzina e i rincari di tutti i prodotti necessari alla vita comune a cominciare dal cibo, l'Unione del Male che vorrebbe mettere all'indice il vino, venti di guerra in Ucraina e noi mandiamo Di Maio, quando si sono mossi Johnson, Macron e Scholze per Regno Unito, Francia e Germania (indice che la tanto strombazzata autorevolezza di Draghi, esiste solo nella fantasia della servile stampa italiana), ci stiamo indebitando con il pnrr senza ancora aver investito un centesimo, lo spread aumenta (ma non fa più notizia perchè non c'è il Centro Destra al governo), la borsa crolla, parliamo al vento sulle nuove fonti di energia mentre gli altri si danno da fare con il nucleare (Francia), il gas (Germania), il carbone (Polonia).

Non so se possiamo permetterci di aspettare un anno per veder cacciato il "governo dei migliori".

Cacciato, poi, da chi ?

14 febbraio 2022

Non sono disponibile a morire per Kiev (e neppure per Biden)

La vignetta di Krancic che ho tratto da Twitter mi sembra colga il punto della improvvisa isteria di Biden sull'Ucraina.

Il continuo gridare "al lupo", nasconde una segreta speranza che il lupo azzanni realmente l'agnello (ben armato, peraltro) ucraino.

Per giochi interni, più che per una reale visione di politica internazionale che i democratici americani non hanno mai avuto.

Basti pensare a Roosevelt che provocò il Giappone e nascose le notizie sull'attacco a Pearl Harbor per poter meglio istigare un popolo renitente, ad entrare nella seconda guerra mondiale, salvo poi inginocchiarsi alle pretese di Stalin sulla divisione dell'influenza mondiale, ignorando l'opposizione di un ben più scaltro e competente Churchill.

Kennedy che, dopo la disastrosa fuga dei francesi, spedì i suoi consiglieri militari in Vietnam dando inizio a quella guerra che il suo successore Johnson (ugualmente democratico) perse e che costrinse il repubblicano Nixon ad una umiliante finta pace che si trasformò nella Caporetto di Saigon con Ford.

E che dire del democratico Clinton che, in difficoltà per la sua relazione con una stagista, andò allegramente a bombardare la Serbia con la complicità degli europei, il comunista D'alema in testa ?

Poi Obama, democratico, premio nobel (volutamente minuscolo) per la pace prima ancora di entrare in carica, che bombardò la Libia creando la situazione esplosiva dei clandestini da cui ancora non riusciamo ad uscirne e che paghiamo pressochè interamente noi Italiani.

Fino allo stesso Biden che ha dimostrato tutta la sua imbarazzante inettitudine con una fuga vergognosa dall'Afghanistan e che adesso cerca la rivincita in Ucraina.

Insomma, ci sono mille indizi per sospettare della malafede di Biden e dei suoi allarmismi.

Tra l'altro, continuare a gridare al lupo, rischia di provocare effettivamente un attacco, perchè i russi, se non lo facessero, passerebbero per quelli che se la sono fatta addosso dalle minacce di ritorsione di Biden.

E senza contare che, per me che rivendico, da Italiano, l'Italianità delle Terre di Istria e Dalmazia, le rivendicazioni russe sulla Crimea sono ugualmente pienamente giustificate sia dalla Storia che dall'etnia della popolazione, ricordando che fu solo sessanta anni fa che la Crimea venne regalata all'Ucraina, dall'allora capo del partito comunista sovietico, Kruscev, di etnia ucraina (quando si dice la coincidenza ...).

Ma anche ammettendo che la Russia si prepari ad attaccare l'Ucraina, non vedo alcun motivo perchè noi Italiani si debba prendere parte ad iniziative di ritorsione.

Anche perchè sarebbero tutte principalmente a nostro danno, considerata la follia che l'Unione del Male ha intrapreso con la politica "verde" che ci rende totalmente dipendenti dalle forniture russe di gas.

A meno che non si voglia favorire l'esportazione del gas liquido dagli Stati Uniti, che costa molto di più, ma che volete che sia raddoppiare le bollette di luce e gas, pur di far vedere a Putin chi comanda ?

13 febbraio 2022

Non si ristabilisce la Giustizia con pannicelli caldi

Anche i Draghi partoriscono topolini.

Dopo aver messo un ex presidente della corte costituzionale al ministero della giustizia, passato un anno dalla pienezza dei poteri, viene rilasciata una pseudo riforma della giustizia sulla quale neppure gli stessi artefici credono, tanto che viene annunciato preventivamente che non verrà posta la questione di fiducia per approvarla.

Ciò significa che il testo approvato (all'unanimità !?!?! Ma come fanno quelli di Forza Italia ad essere d'accordo sulla giustizia con il pci/pds/ds/pd ?!?!?) dal consiglio dei ministri verrà stravolto dagli emendamenti parlamentari e non cambierà nulla.

Dopo la vicenda Palamara si è notata l'assenza di Mattarella, presidente del csm, mentre Draghi e la Cartabia non sono andati oltre ad una complicazione del sistema elettorale del csm ed a marginali divieti che probabilmente verranno eliminati in parlamento.

A parte la mia abituale considerazione per cui se si volesse veramente ripristinare un sistema giudiziario efficiente e giusto, sarebbe prima necessario passare con la ruspa sopra l'attuale di cui non terrei nulla, la vicenda Palamara ha evidenziato un fatto eclatante: i magistrati sono uomini con le loro passioni, le loro ambizioni e, soprattutto, la loro ideologia, alla quale piegano ogni norma.

Perchè siamo tutti capaci di interpretare qualsiasi norma a sostegno delle nostre tesi.

Tranne le norme brevi e chiare.

Ad esempio il divieto per i magistrati di indagare e assumere provvedimenti giudiziari nei confronti degli eletti dal Popolo, finchè questi ricoprono le loro cariche.

Che siano ministeriali, parlamentari, di sindaci o di consiglieri regionali o comunali.

Ogni intervento di un magistrato, infatti, altererebbe il mandato popolare che è superiore a qualsiasi esigenza di indagine.

Io eleggo un rappresentante ed ho il diritto a che quel rappresentante porti a termine il suo mandato di rappresentanza senza alcuna limitazione.

Ma questo, senza una ruspa preventiva su tutto il sistema barocco che hanno messo in piedi negli anni, non accadrà mai.

E Draghi non fa altro che confermarsi un mediocre sopravvalutato, incapace, con una maggioranza del 95% dei parlamentari, anche di ripristinare fiducia e credibilità nella giustizia.

12 febbraio 2022

Arrogante. Presuntuoso. Supponente

Ogni conferenza stampa conferma il ritratto di Draghi riassunto nel titolo.

E quella di ieri è stata una conferenza stampa ancor più rivelatrice delle precedenti, perché Draghi non è riuscito a nascondere la rabbia per non essere stato eletto presidente della repubblica ed essere stato condannato a governare con un fallimento annunciato.

Lui sperava di scappare al Quirinale e, invece, i partiti lo hanno inchiodato alle sue responsabilità e incapacità.

Perché Draghi è sopravvalutato.

Come tutti noi è capace di criticare chi deve fare (veggasi con i greci), bravissimo nello spendere i soldi (altrui), ma incapace di affrontare i veri temi che interessano un popolo, essendo troppo incline ad obbedire agli ordini delle consorterie alle quali deve tutta la sua carriera.

Non vuole diventare il “federatore” del centrume, memore del fallimento del suo predecessore Monti, ma così facendo rinuncia a poter legittimamente decidere su provvedimenti e programmi.

Perché il suo rifiuto di impegnarsi in politica, cercando i voti e misurandosi sulle percentuali e sul numero di eletti, lo rende inadatto ed estraneo ad ogni processo democratico.

Tutti sarebbero capaci di governare sparando ordini a destra e a manca e usando la forza pubblica per imporre la propria volontà, ma in democrazia non funziona così.

In democrazia conta il voto popolare e se Draghi lo schifa è meglio che torni SUBITO ai suoi nipotini, lasciando la politica a chi la sa fare ed a chi è legittimato a farla dal voto popolare.

Pubblicità "di genere"

Mi sento in colpa nel togliere un po' di spazio all'amico Massimo con un post molto frivolo in questi tempi cupi in cui ci sono ben altre cose di cui parlare, ma non posso fare a meno di condividere un fenomeno ormai dilagante nella pubblicità sulle varie TV

Lasciamo anche stare che ormai in 9 spot su 10 c'è una persona di colore (uso un termine politicaly correct , anche se mi fa schifo) ma la cosa che veramente più salta agli occhi è su quante scene lesbiche o gay compaiono tranquillamente negli spot: ormai è un'inflazione.  E se gli spot con due gay almeno  sono per ora fortunatamente pochi, quelli con due lesbiche ormai dilagano.

E non c'è un settore merceologico preferito da queste genere di spot: ormai due donne che si baciano o che comunque si capisce che stanno insieme servono per reclamizzare qualsiasi cosa, da un' auto a una compagnia telefonica a un qualsiasi prodotto alimentare, ecc.

L'ultimo dei tanti ieri sera: una normalissima coppia si rilassa sul divano, ad un certo punto uno dei due dice: "tesoro, ti dispiace se domani vengono i miei a trovarci? " Solito , abusato argomento sui conflitti fra marito o moglie e i rispettivi suoceri, tutto normale quindi? In apparenza sì, l'unica differenza è che la coppia è costituita da due donne.

Dopo questo ennesimo spot ho deciso di scrivere queste poche note


11 febbraio 2022

Zombies con la mascherina

Oggi, per grazia del divin Draghi e del suo paggetto Speranza, è il primo giorno senza mascherine all'aperto.

E' una dichiarazione pubblica, una autocertificazione del livello di lobotomizzazione di ogni Italiano.

Infatti questa mattina ho visto numerose persone con mascherina indossata, con il tipico riflesso del cane di Pavlov.

Persino motociclisti con casco e mascherina.

Al mercato, in attesa del mio turno per acquistare la frutta, sono stato soggetto ad un attento esame da parte di una signora, con mascherina alla quale, forse, ad un certo punto si è acceso l'ultimo neurone ed ha esclamato, togliendosi la museruola: oggi si può stare senza mascherina !

Non è una conquista, perchè una conquista è ottenere qualcosa in più di ciò che ci appartiene per diritto naturale.

Draghi, Mattarella e Speranza con i loro complici che votano stati di emergenza, lasciapassare e divieti vari, ci stanno ancora sottraendo libertà che sono nostre e che non devono avere alcun permesso per essere esercitate.

Purtroppo ci sono automi che hanno perso ogni umanità che presuppone, rispetto agli animali, la presenza di una consapevolezza dei propri diritti naturali.

E questa non è una questione di "vaccino no, vaccino sì", ma è alla base della convivenza civile: tu puoi vaccinarti o non vaccinarti, ma eserciti ugualmente tutte le libertà che ti appartengono non in quanto vaccinato o non vaccinato, ma in quanto Uomo.

E pensare che le teorie sulle quali sono stati costruiti i divieti di questi ultimi due anni stanno crollando, anche se la stampa di regime continua a diffondere le veline del potere.

Basterebbe avere un Leader che avesse una base precostituita e il coraggio di picconare la narrazione menzognera che ci ha ridotti a soldatini obbedienti.

Verrà un giorno ...

10 febbraio 2022

Il giorno del Ricordo

E' solo da pochi anni, dal 2004-2005 (approvazione e prima celebrazione) grazie ad un periodo in cui il Centro Destra era al governo e Berlusconi Presidente del Consiglio, che si onorano i Morti del 1943-1946 delle Foibe.

Italiani assassinati dai comunisti slavi nel quadro di una operazione di genocidio per eliminare da Istria, Dalmazia, Fiume, Pola, Terre Italiane (prima con Roma poi con Venezia) da centinaia di anni, la Gente Italiana, occupandola.

Non possiamo dimenticarlo, come non possiamo dimenticare l'abietto comportamento dei loro compagni italiani, quei comunisti che ostacolarono in ogni modo l'approdo e il rifugio degli Italia sopravvissuti alle Foibe e che, usciti dalla nostra Terra in Istria e Dalmazia, cercarono rifugio nell'Italia fortunatamente occupata non dai comunisti, ma dagli Anglo Americani.

Il 10 febbraio, proclamato Giorno del Ricordo, è utile per non dimenticare, per non dimenticare che i padri e i nonni di quella sinistra che, oggi, si straccia le vesti per le ong e per accogliere i clandestini stranieri, si opposero con ogni mezzo a dare accoglienza a Italiani perseguitati dai loro compagni, comunisti slavi.

Ricordiamo, perchè ci consente di affrontare con maggiore consapevolezza e determinazione anche i passaggi più bui, come quello che stiamo attraversando, in cui il comunismo trova applicazione nei provvedimenti limitativi della libertà individuale assunti nel nome della tirannia sanitaria.


09 febbraio 2022

Giustizia: non servono riforme gattopardesche

Non è passata neppure una settimana dal pistolotto di Mattarella a camere riunite, con la sua intemerata sui problemi della giustizia, che vediamo quanto sia tenuta in considerazione.

Un tribunale, sia pur su ricorso di tre iscritti, ha emesso una ordinanza (se ho capito bene: inaudita altera parte, cioè senza aver ascoltato le ragioni della parte convenuta) con la quale si dichiara decaduto Conte da presidente del movimento cinque stelle.

Un altro magistrato, su ricorso di un ospedale bolognese, ha sottratto, limitatamente alla operazione in programma, la potestà parentale ai genitori che si opponevano non ad un intervento necessario al figlio, ma ad una trasfusione di sangue senza aver prima contezza della provenienza di tale sangue, richiedendo sangue da donatori non vaccinati (e si erano resi disponibili ben in 44).

Non so se sia più grave l'intromissione della magistratura nella gestione di un partito, influenzando quindi la politica in modo surrettizio e senza sottoporsi al giudizio degli elettori, l'unico che conti realmente, perchè l'unica volontà che conti è quella popolare, oppure l'intromissione nella Famiglia, imponendo la trasfusione di sangue proveniente da chiunque, contribuendo ad accreditare la aberrante teoria per cui i figli appartengano allo stato.

Forse è più grave che cittadini singoli o per conto di un ospedale ritengano di poter ricorrere alla magistratura (che, peraltro, interviene invece di archiviare) per far alterare le scelte legittime che sono state assunte all'interno di un partito (quando non si condividono idee di partiti, sindacati e associazioni, ci si dimette e si cambia o se ne costituisce uno proprio) e per limitare la possibilità dei genitori di educare e curare i figli in base ai propri insindacabili criteri.

E' la decadenza di una società quando ci si deve rivolgere ad un magistrato per ogni minima questione che non si ha il coraggio, la coerenza, la forza di risolvere in proprio.

I magistrati dovrebbero rifiutarsi di procedere su simili ricorsi, così come dovrebbero archiviare (e forse lo fanno, perchè dopo gli annunci non se ne sente più parlare se non in casi residuali) le miriadi di querele che vengono annunciate ad ogni piè sospinto, se appena qualcuno guarda storto qualcun altro o lo sbertuccia in un pubblico cinguettio.

Una vera riforma della giustizia si avrà quando sarà stato imposto ai magistrati un ben chiaro il perimetro di intervento e quella non sarebbe una riforma, ma una autentica, salutare Rivoluzione.