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No alla deriva

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31 ottobre 2017

Anche Salvini doma la Latella


Sky Tg 24 è notoriamente schierato con Renzi.
I suoi servizi giornalistici sono costantemente orientati a difenderne l'operato governativo, ad accentuare i "successi" (come certi dati Istat) e ad occultarne gli scivoloni, le sconfitte e certi altri dati Istat.
I giornalisti italiani pretendono di essere considerati al di sopra delle parti e chiedono che venga loro riservato il monopolio dell'informazione (si battono infatti per mettere dei paletti alla libertà di internet) ma in realtà sono politicamente schierati e difendono tesi di parte (provare a leggere gli editoriali di Bruno Vespa al sabato sul Carlino, per credere).
Sky Tg 24, anche se emanazione di una società straniera, non fa eccezione.
Così, quando è costretto, per salvare la faccia, ad ospitare politici "nemici" affida ai suoi intervistatori il compito di affondare i colpi.
Una rubrica costantemente presente è "L'intervista" alla domenica con Maria Latella, giornalista che a me non piace neanche un po' (soprattutto quando, ricordandosi i corsi di comunicazione, sfodera il suo finto sorriso).
Fortunatamente i telegiornali anticipano l'ospite e come con la Meloni, ho saputo della presenza di Salvini così, una tantum, ho guardato l'intervista.
Al solito la Latella, quando incontra un esponente di Centro Destra o grillino, ha cercato di essere aggressiva, ma Salvini ha risposto, anche con ironia, a tutte le domande, persino sulla ricandidatura di Bossi.
Non solo, Salvini ha detto sulle alleanze (mai con gli Alfano i Fini ...), sui problemi (immigrazione), sulle tasse (flat tax), su Trump (rendendogli onore soprattutto a confronto con i suoi avversari che prendevano milioni di dollari da chi poi si è scoperto essere - forse ... - un "maniaco sessuale"), sull'europa (si pensa agli italiani non alle percentuali fissate a Bruxelles) tutto quello che avrei detto io.
Soprattutto ha affermato che mai e poi mai è ipotizzabile, se vincerà il Centro Destra, una alleanza con Renzi e il pci/pds/ds/pd.
Esattamente quel che volevo sentirmi dire.
Continui così e prenderà tanti voti, anche senza il "Nord" nella ragione sociale (magari potrebbe radersi la barba e indossare una cravatta).




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30 ottobre 2017

Giuramento di sangue contro lo ius soli


Se Salvini, Berlusconi e la Meloni vorranno consolidare la loro credibilità come guide del Centro Destra, devono fare, all'unisono, il controcanto a Renzi, Minniti e Gentiloni sullo ius soli.
Questi ultimi vogliono vendere l'Identità Italiana per un pugno di voti, forse neppure determinanti per la loro sopravvivenza politica.
Se dovessero riuscire ad approvare lo ius soli (e credo che ce la faranno perchè Alfano è messo talmente male - i sondaggi lo danno sotto persino al ridicolo sbarramento del 3% - che si genufletterà al loro volere in cambio di un posto in lista) deve essere chiaro e deve essere un tormentone di ogni intervento di Berlusconi, Salvini e della Meloni, che quel provvedimento getta le basi per la futura schiavitù dei nostri figli e nipoti ai quali gli stranieri esproprierebbero la terra.
E deve essere un impegno d'onore, solenne come un giuramento di sangue che il primo atto del nuovo governo sarebbe l'abrogazione di tale provvedimento e la revoca della cittadinanza a chi l'ha ottenuta con un simile strumento, frutto della mentalità distorta di gente che vuole la dissoluzione della nostra Civiltà e che con tale ostinazione e  comportamento antitaliano dimostra di avere già una mentalità servile.
Nessun compromesso, nessuna mezza misura, nessun moderatismo è possibile nè tollerabile.
Anche il referendum abrogativo, che è la via proposta dalla Meloni, sarebbe solo un palliativo che non risolverebbe alla radice il problema e che non farebbe altro che il solletico.
Contro lo ius soli e chi lo sostiene sia guerra aperta e totale, per riaffermare l'Identità Italiana che non si regala con un misero tratto di penna.



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29 ottobre 2017

E adesso andate a bombardare Madrid


La Catalogna ha finalmente proclamato l'indipendenza e vediamo le vestali del soviet frignare all'unisono, puntellandosi l'un l'altro come neppure le monarchie assolute dopo la rivoluzione francese seppero fare.
Solo Londra ha un qualche motivo (che si chiama Scozia) per supportare Madrid (e scommetto che se la Scozia si staccasse dal Regno Unito avrebbe la benedizione del soviet), gli altri sembrano dimenticare tutti i bei principi che ci hanno profuso a piene mani sul diritto dei popoli a decidere.
Persino le ex colonie spagnole, che sul diritto all'autodeterminazione si sono affrancate dalla Spagna, oggi non riconoscono lo stesso diritto ai Catalani.
Sono curioso di vedere come Rajoy riuscirà a ripristinare l'unità del paese senza usare la forza come gli chiede il soviet.
Il punto è che i casi sono due:
- o è legittimo che un Popolo decida di rendersi autonomi e indipendente, costituendosi a tutti gli effetti in stato, quindi ogni interferenze di chi non fa parte di quel popolo è illegittima e abusiva;
- oppure a nessun popolo può essere concesso il diritto a distaccarsi da altri con i quali aveva formato, volente o per forza, uno stato e allora il diritto è tutto di quello stato a soffocare, con ogni mezzo, quindi anche la violenza, l'indipendenza.
Non si possono avere la moglie ubriaca e la botte piena.
Personalmente, poi, ritengo che ogni Popolo, ogni Nazione abbia il diritto a decidere su quale forma giuridica assumere nel controllo del proprio territorio.
Di più.
Credo che ogni Individuo abbia il diritto a decidere se lo stato cui appartiene per ius sanguinis, corrisponda agli impegni per i quali fu costituito, con la delega a determinate potestà la cui titolarità, comunque, rimane in capo all'Individuo.
Infine una piccola logica applicata.
Se D'alema (Clinton, Blair e tutto l'ambaradan socialista dell'epoca) bombardò Belgrado perchè cercava di impedire l'indipendenza del Kossovo, riconoscendo il diritto di un popolo all'autodeterminazione, Sovranità e Indipendenza, allora anche Gentiloni (la Merkel, Micron e l'odierno ambaradan sovietico) dovrebbe bombardare Madrid che vuole impedire una ben più motivata indipendenza della Catalogna.
L'autodeterminazione di un Popolo non può essere difesa a corrente alternata.
Ma sono pronto a scommettere che Gentiloni e sodali useranno due pesi e due misure rispetto al trattamento riservato a Belgrado.



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28 ottobre 2017

Il senso di una camicia nera


Avevo già scritto della scelta di Franco Cangini, padre di Andrea Direttore de Il Resto del Carlino, di farsi seppellire con la camicia nera e del coraggio morale del figlio che lo ha scritto in un editoriale.
Il Carlino ha poi dato seguito, aprendo un dibattito con interventi di uomini di cultura e politici di Destra e di sinistra.
Fortemente spiazzati i Veltroni e i Violante, pertinente l'intervento di Cardini e di Perfetti, fuori luogo Barbera, insulso Battista, ma, come sempre, il pezzo migliore è stato quello di Marcello Veneziani.
Qui sono reperibili online tutti gli interventi sino ad ora svolti.
Ovviamente il dibattito si è potuto aprire perchè Andrea Cangini è Direttore del Carlino, diversamente l'omertà l'avrebbe ancora fatta da padrona.
Il senso della camicia nera di Franco Cangini, per me, vuol dire che anche nell'Italia di oggi non si è completamente perso il senso dell'Onore.
Non lo ha perso Franco Cangini quando ha espresso il suo desiderio e non lo ha perso il figlio Andrea quando, pur potendo comodamente starsene zitto, lo ha riferito e ne ha tratto spunto per un dibattito sul Carlino.
Un dibattito dal quale emerge la pochezza culturale dell'antifascismo in s.p.e. che, ad oltre 72 anni dalla fine della guerra, continua a rimestare negli slogan pavloviani, con personaggi ridicoli che propongono leggi repressive delle opinioni o vorrebbero addirittura distruggere quel che il Fascismo ha costruito, dimostrando di aver paura delle Idee, della Verità ma anche delle realizzazioni che, anche quando costoro non saranno che polvere, resteranno a dimostrare che il Fascismo fece, come tutti i regimi e i sistemi politici che lo hanno preceduto e seguito, delle cose buone da ricordare e conservare e delle cose negative da lasciare al passato.
E a giudicare deve essere solo la Storia, purchè la ricerca storica sia lasciata libera e non condizionata dalla repressione e dalle sanzioni per chi ha idee o trae conclusioni differenti da quelle della vulgata comunista. 






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27 ottobre 2017

Una legge elettorale complicata e distorsiva


Se la legge elettorale del 2006 è passata sotto il nome del "porcellum", come dovremmo chiamare quella approvata definitivamente da un connubio contro natura tra Centro Destra e sinistra?
Il nome l'ho già sentito, ma non è stato più riproposto: merdellum !
Sì, perchè non è possibile definire tale provvedimento se non con termini volgari.
La astrusità delle norme, degli intrecci tra collegi maggioritari e proporzionali e l'impossibilità di consentire all'elettore di votare per il partito più vicino alle sue idee senza dover anche votare il candidato del collegio maggioritario che potrebbe essergli, anche per legittimi motivi personali, totalmente inviso, sottrae libertà agli elettori, già privati della possibilità di scegliersi i parlamentari che vengono decisi dalle segreterie dei partiti.
Ma le leggi elettorali sono lo specchio di una classe politica e una legge dove vi hanno messo becco Renzi, Fiano e Verdini, non può che essere la rappresentazione di quei tre.
Adesso gli strateghi di ogni partito dovranno studiarsela per bene, al fine di evitare figuracce nella presentazione delle liste e per cercare le combinazioni migliori per vincere.
Tutti i sondaggi dicono che, con questa legge, ci sarà una situazione di stallo, l'ultimo della Ixè, che ha fatto la meda dei sondaggi dell'ultimo mese, dice che il Centro Destra se unito conquisterebbe la maggioranza relativa con 270 seggi, a seguire l'alleanza del pci/pds/ds/pd con 180 e poi i grillini con 150.
Ricordo che nella prima repubblica la dc aveva circa 270 seggi, i comunisti 170 e a seguire gli altri con i socialisti che, nel loro maggior splendore, arrivarono a 80.
Proprio a causa dell'alta probabilità di un risultato che non consenta alcuna maggioranza, chiederei a Salvini, Berlusconi e alla Meloni un solenne giuramento pubblico, magari il classico "giuramento di sangue", che mai e poi mai, dopo il voto, aprirebbero a colloqui per un governo con Renzi.






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26 ottobre 2017

Iniziative boomerang


La storia delle vicende politiche è piena di iniziative boomerang, come riconobbe l'allora segretario del psi Francesco De Martino che, all'indomani delle elezioni del 1976 provocate proprio dal suo partito nella convinzione di ottenere un successo superiore ad ogni altra elezione, si ritrovò con meno voti di prima, schiacciato tra dc e pci e quindi estromesso dalla rivolta del Midas (Craxi e soci).
De Martino, che era anche autoironico come solo i napoletani sanno essere, disse che lui aveva scosso l'albero, ma i frutti erano caduti nel giardino altrui.
Senza arrivare al boomerang sublime di Renzi con il referendum del dicembre 2016, oggi vediamo la cagnara dei cosiddetti antifascisti per una goliardata di cattivo gusto, ma sempre una goliardata.
Ad ascoltare i commenti per strada, dall'edicolante, al bar di cittadini che non si occupano di politica, la lettura di brani del diario di Anna Frank ma anche i toni della polemica, hanno irritato e parecchio, ottenendo l'effetto contrario di creare maggiore attenzione per chi la pensa diversamente.
Un altro boomerang mi sembra essere quello di Di Maio con la sua ostinazione ad attaccare la Boschi che, sicuramente, merita ogni biasimo, ma che ha anche un bel faccino e tra le vuote parole di Di Maio e il suo sorriso furbetto, attira simpatie, soprattutto quando diventa bersaglio di attacchi personali.
Di Maio, invece di perseguire la politica cara a Grillo del dileggio fine a se stesso (non essendo neppure un comico all'altezza) dovrebbe proporci delle idee, dei programmi, dei progetti ... se ne avesse.




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25 ottobre 2017

Com'è triste la vita dell'antifascista !


Non c'è dubbio che è dura essere antifascista.
Ogni mattina, ti alzi e devi scrutare con attenzione se vi siano monumenti dell'odiato Ventennio che incombono su casa tua.
Quando esci guardi con sospetto i passanti ogni volta che alzano una mano: avranno voluto fare il Saluto Romano o è stata solo una distrazione ?
Al lavoro aspetti al varco il capo ufficio che non deve permettersi di mettersi le mani sui fianchi in una posa chiaramente ducesca.
E poi i referendum ammazza sinistra, i quotidiani che informano come ci sia ancora qualcuno che chiede di venire sepolto con la camicia nera, Salvini e la Meloni che sono il prototipo del successore del Duce.
E adesso anche allo stadio.
Una immagine di Anna Frank con la maglietta della Roma.
Naturalmente i mezzi di distrazione di massa sono insorti all'unisono non limitandosi a condannare quel che in effetti è (una goliardata volgare e sgradevole) ma quello che loro pensano (o vorrebbero indurci a pensare ...) che sia (una aggressione "nazifassista").
E così è partito tutto il coro, con la mobilitazione della Federazione Calcio, di Lotito e persino dei pubblici ministeri che, forse, avrebbero questioni più rilevanti da seguire per tutelare la sicurezza e il benessere dei cittadini.
Naturalmente se ad essere presi per i fondelli fossero stati Berlusconi o Salvini o Almirante (al quale si ostinano a negare una strada !) sarebbe stata solo satira.
E sempre naturalmente si concede ad altre tifoserie di esibire negli stati l'effige di un delinquente come Guevara senza che nessuno abbia nulla da ridire.
Ma prendetevi una camomilla e guardatevi un film di Alberto Sordi, perchè una sana risata vi migliorerebbe la vita.




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24 ottobre 2017

Il Centro Destra riparta dai referendum


L'eccellente risultato del referendum Lombardo-Veneto di domenica (certificato da come masticano amaro a sinistra, cercando il pelo nell'uovo per l'impossibile dimostrazione che è un fallimento della Lega) ci ha detto che c'è una solida base elettorale per il Centro Destra.
Mentre Renzi i referendum li perde, il Centro Destra li vince, dimostrando di essere in sintonia con il sentimento del Popolo, le sue esigenze e le sue aspirazioni.
Adesso è necessario non demordere, non sedersi sugli allori, non abbassare la guardia perchè il percorso per arrivare al voto politico è lungo.
Solo vincendo le politiche e conquistando il governo dopo sette anni di abusivismo governativo potrà felicemente concludersi la lotta della Lombardia, del Veneto e anche di tutte le altre regioni per l'autonomia.
Perchè ciò accada il Centro Destra non deve deviare da una posizione che ripudi lo ius soli (che Renzi dovrà approvare per coprirsi a sinistra) e si proponga non solo di bloccare con i respingimenti, ma anche di rispedire a casa loro tutti gli immigrati presenti illegalmente in Italia.
E' necessario abbassare le tasse, a tutti, riducendo l'invasività dello stato centrale e questo potrà accadere solo se ci sganceremo dall'unione sovietica europea.
Le difficoltà (forse più presunte che reali) del Regno Unito derivano da una azione isolata, ma se al Regno Unito si aggiungesse l'Italia e, magari, anche il gruppo dell'est (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca) rafforzato dall'Austria, probabilmente il colpo alla burocrazia del soviet di Bruxelles subirebbe un colpo mortale.
La strada è lunga, ma solide fondamenta sono state piantate con il voto nel Lombardo-Veneto.




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23 ottobre 2017

L'Indipendenza non ha prezzo


Nel momento in cui scrivo (dopo pranzo domenicale) non conosco quello che sarà il risultato dei referendum del Lombardo-Veneto.
Logica vorrebbe un successo delle istanze autonomiste, perchè più chi amministra è vicino agli amministrati, più controllo è possibile esercitare e se chi amministra è incapace, viene cacciato alle votazioni successive.
Una partecipazione nel Veneto (dove c'è il quorum) superiore al 50% e in Lombardia (dove il quorum non c'è) al 30% renderebbe sicuramente amara la domenica di Renzi, Mattarella, della Boldrini, Grasso e tutto il politburo, istituzionale o meno, della politica.
Soprattutto perchè, per contrastare tale positivo risultato, si sono mobilitati spargendo subdolo terrore dai giornali e dalle trasmissioni televisive, dove si sono messi a raccontare il futuro distopico del Regno Unito (che ha osato mandare a quel paese l'unione sovietica europea come neanche Grillo sarebbe mai stato capace di fare) e della Catalogna (con tutte le fughe delle aziende multinazionali.
Il gioco è evidente.
Poichè anche i Lombardi e i Veneti "tengono famiglia", induciamoli a credere che autonomia significhi povertà.
E così è stato taciuto che, a una settimana dal trionfo del Centro Destra di Kurz e Strache in Austria, anche nella Repubblica Ceca primo, secondo e terzo posto sono stati conquistati dal partiti che dal Centro Destra vanno all'Estrema Destra e, anche nella Repubblica Ceca, il partito socialista è in rotta.
Un successo della istanza autonomista in Veneto e Lombardia, darebbe ulteriore impulso alla riscossa delle Nazioni e dei Popoli europei contro i burocrati e gli squali.
In ogni caso chi ha partecipato al voto referendario ha posto il suo mattoncino per la riconquista di un qualcosa che vale più di ogni bilancio: l'Indipendenza di un Popolo, il suo diritto a gestire in proprio i soldi che dona alla propria comunità.
A prescindere comunque da quello che sarà il risultato finale, la strada è tracciata e come in Austria e nella Repubblica Ceca (e prima ancora in Polonia e in Ungheria) i Popoli torneranno ad appropriarsi del proprio destino.

P.S.: Ostacolo superato. Quasi il 60% in Veneto e il 40% in Lombardia. Adesso ci saranno le mistificazioni della stampa di regime (già iniziate, basta ascoltare i commenti in radio e i titoli dei quotidiani) e l'ostruzionismo del governo che cercherà di concedere rapidamente a Bonaccini il minimo indispensabile per poter dire: l'Emilia Romagna senza referendum ha ottenuto di più. Ma a primavere con le politiche sarà tutto il Popolo che potrà cambiare governo e cambiare disco ...


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22 ottobre 2017

Oscurati Salvini e la Meloni


Da qualche tempo radio, televisioni e giornali stanno orchestrando un giochino che sembra diretto dai sostenitori dell'inciucio.
Suddiviso (non equamente) il tempo delle notizie, ecco che largo spazio viene dato al governo, quindi al pci/pds/ds/pd o, meglio, a Renzi ed ai suoi ventriloqui, altro tempo alle grasse boldrinate istituzionali apparecchiate con il mattarello, infine alle opposizioni.
Una spruzzata di estrema sinistra per dimostrare che Renzi è moderato e strizzare l'occhio al centro, una sgrammaticata dichiarazione di Di Maio o di qualche grillino, così per metterli alla berlina e lunghe dichiarazioni di Berlusconi, quasi a voler certificare che è il primus inter pares del Centro Destra.
Salvini viene citato solo quando non se ne può fare a meno o per manipolare le sue dichiarazioni per dimostrare che la Lega è spaccata e la Meloni solo quando la fa fuori dal vaso - dando una mano alla sinistra - parlando contro il referendum lomberdo-veneto.
Evidente l'intenzione di spingere Renzi e Berlusconi al matrimonio contro natura, favorendo il Cav nella sua battaglia per il primato nel Centro Destra.
Ecco che, quindi, nelle trasmissioni radiofoniche, messa la sordina agli esponenti di Forza Italia favorevoli, ad esempio, al matrimonio omosessuale, rispolverano i Gasparri e i Rotondi.
Il tutto per accreditare Forza Italia come rappresentante di un Centro Destra in contrapposizione con la sinistra.
Ma noi sappiamo che non è così e la vicenda della mozione Renzi-Boschi contro Visco ne è la riprova dal momento che il Cav, a parte un distinguo di stile sul metodo e sulla tradizione comunista di voler occupare le poltrone anche prima del voto, si è poi schierato con Renzi contro Visco.
E allora spetterà a noi elettori di Centro Destra votare chi, con maggiori probabilità (in politica metto la mano sul fuoco solo sulle mie idee e azioni) comunque vada, qualunque parlamento esca dal voto, mai e poi mai si accorderebbe con la sinistra.
Se, poi, non si riuscisse a formare un governo, non sarebbe poi così male visto che avremmo un periodo di sospensione da provvedimenti legislativi che ci espropriano i risparmi, i redditi e le proprietà o che introducono nuovi reati di opinione e nuove derive morali.
Belgio, Olanda, Spagna, ci hanno dimostrato che senza un governo, senza una maggioranza, si vive lo stesso, forse meglio. 



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21 ottobre 2017

Più autonomia, più responsabilizzati


Domenica i Lombardi e i Veneti potranno votare per dire se vogliono più autonomia, più competenze, più responsabilità per le loro regioni.
Beati loro, avrei voluto votare anche in Emilia, ma il regime ha paura dell'opinione del Popolo e, da bravi comunisti, preferiscono tenerci all'oscuro e complottare assieme ai loro compari del governo.
Ieri mattina, a Radio anch'io, parlavano appunto dei due referendum.
Ovviamente in chiave critica, anteponendo i costi all'esercizio di un diritto democratico di Libertà.
È paura del voto.
Ma è anche paura di perdere il privilegio di vivere alle spalle delle regioni più produttive.
Infatti le voci contrarie erano praticamente tutte romane e del sud.
Si capisce: se Lombardia, Veneto, ma anche Piemonte, Emilia gestissero le tasse dei propri cittadini altrettanto dovrebbero fare nelle regioni indebitate che, quindi, dovrebbero cominciare ad amministrare bene, senza sperperi.
Un esempio al quale nessuno ha saputo rispondere è stato portato da un assessore lombardo.
La Lombardia aveva deciso di dimezzare il super ticket, ma il governo si è opposto avocando a sè la competenza in materia.
Perché, se poi Gentiloni lo ha lasciato inalterato ?
Intanto Minniti ha chiesto alle regioni di pagare il costo del servizio di sicurezza ai seggi: mai accaduto con la pletora di referendum inutili di Pannella, quasi tutti falliti.
Minniti, ministro dell'interno, è calabrese.
Il presidente della repubblica è siciliano, come il presidente del senato e il ministro degli esteri.
Marchigiani i presidenti di camera e del governo.
La corte costituzionale è composta in prevalenza di meridionali ( come i dipendenti pubblici).
Avrebbero quindi ogni potere per implementare, se ne avessero le capacità le risorse del nostro meridione che sono, forse,superiori a quelle del Nord.
Il clima è migliore, il turismo può contare su splendide spiagge e città d'arte che nulla hanno da invidiare a Bologna o Firenze.
Eppure preferiscono persistere nel pretendere i trasferimenti del denaro delle nostre tasse.
Anche al Trentino Alto Adige lo stato trasferisce molti (troppi !) fondi, ma quando vado sulle Dolomiti vedo che sono ben spesi, hanno creato ricchezza diffusa.
Vado a Selva di Valgardena dall'età di sei anni e l'ho vista trasformarsi da borgo triste di montagna con due soli alberghi fatiscenti, in rinomato centro turistico estivo ed invernale (forse anche troppo frequentato adesso, per i miei gusti).
L'autonomia ha funzionato.
I soldi ricevuti sono stati ben spesi e adesso potrebbero camminare con le loro forze.
Perché si vuole negare questa opportunità alle altre regioni, tutte, come giustamente sostiene Berlusconi ?
L'autonomia costringerebbe alla responsabilizzazione e alla valorizzazione delle risorse.
Non verrebbe meno la solidarietà in caso di eventi disastrosi, ma chi amministra deve portare risultati per i suoi cittadini, per migliorarne sicurezza e benessere, con le risorse locali, non contando su quelle altrui.
Il voto dei Lombardi e dei Veneti di domani è un voto anche per tutti gli Italiani.
Se i referendum avranno successo, sarà un passo importante verso un'Italia migliore. 


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20 ottobre 2017

Quelli che dicono di abbassare le tasse ...


... e poi piazzano una nuova tassa sulle polizze vita.
Ma le avete guardate le facce di Gentiloni e Padoan mentre illustravano la loro manovra ?
Le parole che uscivano dalla bocca volevano esprimere ottimismo e fiducia, ma le loro espressioni proiettavano esattamente l'impressione opposta.
E, infatti, man mano che gli "esperti" analizzano la legge finanziaria, ecco che si scoprono le magagne.
Non è vero che abbassano le tasse, come non è stato vero con il loro logorroico predecessore che, invece, le ha aumentate sui risparmi e i fondi pensione.
Non è vero che stiano risanando i conti, perchè la manovra è fondata sull'aumento del debito pubblico.
Infatti dei venti miliardi di cui è composta la manovra, almeno dieci sono tutti imputati alla maggiore flessibilità "concessa" dall'unione sovietica europea, il che significa aumentare il debito pubblico.
Altre poste non sono affatto certe, come i recuperi fiscali.
Che dire poi della copertura delle clausole di salvaguardia facendo nuovi debiti ?
Le uniche certezze sono le tasse (che non diminuiscono, anzi aumentano) e i debiti.
Ah, sì, anche gli aumenti per i dipendenti statali.
Che è come dire che una azienda in stato prefallimentare, concede aumenti ai propri dipendenti a prescindere dalla produttività e dai risultati.
In compenso hanno trovato il capro espiatorio contro il quale incanalare la rabbia dei cittadini: Vincenzo Visco, l'agnello sacrificale designato da Renzi.



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19 ottobre 2017

L'Italia dell'Onore


Due giorni fa, con un articolo che invito tutti a leggere e rilanciare, Andrea Cangini, Direttore de Il Resto del Carlino, ha reso omaggio a suo padre Franco, che ugualmente fu direttore, recentemente scomparso.
Nonostante il clima del terrore boldrinfianesco che indurrebbe a tacere, soprattutto per chi ha una carriera ancora lunga davanti, Andrea Cangini ha raccontato che suo padre espresse il desiderio di essere sepolto con la camicia nera.
Il figlio lo ha accontentato e ha difeso la memoria, l'integrità e, soprattutto l'Onore di una scelta mai ostentata, ma neppure mai tradita.
Ieri è stato Franco Cardini ad intervenire e altri seguiranno, anche di sinistra (quelli sono tuttologi: hanno da dire su qualsiasi cosa).
Andrea Cangini onorando così la memoria di suo padre è riuscito a mostrare quanto siano ridicole, prevaricatrici, grette e meschine le iniziative di chi, come la Boldrini e Fiano, vorrebbero introdurre costantemente divieti di pensiero, parola, stampa, gestualità, gadgets.
Un Uomo, un Galantuomo, morendo e chiedendo di essere sepolto indossando la camicia nera, ha dimostrato che le Idee non si proibiscono per legge e le Opinioni non potranno mai essere incanalate nei recinti dove la sinistra vorrebbe tenere sotto stretta sorveglianza (magari chiamando come guardiano Schulz ormai disoccupato) un gregge di pecore belanti al suo comando.




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18 ottobre 2017

La difesa è SEMPRE legittima


Ci risiamo.
Tre ladri cercano di entrare in casa di una coppia di anziani a Latina e il figlio spara, ne mette in fuga due e ne abbatte uno, difendendo così le loro proprietà.
Ma, che succede ?, invece di dare la caccia ai due in fuga un magistrato riflette se incriminare il cittadino onesto che si è difeso.
Con spreco di tempo e di denaro, viene chiamata la polizia scientifica per ricostruire "l'accaduto" e, magari, condannare il bieco sparatore.
Ma cosa sarà mai accaduto ?
Tre criminali volevano rubare al prossimo e uno di loro c'è rimasto.
Amen.
Non importa se sia stato colpito all'aperto o al chiuso, di fronte o di spalle o di traverso.
La difesa è SEMPRE legittima.
All'avvocato di Latina va tutta la mia solidarietà e se tutti reagissimo per proteggere le nostre proprietà e le nostre vite le statistiche segnalerebbero un forte calo delle rapine e dei furti nelle case.
Soprattutto in quelle abitate da anziani.
E tutti diventeremo, sperabilmente, anziani.




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17 ottobre 2017

Battisti non è un EX terrorista


La stampa di sinistra affronta la questione Battisti con la medesima flemma dei governi che ne hanno consentito la latitanza per decenni.
Oltre a poter contare sulla stessa connivenza (chi più chi meno impegnato) che ha favorito Sofri nel non scontare la sua meritata (dopo otto processi !!!) pena con la scusa di una grave malattia che oggi, dopo oltre dodici anni dalla scarcerazione, gli consente ancora di godersi la vita, Battisti si sente anche gratificato da titoli che lo qualificano come "ex terrorista".
Ma quale "ex" ?
Bene ha detto il figlio di una delle sue vittime che esisteranno ex terroristi solo quando esisteranno delle ex vittime.
Battisti, per di più, non ha mostrato alcun segno di pentimento, di fattivo dispiacere, anzi lo vediamo in giro per il mondo a sbevazzare, rilasciare intervista e godersi la vita.
Per favore, almeno non definitelo "ex", quasi a dire "si, vabbè, ma è stato 40 anni fa, era un ragazzo ...".






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16 ottobre 2017

Vienna 1683 - 2017

Il Centro Destra in Austria potrà governare, contribuendo in maniera determinante, alleandosi con Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, alla cacciata degli stranieri dalla nostra Europa, quella vera, non quella dei burocrati, questa volta invasa e occupata e non solo sotto assedio militare.
E' una lezione per tutti coloro che cercano di tenere i piedi in due staffe, quelli del "ma anche", quelli dell' "accoglienza umanitaria", quelli della cittadinanza a cani e porci.
Una lezione che dovrà essere recepita anche dai nostri portabandiera: vietato inciuciare.
Non c'è alcuna terza via tra il sì e il no all'immigrazione, ai matrimoni omosessuali, alle tasse.
Ogni compromesso è un accordo a perdere.
Ieri Kurtz e Strache hanno ottenuto quei voti che, se usati bene, potranno dare una svolta decisa alla Storia.
Come fu a Vienna nel 1683.




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15 ottobre 2017

Gli inciucisti in azione


Bruno Vespa è uno dei maggiori beneficiati del sistema politico e mediatico italiano.
È passato indenne dalla prima ala seconda repubblica e si appresta ad approdare alla terza sempre pronto ad ossequiare quello che nei primi anni novanta, riferendosi alla dc allora maggioritaria, definiva "l'editore di riferimento".
Che poi si chiami Berlusconi, Prodi o Renzi per lui nulla cambia.
Come per tanti come lui basta non guardare le sue trasmissioni e non leggere i suoi libri per giudicare con mente più libera.
Purtroppo il Vespa ricopre un incarico direzionale nel Quotidiano Nazionale che comprende anche il giornale storico della mia città, Il Resto del Carlino ed ogni sabato sente il bisogno di esternare con un editoriale il suo appoggio al potere.
Anche ieri ha dato il suo contributo che, poi, è la posizione di tutti gli inciucisti d'Italia: una lancia spezzata a favore della alleanza tra Renzi e Berlusconi.
Perché quello è l'obiettivo di tutti coloro che desiderano conservare i loro privilegi.
Probabilmente è anche l'auspicio della padrona dell'unione sovietica europea che, non a caso, il nostro ha citato.
La foglia di fico è "garantire la governabilità".
Ma per fare cosa ?
Ancora ieri Renzi e Gentiloni hanno rilanciato sullo ius soli, inviso probabilmente alla maggioranza degli Italiani, mentre ascolto sempre più spesso chi vorrebbe aumentare la tassazione sui patrimoni.
Agli inciucisti non interessa, in realtà, cosa andrà a fare un governo, perchè loro lo vorrebbero composto da tutti i loro "editori di riferimento" così da poter continuare a ben remunerati, da megafoni.
Ma a noi, Popolo, interessa quello che fa un governo e non credo proprio che sia possibile votare per chi è ambiguo nei confronti di chi sostiene lo ius soli, le tasse o il matrimonio omosessuale.
Il Centro Destra appare in crescita, ma ci vorrebbe un leader come Trump che non ha paura a mettere in pratica, nonostante l'ostilità del Congresso, quello che sosteneva in campagna elettorale.
Tocca a noi dare a Salvini l'opportunità di dimostrarsi all'altezza delle idee che propone in campagna elettorale.
Ma votare a favore del rosatellum 2.0 non è un buon inizio.





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14 ottobre 2017

Vae victis: gli avvoltoi del politicamente corretto


Non sapevo chi fosse quel Weinstein il cui nome ha oggi il dubbio onore della cronaca.
Leggo che era un potente produttore cinematografico che ama(va) forse tracimando le belle donne.
È (era) anche un sostenitore della sinistra, prodigo finanziatore del partito democratico e della moglie di Clinton.
Immagino che, come i suoi amici Clooney e Afflek che adesso lo hanno coraggiosamente abbandonato, abbia usato parole di fuoco contro il sessista Presidente Trump.
Oggi una serie di attrici ne denunciano le presunte violenze.
Maramaldo in confronto a quelle "divine creature" era un dilettante.
Prima, quando lui era potente, tutte carine e silenti, appena è caduto in disgrazia a riempirlo di calci.
E i Clooney e gli Afflek non sono migliori di loro, abbandonando un amico nel momento del bisogno.
Quanta differenza tra la morale dei paladini del politicamente corretto e il rigore che espresse Manzoni nel suo 5 maggio "di mille voci al sonito mista sua non ha vergin di servo encomio e di codardo oltraggio".
Altri tempi, oggi siamo tornati a Brenno e al suo "vae victis", naturalmente tutto interno alla sinistra che, con le sue venerate icone, ci dimostra il suo spessore morale e la credibilità che può avere.







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13 ottobre 2017

Mi stupisce la mancanza di reazione


Da giorni leggo che una (o più) bande di africani immigrati, imperversano nei treni e adesso anche nei supermercati terrorizzando passeggeri ed avventori, prendendosela, ovviamente, con i più deboli e indifesi.
E nessuno reagisce.
Come ho avuto più volte motivo di scrivere, anch'io, da solo, non reagirei, disarmato, contro quattro o cinque di quei delinquenti.
Ma quel che mi stupisce è che non si organizzino dei gruppi di difesa del territorio che potrebbero dare delle lezioni severe agli immigrati che pensano di fare i padroni a casa nostra.
Certamente verrebbero inquisiti, ma non possono (non riuscirebbero) ad inquisirci tutti, salvo pagare, come dazio, l'intasamento dei tribunali e una rivolta generalizzata.
Poichè lo stato, con il governo Gentiloni succube delle Boldrini e dei Bergoglio, non reagisce e, anzi, favorisce gli immigrati, spetta a noi la difesa delle persone e delle proprietà nella nostra terra.
Diamoci una svegliata !




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12 ottobre 2017

La Terra in catene


Penoso il discorso del presidente catalano, ma ancor di più penosa l'indipendenza ma anche no scelta esclusivamente per paura.
Anche Puigdemont evidentemente tiene famiglia.
Il disperato tentativo di salvare capra e cavoli è figlio della grettezza degli stati, ormai succubi alle sovrastrutture mondialiste come l'onu o l'unione sovietica europea.
Non sono mai stato un estimatore di Napoleone, che considero un sanguinario despota criminale, ma gli riconosco gli attributi di aver combattuto contro tutte le monarchie europee che si erano alleate esattamente come l'unione sovietica europea oggi sostiene Rajoy.
Spero di essere smentito, ma è inutile (anzi, peggio, delinquenziale) chiamare il Popolo a votare e poi voltare le spalle a chi ha rischiato le manganellate per farlo.
Ma il peggio del peggio sono le aziende che hanno cominciato a spostare la sede legale da Barcellona ad altre città spagnole.
E' il potere del denaro che calpesta Valori ed Ideali invece di esserne strumento.
E finchè non troveremo il coraggio di rischiare quel poco che abbiamo, non avremo mai tutto quello che possiamo avere, inginocchiandoci davanti a tanti Scrooge, che si fanno scudo con il loro denaro, ma che se si trovassero faccia a faccia con il Popolo, senza le loro scorte armate, non saprebbero come giustificare i loro comportamenti.






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11 ottobre 2017

Legge elettorale: se complessa è un imbroglio


Ci risiamo, tornano a perdere tempo sulla legge elettorale sperando di riuscire a fregarsi l'un l'altro e ottenere surrettiziamente (con codici, commi e pandette) quella maggioranza che non hanno.
E' il male endemico della politica italiana pensare di "far fesso" il prossimo, invece di pensare ad un sistema semplice che dia una maggioranza forte e suscettibile di alternanza.
Non mi sono neanche messo a leggermi la proposta inciucista tra comunisti, berlusconiani, alfaniani e, purtroppo, leghisti.
Non che l'altra parte mi piaccia, visto che fa perno sui grillini.
Approfondirò quando ne varrà la pena, cioè ci sarà il testo definitivamente approvato.
Nel frattempo ribadisco che quello che si legge sui giornali rende la legge complessa, quindi un imbroglio, aggravato dal fatto che sembra che avremo un lenzuolo per contenere tutti i simboli, senza possibilità di suddividere il voto tra proporzionale e maggioritario.
Insomma se al maggioritario la mia parte politica candidasse un mio acerrimo nemico sarei costretto a votarlo, oppure ad astenermi, favorendo quindi i nemici politici: bella roba !
Spero non sarà così.
Un sistema semplice, sarebbe invece dividere l'Italia in 500 collegi da 120mila abitanti l'uno per la camera e il senato in 250 collegi da 240mila abitanti l'uno.
Vince chi prende più voti.
Può candidarsi chiunque, senza raccogliere firme, purchè sia residente nell'ambito del territorio del collegio da almeno due anni.
Ogni candidato deve versare una cauzione da 100mila euro (o anche più, ma non meno) che sarà incamerata dallo stato se non otterrà almeno il 5% dei voti.
Gli eletti possono essere revocati dai loro elettori a maggioranza semplice, eleggendo un nuovo rappresentante fino al termine del mandato.
Semplice. no ?
Si risolve il problema delle "firme false" sulle candidature, della rappresentanza effettiva (tutti rappresentano un egual numero di cittadini e chi non rappresenta altri che se stesso paga), dell'imbroglio delle candidature plurime e dei paracadutati e della fedeltà al mandato.
Troppo semplice per essere di gradimento dei politici italiani.






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10 ottobre 2017

Chi odia l'Italia vuole lo ius soli


La sinistra è internazionalista, la chiesa cattolica "universale", i cattocomunisti sono sempre antitaliani.
La ulteriore dimostrazione l'abbiamo con la canea sollevata sullo ius soli.
Leggo che Fazio usa, come sempre fanno a sinistra, la televisione pubblica per la propaganda di parte, mentre Camilleri ci considera tutti razzisti e il senatore a vita per meriti culturali etc. Renzo Piano digiuna proclamando, non si sa bene in base a quale ragionamento, che i figli dei migranti sono italiani.
E mentre i talebani della chiesa atea e di sinistra sbraitano quelli con la tonaca si accodano e il vescovo di Ferrara plaude al digiuno per lo ius soli.
Hanno un minimo comun denominatore (anche se non è l'unico): vogliono distruggere l'Italia, trasformarla in un meticciato con l'immissione di estranei che non hanno la nostra Storia, la nostra Lingua, le nostre Tradizioni, il nostro Sangue.
Non possiamo consentirglielo.
Abbiamo l'obbligo di consegnare l'Italia ai nostri figli e nipoti come i nostri Padri l'hanno consegnata a noi: Indipendente, Sovrana e Identitaria.





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09 ottobre 2017

Inevitabile una guerra, anzi due


Da ottimista sono convinto del destino che attende l'Umanità.
Da realista sono convinto che il nostro grande destino si realizzerà attraverso sacrifici, lutti e tanto sangue.
Come pensarla altrimenti quando, ogni giorno, si leggono sui giornali notizie che ripugna persino commentare ?
Una palla di lardo coreana minaccia il mondo (sembra un film di Louis de Funes "Fantomas minaccia il mondo") e fanno vincere il Nobel della pace ad una organizzazione che la mette sullo stesso piano del Presidente degli Stati Uniti.
Un Nobel evidentemente viziato dalla medesima inaffidabilità che, in precedenza, lo ha visto assegnare ad un terrorista assassino come Arafat o ad un tizio appena eletto (e neppure entrato in carica) solo perchè fu il primo negro a diventare Presidente degli Stati Uniti.
In compenso si tollera un regime teocratico in Iran con il quale quel tizio ha sottoscritto un accordo che gli ha permesso praticamente di proseguire nel suo percorso nucleare, mentre in Sud America un certo Maduro, pur essendo seduto su una enorme di stesa di petrolio, affama e uccide il popolo venezuelano, lanciando proclami che, ad ascoltarli, sembrano la caricatura dei tre caballeros.
Quei tre (e non dimentichiamo Cuba che si è solo mimetizzata per aspettare il momento opportuno per riemergere, perchè i comunisti perdono il pelo ma non il vizio) non potranno che essere spazzati via da una guerra, esterna o interna che sia.
Ma un'altra guerra si combatte all'interno di ogni stato civile, dove una minoranza chiassosa e senza Valori, cerca di cancellare il diritto di un'altra minoranza, meno chiassosa ma con solidi Valori ancorati alla Tradizione, cercando di impedire la diffusione delle Idee, delle Proposte, del Pensiero, della Stampa.
E' un secondo fronte che si apre e che vediamo ogni giorno crescere di intensità e che non può che finire male, perchè se a qualcuno togliete la possibilità di esprimersi quello, legittimamente, passa ai fatti, per affermare il suo diritto di parola e di esistere.
Ed ecco la seconda guerra che prima o poi deflagrerà forse più sanguinosa della prima, perchè sarà combattuta all'interno dei singoli stati.
E poichè non ho dubbi su chi prevarrà, nella prima e nella seconda guerra, al termine, quando dovremo ricostruire dalle macerie, potremo finalmente alzare lo sguardo al cielo e pensare di realizzare quel destino che attende l'Umanità.



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08 ottobre 2017

Via gli stranieri !


Chi si mettesse a leggere questo commento attratto dal titolo, penserebbe ad una ulteriore filippica contro l'immigrazione ma poi, guardando l'immagine a corredo, si riserverebbe di classificarlo dopo la lettura.
In effetti "via gli stranieri" potrebbe attenere alla giusta e buona battaglia contro l'immigrazione, anche se, come ho spesso precisato, non dobbiamo combattere lo straniero in quanto tale, ma in quanto portatore di sradicamento delle nostre radici culturali, storiche, etniche, linguistiche, religiose.
Quindi sì all'arrivo di singoli che possano bene integrarsi per provenienza, lingua, cultura, non all'arrivo massiccio di famiglie o di tribù dall'Africa, dall'Asia, dal Sud America.
In un certo senso è anche il significato di questo commento domenicale che prende spunto dalla ignobile prestazione della nostra nazionale calcistica contro la Macedonia di venerdì sera.
I Macedoni avevano più birra, più schemi, più volontà, più tecnica.
O, almeno, mostravano di averli.
Del resto non si può chiedere miracoli a giocatori che a volte (Gagliardini, Bernardeschi, Rugani) non sono titolari neppure nella loro squadra.
E proprio qui si innesta il mio "via gli stranieri".
Il mio approccio al calcio, nei primi anni sessanta, fu in un periodo in cui si passò dalla presenza di qualificati stranieri (mi ricordo Haller e Nielsen nel Bologna, ma anche Hamrin nella Fiorentina, Jair e Suarez nell'Inter) agli oriundi (che fecero un fallimento clamoroso in Cile) agli Italiani.
Pochi erano gli stranieri e anche gli oriundi, peraltro veramente tali e non andati alla ricerca di improbabili avi italiani.
Ebbero così la possibilità di affermarsi i Rivera, i Bulgarelli, i Mazzola, i De Sisti.
Per non parlare dei portieri tutti meritevoli della maglia della nazionale (Sarti, Negri, Albertosi, il giovane Zoff, il recentemente scomparso Anzolin).
Poi il pendolo tornò nuovamente a girare per ammettere uno straniero per squadra, poi tre, adesso anche tutti, al punto che guardando su Sky la diretta goal, rilevo ogni tanto squadre dei nostri campionati che entrano in campo con undici stranieri.
Persino in porta.
E se non bastasse arriva pure l'unione sovietica europea che, non paga di distruggere come Attila tutto quello in cui mette le zampe, con la famigerata "sentenza Bosman", obbliga gli stati a lei sottomessi ad aprire senza limiti ai calciatori di altri stati dell'unione.
Sì, perchè i calciatori sono considerati a tutti gli effetti lavoratori dipendenti i cui contratti, però, prevedono il netto, con le imposte pagate dalla società di appartenenza.
Con le maggiori squadre italiane che giocano con la quasi totalità degli effettivi stranieri, poco spazio rimane per far fare esperienza ai nostri giovani, per abituarli al ritmo di gara, per aiutarli a confrontarsi con gli avversari.
La nazionale ne risente, il bacino da cui attingere i convocati si restringe, il commissario tecnico deve persino chiamare chi fa panchina.
Un portiere ormai quarantenne come Buffon ha rimpiazzi che si contano sulle dita della mano di un monco.
I Rivera, i Bulgarelli, i Mazzola, se ci sono (e sicuramente ce ne sono) non vengono valorizzati perchè ogni società preferisce andare sul sicuro.
Solo l'Atalanta oggi rischia con una politica giovanile produttiva di talenti, ma il rischio per chi investe in quel modo è di retrocedere, perdendo quindi i cospicui incassi di sponsorizzazioni e diritti televisivi, quindi tutti (o quasi) preferiscono andare sul sicuro, salvare i propri investimenti e comporre le squadre con giocatori, anche mediocri, stranieri ma collaudati, piuttosto che puntare e rischiare sui giovani italiani.
E non è e non sarà mai una soluzione adottare il sistema francese di concedere la cittadinanza ad africani, asiatici o sud americano.
Abbiamo già visto come gli oriundi non risolsero il problema nel 1962, ma la politica francese è ancora peggio, perchè immette in squadra gente che non ha alcuna radice nazionale e la squadra non è più la "nazionale francese" (o italiana) ma diventerebbe una nazionale meticcia, alla quale viene convenzionalmente dato il nome "Francia" (o Italia) senza però che ci si possa identificare, perchè quando si guarda quei calciatori non ci si riesce proprio a specchiare.
Andrebbe benissimo ammettere uno o due stranieri nelle nostre squadre, perchè possono contribuire a far crescere e portare esperienza (purchè non siano dei bidoni come troppo spesso vediamo, comprati solo perchè hanno un nome esotico da dare in pasto a tifosi di bocca buona) e direi che possa essere consentito ad una società di tesserarne all'infinito, facendone però giocare solo due alla volta.
Quindi sì, ci sono delle analogie con la buona battaglia contro l'immigrazione, perchè anche nel calcio la perdita di Identità, unita a quella della Sovranità visto che si adeguano alle sentenze emesse da un organismo dell'unione sovietica europea, comporta una progressiva, significativa perdita di qualità, del livello delle prestazioni.
Non dubito, peraltro, che gli stessi che vogliono imporci il meticciato con l'immigrazione massiccia, lo ius soli e i suoi ipocriti derivati dello ius culturae e ius linguae inventati per cercare di far passare comunque quella norma distruttiva della Nazione, siano del tutto disinteressati alle sorti della Nazionale di calcio, preferendole un assemblaggio arcobaleno nel solco del meticciato che loro, evidentemente senza più Radici, Identità nè Valori, antepongono al Popolo ed alla Nazione Italiana.




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07 ottobre 2017

Una pericolosa pagliacciata alla Pannella


Grande copertura mediatica per la pagliacciata di parlamentari e ministri (di maggioranza !) che hanno deciso uno "sciopero della fame" a sostegno dell'infame ius soli, il provvedimento con radici barbariche (germaniche) che vorrebbero sostituire al civile e romano ius sanguinis.
Ne hanno parlato ieri persino nelle trasmissioni di informazione mattutina in radio e sono riuscito ad inviare un sms (che incredibilmente hanno letto !) nel quale auspicavo che lo "sciopero della fame" fosse eseguito alla Bobby Sands e non alla Pannella e, comunque, li sfidavo ad un referendum (ma credo che dopo il fallimento della sfida di Renzi il 4 dicembre 2016 non abbiano alcuna voglia di misurarsi alla pari, infatti in trasmissione hanno chiamato solo favorevoli allo ius soli, perchè loro possono vincere solo se giocano senza avversari).
Per chi non se lo ricordasse Bobby Sands fu un terrorista irlandese, quindi totalmente distante dalle mie idee, che ebbe un unico merito (assieme ad altri cinque o sei suoi compagni): incarcerato fece un autentico sciopero della fame e morì dopo due mesi perchè, per sua sfortuna, si trovò davanti una autentica Statista come Margareth Thatcher che non ci pensò proprio a trattare con dei terroristi o ad imporre l'alimentazione forzata.
Quanta differenza dalle migliaia di scioperi della fame "attuati" da Pannella, sempre sopravvissuto !
Ecco perchè auspicavo che lo sciopero dei Delrio, Manconi, magari pure della Boldrini e, perchè no ?, Bergoglio, fosse "alla Bobby Sands".
Purtroppo con gli approfondimenti ho appreso che costoro faranno uno "sciopero a staffetta".
Forse non mangeranno la colazione o il pranzo, poi tocca a qualcun altro.
Comodo !
Comodo ma, come sempre, pericoloso.
Pannella non ha mai contato nulla elettoralmente, perchè il Popolo non è sciocco e non segue le pagliacciate.
Però ha fatto più danni lui di tutti i socialisti, i comunisti e i democristiani della prima repubblica,
Era un provocatore di sciocchezze, alle quali la miseria culturale e la sudditanza psicologica di giornalisti e presunti "intellettuali" concedevano spazio al punto da trasformare le sciocchezze in "diritti".
Ecco perchè la pagliacciata di ministri e parlamentari di maggioranza è pericolosa e non dobbiamo cadere nel tranello di abbassare la guardia (leggo troppi articoli, soprattutto sul Giornale, che tendono a dare per vinta la battaglia contro l'infame ius soli).
E dobbiamo sempre ribadire che se dobbiamo suicidarci con lo ius soli, non possiamo consentire che ciò accada per mano di un parlamento delegittimato dal 60% di voltagabbana che oggi stanno combattendo per ottenere un posto per la rielezione, anche prestandosi a fare lo scendiletto dei cattocomunisti.
Stiamo pronti a reagire, con forza, se dovessero cercare di imporre una legge del genere senza passare dal referendum popolare.




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06 ottobre 2017

Più sicuri se armati


Dopo ogni attentato negli Stati Uniti, come se altrove non accadessero, le anime gioconde (praticamente tutti i clericomarxisti o cattocomunisti come meglio si preferisce) strillano contro quella nazione di cow boys che girano armati e acquistano fucili e pistole a piacimento.
Le stesse anime gioconde, però, ci ammanniscono, ogni giorno, pistolotti e ramanzine sulle violenze di cui i cittadini Italiani sono vittime.
E se la stampa di Destra (pochi, sempre troppo pochi) rivela che sono essenzialmente immigrati che aggrediscono o fanno i prepotenti negli autobus, nei treni e nelle strade, le anime gioconde della sinistra preferiscono mettere in risalto il mancato intervento degli astanti.
E così ci raccontano di giovani donne molestate (non dicono che sono immigrati a molestarle, però) davanti ad altri passeggeri di un treno piuttosto che passanti in strada, senza che nessuno sia intervenuto.
E perchè mai dovremmo intervenire, a mani nude, contro quattro o cinque spostati che hanno ancora nel sangue la brutalità primitiva ?
E perchè dovremmo intervenire se, quand'anche riuscissimo ad avere ragione di costoro, poi ci ritroveremmo in causa perchè, aiutati dal "soccorso rosso" dei legali pro immigrati, chiederebbero, a noi !, i danni per averli pestati ?
Ben diversa sarebbe la situazione se un cittadino, messo nelle condizioni di difendersi e di difendere il prossimo, quindi in possesso di un'arma, potesse contare su una legislazione che legittimi, sempre, la difesa, senza neppure preoccuparsi di dover vincere un processo, perchè nessun processo dovrebbe esserci se abbattessimo un molestatore, un rapinatore, un violentatore.
La caricatura che riproduco e che ho riprodotto più volte in passato è emblematica.
Dei criminali che credevano di imporre la loro volontà con la violenza, vengono circondati e messi a tacere dai cittadini che, armati, sono in grado di intervenire e di salvare vite umane, oltre alla loro ed ai loro beni.
Anche in Italia dovrebbe esserci un "secondo emendamento" che ci restituisca la Libertà di possedere e portare armi senza dover chiedere il permesso al burocrate di turno.




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