Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

28 febbraio 2015

In piazza contro Renzi



Io sono contro le manifestazioni di piazza e, comunque, non vi partecipo.
Perchè per ottenere il risultato desiderato non possono limitarsi a percorrere qualche chilometro, scandire slogan e ascoltare qualche oratore, ma dovrebbero usare violenza.
E, nonostante tutto, sono ancora dalla parte del ragionamento (ma Renzi e la sua combriccola stanno facendo di tutti per sgretolare questa mia convinzione).
Ribadito questo principio dico che Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno il merito di ridare fiato al Centro Destra.
Hanno un bel da dire Tosi e Toti (cambia una consonante, ma non il risultato) ma Salvini sta conquistando sul campo il diritto alla leadership del Centro Destra.
Un Centro Destra che non può annoverare tra le sue fila Alfano e i suoi che, oggi, hanno persino votato per riconoscere i palestinesi come stato, dimentichi del sangue e del terrore di cui sono stati protagonisti, anche in Italia almeno con la strage di Fiumicino.
So perfettamente che avremmo preferito un Reagan o una Thatcher , ma Salvini è quello che c'è e smettiamola di fare i perfezionisti  e i superbi.
Del resto i comunisti non stanno certo meglio.
Vorrebbero un Lenin, uno Stalin o anche solo un Togliatti, ma si devono accontentare di un Renzi che pur se agisce come quelli, è privo della loro malvagia grandezza.


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27 febbraio 2015

RCS libri e Torri Rai



In questi giorni le società del Gruppo Fininvest sono state protagoniste di due iniziative che, in un "paese normale", sarebbero state accolte con scroscianti applausi e sospiri di sollievo.
La Mondadori ha fatto sapere di essere interessata al ramo libri di RCS e Ei Tower (Mediaset) ha offerto ben 1,2 miliardi per le Torri di trasmissione Rai.
Chiunque conosca un po' (ma solo un po') di economia e di mercato, ne avrebbe tratto ottimi auspici.
Nel primo caso perchè il denaro che Mondadori avrebbe passato a RCS avrebbe potuto salvare un editore importante nella storia d'Italia, garantendo anche posti di lavoro (il che non guasta di questi tempi).
Nel secondo caso perchè si sarebbe realizzata una economia di settore come quella realizzata in Francia, Spagna e Gran Bretagna, come meno dispersione della rete e maggiore efficacia di penetrazione, risolvendo anche quei marginali problemi che ancora caratterizzazione la televisione digitale.
In ambedue i casi perchè si sarebbero rafforzate e blindate le società coinvolte, ponendole al riparo da eventuali aggressioni di gruppi stranieri.
In Italia, invece, comunisti biliosi e pseudo intellettuali da quattro soldi, come già accadde con l'Unità quando si sollevarono contro l'interessamento della Santanchè, hanno cominciato a berciare contro il "monopolio" di Berlusconi, contro la "posizione dominante" di Mondadori e contro la berlusconizzazione della rai (come se la proprietà delle torri cambiasse le pessime trasmissioni di una rai pubblica che, sulla rete ammiraglia, durante il festival della canzone italiana, paga per ospitare un coso dalla sessualità ambigua e sulla quale mi ripugna anche solo indagare).
Naturalmente non poteva mancare il "conflitto di interessi": ma quale conflitto se al Cavaliere hanno tolto tutti gli incarichi ed è rimasto solo il Presidente del Milan e di Forza Italia, ambedue non nella migliore forma possibile ?
Piccoli, meschini, invidiosi, purtroppo pagati da noi tutti, che non perdono occasione per danneggiare l'economia, l'Italia e gli Italiani tutti.
Cerchiamo di comprenderlo, presto, perchè alle porte bussano quelli che le consorterie internazionali vorrebbero, con la complicità di simili esseri, vorrebbero sostituire, sulla nostra terra, a noi legittimi proprietari.
E quando accadrà dovremo saper reagire con forza, determinazione e, anche, brutale cinismo.


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26 febbraio 2015

Che qualcuno si stia svegliando ?



Ho letto che il procuratore nazionale antimafia avrebbe espresso preoccupazione per l'arrivo dei clandestini perchè potrebbero fornire mano d'opera alla malavita organizzata e al terrorismo.
Noi (almeno tutti coloro che orbitano nel Castello e anche elettori, militanti e dirigenti della Lega Nord, Fratelli d'Italia e della parte migliore di Forza Italia) lo avevamo denunciato da anni.
I buonisti, gli abatini dell'accoglienza, i Bergoglio, le Boldrine, ci hanno portato a questa situazione e non saranno certo loro a salvarci, tirandocene fuori.
Per questo occorre votarsi ai "cattivisti", a quelli additati dalla stampa di regime come razzisti, omofobi, xenofobi.
Bisogna affidarsi a Matteo Salvini e Giorgia Meloni.

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25 febbraio 2015

Il silenzio dell'Innocente



Da alcuni giorni il Cavaliere tace.
Per lui parlano alcuni articoli pubblicati nei giornali vicini che paventano una nuova offensiva persecutoria che dovrebbe portarlo addirittura in prigione.
In sostanza, invece di essere restituito alla politica ed al consenso popolare, i magistrati potrebbero cercare di impedire che Berlusconi si appelli al superiore giudizio popolare che lo assolverebbe da ogni imputazione, come è sempre accaduto in ogni circostanza elettorale cui abbia partecipato in prima persona.
Sarebbe un grave vulnus, non tanto contro il Cav che ha le spalle forti e i forzieri pieni, quanto per noi cittadini che verremmo espropriati del diritto di scegliere il Leader o, comunque, il rappresentante che più ci aggrada, senza tutori o filtri preventivi che sanno tanto di sovranità limitata di brezneviana memoria.
Berlusconi tace in un momento probabilmente di svolta della politica nel Centro Destra, con una sempre maggiore saldatura tra Giorgia Meloni e Matteo Salvini e con una serie di avvoltoi che, stando ad alcuni articoli di stampa, sperano di rientrare in gioco sul cadavere del Cav e del Centro Destra.
Hanno torto perchè la credibilità di eventuali "rieccoli" è azzerata, mentre Salvini e la Meloni rappresentano un Centro Destra fedele nelle idee e capace di ribattere e combattere alle sciocchezze che propina la sinistra.
Forse non hanno (ancora) la capacità di proiettare una immagine di leader vincenti, ma sicuramente stanno dando al Centro Destra un punto di ritrovo dal quale ripartire per tornare al governo.
Una sola cosa è fondamentale: non abbandonare mai, neppure qualora il parlamento votasse le peggiori leggi repressive e di devianza morale, le idee che stanno ricostruendo il Centro Destra:
- meno tasse;
- niente ius soli e archiviazione per mare nostrum e surrogati vari;
- fuori dall'euro;
- niente unioni cosiddette "civili".

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24 febbraio 2015

Vite parallele: Mario Monti e Flavio Tosi ?



Mario Monti cerca disperatamente di uscire dall'oblio menando vanto di aver impedito la vittoria di Berlusconi nel febbraio 2013.
In effetti attirando almeno 120mila elettori poco attenti (eufemismo) la lista di Monti ha consentito ai comunisti di conquistare il premio di maggioranza.
Quello stesso premio di maggioranza che ci ha regalato Letta, Napolitano bis, Renzi e Mattarella.
Con quel premio di maggioranza la tassa sulla casa non ha lasciato ed è raddoppiata, sono aumentate le tasse sui risparmi, abbiamo avuto Mare Nostrum e a nostre spese sciamano per l'Italia orde di clandestini, è stata massacrata la legge contro la droga, si vorrebbero introdurre nuove limitazioni alla Libertà di opinione e di pensiero con le leggi asseritamente contro omofobia e negazionismo, si vorrebbe introdurre lo ius soli per gli immigrati, le unioni presunte "civili" per gli omosessuali e i nostri Marò sono ancora sequestrati dagli indiani (uno materialmente, l'altro moralmente).
Francamente non so di cosa possa vantarsi Monti per la sua listina.
Analogamente potrebbe accadere in Veneto se Flavio Tosi perseverasse nel suo atteggiamento, unicamente per mettere i bastoni fra le ruote di Salvini e Zaia.
Vuole Flavio Tosi entrare nell'oblio come un secondo Mario Monti (o Gianfranco Fini o Angelino Alfano) ? 

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23 febbraio 2015

Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur



Oppure si potrebbe dire che mentre i Turchi assediavano Costantinopoli, vescovi e principi discutevano sul sesso degli angeli.
E' la situazione che viviamo in Italia e in tutto l'Occidente.
La mancanza di un Capo, perchè tale non è l'abbronzato di Washington, impedisce una decisa reazione all'avanzata del Califfo, contro il quale probabilmente manderanno truppo quando sarà molto più forte, con costi umani e finanziari di gran lunga superiori a quelli che si dovrebbero affrontare oggi.
Ma anche in Italia scontiamo la mancanza di un Capo, perchè tale non è il principino stizzoso e logorroico di Firenze.
Con la complicità dei poteri forti che detengono il potere mediatico (gli stessi che ordirono trame contro il Cavaliere) veniamo bombardati da chiacchiere quotidiani, ripetute e, si sa, una bugia ripetuta centinaia di volta, viene alla fine percepita come una verità.
Cos' è per le presunte "riforme" istituzionali ed elettorali, il Giobàt, la ristrutturazione di una scuola al giorno, il bonus bebè e la riduzione del peso fiscale.
Balle !
In compenso non sono balle la restrizione della Libertà personale attraverso leggi fiscali repressive e leggi penali che vogliono affiancare alle già esistenti Scelba e Mancino.
E non sono balle le orde di clandestini che, a spese nostre  sciamano per l'Italia, come non sono balle le progressive recisioni delle radici tradizionali della nostra Civiltà che trovano nelle unioni asserite "civili" tra persone dello stesso sesso, il grimaldello che scardinerà l'Ordine morale della Nazione.
Tutte iniziative inutili o anche dannose, che si estrinsecano nella mancata difesa di Roma da un pugno di ubriaconi olandesi da parte di quegli stessi che dovrebbero difenderla dalle ben più organizzate e armate milizie del Califfo che, se e quando arriverà, provvederà lui a mettere tutti d'accordo e sugli attenti.


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22 febbraio 2015

Vogliono arrivare a Roma



L'Isis ha ufficializzato il suo "arrivederci a Roma".
Penso solo che dovrebbero fermarli gli stessi che non sono stati capaci di fermare un gruppo di tifosi olandesi ubriachi.
Per fortuna abito a Bologna.


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21 febbraio 2015

Da cosa è stato morso Flavio Tosi ?



Flavio Tosi, sindaco di Verona, mi sembrava una persona degna di fiducia.
Un leghista di saldi principi e coerente con l'impostazione del suo partito che, ultimamente, rappresenta anche in gran parte le mie idee.
Devo anche dire che lo avrei preferito a Zaia, troppo critico verso Berlusconi.
E infine confesso che lo avrei preferito a Salvini come segretario federale.
Evidentemente avrei sbagliato.
Perchè leggo che prima, a Verona, istituisce il registro delle unioni cosiddette "civili" che, in pratica, legalizzano le coppie omosessuali, poi sembra che voglia formare una sua lista per andare alle regionali diviso da Zaia e dalla Lega e in alleanza, pensate un po', con Alfano.
Non sarà che, come nei peggiori film del terrore, Tosi sia stato morso e quindi contagiato da Fini ?


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20 febbraio 2015

L'occasione della Destra



Le sbandate senili del Cav per il principino stizzoso di Firenze, la sua (legittima) volontà di mostrarsi e dimostrarsi il capo indiscusso di Forza Italia, stanno alienando simpatie e voti a Berlusconi.
Poco lungimirante l'accordo con Alfano e Casini quando i due valgono sì e no il 4% e, così, allontana Meloni e Salvini che, assieme valgono circa il 20%.
Senza considerare che di Alfano e Casini il Cav non può fidarsi, mentre di Salvini e meloni sì.
Ma da questo viale del tramonto del vecchio capo (che fa ancora paura vista la persecuzione continua cui è sottoposto) può nascere una nuova Destra, forte, coesa, che si batta su pochi ma centrati argomenti.
Come l'immigrazione, la dirittura morale nei costumi, la flat tax contro i predoni dello stato tassatore, contro la perdita di Sovranità e Identità cui ci costringe l'unione sovietica europea.
Giorgia Meloni e Matteo Salvini hanno chiamato a manifestare a Roma per mandare a casa Renzi.
Lega e Fratelli d'Italia ci saranno, Forza Italia ha già detto di no.
Ma se non ci sarà Forza Italia, sarebbe il momento giusto perchè la parte migliore di Forza Italia, quella che non condivide il moderatismo berlusconiano, che non apprezza avere alleati da cui guardarsi (e da non tenere alle spalle) come Alfini e Casini, che condivide i sani Valori espressi da Meloni e Salvini, gettasse la maschera e si presentasse, assieme ai propri elettori che, se lo ricordino i signori di Forza Italia, stanno con le idee espresse da Salvini e Meloni, non con i moderati di Alfano e Casini e, tanto meno, con li ius soli, il "matrimonio" omosessuale, l'euro e  le tasse di Renzi cui partecipano anche i ridetti Casini e Alfini.

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19 febbraio 2015

Attenzione che divisi si perde



Non posso che apprezzare la conferenza stampa di Giorgia Meloni e di Matteo Salvini che hanno così sancito l'unità di intenti dei due partiti più identitari del Centro Destra e che, stando ai sondaggi, si avviano al 20%.
Non apprezzo che Berlusconi, Alfano e Casini, che assieme secondo i sondaggi sono all'incirca al 15%, pretendano di dividere il Centro Destra chiamando a raccolta i "moderati".
Francamente ne ho le scatole piene del moderatismo e credo che sia giunto il momento di dare qualche scapaccione poco moderato.
Ma così si consegna l'Italia ai comunisti.
Così il pci/pds/ds/pd si impossesserà anche del Veneto.
Così Renzi resterà al governo distruggendo quel poco che è rimasto da conservare.
Sarebbe il caso che, anche annacquando un po' le proprie idee, si unisse il Centro Destra, poi saranno le urne a dire chi, all'interno, prevarrà.
Diversamente dovremmo solo attendere l'arrivo del Califfo ... 


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18 febbraio 2015

Comiche che non fanno ridere



Se qualcuno, di media intelligenza, leggesse le cronache di questi giorni, penserebbe all'Italia come un immenso teatro, dove viene rappresentata una commedia che non fa neppure ridere e diventa un flop, un bagno di sangue finanziario.
E l'impresario, il principino stizzoso toscano, sarebbe destinato a portare i libri in tribunale.
Purtroppo l'Italia non è un teatro e il principino, invece di ritirarsi inseguito dai suoi creditori (le scuole che dovevano essere rifatte, le famiglie con i bonus bebè, le aziende che dovevano vedere i soldi anticipati allo stato sotto forma di forniture ...) persevera nella sua opera di distruzione.
Ultima lo strombazzato pericolo dell'isis.
Presto, ulula, tutti uniti contro il pericolo.
E i suoi ministri, fedeli soldatini del nulla, che si esibiscono in dichiarazioni belliche.
Ma, fermi tutti: ci vuole la decisione onu.
E certo che ci vuole, visto che non siamo neppure capaci di respingere degli scafisti che rivogliono indietro una barca per continuare ad usarla nel trasporto dei clandestini.
E, poi, continuiamo pure ad importare immigrati da quelle stesse terre in cui vorrebbero andare a combattere l'isis.
Ma siamo folli ?
Possibile che a nessuno venga in mente che la scelta migliore per impedire il protrarsi di questa situazione è bloccare i porti libici con un blocco navale, preceduto dall'affondamento nei porti di tutti i barconi (senza clandestini a bordo: meglio precisare visto il livello deprimente del quoziente intellettivo dei sinistrati) ?


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17 febbraio 2015

Una guerra inutile



La sinistra pacifinta ogni tanto si scopre guerrafondaia.
Fu così nel 1999 quando D'alema attaccò i Serbi.
Fu così in Libano, quando Prodi mandò i soldati Italiani a proteggere gli Hetzbollah.
Sembra che sia così adesso, con ministri che soffiano sul fuoco della guerra (la Pinotti ha persino rispolverato le otto milioni di baionette, pur ridimensionate a cinquemila ...) e Renzi che, forse un gioco delle parti, fa il ritroso, mentre il Cav gli lancia l'ennesimo, immeritato, salvagente.
Su una cosa, però, sono tutti d'accordo: l'Italia "parteciperà", cioè si aggregherà aggiungendosi ad altri.
Ma questa guerra sarebbe inutile per colpa di quelli stessi che la vogliono.
Non avendo sostenuto lo sforzo del 2001, anzi avendo messo i bastoni fra le ruote, hanno creato loro i presupposti per l'attuale situazione, impedendo che si ponesse termine ad ogni velleità islamica almeno per i prossimi cento anni.
Peggio ancora, è inutile andare a fare la guerra in Libia, quando gli stessi che la vogliono continuano ad importare nelle nostre città, sul nostro suolo, migliaia, milioni di clandestini, tra i quali ci possono essere terroristi pronti all'azione, ma che comunque rappresenterebbero un pericolo immediato e in prospettiva.
Immediato per la bomba sociale che sono e per il bacino di reclutamento per ogni genere di criminalità.
In prospettiva perchè, come si è visto in Francia ed ora in Danimarca, sono gli immigrati di seconda e terza generazione che non si integrano e agiscono con violenza.
Eppure, non solo continuano ad importarli a spese nostre, ma vogliono anche concedere la cittadinanza per ius soli.
Quos vult perdere, Iupiter dementat prius.


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16 febbraio 2015

Lotito ha ragione



Il tono è da bullo di periferia (lo stizzoso principino toscano ha evidentemente fatto scuola).
Le argomentazioni mal poste (ma era solo una telefonata privata, mica un conferenza pubblica).
Il merito, corretto.
Sembra che i tanto vituperati Tavecchio e Lotito abbiano perfettamente compreso cosa ci voglia al calcio italiano per risalire la china.
Meno stranieri (il famoso Optì Pobbà che ha fatto gridare al razzismo gli abatini di sinistra) e più competizione che susciti interesse nel maggior numero possibile della popolazione (la serie A a squadre con un bacino significativo di utenza che, ugualmente, ha provocato le convulsioni a sinistra, sempre al grido di razzismo).
Ma Lotito ha ragione, come aveva ragione Tavecchio.
E' da molti anni che sostengo l'idea di un campionato senza retrocessioni, giocato tra squadre rappresentative, titolate, che muovano vaste aree di tifosi, che siano in grado di giocare e richiamare allo stadio migliaia di persone e che, in ultima analisi, con tale sistema potrebbero da un lato favorire i calciatori italiani, dall'altro concorrere in numero maggiore alla vittoria finale.
Sì, perchè se squadre di tradizione, anche amministrate bene (mi viene in mente l'Udinese) sono costrette a vendere a fine stagione i loro campioni e altre (mi viene in mente il mio Bologna) a comprare campioni stagionati (e possono arrivare i Baggio e i Signori che hanno ancora voglia di giocare, ma possono arrivare anche altri ormai scarichi) affidandosi all'esperienza per evitare, prima di tutto, la retrocessione (e non sempre riuscendoci), allora Inter, Juventus, Milan, detteranno sempre legge.
Proviamo invece ad immaginare un campionato dove in piazze di rilievo, come Bologna, Firenze, Genova ... , si potesse programmare senza l'assillo della retrocessione.
Il vivaio avrebbe una cura particolare, i tifosi comunque seguirebbero la squadra perchè saprebbero che la prospettiva è quella di costruirne una per vincere e una società competente ed economicamente sana potrebbe programmare per vincere, non solo arrabattarsi per restare in serie A o, al massimo, quando va grassa, arrivare in "europa".
Naturalmente escludendo i casi del Paperone che voglia, finchè non si stanca del giocattolo, spendere e spandere, come già adesso può accadere.
Allora diciamolo francamente che Lotito ha ragione quando teme una serie A composta da Carpi, Chievo, Frosinone, Sassuolo.
E, poi, un'ultima annotazione.
Tutti a picchiare sul povero Lotito.
Nessuno a ricordare la figura veramente riprovevole, in tutto questo, di chi registra segretamente una telefonata privata, per poi renderla di pubblico dominio, probabilmente per interessi non indagati.
Le intercettazioni hanno evidentemente fatto scuola e tutti si sentono in diritto di violare l'intimità di un colloquio privato.
E sarebbe questa persona quella che dovrebbe, in realtà, essere biasimata e condannata.

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15 febbraio 2015

La guerra di Gentiloni



Non volendo essere da meno, quanto a bullismo, del suo principino toscano, il neo ministro degli esteri Gentiloni minaccia guerra all'Isis che, grazie alla stoltezza di Obama e Sarkozy, ha conquistato Sirte ed è ormai a 500 chilometri dalle coste italiane.
Naturalmente, come tutti i bulli, anche lui cerca qualcun altro per fare il lavoro sporco: l'Onu.
Gentiloni, come tutta la sinistra, si oppose all'intervento in Iraq.
Come tutta la sinistra si schierò, fuori tempo, contro Gheddafi.
Come tutta la sinistra pretende che la nostra Marina importi clandestini, in pratica favorendo l'ingresso sul nostro territorio di potenziali nemici.
E adesso vorrebbe che ci impegnassimo o in guerra ?
Ma se la faccia lui questa guerra !
Magari organizzando reggimenti di immigrazionisti,  omosessuali e femministe.
Vediamo se riusciranno, con i loro slogan, a fermare l'Isis.
O se dovranno riconoscere che avevamo ragione noi, su tutto, e chiedere il nostro aiuto.
Questa volta io passo.


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14 febbraio 2015

La prepotenza dell'ignoranza



Bagarre alla camera, titolano i quotidiani e ci raccontano di parlamentari che vengono alle mani (e meno male, dico io, che qualcuno ha ancora carattere e non rimane seduto sul suo scranno come una mummia imbalsamata!).
Ma non ci dicono che tutto è frutto della prepotenza di un viziato signorino toscano che, raccattata una maggioranza quanto mai arlecchinesca, tenuta assieme solo dal desiderio di un gruppo di parlamentari (eletti per altri scopi ed ai quali la "bellissima" costituzione del 1948 consente di tradire elettori ed ideali) di mantenere per cinque anni l'ambita poltrona, vuole imporre a tutti i costi la sua volontà.
Un segno evidente di una duplice situazione personale del signorino che, battendo furiosamente il piedino per terra, dimostra da un lato di non avere la forza delle idee per affrontare le argomentazioni opposte, dall'altro di ignorare ogni segno di rispetto verso il prossimo e, soprattutto, che la politica è l'arte del possibile.
E che solo i satrapi impongono a forza la loro volontà.
Diventa quindi prioritario revocare al signorino toscano quel potere che ha acquisito fregando prima Letta, poi ingannando Berlusconi e, nel frattempo, prendendo per il fondo schiena i suoi elettori Italiani e i possibili suoi alleati stranieri come Tsipras.


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13 febbraio 2015

Abbiamo una banca ?



L'ululato di Fassino all'epoca della scalata Unipol alla Bnl sembra essere stato raccolto dai suoi più giovani e più smaliziati eredi.
Vediamo quanto la meneranno, a Renzi e alla Boschi, con questa storia delle popolari.
Sono pronto a scommettere che, non essendo coinvolto Berlusconi, finirà tutto nell'oblio.


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12 febbraio 2015

La Libertà imbavagliata



Con involontaria tempestività, Renzi e il senato hanno dato ragione al Cavaliere che ha denunciato il pericolo per la democrazia rappresentato da questo malsano governo di sinistra.
Martedì, presentato da un garrulo Alfano (ma ha capito quello che illustrava ?) il governo ha limitato la libertà di circolazione, di azione e di opinione degli Italiani, mascherandolo come un provvedimento antiterrorista.
E ieri il senato ha approvato il disegno di legge fortissimamente voluto dal signor Pacifici per sanzionare penalmente la ricerca storica che esponga e proponga alla riflessione altrui conclusioni non conformi dalla liturgia abituale.
Il decreto pseudo antiterrorismo cozza enormemente contro la Storia di insigni personaggi come Lord Byron e Santorre di Santa Rosa, combattenti all'estero, contro l'epica eroica della Legione Straniera francese e persino contro la biografia del tanto incensato (secondo me, a torto) Garibaldi che si compiaceva nell'essere definito "eroe dei due mondi".
Due mondi perchè combattè in Sud America, dove era considerato nè più, nè meno che un terrorista da coloro contro i quali era schierato.
In base al decreto Renzi-Alfano Garibaldi sarebbe stato mandato in galera per cinque o sei anni.
La cosiddetta legge "contro il negazionismo" non è altro che l'ennesimo bavaglio, che segue le leggi Scelba e Mancino e precede la legge "contro l'omofobia", alla libertà di pensiero, di opinione, di espressione, di diffusione delle idee e delle conoscenza e che, unito alla repressione fiscale fortemente incentivata dalla moderna tecnologia e dall'antica invidia personale, ci rende sempre meno liberi e sempre più sudditi.
Tocca ai giovani Italiani, a coloro che hanno una vita da vivere (e non da consumare) reagire.
Noi abbiamo combattuto le nostre battaglie e continueremo a tramandare il senso di Identità e della Tradizione, ma non subiremo, un privilegio dell'età, le conseguenze di un degrado prima di tutto morale, che, piegandosi alla volontà totalitaria di lobbies di potere, vuole trasformare gli Italiani (e non solo) in servi, inebetiti dalle chiacchiere dei Renzi di turno e dai bavagli di leggi contrarie ad ogni Umanesimo.


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11 febbraio 2015

Le strade per l'Inferno



Un'altra trentina di clandestini è morta nel tentativo di raggiungere la "terra promessa", il Bengodi, come viene rappresentata l'Italia delle Boldrini, dei Bergoglio, degli Alfano, dei Renzi.
Di coloro, cioè, che, eccitando gli animi ed illudendo le persone, spingono milioni di diseredati a rischiare (e anche a perdere, come si vede) la vita pensando di trovare in Italia quello che non hanno a casa loro ma che non sempre abbiamo neppure noi Italiani.
La saggezza popolare dice che le strade per l'Inferno sono lastricate di buone intenzioni e se possiamo concedere ai succitati il beneficio del dubbio, dobbiamo anche riconoscere le loro responsabilità nella situazione creatasi, nelle morti in mare, ma anche e soprattutto nel dissesto sociale che provoca l'arrivo di questa grande massa di estranei alla nostra civiltà, alla nostra terra, alla nostra gente.
Un altro grande proverbio degli Antichi ci dice anche che errare è umano, ma perseverare è diabolico.
E cosa quindi dobbiamo pensare di chi, ritenendo l'operazione Triton troppo timida, vorrebbe ripristinare Mare Nostrum, invece di pensare a trattenere i clandestini sulle coste africane ?


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10 febbraio 2015

Nel Ricordo il nostro futuro



Mentre un governo malsano, frutto di innominabili intrallazzi tra alcuni esponenti delle istituzioni che si sono prestati, con totale sudditanza, ai disegni dei potentati stranieri e antitaliani,  un governo malsano privo di legittimità popolare e che si regge sul mercato dei parlamentari elevato a rango costituzionale dall'art. 67  di una pessima, obsoleta e dannosa carta redatta per un'altra epoca nel 1946-8, invece di preoccuparsi ed occuparsi di ridurre le tasse ai cittadini, restituirci dignità e sicurezza e identità, si presta ad iscrivere a bilancio nuove tasse per compiacere la lobby omosessuale e i suoi capricci e la lobby immigrazionista, disgregando ancor di più le fondamenta morali e civili della Nazione, mentre un governo malsano agisce in tal modo, l'Italia sana, l'Italia migliore celebra il Giorno del Ricordo.
Un Ricordo che si trasforma inevitabilmente nella solida base del nostro futuro.
Un futuro nel quale, nella nostra Nazione, hanno pieno diritto di cittadinanza Fiume, Istria e Dalmazia.





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09 febbraio 2015

Boicottare l'Italia che vorrebbe Renzi



Nel suo delirio di onnipotenza, quella che gli Antichi (Greci e Romani) definivano ubris (da cui "ubriaco" ...) , Renzi ha tuonato contro un presunto boicottaggio della giornata inaugurale dell'expo.
Si tratterebbe, poi, della legittima impostazione di lavoratori che vorrebbero, come tutti, stare a casa il primo di maggio.
Da notare che il suo stesso partito si è sempre opposto alla revisione dei giorni festivi, proposto dal Centro Destra, che proponeva di spostare le celebrazioni del primo maggio e del venticinque aprile alla prima domenica successiva.
Così come c'è da notare che il pci/pds/ds/pd di cui è segretario ha sempre provocato sollevazioni ogni qualvolta il Cavaliere e il Centro Destra denunciavano quanti, esclusivamente a sinistra e con l'appoggio dei poteri forti annidati nei giornali del grande capitale improduttivo, si prestavano a ostacolare i progetti (di gran lunga più utili alla Nazione delle millantate "riforme" di oggi) che i nostri governi hanno nel tempo proposto (dalla riduzione delle tasse sul reddito, all'abolizione delle tasse di successione e sulla prima casa, alla legge contro la droga e l'immigrazione, fino ad una seria e coerente riforma costituzionale).
E se l'expo milanese fu fortissimamente voluto dal Centro Destra, quando comune, regione e governo erano saldamente nelle mani di Moratti, Formigoni e Berlusconi, CONTRO l'ostruzionismo, le critiche, le ironie della sinistra che non ha saputo fare altro che remare contro, oggi Renzi cerca di metterci il cappello sopra e minaccia sfracelli contro chi osasse opporvisi.
E' evidente che l'expo è più forte dei continui interventi dei magistrati e il presunto candore dei talebani della lotta alla corruzione.
Come è evidente che Renzi cerchi di attribuirsi meriti che non sono suoi, prevedendone un successo.
Ma, c'è un ma.
E se per caso fosse un flop ?
Ecco allora l'anatema contro chi potrebbe boicottare l'expo.
Ecco il timore, neanche tanto nascosto, che la torrenziale verbosità del piccolo chiacchierone fiorentino cerca di coprire: il fallimento che potrebbe emergere quando le chiacchiere non potranno più coprire tasse, criminalità, deriva morale, perdita di Sovranità, Identità e Indipendenza.
Ed ecco anche la domanda che mi pongo: perchè dovrei collaborare ad un qualsivoglia successo dell'Italia che vorrebbe Renzi ?
Certo, al flop dell'expo non posso contribuire se non, in modo assolutamente marginale, che evotando di andarci e di comprarne i biglietti.
Ma se come me facessero tanti altri Italiani, allora Renzi avrebbe qualche problema.
E nel corso delle nostre attività, sicuramente vi sono tanti altri comportamenti (da quello che si compra a quello che si guarda in televisione o si legge) che possono dare una spintarella al fallimento del parolaio che, da parte sua, continua ad ingannare il prossimo.
Dopo il famigerato "Enrico stai sereno", è arrivato il "Silvio fidati di me" nell'elezione del presidente della repubblica e in ultimo, scarsamente evidenziato dalla stampa, l' "Alexis vai avanti" che ha mandato allo sbaraglio Tsipras dopo pacche sulle spalle e regali di cravatte, per poi evitare di prendere posizione a suo favore (al contrario, schierandosi con Berlino) nella battaglia contro la troika.
Ma il più grande numero di ingannati lo troviamo in Italia.
Per quanto tempo riuscirà ad ingannarne così tanti è il dubbio che, probabilmente, inconsciamente lo tormenta e lo riduce alla macchietta del fanfarone tronfio di tante commedie di Plauto (e dei suoi eredi più moderni).

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08 febbraio 2015

#IostoconStacchio



Pur avendone scritto ieri nel blog Non si abbia timore di punire Caino , mi associo a Nessie anche in questa sede per schierarmi, senza se e senza ma, dalla parte del benzinaio vicentino che, sia pur involontariamente, ha abbattuto un delinquente che tentava, con altri due complici, una rapina in una gioielleria.
Leggo inoltre che i parenti del criminale vorrebbero un risarcimento dal benzinaio e mi sembra che questo rappresenti la totale mancanza di pudore da parte loro, visti i precedenti criminali del loro parente e considerato che è stato abbattuto nel corso di un ennesimo atto criminale.
Ricordo anche la campagna lanciata dal sindaco Formaggio di Lampertone (VI) e rilanciato da Giorgia Meloni .
Non essendo iscritto ad alcun "social media", non posso "rilanciare" in altro modo che intitolando il presente commento alll'iniziativa di un sindaco di valore.




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07 febbraio 2015

Non dobbiamo temere il voto



Quel gran figlio di Machiavelli sta costruendo una architettura con l'idea di consolidare il suo personale potere.
Quelle che lui chiama "riforme", interessano solo lui e la sua accolita per blindarsi a palazzo Chigi.
Ma non importa il sistema elettorale o l'abolizione del senato per impedirci di aspirare al voto liberatorio.
Ricordo che nel 1994 fu costruita ad arte una legge elettorale (il "mattarellum") che avrebbe dovuto consegnare il potere ai comunisti, la famosa "gioiosa macchina da guerra" di Ochetto.
Ma fatta la legge trovato il mezzo per impedire la deriva marxista dell'Italia, grazie a Berlusconi che, sceso in campo, organizzò due coalizioni tali da conquistare la maggioranza.
Analogamente oggi il bulletto prepotente ha imposto il premio di lista.
Per andare avanti sta acquisendo parlamentari dagli altri gruppi.
Ma le elezioni faranno pulizia.
Innanzitutto perchè lui può fare scouting finchè vuole, ma acquista il voto parlamentare e non anche i voti popolari.
In secondo luogo perchè non è vietato che una pluralità di partiti di opposizione presentino una unica lista, magari chiamata "Lega delle Libertà" come suggerisce Libero, ma potrebbe, per me, anche chiamarsi "Pippo" (come ha anche scritto Giordano) che possa concorrere (e stando ai sondaggi concorrerebbe eccome) al ballottaggio.
L'importante è riconquistare la fiducia della maggioranza degli Italiani che si sono rifugiati, schizzinosi, nell'astensionismo o addirittura nell'inutile voto per Grillo.
Ma per riconquistare la fiducia i partiti di Centro Destra devono presentarsi su una posizione chiara di alternativa alla sinistra su tasse, euro, immigrazione, omosessualità, droga, ordine pubblico e sicurezza.
Ad esempio è un pessimo segnale quello di Tosi che istituisce le unioni "civili" a Verona, per fortuna fermato da Salvini che sembra sempre più in palla e perfettamente in linea con i desiderata della Destra.
Mentre è ottima cosa che si sostenga la legittimità della reazione, come quella del benzinaio vicentino, alla violenza dei rapinatori.
Su queste cose concrete, non sulle architetture di palazzo care ai Ceausescu cui evidentemente Renzi si ispira, si misurerà il consenso elettorale.

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06 febbraio 2015

Renzi come Bersani



Ci risiamo.
I comunisti non riescono ad ottenere la maggioranza con i voti popolari e allora cercano di crearla surrettiziamente "facendo scouting".
Però quando era il Cavaliere a farlo piovvero insulti nei confronti dei "responsabili" e inchieste con tanto di incriminazione (una delle tante) contro Berlusconi.
Bersani ci provò con gli eletti grillini all'indomani del voto di due anni fa.
Oggi è  Renzi che cerca di insinuarsi nel disastro politico di Grillo.
E gli sventurati risposero, verrebbe da dire, visto che il "posto" da parlamentare sembra ambito anche da chi fu eletto, grazie esclusivamente al traino del comico genovese, per aprire le camere come una scatola di tonno.
La soluzione sarebbe il voto hic et nunc, sennonchè dopo si ripresenterebbe lo stesso problema.
La litania della "costituzione più bella del mondo" (io farei cambio alla cieca con quella degli Stati Uniti !) comprende la difesa della "rappresentanza senza vincolo di mandato".
In pratica il viatico costituzionale per tradire gli elettori e per i parlamentari il cui sport preferito è il salto della quaglia da un gruppo ad un altro, farsi eleggere grazie a Tizio e poi portare i voti (tradendo Tizio e tutti gli elettori) a Caio.
Solo quando finirà questo sconcio che risale alla sinistra (tanto per cambiare ....) trasformista che andò al potere nel XIX secolo con Depretis, potremo parlare di un passo avanti concreto verso uno stato più serio, efficiente ed affidabile.
Per ora registriamo che Renzi, il millantato rottamatore, si comporta nè più, nè meno, come tutti quelli del suo partito che l'hanno preceduto.

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05 febbraio 2015

Una fazza una razza



Renzi e Tsipras (una fazza una razza) si sono incontrati e tra lazzi e sberleffi (ne hanno ben donde: quando mai, in altre e più serie epoche, due così si sarebbero trovati a presiedere i governi dei rispettivi stati ?) hanno concordato sulla "crescita".
Ma chiunque abbia sale in zucca sa che la loro "crescita", significa
crescita della spesa pubblica
crescita del debito pubblico
crescita delle tasse sui cittadini e le imprese.
I due furbetti levantini, anche se uno è di Firenze, sono convinti che a pagare sia sempre qualcun altro e non loro.
Spetta a noi disilluderli.


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04 febbraio 2015

Lega delle Libertà



Da due giorni Libero con Belpietro e Giordano ha lanciato la "Lega delle Libertà".
Non capisco bene se si tratti di una idea di Berlusconi, una fuga in avanti del quotidiano o l'ipotesi per la coalizione tra Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia e transfughi da Ncd e da Grillo.
Il nome è suggestivo perchè richiama l'unione (la Lega) che fa la forza anche se è la sommatoria di identità e individualità differenti e la principale caratteristica ideale della Destra: la Libertà.
L'idea, poi, è nel solco di quel che personalmente vado auspicando da tempo: una Destra non contaminata dal trattativismo, dal consociativismo, che si fondi su pochi principi ma altamente qualificanti e spartiacque.
Nel frattempo Salvini non è andato al Quirinale per rendere omaggio al presidente di mezza Italia.
Anche se dice di non essere stato informato che era invitato (e gli credo, sennò lo avrebbe annunciato in anticipo e probabilmente la Meloni sarebbe ugualmente rimasta a casa) il gesto è significativo perchè, sia pur involontariamente, ha rimarcato che Mattarella rappresenta solo una parte degli Italiani.
Il Cavaliere, invece, ha fatto benissimo ad accettare l'invito, perchè ha fatto masticare amaro i rossi e provocare, con la sua presenza, un travaso di bile ai compagni è cosa buona giusta.
Anzi, visto che amano tanto l'inglese, diciamo che è very bello !


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