Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 novembre 2021

Che brutta bestia l'invidia !

Per sbaglio questa mattina non ho spento la radio dopo il giornale radio regionale e ho sentito le prime battute di Radio anch'io, il megafono di propaganda governativa, agitato da Giorgio Zanchini.

La prima parte era dedicata alla ipotizzata riforma fiscale di Draghi, un'azione molto, ma molto, timida di riduzione delle tasse attraverso una piccola diminuzione delle aliquote nella percentuale e nel numero.

I sindacati, silenti quando Draghi ha estromesso dal lavoro milioni di Italiani, senza alcun rimborso per i tamponi che devono eseguire per poter lavorare, sono insorti.

Non parlo di Landini che mi sembra ragioni e parli come il compagno di bevute all'osteria, ma di uno che si presenta ed ha un eloquio apparentemente dignitoso: Bombardieri, il segretario della uil.

Costui ha tuonato contro la riduzione che, a suo dire, favorirebbe i "ricchi" ed ha snocciolato dati in base ai quali il 40% dei pensionati percepisce meno di 15mila euro annui, il 25% meno di 26mila, volendo con ciò dimostrare che la riduzione delle aliquote privilegia solo i "ricchi" (cioè quelli che nella narrazione marxista sarebbero "ricchi", tutti quelli che hanno "di più", a prescindere dai meriti per cui si ha quel "di più").

Gli stessi che, peraltro, pagano con le loro tasse il reddito di cittadinanza, il mantenimento dei clandestini accolti da Draghi e dalla Lamorgese, e che rischiano di vedere incrementata l'imu sulla seconda casa.

Chi ha un reddito più alto, inoltre, sempre secondo l'attuale legge, paga il ticket sanitario più alto nonostante avesse già contribuito in misura superiore agli altri allo sperpero sanitario.

Eppure il signor Bombardieri vorrebbe di più.

A parte il fatto che non capisco cosa voglia, dal momento che una buona parte di quelli da lui citati appartengono alla "no tax area", quindi comunque non pagano le tasse e non si può ridurre qualcosa se qualcuno non paga, la scelta dei sindacati rappresenta solo una ottocentesca visione fondata sull'odio e l'invidia di classe.

Non siamo tutti uguali e quello che siamo è dovuto ad un lungo percorso di vita, di studi, di lavoro, di meriti, di scelte, di errori e, certamente, anche di fortuna.

Nel corso degli anni, però, gli errori e la fortuna tendono a compensarsi, mentre restano i meriti, la capacità di lavoro e quanto si è acquisito dagli studi fatti.

Che sette miliardi per la riduzione delle tasse siano una miseria, soprattutto a fronte di un poderoso e incontrollabile aumento delle bollette energetiche (di cui dobbiamo ringraziare i verdi e tutti coloro che votarono contro l'energia nucleare !) e delle revisione degli estimi catastali che porteranno ad un aumento dell'imu, è un dato certo.

Una vera scossa potrebbe arrivare solo da una politica che applichi una tassa unica al 10%, tanto quelli che percepiscono un reddito alto pagherebbero comunque di più.

E' infatti matematico che il 10% di un milione sia centomila (euro) mentre il 10% di ventimila, siano solo duemila euro.

Affiancando a ciò tagli veri e sostanziali delle spese, a cominciare dalle operazioni in mare di trasporto e quindi di alloggio, vitto, cura, istruzione per i clandestini (se volesse far seguire i fatti alle parole, potrebbe pagare Bergoglio, portandoseli tutti in Argentina, però!) e per continuare con tutte le detrazioni, agevolazioni, bonus, per introdurre una unica agevolazione che, volendo, la si può chiamare pure reddito di cittadinanza, da concedere solo ai cittadini di nazionalità Italiana, che abbiano superato una certa età (io direi 50 anni, ma come ogni barriera non è un dogma) per consentire loro una vita dignitosa e protetta.

Tanto ogni settore, ogni categoria rivendica, sempre, la propria particolarità, che giustificherebbe un esborso per ragioni di equità.

La maggiore equità sarebbe invece che ognuno si paghi i beni che consuma ed i servizi di cui usufruisce, decidendo quindi autonomamente la destinazione dei propri redditi, senza tasse sui risparmi, sul patrimonio e per coprire i debiti altrui, come per il miliardo praticamente regalato al comune di Napoli.

E basta con l'invidia e l'odio sociale.

Ognuno è artefice del proprio destino: faber est suae quisque fortunae.

29 novembre 2021

Effetto Chernobyl

Dal 26 novembre il piccolo Stalin neoeletto di Bologna ha disposto l'obbligo di mascherine nel centro storico.

Questa mattina sono uscito, alla solita ora, per fare, lento pede, i miei soliti giri da pensionato.

Tutti con la mascherina.

Ho incrociato, per la prima volta, anche due coppie di poliziotti che camminavano per le strade, senza verificare i permessi di soggiorno degli immigrati che chiedevano l'elemosina ma, probabilmente, solo per verificare che noi sudditi portassimo la museruola.

Del resto le manifestazioni che si susseguono, condizionate come sono dalla liturgia delle non violenza, non hanno sortito alcun effetto, se non arricchire con le sanzioni le casse comunali, esattamente come accadrebbe se uno si ribellasse, da Don Chisciotte, contro l'ordinanza del piccolo Stalin bolognese (o di quello milanese, bergamasco, padovano ...).

Da 400 a 3000 euro di multa, cifra che molti potrebbero essere in grado di pagare, quindi esborso assicurato a beneficio del comune.

Peggio di un pugno nell'occhio, soprattutto per chi, come me, non ha mai fatto acquisti alle coop, da Feltrinelli o da Eataly e mai ha guardato trasmissioni su rai3, in un personalissimo boicottaggio che, ovviamente, per essere utile, non deve costare nulla.

Ieri, nella calvinista, orgogliosa, indipendente, Svizzera, è andata in scena una ulteriore discesa negli inferi del politicamente corretto: oltre il 60% degli svizzeri ha votato a favore del lasciapassare, sia pur in forma molto più leggera di quello di Draghi (il loro non serve per lavorare e per usare i mezzi pubblici).

Suppongo che anche in Italia un eventuale referendum darebbe analogo risultato, se non peggiore.

Lo chiamo "effetto Chernobyl", lo stesso che impedì e quindi fece svanire a colpi di referendum la politica di indipendenza energetica dell'Italia fondata sull'energia nucleare, la mancanza della quale oggi ci porta a bollette in costante aumento a due/tre cifre percentuali.

E' la paura dilagante in popoli che, una volta, non avevano paura di nulla, al punto di partire per l'ignoto a conquistare il mondo.

Ma, oggi, anche quelle gesta sono messe all'indice, con la paura di offendere gli sconfitti di allora che si apprestano, con la nostra complicità e grazie alla nostra viltà, a diventare gli aguzzini di domani.

Al punto che l'Unione del Male emana una circolare con la quale si invita a non parlare di Natale e a non insistere sui nomi Maria e Giovanni, perchè poco inclusivi nei confronti delle "risorse" che vogliono cancellare la nostra Cultura, la nostra Storia, i nostri Costumi, la nostra Cucina, sempre con la complicità di zelanti, aspiranti schiavi.

Ogni giorno la speranza per il futuro della nostra Patria e della nostra Gente Occidentale si riduce sempre più e si allontana la possibilità che, con un colpo di reni, si riprendano in mano le redini ed i destini dell'Umanità.

L'unica consolazione è che, alla mia età, forse riuscirò a non vedere lo sfacelo finale che peserà tutto su quanti avranno ormai misconosciuto e tradito la nostra fantastica Storia.

28 novembre 2021

Rispuntano vecchi mostri

Ringalluzziti dall'avvento di Draghi, anche lui senza mai essersi sottoposto al voto degli Italiani, sono rispuntati, senza mostrare alcun pudore nè loro ed ancor meno chi li intervista o concede loro parola o scritto, la Fornero e Monti.

La prima, grazie a Draghi, ha nuovamente messo le mani sulle nostre pensioni, divenendo consulente governativa, il secondo riprendendo a regalarci pillole di pensiero e analisi diversamente sagge che, nel momento in cui fu costretto a lavorare sul concreto, si rivelarono autentici fallimenti.

L'ultima è di Monti che invoca una informazione "meno democratica" perchè saremmo in una situazione di emergenza.

Meno democratica di come è oggi ?

Tutte le televisioni e tutti i quotidiani tranne La Verità elaborano le veline governative sposando, anche contro ogni logica e buon senso, le strampalate tesi per cui, ad esempio, dovrebbero essere i non vaccinati, venendo confinati a casa e fuori da ogni ritrovo sociale, a tutelare i vaccinati che dovrebbero invece essere tutelati dal vaccino.

A meno che il vaccino non sia che un semplice placebo.

Le femministe possono manifestare, ma chi è contro un lasciapassare stalinista deve farlo fuori dal centro.

In molte città importanti, amministrate da cattocomunisti, hanno imposto la museruola all'aperto, per TUTTI, non solo per i non vaccinati: allora a cosa serve il vaccino ?

La terza dose viene spinta in ogni salsa, anche se contemporaneamente annunciano che è allo studio una nuova formula che tuteli anche dalla variante omicron (aspetto la variante omega che, come ultima lettera dell'alfabeto greco, dovrebbe rappresentare la fine di tutto, forse ci verrà portata da un Asteroide che si sta facendo attendere un po' troppo ?).

Tutte le radio e televisioni (tranne marginali emittenti) e tutti i quotidiani tranne La Verità rilanciano simili bizzarre imposizioni con una unica nota, eppure Monti vorrebbe una informazione "meno democratica".

Probabilmente pensa che l'attuale non sia informazione e considera quindi tale solo La Verità, quindi, nella sua testa, esiste un unico quotidiano che faccia informazione e non è asservito al governo.

Ecco che scatta la censura, il bavaglio.

Non sia mai che si dia voce al Popolo e, ancora meno, che lo si metta nelle condizioni di poter valutare autonomamente e liberamente quello che accade.

E' la mentalità sovietica, quella che permea l'intera Unione del Male, quella che intona peana al trattato del Quirinale con i francesi, quella che porta ad accettare limitazioni alla Libertà individuale, di manifestare, di parola, di lavorare, di circolare, di curarsi, senza alcuna concreta reazione.


27 novembre 2021

I francesi non sono e non saranno MAI amici dell'Italia e degli Italiani

Firmato un oscuro trattato detto "del Quirinale", La Verità ha cominciato, avuto finalmente contezza dei vari articoli, ad illustrarne le ambiguità che rischiano di risolversi in una nuova dominazione francese sull'Italia.

Soprattutto se continueremo ad affidarci a italiani che esibiscono la Legion d'Onore.

I francesi non sono mai stati nostri amici e mai lo saranno.

Se firmano accordi con noi è solo per sfilarci il nostro patrimonio con il consenso di chi hanno lisciato per il verso giusto del pelo, conferendo loro onorificenze.

E' opportuno ricordare che i francesi hanno sempre, nei secoli, manifestato aperta ostilità verso gli Italiani, tanto da manipolare la Storia, inventandosi un fumetto (Asterix) per coprire la disfatta del loro Vercingetorige, tradotto a Roma in catene, da schiavo.

E' sin nei sussidiari delle scuole elementari la famosa "Disfida di Barletta" dove arroganti cavalieri francesi furono puniti e sconfitti dopo aver dileggiato e offeso gli Italiani.

Purtroppo è Storia anche le ripetute chiamate ai francesi (ma anche ai tedeschi e agli spagnoli a dimostrazione che non può esistere una unione europea) di principi e signorotti locali (papa incluso), che diedero ai francesi l'occasione per saccheggiare, uccidere e occupare territori italiani.

Ed è Storia di come uno dei più venerati generali francesi, che in realtà fu un sanguinario oppressore e criminale di guerra, Napoleone Bonaparte, distrusse, in combutta con gli Asburgo, uno stato millenario, la Serenissima Repubblica di Venezia (421 - 1797),  unico stato italiano a non essersi mai piegato alla sudditanza verso gli stranieri.

Lo stesso Napoleone che, calando con i suoi barbari in Italia, depredò opere d'arte di ogni genere, sottrasse denari e distrusse case e terreni, senza che mai i francesi abbiano risarcito gli Italiani e restituito quanto sottratto con la violenza.

L'ostilità francese nel riconoscere all'Italia gli ampiamenti territoriali dopo la Grande Guerra e la medesima ostilità quando l'Italia Fascista si affacciò in Africa per fare, tardivamente, quello che Inghilterra e Francia avevano già fatto nei decenni precedenti, spingendoci, con le sanzioni economiche, tra le braccia di Hitler.

Per finire ai giorni nostri, con la cinica politica francese in Libia finalizzata a mettere le mani sul petrolio della ex colonia italiana e il complotto, ordito ancora una volta da francesi e tedeschi, sempre con la complicità di italiani asserviti allo straniero, per eliminare dalla scena politica Silvio Berlusconi.

I francesi non sono e non saranno mai nostri amici e tutto ciò che firmano, è finalizzato solo ai loro interessi, rimanendo disapplicato tutto ciò che non serve ai loro fini.

Per questo la firma di ieri rappresenta un tradimento dell'Italia e degli Italiani.

26 novembre 2021

L'inaffidabilità universale dei "moderati"

Durante la prima repubblica si diceva che la Democrazia Cristiana, con la scusa della diga al comunismo, prendesse i voti a destra per spenderli a sinistra e, infatti, prima con il centro sinistra con il quale si imbarcarono al governo i socialisti statalisti, nazionalizzatori, dalla spesa facile e dalle clientele avide, poi i democristiani sbracarono completamente alleandosi con i comunisti che furono associati alla gestione e spartizione del potere sotto l'ombrello dell'infame "arco costituzionale" che allora totalizzava il 95% dei voti espressi (oggi, segno della maturazione dell'elettorato Italiano, con le frattaglie di Renzi, Calenda, più europa ed estrema sinistra arrivano forse a superare il 30%).

Nella seconda repubblica i tristi epigoni della Democrazia Cristiana, poco alla volta, passarono sotto le insegne del pci/pds/ds/pd, fino alla definitiva abdicazione con la candidatura e l'elezione al senato di Casini con i colori del pci/pds/ds/pd.

I democristiani avevano fatto del moderatismo il loro segno distintivo.

Ma non è una stortura solo italiana.

Lo vediamo ancora oggi nella Crante Cermania che, a due mesi dal voto, riesce a costituire un governo, sia pur raffazzonato, mettendo assieme i socialisti con i verdi e i liberali, il cosiddetto "semaforo".

Socialisti e verdi stanno bene assieme, ma che ci fanno i liberali ?

I liberali fanno quello che tutti i "moderati" fanno abitualmente: tradiscono il voto ottenuto.

Nel parlamento tedesco ci sarebbe una maggioranza di centro destra tra popolari (CDU/CSU), liberali (FDP) e Destra (AFD), ma sono stati i "moderati" popolari e liberali a rifiutarla e così, pur potendo lasciare i socialisti e i verdi all'opposizione assieme ai comunisti della Linke, hanno preferito puntellare un governo socialista.

E' un ammonimento a tutti noi anche in Italia.

I "moderati", sono infidi e inaffidabili.

Del resto basta pensare a chi, ora al governo con i cattocomunisti, rappresenta il partito che si definisce dei "moderati" (Forza Italia): Brunetta, Gelmini, Carfagna.

Tre nomi ed è detto tutto.

A buon intenditor ...

25 novembre 2021

La stolidità al potere

Dopo aver trepidamente atteso l'esito delle proteste di piazza, se, cioè, potessero evolvere in qualcosa di più di un fastidioso rullo di tamburi, assicurato quindi che non avrebbe fatto la fine di Ceausescu perchè gli Italiani non sono mai stati dei rivoluzionari e oggi ci siamo rammolliti ancora di più, ecco che incurante delle sofferenze che provoca, della palese ingiustizia e iniquità che rende legali ma non legittime, Draghi, con i suoi fidi scudieri Brunetta, Speranza, Gelmini e Lamorgese e tutto il rosario del governo, insiste stolidamente in una politica che definire stalinista sarebbe attribuirle troppa dignità.

Ormai tutti sappiamo le "regole" per il prossimo Natale, non vale parlarne, peggio per ristoratori, albergatori, gestori di palestre e di impianti di sci.

Appare sempre più evidente che Draghi, incurante di tutto tranne che di se stesso e di servire l'Unione del Male, cerca di scavallare i prossimi due mesi senza troppi ulteriori danni alla sua immagine, per potersi poi insediare per ben sette anni sul trono quirinalizio, da dove potrà manovrare per "completare la sua opera" come ricordò a suo tempo il Presidente Cossiga, picconandolo in diretta nella trasmissione di Luca Giurato.

Ormai le parole di condanna per una politica così ottusa e illiberale, sono esaurite e, come sempre, inutili.

Tracimare, porterebbe solo a far godere gli aguzzini al governo che si sentono al sicuro da ogni ritorsione, puntellati come sono anche dalle baionette di Forze Armate e Forze dell'Ordine che non si ribellano al ruolo di manganelli contro gli Italiani e nel contempo a lasciar sbarcare orde di clandestini.

Non ci resta che continuare a ricordare che la Libertà è un Bene indisponibile dell'Individuo e non una concessione del principe di turno.

Aspettando tempi migliori che spetta a noi stessi contribuire a realizzare, con il pensiero, la parola e le opere.

24 novembre 2021

Governati da improvvisati dilettanti, privi di credibilità

Su quel fenomeno che occupa palazzo Chigi senza essersi mai candidato e sottoposto al voto popolare, oggi ne La Verità (unico quotidiano leggibile e che è opportuno sostenere con l'acquisto) un bell'articolo di Marcello Veneziani del quale non condivido solo le due righe finali quando scrive che "Il pericolo non è Draghi ma il vuoto che c'è intorno a lui e oltre a lui".

Perchè Draghi è il problema, non la soluzione.

E Draghi si dimostra anche inadatto e privo di credibilità persino per la vicenda essenziale per la quale è stato chiamato: il contrasto della pandemia.

L'Italia è nelle mani di un timoniere che ha perso la rotta, se mai ne ha avuta una.

Un giorno fa dire ai suoi megafoni che siamo li mejo der bigonzo e il giorno dopo emana un decreto con il quale calpesta la Libertà altrui, imponendo restrizioni e confinamenti.

Un giorno promuove un lasciapassare con la durata di 9 mesi e poi la estende a 12 mesi e dopo una settimana ne riduce la portata a sei o nove mesi.

Un giorno ci dice che con due dosi diventiamo "immunizzati", praticamente Superman, e dopo pochi mesi ci dice che dobbiamo fare il richiamo allo scadere del sesto mese, anzi no allo scadere del quinto, ma forse meglio anche del quarto (come in Austria).

Ma che cavolo di vaccino è quello che per scudarci deve esserci iniettato tre volte all'anno ?

E perchè quell'altra congrega di imbarazzanti tromboni che è l'Oms dice che l'Europa è un continente a rischio pandemia se è quello più vaccinato ?

Fosse così necessario il vaccino, in Africa, dove le percentuali sono sotto il 10% di vaccinati, dovrebbero essere tutti morti, eppure sembra non vi sia alcun contagio rilevante.

A me piacerebbe che dessero risposte univoche su tutto ciò, invece si limitano a far suonare le trombe ai loro nani e ballerine, evitando ogni argomentazione ma buttandosi sulle offese e il dileggio, salvo poi starnazzare come oche al macello se trovano qualcuno che reagisce avendo esaurito la pazienza.

Draghi si dimostra sempre di più il problema, non la soluzione.

23 novembre 2021

Uniti contro Draghi e l'Unione del Male

Nonostante la campagna di stampa e televisiva, in cui nani e ballerine occupano a senso unico ogni spazio dando vita ad una propaganda che neppure Goebbels avrebbe mai sognato di realizzare, fioriscono le iniziative di Libertà.

Dall'europarlamentare uscita dalla Lega Francesca Donato, al deputato ancora nella Lega Claudio Borghi Aquilini, a Fratelli d'Italia, a Forza Nuova, CasaPound, Italexit, ai portuali capeggiati da Stefano Puzzer, ai medici obiettori, fino a tante individualità che hanno un seguito sui vari social.

Tra tutti questi il minimo comun denominatore non è l'ostilità al vaccino (o presunto tale) ma il rifiuto del lasciapassare.

Non è una disquisizione sanitaria e scientifica che, non ammettendo (la vera Scienza, non la scienzahhhh di Mattarella) dogmi, non troverà mai la sua conclusione, ma è una affermazione della Libertà individuale in tutte le sue forme che rifiuta ogni autorizzazione governativa perchè possa essere praticata.

La Libertà di opinione, di cura, di circolazione, di lavorare, di andare al ristorante, in palestra, a sciare.

Sono tutti aspetti di un unicum inscindibile: la Libertà.

Quella Libertà che l'Unione del Male, tramite Draghi, perfetto erede dei signori rinascimentali che hanno rovinato l'Italia preferendo allearsi con gli stranieri anzichè lavorare per l'unità nazionale, cerca di sottrarci poco alla volta.

Oggi colpendo chi non si vaccina, domani imponendo una dieta particolare oppure di cambiare le proprie abitudini nel nome di una menzognera battaglia ecoambientalista, foglia di fico per nuovi avidi approfittatori che si arricchiscono grazie alla dabbenaggine di tanti allocchi che si bevono le gretinate verdi.

Per contrastare tale deriva illiberale, bisogna unirsi, tutti, abbandonando il particolare della propria bandiera di parte, per combattere il vero nemico che, in Italia, è rappresentato dal governo di Mario Draghi.

Solo tutti uniti si potranno aumentare il tono e le modalità della protesta, per ottenere, come primo obiettivo, la revoca di ogni lasciapassare per fruire di quelle Libertà che sono Beni e Valori non disponibili, appartenendo all'Uomo dalla nascita, non una magnanima concessione del principe.

22 novembre 2021

Draghi sta realizzando la profezia di Cossiga

La stampa e televisione di regime hanno coperto con l'oblio la famosa risposta che Cossiga diede a Luca Giurato che, pensando di ricevere la solita risposta ecumenica, gli chiese cosa ne pensasse di Draghi alla presidenza del consiglio.

E Cossiga picconò Draghi con la frase di cui all'immagine.

Fra qualche giorno, però, Draghi e Mattarella riceveranno Macron per firmare un oscuro e segreto "trattato del Quirinale" che consegnerebbe ai francesi altre opportunità per banchettare con il patrimonio italiano.

Contemporaneamente un fondo americano cerca di scalare "amichevolmente" l'ex monopolista della telefonia italiana, che oggi si chiama Tim, probabilmente in un cinico gioco delle parti con la francese Vivendi che sta compiendo incursioni un po' in tutto lo spettro delle società di comunicazione italiane.

Si avvera così la profezia di Cossiga che paventava come una presidenza Draghi avrebbe svenduto ciò che restava del patrimonio societario in mani italiane.

Quella di Draghi è la stessa politica di asservimento agli stranieri che fu alla base del disastro compiuto alla fine del Medioevo e per tutto il Rinascimento dai signorotti locali italiani.

Mentre all'estero si consolidavano gli stati nazionali, in Italia ogni signorotto chiamava in aiuto francesi, tedeschi e spagnoli, pur di non doversi piegare ad una unità a guida altrui.

Così l'Italia dovette aspettare quattro guerre di indipendenza (ultima coincidente con la Grande Guerra) per realizzare quello che gli altri avevano ottenuto cinque secoli prima: l'unità nazionale.

Una unità oggi messa in pericolo dalle scorrerie finanziarie soprattutto dei francesi che si presentano anche sorridenti per sottrarci pezzi del nostro mare e con la complicità di politici che non fanno gli interessi dell'Italia e degli Italiani ma quelli di una Unione del Male che si dimostra sempre più una scelta mortale per il Popolo e la Nazione Italiana.

C'è da auspicare una saldatura tra le proteste di chi viene discriminato quotidianamente con la repressione sanitaria e chi cerca di recuperare Sovranità, Indipendenza e Dignità per l'Italia, contro un nemico comune che è rappresentato dal governo di Mario Draghi.

21 novembre 2021

La logica e il buon senso contro Draghi e compagni

Su Twitter c'è una serie infinita di paccottiglia, ma a volte si trovano delle perle che semplificano la comprensione di una vicenda.

Così ieri ho trovato questo tweet (di Doralice Guadagni @DoraliceGuadag1) che  non riuscendo a riprodurlo, ritrascrivo: 

"Se vuoi convincermi ad ogni costo che una cosa è per il mio bene, ma se non la faccio mi minacci, insulti, ricatti, discrimini, allora mi sorge il dubbio che quel bene non sia in fondo il mio, ma il tuo o di altri. Non è complottismo, bensì senso critico."

Nulla da aggiungere.

20 novembre 2021

Scienza e anti scienza

Quattrocento anni fa la scienza ufficiale, dogmatica e apodittica, condannava Galileo Galilei per eresia.

Dopo quattrocento anni abbiamo ancora la scienza ufficiale, dogmatica e apodittica, che ha sposato le ragioni dei vaccini.

La vera scienza non può essere un dogma.

L'anti scienza di Mattarella non è altro che la Libertà di pensiero e di ricerca che quattrocento anni fa fu negata a Galilei.

19 novembre 2021

Draghi accoglie i clandestini rifiutati da Malta

Mentre continua l'infame campagna di apartheid contro chi non si vaccina, Draghi, Mattarella e compagni proseguono nella politica di azzeramento degli Italiani, continuando a far sbarcare nei nostri porti clandestini rifiutati da Malta, raccolti da ong battenti bandiera spagnola, francese, tedesca e olandese.

Il tutto in attesa che, senza un voto del parlamento, Mattarella e Draghi firmino un trattato con la Francia che limiterà ancora di più la nostra Sovranità, trasformando la Penisola in un gigantesco rifugio per gli indesiderati da altre parti.

Sono ormai decine i miliardi sottratti ai nostri redditi e ai nostri risparmi, che vengono sperperati in assistenzialismo senza alcun ritorno.

Dal reddito di cittadinanza all'assegno unico per i figli, con ambedue gli istituti anche a favore degli stranieri, fino all'alloggio, vitto, cure e istruzione per i clandestini rifiutati persino da Malta (a quando l'accoglienza per quelli che la Polonia sta respingendo ai confini con la Bielorussia ?) soldi nostri, che ci vengono sottratti con le tasse e che ciascuno di noi saprebbe bene come far fruttare, dando ossigeno alla nostra economia e migliorando le proprie condizioni di vita, vengono sperperati da chi è al governo.

Il rifiuto della politica del fenomeno di palazzo Chigi ormai è a trecentosessanta gradi.

Non vedo nella sua politica nulla che sia svolto nell'interesse dell'Italia e degli Italiani, ma solo in ossequio ad un disegno internazionalista che ci vede trattati alla stregua di sudditi in attesa di ritornare ad essere servi della gleba.

La riscossa dell'Italia e degli Italiani non può che passare attraverso il rigetto delle persone e della politica di Draghi e compagni e il recupero di una piena Sovranità.


18 novembre 2021

Il virus cinese mette in chiaro la malvagità di tanti

Mi ricordo agli albori della pandemia, quando Zingaretti e i suoi sodali cattocomunisti sbeffeggiavano Salvini e la Meloni che chiedevano la chiusura dei confini e, almeno, i controlli agli aeroporti, intonando la litania "abbracciamo un cinese" e quindi andavano ad ingozzarsi di involtini primavera.

Mi ricordo quando già costretti agli arresti domiciliari, seguendo da bravi componenti del gregge i capi branco, tante finestre erano occupate da lenzuola con scritto "andrà tutto bene" e stonatissimi menestrelli intonavano canzonette dal balcone.

Mi ricordo quando la televisione dava conto degli inseguimenti degli eroici militari italiani, con l'ausilio dei mezzi tecnologici più moderni come elicotteri e droni, nei confronti di quei pericolosissimi criminali che avevano l'ardire di uscire, da soli, da casa per fare due passi senza permesso o per prendere il sole.

Mi ricordo quando la stampa di regime, serva e prona più che mai, dava spazio a masturbazioni intellettuali collettive per spiegarci che con il virus saremmo diventati tutti migliori.

E invece il virus cinese ha, in molti, fatto emergere la malvagità del loro io più nascosto.

Siamo venuti a conoscenza di vicini che, come nella Germania est comunista o nell'Italia dell'Inquisizione papalina, denunciavano chiamando la Polizia se sentivano risate e musica nell'appartamento vicino, non tollerando, nella loro infelicità di vivere, che altri riuscissero a divertirsi nonostante un clima così cupo e apocalittico.

Abbiamo visto applaudire la cattura, con i droni e l'utilizzo di Carabinieri armati fino ai denti, del bagnante solitario.

Abbiamo visto le code e le furbizie per vaccinarsi prima degli altri e, quando sono cominciate a circolare notizie su qualche reazione imprevista e negativa al vaccino, sbavare perchè tutti si vaccinassero, non tollerando che altri potessero evitare "il rischio", millantando il tutto con "il bene comune".

Vediamo piccoli e meschini personaggi assurti ad incarichi troppo elevati per le loro capacità intellettuali e morali, usare l'unico sistema in grado di far prevalere gli incompetenti: la violenza dei divieti e delle sanzioni.

Vediamo come, dopo due anni, il governo di quel fenomeno di Draghi manovri per prolungare ancora di sei mesi lo stato di emergenza, probabilmente cercando il cavillo per imporre anche lo stato di assedio e la legge marziale, così da accantonare definitivamente ogni parvenza di libertà e allontanare per sempre quel rito sovversivo che è rappresentato dalle elezioni.

Ma vediamo soprattutto la malvagità che viene espressa da tanta "gente comune" che, ripetendo a pappagallo le parole d'ordine, spesso contraddittorie rispetto a quelle di un mese prima, odia a parole e nei fatti quelli che non si adeguano al rito del lasciapassare governativo.

Vogliono obbligare alla vaccinazione, vogliono escludere dal lavoro e da ogni attività sociale chi non si vaccina e viene elevato a guru si vax Bergoglio, con la sua chiesa ormai lontanissima da ogni rispettabile Tradizione, che è ad un passo dallo scomunicare chi è contrario al lasciapassare.

Ascoltiamo la registrazione di un governatore di una importante regione minacciare (come figura retorica si spera, ma pur sempre istigando all'odio) il napalm contro i cortei e nessuno che lo arresti, mentre il regime sta imbastendo processi contro chi in chat private ha esposto propositi di ribellione alla dittatura sanitaria.

E' la malvagità di chi, ipocritamente, dopo aver abbracciato un cinese, ora pretende l'apartheid contro quegli Italiani colpevoli di non volere il vaccino.

E' il frutto avvelenato del virus cinese, altro che "saremo tutti migliori" !

E' emerso il peggio che tanti hanno dentro ed erano costretti a reprimere dietro paraventi, convenzioni e ipocrisie, ma ora sono stati indirizzati a manifestarla contro una parte degli Italiani.

Un deja vù rispetto a tante vicende del passato, quando i principi, non sapendo come risolvere i problemi, scatenavano l'odio del Popolo, mettendo gli uni contro gli altri o tutti contro una particolare categoria o razza.

Millenni di Storia Umana e siamo ancora a quel punto.

Non so quale potrà essere la conclusione di questa fase storica, ma sono certo che la malvagità di quelle persone ci accompagnerà a lungo e non potrà che portare frutti avvelenati.


17 novembre 2021

Un trattato da cui ritirarsi con il Centro Destra al governo

Pare che il 25 novembre prossimo, Macron si fionderà in Italia per firmare un vantaggioso (per i francesi) trattato, chiamato "del Quirinale", con il quale l'Italia di Draghi e Mattarella farà un altro passo verso la svendita della propria Sovranità, Indipendenza e Dignità, proseguendo nel cammino iniziato dal governo di Gentiloni che voleva cedere ai francesi una parte del Mar Ligure.

Vengono così confermate le fosche previsioni del Presidente Cossiga che, in tempi non sospetti, in una trasmissione televisiva di larghi ascolti e lasciando di stucco il presentatore, inquadrò Draghi come il liquidatore dell'Italia.

Non so se ci potrà essere un dibattito parlamentare, né so se, con questo parlamento, ci possa essere una maggioranza che respinga un simile tradimento della Nazione e del Popolo Italiano, ma i partiti del Centro Destra o, almeno, Lega e Fratelli d'Italia dovrebbero rendere chiaro che un simile trattato verrebbe denunciato non appena si dovesse insediare una maggioranza di Centro Destra, con il ritiro dell'Italia .

Polonia e Ungheria, nonostante siano molto più piccoli di noi, ci stanno dando una lezione di Dignità e di attaccamento alla Patria che dobbiamo solo fare nostra, per trovare con loro e con il Regno Unito una alternativa all'Unione del Male, che rispetti i Popoli e le Nazioni dell'Europa.

16 novembre 2021

La logorrea elettorale di Mattarella

Non credo che Mattarella abbia rinunciato ad essere confermato presidente della repubblica e la sua improvvisa logorrea, che lo porta a sproloquiare per ogni circostanza ed ogni ricorrenza, mi conferma che è in piena campagna elettorale.

Una campagna elettorale giocata essenzialmente sul buonismo di maniera, la lacrimuccia per i clandestini, il gonfiare il petto come un tacchino per la terza dose di vaccino e le sferzanti parole contro quei biechi Nazionalisti che amano la Patria e i Compatrioti, invece di volersi annullare nel meticciato dell'accoglienza e sottostando alle direttive dell'Unione del Male.

Mattarella, come Napolitano, Scalfaro, Ciampi e Pertini prima di lui, sono stati pessimi presidenti, che non hanno mai rappresentato la Nazione nel suo complesso, ma solo una fazione e ci hanno accompagnato lungo la strada della dissoluzione (morale, economica, civile, politica).

Il punto è che al peggio non c'è mai fine e se riteniamo, a buon titolo, che Mattarella sia stato peggio di Napolitano e se la giochi con Scalfaro per il primato del peggio, non possiamo escludere che chi dovesse essere eletto dopo di lui possa rappresentare una inversione di tendenza.

Soprattutto se facessimo un rapido elenco dei papabili: Draghi, Gentiloni, Cartabia, Severino e persino Rosi Bindi.

No, dico, Rosi Bindi presidente della repubblica ?

Da scompisciarsi dalle risate se non fosse che anch'io sono Italiano.

Ovviamente ci sono anche nomi sulla carta accettabili (Berlusconi, Casini) ma nessuno che potrebbe rappresentare una inversione di tendenza, anche traumatica, come sarebbe necessario per risollevare le sorti della nostra Patria.

Certo, un Casini al Quirinale potrebbe anche rivelarsi un secondo Cossiga e cominciare a picconare a destra e a manca, mentre Berlusconi, una volta eletto, potrebbe ritrovare lo smalto dei suoi anni migliori, quelli in cui faceva schiumare di rabbia per le sue barzellette sugli omosessuali e la Bindi o per i soprannomi affibbiati alla Merkel  ...  potrebbe, ma resta solo una mia autoconsolatoria illusione.

E mi ritrovo, a 65 anni, a scoprirmi monarchico.

15 novembre 2021

La giusta fine dell'informazione servile

Ho letto che il tg4 sarà chiuso.

Con lui Studio Aperto, Mediaset terrà solo il tg5 e il tgcom.

Ovviamente la chiusura deriva dagli ascolti, in calo.

Mi dispiace per Studio Aperto che, tra tutti, era il telegiornale con più notizie e meno commenti, anche se in ultimo ha preso la sbandata per vaccinazioni e lasciapassare che già mi aveva portato, alcuni mesi fa, ad abbandonare il tg4 che Giuseppe Brindisi aveva trasformato nel megafono del covid e della politica repressiva ed illiberale, con il contributo giornaliero di due dinosauri del giornalismo come Guzzanti e Sansonetti, tanto faziosi da diventare due macchiette da avanspettacolo, totalmente prevedibili nelle loro esternazioni.

Capisco che il telegiornale sia diventato parte della nostra vita, io mi ricordo i telegiornali unici della televisione pionieristica in cui c'era un solo canale, letti non da un giornalista ma da un annunciatore che forniva esclusivamente i fatti, senza alcun commento, lasciando all'intelligenza e alle conoscenze (anche alla voglia di conoscere) degli spettatori ogni giudizio.

Era un telegiornale corretto, equilibrato e istruttivo, perchè quando non si conosceva qualcosa, in assenza di commenti, si andava a guardare nell'enciclopedia, scritta da esperti della materia, non su Wikipedia scritta da tutti e quindi soggetta alle interpretazioni.

Chiusi il tg4 e Studio Aperto, è auspicabile la chiusura di tutte le trasmissioni che vivono sull'odio e sullo scontro in video di chi, come nel film di Franchi e Ingrassia "i due onorevoli", appena spente le telecamere si "attovaglia" insieme, incurante del male che hanno fatto, istigando allo scontro.

La chiusura del tg4 è frutto della forza dei telespettatori, che hanno smesso di guardarlo, dicendo basta alla propaganda faziosa unilaterale.

E saremo sempre noi lettori a poter punire i giornali tutti, tranne La Verità, allineati sulla narrazione governativa del covid, 

I risultati delle vendite di settembre di cui in immagine, sono solo l'inizio per avere una stampa migliore.


14 novembre 2021

Flop 26

Ancora una volta la conferenza cosiddetta sul clima, questa volta a Glasgow, si è rivelata un fallimento, dando ragione al Presidente Trump che si era chiamato fuori dagli accordi di Parigi, ovviamente disattesi, come lo saranno quelli (pressochè di mera facciata) di Glasgow.

Il fallimento è insito nella struttura stessa della conferenza che avrebbe la pretesa di sostituirsi alla Natura e di fermare l'incremento della temperatura media, attribuendo tale occorrenza all'azione umana.

Per fermare o rallentare tale aumento (a cosa servirebbe poi rallentarlo se, comunque, le conseguenze si avrebbero anche se in un futuro più lontano ?) i fenomeni che si sono ritrovati a Glasgow hanno indicato una sola strada: ridurre l'uso dei carburanti fossili, a cominciare dal carbone.

Applausi da chi il carbone non ha e comunque lo dovrebbe importare e utilizzare a costi sostenuti, opposizione da parte di chi il carbone ha e utilizza a costi bassi.

Questi ultimi sono coloro che maggiormente, a sentire gli ecoambientalisti, inquinano (Cina, India, Brasile, Australia, Stati Uniti).

Però le manifestazioni dei gretini ci sono solo a casa nostra, in Occidente, dove non rischiano nulla.

In Cina neppure la prima dei gretini, la ragazzina ignorante svedese, ha mai messo piede, nè sembra avere in programma di esibirsi.

Con la patetica scusa della nostra Storia Coloniale (che dovrebbe essere rivalutata e non assunta a paradigma del Male) Cina e India pretenderebbero di continuare ad usare il carbone, scaricando su di noi i costi di una più rapida cancellazione di tale fossile.

In questo modo loro continuerebbero ad inquinare, produrrebbero comunque a costi di gran lunga inferiori potendo invadere il nostro mercato, mentre noi dovremmo vedere il costo dei nostri prodotti salire alle stelle, perdere ogni mercato e, nel contempo, spendere molto di più per riscaldarci in inverno e rinfrescarci in estate.

Del resto le onerose bollette di Draghi, rappresentano esattamente il costo della cosiddetta "transizione ecologica" e, per stessa ammissione dell'Arera, i cosiddetti oneri di sistema sono, essenzialmente, i costi spalmati su tutti noi degli incentivi per le fonti alternative (ad esempio il fotovoltaico) che sono talmente costose da non riuscire a mantenersi autonomamente, quindi hanno bisogno dei sussidi di stato.

Ma se un prodotto non ha mercato, perchè costa troppo e viene mantenuto in vita dai sussidi di stato, che paghiamo tutti noi ad ogni bolletta, allora è un prodotto che deve essere abbandonato, che non ci serve.

Gli scienziati, nel clima come nella sanità, non facciano i filosofi o i profeti di sciagure, ma studino il sistema per portare a vantaggio dell'Umanità anche i cambiamenti climatici, proponendo, ad esempio, un cambio nelle coltivazioni in base al mutato clima e inventando, perchè quello è il loro compito, strumenti per poter vivere, bene, senza dover rinunciare alle comodità e senza subire costi insopportabili per qualsiasi economia.

Ma, certamente, l'Occidente non dovrà farsi carico di compensare, con ulteriori riduzioni della propria capacità energetica e aumenti nel suo costo, le mancate riduzioni di stati come Cina e India.


13 novembre 2021

Draghi si incarta nel teatrino della politica

A Draghi non interessa nulla del futuro dell'Italia, a lui interessa portare avanti il compito che gli è stato assegnato dalle consorterie finanziarie e affaristiche che fanno capo all'Unione del Male, cui fa riferimento.

Il compito essenziale (di Draghi in Italia, ma di tutti i politici dei partiti cattocomunisti: socialisti, liberali, popolari, verdi) è dissolvere le Radici dei Popoli e delle Nazioni, per creare una massa amorfa, senza passato e quindi senza futuro, un meticciato senza etnie e senza diversità, che si crogioli nei passatempi che i potenti, sempre più al comando, sono disposti a concedere, come l'oppio in certe tribù primitive o la religione secondo il credo marxista.

Quindi ecco provvedimenti che spingono al sesso e ad ogni tipo di sesso, ai piaceri smodati, alla violazione di ogni rispetto dell'Individuo e della Vita.

Ma tutto ciò ha bisogno di una parvenza di legittimazione derivante da un parlamento che sia disposto a svendere i Diritti, in cambio di qualche momentaneo privilegio.

Per accelerare hanno estratto dal cilindro (e stanno cercando di tenere in vita) l'emergenza sanitaria (seguiranno con quella climatica ed energetica: tutte necessità inesistenti, ma indotte a forza dalla propaganda di regime) tramite la quale stanno provando a fare strame di ogni Libertà.

Sennonchè il Diavolo fa le pentole, ma non i coperchi e, nonostante il coro unanime della stampa (tranne La Verità. Fuori dal Coro e parzialmente Quarta Repubblica), nonostante la benedizione di Bergoglio, nonostante l'uso feroce della repressione contro chi ragiona con la propria testa e non in base agli editoriali dei vari Mentana di turno, capita sempre un inciampo.

Oggi l'inciampo sono le richieste dei vari partiti che compongono la composita supermaggioranza parlamentare di Draghi.

Alla base c'è fame di soldi da sperperare per iniziative più clientelari che utili.

Per agevolare il compito di Draghi, l'Unione del Male ha consentito un indebitamento che, se finalizzato a produrre seriamente beni durevoli e riforme strutturali, avrebbe lanciato l'Italia nell'empireo degli stati virtuosi.

Invece, nella coda velenosa, legano quei finanziamenti (oltre la metà dei quali dovremo restituire e per il residuo da non restituire in misura inferiore ai contributi che, nello stesso lasso di tempo, l'Italia dovrà versare all'Unione del Male) a misure sulle fisime ecoambientaliste, digitali e già iniziano a dire di fare sacrifici oggi per avere benefici domani.

Così preannunciano la solita ricetta di restrizioni, divieti e tasse, tipica dei regimi cattocomunisti, con sacrifici certi e immediati, per improbabili benefici fra decine di anni, quando molti di noi non ci saranno più (compresi i politici alla Draghi e Mattarella cui chiedere conto) e gli altri non saranno più in grado di pretendere l'incasso dei benefici (che non ci saranno comunque) e avremo altri politici che diranno di fare sacrifici oggi per benefici domani.

Il tutto, come ormai avviene nel mondo contemporaneo, con una velocità che spiazza gli stessi Scrooge dell'Unione del Male.

E Draghi, che pensava di veleggiare sicuro e tranquillo verso il Colle, è costretto a infiocchettare i suoi inutili pistolotti con buonismo d'accatto e banalità esistenziali, rinviando le questioni concrete quanto più lontano è possibile, confidando unicamente sul potere repressivo dei divieti e delle sanzioni di una stato di emergenza indotto dalla propaganda e dai megafoni di regime ma che non ha nulla a che spartire con la situazione sanitaria.

Prenderne coscienza è solo il primo passo per una resistenza che si trasformi in rivolta contro Draghi e tutto ciò che rappresenta.

12 novembre 2021

I mesi più difficili per il Centro Destra

Mentre la Polonia (e i paesi baltici) si candidano al ruolo di baluardo dell'Occidente contro i nuovi barbari che premono alla frontiera, sperando che le legioni polacche e baltiche riescano in quello che non riuscì alle legioni romane nel quinto secolo, anche in Italia stiamo facendo i conti con la barbarie di ritorno che cavalca il virus cinese e soprattutto il lasciapassare governativo.

Ma se quella scusa è il collante formale di un governo, ancora una volta, eterodiretto, molteplici sono i problemi che noi Italiani dobbiamo affrontare.

Da quello energetico, dove signorotti al caldo dei loro privilegi a cominciare da una nutrita scorta armata, strologano su improbabili transizioni ecologiche e, credendosi Dei, pensano di fermare l'andamento oscillante delle temperature, a quello morale, civile, economica e sociale.

Per il Centro Destra sono i mesi più difficili, quelli che ci separano dal voto del 2023 e nei quali il rischio è di disperdere un patrimonio di fiducia e consensi che potrebbe mettere all'angolo i cattocomunisti.

Se la scelta di Salvini di governare assieme ai grillini diede i suoi frutti, perchè consentì alla Lega di dimostrare che, con le persone e la maggioranza giusta, era possibile incidere bloccando l'arrivo dei clandestini e cominciando ad attuare riforme (flat tax, quota cento) che interessassero il Popolo e non le consorterie finanziarie e affaristiche, quella di entrare in un governo presieduto dal primo cavaliere di tali consorterie e, per di più, a fianco di ministri cattocomunisti, si sta rivelando un bagno di sangue elettorale.

E se è vero che complessivamente i conti tornano ancora perchè tutto quello che ha perso la Lega l'ha guadagnato Fratelli d'Italia, è altresì vero che a remare contro è una macchina della propaganda che, occupando tutti i quotidiani tranne La Verità e tutte le trasmissioni e i radiotelegiornali tranne Fuori dal Coro e, parzialmente, Quarta Repubblica, racconta una storia finalizzata unicamente alla beatificazione di Draghi e delle sue politiche.

In questo quadro si innesta una incognita che è l'elezione del nuovo presidente della repubblica, in cui il Centro Destra ha un corposo pacchetto di voti da spendere sul nome di Berlusconi che, se eletto (ma non lo sarà), rappresenterebbe un grande beneficio di immagine, ma probabilmente risulterebbe ancor più allineato e coperto al regime, nel tentativo, tutto personale ancorchè legittimo, di essere ricordato come Padre della Patria.

E lo stesso travaso di voti dalla Lega a Fratelli d'Italia crea sicuramente una tensione di cui si farebbe volentieri a meno, soprattutto considerando ormai persa Forza Italia che sembra costituire il nucleo dei pretoriani di Draghi, usi ad obbedir, servendo.

Anche sul piano economico non sono quelle rose e viole che la stampa di regime vuole farci credere.

L'inflazione rialza pesantemente la testa, bruciando tutti i risparmi su strumenti a medio lungo termine e con tasso fisso dai quali rischiamo di vederci restituito a scadenza un capitale fortemente svalutato (infatti la quarta emissione dei btp futura non è stata chiusa anticipatamente), mentre i costi dell'energia divengono insopportabili e il fenomeno di Palazzo Chigi non ha saputo fare altro che mitigare in modo del tutto marginale e temporaneo l'aumento dei prezzi.

L'Italia copia spesso la Francia, mai però nel bene, solo nel male, perchè nessuno (tranne CasaPound) sostiene il ritorno a nucleare e mentre da noi Draghi e compagni infilano la testa sotto la sabbia, in Francia Macron ha disposto l'avvio della costruzione di sei nuove centrali nucleari di nuova generazione.

L'immagine che riproduco, l'ho trovata in un tweet e sintetizza in modo ironico ma appropriato, la politica di Draghi.

Siamo sicuri che l'Italia abbia il tempo per aspettare le elezioni del 2023 ?

11 novembre 2021

Per un Partito della Libertà

A seconda dell'interesse che hanno, i politici, di ogni tendenza, brandiscono o nascondono o manipolano i sondaggi, sempre per dimostrare che la loro parte è quella "vincente", nella speranza di accalappiare quell'elettorato fluttuante, soprattutto al sud, che "tenendo famiglia" cerca di individuare in anticipo il vincitore per saltare tempestivamente sul suo carro e trarre i benefici che aspettano i "sostenitori della prima ora".

Tale esercizio a volte si rivela improbo, come ai cattocomunisti che, venendo dall'incorporazione di tutta la dc nel pci, con spruzzatine di psi, psdi, pli e pri, avevano il 95% dei voti nella prima repubblica ed oggi, mettendo assieme tutte le frattaglie da Renzi e Calenda a Speranza, Rizzo e la Bonino, arrivano a poco più del 30% che diventa un 47% circa con le cinque stelle cadenti di Conte e Di Maio.

Ma è indicativo anche il crollo della Lega che dal 34% delle europee del 2019, oggi naviga intorno ad un consenso stimato dai sondaggi nel 19%.

A fronte di Fratelli d'Italia che dal 6% arriva al 20,5% che, assieme ai resti di Forza Italia ed alle piccole creature centriste, porta il Centro Destra a sfiorare il 50%.

Insomma c'è una grande fluidità, almeno a leggere le percentuali sulle votazioni espresse, ma tutta all'interno degli schieramenti, perchè il dato di coalizione resta sostanzialmente stabile.

Ma se poi andiamo a guardare l'ampia platea del non voto (indecisi, astenuti, scontenti da tutti) vediamo che ben il 45% degli interpellati "schifa" tutti i partiti.

Una percentuale destinata a ridursi con il voto effettivo, almeno politico, ma che dimostra una certa maturazione dell'elettorato che si sente svincolato da obblighi di partito e, anche, da quelli di votare "il più vicino", il famoso voto montanelliano "turandosi il naso".

Questo accade perchè qualunque voto venga espresso, è ormai chiaro come intervengano forze occulte di potere per ribaltare gli esiti non graditi a chi manovra le varie consorterie internazionali.

Il movimento grillino è emblematico della difficoltà di liberarsi dal giogo della finanza e degli affari internazionali.

Sorto come un grande "vaffa" e per "aprire il parlamento come una scatola di tonno", si è ritrovato a fare il cavalier servente di scatolame di sardine, rinnegando tutto quello che ne aveva sostenuto la crescita e con il protagonismo dei suoi parlamentari ridotto a difendere in ogni modo la poltrona che mai più rivedranno.

Fino al colmo di chiedere di entrare nel partito socialista europeo.

Eppure le premesse per un movimento antisistema sono tuttora presenti e la vicenda del lasciapassare fornisce nuova linfa ad un eventuale partito della Libertà.

Ad una condizione: basta con la costituzione di movimenti e partitini condominiali.

Alcune persone hanno messo la loro faccia sulla rappresentanza sostanziale di tutti coloro che contestano la scelta del lasciapassare non sotto il profilo sanitario (o non solo sotto quel profilo) ma soprattutto come un insulto e una limitazione alla Libertà Individuale, a cominciare da una coerente parlamentare europea, Francesca Donato, che per coerenza è uscita dalla Lega governativa.

Non è la sola, c'è anche Gianluigi Paragone tra chi è parlamentare ed una moltitudine di singoli cittadini, alcuni dei quali più attivi di altri.

Non credo di scoprire l'acqua calda dicendo che l'unica loro possibilità è superare le ambizioni e i particolarismi personali, per presentare una unica lista alle prossime elezioni politiche, attrezzandosi per concordare con la Lega e con Fratelli d'Italia la costituzione di un governo di stampo "polacco" o "ungherese", anche mettendo in conto l'uscita traumatica dell'Italia (possibilmente assieme a Plonia, Ungheria ed altri) dall'Unione del Male.

Mi auguro che quelle persone, che stanno mettendo la faccia su una battaglia molto complicata, se ne rendano conto e si stiano preparando, anche se a noi non viene detto nulla.

10 novembre 2021

I cattocomunisti si nutrono di paura, miseria e divieti

Come mai Salvini e la Meloni non stanno cavalcando la protesta contro l'infame lasciapassare, simbolo di una libertà a sovranità limitata come nella Romania di Ceausescu ?

I sondaggi continuano ad attribuire il 40% a Lega e Fratelli d'Italia, ma veniamo quotidianamente informati che ben l'87% della popolazione oltre i 12 anni si è fatta punturare almeno una volta.

E' la risposta alla prima domanda.

La maggioranza della popolazione, in un modo o in un altro, ha deciso per farsi punturare e se anche molti di questi non condividono la scelta del lasciapassare, l'effetto può essere lo stesso che si ebbe con il referendum del 2011 sul nucleare dove logica e buon senso avrebbero voluto che fosse respinto, mentre il terrore derivante dalla vicenda giapponese ha portato a superare il quorum e ad affossare ogni intelligente politica energetica italiana, con le conseguenze che paghiamo (letteralmente, paghiamo in bolletta) da tempo e soprattutto da oggi (e intanto i francesi ricominceranno a costruire centrali nucleari).

Ma oltre al danno all'economia nazionale quel referendum portò anche un danno politico, perchè indebolì il governo Berlusconi, rappresentandolo come privo del sostegno popolare e quindi consegnandolo alle trame dell'Unione del Male che mise Monti al suo posto.

I cattocomunisti stanno ripetendo il giochino con il virus cinese, consapevoli che loro possono nutrirsi solo di paura, di miseria e di divieti.

E, infatti, il terrore viene sparso a piene mani a reti e giornali unificati (tranne La Verità, unico quotidiano che ormai si possa leggere con qualche aspettativa di ricevere informazioni), il governo Draghi si è indebitato con l'Unione del Male che ha legato una corda intorno al collo di tutti noi, una legislazione stalinista sta conculcando ogni libertà di opinione e di manifestazione, vietando la possibilità di espressione del dissenso.

Capisco la difficoltà di Salvini e della Meloni nel dover gestire, cercando di arrivare senza troppi danni al voto del 2023, una situazione nella quale la paura ha contagiato irragionevolmente anche larghi strati del loro stesso elettorato.

Ma dai leaders politici ci si aspetterebbe un atto di coraggio, il passaggio del Rubicone, per mettersi a capo della Resistenza contro le disposizioni illiberali, dando corpo e supporto, organizzazione e coordinamento capillare su tutta Italia alle protesta oggi lasciati al volontarismo di singoli, sconosciuti, piccoli leaders, senza seguito, senza fondi e senza mezzi.

Il 2023 è vicino, ma mancano ancora 14 mesi al voto e se la paura si dovesse sedimentare, sarebbe a rischio anche la vittoria del Centro Destra.

Esattamente come accadde nel 2011 con le conseguenze del referendum nucleare, cui seguirono le elezioni del 2013 in cui i cattocomunisti sfiorarono la maggioranza assoluta dei seggi pur avendo sostenuto Monti e la Fornero come oggi sostengono Draghi, Speranza e la Lamorgese.

09 novembre 2021

La bolletta firmata Draghi

Ho ricevuto la prima bolletta dell'energia elettrica "firmata" da quel genio di Draghi.

Escludendo il canone per mantenere le clientele rai, pagherò, per il bimestre ottobre novembre 2021, 71,89 euro invece dei 58,15 del bimestre precedente.

Emblematico il dettaglio degli addebiti, a fronte di un consumo identico, sia nel complesso che nel riparto tra la prima fascia e quelle meno onorese.

6,54 di iva contro i precedenti 5,29.

2,12 per oneri di sistema contro i precedenti 5,18.

16,13 per il trasporto dell'energia e gestione del contatore contro i precedenti 15,93.

Sin qui un sostanziale pareggio dovuto all'intervento governativo teso a calmierare gli aumenti, ma che quell'intervento sia solo una goccia nel mare magnum dell'aumento, è attestato dalla voce "spesa per la materia energia": 47,10 contro i precedenti 31,75.

Sono 15,35 euro che, singolarmente, sono nulla, appena dieci giorni di rinuncia all'acquisto di un quotidiano, ma che, raffrontati al costo precedente, significano un aumento di oltre il 48%.

Aumenti tipici degli stati totalitari che non hanno mai eseguito interventi per garantire al proprio popolo il flusso di energia a costi bassi.

Come sarebbe accaduto se avessimo continuato a costruire centrali nucleari, che ci avrebbero dato energia pulita, all'infinito e a costi sempre più bassi, man mano che si fosse completata una rete di centrali su tutto il territorio nazionale.

Invece si è preferito e continuano a preferire improbabili fonti alternative che, per poter competere sul mercato sono costrette a vivere di sussidi, di sconti, che vengono poi fatti pagare a tutti i cittadini.

E ancora oggi, quel genio conclamato che è a palazzo Chigi, sproloquia di svolta verde, di energia sostenibile e, nel contempo, si impegna ad accollarci (sì, ad accollare A NOI, perchè a lui non gliene frega proprio nulla visto che si gode il suo privilegio di cocco dei poteri finanziari e affaristici dell'Unione del Male) le Forche Caudine di obblighi e costi di ogni genere per il raggiungimento di improbabili obiettivi nelle emissioni del co2 e di aumento della temperatura globale.

Il tutto per piaggeria verso una ragazzina che neanche ha terminato gli studi superiori e dei suoi seguaci che, però, strillerebbero molto di più se fossero coinvolti nelle rinunce che dovessero derivare dalle politiche che loro stessi ci chiedono di attuare.

E mentre Draghi fa la ruota nelle conferenze internazionali, a noi arrivano bollette con un aumento del 48% sui costi dell'energia.

Siamo proprio sicuri che Draghi e il suo governo siano i migliori ?

Mi sembra che ci siano molti elementi per dubitarne.

08 novembre 2021

Presidenza della repubblica

Siamo ormai alla vigilia delle votazioni per l'elezione del presidente della repubblica.

Se Matterella avesse avuto lo stesso spessore di Giovanni Leone e di Francesco Cossiga, si sarebbe dimesso in agosto, facendo "marameo" al semestre bianco.

Invece è rimasto abbarbicato e inchiodato sulla sua poltrona, iniziando la sua campagna elettorale fatta di infiniti pistolotti tanto inutili, quanto banali e potrebbe persino essere rieletto.

Bellissimo l'articolo di ieri di Marcello Veneziani su La Verità, il cui collegamento trovate qui a fianco.

Quando ero bambino, il primo ricordo di un presidente della repubblica, è quello di Antonio Segni, ma solo per la sua malattia di cui parlavano in continuazione nel telegiornale e del supplente, l'allora presidente del senato Cesare Merzagora.

Poi venne Giuseppe Saragat.

Un notaio, che faceva parlare (e ironizzare) solo per la quantità di telegrammi che inviava.

Giovanni Leone, umano e umanista, ma sfortunato bersaglio dell'odio della sinistra e quindi Pertini e Francesco Cossiga, forse il più adeguato al ruolo.

Quindi un piano inclinato, con un presidente peggiore dell'altro, da Scalfaro a Ciampi, da Napolitano a Mattarella.

E' quindi giustificato Veneziani che scrive (citando illustri predecessori) che non vuole un presidente, ma un ologramma (espressione mia) che sia un po' nonno, un po' re, che sappia salutare con sguardo severo e con la gestualità appropriata.

Ma che taccia sulle questioni all'ordine del giorno.

Purtroppo un presidente ci sarà e le manovre sono cominciate.

Un paio di giorni fa Sgarbi ha fatto un tweet nel quale chiedeva chi, tra Amato, la Cartabia, Casini e Gianni Letta, avremmo preferito.

Tanti hanno risposto: nessuno.

Altri hanno fatto nomi diversi.

Ma la richiesta, fatta da Sgarbi, aveva un senso indicando uno di quei nomi, ritenuti tra quelli di compromesso.

Il maggior rifiuto lo ha avuto Amato, del resto come possiamo dimenticare il suo intrufolarsi, nottetempo, nei nostri conti correnti per sottrarci il 6 per mille dei nostri risparmi ?

La Cartabia e Letta hanno avuto qualche indicazione, forse perchè ancora non hanno tolto i dubbi su cosa farebbero e cosa saprebbero fare.

Casini l'ho indicato io proprio per tale ragione.

Nonostante abbia avuto una brillante carriera politica, Casini non ha mai ricoperto ruoli operativi (da ministro o sottosegretario) optando per ruoli di rappresentanza e di partito.

Una scelta che reputo intelligente, perchè dimostra la sua conoscenza dei propri limiti e, anche, perchè continua a lasciarci nel dubbio sulla sua competenza e idoneità nel ruolo, mentre gli altri tre, almeno a me, i dubbi li hanno tolti completamente.

Nessuno dei quattro, però, potrebbe essere "il mio presidente".

Nessuno dei quattro fornisce infatti la garanzia di fare gli interessi nazionali, senza alcuna sudditanza nei confronti dell'Unione del Male e delle consorterie finanziarie e affaristiche che la reggono.

Ha ragione Veneziani.

Piuttosto che un Mattarella (anche se con altro cognome) meglio un ologramma.