Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

30 novembre 2022

Cercasi ruspa per asfaltare la rai

Negli ultimi tempi (anni) l'informazione si è trasformata in un martellamento propagandistico cattocomunista.

Non è più il fatto, la notizia ad essere proposti asetticamente allo spettatore/lettore/ascoltatore, ma le opinione di questo o quello, tutte a senso unico, spesso talmente simili da sembrare frutto di una velina centrale (e il dubbio che sia proprio così diventa sempre meno dubbio).

Passi per le testate (cartacee, radiofoniche e televisive) private.

A mio parere uno, con i propri soldi, può fare e dire qualsiasi cosa, escludendolo con un uso appropriato del telecomando, lo danneggio perchè viene rilevato un ascolto inferiore e, quindi, la pubblicità gli viene pagate meno.

Quindi se uno vuole fare propaganda cattocomunista, merita di ricevere meno soldi in pubblicità perchè tutti gli ascoltatori di Centro Destra cambiano canale e/o non comprano il prodotto che sostiene quella trasmissione di propaganda cattocomunista.

Ma la Rai è pubblica, tutti siamo costretti a pagare il canone per "merito" di Renzi che lo ha incardinato nella bolletta della luce, quindi avremmo diritto ad una vera informazione, cioè ad ascoltare le notizie, i fatti accaduti, in modo asettico senza gli insulsi commenti degli "opinionisti" che, poi, sono i degni colleghi del conduttore, che scrivono o straparlano in altri giornali o trasmissioni.

A maggior ragione se si accende la radio mentre si prepara il pranzo e viene trasmesso un programma che potrebbe essere utile, ma stravolto dalla scelta di ospitare a senso unico, senza contraddittorio, chi propugna una sola tesi e, guarda caso, quella tesi è cattocomunista.

Negli ultimi giorni su radio uno, il programma che vorrebbe essere di "approfondimento economico" chiamato, se non sbaglio, "Sportello Italia", ha ospitato due monologhi contro la manovra del Governo su due punti: il voucher e l'aumento a ben sessanta euro dell'esenzione dall'obbligo per il negoziante di consentire l'uso del pos.

I conduttori, sulla questione del pos, hanno letto quasi esclusivamente senza chiosarli, i messaggi degli ascoltatori che proclamavano di "lasciare sul banco la spesa se non mi accettano il pos", mentre commentavano, spesso criticamenteo, quelli di segno opposto.

L'obbligo per il commerciante di avere il pos, alla pari del tetto al contante, sono espressione di quella politica di obblighi, divieti, sanzioni che rendono le società infettate dal cancro cattocomunista miserevoli, tristi e massificate, dove ci sono burocrati dalla intelligenza limitata che spremono un gregge felice di belare in coro.

La Rai, pubblica, anche con i soldi nostri di elettori del Centro Destra, deve fornire fatti e notizie.

I commenti non ci interessano, le opinioni dei conduttori e dei loro "esperti", ancora meno.

Molto meglio privatizzare totalmente la Rai.

29 novembre 2022

Emergenza antifascismo. Una lezione di giornalismo

Nei giorni scorsi mi è arrivato da Altaforte, "Emergenza Antifascismo", l'ultimo libro scritto da Francesca Totolo, giornalista e pungente commentatrice su Twitter.

Ho avuto la conferma, avendo in precedenza letto anche i suoi lavori degli anni scorsi tutti pubblicati da Altaforte ("Inferno" sull'immigrazione, "Coronavirus" sul virus cinese, "La morale sinistra" sul giustizialismo cattocomunista) che siamo davanti ad una vera giornalista.

Nessuno ignora che la Totolo, idealmente, appartiene a quella destra che viene genericamente accomunata sotto la definizione "Fascista" da chi mostra con ciò la sua totale ignoranza, inserendo in tale categoria anche il liberale conservatore e il cattolico reazionario, se osano contraddire i dogmi del politicamente corretto o, come si dice oggi, del woke, del gender, del black lives matter.

Ma proprio perchè non ignoriamo l'appartenenza ideale della Totolo, maggiormente possiamo apprezzare il rigore documentale della ricerca anche in questo "Emergenza antifascismo" che illustra la violenza delinquenziale, aggravata dalla matrice ideologica che vorrebbe coprirla con una patina di nobiltà ideale, della sinistra contro chiunque si opponga alla deriva di questi anni e del politicamente corretto.

Purtroppo oggi siamo abituati a vedere degli agit prop pubblicitari che si ostinano a farsi chiamare "giornalisti" e che saltano da una trasmissione ad un'altra, passando indifferentemente dal ruolo di ospite ed "esperto" a quello di conduttore, esponendoci non dei fatti, ma il loro travisamento, filtrato dalla loro personale opinione e ideologia.

Opinione che, nella migliore delle ipotesi, non ci interessa, perchè a me, come penso a gran parte delle persone, interessano le notizie, i fatti, quelli reali e non quelli manipolati per dimostrare una tesi precostituita.

Abbiamo tutti, mediamente, un livello culturale tale che ci consente, conosciuti i fatti, puri e semplici, di trarre le nostre conclusioni, certamente influenzate dalle nostre esperienze, dalle nostre conoscenze, dalle nostre specializzazioni, ma davanti ad un fatto, il filtro deve essere solo quello che deriva da noi stessi.

Non sento alcuna necessità di essere imboccato da un presunto "esperto" che, quando lo si ascolta con attenzione, non fa che ripetere delle frasi scontate, unicamente per avvalorare la sua pregiudiziale posizione, proponendo la ricostruzione di ciò che è accaduto e che si commenta, in modo obliquo, unicamente per creare quella confusione in cui ci infila la sua propaganda ideologica, marchetta per il suo "editore di riferimento" (che non è necessariamente un editore di stampa e televisione).

Quello, per me non è giornalismo ed è con grande piacere che si leggono i volumi come quello della Totolo, dove abbiamo unicamente fatti e documenti, in base ai quali possiamo trarre le nostre conclusioni.

NOSTRE, non quelle dell'autore o del commentatore di turno.

Perchè "giornalismo" è fornire al lettore i fatti sui quali formarsi la propria opinione, non cercare di inculcare l'opinione di chi parla, manipolando la realtà.

28 novembre 2022

Impariamo dagli errori altrui

Le violenze cui si sono dedicati gli africani di Bruxelles e del Belgio dopo la vittoria del Marocco sul Belgio al Campionato Mondiale di calcio, sono solo le ultime di una lunga serie di violenze, che sono altrettanti ammonimenti, da parte di chi è stato "accolto" nelle nazioni occidentali, sconvolgendone il tessuto sociale, economico, culturale.

I disordini nelle principali città del Regno Unito e il terrorismo posto in atto dalle seconde e terze generazioni di immigrati, le violenze nelle banlieu francesi, dove ormai ci sono sacche di extraterritorialità nelle quali vige una legge che non è quella dello stato francese.

E se anche sono una conseguenza non di volontarie immigrazioni, ma di deportazioni coatte, ricordo le violenze dei negri negli Stati Uniti, con la loro pretesa di cancellare la cultura occidentale, riscrivere la Storia, abbattendo statue e bruciando libri.

Lo vogliamo capire che l'immissione massiccia di estranei, per cultura, per sangue, per mentalità, per storia, per TUTTO, rappresenta un pericolo per la nostra Sicurezza e per il livello di Benessere che abbiamo raggiunto ?

Stati Uniti, Regno Unito, Francia e adesso il Belgio sono tanti ammonimenti per tutti noi, che ci dicono che l'immigrazione di massa è una invasione che porta tanti danni e pochi benefici (quali ?), a differenza dell'ammissione controllata e centellinata di singole persone che arrivassero regolarmente, senza portarsi dietro l'intera tribù, con l'animo predisposto ad integrarsi accettando i nostri usi e costumi e non pretendendo di inserire a forza i loro nella nostra società.

E se non siamo in grado di imparare dagli errori altrui, allora meritiamo di estinguerci.


27 novembre 2022

Austerità non è una brutta parola. Dipende da come si applica

Scorrendo i punti della manovra predisposta dal Governo Meloni, trovo una attenzione particolare alla tenuta dei conti dello stato.

Il fenomeno venuto da Francoforte, Draghi, ci ha lasciato peggio che in mutande.

Per "merito" suo abbiamo un debito pubblico a quasi 2800 miliardi che lui ha cospicuamente contribuito ad incrementare di 170 miliardi, abbiamo una inflazione a oltre il 10% (2% che era prima del suo arrivo), abbiamo una crisi energetica e un costo delle bollette derivanti dalle sue scellerate scelte di politica estera e sanzionatoria verso la Russia e ci siamo indebitati verso i cravattari di Bruxelles con i prestiti condizionati.

E adesso si torna a parlare di "conti in ordine", quindi di "austerità".

Di suo "austerità" non è una brutta parola, dipende da come la si declina.

Se è per dare ad uno stato quello stesso rigore che adottiamo tutti noi nel nostro bilancio famigliare, allora "austerità" è coniugata correttamente, applicando i principi sani del vivere civile: pagare i propri debiti, dare a ciascuno il suo in base al merito, non spendere quello che non si ha.

Se, però, è per accattivarsi le simpatie (e il voto) di cittadini che vogliono vivere alle spalle di chi lavora e produce o vogliono dare soddisfazione alle proprie paturnie assistenzialiste o ecologiste, allora l'austerità diventa una bestemmia contro la quale diventa lecito adottare ogni tipo di contromisura.

Sperperare per il reddito di cittadinanza, per accogliere i clandestini o per finanziare ed armare il comico di Kiev, significa applicare "austerità" nei confronti di chi lavora e produce, tassando oltre ogni limite legittimo, tagliando redditi e pensioni, sottraendo servizi pagati anticipatamente, riducendo il benessere condizionando riscaldamento invernale e climatizzazione estiva a giorni, orari e temperature imposte a tavolino, a prescindere dalle esigenze individuali.

Trovo quindi nella finanziaria della Meloni un primo tentativo di invertire la rotta.

E' impossibile togliere in un colpo solo quello che i cattocomunisti hanno elargito alle varie clientele nel corso degli ultimi undici anni, il Governo Meloni è obbligato quindi chiunque ad una politica di piccoli correttivi che, al momento, non fanno notizia (se non nella propaganda urlata e senza argomenti dei cattocomunisti).

Non so se la Meloni avrà il tempo per completare l'inversione senza scossoni, ma il fatto che ci stia provando induce a godersi, con maggiore soddisfazione, il quotidiano travaso di bile dei cattocomunisti diffuso su carta, radio e televisione, veicolato dai loro agit prop pubblicitari che continuano a credersi giornalisti.


26 novembre 2022

Obbligare le ong ad assistere i clandestini che "salvano" anche dopo lo sbarco

Finalmente l'Unione del Male comincia a capire che deve essere dato un regolamento alle ong che "salvano" (a loro dire) dei presunti naufraghi che, in realtà, sono clandestini che volontariamente e a pagamento, si imbarcano su mezzi pericolosi, nella consapevolezza di avere un appuntamento con imbarcazioni pronte a traghettarli ed a scaricarli (in tutti i sensi) in Italia.

Poichè non credo alla buona fede delle ong, al loro disinteressato volontarismo umanitario, offro a tali organismi l'opportunità di smentirmi.

E poichè nessuno si crei proprie regole per mettersi a posto ma solo formalmente, credo che la regolamentazione europea delle ong debba comprendere un paragrafo molto semplice, che sia anche una cartina di tornasole del buon cuore, dell'altruismo e dell'azione disinteressata delle stesse ong.

Tutti i clandestini che vengono "salvati" in mare da imbarcazioni ong che salpano versa la Libia e l'Africa con l'unico scopo di raccogliere clandestini in mare, sono alloggiati, mantenuti, curati e istruiti dalla ong che li ha "salvati".

In parole povere, le ong che imbarcano clandestini, arrivano al porto "sicuro" più vicino assegnato dall'autorità nazionale e lì sbarcano i clandestini, ospitandoli in una struttura di loro proprietà o che acquisiscono in locazione per l'occasione, curandoli a proprie spese, fornendo loro il vitto e dando loro istruzione, restandone responsabili per ogni loro atto compiuto durante l'attesa di conoscere se viene concesso lo status di profugo o rifugiato o fino alla loro materiale espulsione, per la quale sia la stessa ong a farsi carico dell'accompagnamento verso lo stato di origine o di partenza.

Insomma, questa gente che solca i mari solo per imbarcare clandestini, se ne assuma la responsabilità a 360 gradi, perchè è troppo facile fare beneficenza con i soldi degli Italiani, cui vengono scaricati tutti gli oneri successivi allo sbarco in un porto.

Solo così potrei cominciare a credere alla buona fede delle ong.

25 novembre 2022

La deriva totalitaria dei cattocomunisti

La sconfitta elettorale del 25 settembre continua a provocare esaltanti (per me) travasi di bile ai cattocomunisti.

Sono soprattutto quelli che hanno sostenuto la campagna elettorale a risentire maggiormente del fallimento della loro propaganda e, quindi, essenzialmente i pubblicitari che scrivono sulla stampa e commentano in radio e televisione, fornendoci la loro inutile e non richiesta opinione, invece di fare i giornalisti fornendoci le notizie.

E le testate più esposte sono quelle che adesso strillano contro la Meloni, dopo essersi inginocchiati davanti a Draghi e persino a Conte, sostenendo anche chi pretende di avere una licenza di insulto senza incorrere in sanzioni dopo una querela.

E così la rabbia, che è sempre cattiva consigliera, istiga costoro a proporre corbellerie galattiche, come quella di sottrarre il diritto di voto agli "evasori".

Oggi, ne La Verità, l'editoriale di Maurizio Belpietro, asfalta la proposta, sfruculiando anche i proponenti per qualche vicende dei loro editori, ma a me preme evidenziare la deriva totalitaria dei cattocomunisti che, dopo averci imposto il confinamento ed aver espulso dal lavoro medici e cittadini, sottraendo loro lo stipendio, con la scusa del virus e della mancata adesione alla campagna di "vaccinazione", adesso vorrebbero riprovarci escludendo una "categoria" che loro definiscono "evasori" dal diritto di voto.

Una deriva pericolosissima che, oltre a confermare che i cattocomunisti ci propongono una esistenza fatta solo di divieti, menzogne e miseria, ove perseguita, porrebbe le basi per una estensione ad altre categoria che, di volta in volta, divenissero invise ad un qualsivoglia regime che si dovesse sostituire a quello cattocomunista.

Pensiamo solo al fatto che, legittimata l'esclusione degli "evasori" dal diritto di voto, con un cambio di governo si dicesse che vengono esclusi dal voto tutti quelli il cui contributo in tasse sia inferiore ad un determinato livello.

O chi non ha un titolo di studio almeno equivalente alla maturità di scuola media superiore.

Oppure ai dipendenti pubblici perchè, stipendiati dallo stato, sarebbero in conflitto di interesse in quanto i loro eletti potrebbero decidere sui loro emolumenti.

E si potrebbe continuare all'infinito, sottraendo il diritto di voto a gruppi sempre maggiori di cittadini, a seconda dell'interesse del governo e della maggioranza del momento.

Negare il diritto di voto ai cosiddetti "evasori" è una proposta talmente illiberale che sembra uscita da un concilio della Inquisizione medievale.

A tanto si sono ridotti i pubblicitari cattocomunisti, nella speranza di poter tornare al regime.

A maggior ragione il Governo Meloni deve intervenire al più presto sull'informazione pubblica (per quella privata tocca a noi spegnere radio e televisioni e non comprare i quotidiani che propagandano simili corbellerie, favorendone la chiusura per mancanza di pubblicità) per tornare a fornire, con i nostri soldi, una informazione fondata essenzialmente sulla comunicazione della notizia e non sui debordanti sproloqui contenenti solo le opinioni personali dei pubblicitari di regime.

24 novembre 2022

Lo sport non sia inquinato dalla politica

Non guardo i Campionati del Mondo di calcio perchè non c'è l'Italia, al più guarderò semifinali e finale.

E' però un avvenimento di cui si parla e si legge, suddiviso tra la notizia, cioè il risultato delle partite in corso con le sorprendenti e a me gradite sconfitte di Argentina e Germania ( e sono seduto in riva al fiume aspettando quelle di Francia e Brasile) e uno tsunami di commenti politici sul Qatar, sugli omosessuali, sull'Iran, sulla fascia da capitano.

Io non avrei mai fatto organizzare al Qatar i mondiali, non per una ritorsione politica verso l'Emiro o il sistema politico, ma perchè un mondiale di calcio deve essere giocato in una nazione che abbia un passato calcistico, una storia da raccontare, delle credenziali sportive.

Il Qatar ha solo una montagna di dollari e chi oggi ipocritamente critica la Fifa per essersi adeguata alle richieste di sterilizzare le proteste sui temi sgraditi all'Emiro, sono gli stessi che si sono spellati le mani per le olimpiadi in Cina, cioè nella nazione più repressiva, totalitaria, liberticida che esista al mondo.

Quindi sono proteste prive di qualsivoglia fondamento etico e morale, perchè fatte contro uno stato piccolo e difeso solo dalla sua montagna di denaro.

Ma che sia il Qatar o la Cina, non sono per nulla d'accordo a trasformare un campo di calcio, un impianto sportivo, in un palco propagandistico per sostenere tesi di parte, inginocchiandosi, salendo sul podio con il pugno chiuso alzato, voltando le spalle alla propria bandiera, evitando di cantare il proprio Inno Nazionale, indossando fasce colorate o tappandosi la bocca nelle fotografie ufficiali.

Anche perchè le ultime proteste che vorrebbero assecondare i piagnistei dei negri e degli omosessuali non credo che siano unanimemente condivise e hanno torto i calciatori tedeschi (meritatamente castigati dal Giappone, quando ero piccolo si diceva "San Giovanni non porta inganni") a straparlare di "principi non negoziabili", dimostrando che sarebbe meglio se si impegnassero sul campo di calcio e non sui presunti temi etici.

Lo sport deve vedere tutti gareggiare senza essere penalizzati dalla propria appartenenza nazionale, etnia, fede politica o religiosa.

Le controversie sui presunti diritti civili hanno altri campi di gioco, dai parlamenti nazionali ai palchi dei comizi fino all'estremo del campo di battaglia, ma non i campi di calcio o gli impianti sportivi.

 

23 novembre 2022

Due cose che mi aspetto dalla Meloni dopo la manovra

Della manovra ho scritto ieri e trovo molto appagante oggi leggere Marcello Veneziani, ne La Verità, che, nel suo inconfondibile stile, scrive i medesimi concetti che così posso sintetizzare: manovra minimale, ma con tutti i presupposti per il cambiamento desiderato.

In sostanza non ci sono gli squilli di tromba e i rulli di tamburo che tutti vorremmo, ma che porterebbero ad una guerra civile, c'è invece una ragionata svolta che considera un orizzonte di cinque anni e che, intanto, tampona i buchi di Draghi.

E adesso che le emergenze sono state affrontate dalla Meloni mi aspetto che continui sulla strada intrapresa, con due particolari cure.

La prima di ignorare urla e strepiti di chi convoca manifestazioni, scioperi, cortei.

Facciano pure, li lasci cuocere nel loro brodo e continui per la sua strada, perseguendo i suoi obiettivi e avendo chiaro il suo traguardo.

Come fece la Thatcher all'inizio del suoi dodici anni di governo, quando le scatenarono contro i minatori, i terroristi dell'Ira, i burocrati della comunità europea non ancora diventata Unione del Male, quando tutti si scornarono e i minatori tornarono a lavorare senza aver ottenuto nulla, i terroristi dell'Ira, dopo i primi morti, decisero di rinunciare a ricattare il governo con lo sciopero della fame e la comunità europea si adeguò a riconoscere al Regno Unito dei ritorni economici.

La seconda cosa che vorrei vedere è lo spoil system nell'informazione pubblica.

L'ideale sarebbe l'immediata privatizzazione della Rai e revoca di qualsivoglia contributo pubblico a radio, televisione, cinema e stampa cartacea.

Ma poichè questo resterà un sogno, mi accontenterei se il Governo agisse sull'informazione come hanno agito sistematicamente i governi di sinistra che hanno occupato la rai a colpi di maggioranza.

Tra i diecimila dipendenti rai ci saranno sicuramente alcuni sinceramente di Centro Destra (e non mi riferisco a quelli che cercano agganci dopo il 25 settembre e che, come fecero tanti dopo il 25 aprile 1945, millantano una nuova ortodossia politica) e, comunque, si può rinunciare agli onerosi contratti di collaborazione con esterni di sinistra (Damilano, Fazio etc.) per assumere notisti e commentatori di Centro Destra (Giordano, Veneziani, Porro ...).

Tanto la pluralità verrebbe garantita dalla faziosità di trasmissioni come quelle de La7 o Sky e, anzi, orientare al Centro Destra la linea editoriale della Rai sarebbe solo un contributo per riequilibrare e rendere più credibile l'informazione radiotelevisiva che, oggi, è totalmente sbilanciata a sinistra.

La Meloni continui come ha iniziato, ignori il ballo di San Vito dei cattocomunisti e dia al Popolo di Centro Destra la soddisfazione di una informazione che non sia solo propaganda sinistra.



22 novembre 2022

Una manovra buona e realista dopo il fallimento di Draghi

Ieri il Governo Meloni ha approvato la manovra finanziaria e, fermo restando che mai, nessuna manovra, è arrivata all'approvazione senza cambiamenti, si sono subito schierati i pro e i contro.

I cattocomunisti con la loro opposizione preconcetta e pregiudiziale, hanno mandato avanti quelli che devono ricrearsi una verginità, come la Carfagna e la Gelmini, ormai dimentiche del loro passato e quindi le più stolidamente accanite nella critica, ma appaiono anche quelli come Cottarelli che, gettata la maschera della finta imparzialità, si dimostrano allo stesso livello dei Letta, dei Renzi e dei Conte.

La Meloni ha realizzato una manovra con il poco che aveva, il poco o nulla che Draghi le aveva lasciato a disposizione dopo il sonoro fallimento della sua azione di governo che ci ha regalato perle come l'inflazione al 10% e oltre, le sanzioni alla Russia che si portano dietro la crisi energetica e il rincaro delle bollette, i debiti contratti con l'Unione del Male, la designazione di Di Maio a grande commissario per il Golfo Persico, le esternazioni sui vaccini, green pass, condizionatori e pace totalmente smentite dai fatti e, soprattutto, un debito pubblico mai così alto, con un incremento che ci ha portato a oltre 2700 miliardi di debiti.

Ma non sono le sole passività della eredità di Draghi, perchè abbiamo anche questioni di più antica data, mai risolte, che chiamano in causa i predecessori, gli undici anni di governi cattocomunisti, da Monti a Draghi, come la questione della Compagnia di Bandiera e l'Ilva di Taranto prepotentemente tornate alla ribalta e per le quali si richiede l'intervento dello stato, cioè l'immissione di altri soldi che lo stato non ha.

Personalmente la vedo molto dura riuscire a risanare l'Italia con manovre che tengano conto delle esigenze di tutti, che intervengano sempre a tamponare emergenze come il caro bollette o le crisi aziendali.

Personalmente credo che sia di gran lunga meglio una dolorosissima, ma breve nel tempo, azione di tagli draconiani che allontanino lo stato dalle nostre vite e dalle nostre tasche, obbligando tutti a contare sulle proprie forze e non sull'assistenzialismo di stato, perchè la produttività segue il lavoro, non l'assistenzialismo.

Ma temo che se un governo agisse in tal modo, consegnerebbe l'Italia all'opposizione, soprattutto perchè la situazione è marcita, anno dopo anno, per undici lunghi anni, al punto tale che non è possibile confidare in soli cinque anni di legislatura per risanare i danni provocati dai governi di Monti, Letta, Renzi, Gentiloni, Conte e Draghi.

La Meloni, quindi, ha redatto una finanziaria possibile, realista e, tutto sommato, accettabile, considerato il contesto in cui è obbligata a muoversi.

Ha introdotto, su tutte le questioni più rilevanti, la prima pietra sulla quale costruire le future manovre, dal superamento definitivo dell'infame legge Fornero sulle pensioni, all'estensione della tassa piatta, dall'abolizione del reddito di cittadinanza fino a piccoli ma molto rappresentativi e significativi provvedimenti come la cancellazione delle cartelle sotto i mille euro e l'innalzamento del tetto per l'uso libero dei contanti.

Intendiamoci, sono solo pannicelli caldi, ma almeno ci sono.

Con Draghi e i suoi predecessori saremmo andati esattamente nella direzione opposta, aumentando il debito pubblico unicamente per spese clientelari, fini a se stesse, senza una prospettiva nè l'appartenenza ad una visione di società.

Ed è proprio questo che è il grande merito di una finanziaria realista e possibile, ridotta ai minimi termini dagli obblighi contratti da Draghi e dai suoi predecessori: si vede un disegno complessivo di società, che non è quella cattocomunista.

Si intravvede una società ideale, in cui sia il lavoro, la produttività, il merito a prevalere sull'assistenzialismo e l'automatismo di carriera.

Una società dove ci sia più Individuo e meno stato. 

21 novembre 2022

Tagliate le tasse e abolite i bonus

Leggo che un parlamentare della Lega ha proposto un bonus da elargire a chi si sposa.

Spero non sia una proposta di partito, ma solo di un parlamentare in cerca di visibilità.

Non perchè favorisca il matrimonio religioso piuttosto che quello civile (ma è già stato detto che sarà estesa a tutti) e neppure perchè arriverebbero pure gli omosessuali a pretenderne l'estensione alle loro "unioni", ma perchè si tratta dell'ennesimo sperpero di denaro pubblico che non porterebbe alcun frutto.

Ormai credo che nessuno sia in grado di elencare tutti i "bonus" più disparati che vengono elargiti senza alcuna produttività, ma solo perchè questa o quella lobby (da quelle automobilistiche a quelle energetiche, dai sindacati alle associazioni dei consumatori) ne hanno fatto una chiassosa bandiera per ottenere qualche citazione.

Se proprio non si riesce a risparmiare denaro per ridurre il debito pubblico, quello deve essere indirizzato a beneficio di tutti, nell'ottica di un progetto ideale e sociale che favorisca la crescita di tutta la società italiana.

Possono essere servizi, veri, come l'implementazione di asili o la costruzione di case per giovani coppie italiane, oppure può essere un provvedimento di riduzione generalizzata e sensibile di ogni tipo di tassazione.

In tale ottica mi andrebbe bene la soppressione dell'Iva sui beni di prima necessità come pane e latte, ma anche la riduzione dell'Iva sui qualsiasi bene e servizio, a cominciare dalle bollette delle utenze domestiche.

Per tutti, non solo per una parte della popolazione.

Meglio ancora, poi, la riduzione delle aliquote irpef, sempre per tutti, avendo come traguardo una flat tax molto bassa e la privatizzazione del maggior numero di servizi possibili, per far uscire lo stato dalle nostre vite e dalle nostre tasche.

E' ora di finirla con l'assistenzialismo di stato, come il reddito di cittadinanza, che non porta alcun beneficio.

La Meloni non si lasci coinvolgere dalla vecchia politica cattocomunista delle mancette ai vari gruppi di pressione per rabbonire lobbies o costruire clientele.

L'abbiamo infatti votata per adesione ad un modello ideale di società cui tendere, provvedimento dopo provvedimento, senza guardare al sondaggio del giorno, senza farsi condizionare delle urla del Masaniello di giornata, ma avendo ben presente il traguardo da raggiungere nonostante le difficoltà e gli anatemi dei cosiddetti benpensanti che vogliono fare beneficenza con i nostri soldi. 

20 novembre 2022

La giornata del 19 novembre

Ieri, 19 novembre, il pd ha riunito il suo organismo dirigente per decidere i tempi del congresso e l'elezione del segretario.

A me non interesse nulla del congresso cattocomunista, nè di chi sarà segretario dopo Letta perchè personalmente considero il segretario pro tempore del pd solo l'immagine del nemico e uno vale l'altro.

Mi ha divertito però la notizia diffusa da ampi servizi per radio e televisione, nei quali si vedeva Letta spiegare che il pd farà questo e quello (ha avuto undici anni per farlo al governo, perchè ha solo combinato danni ?) e che l'assemblea di ieri segnava la giornata dell'orgoglio del pd.

A seguire un servizio sulla Giornata Mondiale della toilette fissata proprio per ieri, 19 novembre.

Ed è detto tutto.

19 novembre 2022

Meglio la raccomandazione del merito ?

Ieri, venerdì, si sono svolte in molte città manifestazioni studentesche contro il Governo Meloni.

Ho provato tanta tenerezza a vedere quei ragazzi sbraitare slogan fini a se stessi, senza una prospettiva, senza un Ideale, senza Valori che meritino di essere scritti con la maiuscola.

Ascoltando di sfuggita i loro discorsi mentre camminavo nei pressi del corteo, ho captato un fondamentale disinteresse per quello che accadeva, per parlare di musica, immagino di cantanti a me sconosciuti, di app e tutti con in mano, al posto del libretto rosso di Mao, il telefono cellulare all'ultima moda.

Leggo poi sui giornali che la contestazione era centrata sulla questione del "merito".

Non vorrebbero sentir parlare di merito, mentre le interviste che hanno mandato in onda per radio, sia al gr1 che al giornale radio regionale, mi sono sembrate molto confuse perchè oltre a contestare il merito, contestavano l'alternanza scuola/lavoro e poi chiedevano uno "stipendio" considerando l'apprendistato come un lavoro.

Poche idee, ma confuse si sarebbe detto ai miei tempi.

Gli universitari invece, da quello che capisco, sembrano contestare i costi (e, a Bologna, anche la difficoltà di trovarli) degli alloggi per i fuori sede.

C'è una contraddizione di fondo.

A me non piace citare la costituzione del 1948 che giudico superata e di parte, però anche in quel testo ci sono delle affermazioni di principio che sono tuttora valide.

Uno di questi è contenuto al terzo comma dell'art. 34: "I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi".

Proprio da quel testo che a sinistra sembra aver sostituito il libretto rosso di Mao, abbiamo le risposte alle confuse manifestazioni degli studenti.

Se uno è capace e meritevole (e questo si desume unicamente dai suoi risultati scolastici) deve essere messo nelle condizioni di continuare gli studi e tra quelle condizioni, rientra anche la possibilità di alloggiare nella città sede degli studi universitari.

Ma se si contesta il "merito", allora come si può determinare chi ha diritto all'aiuto pubblico solidale e chi, invece, è meglio che si orienti verso altre attività ?

I ragazzi che contestano dovrebbero capire che se escludono il merito, quello che resta è la raccomandazione, il censo, la classe sociale, perpetuando così un sistema che NON favorisce "i capaci e meritevoli", ma solo chi ha in partenza condizioni di vantaggio, lasciando il resto, la massa, nell'ignoranza.

La stampa serva di sinistra nasconde tutto ciò, perchè quello che interessa quei pubblicitari (perchè sono solo agit-prop faziosi che fanno pubblicità alla propria parte politica e, quindi, non possono essere chiamati giornalisti) cattocomunisti è danneggiare il Governo Meloni che ha escluso dai centri di potere politico i propri beniamini e, a cascata, temono nell'applicazione di uno spoil system all'italiana (quindi fondato sul passaggio di personale da una parte perdente a una vincente, più che alla sostituzione di chi ha agito con persone nuove e non contaminate).

Alla fine, a rimetterci sono solo quegli studenti coinvolti in buona fede da parole d'ordine, timorosi di uscire dal gregge e che non sono stati aiutati a ragionare.

Che è poi quello che si dovrebbe insegnare a scuola, assieme alle nozioni fondamentali per essere un Uomo consapevole della propria Storia, Cultura e Individualità.

Ma se gli studenti disertano le aule per passeggiare urlando per le strade, allora non esisteranno "capaci e meritevoli", ma solo raccomandati e figli di papà.

Gli altri si dovranno accontentare dei surrogati virtuali che le consorterie affaristiche e finanziarie elargiscono a piene mani, ben sapendo che un popolo povero e distratto non sarà mai un pericolo per le loro speculazioni e potrà essere manovrato contro quei politici e quei governi, come quello della Meloni, che vorrebbe ripristinare il primato dell'Individuo e del Merito.

18 novembre 2022

Non abbiamo bisogno di prestiti dai cravattari di Bruxelles e Francoforte

La ricchezza privata degli Italiani è superiore al debito pubblico.

Durante i confinamenti derivanti dalla politica repressiva di Conte e Draghi, sono aumentati i depositi degli Italiani.

Tedeschi, francesi e in genere i burocrati europei non perdono occasione per cercare di mettere le mani sulla ricchezza privata degli Italiani, dalle case ai risparmi, con la scusa dell'austerità, dei conti in regola, pontificando su tasse sui patrimoni mobiliari e immobiliari, appoggiati dagli obbedienti ascari cattocomunisti.

I prestiti condizionati che Draghi ha sottoscritto vanno tutti in direzione di appropriarsi, con la scusa di eventuali ritardi o mancanza, delle ricchezze degli Italiani, attraverso lo strumento fiscale.

Uno strumento che fu utilizzato dai monarchi assoluti a fine Medio Evo per affermare la loro autorità centralista, uno strumento che, trasformato in un divieto assoluto verso la proprietà privata, è stato utilizzato nei paesi comunisti per poter meglio controllare la popolazione.

Chi è povero non ha alternative che rivolgersi, con gratitudine, alle briciole che cadono dal desco del principe, del papa o del segretario del partito comunista e dei suoi burocrati.

Nei giorni scorsi l'Italia ha emesso dei BTP indicizzati e con premio finale.

Certamente non coprono l'inflazione reale, ma rappresentano lo strumento, complessivamente più sicuro e meglio remunerativo per fronteggiarla.

Qualcuno obietterà che le azioni danno un rendimento maggiore ed avrebbe ragione.

Ma è un rendimento aleatorio: oggi c'è, domani potrebbe esserci un calo significativo e di lunga durata temporale del valore.

Se qualcuno ha un portafoglio azionario con un orientamento di "cassetta", comprende al volo tale affermazione perchè vedrebbe quanto il valore complessivo delle sue azioni aumenta in breve tempo incrementando virtualmente il suo risparmio, ma anche quanto, altrettanto repentinamente, cala, creando perdite virtuali significative, in caso di eventi visti come un pericolo dal Mercato, come è accaduto due giorni fa con il missile ucraino caduto in Polonia e inizialmente attribuito alla Russia.

Il Btp come formulato nell'ultima emissione, invece, fornisce un incremento sicuro, costante e con una forma di indicizzazione (oltre al premio finale).

Per questo ha ottenuto un successo l'emissione, con un collocamento arrivato a quasi 12 miliardi di denaro fresco affluito nelle casse dello stato, in gran parte  (due terzi) frutto del risparmio privato degli Italiani e che agli Italiani sarà restituito senza disperdere ricchezza nazionale.

E' l'alternativa ai prestiti pelosi "concessi" dall'Unione del Male che, tramite gli accordi stretti da Draghi, rappresentano un cappio stretto al collo di tutti gli Italiani.

Possiamo fare senza quei prestiti condizionati e da restituire con gli interessi, decidendo di incassare unicamente la parte a fondo perduto (che poi si tratta di una cifra sostanzialmente uguale a quella che l'Italia versa all'unione, quindi si tratta di soldi nostri che non dovremmo restituire nè pagarvi sopra interessi) e contemporaneamente emettendo ulteriori titoli del debito pubblico, indirizzato agli Italiani, per incrementarne il nostro risparmio e la nostra ricchezza, magari collegandoli ad opere particolari come, ad esempio, il Ponte sullo Stretto di Messina, contenendo il debito pubblico all'interno dei confini della nazione.

Possiamo fare a meno dei prestiti dei cravattari di Bruxelles e Francoforte e dobbiamo provarci per riprenderci il controllo sul nostro futuro e sui nostri risparmi.

17 novembre 2022

ancora sulla pubblicità politicaly correct (mini post al volo)

Come da titolo, mini post al volo:

oggi su una rivista c'era la pubblicità della Lotteria Italia (ma la fanno ancora?) con una donna di colore (voglio essere politicaly correct anch'io) come testimonial !!!! Non ho parole !

Ieri ho visto al volo una delle tante pubblicità Amazon con una coppia omosessuale (non mi ricordo se di donne o uomini, ma non importa) composta da un bianco/a e un negro/a . Due piccioni con una fava !

Chiudo e mi scuso per il disturbo (!!) 

Meloni da dieci meno meno

Che Giorgia Meloni fosse preparata e capace, lo sapevamo da tempo anche se è stata una sorpresa per i cattocomunisti abituati a disprezzare chi ha idee differenti dalle loro (sempreché le loro flatulenze si possano chiamare "idee" ...).

Il primo vero appuntamento internazionale si è trasformato in un successo esterno ed interno, sottolineato dal fatto che i cattocomunisti non abbiano trovato altro da ridire se non il fatto che la Meloni si sia portata dietro la figlia (con perfetta risposta da diffondere a imperitura vergogna di chi l'ha criticata) e che ha utilizzato sempre lo stesso vestito che l'avrebbe mostrata goffa e poco elegante.

E visto che i cattocomunisti non sono in grado di trovare argomenti seri, provvedo io, con quei due "meno meno" che ho attribuito al voto per la Meloni.

Il primo "meno" è dovuto al fatto che la Meloni, per la prima volta, ha pronunciato un pistolotto sull'unica donna presente al vertice, parlando di Italia che è ora all'avanguardia dopo essere stata il fanalino di coda della parità di genere.

Ecco, a noi di Destra non frega nulla se il Presidente del Consiglio sia uomo o donna, noi di Destra vogliamo un Presidente del Consiglio che sia bravo e che difenda gli interessi nazionali.

E la Meloni è brava e difende gli interessi nazionali, a prescindere dal fatto che sia donna.

Il secondo "meno" riguarda lo schieramento filo ucraino.

La maggior parte di noi di Destra non è favorevole all'Ucraina, senza peraltro essere favorevole ai russi.

Se due nazioni si combattono, è certo che torti e ragioni siano ripartiti, a volte in pari misura, altre volte in modo differente.

Ma se si arriva alle armi, vuol dire che le posizioni sono talmente distanti da impedire qualsivoglia compromesso.

Del resto si è sempre detto che la guerra non è altro che la continuazione della politica con altri metodi (e viceversa) e da che mondo è mondo, quando due soggetti non trovano un accordo, vengono alle mani (se persone fisiche) o si fanno la guerra (se stati) e agli altri non resta che cercare una soluzione per evitare di essere trascinati nella rissa.

L'Italia non può fare a meno di confermarsi parte integrante della Nato, perchè fondamentalmente la Nato rappresenta il braccio militare che dovrebbe difendere gli interessi occidentali, ma è molto dubbio che spingere la Russia tra le braccia della Cina sia una mossa intelligente e compatibile con gli interessi occidentali.

Quindi, sì ad essere nella Nato, ma magari sarebbe meglio esserlo con una maggiore indipendenza di giudizio, in modo andreottiano, senza chiudere la porta in faccia ai russi (e anche ad una parte forse maggioritaria dell'elettorato di Centro Destra).

Ecco i miei due "meno" che tolgono (per ora) il punteggio pieno e la lode alla Meloni.

Naturalmente (e ne sono compiaciuto) i mei meno sono anche i "più" dei cattocomunisti, a dimostrazione che con quelli non ho nulla in comune.

E tale consapevolezza mi riempie di soddisfazione.

16 novembre 2022

I soldatini del pd

Su Twitter non seguo esponenti cattocomunisti, ma mi appaiono le loro esternazioni perchè utenti che seguo, perdono tempo a rispondere alle sciocchezze che scrivono.

Così vedo come gli esponenti cattocomunisti (da Letta alla Malpezzi, dalla Serracchiani a Calenda alla Gelmini e a tutti quelli meno noti) quando si verifica un fatto che li fa entrare in fibrillazione, se ne escono con un commento praticamente fotocopia.

E' evidente che il loro ufficio stampa e propaganda elabora un testo e lo invia a tutta una mailing list dei cattocomunisti che maggiormente usano gli strumenti cosiddetti social.

E' una tattica che non appartiene agli esponenti del Centro Destra che seguo, ognuno dei quali esprime con parole proprie il pensiero sul fatto in evidenza o rilancia il commento di qualcun altro, in genere del segretario del partito o del ministro interessato.

La parola da sottolineare è "pensiero" che, non a caso, ho utilizzato per gli esponenti del Centro Destra e non per quelli cattocomunisti.

I cattocomunisti, abituati come sono ad avere dalla loro parte quasi tutta la stampa servile, le radio e le televisioni, non pensano, ma obbediscono all'input della centrale di propaganda e, come il cane di Pavlov, alla ricezione del testo base, lo inoltrano.

Puntano sulla quantità, cioè sul martellamento ossessivo e ripetitivo di una tesi e non sulla qualità, cioè sul ragionamento argomentato che invece è proprio del Centro Destra.

In passato sono apparsi divertenti tweet (mi sembra uno fosse della Lorenzin) che l'esponente cattocomunista non si è nemmeno presa l'onere di leggere, pubblicandolo come ricevuto, inclusa la parte che avrebbe dovuto completa e, infatti, è apparso con la dicitura tra parentesi: "indicare il nome e cognome" o simile.

Così possiamo constatare che anche a livello dirigenziale, i cattocomunisti sono solo un gregge che segue il capo branco, anche quando si butta nel baratro, come il messaggio di Letta che, dall'alto delle sue analisi, ha deciso subito che i frammenti di missile caduti in Polonia sono russi e, quindi, ha indossato l'elmetto ed è sceso in trincea.

15 novembre 2022

L'inquisizione cattocomunista è figlia del loro dna

La vicenda di Enrico Montesano, escluso da una trasmissione che non ho mai guardato solo perchè, durante prove non mandate in onda, ha indossato una maglietta con il motto dannunziano "Memento Audere Semper" che fu anche il motto della X Mas, ha fornito una ulteriore dimostrazione di quanto siano ignoranti a sinistra.

Come cani di Pavlov il loro comportamento è automaticamente indotto da stimoli subconsci che nulla hanno a che vedere con le situazioni concrete.

Montesano indossa una maglietta con un motto attribuito ai Fascisti, quindi è Fascista e deve essere escluso da una trasmissione che nulla ha a che vedere con la politica.

E questi sono coloro che, ogni giorno, si riempiono la bocca di fratellanza e di inclusione, quando sono i primi ad escludere, ignorando il significato, neanche tanto oscuro, di Libertà.

Non è però colpa loro, perchè il pd, loro partito di riferimento, non è altro che l'unione di due movimenti, quello integralista cristiano e quello marxista socialcomunista, che hanno nel dna la repressione e l'intolleranza.

L'Inquisizione fu una macchia per la chiesa cattolica, ma ricordo che le "streghe" furono mandate al rogo principalmente dagli integralisti calvinisti.

Esattamente come i comunisti misero in piedi, per oltre settanta anni, un regime repressivo e omicida prima con Lenin, poi con i suoi successori Stalin, Kruscev, Breznev, Andropov, Cernienko fino a Gorbacev che è passato alla Storia come colui che smontò quel sisstema, ma che fu in realtà solo il liquidatore passivo di un fallimento indotto dalle azioni condotte dagli Stati Uniti di Reagan e dalla Gran Bretagna della Thatcher.

Non può quindi sorprendere che oggi, quando gli eredi di comunisti e cattolici integralisti si sono uniti in un solo partito, il loro dna si manifesti con l'intolleranza verso ogni manifestazione di Libertà.

L'abbiamo visto con l'obbligo vaccinale e il green pass e lo vediamo oggi, nel piccolo della vicenda, con la persecuzione nei confronti di Montesano per una maglietta con un motto che loro, che pure ostentano i faccioni del terrorista Guevara, non condividono.

Non è colpa loro.

Poverini, proprio non ci arrivano a capirlo.

14 novembre 2022

I galletti transalpini cucinati in Trastevere

Come tutti i bulli, anche i francesi, bulli da sempre, galletti come sono, quando trovano qualcuno che si oppone alle loro prevaricazioni, perdono la testa.

Le scomposte reazioni di chi ha, una tantum, accolto "ben" duecento clandestini portati da una nave che issava la bandiera della Francia, dimostrano che non si dovrebbe mai fare acquiescenza alla prepotenza dei bulli, siano essi persone, governi, organizzazioni non governative o istituzioni internazionali.

La Francia ha avuto gioco facile con l'Italia quando abbiamo avuto la disgrazia di avere governanti abbagliati da una legion d'onore, da una cattedra a Parigi e da qualche articolo di stampa favorevole.

E' la storia di sempre dei collaborazionisti che, non avendo il coraggio di opporsi ai soprusi, scelgono di allearsi con i violenti contro la loro stessa gente.

Poi, però, ogni tanto nasce qualcuno che non ha paura, ben sapendo che chi non ha paura muore una volta sola, mentre chi ha paura muore ogni giorno.

Giorgia Meloni ha un passato politico trasparente e coerente, non ha nulla da dimostrare e non ha aziende da salvaguardare.

I galletti transalpini starnazzano ogni giorno, mentre il Governo Italiano sta preparando, come risulta dalle dichiarazioni dei suoi ministri, una ulteriore stretta nei confronti delle ong.

Forte del sostegno della maggioranza degli Italiani come certificato da tutti i sondaggi sull'argomento.

Il tutto a maggior scorno di una stampa serva che si permette persino di ironizzare sulla solidarietà mediterranea con Grecia, Cipro e Malta, con uno spirito servile cui non si abbassavano neppure i giullari medievali.

Poi, come è d'obbligo, troveranno una parvenza di compromesso, perchè l'alternativa è trasformare il confine tra Italia e Francia nel nuovo Donbass e credo che neppure uno borioso come Macron sarebbe disponibile a rischiare.

Noi Italiani, invece, possiamo solo migliorare rispetto al baratro e alla sudditanza in cui ci hanno cacciato Monti, Letta, Renzi, Gentiloni e Draghi.

Quello che conta è che si stanno risvegliando le coscienze in tanti stati dei ventisette che compongono l'unione.

Quello che prima molti pensavano, adesso che una Grande Nazione come l'Italia sta rialzando la testa, sono disposti anche a dire: l'unione non può essere succube della diarchia francotedesca.

Intanto i galletti transalpini vengono cotti alla romana.



13 novembre 2022

Miscellanea

 Rubo spazio all'amico Massimo con un post un po' frivolo in mezzo a post ben più importanti e significativi .

Voglio fare un aggiornamento a miei post precedenti di commento alle pubblicità con negri, gay, lesbiche e a quello sulle mascherine.

Più passa il tempo e più vedo che ormai tutte le pubblicità fanno vedere una qualche persona di colore che spesso non c'entra proprio niente col prodotto pubblicizzato o con la storia fatta vedere ed anzi il più delle volte la loro presenza stona, risulta del tutto artificiosa, sortendo un effetto quasi controproducente al prodotto pubblicizzato, come se la loro presenza fosse imposta, obbligatoria. Del resto , ormai gli spot senza tali persone sono veramente rari

Aumentano sempre di più e senza limiti anche gli spot con gay e lesbiche. Avevo scritto che c'erano più lesbiche che gay, ma probabilmente i pubblicitari hanno letto il mio post, perché ultimamente anche gli spot con gay dichiarati sono in  netto aumento. Ormai vedere coppie omosessuali negli spot è così normale che non ci si fa più caso ed anzi si rimane meravigliati nel vedere una normale coppia etero.

Ed infine le mascherine: non sopporto più la gente mascherinata: è vero, ognuno fa quello che vuole ma io sono libero di non sopportarli più. Anche ieri ho visto gente all'aperto da sola con la mascherina e addirittura uno in auto da solo sempre con la mascherina. Siamo ormai in una stagione in cui gli altri anni eravamo in piena crisi pandemica, con la terapie intensive al collasso ecc. ecc.ed invece adesso per fortuna è sostanzialmente tutto normale, siamo tornati finalmente alla normalità, lo capirebbe anche un bambino di 2 anni però questi qui continuano a girare con la mascherina come se nulla fosse. ma cosa hanno nella loro testa ?


L'Italia guida la rivolta alla diarchia francotedesca

La Francia di Macron con l'autogoal della chiamata alle "sanzioni" contro l'Italia ha conferito all'Italia della Meloni la guida della rivolta degli stati considerati vassalli di Francia e Germania.

I tedeschi, intelligentemente, si defilano, lasciando all'arrogante vicino il compito di rompersi la testa e, forse, rompere anche l'unione.

Il comunicato congiunto di Italia, Grecia, Cipro e Malta, con il quale si contestano le mancanze dell'unione nella gestione dei clandestini e si chiedono nuovi provvedimenti per affrontare il problema, ci dice che almeno quei tre stati (ma sicuramente sono tanti altri) non aspettavano altro che una nazione tra le grandi d'Europa si mettesse a capo della resistenza contro le prevaricazioni di Francia e Germania e dei loro più stretti vassalli come l'Olanda.

Il comunicato, come riporta La Verità di oggi, è articolato e contiene le premesse di una proposta che dovrebbe far confluire nella protesta anche il cosiddetto gruppo di Visegrad, cioè altre tre nazioni (Polonia, Ungheria e Repubblica Ceca) che da tempo contestano la politica immigrazionista indotta da Parigi e Berlino.

Perchè esiste un unico aspetto che dovrebbe soddisfare le esigenze di tutti i 27 stati: nessun riparto, perchè non dovrebbero più avvenire sbarchi illegali.

Apertura dei confini nei 27 stati per accogliere immigrati, non più clandestini, aventi diritto, con visto preventivo e con permesso di lavoro e che viaggiano su normali vettori, sicuri e legittimati.

Il tutto in base alle ammissioni che ogni singola nazione decide in base ai propri decreti flussi annuali.

Contestualmente si chiede anche un controllo degli stati sui bastimenti che portano la bandiera di quegli stati, per evitare che ci siano organizzazioni private che, al di fuori di ogni coordinamento ed essenzialmente per scopi di lucro, si limitino al conteggio dei clandestini recuperati e quindi scaricati nei porti dei soli stati rivieraschi.

In meno di un mese, il Governo Meloni è riuscito a porre un problema di grande rilevanza per noi Italiani, al centro del dibattito europeo, chiamando a raccolta anche quegli stati fino ad oggi timorosi di alzare la testa davanti alle prevaricazioni di Parigi e Berlino.

Non sarà una battaglia di veloce e facile conclusione, ma la Meloni ci garantisce, per la sua storia politica e personale, una coerente linearità nella difesa degli interessi nazionali.

E così si marca la differenza con i cattocomunisti che si stanno stracciando le vesti, come quinte colonne, orfane delle veline francesi o tedesche cui davano disciplinatamente seguito, come soldatini agli ordini dello straniero.


12 novembre 2022

Una sola strada: bloccare le partenze dei clandestini

La Verità di oggi, con una serie di articoli come sempre fuori dal coro della stampa serva nazionale che tifa per lo straniero, analizza le ragioni della posizione francese e osserva come, ad essere isolato, sia Macron, cui arriva solo il sostegno rumoroso dei cattocomunisti italiani e quello tiepido di Mattarella che, però, non ha titolo per impegnare l'Italia che si è dotata di un Governo espressione del voto popolare e che quel voto popolare interpreta al meglio.

Guerra economica, volontà di prevaricazione, ambizione ad essere la guida dell'Unione del Male, timori interni, sono tutti gli elementi che ci dicono perchè la Francia l'ha fatta fuori dal vaso e, chiedendo di isolare l'Italia, si è, di fatto, isolata, agendo come i pifferi di montagna che vennero in città per suonare e invece furono suonati.

Ma c'è una parte dei francesi che non ci sta alla politica di Macron e ha chiesto di non far sbarcare i clandestini e di rimandarli non in Italia, ma in Africa.

Da dove non sarebbero mai dovuti partire senza un regolare, preventivo visto di destinazione.

Perchè il problema, se l'Europa fosse veramente "unita" ed avesse dei "valori" comuni, è che cambia molto poco se le orde dei clandestini vengono fatte scaricare in Italia, in Francia, in Spagna, in Grecia o in qualsiasi altro porto d'Europa.

Resterebbero sempre clandestini, con i relativi oneri, costi, problemi anche di sicurezza interna, pronti comunque a sciamare ovunque.

Certamente per l'Italia è molto meglio se le ong si recassero nei porti degli stati di cui battono bandiera e abbiamo visto, proprio con la Ocean Viking, che ne hanno la capacità e l'autonomia tecnica, come per la Francia (e per chiunque altro) è più pratico trasformare, con la complicità di politici vassalli, tutti cattocomunisti, l'Italia nella discarica europea dell'immigrazione.

Vedremo cosa concluderanno nella riunione di emergenza dei ministri degli interni in procinto di essere convocata grazie alla Meloni che ha gridato come il re sia nudo e ha posto il problema che potrebbe far implodere l'unione.

Ma la soluzione, a meno che dal cilindro non estraggano qualcosa di veramente innovativo e concreto che non sia però il solito impegno, che finirà disatteso, di ricollocare i clandestini in Europa, spargendoli per le varie nazioni come prezzemolo, soluzione che non risolve, è solo quella di bloccare nei porti di partenza i clandestini, controllarli, respingere chi non ha titolo per venire in Europa e dare il visto di ingresso, in base alle quote di ogni singola nazione, agli altri.

Non credo che l'Europa, questa Europa malata di contabilità e guidata da piccoli e meschini burocrati saprà assumere una decisione ferma e responsabile, con tutte le tare che hanno i cattocomunisti per il nostro glorioso passato coloniale.

Ma sarebbe l'unica strada, qualsiasi altra soluzione, sarebbe solo un rinviare il problema, accrescendo peraltro il malessere dei cittadini europei.


11 novembre 2022

Abbiamo finalmente un Governo in Italia !

L'isteria del governo di Parigi ci dimostra tre, semplici, fatti.

Il primo è che non esiste alcuna unione europea.

Una unione europea agirebbe a difesa dei confini europei, di tutti i confini (come peraltro chiede giustamente la Destra francese che non vuole che sbarchino in Francia i clandestini della Ocean Viking, ma chiede che siano riportati in Africa) e non si presterebbe a criticare l'Ungheria e la Polonia perchè difendono i confini orientali o il nuovo Governo Italiano che difende i confini meridionali.

Una unione europea sarebbe solidale e non tratterebbe l'Italia come la discarica in cui scaricare i clandestini che nessuno vuole.

Questa unione europea, invece, viene sfruttata unicamente da Parigi e da Berlino per rafforzare la loro posizione internazionale, usando la forza apparente (la quantità, il numero) dell'unione per conseguire posizioni di vantaggi nazionali e quando viene meno, per qualsivoglia motivo, l'allineamento degli stati considerati vassalli ai voleri di Parigi e Berlino, allora si reagisce istericamente come fanno oggi i francesi contro l'Italia.

Il secondo fatto è che, finalmente, in Italia abbiamo un Governo che persegue l'interesse nazionale, quello degli Italiani e non si presta ad essere il predellino per le ambizioni francesi o tedesche.

Abbiamo un presidente del consiglio che non è ricattabile e che ha dimostrato, più volte, di voler mantenere la parola data agli Italiani, quindi anche sul blocco all'immigrazione illegale rappresentata da tutti i clandestini che arrivano in Italia senza visto, senza permesso, senza autorizzazione, usufruendo del trasporto di navi interessate al business dell'immigrazione.

Il terzo fatto incontestabile è che in Italia ci sia una parte minoritaria, ma molto chiassosa, che fa riferimento alla galassia cattocomunista, che rema contro l'Italia, odia l'Italia e gli Italiani e non perde occasione per schierarsi contro gli interessi nazionali.

Sono quelli che sottoscrivono trattati al Quirinale, che si prestano a cedere aree marittime alla Francia, che vorrebbero più Europa, che auspicano ulteriore cessione di Sovranità Nazionale.

Sono gli stessi che aprono i porti quando sono al potere, raccolgono tutti i clandestini che vengono scaricati dalle ong e li lasciano sciamare per l'Italia, senza controlli, provocando l'aumento dei reati, delle rapine, degli stupri.

Sono quelli che tifano per lo straniero, come molti principi rinascimentali che chiamavano in aiuto francesi e spagnoli e austriaci per le proprie piccole e meschine pretese, danneggiando e rallentando il processo di unificazione nazionale al quale arrivammo infatti, con grandissime responsabilità della chiesa cattolica con la  pretesa dei suoi papi di essere anche Cesare, più tardi di altri e ancora stiamo scontando quel ritardo.

Sono quelli i cui nonni, il 24 maggio del 1915, si schierarono contro l'intervento in guerra che completò l'Unità Nazionale e, dopo il 4 novembre 1918, furono ostili contro i reduci dal fronte.

Sono tutti coloro che hanno, intrinsecamente, una mentalità, un dna servile, da sudditi e non da Uomini Liberi.

Sono quelli che si compiacciono per l'isteria transalpina e che credono che la Francia ci abbia inflitto una umiliazione.

E la cosa grave è che lo credono veramente, il che fa di loro persone che, nella loro miserevole meschinità, sono in servizio permanente perchè, come noto, quelli in malafede, almeno, ogni tanto si riposano, quelli che brandiscono l'errore come una Bibbia, non si riposano mai.

E invece mi auguro che di simili "schiaffi", l'Italia possa subirne anche più di uno ogni giorno.

Perchè vorrebbe dire che le navi ong stanno facendo rotta per altri porti e non per quelli Italiani.

10 novembre 2022

Il primato della politica fondata sul voto popolare

Un gruppo di medici pubblici ha dichiarato "fragili" giovani e nerboruti clandestini per consentire loro di sbarcare in Italia nonostante il divieto governativo.

La scusa deriva da un presunto, possibile turbamento psicologico per la permanenza in nave.

E' la stessa scusa di alcuni "lavoratori" dipendenti che trovano anche dei medici compiacenti che, non sapendo nè leggere, nè scrivere, per evitare tensioni con il loro assistito ne certificano l'inabilità al lavoro, come ogni tanto emerge dalle sempre più rare, vere inchieste giornalistiche.

Scaricando quindi tutto il lavoro su chi, invece, in ufficio si reca, magari anche con il mal di testa.

In passate circostanze, magistrati ideologizzati hanno sostenuto le tesi dei clandestini e dei loro traghettatori, come quando fu assolta la tedesca che stava per speronare una vedetta della Guardia Costiera o, peggio, come insegna il processo incardinato contro Salvini che, da Ministro degli Interni, aveva difeso i confini della Patria.

E' ora di finirla con singoli che decidono in base alle proprie idee, remando contro l'Italia e gli Italiani, violando il preciso mandato che il Popolo ha dato ad un governo e che questi trasmette con ordinanze e decreti.

I clandestini non li vogliamo veder sbarcare.

Questo è il mandato che noi Elettori abbiamo affidato alla Meloni, a Salvini ed a Berlusconi e ci aspettiamo che venga attuato.

Non ci interessa come, per me sarebbe tutto lecito pur di conseguire tale scopo, ma chiediamo che sia fermata l'invasione dei clandestini e non possono essere nè i magistrati, nè i medici pubblici a ribaltare la volontà popolare.

Se credono nelle loro idee, si dimettano dai loro incarichi e si candidino in politica: vediamo quanti voti prenderebbero sostenendo gli sbarchi e le scuse che trasformano giovani aitanti in "fragili".

Probabilmente prenderebbero tanti voti quanti ne prendono i cattocomunisti con la loro politica immigrazionista, antitaliana, al servizio dei principi stranieri, come gli staterelli in cui era divisa l'Italia nel rinascimento.

Alla Meloni chiediamo ci continuare a provarci, anche a costo di rompere le relazioni diplomatiche con la Francia, gli altri stati che ci vorrebbero trasformare nella discarica dell'Europa e dai quali non possiamo accettare alcun rilievo.