Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 ottobre 2023

Una manovra accettabile

Il Governo Meloni ha presentato la sua prima, vera, manovra economica (quella dell'anno scorso era condizionata dal ristretto tempo disponibile e costretta nei limiti indicati dal governo Draghi).

E' ovvio che si è scatenata la canea cattocomunista e la minaccia di scioperi generali e di manifestazioni peraltro già convocate prima del deposito del testo e, quindi, manifestamente preconcette.

Il mio punto di vista parte invece da un'altra prospettiva: questa manovra è conforme alle promesse elettorali ?

Bisogna riconoscere che la Meloni, Salvini e Tajani sono riusciti a fare le nozze con i fichi secchi e se ancora non siamo al punto di trasformare l'acqua in vino, comunque si stanno attrezzando per la bisogna.

La Meloni, forse memore di quello che fecero contro Berlusconi le consorterie affaristico finanziarie che muovono le agenzie di rating e la commissione europea, ha cercato prima di agganciarsi al treno di comando, sostenendo l'Ucraina e Israele, quindi ha usato mano lieve negli scostamenti dalle politiche economiche dell'unione per poter meglio difendere quelle piccole rettifiche concesse da una disponibilità scarsa a causa degli sperperi degli undici anni precedenti, da Monti a Draghi.

Così i venti euro di riduzione del canone rai (il 22% di taglio, in percentuale !), l'accorpamento delle prime due aliquote Irpef, la conferma del taglio del cuneo fiscale per i redditi più bassi, la conferma di quota 103 con adeguamenti graduali, la revisione dei coefficienti per i contributi ante 1996 di alcune categorie pubbliche, le rivalutazioni delle pensioni in modo inversamente proporzionale alla loro entità (quindi alla capacità dei singoli percettori), sono tutti (e non i soli) provvedimenti che vanno nel senso di una graduale svolta nella gestione delle finanze pubbliche.

La stessa formulazione per l'aumento della cedolare secca (solo sulla seconda casa che viene data in affitto: quanto saranno quelli che, oltre alla casa in cui abitano, hanno più di un appartamento da dare in affitto a terzi ?) dimostra l'attenzione alla tenuta dei conti pubblici come imposto dalla commissione, assieme alla volontà di indirizzare l'Italia verso quella nuova società prospettata dal programma di governo del Centro Destra.

La quota 103, ad esempio, è la dimostrazione che l'obiettivo di legislatura resta la quota 41 (anni di servizio) per andare in pensione.

Certo è che senza gli sperperi dei governi precedenti (110%, banchi a rotelle, reddito di cittadinanza, contributi alle associazioni che assistono i clandestini, monopattini elettrici, bonus e detrazioni a pioggia, etc.), senza le conseguenze delle sanzioni contro la Russia, senza l'accettazione delle imposizioni per la politica di transizione ecologica, insomma se l'Italia potesse governare in piena Sovranità se stessa senza dover rendere conto ad una commissione di burocrati pagati per limitare la Libertà e l'Indipendenza dei Popoli e delle Nazioni, allora avremmo avuto maggiori possibilità di manovra.

E questo sarà il nodo che permarrà nel futuro.

Se le condizioni internazionali ci imporranno di restare nell'Unione del Male, allora ogni nostra possibilità di azione sarà limitata a pochi colpi di timone verso la direzione giusta, dovremo accontentarci di aver messo in naftalina Zan e il suo ddl, lo ius soli e suoi derivati, la patrimoniale sulla casa, i sadici e crudeli eccessi della legge Fornero, la politica delle detrazioni e agevolazioni a pioggia.

E in una situazione in cui sono in corso due guerre nelle quali siamo comunque coinvolti per le conseguenze che producono, è difficile pensare di tagliare i ponti con la commissione, soprattutto perchè, come si è visto anche dalle dichiarazioni della Schlein, di Conte e compagni falce, croce e martello dopo la giusta astensione dell'Italia all'Onu sulla risoluzione giordana che non condannava l'azione terrorista di Hamas, abbiamo sempre purtroppo da fronteggiare le quinte colonne interne, pronte a tradire l'Italia e gli Italiani per asservirsi e asservirci agli stranieri.

Se fossimo uniti almeno nel fronte esterno, potremmo riprenderci subito la nostra Sovranità.

Ma le consorterie affaristico finanziarie, la commissione europea, gli stati stranieri ostili anche se formalmente alleati (come Francia e Germania) possono contare, come già fecero contro Berlusconi, sui loro burattini interni e allora dobbiamo dare tempo alla Meloni, a Salvini ed a Tajani di sviluppare una politica che consenta a questa Italia di stringere accordi, patti ed alleanze che ci rendano più forti anche in caso di necessità di decisioni forti e laceranti.

30 ottobre 2023

I pacifinti son tornati

Non ne sentivamo la mancanza.

Ricordo le manifestazioni contro la guerra in Vietnam negli anni sessanta e primi settanta, poi quelle di chi, vigliaccamente, gridava "meglio rossi che morti" per protestare contro l'installazione dei missili Pershing e Cruise in Europa (determinanti, assieme alla presidenza Reagan ed alla Premiership Thatcher, per abbattere l'Unione Sovietica senza sparare un colpo) e ancora nei primi anni duemila le manifestazioni contro l'intervento in Afghanistan e in Iraq dopo il crimine dei terroristi islamici alle Torri Gemelle e al Pentagono.

Oggi sono tornati, a gridare "pace", ma, come sempre, a chiedere il cessate il fuoco che aiuterebbe solo una parte, quella terrorista, che potrebbe così ricostruire le sue difese e poi ricominciare a sparare missili su Israele (che peraltro continua ancora a sparare).

Non ho mai creduto ai pacifinti di ieri e non credo ai pacifinti di oggi.

Dietro di loro spuntano, sempre, i partiti di sinistra, interessati solo a destabilizzare i governi nazionali nel nome del mai dimenticato internazionalismo, ai quali oggi si sono unite una miriade di realtà minoritarie che, sempre per destabilizzare i Valori della Tradizione Occidentale, prendono a pretesto voglie sessuali, rivendicazioni etniche, favolette climatiche in uno con molti dirigenti delle chiese cristiane.

E' la eterna lotta contro noi Europei (attuali e di origine sparsi nel mondo), alla quale alcuni di noi concedono purtroppo il sostegno di chi tradisce la propria Storia con una fuorviante, inaccettabile, compiaciuta postura confessoria di colpe inesistenti, perchè i meriti di noi Popoli e Nazioni d'Europa superano ogni eventuale eccesso che si possa essere verificato nel corso di secoli di esplorazioni e progressi.

L'attacco alle nostre Tradizioni, ai nostri Valori, alla nostra Libertà, al nostro Benessere, alla nostra Sicurezza è una costante di chi vorrebbe i Popoli e le Nazioni d'Europa in ginocchio, asserviti e sottomessi.

Cerchiamo di fare in modo che non ottengano soddisfazione. 

29 ottobre 2023

Sono già in catene, servi con l'anello al naso

Ho ascoltato le interviste ai manifestanti che ieri hanno partecipato alle manifestazioni di piazza contro la legittima vendetta di Israele.

A parte la mia totale distanza dalle opinioni espresse nel merito, a parte l'ignoranza abissale che dimostrano i manifestanti, c'è da inorridire per una frase ripetuta da più intervistati: è colpa nostra, di noi Occidentali.

Un atteggiamento prono, servo, di gente che ha rinunciato a pensare e che non è degna di rappresentare l'eredità dei Popoli e delle Nazioni d'Europa che, con le nostre esplorazioni, vittorie, sconfitte, hanno (abbiamo) fatto grande questo pianeta.

La totale mancanza di orgoglio di appartenenza e, anzi, l'accanimento per cancellare una Storia vincente ed esemplare, mi dice che, almeno quelli che esprimono tali concetti, siano già in catene, sottomessi, servi obbedienti dei futuri padroni che, per ora, stanno sbarcando e sfruttano il nostro vitto, alloggio, cure e istruzione.

Mi auguro che, come è spesso accaduto in passato, ci sia una maggioranza silenziosa che non solo non condivida quelle idee, ma che sappia essere legittimamente orgogliosa della nostra Storia, delle nostre conquiste, delle nostre esplorazioni.

Per ora, però, ad aver visibilità sono quei disfattisti genuflessi che, probabilmente, sono gli stessi che pensano di cambiare l'andamento naturale del clima, privandoci delle fonti fossili di energia.

E il futuro diventa molto grigio.


28 ottobre 2023

Anniversari: Marcia su Roma, 28 ottobre 1922

Come ho già scritto in passato, non sono un appassionato delle celebrazioni annuali per questo o quell'evento.

Ormai, tra guerre vinte e perse, battaglie, nascite e morti, il calendario è zeppo di ricorrenze per cui vestirsi in gramaglie o sventolare la bandierina plastificata.

Tra l'altro in Italia non abbiamo una Festa Nazionale che sia unificante e condivisa, al punto che per cercare di mettere assieme i pezzi si indicano, di volta in volta tante date, dal Tricolore alla proclamazione del Regno d'Italia, da quella della repubblica a quella della fine della seconda guerra mondiale e a quella della Vittoria del 4 novembre.

Però noi siamo oggi quelli che siamo, in funzione di eventi determinanti che hanno imposto una svolta nel percorso della nostra Patria ed è innegabile che il 28 ottobre 1922, con la Marcia su Roma e l'incarico di Primo Ministro affidato a Benito Mussolini, l'Italia ebbe una forte trasformazione.

Saranno gli storici futuri (oggi, ancora, ci sono solo tifosi) a dirci se l'incauta discesa in guerra assieme ai nostri eterni nemici tedeschi possa cancellare l'azione di venti anni di governo e delle sue innovazioni sul piano sociale ed economico, oltre all'inebriante leggerezza di un'Italia imperiale.

Quindi, in modo molto sobrio, ricordo che oggi, 28 ottobre, è l'anniversario della Marcia su Roma.

Il 101°.



27 ottobre 2023

Dicano almeno dove trovare i soldi necessari

Da quando sono in pensione ho la possibilità di ascoltare molta radio, con i vari programmi che, pur essendo ancora troppo orientati a sinistra nonostante qualche encomiabile sforzo di riequilibrio, in mezzo a tanta paccottiglia propagandistica, riescono a fornire qualche notizia, probabilmente ad insaputa e contro la volontà dei vari conduttori.

Uno degli aspetti più interessanti è dato dalle continue interviste a questo o quel piccolo imprenditore di settore, artigiano, agricoltore, sindacalista, economista, medico, ingegnere, magistrato, attore, cantante, ognuno dei quali espone, con voce impostata, la stessa che usano i preti quando, dal pulpito, vogliono darsi un'aria ispirata, le criticità del suo ambito lavorativo e, immancabilmente, afferma che è produttivo ma che per dare dinamicità ed espansione occorre ... che lo stato ci metta tanti soldi.

Tutti, nessuno escluso, battono cassa e cercano di mungere la vacca stato arguendo che il loro settore è di primaria importanza.

Una delle trasmissioni in questo senso più istruttiva è Sportello Italia, dal lunedì al venerdì alle 12,30 a cura della redazione economica del gr1.


Ogni giorno un ospite fisso che parla di pensioni, bollette, condominio, ogni giorno, immancabile, la lamentela (ad onor del vero l'unico che si astiene da tale comportamento è al lunedì l'esperto di pensioni che parla solo di fatti, di leggi esistenti e non di bozze, ipotesi o vaneggiamenti vari) perchè lo stato non ci mette i soldi (che non ha, che non abbiamo, visto che lo stato siamo noi e siamo noi a finanziarlo).

Ridicola la settimanale querimonia sul 110%.

Probabilmente anche gli esperti hanno creduto a Conte quando, come Pulcinella, gridava ai quattro venti: ristrutturazioni, tutto gratis, cessioni del credito così neanche dovete anticipare.

Poi i nodi sono venuti al pettine, un debito per lo stato enorme (120 miliardi) ed ogni anno 20 miliardi che venono sottratti alle disponibilità delle manovre finanziarie  per pagare i debiti contratti dal "tutto gratis" di Conte.

E poi la questione della cessione del credito che, persino nella formulazione scritta da Conte, era una possibilità, non un obbligo e nel momento in cui una società ha il portafoglio pieno, ovviamente non compra più crediti, quindi chi svolge i lavori deve adattarsi a metterli nella sua dichiarazione dei redditi ed aspettare l'annuale rimborso rateale, non pretendere che lo stato metta altri soldi per comprare i crediti, magari tramite la CDP !

Facile fare gli amministratori dei condomini quando tutto viene risolto da una immissione di denaro pubblico.

E quando si chiede a costoro dove prendere i soldi, ecco che arriva il sindacalista della trimurti che, immancabilmente, tira fuori l'evasione.

Cento miliardi che dovrebbero coprire esigenze dieci volte superiori e che in undici anni di governo, da Monti a Draghi, i loro compagnuzzi di falce e martello non sono neppure riusciti a scalfire, tanto che continuano a tirar fuori quei cento miliardi a dimostrazione che loro stessi non sono stati capaci di incidere sulla presunta evasione.

Che forse, a questo punto, mi verrebbe da dire che non esiste.

Quando si contesta la politica prudente del Governo Meloni, chiedendo "di più", più riduzione delle tasse, più facilità per andare in pensione, più soldi alla sanità, si dovrebbe almeno indicare dove reperire i fondi necessari.

E le fonti sono solamente due: più tasse per i cittadini e più debito pubblico che poi deve essere rimborsato.

Sono due strade inaccettabili.

Quindi non resta che più tagli alla spesa pubblica, con noi cittadini che dobbiamo imparare a pagare per i beni e i servizi che ci vengono offerti e non a pensare che lo stato debba pagare per noi.

Cominciare una stagione di tagli alla spesa pubblica, magari cominciando ad azzerare contributi al cinema, alle associazioni che si occupano dei clandestini, ai comuni che sperperano per la cartellonistica dei trenta all'ora o delle piste ciclabili disegnate riducendo la carreggiata della via, potrebbe essere la svolta per una economia e una società più sana.

26 ottobre 2023

Chi può farlo ?

La "finanziaria" 2024 è nero su bianco e, ancor prima, sulle semplici indiscrezioni, è cominciato il gioco delle parti.

Per la Maggioranza è una ottima finanziaria, solida, possibile, per le Opposizioni è un disastro, l'anticamera della miseria per tutti gli Italiani.

La finanziaria non è molto diversa da quelle precedenti scritte, da Monti a Draghi, con l'apporto essenziale dei cattocomunisti e dei grillini che ora si stracciano le vesti.

Se per undici anni cattocomunisti e grillini non hanno risolto i problemi, anzi li hanno aumentati in uno con l'aumento del debito pubblico, elargendo somme a carico di tutti noi, non si può sperare che il Governo di Centro Destra possa cambiare radicalmente un andamento purtroppo consolidato.

O, meglio, potrebbe farlo "mostrando coraggio", come scrivono alcuni commentatori esenti da responsabilità, ma poi troverebbe l'opposizione degli assistiti in s.p.e., dei privilegiati cronici, delle "istituzioni" europee le cui politiche dovrebbero essere completamente ribaltate, di alcune figure "istituzionali" italiane sempre pronte a giocare nella squadra dello straniero ai danni dell'Italia e degli Italiani.

La Meloni sta già facendo tantissimo con il poco che le hanno lasciato i predecessori, con piccoli interventi nella giusta direzione (cuneo fiscale, accorpamento delle due aliquote più basse, riduzione canone rai ...) ma è certo che non basti per cambiare le cose.

E non basterà mai finchè non ci sarà un intervento decisivo che smantelli tutta la costruzione pregressa, scontando le proteste, anche violente, di chi, fino ad ora, ha avuto e con lo smantellamento del sistema non avrà più.

E' facilissimo infatti introdurre una norma di favore, una detrazione, una una tantum integrativa del reddito, diventa poi impossibile revocarla per gli interessi corporativi che scatena e la errata presunzione che, una volta erogata, sia un diritto acquisito.

Così non ridurremo mai il debito pubblico.

E cinque anni sono pochi per poter cambiare con gradualità.

Al massimo possiamo aspettarci piccoli provvedimenti, piccole rettifiche alla deriva dei precedenti undici anni da Monti a Draghi, piccole svolte che evitino il peggior degrado morale e sociale verso il quale ci hanno avviato quegli undici anni.

A meno che non arrivi un Demiurgo che imponga la sua volontà, anche con la forza e cambi radicalmente tutto l'impianto della nostra società, scontando e affrontando anche rivolte e imboscate parlamentari.

E che resti in sella almeno venti anni.

Ma chi può farlo ?

25 ottobre 2023

Ci salverà solo una guerra totale e distruttiva ?

Un gruppo di occidentali pensa di cambiare il nome al Natale, chiamandolo Festa d'Inverno, per evitare che gli immigrati vengano a casa nostra con il disagio di percepire di essere estranei, invece di sentirsi a casa loro.

Un padre che, tornando a casa con il figlio, ha sorpreso uno zingaro rubargli in casa e lo ha affrontato e messo nelle condizioni di non nucere, è stato condannato da un magistrato a sette mesi ai domiciliari ed a pagare 1500 euro di risarcimento allo zingaro, forse come sanzione per aver interrotto un lavoratore nell'esercizio delle sue  funzioni.

La barzelletta dei tre vecchietti al parco sta diventando realtà e se si è da tempo abbandonata la strada maestra per cui se uno nasce con il pisello è uomo e se nasce senza è donna, l'introduzione in certe scuole di "lezioni di genere" sono solo l'anticamera dell'obbligatorietà di esperienze omosessuali da inserire nei curricula (già la parola, latina ma letta da italiano, evoca molto ...) per i concorsi pubblici.

Quattro battute (che tutti abbiamo fatto con le colleghe) carpite meschinamente, hanno provocato una campagna di discriminazione contro una persona colpevole solo, oltre che di essere un giornalista, di aver per dieci anni avuto un rapporto sentimentale con il Presidente del Consiglio, di Centro Destra.

Il panorama internazionale è ben noto, visto il martellamento costante cui siamo sottoposti, ma anche le piccole cose spicciole sono diventate motivo di rigetto.

In epoca informatica il rinnovo della carta di identità diventa più complicato di dieci anni fa, ci sono quattro diversi fogli (in duplice copia) da firmare, la carta arriverà confidando in Santa Posta Italiana e se uno è il primo appuntamento della giornata, non si capisce perchè sia chiamato dopo venti minuti.

Lo stato ci impone di avere freddo o caldo a comando e secondo canoni generalizzati, escludendo ogni individualità, così dobbiamo tutti avere una temperatura di 19 gradi (margine di due) e, a Bologna, tenere accesi i termosifoni solo per 13 ore su 24.

Lo sapete in cosa abbiamo sbagliato ?

Abbiamo accettato, tollerato, un passo alla volta, il progressivo degrado della nostra Società, l'abbandono dei Valori della Tradizione e della Civiltà che ci avevano permesso il raggiungimento di un livello di Sicurezza e Benessere che ora, stiamo perdendo con una velocità sempre più accentuata.

Abbiamo fatto come l'aragosta messa viva in acqua fredda e poi progressivamente riscaldata, ormai incapace di reagire.

Come siamo noi incapaci di reagire a questo mondo capovolto.

Non c'è speranza di cambiare le cose se non con un botto improvviso e devastante.

Chi ci governa, anche con le migliori intenzioni, al massimo può sperare di rallentare il degrado e la deriva, non di fermarla e tanto meno di invertire la direzione di marcia.

I barbari non solo sono già arrivati, ma continuano ad arrivare e molti di noi li chiamano e ne difendono l'ingresso.

Rimane solo la speranza che accada qualcosa di imponderabile che sparigli tutti i giochi e ci consenta di ricominciare dal via. 

24 ottobre 2023

Berlusconi vince ancora

Il voto alle suppletive di Monza e Brianza per eleggere il senatore che dovrà terminare la legislatura dopo la morte di Silvio Berlusconi, ha visto assegnare il seggio ad Adriano Galliani, braccio destro (soprattutto sportivo) del Cavaliere.

Quasi il 52% dei pochissimi votanti (meno del 20%).

Ma già questo dato sottolinea la forza del Centro Destra, perchè a votare non sono andati i sostenitori della sinistra, che avrebbero avuto più motivazioni, ma in gran parte quelli del Centro Destra, sicuramente nel nome di Berlusconi, ma anche in adesione ad un progetto, che trova la sua origine nella duplice alleanza di Berlusconi nel 1994 con la Lega e con Alleanza Nazionale, che si sta rivelando vincente ancora dopo trenta anni.

Basti provare ad immaginare quanto fiato avrebbe dato ai tromboni della stampa di sinistra, da Molinari a Mentana fino a Mieli, se un radicale sgradevole come Cappato, espressione del "campo largo" tra cattocomunisti, grillini e renziancalendiani, avesse strappato il seggio senatoriale di Berlusconi.

Invece stanno zitti a leccarsi le ferite, sventolando l'elezione a Foggia di una dei loro come se fosse il segnale dell'inversione di rotta.

Inversione che non c'è, come puntualmente confermato dal voto nella Provincia Autonoma di Trento e, pur con la instabilità derivata, anche in quella di Bolzano.

Se a Trento il Centro Destra ha vinto meglio di cinque anni fa, a Bolzano la variabile dei partiti etnici continua a falsare ogni possibile riferimento nazionale.

Certo è che ad affermarsi, anche tra i partiti etnici, sono stati i partiti secessionisti, anti clandestini e no vax, nulla che sia in qualche modo paragonabile alla Schlein o ai cattocomunisti in generale.

Mentre il partito tradizionale delle popolazioni di etnia tedesca e ladina, la SVP, rimane il perno attorno al quale costruire qualsiasi amministrazione.

E anche la SVP, che ha amministrato con la Lega nel precedente mandato, non guarda certo a sinistra.

Quindi ai cattocomunisti resta Foggia, frutto probabilmente di una maggiore sensibilità di quell'elettorato ai temi assistenzialisti dei cattocomunisti e dei grillini, dal reddito di cittadinanza al salario minimo ai bonus e superbonus come premi della lotteria, a spese di tutti gli altri Italiani.

E questo è un problema.

23 ottobre 2023

Il mondo al contrario

Il Generale Vannacci, oltre ai contenuti totalmente condivisibili (tranne l'elogio di Napoleone), ha anche azzeccato il titolo del suo saggio.

E' impossibile estraniarsi dal bombardamento che radio, televisione, stampa organizzano, ogni giorno, meglio di quel che fa l'aviazione israeliana sulla striscia di Gaza.

Ad essere spianate sono le nostre capacità di riflessione, perchè è un continuo sollecitare ed elevare a problema qualunque flatulenza nel mondo.

Senza copertura mediatica, la guerra tra Russia e Ucraina sarebbe già finita da un pezzo e della striscia di Gaza non sentiremmo parlare da anni.

Ma quel che più mi porta a concordare con il titolo del saggio del Generale Vannacci, è lo stupore ipocrita con il quale vengono offerte le "notizie".

Sono in guerra e bombardano.

Chi l'avrebbe mai detto ?

E sotto i bombardamenti c'è persino chi muore !

Un assedio è finalizzato a prendere per fame, sete e malattie il nemico, è così da milllenni, dal Cesare del De bello gallico, fino alla famosa resa di Venezia ("il morbo infuria, il pan ci manca, sul ponte sventola bandiera bianca") ci dicono che i tempi di una guerra non sono quelli di un film di guerra.

E spesso la fine di una serie di guerre arriva solo quando il nemico viene totalmente estinto (veggasi Roma contro Cartagine, ad esempio).

E perchè dovremmo meravigliarci ?

Perchè disquisire sulla ragioni dell'uno o dell'altro quando la Storia insegna che ha ragione chi vince, sempre, perchè i libri di storia li scrivono i vincitori ?

Perchè dobbiamo offrire le nostre piazze alle manifestazioni dei tifosi delle due squadre nell'arena ?

E' ora di smetterla di farci carico dei problemi altrui.

Non venitemi a chiedere di ridurre la temperatura del riscaldamento in casa perchè, per sostenere questo o quello, sono compromesse le forniture di gas.

Non venitemi a dire che devo spendere soldi per cambiare l'auto perchè ci sono dei ragazzini invasati che credono di poter cambiare il naturale andamento del clima.

Ognuno si gratti le sue rogne e combatta le sue guerre senza chiedermi di partecipare alle sue passioni.

22 ottobre 2023

Il Primo Anno

Il 22 ottobre 2022, a quasi un mese dalle elezioni del 25 e 26 settembre che avevano visto la netta affermazione della Coalizione di Centro Destra, si insediò il Governo Meloni.

Dopo un anno mi sento di dire che sia il miglior governo che l'Italia possa avere e quindi di promuoverlo all'esame del secondo anno.

Il principale aspetto positivo è che, dopo undici anni di intrighi di palazzo, con le quinte colonne scatenate per compiacere le consorterie finanziarie e affaristiche, nemiche dell'Italia e degli Italiani, abbiamo un governo che è espressione del voto popolare.

Questo significa che chi ci rappresenta all'estero, rappresenta il Popolo Italiano e non questa o quella camarilla che fa riferimento allo straniero.

Di conseguenza l'attenzione e il rispetto degli interlocutori sono maggiori che non davanti a maggiordomi del potere finanziario globalista.

All'interno di questo fatto, importante è che la Coalizione sia guidata da un politico, Giorgia Meloni, investita di tale compito da un accordo consolidato nella Coalizione per cui il Capo della medesima è il capo del partito maggiormente votato dagli elettori della coalizione stessa.

Ma anche un politico che ha fatto la gavetta, sin dalle assemblee studentesche, con la militanza di base e anche facendo i conti con una ostilità preconcetta che tutti quelli di Destra che abbiano fatto, poca o tanta, politica, in qualsiasi epoca, hanno sperimentato sulla propria pelle.

E' un valore aggiunto per un presidente del consiglio che dovrà battere i pugni su tutti i tavoli per portare a casa risultati positivi per l'Italia e gli Italiani.

Un secondo aspetto che apprezzo è l'abbandono della fanfare dei bersaglieri, per adottare il passo degli alpini.

Come tutti gli Elettori del Centro Destra, sogno un governo che spazzi via, a colpi di decreto, i clandestini, la magistratura militante, le derive morali, le tasse, le agenzie di rating, la commissione europea, la criminalità, che costruisca in un baleno centrali nucleari in ogni quartiere, nuove autostrade e ponti.

Ma, appunto, è un sogno che cozza contro una società ormai talmente interconnessa da averci messo tutti in gabbia, riducendo le nostre libertà e comprimendo ogni sogno.

Per questo il passo degli alpini è il più indicato.

Riducendo le tasse gradualmente, creando i presupposti perchè i clandestini divengano un problema non solo italiano e con una sola soluzione possibile: respingerli in mare o bloccandoli alla partenza.

Anche l'incontro di ieri al Cairo è un passo in questa direzione, perchè la Meloni rinuncia alle fotografie con i "grandi" della Terra, buone solo per gonfiare il petto come tacchini, per instaurare un dialogo con quelli "brutti, sporchi e cattivi", come il presidente egiziano dopo quello tunisino, il re di Giordania, poi il primo ministro israeliano, accreditandosi come interlocutore, lei e l'Italia, propositivo.

E non dimentichiamo i piccoli segnali che vanno nel senso delle aspettative dell'elettorato.

L'accorpamento al 23% delle prime due aliquote fiscali, il taglio (del 22%) del canone Rai, la sfrondata del reddito di cittadinanza, lo stop alla emorragia causata dal superbonus di Conte2, la semplificazione delle agevolazioni pensionistiche con l'accorpamento di opzione donna e ape sociale.

Se, come sempre e in tutte le cose, si può fare di più, è comunque certo che questo primo anno di Governo Meloni ha fatto di più e meglio degli undici anni, da Monti a Draghi, colmi di chiacchiere e di genuflessioni allo straniero, ma poveri di risultati.

Gli alpini, un passo dopo l'altro, arrivano in cima.

Se continua così anche il Governo Meloni arriverà in cima, nell'interesse dell'Italia e degli Italiani.

21 ottobre 2023

Italia e Austria. ci eravamo tanto odiati

Nel leggere le assurde prese di posizioni pro o contro i duellanti eterni, arabi ed ebrei, mi è venuto spontaneo un parallelismo con il nostro Risorgimento e la quasi centenaria disputa con l'Austria.

Dal 1821 al 1918, infatti, l'Italia ha avuto un solo nemico, un popolo, che poi era la sommatoria imperiale di più popoli, con il quale ci siamo tanto odiati, con una serie ripetute di guerre, di sconfitte e la vittoria italiana finale.

Dopo cento anni abbiamo finito di odiarci ?

No, basta ascoltare certe dichiarazione austriache, l'atteggiamento dei più orientati etnicamente in Alto Adige e la opinione, non certo esaltante, che hanno gli austriaci di noi.

Perfettamente ricambiati.

Però abbiamo saputo smetterla di farci la guerra e l'unione del male non ha alcun rilievo in questo perchè la fine delle ostilità è ben antecedente all'ingresso dell'Austria nell'unione.

Inoltre,negli anni delle guerre, non è che abbiamo spaccato i marroni a tutto il mondo per le nostre esigenze !

Al massimo abbiamo fatto alleanze ristrette, cedendo anche territori, per accapparrarci il sostegno della Francia o della Prussia che avevano i loro motivi per indebolire l'Austria.

Poi c'è stato l'atto finale, combattuto praticamente solo da Austria e Italia, almeno nelle terre di nostro interesse.

Ed ha vinto il migliore.

Perchè oggi dobbiamo schierarci a favore della Russia o dell'Ucraina, degli arabi o degli ebrei in due guerre che riguardano esclusivamente loro ?

Se le combattano da soli e poi cerchino, come abbiamo fatto noi con gli austriaci, di trovare un modus vivendi.

Se i duellanti sapessero di non avere sponde, probabilmente esaurirebbero la loro carica agonistica in breve tempo, almeno assieme alle risorse e alle armi necessarie per combattere.

E sarebbero costretti a trovare un accordo che per qualcuno potrebbe essere in perdita, ma che ci siano vincitori e sconfitti è nel libro del destino dell'Umanità.


19 ottobre 2023

Smettiamo di guardare TG,ascoltare GR e leggere giornali

Ogni giorno siamo ossessionati da un crescendo ansiogeno di terribili notizie.

I "giornalisti" che non sanno come rendere appetibile un prodotto e che sono una tal moltitudine ormai inflazionata, credono di ottenere attenzione sparando titoli apocalittici e alzando l'asticella di giorno in giorno.

Alla sera, andiamo a dormire con la convinzione che al nostro risveglio il mondo come lo conoscevamo sarebbe scomparso e, invece, tutto resta come prima.

Non solo, ma i tremendi guai, le catastrofi, l'Armageddon annunciato, in realtà non ha scalfito la solida sicurezza, ad esempio, del nostro conto corrente, dove vediamo che le cedole in scadenza sono state puntualmente accreditate e che anche il rateo della pensione integrativa ha trovato la sua puntuale conferma.

Dobbiamo imparare ad ignorare le notizie che, poi, notizie non sono, ma solo propaganda urlata esclusivamente per farci stare male.

Prendiamo la manovra del Governo, fatta con quattro soldi perchè in undici anni, da Monti a Draghi, hanno fatto tutti i debiti e tutti gli sforamenti di bilancio che si potevano fare, senza portare alcun risultato.

Eppure non ci sono nuove tasse.

I redditi più bassi continueranno a beneficiare del taglio del cuneo fiscale e l'accorpamento delle prime due aliquote al 23% darà un piccolo sollievo a tutti.

Chissà poi com'è che i "cranti ciornalisti" non parlano mai della riduzione del canone Rai.

Sono venti euro in meno, certo in assoluto una cifra irrisoria, ma in percentuale il passaggio da 90 a 70 euro vuol dire una taglio del canone del 22%.

Ascoltare radio, telegiornali, trasmissioni giornalistiche, non solo è inutile perchè tutte le loro chiacchiere non hanno mai risolto un solo problema, ma è dannoso, perchè intristiscono la nostra vita che potrebbe essere dal gradevole al meraviglioso.

Non è colpa nostra se Russi e Ucraini si fanno la guerra.

Non è colpa nostra se arabi e israeliani si odiano e si ammazzano da 80 anni.

Non è colpa nostra e non è nostra responsabilità risolvere i loro problemi e l'unica attenzione che dobbiamo avere è che non portino le loro beghe a casa nostra.

L'unica scelta positiva e produttiva è vivere senza ascoltare radio, tg, giornali, godendoci quello che abbiamo.

18 ottobre 2023

Le troppe parole sigillano il coperchio della nostra tomba

In questi giorni convulsi, la cacofonia delle voci più disparate, presunti esperti, generali in pensione, "giornalisti" che si prestano a fare da megafono alle consorterie varie affaristico e finanziarie, fino a noi semplici utenti di social, risuona incessantemente e senza tregua, come si addice a chi non ha nulla da dire e quindi lo dice urlando.

Da dieci giorni ci viene annunciata una micidiale azione terrestre su Gaza di Israele ed uno pensa che, dopo che saranno passati, in quella terra non ci potrà più essere vita per i prossimi cento anni.

Poi si accende la radio ogni mattina e i palestinesi continuano a tirare missili contro Israele, mentre l'intero mondo chiede, ad Israele, non ai palestinesi !, di avere una reazione moderata, di non colpire discriminatamente, di rispettare le convenzioni internazionali, in pratica di reagire ma tenendo le mani legate e possibilmente mostrando l'altra guancia.

Grazie ad una politica stolta e imprudente, Biden ha regalato la Russia all'oriente e adesso i nodi vengono al pettine: provi a sostituire l'Ucraina e Zelensky al ruolo che avrebbe potuto avere la Russia di Putin e che comunque avrà, ma contro i nostri interessi !

Due svedesi si alzano una mattina per andare in Belgio a guardare una partita di calcio e non tornano a casa: hanno trovato la morte per mano di un tunisino che, dopo aver liberamente fatto ingresso illegale in Italia, ha girato mezza Europa, senza intoppi, per poi uccidere a Bruxelles inneggiando ad Allah.

E continuano ad esserci magistrati in Italia che liberano i clandestini, di cui non conosciamo nulla, lasciandoli liberi di sciamare in tutta Europa, dove ancora non hanno capito che bisogna ripristinare le frontiere, subito !

Durante la seconda guerra mondiale, negli Stati Uniti, per prevenire attentati interni, tutti i cittadini americani di origine giapponese furono tradotti in campi di concentramento, con rigidi orari di coprifuoco.

Sarebbe tanto difficile usare le nostre Forze Armate per fare altrettanto in Italia e in Europa ?

Non ci sentiremmo, poi, tutti più sicuri ?

No, non sarebbe difficile, basterebbe agire invece di parlare.

Farlo, invece di chiamare a manifestare pro o contro, questo o quello a seconda del tifo da stadio che suscitano le divisioni create ad arte da una stampa che ha ormai dimenticato il suo unico compito: fornire informazioni, non opinioni.

Di contorno abbiamo una stomachevole campagna denigratoria del sistema Benessere che è stato faticosamente creato nei secoli, con la demonizzazione dei combustibili che ci hanno fatto grandi, per improbabili e folli sogni di energia "pulita", inesistente e inefficiente.

Con il corollario di una signora, di cui aver pietà, che, non sapendo come conquistarsi un titolo sui giornali, propone una giornata in memoria delle vittime del Colonialismo Italiano.

Dimenticando che il Colonialismo, non solo Italiano, ma di tutte le nazioni europee, ha fornito il maggior contributo all'elevazione dei popoli dallo stato tribale in cui si trovavano, facendo loro "risparmiare" secoli di lenti progressi.

Basti pensare, sul presupposto che siamo partiti tutti dallo stesso livello, come vivevano gli aborigeni australiani e neozelandesi quando arrivarono gli Inglesi, ma anche la abissale differenza nel tenore di vita delle popolazioni dell'Africa continentale e delle Americhe non momento in cui iniziò la colonizzazione europea.

Come possiamo sperare di sopravvivere, se ci apprestiamo a rinnegare il nostro passato ? 

14 ottobre 2023

Guerre di distrazione di massa

Comincio a pensare che le vicende internazionali che, con un penoso provincialismo, imperversano nelle radio e televisioni italiane, siano un modo per farci distrarre da questioni che non solo ci toccano ben più da vicino, ma verso le quali potremmo magari avere una qualche influenza.

Non che la strage di Hamas o l'operazione militare speciale in Ucraina, nelle profonda e totale diversità tra loro, siano da ignorare o sottostimare, migliaia di persone muoiono e ancora di più vengono ferite e porteranno per tutta la vita le conseguenze di tali ferite, ma cosa possiamo fare per evitarlo ?

Da che mi ricordo, i palestinesi si sono sempre resi responsabili di efferatezze per natura, anche se non per quantità, uguali a quella di sabato scorso che ha innestato la reazione israeliana.

Nel 1972 alle Olimpiadi di Monaco, per tutti gli anni settanta i dirottamenti degli aerei, la strage, qui in Italia, di Fiumicino, l'Achille Lauro.

Ricordare tutto ciò non è prendere posizione, ma prendere atto di una realtà: non possiamo fare nulla per impedire il protrarsi di tali atti e della inevitabile reazione e dovremmo preoccuparci invece di tutelare noi stessi, perchè quella violenza non ci raggiunga e, se ci raggiungesse, possa essere immediatamente repressa.

Probabilmente radio e televisioni trovano più facile organizzare sterili dibattiti, chiamando anche voci fuori dal coro, giusto per provocare scandali e liti che fanno sempre audience, che non affrontare temi molto più a noi vicini.

Ad esempio come controllare tutti i clandestini, per lo più musulmani, che non solo sono sbarcati in Italia, ma che alcuni magistrati lasciano liberi di sciamare sulla nostra terra.

Come potremmo difenderci se, anche solo una esigua minoranza, decidesse di emulare i loro fratelli di Hamas ?

Nessuno di noi è attrezzato, singolarmente, per difendersi, prima di tutto perchè uno stato, che in questo ha recepito tutti i criteri delle monarchie assolute del passato, vieta che un cittadino possa possedere e portare armi per la difesa personale, negandoci un diritto naturale, preesistente alle organizzazioni statuali, di libertà.

Le immagini dell'accoltellamento in Francia sono eloquenti: un solo criminale, armato di coltello, ha ferito più persone, bastava che un passante avesse avuto una rivoltella per abbatterlo e salvare le vittime.

In secondo luogo perchè siamo cresciuti sotto un bombardamento mediatico di buonismo, di anatemi contro la giustizia fai da te, siamo diventati psicologicamente inermi davanti ad una aggressione e incapaci di formulare una reazione efficace che preveda di fare del male all'aggressore.

Questo è un problema (non il solo, perchè poi ci sarebbero i temi economici a noi più vicini, le tasse, la minchiata galattica della transizione ecologica che ci costa un patrimonio e probabilmente non sarà neppure efficiente, il lavoro ...) che dovrebbe trovare spazio nelle radio e nelle televisioni, più di guerre verso le quali non possiamo fare nulla per impedirle e, anzi, con le trasmissioni che vengono prodotte si creano le opposte tifoserie che si scannano perdendo completamente di vista i temi di interesse più immediato per tutti noi.

La questione delle guerre, i rapporti internazionali, meritano sicuramente una informazione, non un'orgia di trasmissioni, perchè l'unica strada per affrontarle è quella della diplomazia, discreta e silenziosa, affidata ai governi.

Noi possiamo tifare rosso o nero finchè ci pare, ma non sposteremo di una virgola l'ago della bilancia, mentre una movimento di base che contesti la concessione per via giudiziaria ai clandestini di sciamare per l'Italia, quello sì che potrebbe fare la differenza.

Ma sono notizie interne, brevi accenni, evidentemente non degni di dibattiti radio televisivi orientati più alla ricerca dell'audience che ad altro.

11 ottobre 2023

La Storia, Maestra di Vita

Tra il 73 e il 71 avanti Cristo, Roma, impegnata ai confini esterni su più fronti (Mitridate nel Ponto, Sertorio in Spagna) si trovò ad affrontare una pericolosa rivolta di schiavi che aveva importato nel corso delle sue vittoriose campagne militari, per utilizzarli nei lavori più faticosi o negli spettacoli gladiatorii.

Il cinema, americano, ha enfatizzato la figura del presunto capo dei ribelli, Spartaco, calando sempre un velo di censura sulla fine che toccò ai ribelli.

Perchè nel 71, Crasso, con l'apporto di Pompeo di ritorno dalla Spagna con le legioni vittoriose su Sertorio, represse ogni velleità degli schiavi uccidendo tutti gli schiavi catturati dopo la battaglia, mentre Pompeo fece lo stesso con quelli che avevano cercato di fuggire.

Gli storici classici parlano dai diecimila ai quindicimila schiavi, oltre a quelli morti in battaglia.

La rivolta fu domata, quindi, ma ad un costo molto alto.

La Storia ci insegna attraverso le pagine del nostro miglior passato, quello di Roma, come l'immissione massiccia di estranei al tessuto etnico, culturale, sociale, provoca solo danni, lutti, morti.

E rende necessario combattere, prima o poi, per conservare la proprietà della terra sulla quale si è nati e nella quale hanno vissuto i nostri padri.

In Italia ci sono già oltre otto milioni di stranieri immigrati, più un numero imprecisato di clandestini.

Molti, tanti, troppi sono di religione musulmana, la più impermeabile ad integrarsi nella nostra società, accettandone regole, leggi, costumi, persino gli alimenti e le festività.

Come tutte le nazioni occidentali ci siamo indeboliti moralmente, dando libero sfogo alle peggiori pulsioni e mentalmente, avendo subito un bombardamento pressochè quotidiano di buonismi che disinnescano progressivamente la nostra capacità di reagire alle aggressioni fisiche.

Siamo troppo sbilanciati sulle parole.

Siamo distratti da minchiate galattiche come il cambiamento del clima e la transizione ecologica e da eventi, come la guerra tra Russia e Ucraina, nei quali, prendendo posizione, non solo prolunghiamo le sofferenze di chi è coinvolto in prima persona, ma anche regaliamo ai tradizionali nemici dell'Occidente una nazione importante come la Russia.

Adesso vediamo che persino Israele, che si credeva avesse il miglior esercito del mondo e il più efficiente servizio di informazioni, è stato colto di sorpresa da una aggressione ai propri confini e fatica a reagire.

Io non dimentico gli anni settanta-primi ottanta, le stragi palestinesi alle Olimpiadi di Monaco, i loro dirottamenti aerei, la strage di Fiumicino, l'omicidio del turista imbarcato sulla Achille Lauro.

E sono preoccupato per come sapremmo reagire se tutti i clandestini e quelli a cui, alla fine, viene, purtroppo, sempre concesso un permesso di soggiorno, decidessero che è giunta l'ora della loro jihad.

Le avvisaglie le abbiamo avute con le rivolte nelle banlieu francesi e belghe.

La Storia ci insegna che quando scoppia una rivolta, oltre a non avere certezze sul risultato finale, oltre ad avere un inizio dirompente con tanti morti perchè chi colpisce di sorpresa provoca maggiori perdite di quante ne subisce, poi richiede un costo enorme per spegnerla.

Non sarebbe meglio prevenire, cominciando a fermare gli sbarchi dei clandestini, con qualunque mezzo fosse necessario, anche la forza militare, rispedendo anche a casa loro quelli che, nel frattempo, sono già tra noi ?

10 ottobre 2023

La giustizia non è riformabile

Le recenti vicende di magistrati che disapplicano una norma di legge approvata dal Parlamento, ripropongono la questione della riforma della giustizia.

Non credo che la giustizia possa essere riformata.

Le toghe rosse resterebbero sempre rosse e continuerebbero a decidere in base alla loro ideologia.

L'unica soluzione sarebbe l'azzeramento totale di tutto il sistema giustizia, con il rinnovo delle norme, degli ordinamenti e del personale, cominciando dal metodo di reclutamento, non più a mezzo di un semplice concorso pubblico, ma per titoli e meriti, quanto ai giudici e per scelta elettorale, quanto ai procuratori.

Dovranno quindi essere posti paletti ben precisi alla azione dei magistrati, a cominciare dalla inibizione a indagare su parlamentari e ministri mentre sono in carica e all'obbligo di applicare le leggi esistenti, a prescindere dalle valutazioni nel merito, che non spettano loro.

E' evidente che simili modifiche all'andazzo attuale non possono essere contenute in una semplice riforma del sistema giustizia, ma nella sua totale riscrittura.

Nel frattempo evidenziamo che tutti i sondaggi, indicano il sostegno degli Italiani ai provvedimenti, a TUTTI i provvedimenti, che provano a bloccare l'arrivo di clandestini sul nostro territorio.

E' un motivo di forza per il Governo, a prescindere dalle scelte personali dei magistrati militanti, per continuare nella ricerca del sistema per bloccare le partenze dei clandestini e, se non ci si riesce, per impedire che sbarchino in Italia, respingendoli anche con la forza se necessario.

09 ottobre 2023

A pensare male ...

Ho notato che l'azione terroristica dei palestinesi contro Israele ha completamente cancellato dai vari notiziari la guerra in Ucraina.

O non era poi così rilevante e serviva ai giornali come riempitivo e alla consorteria finanziaria internazionale per "spingere" in una determinata direzione, oppure chiodo scaccia chiodo e una nuova guerra è sempre più interessante di una che si trascina stancamente da quasi due anni.

Zelensky dovrà inventarsi qualcosa se vorrà tornare ad essere al centro dell'interesse internazionale e, soprattutto, se vorrà continuare a ricevere denaro e armi.

Gli Occidentali hanno giurato e spergiurato che sosterranno Israele e Biden ha promesso nuove forniture di armi.

Ma se fino a poco tempo fa i nostri arsenali erano svuotati, tanto che non c'era la possibilità di continuare a rifornire Zelensky, come si possono rifornire gli israeliani di nuove armi ?

E come continuare a sostenere, "fino all'ultimo ucraino", la guerra contro la Russia ?

Alla fine, qualcuno dovrà prenderla persa. 

08 ottobre 2023

La difesa d'ufficio del magistrato Apostolico è inconsistente

 

Un magistrato di Catania, Iolanda Apostolico, disapplicando una norma predisposta dal Governo per contenere lo sciamare di orde di clandestini in Italia, ha lasciato liberi alcuni stranieri appena giunti illegalmente a casa nostra e che dovevano essere trattenuti per accertamenti sul loro status.

La sinistra immigrazionista e antitaliana sta difendendo il magistrato ma non ha argomentazioni nè serie, nè valide e più rimesta, più affonda nel suo stesso sterco.

Prima, infatti, ha provato a gridare alla lesa privacy del magistrato, testi sostenuta proprio da coloro che si soffermavano a guardare dal buco della serratura cosa accadeva nella camera da letto di Silvio Berlusconi, mentre la giudice ha partecipato, all'aperto, ad una manifestazione pubblica.

Poi si sono messi a guardare il dito che indica la Luna, domandandosi come sia arrivato a Salvini il video che dimostra la parzialità del giudice.

Come se fosse importante il come si sia venuti a conoscenza di una oggettiva causa di astensione e non invece il contenuto di quel video e sono sempre gli stessi che fornivano ai giornali registrazioni, intercettazioni e anticipavano avvisi di garanzia.

Presi dalla disperazione i cattocomunisti si sono bevuti la risibile e penosa autogiustificazione del magistrato che sarebbe stato in piazza per prevenire disordini, una motivazione che io paragonerei a quella del ministro degli Interni di Conte e Draghi, Lamorgese, quando, tra l'ilarità generale, dichiarò che l'agente infiltrato nella manifestazione no vax che scuoteva il mezzo della Polizia, stesse provando il moto ondulatorio del mezzo stesso.

La verità è che quando uno viene scoperto a fare qualcosa che inficia il suo ruolo e la sua credibilità, dovrebbe ammetterlo, puramente e semplicemente, chiedere scusa e, nel caso di un magistrato di cui si dimostra la inaffidibilità quale giudice imparziale, dimettersi dal ruolo.

Tanto più che i magistrati cadono sempre in piedi e possono mettersi, praticamente da subito, a fare gli avvocati.

Per molto, ma molto meno, come da immagine ripresa più volte su Twitter, un suo collega, il giudice Giorgianni, fu sospeso.

Per molto, molto meno, sempre in tema di partecipazione da libero cittadino ad una manifestazione di protesta contro il green pass, un vicequestore, Nunzia Schillirò, fu sospesa e fu aperto un procedimento disciplinare che portò alla sua estromissione dai ruoli della Polizia.

Per molto, molto, moltissimo meno, addirittura per aver espresso delle idee in un libro, senza aver toccato alcun argomento che solo sfiorasse il suo ruolo, il Generale Roberto Vannacci è stato, solo due mesi fa, estromesso dal comando di un centro studi cartografico delle Forze Armate e "messo a disposizione", senza incarichi di comando.

Perchè noi cittadini dobbiamo pensare di poter essere giudicati da magistrati come la signora Apostolico che hanno manifestato con chiarezza la loro scelta politica e che, quindi, qualora ci si trovasse a dover affrontare tematiche che abbiano una caratura di Valori, di Ideali e di Ideologie, non potrebbero mai giudicarci in modo obiettivo visto che, come tutti noi, sarebbero influenzati dalle loro, libere e legittime ma personali, convinzioni ?

07 ottobre 2023

Polonia e Ungheria hanno ragione

Il vertice "informale" di Granada si è concluso con la mancata approvazione del documento finale e con un successo del Presidente del Consiglio Italiano, Giorgia Meloni.

La mancata firma del documento finale è dovuta al veto di Polonia e Ungheria che si rifiutano di aderire al collocamento obbligatorio dei clandestini tra le varie nazioni europee.

Polonia e Ungheria hanno ragione e lo ha sostanzialmente affermato anche la Meloni quando ha ribadito che l'unica soluzione che possa trovare concordi tutti è impedire le partenze.

Perchè il problema non è dove sistemare e con quali proporzioni i clandestini che sbarcano o arrivano via terra, ma impedire che arrivino ed entrino in Europa, tutta Europa.

Un programma di ricollocazione obbligatoria, anche se fosse giulivamente accettato e applicato da tutti, non solo non risolverebbe il problema, ma lo aggraverebbe perchè, sapendo che, comunque, avrebbero alloggio, vitto, cure e istruzione in Europa, partirebbero molti più clandestini, ai quali non interessa "Franza o Spagna purchè se magna".

Inoltre spostare parzialmente il problema da, esempio, Lampedusa al, esempio,  lago Balaton, porterebbe sempre ad una alterazione della componente etnica e culturale dell'Europa, con tutte le relative conseguenze negative, sociali ed economiche.

Bene hanno fatto Polonia e Ungheria a porre il veto che avrebbe adagiato i governi europei nel sonno mortale del ricollocamento e benissimo fa la Meloni ad insistere perchè il problema sia risolto alla base, bloccando le partenze dei clandestini.

E se l'Europa nel suo complesso non lo capisce, allora si avvia allo scioglimento per essere sostituita da accordi bi e plurilaterali, di cui quello sottoscritto a Granada tra Italia, Regno Unito, Albania, Olanda con l'adesione di Francia e della Von der Leyen è solo un antipasto.

06 ottobre 2023

Spread: l'unica causa è l'appartenenza alla ue

I giornali radio, giulivi, annunciano trepidanti: è tornato lo spread.

Chissà, pensano i megafoni delle consorterie affaristico e finanziarie, non ci regalino un altro Monti o un altro Draghi.

Ma chissenefrega dello spread ?

Lo spread ha assunto una importanza rilevante esclusivamente dopo che ci siamo legati mani e piedi all'unione del male, rinunciando a gran parte della nostra Sovranità e, nello specifico, alla Sovranità Monetaria.

Riprendendoci il diritto sovrano di battere moneta nazionale, lo spread non avrebbe più alcun rilievo.

Pensiamoci bene: cosa ci ha portato l'Europa di buono ?

A me non viene in mente nulla.

Noi Italiani non abbiamo avuto alcun dividendo dalla partecipazione all'unione del male e lo specchietto allegato lo dimostra.

Dal 1999 abbiamo versato nelle casse dell'Europa 370 miliardi, ne abbiamo ricevuti in cambio 249 con un saldo negativo per noi di 121 miliardi che non coprono neppure quella quota del prestito del pnrr che dobbiamo restituire pagandoci sopra pure gli interessi (l'altra metà - quasi - corrisponde ai versamenti cui l'Italia sarebbe obbligata fino al 2026 e che non dobbiamo restituire per l'ottima ragione che sono comunque soldi nostri).

Il successo del collocamento del BTP Valore, seconda emissione, dimostra che non abbiamo bisogno di Bruxelles che, anzi, ci danneggia ed è solo un costo.

Anche le intese raggiunte in Spagna dalla Meloni con i primi ministri del Regno Unito, dell'Olanda e dell'Albania, dimostra che anche sulla questione dei clandestini, l'Europa non ci serve, anzi è una zavorra.

Il Governo ne prenda atto.

Freghiamocene dello spread e riprendiamo nelle nostre mani tutto il nostro Destino assieme alla pienezza della nostra Sovranità.


05 ottobre 2023

Non esiste un giudice imparziale

Riprendo il tema delle sentenze dei magistrati sui clandestini (e non solo) alla luce delle nuove prove prodotte e diffuse dal Vicepremier Salvini nei confronti del magistrato catanese che ha liberato alcuni clandestini appena arrivati, disapplicando le norme appena approvate dal Governo.

I magistrati sono persone come tutti noi che hanno solo partecipato, in virtù di un titolo di studio che molti di noi hanno, ad un concorso pubblico e ottenuto un posto da statale nel ramo giustizia.

Portano quindi in quel ruolo tutto il loro bagaglio di esperienza, conoscenza, passioni, valori, ideali, ideologia, odi ed amori.

Come chiunque di noi nel suo lavoro: siamo sempre noi.

Così il magistrato che ha occupato scuole, magari lanciato molotov contro la Polizia e i Carabinieri, cantato l'internazionale e partecipato a tutte le manifestazioni antifasciste, sarà influenzato da quello che è sempre stato il suo percorso politico e nessuno di noi potrà mai aspettarsi da lui un giudizio equo e imparziale.

Purtroppo ho notato che quelli di sinistra hanno in prevalenza optato per la carriera pubblica, più sicura, più tranquilla, meno incline a chiedere risultati e, quindi, anche in magistratura, c'è una maggioranza di addetti provenienti dalle file della sinistra, anche estrema, che portano tutto il loro bagaglio di conoscenza e di ideologia.

Non dobbiamo quindi stupirci se una certa Rachete che ha provato a speronare una motivedetta italiana viene lasciata libera, mentre viene processato Matteo Salvini per essere riuscito, in molti casi, a fermare l'invasione e gli sbarchi dei clandestini.

E non dobbiamo meravigliarci se un magistrato a Catania, con seguito da altre parti, disapplica leggi con sofismi che tutti siamo capaci di costruire (basta poco, un minimo di conoscenza della lingua italiana, una infarinatura di diritto e si aprono tante strade, siamo sempre stati il popolo degli Azzeccagarbugli, in grado, con le parole, di sostenere tutto e il suo contrario).

Non suscita meraviglia, sdegno sì e dobbiamo coltivare questo sdegno per renderci conto che la giustizia non ha bisogno di una riforma, ma di una totale rivoluzione: nelle leggi, nelle strutture, nell'organizzazione e nel personale, a cominciare dalle modalità di reclutamento.

Nel frattempo non possiamo certo lasciare che i magistrati "militanti" (a sinistra) permettano a orde di clandestini di sciamare per l'Italia.

E se sarebbe molto bello che fosse approvata una legge che imponesse ai magistrati di occuparsi di furti, rapine, omicidi, stupri e non di questione che sono decise dalla politica espressione della volontà popolare o un'altra legge che addebitasse al magistrato che lascia libero un clandestino i costi per vitto, alloggio, cure, istruzione e danni riferibili a quel clandestino, dobbiamo prendere atto della realtà.

E prendere atto della realtà significa che occorre impedire le partenze e, comunque, impedire gli sbarchi.

Perchè chi non sbarca non può presentare ricorso alcuno.