Con la scelta di Casini di allearsi con
Bersani, torna prepotentemente alla luce il disegno egemonico di
cattolici e comunisti che diede vita a questa repubblica e impose la costituzione del 1948.
Se nel 1994, Casini (e Mastella) si
distinsero scegliendo di costituire coraggiosamente il Ccd in
contrasto con la maggioranza filocomunista del ppi allora di
Martinazzoli (che poi è infatti confluita nel pci/pds/ds/pd), oggi Casini e
i suoi rinnegano tale scelta per offrire uno sgabello a Bersani.
Con la scusa di una crisi provocata
dalle loro stesse iniziative (l'europa unita e l'euro) Casini e
Bersani si apprestano a presentarsi al voto assieme, per poter meglio
perpetuare la sistematica spoliazione dei beni privati degli Italiani
attraverso le tasse e la politica clientelare dell'assistenzialismo
statalista.
Quel che non riuscì a Moro, riuscirà
a Casini ?
Non credo che la maggior parte degli
elettori dell'Udc abbia l'anello al naso e penso che se Berlusconi
riuscirà una buona volta a liberarsi dai lacci e lacciuoli delle
colombe e si lancerà in una nuova arrembante campagna elettorale
fondata sullo "spirito del 1994", con l'aggiunta di un
importante antieuropeismo finalizzato al ritorno alla Lira, allora
potrà dare numerose gatte da pelare ai due neosodali.
Berlusconi abbia lo stesso coraggio di
Cesare quando attraversò il Rubicone, tolga la spina ad un governo
che il suo elettorato non solo non ha mai amato, ma che adesso
comincia veramente ad odiare.
Scelga la strategia a suo parere più
opportuna: partito unico o mille liste tematiche, per me fa lo
stesso, purchè i principi siano chiari:
- no ad ogni prosecuzione dell'esperienza Monti;
- uscire dall'euro possibilmente assieme a tutte le altre nazioni oggi asservite alla Germania;
- no ad ogni prosecuzione di una innaturale esperienza di maggioranza con i comunisti;
- ripresa della politica di riforme liberali in economia e di difesa dei Valori Tradizionali nella morale.
Non è mai troppo tardi per
ricominciare a dare rappresentanza a quella maggioranza di Italiani
che di Bersani, delle tasse, di Casini, di Monti, della Fornero,
della Merkel e dell'euro non vuole più sentirne parlare.
Un nuovo inizio è possibile, dando
speranza a chi non vuole passare dalla padella dei "tecnici"
alla brace del compromesso storico clericomarxista.
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