Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 dicembre 2014

Aspettando l'Alba (Dorata) del 2015



Sono tre anni pieni da quando la cricca di Bruxelles, con la complicità della sinistra interna e di un pugno di traditori puniti poi nelle urne, estromise Silvio Berlusconi dal governo per consegnarlo, in rapida sequenza, a tre suoi messi.
Sono passati tre anni da quando la sinistra ululava contro il Centro Destra, berciando sulla crisi.
Dopo tre anni l'Italia è messa ancora peggio.
Il debito pubblico è aumentato a 2200 miliardi dai 1900 cui lo aveva lasciato Berlusconi e l'imposizione fiscale da eccessiva che era è divenuta ora predatoria, con tasse aumentate o ripristinate sulle case, sui risparmi, sui fondi pensione e su ogni aspetto della nostra vita economica.
La disoccupazione galoppa a due cifre, soprattutto tra i giovani, mentre una incompetente gestione delle pensioni ha creato una nuova categoria, quella degli "esodati", senza pensione nè stipendio.
Altri incompetenti di questi tre governi che si sono succeduti hanno reso ridicola l'Italia davanti al mondo intero accettando che, ormai da quasi tre anni, due nostri Fucilieri di Marina siano sequestrati da uno stato canaglia.
L'Italia senza difese si è piegata alle consorterie internazionali che hanno imposto non solo l'abolizione dei nostri confini, ma anche che, a spese nostre, si andassero a pescare i clandestini in acque internazionali e li si portassero a casa nostra, dove, sempre a spese nostre, siamo obbligati a dare loro vitto e alloggio per poi lasciarli sciamare per la penisola liberi anche di delinquere.
Ed a costoro vorrebbero pure regalare la cittadinanza, applicando il barbaro ius soli ai nati in Italia, abbandonando il civile e romano ius sanguinis.
Come se non bastasse le residue barriere morali vengono travolte dall'estrema debolezza indotta da una massiccia campagna mistificante tesa ad esaltare comportamenti anomali, aiutata anche dal cedimento di quello che poteva essere l'ultimo baluardo di serietà, la chiesa cattolica, ora affidata ad un vescovo pro tempore di Roma quanto mai in antitesi alla nostra Civiltà e Tradizione.
Ma una fiammella si è accesa là dove la democrazia è nata e dove già in passato eroiche battaglie salvarono l'Europa da una invasione potenzialmente devastante.
In Grecia il 25 gennaio voteranno per il nuovo parlamento e se dovesse prevalere una vasta area contraria all'unione sovietica europea, potrà essere scritta una nuova e migliore pagina della Storia.
Ma bisogna auspicare che i Greci capiscano che non sarà la sinistra di Tsipras a voltare pagina, perchè se si affideranno a quel demagogo, si ritroveranno con un doppio cappio al collo: quello finanziario di Bruxelles (perchè Tsipras non uscirà mai dall'unione sovietica che appartiene al suo dna) e quello alla propria libertà personale e di opinione che sarebbe imposta nel tipico stile marxista della sinistra di ogni dove (nel nome del politicamente corretto).
I Greci possono regalarci, scegliendo oculatamente, ancora una volta, la Libertà.
Vedremo, finalmente, nel 2015, dopo anni di tramonto, un'Alba (Dorata) ?
Buon Anno.



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30 dicembre 2014

Palle renziane



Ho letto la sintesi e ascoltato i brani trasmessi dai tele e radiogiornali.
Una conferenza stampa ricolma di vuoto.
Ostellino ha ragione: Renzi è furbo, ma non intelligente.
Se fosse intelligente parlerebbe di meno.
Se fosse intelligente userebbe meno slang giovanilistico e più concetti solidi.
Se fosse intelligente taglierebbe le tasse, la spesa e il debito pubblico in un circolo virtuoso, invece aumenta tasse, spesa e debito avvitando sempre più il circolo vizioso che ci ha condotto all'attuale situazione fallimentare.
Mena vanto di quel che non dipende da lui (ed è un successo come il salvataggio dei passeggeri del traghetto incendiatosi, proprio perchè il fenomeno fiorentino non ci ha messo becco) e tace su quel che dipende da lui e ovviamente non riesce (fa finta di nascondere grandi trattative per i Marò, ma non si distingue da chi lo ha preceduto, incapace di risolvere il problema).
Il Giobàt è il suo nuovo cavallo di battaglia, che abbandonerà appena avrà altre chiacchiere da propinarci.
Uno così è meglio perderlo che trovarlo perchè fa solo danni.
Renzi, l'eredità di Napolitano.


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29 dicembre 2014

Figli di un dio minore



Il fenomeno fiorentino ha dato alle stampe i primi decreti attuativi del suo Giobàt, cioè quel provvedimento che riduce le garanzie per i lavoratori.
Apprendo dalla lettura dei quotidiani che i dipendenti statali sarebbero esentati dal soggiacere alla ghigliottina renziana (e i loro referenti al governo ci tengono a tenerli esenti, tanto che è giustificato il sospetto che il Giobàt sia l'ennesima fregatura che il fenomeno fiorentino vende come la panacea dei venditori ambulanti nei vecchi film western).
Il pubblico impiego è la voce più consistente della spesa pubblica da cui deriva il debito pubblico, per mantenere il quale le tasse hanno raggiunto livelli insopportabili.
Abbiamo molto più che un esercito di dipendenti pubblici, che rendono i servizi di cui tutti noi possiamo renderci conto.
Una azienda privata che dovesse far quadrare i conti applica contratti di solidarietà che comportano mobilità e giornate di astensione dal lavoro non retribuite.
Per i dipendenti pubblici, invece, nulla di tutto ciò, solo il mancato rinnovo contrattuale, come del resto subiscono tante altre categorie che rinnovano solo a livello normativo ma non retributivo, anzi vedono decurtare alcune voci.
Aquesto aggiungiamoci la non applicabilità del Giobàt toscano ai dipendenti pubblici, mentre i dipendenti privati sono costretti a subirne gli effetti.
Gli stessi dipendenti privati che, in gran parte, hanno pagato, con la tassa sui risparmi e sui fondi pensioni, la mancia elettorale del fenomeno fiorentino degli ottanta euro.
E i lavoratori del settore privato non sono i soli a subire, visto che la scure fiscale si è abbattuta anche contro i fondi degli autonomi e dei professionisti, esclusi a prescindere dalla mancia elettorale.
Cosa aspettiamo ad unirci ed a ribellarci ?



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28 dicembre 2014

L'invasione continua



Mentre il fenomeno fiorentino continua nelle sue smargiassate propagandistiche ad usum stultorum, i giornali radio e televisivi ci informano garruli che sono sbarcate altre migliaia di clandestini.
Favoletta di Natale il parto di una nigeriana su una nostra nave (magari pretenderanno pure la cittadinanza per il neonato).
Uno dei responsabili di questa invasione continua si è affacciato a mezzogiorno di Natale in Piazza San Pietro e, invece di parlare di speranze, di auguri, per un giorno di festa, si è presentato con la faccia del giorno da funerale, cercando di stimolare un senso di colpa (che non possiamo certo avere) per i mali del mondo.
Ancora una volta vorrebbe che noi ci si facesse carico dei problemi altrui, grattandoci in tasca nostra, mentre lui, con tutto il tesoro del Vaticano, spende solo delle parole.
Poi si lamentano perchè le trasmissioni di chiacchiere politiche non hanno più gli ascolti di una volta.
Per forza, le chiacchiere sono quotidiane e siamo inondati di parole, dalle quali possiamo difenderci solo spegnendo il rumore di fondo, per pensare con la nostra testa.
Che ci dice come sia un male l'invasione dei clandestini e sia ancora peggio se questi vengono portati, con tutti gli onori, a casa nostra, sulla nostra terra, da quelle stesse Forze Armate che dovrebbero invece impedire che i confini della Patria fossero violati.
E il tutto a spese nostre, con tasse, spesa e debito pubblico in costante aumento.
Prima o poi la corda si spezzerà e ne vedremo delle belle, perchè non sarà più tempo di chiacchiere alluvionali, nè di vacui cinguettii propagandistici.


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27 dicembre 2014

Di tasca nostra



Renzi ci ha ammorbato con le sue parole e i cinguettii anche la vigiliia di Natale.
Esulta perche' lui "fa".
O farebbe.
Però è meglio non fare che fare danni come fa lui.
Che paghiamo di tasca nostra.
La prova ?
Sommate (a reddito costante) le trattenute fiscali e previdenziali della vostra dichiarazione dei redditi 2011 (cioè quella sui redditi 2010 ultimo anno integrale di governo Berlusconi) alle trattenute fiscali (tasse sui risparmi) rilevate negli estratti conto bancari del 2010 e alle tasse pagate per la casa e i rifiuti sempre nel 2010.
Fate altrettanto con le stesse voci del 2014, ovviamente dovrete aspettare l'arrivo dell'estratto conto al 31 dicembre e la presentazione delle dichiarazione dei redditi a maggio.
Avrete, ognuno di noi può avere, la misura della rapina perpetrata contro i cittadini dai governi Monti, Letta e Renzi, cioè da quei governi esaltati per aver "liberato" l'Italia da Berlusconi.
Il tutto senza alcun miglioramento dei servizi forniti e della  situazione generale che può solo migliorare per effetto traino altrui e non per l'avvio a soluzione dei problemi italiani visto che le tasse aumentano come pure spesa e debito pubblico.
E se dopo aver eseguito il semplice conteggio suggerito qualcuno continuasse a voler votare Renzi o la sinistra in genere, allora quello merita l'esproprio della casa e di vivere sotto i ponti,  con la requisizione anche dei suoi risparmi.


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24 dicembre 2014

Buon Natale



Eccolo.
Quando arriva, arriva.
Anche se con i moderni mezzi si riesce ad essere collegati da ogni dove, preferisco, con tutto comodo, anticipare gli auguri, immaginando che questa sera sarò in tutt'altre faccende affaccendato.
Prima di tutto auguri ai nostri Fucilieri di Marina ancora sequestrati (uno fisicamente, l'altro moralmente) dal comportamento banditesco indiano che si fa anche beffe dell'Italia.
Immagino, poi, come si siano spaventati per le parole pronunciate da un vecchio comunista che ormai non riesce a concludere una frase senza singulti.
Auguri a tutti gli Italiani che hanno aperto gli occhi davanti alla rapacità di uno stato predone perfettamente rappresentato dai suoi sceriffi di Nottingham Monti, Letta e Renzi con il loro codazzo di ministri, sottosegretari, parlamentari, sindaci.
Auguri anche a quegli italiani che hanno ancora l'anello al naso: poverini, non è colpa loro se non hanno capito.
Auguri agli amici del Castello ed a tutti quanti, ancorchè sconosciuti, continuano una battaglia che non avrà mai fine per la Libertà, per l'Individuo, per la Proprietà privata, per il Benessere, per la Sicurezza, per la Nazione e contro le derive immigrazioniste, omosessuali, fiscali, giustizialiste, europeiste.
Buon Natale e, dico, Buon Natale e non buone feste, perchè il 25 dicembre è Natale o, semmai, la Festa del Sole Invitto (come questo è periodo di Saturnalia), ma certamente non una generica "festa", anonima e senza radici per compiacere chi arriva, non invitato, sulla nostra terra grazie anche a personaggi che vogliono solo distruggere quel che i nostri Avi hanno costruito e che noi abbiamo l'obbligo di difendere e tramandare ai posteri.
Buon Natale.


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23 dicembre 2014

Lui ci marcia, ma chi lo segue merita di essere ingannato



In parlamento è in scena la pagliacciata del voto sulla finanziaria.
I giornali di regime riportano fedelmente le parole di Renzi che annuncia la riduzione delle tasse.
E' un inganno.
Non capisco neppure quegli otto o nove milioni di Italiani che percepiranno 80 euro (?) di mancia, ma ancor meno posso capire se scodinzolano alle parole del fenomeno fiorentino i restanti cinquanta milioni di Italiani che hanno solo da pagare e da rimetterci.
Come in Emilia Romagna dove, nonostante l'impetuosa avanzata della Lega, è stato nuovamente eletto un comunista di stretta osservanza renziana e "passata la festa, ingannato il santo".
E' di oggi l'annuncio, come se fosse una bella notizia, che la regione rossa per eccellenza abbandonerà l'aliquota regionale irpef unica per tararla sui redditi. 
Chi percepisce più di quarantamila euro sarà penalizzato.
Chi percepisce più di quarantamila euro ed ha votato a sinistra merita questo ed altro.
Tutti gli altri vengono legittimati a trovare ogni strada possibile per difendersi da uno stato predone ed ogni strada che sarà trovata per trattenere nelle proprie tasche più soldi diventa così legittima.

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22 dicembre 2014

La modernità di Giorgio Almirante



La lettura di una recentissima biografia di Giorgio Almirante nel centenario della nascita , mi ha indotto a rileggere quella che, nel titolo, risulterebbe l'autobiografia del Leader dell'MSI ma che lui stesso definisce una storia di quanti, come lui, vissero una parte importante della nostra Storia Patria.
"Autobiografia di un fucilatore" fu un libro scritto da Almirante (che, ricordo, fu un giornalista di professione) uscito per le Edizioni de Il Borghese nel 1973.
Era il pieno delle polemiche e delle aggressioni contro i ragazzi di Destra.
L'MSI aveva appena ottenuto un buon successo elettorale nelle politiche del 1972 e i suoi voti facevano gola più alla DC che al PCI il quale, dal canto suo, aveva interesse a renderli non spendibili.
Come abbiamo visto venti anni dopo quel 5-6% che votava MSI divenne infatti determinate per impedire la deriva marxista dell'Italia, consentendo a Berlusconi di vincere le politiche del 1994 e sbaragliare la "gioiosa macchina da guerra" del PCI/PDS (in seguito anche DS/PD) di Achille Ochetto.
Che quei voti fossero però ambiti già da allora, lo dimostrarono quelli di Democrazia Nazionale che, uscendo dal partito nel 1977 come fece Fini nel 2010, furono annientati alle elezioni del 1979 come accadde ai finioti nel 2013.
Ed uno dei loro esponenti, se non ricordo male, finì in quota andreottiana nel consiglio di amministrazione della Rai.
Ma nel 1973 nessuno contestava ad Almirante "da sinistra" la legittimità della sua guida dell'MSI.
Lui era la guida indiscussa e indiscutibile.
Proprio per questo divenne il bersaglio dei tentativi dei partiti del ricostituito arco costituzionale, per mettere fuori legge l'MSI e processare, per reati di opinione, il suo Segretario.
Tentativi falliti.
L'autobiografia fu quindi scritta da Almirante come risposta, spesso tagliente ed ironica, in altre parti commossa ma mai nostalgica e in altre ancora preveggente, tollerante e pacificazionista  (forse oggi non avrebbe più alcun anelito alla pacificazione con i comunisti che hanno perso il pelo, ma sono sempre uguali).
Sempre comunque da Italiano e per l'Italia.
Perchè tutto il libro ha una chiave di lettura, un filo conduttore, che è l'Amor Patrio, un sentimento oggi ampiamente trascurato (basti pensare a quanti vorrebbero annullare e nascondere le nostre radici per fare spazio a soggetti che nulla hanno a che spartire con noi e la nostra terra) ma che rappresenta l'humus nel quale solo possono trovare forza e successo le speranze di rimettere in carreggiata l'Italia.
L'autobiografia di Almirante è un libro attuale e che consiglio di cercare e di leggere o rileggere (non so, ma non credo, se vi siano altre edizioni dopo quella del 1973) perchè vi si trovano, sì, episodi e considerazioni "datate", ma soprattutto vi si ritrova la storia di un Uomo, che è la storia di tanti Uomini, che non hanno, per opportunismo, cambiato bandiera o camicia.
Un libro che, probabilmente, Fini avrà anche letto ma non capito e che Alfano non avrebbe capito neppure se lo avesse letto.
Un libro nel quale Almirante aveva già denunciato come i comunisti, come una metastasi, stessero infettando il corpo dello stato ed è significativo che nel 1973 scrivesse "... ma Togliatti aveva un disegno politico, nel momento in cui chiedeva di fare il Guardasigilli e dava inizio a quella sottile opera di penetrazione comunista nella Magistratura, i cui risultati hanno cominciato a venire a galla da non molto.".
E questo ventuno anni prima della discesa in campo di Berlusconi.
Ed è un insegnamento che ha, soprattutto oggi, un valore superiore a qualsiasi teoria economica, riforma istituzionale od elettorale.
E' un insegnamento, un esempio di vita che ci dice come i Napolitano, gli Obama, i Bergoglio, i Renzi, le Boldrini (tanto per citare chi, in questo momento, incarna quanto di più lontano ci sia dai miei Valori e dal mio Ideale di Civiltà e Società) per quanto possano ricevere onori e apologie giornalistiche, non potranno mai cancellare, come non è stata cancellata in passato, la essenza di una Nazione, che si tramanda di generazione in generazione, fedelmente custodita, anche da pochi che ne sappiano rappresentare lo spirito senza cedimenti alla convenienza e alle mode.
Ho scritto che il libro è attuale e da leggere, particolarmente da parte delle giovani generazioni, per il motivo stesso contenuto nel "commiato" dedicato a noi, che eravamo i giovani (di ogni parte politica) del 1973 cui si rivolgeva Almirante "Vorrei che questo libro andasse tra i giovani, perchè  nel nome di tutta una generazione di anziani l'ho scritto per loro ... questo libro vuole pacatamente ragionare con voi di propositi e di speranze...".
Per concludersi con un appello "Accogliete dunque, giovani, questo mio commiato come un ideale passaggio di consegne; e se volete un motto che vi ispiri e vi rafforzi, ricordate: Vivi come se tu dovessi morire subito; pensa come se tu non dovessi morire mai.".



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21 dicembre 2014

Amicus certus, in re incerta cernitur



Giornali radio e telegiornali hanno dato spazio ad una telefonata di un imputato a margine delle inchieste romane, fatta ad un parlamentare di Forza Italia.
Contenuto: la richiesta di intervenire per un arrestato in precarie condizioni di salute.
Non si è parlato di soldi, appalti o altro di illecito.
Al parlamentare di Forza Italia viene imputato di aver parlato al telefono in modo amichevole.
E allora, dov'è il reato ?
Io mi auguro che un amico sia sempre disponibile a dare una mano ad un amico, qualunque cosa sia accaduta.
Dare una mano non significa commettere qualcosa di illecito, ma solo di onorare l'Amicizia, un Valore, anche questo, desueto visto che nei moderni media sociali si chiede e concede "l'amicizia" con una leggerezza che dimostra come, chi la chiede e chi la concede, nulla abbia capito del suo profondo valore etico.
Io, invece, applaudo il parlamentare di Forza Italia che non ha rinnegato un amico nel momento del bisogno, dimostrando che, per alcuni, i Valori Morali dei nostri Antichi sono ancora attuali.


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20 dicembre 2014

Attenti a quei due



Un Presidente degli Stati Uniti (Reagan) assieme ad un Papa (Giovanni Paolo II) e senza dimenticarci del Primo Ministro Inglese Thatcher, sconfissero il comunismo, portando l'Occidente alla più grande vittoria possibile.
Un presidente degli Stati Uniti (Obama) e un papa (Bergoglio) stanno distruggendo quello che i loro predecessori avevano costruito, svendendo Valori, Sicurezza e Benessere.
Dopo sei anni di presidenza Obama pensavo che i danni maggiori fossero già stati fatti, evidentemente sbagliavo.
Obama, non pago dei suoi disastri personali, si è messo a fare coppia con il vescovo pro tempore di Roma e, allora, per noi si preparano tempi ancora peggiori.
Il reciproco scambio di amorosi sensi di Obama con Castro, pronubo Bergoglio, significa che questa America (che continuo a sperare possa cessare di esistere il 20 gennaio 2017 alle ore 12 di Washington) butta nel cesso duecento anni di Storia, di Principi, di Valori, di Guerre combattute per se stessa, ma anche per degli Ideali che per l'attuale amministrazione sono desueti.
Altrettanto dicasi per le iniziative del vescovo pro tempore di Roma che di anni di Storia ne sta buttando non duecento, ma duemila.
Abbiamo ancora la speranza che il nuovo Congresso blocchi la decisione di revocare l'embargo ad uno degli ultimi stati comunisti del mondo, smentendo un Obama che, senza vincoli di elezioni, potrebbe sbracare con grave nocumento per tutti noi.


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19 dicembre 2014

Oltre ogni ragionevole dubbio ?



Io non sono un estimatore dei magistrati, siano essi giudici o pubblici ministeri.
Non sono neppure un appassionato di cronaca nera che relegherei nelle ultime pagine dei giornali a meri trafiletti di cronaca.
Sulla vicenda di Garlasco e dell'omicidio di Chiara Poggi non ho idee.
Sul come viene amministrata la "giustizia" in Italia sì.
A mio parere non si può condannare qualcuno sulla base di semplici indizi, ma solo su prove.
Mi piace la formula americana "colpevole oltre ogni ragionevole dubbio".
E se un soggetto è stato assolto due volte per poi essere condannato, i dubbi ci sono, tanti.
E quel soggetto non dovrebbe essere condannato.
Così come non dovrebbe essere concessa l'impugnazione in appello al pubblico ministero dopo un'assoluzione.
Poichè Garlasco non è il solo caso di decisioni contrastanti da parte di vari organi giudiziari, è segno che ad essere sbagliate sono le indagini.
Che puntano tutto solo sulle risultanze scientifiche e che vengono indirizzate nei confronti di un unico colpevole, già condannato a priori.
Non mi sembra una bella giustizia.
Non mi sembra affatto giustizia.


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18 dicembre 2014

Benigni come Saviano


E' per me motivo di vanto affermare di non avere mai visto un film, un programma, un intervento di Benigni sin dal suo "Berlinguer ti voglio bene".
Non posso però cancellare i servizi giornalistici su di lui dei gr e dei tg.
Ieri mattina, al gr1 delle 6, è stato riproposto un pezzo dell'intervento di Benigni della sera prima su rai1 (televisione pubblica, pagata con i soldi di tutti gli Italiani).
E cosa hanno scelto ?
Il brano in cui il fenomeno fiorentino blatera sul settimo comandamento "non rubare", affermando che fu scritto per noi Italiani.
Certamente ha voluto scherzare ma nel giorno successivo a quello in cui l'altro fenomeno fiorentino ha candidato Roma per le olimpiadi, c'era bisogno di essere così autolesionisti ?
Come se nelle altre parti del mondo non rubassero quanto e più che da noi.
Esattamente come l'altro loro compare, Saviano, ha fatto scrivendo sulla mafia, come se nelle altre parti del mondo non esistesse una criminalità organizzata quanto e più feroce della nostra mafia.
Benigni come Saviano, dunque, che ridicolizzano l'Italia e gli Italiani ma non rifiutano i soldi degli Italiani, il primo come remunerazione per due serate in televisione, l'altro per la sua robusta scorta.


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17 dicembre 2014

I nodi al pettine



Renzi è in affanno.
Gira come una trottola, le sue chiacchiere sono sempre più alluvionali, fa il bullo con la cgil salvo poi chiamare Prodi a rapporto per fargli balenare il Quirinale e tenere buona la "minoranza" del suo partito che non aspetta altro che un minimo appiglio per salvare la faccia visto che la scissione non la farà mai.
Ma è in affanno.
Sperava, come Monti e Letta prima di lui, di intercettare una ripresa generale che avrebbe attribuito alle sue "riforme" e, invece, si registrano ulteriori perdite di produttività e posti di lavoro, mentre la spesa pubblica e il debito dello stato con la loro marcia che Renzi non vuole invertire, rubano ogni giorno di più il futuro nostro e dei nostri figli .
Arrivano poi tutte le scadenze e anche i più boccaloni tra i suoi sostenitori devono andare in posta o in banca per pagare imu, tari e tasi e lì scoprono che le chiacchiere del fenomeno fiorentino stanno a zero.
La sua amata europa gli chiede di rispettare i patti e controlla i conti di uno stato fallimentare e che merita di fallire.
Il tutto è puntualmente registrato dai sondaggi che, se anche non sono veritieri, come non sono veritieri, indicano però una linea di tendenza.
E se gli astenuti e i delusi del Centro Destra troveranno motivo di tornare a votare per la loro parte politica (come sarebbe logico) allora il futuro sarà di nuovo roseo per l'Italia e grigio per la sinistra.

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16 dicembre 2014

Un Sindaco con la "S" maiuscola



Mentre in Italia abbiamo i Marino, i Pisapia, i Merola che inseguono il voto degli omosessuali concedono percorsi privilegiati agli immigrati, in Francia qualche sindaco dimostra di avere la "S" maiuscola e anche attributi sconosciuti ai prodotti nostrani.
Quando leggo che nella Loira un Sindaco, stanco dei menu differenziati per religioni, ha deciso "maiale per tutti", provo ancora un sentimento di speranza per il nostro futuro.
Allora c'è ancora qualcuno per il quale sono quelli che vengono da noi a doversi adattare e non noi a rinunciare ai nostri costumi, religioni, persino alimenti per compiacerli !


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15 dicembre 2014

Giorgio Almirante, una biografia nel centenario della nascita



Nei giorni scorsi ho casualmente trovato in libreria una biografia di Giorgio Almirante (Aldo Grandi, Almirante biografia di un Fascista, Sperling e Kupfer, €. 18.90, pag.453).
Nel 2014 si è celebrato il centenario della nascita dello storico Fondatore e Segretario dell'MSI (27 giugno 1914) e il libro di Grandi è il primo che abbia visto in bella mostra.
In genere non amo le biografie, forse perchè l'autore mette molto del suo cercando di dar risalto alla propria interpretazione dell'uomo di cui scrive.
Mi sono quindi accostato con molta diffidenza al testo di Grandi, di cui non conosco la provenienza e sul quale ho letto poco in internet.
Man mano che procedevo con la lettura, soprattutto quando sono arrivato agli anni di cui ho un ricordo diretto e molte citazioni (di scritti, comizi, eventi, tribune politiche) li avevo vissuti "in diretta", mi sono ricreduto.
Grandi non ha scritto una biografia apologetica, ma neppure una biografia fondata sui pettegolezzi,  bensì sulle testimonianze e sulle prove e quando le versioni erano discordanti le ha riportate tutte, rendendo così il miglior servizio possibile ad Almirante.
La vita di Almirante è stata sicuramente intensa e l'affetto da cui era circondato era pari alla ostilità di alcune frange che gli hanno sempre contestato  vuoi una certa ambiguità, vuoi un cedimento di stampo "moderato", vuoi uno sterile estremismo (e già questo dimostra come ogni critica fosse impostata in base alla propria visione particulare e non ad una più generale che Almirante ha avuto ed i suoi critici evidentemente no).
Il libro non solo si fa leggere, ma consente un ripasso della nostra storia recente e costituisce un insegnamento, per chi saprà coglierlo, per tutta la comunità della Destra italiana.
Almirante fu un grande politico e sarebbe stato sicuramente un grande statista se le circostanze gli avessero consentito di accedere a quel governo di cui solo marginalmente fece parte durante la Repubblica Sociale Italiana.
Fu soprattutto un grande motivatore, coerente nella sua impostazione che privilegiava l'unità del partito e di una comunità, nonostante la presunzione di molti di essere depositari della verità.
Errori ne ha fatti, come tutti.
Le oltre quattrocento pagine del volume ci portano però ad un filo conduttore che dovrebbe essere lo stesso per tutti i politici, soprattutto per chi si richiama all'esperienza di Almirante.
Il passato non si può cambiare ed è parte del nostro presente e forma il nostro futuro.
Come non lo si può cambiare le scelte compiute in passato ci hanno resi quello che siamo oggi.
E' spregevole rinnegare il passato proprio e della propria Patria.
La politica è l'ambiente naturale del compromesso, ma questo non deve comportare il disconoscimento di Valori fondanti tanto di una civiltà quanto di battaglie ideali precedenti.
Ma, soprattutto, è il valore dell'unità tra tutti coloro che nel sacrificio di chi li ha preceduti sono chiamati a continuare una battaglia e tramandare una testimonianza.



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14 dicembre 2014

Semplicemente ridicoli e pusillanimi



I parlamentari comunisti contrari alla "riforma" istituzionale pare abbiano chiesto di essere sostituiti per non mettere in minoranza governo e relatori.
Ovviamente sostituzione temporanea: alla poltrona non si rinuncia mai.
E quando il provvedimento andrà in aula cosa faranno ?
Voteranno contro sperando che comunque la maggioranza dica invece di sì ?
Oppure usciranno dall'aula ?
Per ora il parlamentare è eletto senza vincoli di mandato (purtroppo: se fosse il contrario la Storia recente sarebbe stata ben differente con Fini e tutti i suoi sostituiti perchè decaduti avendo tradito Berlusconi) e non si capisce perchè chi è eletto non voglia votare secondo le proprie convinzioni.
Paura di nuove elezioni che interrompano una legislatura appena nata ?
Paura dell'"ira funesta" del loro compagno segretario e presidente del consiglio ?
Comunque sia un comportamento ridicolmente pusillanime.


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13 dicembre 2014

Ma sarà poi tutto vero ?



L'Italia attraversa un nuovo momento di furia giacobina per le vicende romane.
Mi ricordo, con l'arresto del famoso Mario Chiesa, i momenti del 1992-1993, quando sembrava che fosse in atto un'opera di pulizia memorabile, salvo poi verificare che non venivano minimamente toccati i santuari comunisti e le loro canalizzazioni di denaro, per poi giungere alla "gioiosa macchina da guerra" di una vittoria annunciata e per fortuna sventata dalla discesa in campo di Silvio Berlusconi.
Memore di tali vicende, sono molto scettico davanti alla retorica giacobina di Renzi e Napolitano (ma dov'erano in tutti questi anni ?) e, soprattutto, davanti all'insistenza con la quale la stampa di regime e la radio di stato tendono ossessivamente a ricordare i trascorsi nei NAR del presunto capo Carminati, sorvolando o minimizzando la appartenenza alle coop rosse di colui che, principalmente, è finito nel tritacarne delle intercettazioni, senza poi dare adeguato spazio al fatto che la Destra ha amministrato il comune per soli cinque anni in mezzo a 20 anni di amministrazioni di sinistra.
Sarà poi perchè non ho stima nè fiducia nella magistratura italiana, ma non mi entusiasma questo polverone, anche perchè il problema dell'Italia non è la corruzione (che c'è ovunque nel mondo) ma il debito pubblico, la spesa pubblica sempre in aumento e un sistema fiscale predatorio con una imposizione che dissangua le famiglie e i singoli cittadini.
Scommettiamo che se avessimo tasse più umane e spese compatibili con le entrate, la corruzione (che esisterà sempre, come esiste ovunque nel mondo e semprechè  sia veramente tale) susciterebbe meno scandalo ?




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12 dicembre 2014

Peso el tacòn del buso



Oggi sciopero generale.
Ieri il governo voleva mostrare i muscoli e Renzi ha mandato allo sbaraglio Lupi che ha precettato i ferrovieri.
La veemente reazione della Camusso ha portato il povero Travicello Lupi a revocare la precettazione, cercando di salvare la faccia con la riduzione di un'ora dello sciopero.
Nonostante tutte le smargiassate di Renzi, la cgil comanda ancora la sinistra.
Renzi aveva sbagliato ad ordinare la precettazione.
Ma la revoca della precettazione è ancora peggio.
Almeno serve a far capire a chi ancora non ha aperto gli occhi quanto poco valore abbiano le chiacchiere di Renzi.


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11 dicembre 2014

Le bollette degli zingari



L'avevo letto in una rassegna stampa e benissimo ha fatto Elly a riprendere il pezzo perchè è emblematico di come, per anni, in ossequio ad un malinteso senso di ospitalità, di antirazzsimo (sic !) e di tolleranza, alcuni individui abbiano svenduto dignità e istigato a perseverare in  comportamenti disonesti (da parte di chi veniva beneficiato violando la legge).
Abbiamo assistito a sentenze che mandavano assolti zingari ed immigrati che commettevano reati, con le motivazioni più assurde, come la loro "cultura", la loro "natura", la loro "educazione".
Adesso leggiamo che con il sindaco di sinistra Zanonato gli zingari avevano un ottimo rapporto, mentre con l'attuale sindaco di Padova, il leghista Bitonci, minacciano violenze personali perchè chiede loro di pagare le utenze.
Un po' come a dire che chi paga il pizzo ha un ottimo rapporto con la mafia e non gli succede mai nulla di male.
Ma se gli zingari non pagavano le bollette a carico di chi venivano posti i costi (non da poco) delle utenze consumate ?
A carico nostro, pagati con le nostre tasse.
Altrettanto dicasi delle case occupate, alle quali dovrebbero, immediatamente, tagliare acqua, luce e gas: scommettiamo che la proprietà verrebbe resa ai legittimi titolari molto presto e senza interventi della Forza Pubblica ?
Ancora una volta è quanto mai attuale Catone: fino a quando tollereremo questo stato di cose che ci penalizza e ci costa ?
E fino a quando potremo accettare che chi è preposto a difendere i Valori, la Legalità e la Proprietà sia bloccato da impedimenti politici ?
E fino a quando vogliamo aspettare, in assenza di un'azione della Forza Pubblica, prima di agire direttamente per porre fine ad un simile scempio della convivenza civile ?


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10 dicembre 2014

Prima di Babbo Natale passa Dracula Fisco



Siamo a una settimana dalla scadenza del 16 dicembre che mi sembra stia passando molto, troppo in sordina per non disturbare il manovratore, chiacchierone di Firenze.
Eppure entro il 16 dicembre dovremo saldare Tasi, Tari e Imu, almeno come privati e non so quanti altri balzelli per i vari adempimenti fiscali che ci sono richiesti.
Ogni tanto si legge che la tassa sulla casa (tutte quelle voci colpiscono il bene primario della casa) da Monti a Renzi è quadruplicata.
E sarà ancora peggio, se li lasceremo "lavorare", quando andranno a regime i nuovi estimi.
Una volta dicembre era il mese della tredicesima da spendere per i regali (e sappiamo che fare un regalo fa spesso più piacere di riceverlo).
Oggi, grazie a Monti, Letta e Renzi, la tredicesima è utile solo per saldare le tasse.
E in prospettiva (marzo) ci sono altri cinque-sette miliardi da trovare per far contenta Frau Merkel e gli altri burocrati europei.
Quanto ancora vogliamo sopportare tutto ciò senza reagire ?


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09 dicembre 2014

Delrio vs. Merkel



Lui è il sottosegretario tuttofare, tutto dire, tuttologo di Renzi (quello che furono Amato per Craxi o Gianni Letta per Berlusconi).
Lei la cancellierona della Bundesrepublik.
Lui sembra uscito da un digiuno prolungato, mentre lei da un opulento banchetto.
Delrio (che il sistema di scrittura del computer continua a correggermi in "delirio") osa contraddire Sua Cancellierona Merkel.
Però incappa in una topica che svela tanto del passato.
Delrio infatti afferma che il debito pubblico italiano è pienamente sostenibile e non falliremo.
Bene, se è pienamente sostenibile con 2200 miliardi di debito, allora nel 2011, quando rovesciarono (ligi agli ordini della cancellierona) Berlusconi vivevamo nell'oro, visto che il debito era "solo" di 1900 miliardi.
Quindi non solo il rovesciamento del Cav fu fondato su una menzogna economica - finanziaria, ma chi ha preso il suo posto (senza ottenere il voto degli Italiani) ha solo peggiorato la situazione.


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08 dicembre 2014

Fine di una Civiltà



La vicenda di Bergamo dove in una scuola hanno proibito il Presepe è emblematica di come una civiltà possa essere travolta per mano di chi dovrebbe invece custodirne e tramandarne i valori.
Come spesso accade senza la complicità di propri esponenti questo non potrebbe accadere.
I Persiani non avrebbero travolto gli Spartani alle Termopili se un traditore non avesse loro indicato il sentiero per prendere alle spalle i difensori.
In Italia non si porrebbe il problema del Presepe nelle scuole se non ci fosse una minoranza di persone ala ricerca della santità a spese nostre per importare orde di immigrati e se non ci fossero "insegnanti"che tutto quello che sanno "insegnare" è la resa.
Ancora una volta devo apprezzare la Lega che, unica,  difende i Valori della nostra Civiltà,  tenendo viva la fiamma della resistenza e la possibilità di una ribellione a chi vorrebbe consegnarci all'oblio della Storia e alla vergogna dei vinti senza neanche aver combattuto.



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07 dicembre 2014

BBB -



Siamo ad un passo dalla spazatura.
Il debito pubblico era a 1900 miliardi quando Berlusconi fu spodestato ed ora è a 2200 miliardi.
Le tasse di Monti, Letta e Renzi ci tolgono anche quello che non abbiamo.
Si continuano a sperperare miliardi per gli immigrati e si continua a tollerare la violazione della proprietà privata con le occupazioni degli stabili.
Non importa una agenzia di rating per farci sapere che questo stato è in fallimento.
Come è possibile che qualcuno continui a esprimere indicazioni di voto nei sondaggi per il pci/pds/ds/PD che ha espresso gli ultimi due feroci gabellieri e sostenuto il terzo ?


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06 dicembre 2014

Meno tasse, meno corruzione



Chiosando alcuni giorni fa  un commento di Nessie terminai con le parole del titolo di questo post.
Ieri, per radio, durante la trasmissione "In corpo nove", ho sentito che una tesi analoga sarebbe stata proposta dal Foglio e da un articolo della Stampa.
Non ho cercato quegli articoli, ma ribadisco quella che è la mia tesi.
Se chiudessimo i rubinetti che alimentano la spesa pubblica (spesso utile solo a pochi) ridurremmo, anzi probabilmente cancelleremmo le occasioni che "fanno l'uomo ladro".
Se tutti i rapporti (anche nell'istruzione e nella sanità) fossero regolati con contratti privati, il conflitto degli opposti interessi, impedirebbe le degenerazioni tipiche dei sistemi in cui circolano ingenti quantità di denaro pubblico come finanziamenti, contributi, rottamazioni, assunzioni clientelari.
In parole povere, se lo stato si limitasse ai suoi compiti essenziali (Ordine Pubblico, difesa dei Confini, amministrazione della Giustizia, rappresentanza e tutela degli Interessi Nazionali con gli altri stati) occorrerebbero meno tasse, avremmo tutti più soldi in tasca e ci sarebbero meno mazzette da distribuire.
Non si cancellerebbe la corruzione, perchè quella c'è e ci sarà sempre, ma lo stato sarebbe anche più credibile come terzo garante e super partes e, forse, si eviterebbe, per una indagine, di danneggiare società, produzione, opere (in Lazio sono stati bloccati tutti gli appalti !) proiettando una immagine negativa dell'Italia per vicende che accadono in tutto il mondo.
Concludo ricordando che nel 2012 il comune di Reggio Calabria fu commissariato per vicende molto simili a quelle che oggi trovano le prime pagine sul comune di Roma.
Ma il comune era amministrato dal Centro Destra, quindi lo scioglimento sembrava un dovere improrogabile ...


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