Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

31 dicembre 2022

Dopo una fine c'è sempre un nuovo inizio

Il 2022 si chiude simbolicamente con l'immagine di Papa Benedetto XVI, per molti credenti l'unico, vero Papa, morto il 31 dicembre.

Una morte certo non improvvisa, anche per la veneranda età del Santo Padre, ma che, cadendo l'ultimo dell'anno, assume un significato fortemente simbolico ed evocativo.

Un'altra Era comincia in concomitanza con il primo gennaio, data da molti assunta come inizio di qualcosa (dal primo gennaio inizio una dieta, dal primo gennaio ricomincio a fare sport, dal primo gennaio non faccio più questo e farò quello ...).

I velocizzati tempi della Storia ci portano a considerare già superati eventi che, in altri momenti, sarebbero stati centellinati come quello di un trapasso tra mondi diversi o, più concretamente, con lo stesso mondo che cambia, che si evolve.

Un po' come il clima che, al netto degli urlatori che fanno del terrorismo ambientale il loro business, cambia sempre,  ogni anno, in ogni epoca, in ogni latitudine e che deve solo essere compreso e seguito, adattando le nostre esigenze alle mutate condizioni sulle quali nulla possiamo.

In questo anno che si chiude con l'immagine di Papa Benedetto XVI, abbiamo visto tanti eventi che ci hanno portato tanti cambiamenti in peggio ed in meglio.

Come sempre lutti e gioie si sono spartite l'anno e ognuno di noi ha avuto parte delle une e delle altre, nella consapevolezza che, tra dieci anni, ricorderemo, fortunatamente, più le cose belle che le sofferenze.

Eventi privati, individuali, ma anche eventi che hanno coinvolto collettivamente tutti noi.

L'anno che si chiude con la morte di Papa Benedetto XVI ha anche visto la scomparsa della Regina Elisabetta II, l'unica Regina che la mia generazione abbia mai conosciuto, nati e vissuti con un riferimento, sia pur di uno stato estero, come quello e ci pare molto strano sentir parlare di Re Carlo III o sentire intonare God save the King e non più the Queen.

In Italia un corale voto autunnale ha archiviato, speriamo per lungo tempo, la stagione dei governi cattocomunisti, quelli delle restrizioni delle libertà individuali, delle tasse, della deriva morale e sociale, della svendita della nostra Identità e Sovranità, per mettere nelle mani di una esile donna il nostro futuro, con tante aspettative che in parte andranno deluse ma che speriamo in parte trovino risposte che ci facciano sorridere, almeno tanto quanto fanno schiumare i cattocomunisti come abbiamo visto ieri alla Camera dove è passato il cosiddetto decreto rave.

Non so e neanche mi ci metto ad immaginarmi novello "Passeggere" che interroga il Venditore di Almanacchi.

E' facile pensare che nel 2023 avremo gioie e sofferenze come in tutti gli altri anni della nostra vita, sperando che, almeno, le seconde possano essere compensate dalle prime perchè tutti noi, individualmente e come Umanità, possiamo fare un passo avanti verso un futuro di Benessere e di Sicurezza e non avvitarci in sordide pulsioni che sono la strada per la distruzione, individuale e collettiva, di una Nazione, di una Società e di una Civiltà.

Buon 2023. 

30 dicembre 2022

La Meloni mette a nudo l'ipocrisia delle ong

Il Governo Meloni ha approvato un decreto con il quale vengono imposte dei paletti e delle regole stringenti all'arrivo di clandestini tramite le imbarcazioni delle varie ong straniere.

La risposta di una ong, presumibilmente mandata in avanscoperta, è che non verranno rispettate le leggi italiani, frignando poi per chiedere la tutela della Germania.

Io sarei molto contento se le ong cercassero di violare le leggi italiane, forzando blocchi ed entrandoe con la forza nei nostri porti, perchè giustificherebbero una reazione che dovrebbe necessariamente passare attraverso nuove regole di ingaggio della nostra Marina Militare.

E' ora di smetterla di piegare la testa davanti alla violenza, all'arroganza, alla prepotenza delle ong e dei loro dirigenti.

E' ora di smetterla di dare loro spazio, senza contraddittorio, dai microfoni e dalle telecamere anche di stato, con i loro piagnistei falsi e bugiardi, quindi regole stringenti, ancorchè ancora troppo permissive come quelle contenuto nel decreto di ieri, sono il minimo e, se violate anche quelle, la Meloni non avrà altra scelta se non quella di rispondere con la forza.

Ben venga, quindi, l'arrogante violazione delle nostre leggi da parte delle ong che porterà come legittima, legale e benefica conseguenza l'uso di quella forza respingente che ogni stato che si rispetti ha il diritto e il dovere di usare davanti ad una aggressione e ad una invasione.

29 dicembre 2022

Tanta simpatia, una timida fiducia e due timori


Terminata la prima conferenza stampa del primo Presidente del Consiglio di Destra dell'Italia repubblicana sembra ancora presto, dopo soli due mesi di governo, fare un bilancio.

Sul numero di Panorama uscito mercoledì 28 dicembre, Marcello Veneziani ha tracciato il quadro forse più realistico della situazione che ho provato a riassumere nel titolo di questo mio commento.

Non è certo possibile giudicare una manovra fortemente condizionata dalla crisi energetica (di cui il Governo Meloni non ha alcuna responsabilità perchè discende dalle scelte sbagliate dei governi precedenti, Draghi incluso e dell'Unione del Male) che ha drenato 21 dei 35 miliardi disponibili, nè gli obblighi (anche quelli totalmente estranei alla responsabilità del Governo Meloni) assunti con l'Unione del Male da Draghi ed i debiti con i quali ci hanno messo un cappio al collo.

E' una manovra unanimemente considerata di Destra ed è un bene, una affermazione della politica, un segno di rispetto verso i cittadini che, in maggioranza, hanno votato per il primo Premier di Destra.

Poteva essere una manovra più orientata a Destra ?

Sicuramente sì.

Più significativi i provvedimenti collaterali come il decreto cosiddetto anti rave (che contiene anche norme per la riammissione dei medici cosiddetti no vax) e il decreto che dovrebbe limitare il ruolo da traghettatori di clandestini delle ong.

Anche qui un elettore di Centro Destra come me aspirerebbe a qualcosa di più, ad esempio nei confronti dei clandestini io vorrei la realizzazione di un rigido respingimento, ma resta il fatto che è iniziata l'inversione di rotta rispetto al passato.

Siamo, insomma, in una fase iniziale, con i motori che si stanno scaldando e con il governo che sta prendendo possesso delle leve del potere.

C'è quindi tanta simpatia che circonda la figura del Presidente del Consiglio, che sfocia in una timida fiducia per quello che si spera riesca a realizzare nei cinque anni della legislatura, perchè la prospettiva deve essere di legislatura e sarà fra cinque anni, dopo cinque anni di Governo Meloni, che potremo toccare con mano il cambiamento.

La stessa conferenza stampa ha visto una Meloni molto preparata, convincente, "sul pezzo", nonostante i tentativi di metterla in difficoltà (come non provarono mai con Draghi), che ha confermato tutto il bene che possiamo pensare delle sue qualità oratorie e di polemista, alle quali possiamo aggiungere, sempre confermati dall'odierna conferenza stampa, una visione progettuale di come deve evolvere la nostra Società.

Una visione che è molto accattivante per chi, come me, ha in gran parte la stessa concezione di Patria, di Governo, di Società.

Ed è proprio quella visione che si percepisce molto chiaramente dalle parole della Meloni che induce ad una timida fiducia sul futuro.

Ma ci sono anche due timori perchè  il Governo possa proficuamente andare a dama.

Timori legati strettamente ai nemici interni ed esterni del Governo, della Destra, della Nazione, dell'Italia e degli Italiani.

Non possono preoccupare le opposizioni sbandate, prive di una guida, arroccate su posizioni passatiste e che non sanno che far suonare il disco rotto dell'antifascismo.

La vera opposizione non è in parlamento, ma è nelle consorterie affaristico finanziarie che hanno interesse ad avere davanti un'Italia in ginocchio, suddita, indebitata e silente, da trasformare in terra di conquista, ma anche in una discarica di tutti i clandestini che non vogliono altrove.

Quelle consorterie trovano la loro voce tramite gli organismi sovranazionali come la Commissione Ue e la Bce che, con la complicità dei governi degli ultimi dieci anni, hanno posto dei paletti che il Governo Meloni dovrà schivare sia sotto il profilo finanziario che sotto quello normativo, per ripristinare una Sovranità Nazionale unica che possa realizzare l'obiettivo di accrescere Benessere e Sicurezza per gli Italiani.

Lo abbiamo già visto con le interferenze, del tutto ininfluenti a livello di bilancio e di debito pubblico, sui contanti e sul pos e lo vediamo con la stolida ostinazione di confermare un pnrr scritto prima della controversia tra Russia e Ucraina e che sarebbe stupido conservare come è senza adattarlo alle mutate circostanze.

Il secondo timore deriva dalle resistenze dei parrucconi, di quei sepolcri imbiancati che però posseggono e dirigono giornali, radio e televisioni, persino quelle pubbliche.

Proprio questa mattina, a Radio anch'io tra le 7,30 e le 8 è andata in onda la peggiore esibizione di disinformazione sul decreto contro i clandestini.

Data la parola ad una di un bollettino di stampa orientato a sinistra come "Open", uno sconosciuto "costituzionalista" che ha palesato subito la sua faziosità e una esponente di ong, tutti a senso unico e che hanno occupato 20 minuti di tempo, sono stati concessi solo cinque minuti alla Sottosegretaria all'Interno.

E' la violazione di ogni par condicio, è un indice di quello che aspetterà il Governo Meloni nei prossimi cinque anni, ma è anche un invito alla Meloni, ai ministri tutti, agli esponenti del Centro Destra, di mettere mano alla informazione pubblica e, magari, di non rilasciare più interviste a giornali di sinistra che, comunque, sono e restano faziosi, dai quali non si potrà mai avere una informazione obiettiva.

Giornali, cartacei, radiofonici, televisivi, delle cui affermazioni dobbiamo sempre dubitare ed alle quali non potremo mai credere.

Anche su questo ho una timida fiducia che il Governo Meloni, riesca a restituirci una vera informazione che dia le notizie e non le opinioni, di cui non me ne frega nulla, dei partigiani cattocomunisti denominati "giornalisti".

28 dicembre 2022

La coerenza terrorizza chi non la conosce

Sono fondamentalmente alieno alla liturgia delle celebrazioni, degli anniversari, delle ricorrenze.

Ne ho due o tre che mi appartengono, ma non ccredo che si possa passare l'anno a commemorare questo o quello, anche perchè la Storia ci ha fornito molti motivi di Memoria.

Così non ho ricordato, nel giorno di Santo Stefano, il 76° anniversario della fondazione del Movimento Sociale Italiano, avvenuta il 26 dicembre 1946.

Un partito che, sin dalle prime elezioni del 1948, è sempre stato presente in parlamento, ha contribuito alla elezioni di almeno due presidenti della repubblica e alla formazione di altrettanti governi.

Un partito che è rimasto immune dalla corruzione che ha travolto la prima repubblica e nei confronti del quale fu mossa, dal 1969 in poi, una campagna di odio, fondata sull'infame "arco costituzionale", che porto all'assassinio di decine di suoi militanti, soprattutto di giovane età.

Ma se io non ho ricordato tale anniversario, è legittimo che altri lo abbiano fatto, avendo probabilmente una storia personale e politica molto più compresa nella vita di quel partito.

Lo hanno fatto il Presidente del Senato, Ignazio La Russa e il Sottosegretario alla Difesa Isabella Rauti.

Hanno fatto bene e la loro adamantina coerenza dovrebbe far riflettere chi, cambiando il vento, si affretta a cambiare il colore della camicia che indossa.

La coerenza è un Valore che ha premiato alle ultime elezioni Giorgia Meloni e il suo partito, erede di quel MSI di cui il 26 dicembre La Russa e la Rauti hanno ricordato la Fondazione e la coerenza, essendo un Valore che non appartiene ai cattocomunisti, spaventa, terrorizza tutti coloro i quali l'hanno buttata nel cesso.

Così abbiamo assistito alla canea di parlamentari e dirigenti cattocomunisti che, invece di pensare a dare al loro disastrato partito una ripulita morale e ideale, hanno berciato contro La Russa e la Rauti, chiedendone addirittura le dimissioni, per aver confermato la loro appartenenza ideale, la loro coerenza che si trasforma nella loro superiorità morale.

Non restaurare, non rinnegare.

La lezione di Almirante resta sempre valida e dobbiamo solo ringraziare La Russa e la Rauti per avercela ricordata.


27 dicembre 2022

Proviamoci !

Nei giorni scorsi è circolata la notizia di cui in immagine.

Ho anche letto brevi trafiletti sui quotidiani online che ne davano conto, senza peraltro dire altro, tipo che fine hanno poi fatto i clandestini e quale sia stata la reazione della Harris.

Comunque sia è una ottima azione dimostrativa che segue quelle del Governatore della Florida, De Santis, che invia i clandestini che sbarcano in Florida negli stati governati dai democratici fautori dell'accoglienza.

Parzialmente, molto sotto traccia, sembra essere anche l'azione del Governo Meloni che sta assegnando porti di sbarco alle ong in regioni amministrate dai cattocomunisti (Lazio, Campania, Puglia e Toscana ... mi aspetto a breve che li mandino anche in Emilia Romagna).

Certamente non è LA soluzione del problema dei clandestini, ma può essere una azione dimostrativa di un certo spessore inviando i clandestini a Capalbio, nelle ville dei cattocomunisti, politici, nani e ballerine che non perdono occasione per strologare a favore dell'accoglienza, senza dimenticare Zuppi e Bergoglio (per quest'ultimo il trasferimento sarebbe più oneroso perchè sarebbero da spedire in Argentina, non certo a Roma).

Bene peraltro ha detto la Meloni nell'intervista a Vespa, che il ricollocamento non è una soluzione, perchè significherebbe sempre farsi carico, in Europa, dei clandestini, oltre ogni nostra eventuale necessità di mano d'opera.

Bene invece ha fatto a disporre un congruo decreto flussi che però, come ha dichiarato sempre nella intervista a Vespa, deve essere rispettato nel senso che si accolgono solo e soltanto quelli che rientrano in tale decreto, mentre tutti gli altri vanno respinti.

Perchè il punto è che noi possiamo aprire, come è sempre stato, a nuovi ingressi, purchè legali, organizzati, finalizzati al lavoro e con la certezza di fornire tutte le garanzie per una vita dignitosa e quindi sottratta alla malavita.

Gli afflussi massicci, che sono una invasione, vanno invece respinti, anche con la forza se necessario.

Intanto, però, si può provare a mandare qualche pullman di clandestini a casa di Letta, della Boldrini, della Lamorgese, di Draghi e di tutti quei cantanti e attori che possiedono ville sparse nel mondo.

26 dicembre 2022

Ecco perchè uno non riesce più ad avere Fede

 

Messa di Natale a Bologna, l’omelia di Zuppi: “Fate posto agli stranieri”

Lo ha detto il presidente della Cei e arcivescovo della città nella cattedrale di San Pietro

Ho fatto il "copia e incolla" del titolo di un articolo della Cronaca di Bologna del Carlino online, la testata di Bologna dove è Arcivescovo il Cardinale Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana (Cei), fedelissimo di Bergoglio che lo nominò prima vescovo della mia città e poi cardinale e, al momento, il più gettonato candidato a succedere allo stesso Bergoglio.

L'omelia, come la lettura dell'articolo rende chiaro, è stata più articolata, ma l'aspetto rilevante, quello centrale, quello che mi indigna maggiormente, è riassunto nel titolo: "Fate posto agli stranieri".

Continua così la decadenza della chiesa cattolica che trascina con se tutta una storia bimillenaria in cui era la chiesa che tutelava e difendeva la Tradizione di un Popolo, la sua Identità.

Dire, semplicisticamente, che dobbiamo fare posto agli stranieri perchè i posti ci sono, vuol dire accettare sottomissione e meticciato, vuol dire rinunciare ad essere quello che siamo per inseguire un ibrido che ha tutto l'aspetto di un mostro, vuol dire perdere la propria Identità, vuol dire inginocchiarsi e rinunciare all'Eredità dei nostri Avi, disperdendola e tradendola.

Quanta differenza con le parole di un altro Arcivescovo di Bologna, il Cardinale Giacomo Biffi che ventidue anni fa, prevedendo il pericolo delle immigrazioni selvagge, aveva posto dei sicuri paletti, fondati sulla compatibilità, assimilabilità e disponibilità ad integrarsi di chi vuole vivere da noi.

Allora sì che la Chiesa svolgeva il suo ruolo a difesa del proprio Popolo di appartenenza, senza peraltro rinunciare alla missione di diffondere il messaggio universale della religione.

Allora sì che si poteva giustificare una Fede in qualcosa di intangibile e che non ha altra prova se non la personale convinzione, per l'appunto, di Fede.

Fare posto agli stranieri ?








24 dicembre 2022

Un Natale di speranza e ottimismo

Noi Umani siamo fortemente condizionati da quello che ci circonda, dalle nostre passioni, dai nostri sentimenti, dai nostri pregiudizi.

Quando, ad esempio, il Bologna vince, trattandosi di una rarità, mi sento di buon umore e se ciò accade in una partita serale, vado a dormire sollevato e ottimista.

Anche su questioni ben più importanti quella che oggi viene definita "percezione", rappresenta un importante indice di valutazione.

Così è indubbio che io, come tutti quelli di Centro Destra e, soprattutto, quelli che da sempre sono impegnati sul fronte destro della politica, dopo le elezioni del 25 settembre e la costituzione del Governo Meloni, mi sento più ottimista verso il futuro.

Un ottimismo che, come scrive giustamente oggi Marcello Veneziani ne La Verità, non ha ancora motivo di concretizzarsi con autentici provvedimenti e con un reale e concreto cambiamento, ma che si nutre di una "percezione" di quel cambiamento che deriva non solo dalle parole che la Meloni e gli altri ministri e sottosegretari pronunciano in ogni occasione, ma anche da piccoli segnali (l'aumento del tetto al contante, la stretta contro le ong, la maggiore assertività in sede europea, il taglio al reddito di cittadinanza, etc.) che indicano, quanto meno, la volontà di un indirizzo sostanzialmente diverso da quello degli ultimi, disastrosi undici anni.

Il tutto confermato dalle urla sguaiate delle opposizioni cattocomuniste e grilline che alle mie orecchie suonano come musica celestiale, perchè tutto ciò che comporta dolore per i cattocomunisti si trasforma automaticamente in gioia per noi.

Poi sappiamo tutti che siamo sprofondati (non solo noi Italia, ma tutto l'Occidente e alcuni, come gli Stati Uniti dei blm e del woke e il Regno Unito degli inginocchiati, peggio di noi) in un baratro dal quale sarà molto faticoso e doloroso risalire, soprattutto perchè una fetta consistente della popolazione sembra aver perso la consapevolezza della grandezza della nostra Civiltà e si vergogni della nostra gloriosa Storia.

E sono proprio loro i primi nemici da combattere: i disfattisti, i sottomessi, i revisionisti della Storia che si ritrovano tutti sotto le bandiere cattocomuniste.

Ma intanto, tornando a noi, come scrive Veneziani, non possiamo che apprezzare il nostro nuovo Presidente del Consiglio che come prima cosa cerca di trasformare il malcontento in ottimismo, nella consapevolezza che la nostra grandezza passata può esserci di aiuto per acquisire nuovamente quello spirito che consentì ai nostri Avi di superare ostacoli, forse più grandi del baratro da cui dobbiamo e possiamo risalire.

Buon Natale.

23 dicembre 2022

Sostenendo l'Ucraina, la Meloni rischia di farsi lo sgambetto da sola


Ho ascoltato l'intervista della Meloni a Vespa (sì, mi sono fatto forza e ho guardato il video pubblicato dalla Meloni sopportando persino il Vespa di Rai Uno !).

Non posso che condividere gran parte della impostazione e delle affermazioni ivi contenute, tante risposte posso dire che sono anche le mie risposte ed è inutile farne un elenco perchè sono sempre quelle questioni, pratiche ma anche di principio, di cui qui scrivo spesso.

Se il messaggio complessivo, politico, è quindi condivisibile, recependolo come un programma di un Governo finalmente di Destra, c'è un aspetto che mi trova totalmente contrario: l'Ucraina.

E ne ravviso un altro giocato troppo sul filo del distingue delle parole: il Mes.

La Meloni ha affermato che, finchè sarà Presidente, non si ricorrerà al Mes ed è cosa buona e giusta.

Francamente non capisco perchè Renzi urli così tanto per spingere l'Italia a sottoscrivere un nuovo debito condizionato, mettendosi nelle mani straniere e, come disse Andreotti, a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca e io penso che Renzi non stia facendo gli interessi dell'Italia e degli Italiani, bensì quelli delle consorterie che ci vogliono sudditi e sottomessi.

Ma non basta dire che non ricorreremo al Mes, dobbiamo anche affossarlo e poichè pare che occorra l'unanimità per farlo attivare, se non lo ratificheremo, il Mes non esisterà più.

Cosa che ci farà risparmiare miliardi, perchè, anche senza utilizzarlo, approvandone il regolamento, dovremmo partecipare al suo finanziamento e abbiamo già sin troppe contribuzioni senza ritorno che ci impone l'Europa, a cominciare dai finanziamenti e dall'invio di armi all'Ucraina.

Io spero che la politica della Meloni sull'Ucraina sia dettata unicamente dalla necessità di non aprire troppi fronti di guerra e, quindi, se ci stiamo battendo per cambiare l'Unione del Male, contro la politica immigrazionista guidata da Francia e Germania che vorrebbero trasformare l'Italia nella discarica dei clandestini, allora dobbiamo ricercare una sponda e quella atlantica, degli Stati Uniti, ci può andare sicuramente bene per la necessità contingente.

Ovviamente per avere tale sponda, dobbiamo anche offrire a nostra volta una sponda per le esigenze degli Alleati e, di questi tempi, la sponda è il sostegno al comico di Kiev.

Solo sotto questa ottica può essere accettabile il sostegno dato ad uno squallido personaggio, di cui ho molta meno stima che non del suo nemico Putin e che è solo una sanguisuga di risorse, non potendo offrire in cambio nè gas, nè petrolio.

Ed avendo anche, personalmente, dei dubbi sulla legittimità delle sue pretese territoriali considerando le origini delle popolazioni nei territori contesi e, in particolare, della Crimea.

Non conosco elettori di Destra, anche di Fratelli d'Italia, che esprimano lo stesso sostegno all'Ucraina che ha espresso la Meloni e non vorrei che lo sgambetto che alla Meloni non riescono a fare Renzi, Letta, Conte e Calenda, se lo faccia da sola eccedendo nel suo sostegno al comico di Kiev.


22 dicembre 2022

Il Governo intervenga sulla Rai

La manovra si avvia ad essere approvata, smentendo tutta la propaganda cattocomunista veicolata da stampa, radio e televisioni asservite ad editori collusi con la consorteria globale affaristico finanziaria o occupati da schiere di propagandisti militanti anche se il servizio sarebbe formalmente pubblico.

Soprattutto negli ultimi giorni abbiamo visto accumularsi una serie di starnazzamenti (dalla ricetta elettronica allo spid)  finalizzati unicamente a urlare un allarme inesistente e, purtroppo, veicolate non tanto da giornali, radio e televisioni private che per me possono fare e dire quello che vogliono perchè le conseguenze le pagano con i soldi dell'editore, quanto dalla Rai nei suoi radio e telegiornali, nonchè nelle trasmissioni cosiddette "di servizio".

E' una stortura che va avanti da anni e che vede un ente pubblico, pagato con i nostri soldi, due volte, con il canone e con le tasse visto che è lo stato a ripianare i debiti, che fa propaganda di parte con la pletora dei suoi dipendenti, quasi tutti schierati a senso unico.

Quando al governo ci sono i cattocomunisti è un continuo inno al governo, quando al governo c'è il Centro Destra, è una continua critica sempre fondata solo sulle veline del pd.

E' ora di finirla.

La manovra, di cui scriverò quando sarà definitivamente approvata, ha contenuto l'aumento del debito pubblico ben più di quel che fece il genio di Francoforte che ci ha portato guerra, inflazione e crisi energetica, ma ancora non basta.

Lo stato spende troppo per occuparsi di troppe questioni che uno stato liberale deve lasciare al Mercato.

L'informazione è una di queste.

Il Governo Meloni, passata la sbornia parlamentare sulla manovra, deve intervenire sull'informazione, azzerando ogni contributo alla stampa e mettendo mano alla Rai o nel senso (e sarebbe la cosa migliore) della sua completa privatizzazione, oppure nel senso di un forte dimagrimento della struttura, per fornire informazione e non fare propaganda, con regole ben precise sui tempi e i modi di intervento delle parti e di conduzione di radio, tele giornali e trasmissioni varie.

I giornali devono vivere se hanno i lettori che portano anche pubblicità.

Se i cittadini non comprano i giornali, non vedo perchè dobbiamo noi cittadini pagare laute remunerazioni a "giornalisti" con i contributi statali, soprattutto quando poi quelli pensano di poter dire e scrivere quello che pare a loro, anche danneggiando e offendendo le idee di quei cittadini che hanno idee diverse ma sono ugualmente costretti, tramite le loro tasse, a mantenerli.

La Rai non deve sfuggire a questa regola.

Entri sul Mercato e si regga su spettatori e pubblicità.

E se non ha sufficiente ascolto, chiuda.

Non possiamo mantenere migliaia di persone, quando ci sono emittenti che, con molto meno, adottano criteri fondati su un bilancio sano e in utile.

Se i "giornalisti" sono così convinti che le loro opinioni siano oro colato da diffondere tra noi ignorantoni del Popolo, allora ci mettano del loro, finanzino la loro televisione e vediamo dove arriveranno.

21 dicembre 2022

I cattocomunisti fanno solo battaglie sbagliate

Se c'è una evidenza da sottolineare nel rito del 2022 sulla legge di bilancio, è che la sinistra sta facendo solo battaglie sbagliate, di retroguardia, da Grande Fratello ma non quello Mediaset, bensì quello di Orwell in 1984.

Non che me ne meravigli, la mia personale considerazione e stima verso chiunque appartenga a quella congrega è totalmente inesistente e sono sempre portato a dubitare di qualunque cosa dicano, anche se apparentemente in linea con le mie idee.

Ma questa finanziaria, predisposta in poco più di un mese di governo dalla Meloni, dice che i cattocomunisti rappresentano la parte peggiore di una Nazione e dell'intera Umanità.

Che siano "giornalisti", politici, "intellettuali" o semplici sardine, le loro posizione sono comunque quelle più nocive alla nostra Società, alla nostra Libertà, al nostro Benessere, alla nostra Sicurezza.

L'elenco è lungo, ma basta ricordare, preliminarmente, come i cattocomunisti pensino allo stato come una mucca da mungere per elargizioni a pioggia, con coperture inesistenti come la ormai decennale "lotta all'evasione" o con nuove tasse da imporre a cittadini e aziende.

Il tutto nel quadro di una società che loro vorrebbero sotto controllo, compressa in una cappa asfissiante di invasività dello stato e rigidamente dirigista.

In tal senso la loro "cultura" (absit iniuria verbis) della mancetta agli studenti, ai quotidiani, persino alle aziende, esprime la visione di un mondo in cui la burocrazia diventa il Moloch al quale sacrificare la Libertà di tutti.

Così vediamo i Dracula del fisco voler tetti ai contanti, per poter controllare le spese degli Italiani e, magari, favorire l'inoltro delle pubblicità a chi può essere interessato ad un determinato servizio o bene come risulta dagli acquisti effettuati e registrati con la moneta elettronica.

Trasformano la libertà di pagare con qualsiasi mezzo, nell'obbligo per gli esercenti di accettare i pagamenti elettronici.

Vogliono intasare i tribunali penali con i processi fiscali.

Vogliono che noi Italiani continuiamo a metterci volontariamente al collo i cappi che ci forniscono i cravattari di Bruxelles, in ultimo con la sirena del Mes.

Vorrebbero aprire i porti senza condizioni e regole alle ong che ci scaricano tutti i clandestini che riescono a prelevare in mare.

Non c'è una sola proposta dei cattocomunisti che vada nel senso di una riduzione della spesa, di una maggiore libertà di scelta per i cittadini, di una maggiore gratificazione per gli Italiani.

Poco alla volta, negli ultimi undici anni, ci siamo abituati a stare in una pentola piena d'acqua che viene portata ad ebollizione gradualmente e uscirne sarà molto difficile, doloroso, costoso e, soprattutto, lungo.

Con la sinistra che continua a remare contro l'Italia e gli Italiani.

20 dicembre 2022

L'Italia non deve estradare i propri cittadini

Lo scandalo cosiddetto Qatargate che ha fatto crollare le illusioni dei più creduloni sulla presunta purezza morale della sinistra, mi fornisce l'opportunità di contestare un comportamento che ritengo totalmente contrario all'appartenenza di una persona alla comunità nazionale: l'estradizione verso un paese estero di un cittadino italiano.

Nella fattispecie si tratta della moglie dell'ex europarlamentare cattocomunista e sindacalista cgil, Panzeri che la magistratura italiana ha autorizzato ad estradare verso il Belgio.

Siamo in una situazione in cui la Francia continua a rifiutarsi di consegnarci dei terroristi rossi, mentre l'Italia si piega ai parrucconi dell'Unione del Male, consegnando ai belgi una cittadina italiana per presunta complicità in presunta corruzione.

Uno stato che si rispetti non dovrebbe MAI consegnare ad uno stato estero un proprio cittadino, a prescindere che sia o meno colpevole, che sia o meno di sinistra.

La moglie di Panzeri deve essere messa a disposizione della magistratura belga, se necessario, se si presume che possa inquinare le prove, reiterare il reato o fuggire, deve essere posta agli arresti (magari, considerando la tipologia dei reati ascritti, solo domiciliari), ma MAI consegnata ad uno stato estero.

Il Belgio la processi, la condanni se ci sono prove di colpevolezza, ma la condanna sia eseguita in Italia con le guarentigie previste dalla legge italiana (indubbiamente molto lassista, ma un cittadino italiano non può trovare una situazione peggiorativa perchè consegnato dall'Italia ad uno stato estero).

Non mi interessa se Panzeri rappresenta il peggio e l'antitesi di tutto ciò in cui credo io (e parlo di Ideali e Valori, non certo della vicenda del Qatargate tutta da dimostrare), ma l'Italia ha il dovere di garantire ai propri cittadini, anche a quelli che sbagliano, persino ai cattocomunisti ed alle loro mogli, tutti i benefici delle leggi italiane.


19 dicembre 2022

Le commissioni le paghino TUTTE i consumatori

Sono pensionato da oltre due anni e non sono mai stato un commerciante, quindi non posso essere accusato di partigianeria.

Credo che sia infame che un organismo sovranazionale possa ricattare un Governo Nazionale, imponendogli di modificare una norma di legge, come ha fatto l'Unione del Male contro la nostra Italia.

Tale comportamento infame ci consente di comprendere meglio fino a che punto, da Monti a Draghi, i governi degli ultimi undici anni abbiano svenduto la nostra Patria e i nostri interessi e continuano a farlo chiedendo a gran voce che l'Italia e gli Italiani si leghino un nuovo cappio al collo con il Mes e quanto sarà lungo, difficile, doloroso, riconquistare Dignità, Indipendenza e Sovranità, svendute negli ultimi undici anni con tutta la nostra Nazione.

Comunque pare che il Governo sia obbligato, pro bono pacis e per evitare una guerra finanziaria ostile, a continuare a mantenere l'obbligo del pos per i commercianti, cercando nuovi modi per alleviare le loro sofferenze derivanti dalle legittime commissioni bancarie.

Infatti la moneta elettronica è moneta privata e gli istituti emittenti carte e che installano il macchinario al commerciante, forniscono un servizio privato che ha un costo e che reclama anche un guadagno: le commissioni che sono pagate dal consumatore e dal commerciante, rappresentano il corrispettivo del servizio e il guadagno dell'emittente la moneta elettronica.

Lo stato già fornisce ai cittadini uno strumento di pagamento, il contante, che è esente da ogni tipo di commissione o balzello  e poichè, almeno fino a duemila euro (per ora) il contante può essere liberamente utilizzato, mi sembra totalmente fuori luogo chiedere e pensare che sia lo stato, almeno per quelle transazioni, ad accollarsi il costo dei pagamenti effettuati con moneta elettronica, avendo per l'appunto messo a disposizione uno strumento di pagamento senza commissioni.

Chi, per sua libera e legittima scelta, chiede di usare la moneta elettronica deve quindi farsi carico di pagare per intero le commissioni, alle quali, essendoci un obbligo rivolto ai commercianti di accettare tali pagamenti elettronici e, quindi, di dotarsi dei relativi strumenti, anche per importi ridicoli, devono essere aggiunte le commissioni che al momento gravano sul commerciante.

Tu sei libero di usare per i pagamenti una moneta privata come quella elettronica, ma ti accolli i relativi oneri che sono il costo del servizio e il legittimo guadagno dell'emittente.

Chi non vuole pagare commissioni ha a disposizione il contante, strumento ufficiale di pagamento dello stato.

In ogni caso, se l'Unione del Male vuole costringermi ad usare la moneta elettronica, io sarò sempre più motivato ad usare il contante.

18 dicembre 2022

Una manovra "politica"

Il reale contenuto e la portata di questa prima, velocissima, manovra economica del Governo di Centro Destra, si conosceranno solo quando sarà ufficialmente pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, dopo essere passata al voto del parlamento.

Al momento credo che l'aspetto più significativo sia la reiterata affermazione del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, di aver voluto realizzare una manovra "politica" e qui c'è il principale cambiamento di passo rispetto al passato.

Negli ultimi undici anni, infatti, raggiungendo l'apice con i governi Monti e Draghi, è stato tutto un peana alla tecnica finanziaria, alle compatibilità di bilancio, al rispetto dei parametri imposti dai cravattari di Bruxelles, senza una visione prospettica della società in cui siamo ed a cui vogliamo arrivare.

Per undici anni abbiamo avuto un carpe diem inteso nel senso peggiore, cioè di un governo, quello italiano, di volta in volta presieduto da "tecnici" o politici cattocomunisti o grillini, che si è totalmente messo nelle mani di personaggi stranieri, la cui capacità viene oggi evidenziata dalle crisi irrisolte e dagli sperperi effettuati (per non parlare della corruzione emergente).

L'Italia da Monti a Draghi è stata, con la breve parentesi del Governo Conte-Salvini-Di Maio, il predellino per gli interessi di Germania e Francia che non abbiamo mai osato contraddire.

Oggi, quando il Presidente Meloni dice che la manovra è "politica", si segnala che il clima è cambiato e che a Roma, tedeschi e francesi non troveranno più il burro in cui affondare le loro mani.

E questo al di là degli effettivi, concreti cambiamenti che possono essere contenuti nel testo che, a dire dei cattocomunisti, dei sindacati, dei confindustriali, è pieno di nefandezze, quindi dovrebbe essere un'ottima manovra.

In ogni caso si comincia sempre con un refolo di vento, poi arriverà anche il tornado.

17 dicembre 2022

Onore ad un Campione

Ho spesso contestato il termine "campione" attribuito a una moltitudine di sportivi.

Nel calcio ci sono stati tanti bravi giocatori, alcuni eccelsi, ma pochi campioni, perchè Campione è chi tale è dentro e fuori dal campo.

Come lo fu Giacomo Bulgarelli e come lo è stato Sinisa Mihailovic, morto ieri al termine di un calvario di oltre tre anni per una leucemia devastante.

La storia calcistica e sportiva di Mihailovic la si legge oggi su tutti i quotidiani e anche giornali radio e telegiornali hanno aperto, tra ieri sera e questa mattina, con la notizia della morte dell'ex allenatore del Bologna.

Su Twitter questa mattina alle 8 c'erano oltre undicimila messaggi dedicati a lui.

Mihailovic fu un bravo giocatore, un allenatore che non ha avuto quel successo cui legittimamente  ambiva e un personaggio dal grande spessore caratteriale.

Non si è mai "tirato indietro", non si è mai nascosto dietro fumose risposte alle domande più velenose come quando, all'organo praticamente ufficiale del pd, la Repubblica, in occasione delle elezioni regionali in Emilia Romagna del gennaio 2020, dichiarò che, se avesse potuto votare, avrebbe scelto Lucia Borgonzoni, la candidata leghista del Centro Destra e non il cattocomunista Bonaccini, perchè era ora di cambiare aria in questa regione e in questa città.

Mandò così in cortocircuito tutta la cappa cattocomunista che regge Bologna, attirandosene l'ostilità.

Ha onorato sino al termine l'impegno, anche se il suo esonero nel settembre scorso fu, con il senno del poi, causato da una evidente impossibilità di reggere il filo di una squadra mentre lottava per la sua stessa vita.

Magari, ma non potremo mai saperlo se sia stato preso in esame, avrebbe potuto rinunciare volontariamente ad allenare per assumere un ruolo di prestigio, ad esempio coordinatore delle squadre o vicepresidente, che gli avrebbe lasciato aperta la porta per un rientro qualora si fosse riprodotto il miracolo di una guarigione.

Resta il suo insegnamento di vita, di quella volontà di lottare, sul campo e fuori, di dire ciò che si pensa a prescindere dall'opportunismo del momento, che è un esempio per tutti, ma soprattutto per i più giovani.

Ed è ciò che rende Sinisa Mihailovic, bravo calciatore, anche un Campione.

16 dicembre 2022

Ma chissenefrega dell'unione europea sempre più Unione del Male

La Lagarde ha aumentato il costo del denaro accompagnandolo con una dichiarazione nella quale "prevede" un ulteriore aumento dell'inflazione e quindi nuovi aumenti del costo del denaro e, come accade praticamente ogni volta in cui quella apre bocca, crollano le borse e si impenna lo spread.

In più un "ammonimento" all'Italia perchè approvi celermente il nuovo Mes.

Subito gli obbedienti ascari italiani delle potenze straniere, si sono accodati chiedendo l'approvazione del Mes, con in prima fila Renzi.

So che con la gran parte di chi legge i miei commenti sfondo una porta aperta, ma repetita iuvant.

Quindi ribadisco: quale utilità abbiamo nel restare all'interno dell'unione europea, cioè quella autentica Unione del Male che ha come scopo primario quello di sottrarci anche le ultime autonomie rimasteci per metterci al collo, dopo i prestiti contratti da Conte e Draghi, anche un nuovo cappio rappresentato dal Mes ?

Meglio l'esercizio provvisorio, così lo stato potrà spendere solo un ventesimo della spesa dell'anno corrente e magari sarà obbligato a togliere bonus, rottamazioni, agevolazioni che disperdono i nostri risparmi e meglio ancora se non si riuscirà a raggiungere gli obiettivi di Draghi e del pnrr, così i cravattari di Bruxelles non ci erogheranno nuovi prestiti che sono altrettanti nodi intorno al nostro collo.

Chissenefrega di quello che "ci chiede l'europa" e chissenefrega se loro, che hanno vicepresidenti del parlamento che si trastullano con banconote fino a settecentomila euro, non vogliono che si aumenti il tetto al contante fino a cinquemila euro ?

Chissenefrega se ritengono opportuno favorire gli emittenti di moneta elettronica contestando la rimozione dell'obbligo di pos sotto cifre irrisorie ?

Chissenefrega se vogliono una revisione del catasto che ci costerebbe un aumento esponenziale del costo della casa ?

Chissenefrega se vogliono imporre ristrutturazioni tali da rendere costose le case degli Italiani ?

Chissenefrega se vogliono peggiorare le nostre condizioni di vita facendoci lavorare fino a settanta anni ?

Ma chissenefrega dell'unione europea se è, sempre di più, Unione del Male ?

 

15 dicembre 2022

Lo stantio rito dell'Unione del Male sul bilancio

La commissione europea ha parlato.

Approvato il bilancio italiano con alcune "lievi criticità" che, guarda caso, sono tutti i cavalli della propaganda di sinistra.

Del resto, cosa ci si poteva aspettare da un commissario all'economia che si chiama Paolo Gentiloni, ministro degli esteri di Renzi e suo successore sconfitto alle elezioni del 2018 ?

Ma, soprattutto, quale credibilità può avere una commissione che sarebbe una delle massime espressioni istituzionali dell'Unione del Male, la stessa che ha in corso, all'interno di un'altra delle sue massime istituzioni, il parlamento, una inchiesta sulle presunte corruzioni effettuate dal alcuni stati esteri ?

Ormai tutti abbiamo toccato con mano che l'Unione del Male è un danno per tutti i cittadini dell'Europa ed ha perfettamente ragione la Meloni che ha criticato la commissione perchè invece di intervenire sulle grandi questioni strategiche, si occupa de minimis, che per i Romani, che sapevano come far funzione una Amministrazione pubblica, non curat Praetor.

E' la solita europa piccola, piccola, che si preoccupa delle dimensioni delle banane che, in questo caso, sono i tetti al contante o al pos, mentre non riesce a combinare nulla in campo energetico, in politica estera, in credibilità sullo scacchiere mondiale.

Tutti sappiamo che, se l'Europa fosse ancora, semplicemente, una comunità economica di libero scambio, senza velleità politiche, avremmo meno spese (non esisterebbero commissioni, parlamento, assistenti e burocrati) ed avremmo meno lacci che rallentano ogni decisione.

Allora cosa ci importa del rito di Bruxelles di "esame" delle leggi finanziarie dei singoli stati ?

Nulla.

La Meloni è molto pragmatica, cauta, calma, anche se qualche stoccata non rinuncia ad infliggerla agli urlatori delle opposizioni (come la battuta indirizzata ai grillini che ha splendidamente sfruculiato chiedendo se i russi si sarebbero ritirati se avessimo concesso loro il reddito di cittadinanza) per cui credo che darà una sorta di contentino ai sepolcri imbiancati di Bruxelles, magari spostando il limite del pos a 30 o 40 euro e poco altro.

In attesa di tempi migliori che, magari, potrebbero arrivare se la vicenda chiamata Qatargate dovesse espandersi fino a colpire qualche commissario e, allora, potrebbe cominciare a sgretolarsi il palazzo unionista che continua stolidamente ad imporre sacrifici ai cittadini europei per sostenere il comico di Kiev contro la Russia Identitaria di Putin, ma ignorando il ben più grave pericolo delle infiltrazioni cinesi.

14 dicembre 2022

Le presunte mazzette del Qatar

Non avevo intenzione di scrivere sulle presunte mazzette del Qatar, finite nelle accoglienti tasche di un paio (per ora) di eurodeputati (uno ex dopo tre legislature) della sinistra "socialista e democratica", come non scrissi dei contanti (non ricordo se venti o ventiquattromila euro) trovati nella cuccia del cane della Cirinnà (anche lei di sinistra) o dei sessanta e più milioni di euro finiti nella cooperativa di moglie e suocera del deputato Soumaoro (pure lui di sinistra).

Non mi piace la politica fatta sulle baionette dei magistrati ai quali inibirei ogni indagine su parlamentari in carica e fino a cinque anni dopo la cessazione dal ruolo.

Ho anche l'impressione che parlarne potesse anche essere una scusa per mettere una fotografia della bella ex vicepresidente del parlamento dell'Unione del Male, la greca Eva Kaili, che ha smentito quello che era l'ideale dei Greci antichi come lo studiammo al liceo.

Se per i Greci, infatti, era kalòs kai agathòs, bello fuori è anche bello dentro, la Kaili sembrerebbe essere kalè ma non agathè, bella solo all'esterno.

Anche se andrei molto cauto e non l'avrei destituita prima di una condanna definitiva, perchè garantisti sempre, anche nei confronti dei socialisti, sennò ci abbassiamo al loro stesso livello.

Ho cambiato idea quando ho visto la fotografia, lasciata trapelare dagli inquirenti belgi, della montagna di denaro, accuratamente ordinata, sequestrata o da Panzeri o dalla Kaili e che ho scelto come immagine del commento.

A me è tornata in mente un quiz televisivo degli anni ottanta/novanta, "Conto su di te", in cui uno doveva contare le banconote che uscivano da una macchina, tanto più velocemente, quanto più il suo partner sbagliava a rispondere su domande di cultura generale.

Il premio era incassare tutto quello che era uscito, se il calcolo fosse stato esatto.

Io, che ho una particolare venerazione per l'uso del contante che ritengo ci renda più liberi (anche dai tormenti pubblicitari che seguono all'uso delle carte che ci fanno sempre firmare l'autorizzazione a cedere i nostri dati "a parti terze") dell'uso delle carte e della moneta elettronica, apprezzo chi tiene in casa denaro pronta cassa, ma una quantità del genere è al di fuori di ogni ragionevolezza.

Sembra (sempre, "sembra", perchè di certezze non ve ne sono) che quella immensa quantità di contante servisse per ungere altri europarlamentari.

E qui veniamo al punto.

Il passaggio da Mercato Comune a Comunità ed Unione, è un danno enorme per tutti.

Un Mercato Comune, significa una serie di accordi multilaterali per agevolare lo scambio di merci e i trasferimenti delle persone.

Una iniziativa, cioè, essenzialmente di carattere economico che, ferma restando la Sovranità degli stati nazionali, poteva ed era gestita dai governi di quegli stati e non creava una legislazione che si sovrapponeva a quella nazionale.

Hanno voluto inizialmente trovare uno sbocco per i dinosauri ed i trombati dalle elezioni nazionali ed hanno creato un parlamento europeo, inizialmente con designati dai parlamenti nazionali, che ha cominciato ad occuparsi del nulla, come le dimensioni di una banana, ma con una remunerazione pari a quella dei parlamentari nazionali.

Il tutto a spese nostre, perchè i soldi sono sempre quelli delle nostre tasse.

Poi hanno voluto creare una cappa che soffocasse le libertà nazionali, le Identità nazionali ed hanno cominciato ad attribuire al parlamento europeo sempre maggiori poteri, rendendolo quindi un obiettivo per chi vuole esercitare pressione sulle decisioni da prendere.

Hanno costruito un nuovo palazzo, si riuniscono in due posti differenti, mantengono, come vediamo dalla storia personale dei vari "assistenti", una struttura costosa e burocratica.

SONO TUTTI SOLDI NOSTRI !

Già una commissione era stata fatta decadere per vicende poco chiare (e subito insabbiate) e adesso è il parlamento ad essere coinvolto in questioni poco chiare e forse anche poco pulite.

C'era bisogno di duplicare la burocrazia parlamentare e quindi anche le occasioni che "fanno l'uomo ladro" ?

Abbiamo proprio bisogno di una unione politica europea che soffoca le caratteristiche che sono la forza trainante dell'Europa ?

Da quando c'è l'Unione del Male, l'Europa ha perso smalto, influenza, potere, sempre più al traino degli Stati Uniti e sempre più ventre molle dell'Occidente come è dimostrato dalle infiltrazioni, non tanto del Qatar, piccolo staterello arabo, quanto della pericolosissima Cina.

E l'Europa è così annebbiata da sanzionare e, in pratica, fare la guerra per interposta Ucraina, alla Russia, altra ex potenza, messa decisamente male, ma che appartiene storicamente all'Occidente, mentre è stata regalata, dalle Von der Leyen, dai Draghi, dai Macron di turno (e purtroppo anche dalla Meloni) alla Cina ed all'Oriente che è il vero pericolo per il nostro futuro.

Non mi scandalizzano le mazzette che (forse) qualche europarlamentare socialista ha intascato dal Qatar, io sono indignato dalla insipienza politica e progettuale di chi dirige questa Europa nella quale, purtroppo, sono coinvolto anche io, anche se al tempo (credo fosse il 1989) fui tra quel 10% di Italiani che votò CONTRO, al referendum consultivo, la prospettiva dell'unione e pose le basi per l'odierno disastro.

Almeno fino a quando l'Italia non riuscirà a seguire l'esempio del Regno Unito, liberandosi dai lacci e lacciuoli di una struttura solo burocratica, senza Valori nè Ideali.

La Meloni ha detto che ci vuole più Italia in Europa e non viceversa come è anche la ditta di un partito (bocciato dagli elettori il 25 settembre, tanto che non è entrato in parlamento ed ha solo un paio di eletti grazie al pd di Letta che li ha votati nei collegi uninominali) ed ha ragione solo se ci si rassegna a restare nell'unione.

Io non mi rassegno.



13 dicembre 2022

Le multe in base al reddito sono una emerita idiozia

Questa volta Salvini ha sbagliato.

Capisco la necessità di conquistarsi un titolo, ma bastava il ritiro definitivo della patente con la subordinata della sospensione per dieci anni.

Invece ha voluto strafare, probabilmente cercando una captatio benevolentiae verso i soliti demagoghi che parlano di "poveri" come se fossero San Francesco ed ha sparato l'idea delle multe progressive in base al reddito.

Così il reato o la contravvenzione assumono una rilevanza differente a seconda se uno ha più o meno di un certo reddito.

Si duplica così l'infame sistema della sanità pubblica con il ticket basato sul reddito, dove chi più ha pagato in contributi, deve ulteriormente pagare di più per un servizio o un farmaco.

E che diciamo dei bonus che vengono erogati in base al reddito ed all'isee ?

E qui, purtroppo, c'è cascata anche la Meloni che, invece di tenere duro sull'abolizione tout court della spesa presunta per la cultura (ma risulta che siano utilizzati anche per andare a vedere i Manneskin, quei NOSTRI soldi ! E quella non è certo cultura !)  ha detto che vuole rivedere le norme per dare tale importo solo a chi ha redditi bassi.

Certamente il figlio di un milionario o di un parlamentare (come ha detto la Meloni nella sua seconda puntata degli "Appunti di Giorgia") ha abbondantemente denaro a disposizione che è uno schiaffo pensare di incrementarlo con altri cinquecento euro, ma, allora, meglio investire quei soldi in borse di studio, non in una cifra che può essere spesa come vogliono (e, infatti, a difesa dell'erogazione si sono schierate librerie, case editrici, discografiche, associazioni di cantanti, cinematografari e teatranti).

Insomma, sembra quasi che si voglia punire chi ha avuto la capacità di procurarsi un reddito che gli consente di vivere bene, come se vivere bene fosse una colpa.

Infatti non vi è alcun aspetto delle normative vigenti o prospettiche per cui, chi paga di più, possa ricevere almeno qualche agevolazione come riconoscimento e parziale rimborso del suo maggior contributo.

Il bello (o il brutto della vicenda) è che a proporre le multe parametrate al reddito sia Salvini, cioè chi, meritoriamente, sta cercando di passare dalla tassazione per aliquote alla tassa piatta, che è il contrario delle divisioni in base al censo.

Mi auguro che le multe in base al reddito sia solo una voce dal sen fuggita e resti solo un titolo per una paio di giorni nei giornali, senza essere mai tradotto in legge.


12 dicembre 2022

Servizio militare: bene l'idea, ma 40 giorni sono pochi

Il Presidente del Senato Ignazio La Russa, che fu Ministro della Difesa nel Governo Berlusconi, ha annunciato una proposta di legge per ripristinare il servizio militare, su base volontaria, per 40 giorni, aperto ai giovani tra i 16 e i 25 anni e che consentirebbe di accumulare punteggi scolastici, universitari e per i concorsi.

All'epoca in cui svolsi io il servizio militare obbligatorio (un anno) ero contrario e avrei preferito una forte incentivazione di un esercito formato da volontari, ben addestrati, disciplinati, remunerati.

Fioccavano infatti le narrazioni di chi ha passato l'anno "in branda", ma sono racconti di seconda mano che non corrispondono alla mia personale esperienza condotta in un reparto di Cavalleria (carri armati Leopard) al confine est (Friuli Venezia Giulia) e con un discreto utilizzo di armi (MG, Browning, Beretta, Fal TA e BM ) oltre a quelle in dotazione al carro.

Infarinatura anche per i sistemi di comunicazione e obbligo di conoscere e riuscire a montare e smontare non solo le armi in dotazioni, ma anche gli strumenti di puntamento del carro (in pratica erano due, uno ciascuno per il giorno ed uno per la notte, per capo carro e pilota).

Nel corso dell'anno, vanno computati i primi tre mesi di Car, trascorsi per un mese a prepararsi al giuramento (fotografia di testa del blog) con addestramento formale e scuola comando, per un mese ad addestrarsi in aula sui mezzi e le armi e per un mese ad usare i mezzi nei vari ruoli di Pilota, Servente e Cannoniere, con due campi a Persano (tanto per dare una indicazione, la libera uscita era verso Eboli ...) e a Torre Venere (Lecce).

I restanti nove mesi sono comprensivi di turni di guardia al deposito carburanti, alla polveriera ed all'aviocampo.

Con campo di addestramento estivo sul Meduna Cellina (Pordenone) di due settimane e tre a Capo Teulada in Sardegna (con esercitazione Nato e libera uscita a Carbonia ...).

A seconda del periodo in cui uno svolgeva il servizio militare, poteva essere chiamato a svolgere il campo invernale sul Meduna Cellina.

In tutto l'anno feci 34 giorni, inclusi quelli "di viaggio", di licenza.

Quando fui congedato avevo appena imparato i rudimenti dell'uso del carro e delle armi, della strategia di movimento di uno squadrone di carri, ma non credo che sarei stato in grado di andare sul campo in una vera battaglia.

Tutto questo per dire che, oggi, stante i disvalori che caratterizzano i giovani, l'idea di ripristinare il servizio militare mi sembra ottima, ma i 40 giorni sono troppo pochi, certamente non servirebbero ad insegnare l'uso delle armi e a non averne paura, potrebbero forse solo servire a dare una mano di addestramento formale e, quindi, di disciplina.

Nulla di più.

Diverso sarebbe se, posto che si vuole ripristinare il servizio in forma volontaria, si tornasse all'anno (o anche 18 mesi) del passato, in modo da fornire una preparazione più robusta e con la possibilità, non solo di farla valere per gli studi scolastici, universitari e concorsi, ma anche di proseguire nella carriera militare.

E' già, comunque, un passo avanti se si discute di ripristinare il servizio militare.


11 dicembre 2022

Sempre e per sempre: no al Mes

La sentenza della corte costituzionale tedesca che ha respinto le obiezioni di alcuni parlamentari germanici sul nuovo regolamento del Mes, lascia il cerino acceso nelle mani dell'Italia.

In teoria ci sarebbe una maggioranza contraria alla sua approvazione che andrebbe oltre la maggioranza di governo.

Lega e Fratelli d'Italia sono sempre stati contrari, anche con toni accesi, al Mes e lo stesso Tajani ha confermato che Forza Italia continua ad avere riserve perchè non sono stati risolti i nodi sulla gestione del fondo.

Ma anche l'estrema sinistra e una parte storica dei grillini è contraria al Mes, quindi una eventuale votazione parlamentare dovrebbe vedere un'ampia maggioranza respingerne l'approvazione, il che comporterebbe la decadenza di tutta la costruzione perchè per farlo passare occorre l'unanimità degli stati zona euro.

Ma cosa sarebbe il nuovo Mes ?

Nè più, nè meno che un fondo finalizzato e, soprattutto, condizionato, come i prestiti del pnrr.

Certamente, approvarne il regolamento, non significa chiederne l'utilizzo con la conseguenza di legarsi al collo un nuovo cappio tenuto dai cravattari di Bruxelles, ma ormai appare evidente che la endemica ricerca di denaro, con le spinte corporative di questa o quella categoria che, legittimamente, espongono le necessità del loro settore per arrivare sistematicamente a chiedere una maggiore spesa pubblica, indurrebbero in tempi brevi il Governo, qualsiasi governo, a chiederne la fruizione, aumentando l'indebitamento dell'Italia e la nostra sudditanza agli stati del nord Europa che tengono i cordoni della borsa.

L'Italia ha invece necessità di una politica che, partendo dalla soppressione delle spese inutili, quelle che forniscono strumenti per truffe, quelle che sono indirizzate al mantenimento di clientele, proceda ad un taglio epocale delle spese e delle tasse, perchè ognuno paghi quello di cui sente la necessità, assumendosi in proprio la responsabilità della gestione di un reddito più alto dell'attuale perchè meno taglieggiato dallo stato che, a sua volta, non si assume più il costo di molti servizi e produzioni, lasciandoli al Mercato.

Il Mes andrebbe non solo nella direzione contraria alla riduzione del debito pubblico, ma soprattutto spingerebbe l'Italia ancora di più tra le braccia del Moloch dell'Unione del Male, con ulteriore perdita di Sovranità e di Indipendenza, che pagheremmo principalmente accettando di continuare ad essere la pattumiera dell'Unione, nella quale vengono scaricati tutti i clandestini raccolti dalle ong battenti bandiera francese, tedesca, spagnola od olandese.

Mi auguro che la Meloni, Salvini e Tajani confermino il loro NO al Mes, facendo saltare l'intera struttura così architettata.



10 dicembre 2022

L'accumulo del debito

I cattocomunisti ululano come cani ai quali si è pestata la coda (una volta, prima del "politicamente corretto" si sarebbe potuto scrivere "come checche isteriche", ma oggi non si può più ...)  su ogni aspetto della prima manovra di Destra del Governo Meloni.

Il loro animo inquisitorio e stalinista, che vorrebbe controllare anche i movimenti di uno spillo per limitare la Libertà dei cittadini, li ha portati a stracciarsi le vesti per l'aumento del tetto all'uso del contante fino a cinquemila euro, salvo poi dover prendere atto che la loro amata Unione del Male ha fissato il tetto a diecimila euro, il doppio.

Poi si sono scagliati contro la revoca delle sanzioni agli esercenti che, fino alla irrisoria cifra di sessanta euro, non accettano il pagamento con carte private, giocando sulla "Libertà" di pagamento, concesso ai consumatori, ma sottratto agli esercenti.

Non parliamo del reddito di cittadinanza che, nonostante tutti i casi emersi di truffa e di erogazione a terroristi e criminali comuni, sembra essere diventato, anche per i cattocomunisti oltre che per i grillini, una preziosa reliquia per cui diventa blasfemo anche solo il pensiero di toccarla.

Adesso è il turno dell'ennesimo bonus, quello che fu erogato da Renzi e chiamato "bonus cultura per i giovani", cioè un importo che i giovani potevano spendere per l'acquisto di libri, ma anche per il cinema, musica etc.

Addirittura Renzi minaccia ostruzionismo e sarebbe ora che la Meloni decidesse di tagliare la testa al toro e non voler essere troppo generosa concedendo i tempi di discussione in parlamento, ma agisse come hanno fatto i suoi predecessori cattocomunisti fino a Draghi compreso che ne ha anche abusato, di chiudere ogni discussione ponendo la fiducia.

Ma quel che vorrei oggi evidenziare è come si accumula il debito pubblico.

Negli ultimi undici anni, i cattocomunisti, che avrebbero dovuto mettere in ordine i conti dello stato, hanno portato invece il debito pubblico dai 1800 miliardi del governo Berlusconi del 2011, agli attuali 2800 miliardi.

Il tutto perchè, lungi dal tagliare le spese come farebbe ogni famiglia le cui uscite fossero superiori alle entrate, ha aumentato le spese per accontentare o comunque per lisciare per il verso giusto questa o quella clientela (i "giovani" nel caso specifico, ma anche nani e ballerine, stampa di regime, elettori con una gran voglia di passare direttamente dal reddito di cittadinanza alla pensione, dipendenti pubblici ...).

Ad ognuno un bonus, un aumento anche se la produttività, in qualsiasi azienda privata, avrebbe portato non ad aumenti delle retribuzioni ma a contratti di solidarietà o licenziamenti, il tutto "coperto" da fantasiose voci di copertura per recupero dell'evasione (mai realizzata anche se hanno vessato i cittadini con i limiti per contanti e obbligo di spendere in commissioni per l'uso di carte private) e aumento di tasse e imposte.

La Meloni, con la sua manovra che tocca il reddito di cittadinanza, ma anche voci come il bonus Renzi asseritamente destinato ai giovani, ci sta dimostrando quanto sia facile farsi belli con i soli altrui, elargendo a destra e a manca (più a manca, per la verità), ma quante resistenze ci siano quando si vuol razionalizzare e contenere la spesa pubblica, togliendo qualcosa, una frazione di quello che si ha, a qualcuno.

E' comprensibile che quando si vuole togliere qualcosa a qualcuno, quel qualcuno se ne abbia a male, ma questa non è responsabilità di chi toglie, ma di chi ha dato senza criterio.

Che senso ha, nel 2022, che si finanzino quotidiani, film, teatri, spettacoli musicali ?

Se un prodotto (cartaceo, televisivo, musicale, teatrale) fosse valido verrebbe acquistato o visto, a pagamento, dal pubblico, guadagnando, se invece quel prodotto è un bidone utile solo a compiacere pochi, beh allora o quei pochi lo pagano di tasca loro oppure chiuda, ma perchè dobbiamo pagarlo tutti noi ?

E la cultura ai giovani non viene già fornita dalla scuola e dall'università ?

E il tutto si aggiunga all'esosità di tutto un circolo richiedenti contributi che da un lato pronunciano discorsi strappalacrime evidenziando la loro immensa bontà nel dare rifugio o salvare dal mare i clandestini, poi battono cassa per avere un tot per clandestino assistito o scaricano quel che raccolgono in uno dei nostri porti (anche con la complicità del Governo e mi auguro che ci sia una strategia dietro l'accesso di ieri di ben tre navi ong che, invece, avrei sperato fossero tenute ben al di fuori dalle nostre acque territoriali).

E allora, basta con i bonus, le rottamazioni, le erogazioni a fondo perduto, i contributi alle cooperative cosiddette sociali (se uno vuole fare beneficenza per diventare "santo subito", spenda del suo, non del mio !).

A fronte di un taglio della spesa pubblica, però, deve essere lasciato più denaro nelle tasche degli Italiani, perchè ognuno di noi possa spendere come e dove vuole.

Se uno vuole spendere del suo in volontariato a favore dei clandestini, lo faccia, ma senza il mio contributo.

E per avere più denaro in tasca per spenderlo mirato alle nostre specifiche esigenze, l'unica strada è una riduzione sensibile delle tasse e delle imposte.

Basta tasse sui risparmi, che sono cioè gli investimenti che si fanno con il poco denaro che ci rimane dopo il taglieggiamento del nostro reddito operato dal fisco.

Basta tasse sulla casa, che sia la prima, la seconda o la centesima, perchè la casa è un costo se uno la tiene a disposizione per se stesso e la famiglia e la tassazione, eventualmente, dovrebbe colpire, come già comunque colpisce, unicamente il reddito da eventuale locazione.

Basta bonus a pioggia.

Invece di fare la guerra degli invidiosi per ostacolare la flat tax agli autonomi, si faccia la battaglia per estenderla a tutti.

Non l'abolizione, ma la revisione del reddito di cittadinanza e il diverso uso del bonu Renzi cosiddetto per i giovani, sono solo due, pallidi tentativi per cercare di raddrizzare la barca del debito pubblico italiano, appesantito da undici anni di elargizioni, rottamazioni e bonus, tutti da rivedere.