Ciò che è bene per la sinistra è male per l’Italia. Ciò che è male per la sinistra è bene per l’Italia.

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Si devono intraprendere le guerre per la sola ragione di vivere senza disturbi in pace (Cicerone)

No alla deriva

No alla deriva
Diciamo NO alla deriva

29 agosto 2004

Mozione Santanchè


MOZIONE APERTA


La Destra” della Costituente
VERSO IL futuro



La Destra e’ nata, nel luglio 2007, come forza politica identitaria del centro-destra al fine di preservare quei valori altrimenti non rappresentati.

Dopo aver affrontato a viso aperto la battaglia elettorale e testimoniato le nostre idee ed i nostri valori, abbiamo oggi il dovere e la responsabilità di diffonderli tenendo conto della semplificazione della politica che l’elettorato ha determinato in maniera inequivocabile, indicando in un bipartitismo, sebbene ancora imperfetto, il compimento del bipolarismo: la nascita del Pdl è la risposta dalla quale ogni progetto politico dell’area di centro destra non può prescindere. Il rischio, infatti, è precipitare nell’autismo ideologico e psicologico che può tradursi in castrazione politica, immobilismo delle idee e impossibilità di tradurle nella realtà quotidiana. Abbiamo ottenuto un risultato lusinghiero seguendo la strada dell’autonomia elettorale, nonostante fossimo ancora un partito giovane, senza strutture e mezzi in grado di affrontare tale competizione.

Oggi non vogliamo che tale risultato venga sterilizzato, perché un partito ha una sua ragione d’essere solo se è funzionale ad un progetto di guida della nazione. Il popolo, infatti, vota solo per credibili e verosimili prospettive di governo. Tutto il resto e illusione o finzione. In questa ottica la rappresentanza parlamentare è un obiettivo imprescindibile per chi crede nella politica come “partecipazione alla res publica” e non come autoghettizzazione, associazione di pensiero o, addirittura, come comitato che possa al massimo aspirare a rimborsi elettorali.

Noi crediamo che il compito de La Destra sia ora quello di anticipare il futuro. E qual è il futuro al quale sta andando incontro l’Italia? E’ certamente la costruzione di un grande soggetto politico di centrodestra che si candida a governare la Nazione per almeno i prossimi due lustri. Non vogliamo, non possiamo e non dobbiamo assolutamente commettere l’errore di far prevalere le ragioni del risentimento, sentimento che non può appartenere alla politica e che invece, rischia di far impantanare il partito nell’emarginazione, nella protesta sterile e demagogica, nell’extraparlamentarismo.

Il cosiddetto spazio a destra esiste e va rappresentato. Ma chi l’ha detto che per farlo sia sufficiente un micropartito? Noi crediamo che la pressione di una componente di destra-destra all’interno del nuovo soggetto politico che sta nascendo sia capace di produrre risultati maggiori e migliori. Questo nuovo grande fiume ha, infatti, bisogno di affluenti dove scorrano idee. Dobbiamo avere, di conseguenza, il coraggio di rappresentare l’affluente della destra che convince e condiziona. Qualsiasi altra strada finirebbe col relegarci nel settarismo e nel personalismo: cose che la gente non capisce e non capirebbe mai.

Essere di destra vuol dire mirare a governare, forti dei nostri valori.
Vuol dire rinnovare l’impegno per un Stato moderno in cui presidenzialismo e federalismo si sviluppino insieme per garantire decentramento, efficienza, solidarietà e contemporaneamente unità nazionale.
Vuol dire credere nel ruolo storicamente centrale dell’Italia nel contesto delle politiche atlantiche nello scacchiere internazionale.
Vuol dire impegno forte contro il carovita, gli sprechi, i costi della politica, i privilegi e gli abusi della casta.
Vuol dire diritto alla vita, all’istruzione, alla sicurezza e alla casa.
Vuol dire che i diritti di tutti siano sempre accompagnati dai doveri e dalla reciprocità verso gli altri.
Vuol dire, infine, indicare una strada realisticamente percorribile per arrivare ad affermare questi obiettivi.

Noi siamo fermamente convinti di voler partecipare, ora e subito alla costruzione della nuova Italia e non possiamo che vedere con favore l’azione di questa nuova maggioranza che sta cercando di cambiare la Nazione tra mille difficoltà. Non si può asserire di voler preservare La Destra dall’idea del ritorno ad una cultura isolazionista e poi pretendere di guidarla senza darle una seria prospettiva futura coraggiosa e, al contempo, credibile.

Ecco perché proponiamo Daniela Santanchè come Segretario nazionale. La stessa donna che, come candidata premier, è stata l’unica vera sorpresa della campagna elettorale avendo saputo, indiscutibilmente, mettere la destra al centro del dibattito politico. Ciò significa che quando ci sono, coraggio e audacia, intelligenza e capacità di confronto, orgoglio e umiltà, si possono certamente rappresentare le aspettative dei cittadini con chiarezza e determinazione.
E si può concretamente indicare un futuro nuovo,un futuro migliore: un futuro di Destra.


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