Venezia è una vetrina per filmografari di vario genere.
Osannati liberals vi arrivano per presentare opere “impegnate”, naturalmente sorvolando sulle peggiori nefandezze del mondo, ma interpretando come devianze alcuni fatti datatissimi.
E’ per loro una sorta di lasciapassare per faraoniche opere di ristrutturazione nei loro possedimenti, senza finire sulla graticola della sinistra.
Poi c’è chi ha l’obbligo di dissacrare o di scandalizzare.
A tutti i costi.
Una forma mentis che difficilmente si supera anche quando si avrebbero idee per fare delle belle opere.
Ci voleva infatti molto a realizzare un film su un amore tra una donna e un uomo ?
Evidentemente, sì.
Forse pensando ad un target ben preciso (due lui o due lei, mano nella mano nel buio di una sala cinematografica dopo aver pagato un bel biglietto di ingresso: almeno non mi risulta esistano ancora sconti per omosessuali) che, a quanto si legge, sembrano tra i principali consumatori di simili prodotti di evasione dalla realtà, Ang Lee ha realizzato un film sull’amore omosessuale tra due cow … gays.
Che l’omosessualità sia … un vizio (direi io e la libertà di opinione è ancora un diritto), noto sin dall’antichità è un dato di fatto.
Ma far ruotare un film western su un amore omosessuale mi sembra una ricerca artificiosa della notizia, della visibilità.
E non si capisce se il film di Ang Lee voglia essere denuncia, spettacolo o semplicemente un prodotto di consumo fine a se stesso (come penso e ribadisco: finalizzato ad un target ben preciso).
Il Western non ha mai voluto mandare “messaggi” ma può ragionevolmente rappresentare la Forza del Bene.
Decadde quando lo si volle infarcire di “messaggi” che ne svilivano il piacere di guardarlo.
Per fortuna il vero Western ha spalle robuste e se la serie Deadwood troverà presto la sua continuazione sul satellitare Fox, possiamo comunque appassionarci con film sempre verdi.
Quelli di John Ford, quelli con protagonisti veri, come John Wayne e Richard Widmark, e con le ballerine del saloon che, senza dubbio, sono un vedere migliore di un paio di cow gays.
Questo è l’unico Western (una scena di Soldati a Cavallo con John Wayne)
Osannati liberals vi arrivano per presentare opere “impegnate”, naturalmente sorvolando sulle peggiori nefandezze del mondo, ma interpretando come devianze alcuni fatti datatissimi.
E’ per loro una sorta di lasciapassare per faraoniche opere di ristrutturazione nei loro possedimenti, senza finire sulla graticola della sinistra.
Poi c’è chi ha l’obbligo di dissacrare o di scandalizzare.
A tutti i costi.
Una forma mentis che difficilmente si supera anche quando si avrebbero idee per fare delle belle opere.
Ci voleva infatti molto a realizzare un film su un amore tra una donna e un uomo ?
Evidentemente, sì.
Forse pensando ad un target ben preciso (due lui o due lei, mano nella mano nel buio di una sala cinematografica dopo aver pagato un bel biglietto di ingresso: almeno non mi risulta esistano ancora sconti per omosessuali) che, a quanto si legge, sembrano tra i principali consumatori di simili prodotti di evasione dalla realtà, Ang Lee ha realizzato un film sull’amore omosessuale tra due cow … gays.
Che l’omosessualità sia … un vizio (direi io e la libertà di opinione è ancora un diritto), noto sin dall’antichità è un dato di fatto.
Ma far ruotare un film western su un amore omosessuale mi sembra una ricerca artificiosa della notizia, della visibilità.
E non si capisce se il film di Ang Lee voglia essere denuncia, spettacolo o semplicemente un prodotto di consumo fine a se stesso (come penso e ribadisco: finalizzato ad un target ben preciso).
Il Western non ha mai voluto mandare “messaggi” ma può ragionevolmente rappresentare la Forza del Bene.
Decadde quando lo si volle infarcire di “messaggi” che ne svilivano il piacere di guardarlo.
Per fortuna il vero Western ha spalle robuste e se la serie Deadwood troverà presto la sua continuazione sul satellitare Fox, possiamo comunque appassionarci con film sempre verdi.
Quelli di John Ford, quelli con protagonisti veri, come John Wayne e Richard Widmark, e con le ballerine del saloon che, senza dubbio, sono un vedere migliore di un paio di cow gays.
Questo è l’unico Western (una scena di Soldati a Cavallo con John Wayne)
22 commenti:
Ah, ah, ah, questi gay vogliono far credere che tutto è uguale... Illusi. GM
Ma c'è da preoccuparsi ? Quel film, come la maggior parte dei film di Venezia, Cannes o Berlino saranno visti solo da un manipolo di masochisti per appuntarsi l'ennesima medaglietta da intellettuali.
iniziando a leggere il post, pensai che avrei commentato citando John Ford e John Wayne, ma sono stato preceduto.
Mi piace ricordare allora, in quei film chiari per visione del mondo, un attore di secondo piano, sebbene impegnato sindacalmente e poi politicamente Ronald Wilson...Reagan
quando ti metti d'impegno sai essere decisamente politically scorrect!!! ;P
Gianmario-Riccardo: le lobbies sono fatte così. Monotematiche e tremendamente noiose.
Giulio: verissimo. Pochi sono i film che, premiati in quei festival, hanno poi riscosso anche successo di pubblico. In questo momento, a memoria, non me ne viene in mente neanche uno ...
Corsanico: i due John sono il Western. Poi anche tanti altri hanno caratterizzato uno dei generi cinematografici che preferisco, ma se dico Western, penso a John Wayne.
Reagan è stato un grande Presidente e sarà ricordato come tale.
Freedom: Questo è il mio spazio per togliermi i sassolini dalle scarpe senza coinvolgere altri, quindi sono volutamente, debordantemente, antipaticamente politically scorrect ! ;-) Ma vedo che trovo qualche condivisione ...
cattivone, ma non troppo. Diciamo che più che genere western è genere Bizzar.
watergate2000 (sui leaders hai quasi ragione, ma Silvio deve cambiare molte cose se vuole ancora rimanere in cabina di comando)
Sì, moooolto Bizzar ;-)
(Senza Silvio non c'è CdL e non ci sarà alcun Centro Destra. Senza Silvio torneremo nella giungla del centrismo che pendola ora di qua ora di là).
che post delirante...vatti a guardare un bel film di bombolo
Ecco, appunto. La congrega deglianonimi non sismentisce mai :-)
Ma sai che così tanta ironia non l'avevo mai trovata?
ma come ti riesce a far finta d'essere così omofobo?
Liberissimo tu di ritenere positiva ed educativa l'omosessualità.
Liberissimo io di considerarla o una malattia o una deviazione.
Oppure l'unico pensiero che si può esprimere è il pensiero unico del politically correct ?
Monsoreau, ma se mi complimentavo con te?
Io non ho problemi a essere politicamente scorretto, infatti ritengo che l'omofobia sia una malattia dovuta all'insicurezza della propria sessualità e a una forma di lavaggio del cervello praticata da omofobi.
Il giudizio sul film lo darò dopo averlo visto. Ang Lee sta diventando un regista holliwodiano, probabilmente sarà una schifezza immonda.
Ahahahahahahah !
Adesso la malattia è l'omofobia ?
Ahahahahahahah !
Be', sì. Non c'è alcun dubbio.
Nei fumetti di Superman c'era il mondo duplex, dove tutto è capovolto: il Male è il Bene e viceversa.
Evidentemente tu appartieni all'universo duplex :-)))
"Nei fumetti di Superman "
Ottime le fonti del Mons!
Come al solito l'anonimo ha capito tutto ... :-)
...eh be'...non che ci voglia molto: il Monso e' piuttosto rudimentale (tipo "fracca botton, salta macaco")
Per gli anonimi dire pane al pane e vino al vino è essere "rudimentali", ecco perchè l'Italia non è ancora un "paese normale" ... :-)
Ma no, ma no...non c'e' nulla di male nel dire pane al pane e vino al vino...il problema e' che dovresti evitare di dire stupidaggini...
La Verità per gli anonimi è una stupidaggine: è la chiave di lettura per tutto quel che scrivono.
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