Sempre nell’ultima puntata de I migliori anni, è stata ospitata Sabina Ciuffini, la valletta di Mike Buongiorno, per cinque anni, in una trasmissione che ha fatto la storia della televisione, anche per l’impatto sociale avuto: Rischiatutto.
Allora non ce ne rendevamo conto, ma Rischiatutto rappresentava la nostra società e la vita stessa con le sconfitte e le vittorie.
Nei concorrenti si identificavano varie tipologie dell’Umanità: chi rischia, chi è timido, chi si rassegna a perdere, chi è vincente nato.
Le “materie” dei concorrenti rappresentavano anche la ricchezza e la varietà culturale di una nazione cresciuta.
Rischiatutto era trasmessa al giovedì sera e il venerdì mattina le discussioni vertevano su domande e risposte, simpatie e antipatie e anche chi (ed erano i più) snobbava la trasmissione, dimostrava una puntuale conoscenza delle vicende (e non c’era internet dove trovare i risultati finali quasi in tempo reale).
La valletta era una bella ragazza perfettamente rappresentativa del tempo: educata, riservata, che sapeva “stare al suo posto”.
Sono quindi rimasto sorpreso dalla Sabina Ciuffini in chiave vetero femminista che ricordava, del grande Mike, una frase “voi donne salverete il mondo”.
Da qui una melensa retorica sulle “donne al potere” che, francamente, mi sembra abbastanza stucchevole con i suoi corollari (di cui fortunatamente non si è fatto cenno) sulle “quote rosa”, donne premier e quant’altro.
Subito dopo un bel balletto con ballerine alquanto scosciate …
Se entriamo nell’ordine di idee di pensare che dare un determinato posto o una quota di posti alle donne solo perché donne (o, come in America, ai negri solo perché negri o, in futuro, agli immigrati solo per tale ragione) invece di attribuire il posto a chi ha le capacità e le conoscenze per occuparlo, rischiamo di entrare in un periodo di mediocrità, di massificazione, di grigiore, dove i migliori, se non appartengono alla riserva tutelata, non trovano gli spazi necessari.
Soprattutto se tutto questo dovesse accadere con i soldi pubblici che verrebbero spesi per uniformare, per massificare.
Nel privato, ovviamente, ognuno può decidere come vuole, tanto sarà il Mercato a buttare fuori quella organizzazione che privilegiasse una impostazione ideologica su quella reddituale e meritocratica.
La differenza non è tra uomo e donna, ma tra chi merita, chi è capace e chi non lo è.
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