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05 ottobre 2024

Contro le tasse la strada è privatizzare

Il Governo sembra abbia intenzione di adeguare le accise sul diesel a quelle sulla benzina.

Come ho già scritto ieri, a me sembra una operazione di equità e non un aumento delle tasse, in linea con le tante operazioni di adeguamento tra più trattamenti differenti operate nel corso di varie fusioni aziendali private intervenute negli ultimi venti - venticinque anni.

Ovviamente i cattocomunisti esprimono la loro natura e latrano denunciando l'aumento delle tasse.

Sono gli stessi cattocomunisti che latrano anche contro l'ipotizzata privatizzazione (vendita di azioni) di quote minoritarie di Poste e Ferrovie.

Sono gli stessi cattocomunisti che latrano chiedendo più soldi per tutto, dalla sanità all'istruzione, dall'assistenza ai clandestini alla giustizia, dal reddito di cittadinanza al reddito minimo, senza saper (o voler) dire da dove prelevare quei soldi, se non rifugiandosi nella solita, becera, "lotta all'evasione fiscale" e "patrimoniale sui grandi patrimoni".

Ma c'è un modo per ridurre sensibilmente le tasse per tutti: privatizzare i grandi carrozzoni che stanno sulle spalle dello stato, cioè di tutti noi: sanità, istruzione, pubblico impiego.

Sono argomenti tabù, persino a Destra, ma se lo stato si accolla quei tre settori, la spesa non potrà mai essere tagliata e, non tagliando la spesa, non si taglieranno in modo sensibile e significativo le tasse.

Il controllo dello stato su tali settori, fondamentali per lo sviluppo di un Benessere e di una Sicurezza degna di una Nazione progredita, rimarrebbe grazie al potere di intervento legislativo che sarebbe ancor più compatibile con un ruolo super partes, da parte di uno stato che non sia coinvolto nella competizione di Mercato.

Da terzo, il suo essere arbitro tra le parti acquisterebbe maggior valore morale e un peso specifico di gran lunga superiore a quello che può avere quando è sia parte che giudice.

Dismettere, senza svendere, le partecipazioni dello stato, non solo nella sanità, nell'istruzione, per i pubblici dipendenti che possono svolgere funzioni impiegatizie anche se alle dipendenze di una società privata e quindi sotto un contratto privato, ma anche nelle comunicazioni, nelle poste, nelle ferrovie, aprirebbe le porte alla cancellazione o alla riduzione di tante imposte e tasse che gravano sui cittadini per una voce o per l'altra, perchè lo stato non avrebbe più alcuna necessità di tutti i denari di cui ha necessità oggi per fronteggiare i capitoli di spesa che, nel tempo, si sono accumulati volendo accontentare ora questo ora quello.

E si può procedere alle privatizzazioni, vendendo bene, dismettendo gradualmente l'impegno dello stato in modo che si costruisca un settore privato, forte, anche là dove, fino ad oggi, c'era solo lo stato.

Lo si faccia, tanto i cattocomunisti latreranno sempre, qualunque indirizzo intenda assumere un Governo di Centro Destra.

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