Non so quale fosse il suo retroterra culturale prima della prestigiosa laurea alla Bocconi, ma sono pronto a scommettere che non sono gli studi classici.
Perchè se avesse avuto una preparazione classica, sarebbe stato in grado di esprimersi in modo chiaro, senza far cedere punti in borsa alle società quotate e senza offrire il destro alla muta dei cattocomunisti di latrare su presunti aumenti di tasse.
Per come Giorgetti ha parlato, sembrerebbe che ci sia una chiamata generale a versare l'oro per la Patria.
E' esattamente il contrario del programma e di tutte le dichiarazioni dei leaders del Centro Destra, dalla Meloni a Salvini e persino a Tajani.
Infatti, subito dopo, il viceministro Freni ha dichiarato esplicitamente che non vi sarà alcuna nuova tassa nè aumento delle esistenti.
Il Ministro probabilmente voleva illustrare un concetto di carattere generale (in una Nazione tutti devono fare la loro parte con contributi proporzionati alla loro capacità contributiva) e che il Governo avrebbe provveduto ad un sacrosanto riequilibrio di tanti provvedimenti (detrazioni, deduzioni, accise) per semplificare e uniformare.
Come per i carburanti, quando, finalmente !, gli automobilisti che, come me, sono sempre rimasti "fedeli" alla benzina, avranno la soddisfazione di pagare le stesse accise di quelli che circolano con i diesel.
In questi passaggi qualcuno guadagna e qualcuno perde, ma tutti guadagnano in chiarezza per il futuro, come è avvenuto nei decenni passati attraverso le molteplici fusioni di aziende, soprattutto bancarie e con la complessa operazione di uniformare i trattamenti dei dipendenti.
Giorgetti saprà manovrare benissimo i numeri di un bilancio, ma non le parole e, così, avendo espresso confusamente un concetto condivisibile, ha dato materiale per gli oppositore del Governo che, come al solito, fanno propaganda sulle indiscrezioni e non sanno aspettare che escano i provvedimenti scritti nero su bianco.
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