Il “giovane, bello (?) e abbronzato” promette duemilionicinqucentomila posti di lavoro ad una America stordita (che forse comprenderà troppo tardi la sciocchezza compiuta il 4 novembre), in cui solo uno sparuto, ma resistente, gruppo di senatori Repubblicani sembra abbia mantenuto la testa a posto.
Non solo, promette il più grande investimento pubblico per autostrade fisiche e virtuali: con i soldi di chi ?
Con i soldi dei contribuenti, ovviamente, non certo con quelli dei suoi finanziatori.
Bello sforzo spendere e spandere quando si usa la leva fiscale per estorcere denaro a chi lavora !
In Italia l’ultima ridotta comunista è il sindacato della cgil, abbandonato anche dai suoi compari cisl e uil, evidentemente pentiti di contribuire allo sfacelo della nazione.
Dopo aver sostenuto i governi più gabellieri che mai abbiamo avuto (1996-2001 e 2006-2008) la cgil si scopre improvvisamente contraria alle tasse.
E pretende che il nuovo governo – presieduto dall'odiato Berlusconi – elargisca denaro a lavoratori, pensionati, precari, immigrati e chi più ne ha, più ne metta.
Con i soldi di chi ?
Naturalmente con i soldi di chi si vede sottrarre un buon 40% del proprio reddito da tasse e imposte di ogni genere.
Anche qui è da sottolineare lo “sforzo” che Epifani ha fatto per chiedere di distribuire denaro (altrui, non certo suo o dei suoi associati) a piene mani.
In Grecia manipoli di devastatori sfasciano vetrine, automobili, deturpano edifici e la sinistra organizza “veglie” a loro favore.
Naturalmente anche in Grecia ci saranno quelli che dovranno mettere mano in tasca (la propria) per rimediare alle altrui nefandezze.
I “leaders” europei sono tutti soddisfatti per aver trovato un compromesso sul cosiddetto “20-20-20”.
Non dicono che costerà miliardi in termini di riduzione della produttività e aumento dei costi per unità di prodotto.
E chi paga ?
Naturalmente il consumatore, che si troverà a pagare molto, ma molto di più per aver accontentato i solipsismi di un gruppetto di ecoambientalisti.
Nella scuola la riforma slitta di un anno.
Mentre il “maestro unico” sarà “ a scelta”, nel senso che saranno i genitori a decidere se avere, per i loro pargoli, un unico maestro o una pluralità, come pure dovranno scegliere se usufruire del tempo pieno o meno.
Naturalmente il costo per l’erario è ben diverso tra il pagare uno o più maestri e …. chi paga ?
Indovinato, noi e ancora noi.
Solo alcuni degli esempi che dimostrano quanta poca cura abbiano, ad ogni latitudine, i governanti quando devono trattare il denaro altrui.
Sono convinto che, però, quando devono fare loro spese personali sanno fare molto bene i conti e, come in tutte le famiglie, coniugano il loro reddito con la spesa, anche con qualche rinuncia.
Quando di mezzo c’è lo stato, invece, perdono ogni virtù e pescano come se il bilancio statale fosse un pozzo senza fondo, tanto basta aumentare una tassa o inventarsene un’altra (come a Ferrara, sulla pubblicità !).
Mi piacerebbe che quei signori che vogliono legare il loro nome a faraonici progetti, tutti realizzati con i soldi dei contribuenti, pagassero di tasca loro, ad esempio le strade mai finite o le vetrine sfasciate perché non hanno dato consegne precise alle Forze dell’Ordine per stroncare ogni violenza contro le persone e le proprietà private o perchè "vegliano" a favore dei manifestanti.
Ma la mia rimane una vana speranza e allora non resta a tutti noi che alzare il tono della protesta contro queste tasse e queste imposte che ci sottraggono, per godimento altrui, la metà di quel che guadagniamo.
Entra ne
Non solo, promette il più grande investimento pubblico per autostrade fisiche e virtuali: con i soldi di chi ?
Con i soldi dei contribuenti, ovviamente, non certo con quelli dei suoi finanziatori.
Bello sforzo spendere e spandere quando si usa la leva fiscale per estorcere denaro a chi lavora !
In Italia l’ultima ridotta comunista è il sindacato della cgil, abbandonato anche dai suoi compari cisl e uil, evidentemente pentiti di contribuire allo sfacelo della nazione.
Dopo aver sostenuto i governi più gabellieri che mai abbiamo avuto (1996-2001 e 2006-2008) la cgil si scopre improvvisamente contraria alle tasse.
E pretende che il nuovo governo – presieduto dall'odiato Berlusconi – elargisca denaro a lavoratori, pensionati, precari, immigrati e chi più ne ha, più ne metta.
Con i soldi di chi ?
Naturalmente con i soldi di chi si vede sottrarre un buon 40% del proprio reddito da tasse e imposte di ogni genere.
Anche qui è da sottolineare lo “sforzo” che Epifani ha fatto per chiedere di distribuire denaro (altrui, non certo suo o dei suoi associati) a piene mani.
In Grecia manipoli di devastatori sfasciano vetrine, automobili, deturpano edifici e la sinistra organizza “veglie” a loro favore.
Naturalmente anche in Grecia ci saranno quelli che dovranno mettere mano in tasca (la propria) per rimediare alle altrui nefandezze.
I “leaders” europei sono tutti soddisfatti per aver trovato un compromesso sul cosiddetto “20-20-20”.
Non dicono che costerà miliardi in termini di riduzione della produttività e aumento dei costi per unità di prodotto.
E chi paga ?
Naturalmente il consumatore, che si troverà a pagare molto, ma molto di più per aver accontentato i solipsismi di un gruppetto di ecoambientalisti.
Nella scuola la riforma slitta di un anno.
Mentre il “maestro unico” sarà “ a scelta”, nel senso che saranno i genitori a decidere se avere, per i loro pargoli, un unico maestro o una pluralità, come pure dovranno scegliere se usufruire del tempo pieno o meno.
Naturalmente il costo per l’erario è ben diverso tra il pagare uno o più maestri e …. chi paga ?
Indovinato, noi e ancora noi.
Solo alcuni degli esempi che dimostrano quanta poca cura abbiano, ad ogni latitudine, i governanti quando devono trattare il denaro altrui.
Sono convinto che, però, quando devono fare loro spese personali sanno fare molto bene i conti e, come in tutte le famiglie, coniugano il loro reddito con la spesa, anche con qualche rinuncia.
Quando di mezzo c’è lo stato, invece, perdono ogni virtù e pescano come se il bilancio statale fosse un pozzo senza fondo, tanto basta aumentare una tassa o inventarsene un’altra (come a Ferrara, sulla pubblicità !).
Mi piacerebbe che quei signori che vogliono legare il loro nome a faraonici progetti, tutti realizzati con i soldi dei contribuenti, pagassero di tasca loro, ad esempio le strade mai finite o le vetrine sfasciate perché non hanno dato consegne precise alle Forze dell’Ordine per stroncare ogni violenza contro le persone e le proprietà private o perchè "vegliano" a favore dei manifestanti.
Ma la mia rimane una vana speranza e allora non resta a tutti noi che alzare il tono della protesta contro queste tasse e queste imposte che ci sottraggono, per godimento altrui, la metà di quel che guadagniamo.
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13 commenti:
Stavolta non sono d'accordo, Massimo. Il New Deal di Keynes nella crisi del '29 e quello che farà Obama nella crisi attuale, checché se ne dica, sono l'altra faccia della speculazione liberista della tecnofinanza, basata sulle bolle speculative e sulla deregulation. Per saperne di più sul tema leggi "La paura e la speranza" di Tremonti che ne svela tutti i meccanismi perversi (subprimes, carte di credito che sono a debito, derivati ecc. ).
Ora paradossalmente Bush, si trova più partecipazioni statale sul groppone di De Michelis e del CAF della Prima repubblica. Non possiamo dare solo la colpa a Obama che non si è ancora insediato, dello sfacelo pregresso che eredita e che si è accumulato in un ventennio.
Parla con qualche americano... Vedrai che è incazzato nero con tutti: da Clinton a Bush, e perfino col vecchio Reagan. E il peggio deve ancora venire, coi licenziamenti di massa della General Motors, Ford e Chrysler. Più tutto il rimbalzo che ci sarà da noi per tutte quelle aziende piccole e medie che si appoggiano alle tre Majors.
Poi quello che dici sui nostri sindacati è chiaro che è tutto vero. Ma sono fenomeni diversi, la sindacatocrazia italiana da quanto sta avvenendo in USA. Perché inutile nascondersi dietro a un dito: la crisi è esplosa laggiù e proviene da laggiù per spandersi a macchia d'olio per il mondo.
Infatti ritengo il New Deal di Roosvelt un'altra porcata :-)
E' troppo facile spendere e spandere i soldi pubblici, costruire e realizzare opere faraoniche. Ed è anche diseducativo perchè crea la convinzione che "tanto ci pensa lo stato".
Così, in America, vediamo che i dipendenti di Gm, Ford e Chrisler percepiscono il 20% in più degli Americani che lavorano per le case nipponiche. Per forza che le tre "grandi" soffrono. E' uguale alla Fiat in Italia che è sopravvissuta, nonostante gli errori del management, grazie ai soldi pubblici: privatizzando gli utili e socializzando le perdite.
No, io resto a favore del mercato perchè, come diceva la Thatcher: per creare nuove ricchezze ci vogliono anche tanti fallimenti.
Su carte di debito, credito, derivati e finanza varia avrei molto da dire, ma poichè è mio pane quotidiano me ne astengo, sennò questo luogo non sarebbe più un diversivo al lavoro.:-)
Dico solo che è stato offerto al consumatore quel che chiedeva: prodotti per guadagnare più dei titoli di stato e disponibilità economiche per comprare quel che la pubblicità decantava. I nuovi bisogni ... ;-)
Sì, ma il New Deal è una porcata che arriva quasi sempre dopo l'altra porcata. E guarda che chi ti scrive non è né comunista né socialista. Il mercato che si autoregola da sé o che va lasciato "libero" è un'altra UTOPIA che finisce nel gulag delle sciagure che stiamo vivendo. Esattamente come l'eccesso di statalismo.
I "prodotti bancari" di cui non vuoi parlare, fanno parte della teoria dei "bisogni indotti". Mi spiace, ma io non credo che sia il "consumatore gonzo" a richiederli, ma gli Istituti di Credito e la potenti banche d'Affari (Furbettopoli) a decantare le virtù del Campo dei Miracoli dove si publicizza il raddoppio degli zecchini d'oro. Poi è chiaro che qualche gonzo ci casca. Mi dovresti spiegare però come mai anche i non gonzi prudenti e formichine come la sottoscritta e come molti altri Italiani, devono pagare per le porcherie americane.Qui siamo alle solite privatizzazioni dei Profitti e alle socializzazioni delle Perdite. Credevo che simili boiate le facessero solo i socialcomunisti finché non mi sono svegliata dall'American Dream. Che nel frattempo è diventato Nightmare. No, grazie!
Nessie, io credo che sbagliata sia la tracimazione dei compiti dello stato rispetto a quelli originari di difesa e di amministrazione della giustizia in una comunità di uomini liberi. Quando lo stato interviene nell'economia, diventa parte e non è più terzo che deve dirimere le controversie dei privati. Il new deal fu una porcata di suo, perchè diede l'avallo definitivo ad un pesantissimo intervento dello stato con la conseguente limitazione della libertà delle persone. Libertà anche di sbagliare :-)
Ennò caro Massimo. Stavolta non ci sto. "Libertà di sbagliare" significa che chi sbaglia paga. Non che chi sbaglia ha diritto di strozzare e strozzinare tutto il pianeta. Questa che ti ostini a non voler vedere, non è l'economia thacheriana, ma si chiama "usura internazionale". E io gli aguzzini non li voglio.
Siccome Massimo e' del mestiere, potrebbe spiegarci il mistero della riserva valutaria (fa un piccolo straordinario). :-)
Perche' nasce tutto di li'. Tutte le "bolle" nascono da li'.
Io me ne intendo poco, ma ricordo che quando la Lira vinse il premio per la migliore moneta la riserva stava circa al 20%. Perche' ora non e' nemmeno al 3% ?
Per chi ne sa ancora meno del sottoscritto, significa che a fronte di un 3% di riserva, una banca puo' creare dal nulla il 100% del denaro. Ovviamente si tratta di soldi che non esistono. Dai e dai, questo giochetto diventa immenso e la bolla si deve sgonfiare per riallineare il sistema finanziario all'economia reale.
Curiosamente questo sistema funziona allo stesso modo in quasi tutto il mondo. Perche'?
Il prossimo "mostro" di cui parla Tremonti nel libro citato da Nessie, sara' proprio quello delle carte di credito. E con questo si cola a picco tutti quanti: chi piu' velocemente, e chi piu' lentamente, ma si va tutti giu'.
L'invito di Berlusconi e Tremonti a comprare BOT, serve ad incoraggiare i risparmiatori. Perche' se l'asta andasse deserta, lo Stato entrerebbe in bancarotta e non potrebbe piu' pagare ne' pensioni, ne' stipendi agli statali. Piu' o meno come per l'Argentina. Secondo i pessimisti il rischio e' questo. Invece gli ottimisti dicono che alla fine dell'anno venturo ci sara' la ripresa. Vedremo.
Comunque, il considerare gli USA come uno Stato normale e' ormai una palese illusione. Gli USA sono un coacervo d'interessi finanziari internazionali con un'apparenza di Stato. Di fronte a questi interessi lo Stato si e' sempre piegato e, se non cambieranno sistema, si pieghera' sempre. le banche in realta' non "chiedono" denari allo stato: li esigono, in quanto lo Stato vero sono loro. E purtroppo e' ormai cosi' anche in Europa, da quando e' stato importato lo stesso sistema. Gli americani sono ancora piu' schiavi del debito di quanto non lo siamo noi, con la differenza che il loro debito e' stato finanziato da tutto il mondo almeno da un paio di decenni.
Queste sono le cose che contano. Il fatto che un'industria si salvi o meno e' secondario. Tanto, se nessuno compra le auto va a bagno lo stesso. E, francamente, non e' che si puo' cambiare auto ogni anno come il telefonino... soprattutto se i soldini in tasca scarseggiano. E' l'idea stessa di "crescita infinita" che sta mostrando di essee un'emerita idiozia. In un mondo finito ci puo' essere solo una crescita finita e misurabile. Poi ci sono le teorie dei cicli economici... e anche quelle confermano il fatto che il mondo occidentale ha raggiunto il picco negli anni '70. Ora scende.
Sara' perche' non me ne intendo abbastanza, ma mi pare che dopo il '29 tutte le nazioni spinsero fortemente sui consumi interni e sulle opere pubbliche: lo fecero gli USA, lo fece la Germania e lo fece l'Italia... non sara' che non c'e' altro modo?
Lo so che ho messo molta carne al fuoco, ma d'altronde...
Attendo lumi. :-)
Se fossi in grado di spiegare in un commento un qualcosa sul quale lavorano fior di contabili, probabilmente sarei al posto di Tremonti, anche perchè la mia prospettiva è giuridica, non finanziaria.
Io mi ricordo gli anni in cui i titoli di stato superavano il 20% e i tassi di interesse arrivavano, senza che ci fosse alcuna "usura" al 27-28%.
Anche allora esistevano i pessimisti che profetizzavano chissà quali catastrofi, eppure siamo qui (e l'asta dei btp ha visto una domanda pari al doppio dell'offerta :-).
Nel '29 tutti intervennero atraverso lo stato e dagli anni 80 hanno cercato di risalire facendo uscire lo stato dai suoi interventi spesso, nel tempo, fallimentari perchè hanno spostato il costo sulel generazioni future.
P.S.
nella mia prolissita' intendevo dire che sono le banche a decidere cio' che devono fare gli Stati o cio' che rimane di essi. E le banche a chi rispondono vigente la "democrazia"? :-)
Risposta semplicissima, questa: non rispondono a nessuno. E cosi' e' chiaro che tutti i nostri discorsi non servono a niente.
Lo so che sei un giurista, ma fino un paracadutista come il sottoscritto capisce che se hai una riserva di 3 non puoi prestare 100. :-) E siccome sono un paracadutista volenteroso capisco fino che un sistema del genere puo' dare buoni risultati nell'immediato, fornendo liquidita'. Ma ormai siamo nel lungo termine... e quasi tutte le grosse banche mondiali (ma anche le piccole) hanno fatto questo giochetto. Ho letto qualche cifra circa l'ammontare complessivo del debito. Ma siccome c'era un numero infinito di cifre, non saprei nemmeno pronunciarlo. :-)
Lieto che i BOT si vendano. Mica tifo per gli alieni io :-)
Ma fidarsi e' bene e non fidarsi e' meglio. Un po 'come fanno le banche tra loro.
Comunque io le bombole le ho sottomano. :-)
Nessuna banca, Sauro, presta ad un singolo gruppo più del suo patrimonio, ma neppure arriva al 50%.
Massimo: premesso che l'essere "di destra" significa essere per la Sovranita' nazionale. Considerato che questa e' storicamente determinata dagli antichi parametri intrinseci, che sono: battere moneta, imporre dazi, tenere milizia sul suolo nazionale, ovviamente. Io noto come molti elettori/militanti "di destra" siano favorevoli:
1) ad una moneta gestita da organismi finanziari esteri a cui la politica nazionale non ha alcuno strumento per opporsi, considerato che la Nazione stessa (quindi tutto il popolo) e' debitrice in solido fino dal momento dell'emissione della moneta (che viene considerata a debito).
2) alla progressiva deregulation dei mercati e alla rimozione di imposte e dazi sulle merci in entrata.
3) alla "razionalizzazione" delle nostre FA che ne stanno portando il numero a poco piu' di 100.000 militari. Il tutto senza alcun beneficio economico, in quanto questi quattro gatti costano il 60% in piu' di quello che costava la FA basata sulla coscrizione.
E tutto cio' senza nemmeno discutere dei principi.
A che vale ancora parlare di politica nazionale? Di economia nazionale? Di difesa nazionale?
Per quanto riguarda il sistema monetario, il gold standard non c'e' piu'. La moneta non e' relazionabile che al debito e su di questo il suo valore viene costantemente adeguato. Ovviamente e' noto che il nostro debito e' il 4° del mondo. Se e' vero che ogni intrapresa dello Stato deve essere finanziata da un Banca centrale, in quanto questo non puo' piu' battere moneta in proprio, e' ovvio che possiamo crescere all'infinito... ma con la nostra crescita crescera' anche il debito. Soprattutto cresceranno gl'interessi sul debito.
Ti ricordo che e' dai tempi di Nixon che il gold standard e' stato abolito anche in USA. Ovviamente, una volta svincolata la moneta da un bene relativamente stabile come l'oro, questa puo' essere emessa senza alcuna limitazione, essendo le garanzie degli azionisti delle varie banche centrali (cosi' come il patrimonio a cui tu hai accennato) basati sullo stesso principio.
Del resto, se fosse come dici tu non ci sarebbe nemmeno la crisi finanziaria. :-)
D'accordo sui punti 1 e 3.
Sul 2 qualche riserva, ma d'accordissimo ai dazi che servano a riequilibrare gli squilibri provocati da situazioni in cui meno regole agevolano costi più bassi.
Non stavamo parlando dell'oro, ma della patrimonializzazione delle banche e dei parametri richiesti per concedere i fidi.
E infatti i parametri in Italia sono stati tali da non mettere a rischio nessuna banca. :-)
Sì, è vero quel che dici sugli Istituti di Credito Italiano. Chi ha avuto bisogno di accedere a un mutuo (come anche la sottoscritta) si è trovata a dover portare non so quanta documentazione probatoria e giustificativa della sua redditività familiare.
Ma non è in discussione la solidità del sistema bancario italiano, a quanto ho letto dal Sauro. Ma le potenti Banche d'Affari americane come Lehman Bros, Goldman Sachs ecc. E se poi vai solo su wikipedia a vedere (come ho fatto io) la loro storia, vedi che hanno un bel passato assai "limpido" di speculazioni che provengono addirittura dal periodo dello schiavismo del cotone e del tabacco.
In ogni caso, hanno avuto a che fare col crack del '29. Ergo , di fallimenti pilotati se ne intendono :-)
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