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25 febbraio 2011

Famiglia sotto attacco

La corte di cassazione, pur respingendo un ricorso, ha aperto irritualmente la porta alle adozioni dei cosiddetti “single”.
A parte l’irritualità (per non usare altri termini forse più appropriati, ma anche più critici) di una sentenza che “sollecita” il parlamento eletto dal Popolo a formare una legge sotto dettatura della magistratura, siamo proprio certi che sia un principio positivo ?
I magistrati devono applicare le leggi che vengono scritte dal parlamento in base alle esigenze ed alla volontà del Popolo cui appartiene la Sovranità in uno stato.
Non sono i magistrati a dover suggerire quali leggi predisporre e quali modificare e ancor meno possono manipolare leggi esistenti in base alla loro impostazione ideologica (ad esempio la legge contro l’immigrazione ...).
Io non ho idea di quanti siano i bambini che attendono di essere adottati.
Non ho idea di quante siano le famiglie che aspettano di essere autorizzate ad adottare.
Poichè vedo che questo problema trova spesso spazio nei giornali, credo che il parlamento abbia ben presente la questione e provvedimenti legislativi sono stati assunti per accelerare e garantire le adozioni.
Ma se si deve scegliere la miglior soluzione per un bambino, non si può parificare la situazione monogenitoriale con quella di una coppia formata da un uomo e una donna.
Deve, sempre, essere preferita la soluzione della coppia sulla adozione singola.
E non sono convinto che vi siano più bambini adottabili di famiglie disposte ad adottarli.
Almeno parlando di bambini italiani, con quelli di altra nazionalità insorgono problemi ancora maggiori e non vorrei che questa iniziativa fosse un grimaldello per immettere surrettiziamente nel corpo della cittadinanza italiana un numero abnorme di persone di altra nazionalità.
Anzichè ricercare improbabili soluzioni che portano comunque ad un ulteriore (come se ne sentissimo il bisogno!) indebolimento del ruolo della Famiglia, perchè non ripensare alla burocrazia che inceppa i meccanismi dell’adozione, rendendo il tutto più veloce e snello ?
Resta, in ogni caso, nella proposta adozione da parte dei “single” una anomalia la cosciente mancanza di un elemento fondamentale della coppia, mancanza esistente sin dall’inizio e non provocata dal destino su una Famiglia originariamente completa in tutti i suoi componenti.

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3 commenti:

Nessie ha detto...

"...e non vorrei che questa iniziativa fosse un grimaldello per immettere surrettiziamente nel corpo della cittadinanza italiana un numero abnorme di persone di altra nazionalità".


Ma certo che è così! E ne hanno parlato fuori dai denti perfino certi siti cattolici, nel loro caso, assai sensibili contro le adozioni gay. In altre parole si dice single e si pensa ad un escamotage pro gay e pro lesbiche. Questo da parte genitoriale.

Da parte dei bambini è esattamente come paventi tu. E ti dirò di più: ora anche una benintenzionata coppia che volesse adottare, non può più scegliere il bambino per colore di pelle, ma deve accettare quel che passa il convento ONUsiano. Se cerchi su wikipedia alla parola "razza" c'è scritto che per volere dell'Onu non esistono più e che si deve parlare di "culture". E allora?

Non si possono discriminare i bambini di "altra cultura" e ti devi tenere quel che ti rifilano loro.

Concludo: i giudici sono i guardiani delle associazioni sovrannazionali come l'Onu e cercano di scardinare il diritto dei paesi sovrani (compresa la costituzione).

Michele Grazia ha detto...

"...e non vorrei che questa iniziativa fosse un grimaldello per immettere surrettiziamente nel corpo della cittadinanza italiana un numero abnorme di persone di altra nazionalità".

e io che non ho postato nulla su questo argomento perché avevo questo pensiero, ma pensavo che fosse troppo personale e non condiviso: mi devo ricredere.

E' vero che a pensare male si fa peccato, ma è anche vero che ci si prende!

Massimo ha detto...

Michele. Nessie ti mostra come siamo molto più di due a pensarla così. E' l'utilità di strumenti come Il Castello. La sinistra, come ci possiamo accorgereanche nei rapporti quotidiani, cerca di proiettare l'idea che chi ha le nostre idee sia un isolato. Poi scopriamo che alle elezioni siamo milioni, comunque più di loro. Ecco, riuscire a comunicare liberamente, senza dover soggiacere ai binari dei forum dei quotidiani e dei mezzi di comunicazione istituzionali, ci aiuta a capire che siamo tanti e possiamo essere una forza dirompente nei confronti delle incrostazioni del politicamente corretto.