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No alla deriva

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06 febbraio 2011

Accantonare le colombe e indossare la mimetica

Le ultime mosse del Premier mi piacciono, come mi piace l’annunciato inserimento al Governo de La Destra di Storace che, così, rimpiazza Fini derapato a sinistra, come Berlusconi avrebbe dovuto fare già nel 2008.
Ma andiamo con ordine.
La commissione sul Federalismo non fornisce il parere favorevole, per colpa del salto della quaglia di un finiota di cui non vale neppure la pena menzionare il nome, al decreto sul Federalismo municipale.
Vale invece la pena ricordare che il risultato di parità (15 a 15) deriva dalla mancata, esatta rappresentazione dei rapporti di forza elettorali e in parlamento, avendo i finioti conservato tutti i posti che avevano conseguito grazie ai voti del Centro Destra, invece di rassegnare correttamente le loro dimissioni.
Nella stessa serata, infatti, la camera sancisce l’esistenza di una maggioranza governativa stabilendo, 315 voti contro 298, che le “carte” relative ai pettegolezzi sulle feste di Arcore debbano essere rimesse al cosiddetto “Tribunale dei Ministri”, respingendo quindi la richiesta dei pubblici ministeri di Milano di essere autorizzati a perquisire lo studio del “tesoriere” privato di Berlusconi.
E’ l’ennesimo successo del Governo e della Maggioranza sull’armata Brancaleone (senza offesa per Brancaleone) composta dai comunisti e dai loro caudatari vecchi e nuovi.
Il Consiglio dei Ministri decide quindi di procedere con i decreti per il Federalismo municipale nonostante il pareggio della commissione consultiva.
Napolitano si rifiuta di controfirmare il decreto, adducendo speciosi formalismi.
In realtà Napolitano, meridionale e comunista, non fa altro che difendere il flusso di denaro che dal Nord si disperde nel Sud e nel contempo aiutare il suo partito in enorme difficoltà.
A latere il presidente della corte costituzionale (che composta com'è da 13 meridionali di cui 9 campani e solo due non meridionali si sa bene come deciderebbe se un qualsiasi magistrato la coinvolgesse sui decreti Federali) straparla contro il decreto sul Federalismo municipale.
Sempre a latere un paio di decisioni dei magistrati difendono gli immigrati.
Con una sentenza si stabilisce il principio per cui gli illegali con figli minorenni non possono essere espulsi.
Con l’altra decisione, si assolve un altro illegale, pescato senza documenti, perchè agli illegali, in quanto tali, non possono essere richiesti i documenti che non possono avere (!!!!!).
Tutto questo segue l’inizio della controffensiva di Berlusconi, aiutata anche dall’ennesima follia della sinistra: la patrimoniale.
L’idea di Amato, Veltroni e simili ormai non sembra avere più alcun padre e anche la stampa di regime (Sole 24 Ore, Stampa, Espresso, Corsera) pubblicano articoli critici, dissociandosi da tale perversione fiscale.
La sinistra è ormai ridotta ad un disco rotto che chiede le dimissioni di Berlusconi senza però essere in grado di proporre alcun progetto per l’Italia e la Maggioranza di Centro Destra ha quindi buon gioco per affermare la propria natura riformista.
Qualche solerte soldatino di sinistra cerca di uscire dalla trincea dei guardoni cercando di proiettare l’idea che il Federalismo fiscale porti ad un aumento delle tasse.
Non dice, però, che se aumento ci sarà (e questo dipenderà dagli amministratori locali di utilizzare al meglio le risorse; il Sindaco di Milano ha già detto che non sarà necessario ricorrere ai prelievi consentiti dal Federalismo), sarà là dove, fino ad ora, sono vissuti grazie alle tasse altrui, mentre, soprattutto nel Nord, le risorse che resteranno sul territorio consentiranno di ridurre il carico fiscale dei cittadini.
Un solo esempio citando Il Sole 24 Ore : “ ... Nel confronto l'Imu si rivela un ottimo affare per i proprietari, con uno sconto medio che si aggira sopra il 30 per cento ...” .
Contrariamente, infatti, agli avvoltoi (interessati), la nuova tassa municipale, accorpando Ici (anche sulle seconde case) e Irpef sui redditi da immobili, ridurrà sensibilmente le tasse per i cittadini.
Tutto questo sarà conseguito (dopo il formalismo imposto da Napolitano sempre più arroccato in difesa del passato) nonostante e contro un ostruzionismo istituzionale, giudiziario e parlamentare che, al confronto, le maratone oratorie degli anni sessanta e settanta sono roba da ridere.
Pensate cosa potrebbe ottenere il Governo se, rompendo ogni indugio, ogni galateo istituzionale, ogni perbenismo parlamentare, ogni illusione bipartisan, cominciasse a muoversi come un rullo compressore, proponendo e votando le sue proposte e i suoi progetti.
Per fare questo occorre accantonare le “colombe” , gli atteggiamenti felpati e curiali, riponendo il doppio petto per indossare la mimetica.


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