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01 febbraio 2011

Il Cav alla riscossa: meno spese e meno tasse

Se i comunisti e i loro caudatari vecchi e nuovi pensavano di aver messo Berlusconi alle corde, la controffensiva è partita e appare delineare i temi di una eventuale campagna elettorale che rischia di diventare un bagno di sangue per il partito dei guardoni e dei gabellieri.
Berlusconi ha recuperato i temi forti della sua discesa in campo, quegli stessi temi che, per quante Ruby possano tirare fuori, continueranno a far votare per il Centro Destra la parte sana della Nazione, cioè quegli elettori che sanno benissimo cosa potrebbe significare per la libertà individuale (che è anche, ma non solo, libertà di usare a proprio piacimento i soldi che si guadagnano e si risparmiano) una maggioranza parlamentare formata dai comunisti e dai loro ascari vecchi e nuovi.
Cosa rilancia, dunque, Berlusconi ?
Meno spese e meno tasse.
Un svolta liberale che vedrebbe sconfitti i fautori delle patrimoniali, delle tasse sui risparmi, sulle case, “di scopo”.
Il debito pubblico deve diminuire e la ricetta del Cav è semplice: aumentare il pil e contemporaneamente tagliare le spese.
Riuscirà il nostro eroe nel suo intento ?
L’uscita dal Centro Destra di Casini e Fini dovrebbe facilitare il compito sul piano concettuale e programmatico, anche se su quello numerico parlamentare la derapata a sinistra di deputati e senatori eletti con i voti dei cittadini di Centro Destra complica non poco le cose.
Per questo il rilancio del Premier potrebbe essere una abile mossa per sfruttare uno dei tanti passaggi parlamentari che potrebbero veder soccombere il Governo che si mantiene su numeri marginali, per provocare il ricorso alle urne dove puntare sulla conferma di una solida maggioranza, questa volta, senza finioti, più coesa.
Una campagna elettorale, quindi, all’ultimo sangue dove si caratterizzeranno i due schieramenti contrapposti.
Da una parte i residuati della prima repubblica, il partito dei gabellieri, il partito delle tasse e della spesa fuori controllo, il partito del meticciato e dell’immigrazione, il partito dei guardoni, di chi ama origliare le conversazioni altrui.
Dall’altra il partito della Libertà, il partito dell’Individuo, il partito del Mercato, il partito del Rispetto, il partito della Riservatezza, il partito del Risparmio e del Benessere.
Parliamoci francamente.
Quanti italiani potrebbero coscientemente votare per chi, una volta al potere, ha già dimostrato nel 1996 e nel 2006 di avere come primo obiettivo aumentare le tasse ?
Quanti italiani potrebbero coscientemente votare per chi, già ora all’opposizione, propone la patrimoniale, le tasse sui risparmi, le tasse sulle case, le tasse “di scopo” ?
Quanti italiani potrebbero coscientemente votare per chi vorrebbe revocare il respingimento degli immigrati ed aprire le porte dell’Italia all’invasione, con grave nocumento per la nostra stessa Identità Nazionale e trasformando la nostra Italia in un meticciato soggetto alle influenze e alle conseguenze della instabilità dei luoghi di origine dei nuovi arrivati ?
Quanti italiani potrebbero coscientemente votare per chi vorrebbe perpetuare il sistema delle spese incontrollate per i contributi a pioggia ad ogni istanza, più o meno ragionevole, e per continuare a mantenere chi non sa amministrare le risorse della propria terra ?
Quanti italiani potrebbero coscientemente votare per chi vorrebbe spingere la nostra Nazione sulla via della deriva morale, dando una qualche forma di dignità di legge all’eutanasia, alla liberalizzazione delle droghe e ai capricci degli omosessuali ?
Quanti italiani potrebbero coscientemente votare per chi propone leggi bavaglio contro le idee e le opinioni, pensando che il carcere possa impedirne la diffusione e non capendo che, invece, ne stimolerebbe la trasformazione in fatti ?
Certo, una qualche percentuale di esseri schiumanti rabbia con l’ossessione di Berlusconi ci sarà sempre, ma dubito che in Italia si possa arrivare alla follia, pur di vedere nella polvere Berlusconi, di trovare una maggioranza che voti contro i suoi stessi interessi e la sua Libertà.

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