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09 marzo 2025

Le quinte colonne nemiche della Nazione Italiana

La Storia dell'Italia è, purtroppo, costellata di sgambetti fratricidi e se il principale ostacolo alla creazione di uno stato nazionale in contemporanea con quelli che poi mandarono i loro eserciti in giro per l'Europa, fu il papato, ci hanno messo del loro (e tanto) pure i piccoli feudatari, duca di questo, granduca di quello, che, di volta in volta, hanno chiamato francesi, austriaci, spagnoli in Italia, concedendo loro il diritto alla razzia, pur di evitare che qualcuno potesse emergere e unificare la nostra Patria.

Contro Venezia, il più grande, longevo e potente tra gli stati italiani del dopo Roma, ci si misero pure i francesi con Napoleone che, dopo averla conquistata, la vendette agli austriaci che si guardarono bene, al Congresso di Vienna, di restaurare la Serenissima Repubblica come avevano restaurato tutti i piccoli ducati e granducati.

Solo un grande Uomo, Camillo Cavour, riuscì a giocare su più tavoli e fece emergere lo spirito unitario al seguito dei Savoia (anche se il disegno di Cavour riguardava il centro nord Italia, poi il Destino, con i colori dell'Inghilterra che favorì la spedizione dei Mille, spinse fortunatamente per l'Unità di tutto lo Stivale).

Ma la nostra unità è storicamente recente e, infatti, ci sono ancora le pulsioni alla divisione, alla chiamata dello straniero nella convinzione che possa favorire il piccolo orticello personale a scapito di un disegno più ampio e nazionale.

Le divisioni non sono (non completamente, almeno) territoriali, ma ideologiche e i principali artefici sono quelli che, da sempre, fanno riferimento a correnti di pensiero anti nazionali e quindi anti italiane: socialcomunisti e cattolici.

I primi da sempre contrari alla Nazione, come dimostrarono con il loro neutralismo nel 1914, i secondi perchè, sia pur in numero sempre più ridotto, considerano lo Stato Nazionale un usurpatore del potere temporale del pontefice (è un semplificare, lo so: questo non è un trattato di Storia, ma un commento su uno strumento social).

Questi soggetti, più o meno assemblati assieme, sono oggi le quinte colonne che ostacolano lo sviluppo dell'Italia.

Caduto il comunismo e archiviate le internazionali rosse, adesso hanno trovato nell'unione europea il nuovo idolo d'oro da venerare e anteporre all'Interesse Nazionale, esattamente come quei cattolici che, dimentichi del ruolo della religione come strumento di consolazione e di visione per quel grande mistero che è l'Oltre Vita, credono di porsi un'aureola di santità perseguendo ogni interesse, tranne quello della propria Nazione e dei propri Connazionali.

Possiamo solo immaginare dove saremmo se tutti operassimo avendo come Stella Polare l'Interesse Nazionale e non internazionalismi o universalismi più o meno utopici.

Dobbiamo prendere atto che i primi nemici degli Italiani sono altri italiani che, abbagliati dall'erba del vicino, danneggiano quella del nostro giardino, senza capire che è anche la loro erba e, come i duchi e i granduchi dei minuscoli staterelli comunali ante unitari, sono giustamente considerati e trattati come i valletti (finchè va bene ...) di quello straniero ai cui piedi si prostrano senza pudore.

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