Non è molto, ma è un primo segnale di rinsavimento da parte dei parrucconi europei dopo la sbornia verde e il brusco risveglio dei bilanci statali e aziendali.
Rinvio non vuol dire eliminazione ma è il frutto di un nuovo rapporto di forze elettorali e governative nell'unione europea, dove i partiti di destra, nazionalisti, sovranisti e conservatori, stanno sempre più acquisendo consensi sull'onda di quel buon senso che si traduce in buon governo e che, sulla spinta di verdi e socialisti, i burocrati di Bruxelles avevano completamente smarrito.
Rinvio non vuol ancora dire ritorno ad una sana economia di mercato, dove i produttori di un bene, diciamo l'automobile, ma potrebbe essere qualunque bene o servizio offerto ai consumatori, propongono il proprio articolo, senza agevolazioni nè penalizzazioni da parte dello stato o, in un mercato comune, degli stati, per consentire a noi consumatori di scegliere quello che meglio si addice alla nostra sensibilità, utilità e capacità di spesa.
E sia il Mercato, cioè noi consumatori, a decretare chi guadagna e chi deve riconvertirsi e ingegnarsi per proporre un nuovo modello che attiri gli acquisti.
Questo si chiama PROGRESSO, perchè induce a cercare di superare il prodotto altrui, sulla base di una concorrenza non inquinata da agevolazioni, penalizzazioni, rottamazioni, bensì fondata solo sul rapporto, che ognuno di noi consumatori sa fare benissimo per se stesso, tra qualità del prodotto e prezzo.
Siamo ancora lontano dall'entrare in tale circolo virtuoso, ma intanto non possiamo che accogliere con soddisfazione questo piccolo, primo passo e, spesso, il primo passo è quello più difficile.
Nessun commento:
Posta un commento