Se blogspot funziona, questo post vedrà la luce quando io sarò già da tempo – salvo imprevisti – in montagna e, come sempre mi accade, comincerò ad avere voglia di rientrare, per godere la mia città che si svuota, il raro silenzio delle strade del centro e l’abituale tranquillità di quell’angolo di mondo in cui abito da quasi 50 anni.
La vacanza non può dirsi completa se, assieme alla cesura con la vita quotidiana (il lavoro, la televisione, il computer, gli obblighi vari) non abbia una sua specificità che si intoni con il carattere delle persone.
Così chi è comunque desideroso di compagnia, di fare nuove conoscenze, di ritmo, non può che scegliere il mare, dove si reca l’80% degli italiani che vanno in vacanza, in spiagge stipate, gomito a gomito (come nei mezzi pubblici al mattino quando si va a scuola o al lavoro), con la radio del vicino sempre accesa, i bambini che corrono e ti “spruzzano” di sabbia, mentre il vento ti impedisce di sfogliare le pagine del giornale per leggersele con calma.
C’è a chi piace.
E c’è chi, invece, si infila in un aereo, con orari impossibili, per raggiungere mete esotiche e torride capitali straniere.
C’è a chi piace.
Io preferisco la montagna che, anche se ha avuto un incremento di presenze, soprattutto in agosto, resta ancora la vacanza più tranquilla e rilassante, fuori dal circuito delle vacanze più gettonate.
Una passeggiata tranquilla, senza particolari difficoltà, un rifugio o una trattoria di paese dove mangiare bene e gustare i sapori forti dei nostri prodotti, un veloce saluto agli escursionisti che talvolta si incrociano.
Ma, se piove …
Beh, negli anni in montagna, a luglio, io ho preso anche la neve.
Altri anni ho passato due settimane senza neppure una goccia d’acqua.
Se piove, comunque, un bel libro da mettere nello zaino.
Questo anno con me ho l’enciclica “Caritas in Veritate” di Benedetto XVI, fresca di stampa, 2 euro, 130 pagine da leggere con attenzione, non certo come un romanzo di cui, pure, sono rifornito, portandomi dietro “Idi di marzo” di Valerio Massimo Manfredi e un paio di romanzi polizieschi di Kathy Reichs, di cui, tanto per dare un’idea, riporto alcuni titoli: Corpi freddi, Resti umani, Ceneri, Ossario, Carne e ossa, Skeleton, Le ossa del diavolo, Duecentosei ossa (l’ultimo, uscito nel 2009).
E cosa c’è di più riposante che leggere un avvincente romanzo “giallo”, sdraiato ai margini di un laghetto di montagna con un bel panino al salame che dice “addentami” e una borraccia di acqua fresca per dissetarsi ?
Entra ne
La vacanza non può dirsi completa se, assieme alla cesura con la vita quotidiana (il lavoro, la televisione, il computer, gli obblighi vari) non abbia una sua specificità che si intoni con il carattere delle persone.
Così chi è comunque desideroso di compagnia, di fare nuove conoscenze, di ritmo, non può che scegliere il mare, dove si reca l’80% degli italiani che vanno in vacanza, in spiagge stipate, gomito a gomito (come nei mezzi pubblici al mattino quando si va a scuola o al lavoro), con la radio del vicino sempre accesa, i bambini che corrono e ti “spruzzano” di sabbia, mentre il vento ti impedisce di sfogliare le pagine del giornale per leggersele con calma.
C’è a chi piace.
E c’è chi, invece, si infila in un aereo, con orari impossibili, per raggiungere mete esotiche e torride capitali straniere.
C’è a chi piace.
Io preferisco la montagna che, anche se ha avuto un incremento di presenze, soprattutto in agosto, resta ancora la vacanza più tranquilla e rilassante, fuori dal circuito delle vacanze più gettonate.
Una passeggiata tranquilla, senza particolari difficoltà, un rifugio o una trattoria di paese dove mangiare bene e gustare i sapori forti dei nostri prodotti, un veloce saluto agli escursionisti che talvolta si incrociano.
Ma, se piove …
Beh, negli anni in montagna, a luglio, io ho preso anche la neve.
Altri anni ho passato due settimane senza neppure una goccia d’acqua.
Se piove, comunque, un bel libro da mettere nello zaino.
Questo anno con me ho l’enciclica “Caritas in Veritate” di Benedetto XVI, fresca di stampa, 2 euro, 130 pagine da leggere con attenzione, non certo come un romanzo di cui, pure, sono rifornito, portandomi dietro “Idi di marzo” di Valerio Massimo Manfredi e un paio di romanzi polizieschi di Kathy Reichs, di cui, tanto per dare un’idea, riporto alcuni titoli: Corpi freddi, Resti umani, Ceneri, Ossario, Carne e ossa, Skeleton, Le ossa del diavolo, Duecentosei ossa (l’ultimo, uscito nel 2009).
E cosa c’è di più riposante che leggere un avvincente romanzo “giallo”, sdraiato ai margini di un laghetto di montagna con un bel panino al salame che dice “addentami” e una borraccia di acqua fresca per dissetarsi ?
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