Leggo che una persona, condannata a 30 anni per l’omicidio di una ragazza, è libera dopo soli due anni.
In realtà pare che la condanna sia solo in primo grado e, quindi, non definitiva, ma alla condanna per omicidio si era aggiunta un’altra condanna a 4 anni per spaccio di droga.
Il padre della ragazza uccisa ha scritto al Corsera e il ministro Alfano ha inviato una ispezione in Calabria.
In provincia di Ascoli un cameriere di 23 anni, al termine del suo lavoro, viene aggredito e ucciso a botte .
Due casi di omicidio che, in questo momento, sembra non vedranno una adeguata punizione per i colpevoli, lasciandoli a lungo liberi di reiterare il loro crimine, ignorando le legittime attese di vendetta (sì, anche la vendetta appaga la sete di giustizia di chi si è visto ammazzare un proprio caro) e proiettando un pessimo messaggio a tutti.
Questo blog sostiene la pena di morte per i crimini più efferati, una volta accertata in via definitiva la colpevolezza degli imputati.
Chi scrive su questo blog ritiene legittimo che lo Stato punisca, difenda i cittadini onesti e appaghi la sete di giustizia delle vittime e dei loro famigliari con la punizione capitale.
E’ stato scritto più volte il perché la pena di morte è legittima quando viene applicata nel rispetto del contraddittorio, da una giuria indipendente rispetto al potere politico e sulla base di leggi preesistenti al processo.
Ma non solo pena di morte.
La giustizia, quella vera, la si ottiene anche quando i processi non vengono ritardati da cavillosi sofismi ed eccezioni, quando i magistrati si impegnino e non trovino la via dei rinvii, quando il potere politico decide di eliminare tutte quelle leggi e leggine, come la Gozzini, scritte esclusivamente a favore dei criminali nell’illusione che la pena serva a redimere.
La pena deve essere sancita in tempi brevi, proporzionata al crimine e scontata per intero.
In caso contrario il messaggio che passa sarà: delinquete pure, tanto qualche cavillo vi salverà dalla giusta punizione.
In realtà pare che la condanna sia solo in primo grado e, quindi, non definitiva, ma alla condanna per omicidio si era aggiunta un’altra condanna a 4 anni per spaccio di droga.
Il padre della ragazza uccisa ha scritto al Corsera e il ministro Alfano ha inviato una ispezione in Calabria.
In provincia di Ascoli un cameriere di 23 anni, al termine del suo lavoro, viene aggredito e ucciso a botte .
Due casi di omicidio che, in questo momento, sembra non vedranno una adeguata punizione per i colpevoli, lasciandoli a lungo liberi di reiterare il loro crimine, ignorando le legittime attese di vendetta (sì, anche la vendetta appaga la sete di giustizia di chi si è visto ammazzare un proprio caro) e proiettando un pessimo messaggio a tutti.
Questo blog sostiene la pena di morte per i crimini più efferati, una volta accertata in via definitiva la colpevolezza degli imputati.
Chi scrive su questo blog ritiene legittimo che lo Stato punisca, difenda i cittadini onesti e appaghi la sete di giustizia delle vittime e dei loro famigliari con la punizione capitale.
E’ stato scritto più volte il perché la pena di morte è legittima quando viene applicata nel rispetto del contraddittorio, da una giuria indipendente rispetto al potere politico e sulla base di leggi preesistenti al processo.
Ma non solo pena di morte.
La giustizia, quella vera, la si ottiene anche quando i processi non vengono ritardati da cavillosi sofismi ed eccezioni, quando i magistrati si impegnino e non trovino la via dei rinvii, quando il potere politico decide di eliminare tutte quelle leggi e leggine, come la Gozzini, scritte esclusivamente a favore dei criminali nell’illusione che la pena serva a redimere.
La pena deve essere sancita in tempi brevi, proporzionata al crimine e scontata per intero.
In caso contrario il messaggio che passa sarà: delinquete pure, tanto qualche cavillo vi salverà dalla giusta punizione.
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