Lo sport bolognese non gode attualmente di buona salute.
Nella pallavolo abbiamo rischiato l’esclusione per i soliti problemi di denaro.
Nel calcio la famiglia Menarini non riesce a “sbolognare” il Bologna e sabato, piove sul bagnato, sembra che non potrà giocare neppure Di Vaio, l’artefice, a suon di 24 reti, della salvezza nell’ultimo campionato.
Nella pallacanestro la Fortitudo è costretta a ripartire dalla “A” dilettanti per colpa di una duplice retrocessione: la prima sul campo, la seconda sui registri contabili, mentre la Virtus, alcuni anni fa già scomparsa e risorta per aver rilevato un titolo sportivo, si aggrappa alla fantasia del suo presidente.
E’ quindi da uno sport per molti (ma non per me, reputandolo secondo solo al calcio) considerato “minore” che riusciamo a ricevere una piccola consolazione: la Fortitudo Baseball ha conquistato il suo ottavo Scudetto Tricolore, battendo i campioni in carica del San Marino.
E la vittoria è tanto più gratificante ed educativa in quanto, a inizio stagione, la Fortitudo navigava in acque agitate, per la mancanza di uno sponsor (arrivato solo per la finale scudetto!), per i soliti problemi di denaro che si riflettevano sull’organico.
Eppure la squadra ha reagito bene, si è stretta attorno ai suoi simboli (allenatore e capitano) ed ha dimostrato che là dove non arriva il portafogli può arrivare il cuore.
Nessuno si aspettava la vittoria in campionato, al più avremmo sperato nei play off, invece giocatori di carattere hanno impartito una lezione di serietà, dedizione e impegno.
Il primo Scudetto targato Fortitudo risale solo al 1969, cioè 40 anni fa e in 40 anni le vittorie sono state ben 8, praticamente una ogni cinque anni e, se mi è concesso, tutte da me “vissute”.
I calciatori del Bologna, professionisti profumatamente pagati tanto quanto i giocatori di baseball sono dilettanti che sacrificano il loro tempo libero per allenarsi dopo una giornata lavorativa, dovrebbero prendere esempio dalla Fortitudo Baseball e, già da sabato nella prima di campionato contro la Fiorentina, impegnarsi per onorare le gloriose maglie che indossano nel Centenario della Fondazione e, in tal modo, anche alla loro qualità di sportivi.
Nella pallavolo abbiamo rischiato l’esclusione per i soliti problemi di denaro.
Nel calcio la famiglia Menarini non riesce a “sbolognare” il Bologna e sabato, piove sul bagnato, sembra che non potrà giocare neppure Di Vaio, l’artefice, a suon di 24 reti, della salvezza nell’ultimo campionato.
Nella pallacanestro la Fortitudo è costretta a ripartire dalla “A” dilettanti per colpa di una duplice retrocessione: la prima sul campo, la seconda sui registri contabili, mentre la Virtus, alcuni anni fa già scomparsa e risorta per aver rilevato un titolo sportivo, si aggrappa alla fantasia del suo presidente.
E’ quindi da uno sport per molti (ma non per me, reputandolo secondo solo al calcio) considerato “minore” che riusciamo a ricevere una piccola consolazione: la Fortitudo Baseball ha conquistato il suo ottavo Scudetto Tricolore, battendo i campioni in carica del San Marino.
E la vittoria è tanto più gratificante ed educativa in quanto, a inizio stagione, la Fortitudo navigava in acque agitate, per la mancanza di uno sponsor (arrivato solo per la finale scudetto!), per i soliti problemi di denaro che si riflettevano sull’organico.
Eppure la squadra ha reagito bene, si è stretta attorno ai suoi simboli (allenatore e capitano) ed ha dimostrato che là dove non arriva il portafogli può arrivare il cuore.
Nessuno si aspettava la vittoria in campionato, al più avremmo sperato nei play off, invece giocatori di carattere hanno impartito una lezione di serietà, dedizione e impegno.
Il primo Scudetto targato Fortitudo risale solo al 1969, cioè 40 anni fa e in 40 anni le vittorie sono state ben 8, praticamente una ogni cinque anni e, se mi è concesso, tutte da me “vissute”.
I calciatori del Bologna, professionisti profumatamente pagati tanto quanto i giocatori di baseball sono dilettanti che sacrificano il loro tempo libero per allenarsi dopo una giornata lavorativa, dovrebbero prendere esempio dalla Fortitudo Baseball e, già da sabato nella prima di campionato contro la Fiorentina, impegnarsi per onorare le gloriose maglie che indossano nel Centenario della Fondazione e, in tal modo, anche alla loro qualità di sportivi.
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