I giornali e le informazioni televisive e radiofoniche di oggi riportano l’ennesima puntata della querelle sull’immigrazione.
Da una parte Fini che pretende di considerare il reato di clandestinità un reato “minore” e concedergli i benefici del “processo breve”, con lui si schiera Tettamanzi, vescovo di Milano, che nel giorno di S. Ambrogio invece di pensare ai milanesi, si preoccupa degli immigrati suscitando la giusta, oppportuna e legittima reazione della Lega e del Ministro Calderoli.
Fini insiste nel suo atteggiamento irritante blaterando su un presepe di extracomunitari, dimenticando che, all’epoca, gli extracomunitari erano sudditi, rigorosamente a casa loro e governati da un Imperatore la cui stirpe discendeva direttamente dalla Gens Julia, cioè da una delle prime famiglie di Roma (a buon intenditor …).
La chiesa con Bertone, segretario di stato, si mostra titubante nella scelta di campo e si arrocca nella difesa di uno dei suoi membri (Tettamanzi).
Il pci/pds/ds/pd scopre una vocazione vaticana e, dimentico di tutte le volte in cui ha intimato alla chiesa di tacere, “bacchetta” la Lega per aver criticato un vescovo le cui posizioni non corrispondono al sentimento del “gregge” di cui dovrebbe essere il pastore.
Sì, perché in fondo la guerra sull’immigrazione è un artifizio nel quale la volontà del Popolo viene manifestata dalla Lega, non dai “rappresentanti istituzionali” (laici o con la tonaca).
Credo sia ormai ora di finirla e che sull’immigrazione ci si giochi gran parte del futuro di questa Nazione.
La sinistra rafforzata da settori clericali e da Fini con i suoi libertari, vorrebbe aprire le porte dell’Italia a chi non ha la nostra storia, la nostra cultura, il nostro sangue, le nostre tradizioni, la nostra civiltà.
Il Popolo, in maggioranza (e questo è incontestabile) vorrebbe tenere ben chiuse quelle porte, anzi, ove possibile, vorrebbe che venisse bonificata casa nostra da chi, nel passato, è riuscito ad entrare grazie alle politiche lassiste che si sono susseguite negli anni.
Anche la chiesa deve decidersi con chi stare: se stare con il Popolo contro ogni deriva da quella morale a quella sociale, appoggiando quindi una rigorosa politica della sicurezza che passa inevitabilmente attraverso la seria e letterale applicazione del reato di clandestinità e del respingimento in mare degli illegali, oppure se stare con quanti abbinano le più devastanti (e ripugnanti) proposte legislative sulle materie morali, con lo spalancare le porte agli elementi estranei portatori del germe della guerra sociale.
La chiesa deve decidere, perché, alla fine dei conti, anche il Popolo deve sapere se continuare a farne parte o se questa gerarchia ecclesiastica abbia esaurito la sua millenaria funzione storica, e ci si debba volgere verso altri lidi spirituali.
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Da una parte Fini che pretende di considerare il reato di clandestinità un reato “minore” e concedergli i benefici del “processo breve”, con lui si schiera Tettamanzi, vescovo di Milano, che nel giorno di S. Ambrogio invece di pensare ai milanesi, si preoccupa degli immigrati suscitando la giusta, oppportuna e legittima reazione della Lega e del Ministro Calderoli.
Fini insiste nel suo atteggiamento irritante blaterando su un presepe di extracomunitari, dimenticando che, all’epoca, gli extracomunitari erano sudditi, rigorosamente a casa loro e governati da un Imperatore la cui stirpe discendeva direttamente dalla Gens Julia, cioè da una delle prime famiglie di Roma (a buon intenditor …).
La chiesa con Bertone, segretario di stato, si mostra titubante nella scelta di campo e si arrocca nella difesa di uno dei suoi membri (Tettamanzi).
Il pci/pds/ds/pd scopre una vocazione vaticana e, dimentico di tutte le volte in cui ha intimato alla chiesa di tacere, “bacchetta” la Lega per aver criticato un vescovo le cui posizioni non corrispondono al sentimento del “gregge” di cui dovrebbe essere il pastore.
Sì, perché in fondo la guerra sull’immigrazione è un artifizio nel quale la volontà del Popolo viene manifestata dalla Lega, non dai “rappresentanti istituzionali” (laici o con la tonaca).
Credo sia ormai ora di finirla e che sull’immigrazione ci si giochi gran parte del futuro di questa Nazione.
La sinistra rafforzata da settori clericali e da Fini con i suoi libertari, vorrebbe aprire le porte dell’Italia a chi non ha la nostra storia, la nostra cultura, il nostro sangue, le nostre tradizioni, la nostra civiltà.
Il Popolo, in maggioranza (e questo è incontestabile) vorrebbe tenere ben chiuse quelle porte, anzi, ove possibile, vorrebbe che venisse bonificata casa nostra da chi, nel passato, è riuscito ad entrare grazie alle politiche lassiste che si sono susseguite negli anni.
Anche la chiesa deve decidersi con chi stare: se stare con il Popolo contro ogni deriva da quella morale a quella sociale, appoggiando quindi una rigorosa politica della sicurezza che passa inevitabilmente attraverso la seria e letterale applicazione del reato di clandestinità e del respingimento in mare degli illegali, oppure se stare con quanti abbinano le più devastanti (e ripugnanti) proposte legislative sulle materie morali, con lo spalancare le porte agli elementi estranei portatori del germe della guerra sociale.
La chiesa deve decidere, perché, alla fine dei conti, anche il Popolo deve sapere se continuare a farne parte o se questa gerarchia ecclesiastica abbia esaurito la sua millenaria funzione storica, e ci si debba volgere verso altri lidi spirituali.
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10 commenti:
Essere cristiani vuol dire amare il prossimo più di se stessi, chiunque sia il prossimo. Essere cristiani vuol dire trattare tutti come se fossero tuoi fratelli e sorelle. Non è un invenzione, basta leggere il vangelo.
Poi, liberissimi di non essere d'accordo. Liberissimi di fare altre scelte. Ma non venite a dire che difendete le radici cristiani.
Vuoi difendere le radici cristiane, Massimo? Esci di casa, vai in chiesa, inizia a fare volontariato per aiutare i più disgraziati. Tutti i più disgraziati, di qualunque relione o colore della pelle.
Apri il tuo cuore agli alti, Massimo. Scendi in mezzo alla gente, quella vera, non quella che sta nella tua testa. Ascola, soffri insieme agli altri e gli altri soffriranno insieme a te. Scopri l'amore verso gli altri, Massimo. Questo vuol dire difendere il cristianesimo.
Non ha senso difendere il crocefisso se non ti ricordi che cosa è. E' l'immagine di un uomo che sta soffrendo. Esattamente come te, Massimo. Unisciti agli altri che soffrono, sono tutti tuoi fratelli.
Il commento che precede è la classica manipolazione dei sentimenti. Il Vangelo non ci dice di dare quello che non possiamo dare. Le radici cristiane e il Crocefisso rappresentano, oggi, molto più di una religione. Il primo dovere che abbiamo è nei confronti di chi ci è più vicino (parenti, concittadini, connazionali). L'Italia non ha gli spazi e le risorse per accogliere gli immigrati. Soprattutto il Vangelo non ci impone il suicidio accogliendo i musulmani il cui scopo è quello di "convertirci" con le buone o con le cattive e se non ci riescono ci farebbero fare la fine, appena ne avessero la opportunità, degli abitanti di Bisanzio subito dopo la conquista della città. Mi fanno "ridere" i sermoncini di quelli come Napolitano che non firmano i provvedimenti che potrebbero salvare una vita e poi difendono i vescovi che remano contro il Popolo italiano.
Massimo
un tizio,sul mio blog, ha commentato, in modo similare a reineke, al post contro tettamanzi.
Vedo che tu sei molto buono....
ti lascio il link perchè la mia risposta è molto lunga e non voglio fare lenzuolate sul tuo blog.
ciao
Sarc.
http://sarcastycon.wordpress.com/2009/12/07/ayatollah-tettamanzi-2/#comments
WOW ci mancava il predicozzo natalizio! Io invece non sono cristiano e li spedirei tutti a casa. Sono un egoista razzista e come dice Fini, pure stronzo.
Però grazie a me certe porcate finirebbero perché se fossi io a decidere, gli italiani che si macchiano di stupro, terrorismo, mafia e pedofilia li metterei al muro (e così gli immigrati). Vuoi scommettere che così facendo qui di stranieri che intendono delinquere ne arriverebbero zero?
Ho visto, Sarc, ma io non voglio perdere tempo con costoro. La moderazione ai commenti serve anche a questo e devo confessare che sono fortemente tentato di copiare Ainpospiò: nessun commento, queste sono le mie idee, se vi vanno bene, leggetele, sennò andate altrove. ;-)
Comunque Massimo, cosa deve fare la Chiesa per convincervi che sta dalla parte di chi sfascia l'Italia? Basti vedere che posizione hanno preso sui minareti...
Una parte della chiesa, Jet. Bisogna cercare di fare emergere la parte migliore della chiesa, quella di chi sta zitto e che è in linea con l'azione tesa a salvare la nostra Nazione. Ammetto, però, che è come per i magistrati. Se chi dissente da chi straparla continua a starsene zitto, pro bono pacis, allora è colpevole quanto coloro che starnazzano davanti ai taccuini dei giornalisti o nel cono di luce dei riflettori.
"Ammetto, però, che è come per i magistrati. Se chi dissente da chi straparla continua a starsene zitto, pro bono pacis, allora è colpevole quanto coloro che starnazzano davanti ai taccuini dei giornalisti o nel cono di luce dei riflettori".
Ecco, l'hai detta tu, Massimo. E' già così. Quella parte della chiesa "identitaria" e vicina agli Italiani che invochiamo, è come i magistrati "buoni" e i poliziotti "buoni", gli islamici "moderati" ecc.
La soluzione è solo quella di far crescere l'esercito dei cristiani senza Vaticano. Cioè noi.
Caro Massimo, sono stato un po' preso, ti telefono venerdì o sabato...se resti a casa.
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Ho appena scritto un post su Tettamanzi. Per la serie "Vecchi Fusti", nuovi fusti" del "Borghese/Omnibus" , che differenza con il sempre rimpianto Cardinal Schuster che nella sua omelia del 28 ottobre 1935, anniversario della marcia su Roma, ai milanesi accorsi in Duomo, così disse: “Cooperiamo con Dio in questa missione Nazionale e Cattolica di bene, soprattutto in questo momento in cui sui campi d’Etiopia il vessillo d’Italia reca in trionfo la croce di Cristo, spezza le catene degli schiavi, spiana le strade ai Missionari del Vangelo".
Il Cardinal Schuster è stato beatificato da Giovanni Paolo II° Magno...
Ma purtroppo i cattocomunisti, IN NETTA MINORANZA NELLA CHIESA, hanno dalla loro parte i Media.
T' è capì, Reineke ?
E' saggia la tua posizione. Io non sono contro TUTTA la Chiesa ma contro chi non reagisce quando i cattocomunisti sparano le loro follìe. O quando il Vaticano predica bene ma poi razzola male, chiedendo i sacrifici agli italiani mentre i prelati se ne stanno chiusi nel loro scrigno dorato. O quando inveiscono contro il capitalismo mentre loro sono i più capitalisti di tutti. Etc.. etc... ormai le mie posizioni le conosci.
Io non ce l'ho col prete che fa umilmente ed eroicamente il suo lavoro, o con il missionario che crepa in Africa cercando di sfamare i bimbi. Anzi, farei loro un monumento. Ce l'ho con una specie di "casta" che nella Chiesa non si è mai riformata e che non fa mai un bagno di umiltà né di coerenza.
Ma vedi Massimo, se io, te, Nessie, compagnia e tanti altri italiani non ci ribellassimo ai sinistri e ci facessimo intimorire (o ce ne fregassimo facendo spallucce) probabilmente non vi sarebbe mai stato un Berlusconi a contrastarli. Per questo dico che la Chiesa pur di evitare contrasti interni segue la corrente cattocomunista (e quindi ne è complice, quindi mia nemica). Esattamente come, per paura di ritorsioni contro i cattolici nei paesi musulmani, cala le braghe e protesta per le posizioni della Lega.
E' un pò l'atteggiamento di chi reagisce contro il terrorismo che fa ostaggi: se i governi cedessero ai ricatti noi saremmo già nelle mani delle BR.
Faccio un esempio inverso: c'é stato un periodo, due anni fa in cui io e te ce ne siamo dette di tutti i colori. Avevamo idee su Berlusconi diversissime, tu temevi che inciuciasse, io ti dicevo di no. Ebbene, noi non abbiamo avuto paura di scontrarci, anche piuttosto duramente. Ed io anche se non approvavo ciò che scrivevi ho apprezzato la tua combattività.
Voglio dire che si fa così: si può aver torto o ragione ma non ci è concesso dalla nostra intelligenza di rimanere nel silenzio.
D'altra parte Virgilio quando venne condusse Dante nel girone degli ignavi, punti da vespe e costretti a correre dietro ad un vessillo, gli disse: "non ti curar di lor ma guarda e passa".
E questo comportamento secondo Dante è molto più grave di chi commette un atto criminale perché merita solamente disprezzo.
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