A Copenhagen si è aperta l’ennesima conferenza sul “clima”.
Il condizionamento prodotto dalle insistenti previsioni apocalittiche degli ecoambientalisti ha creato una aspettativa, quasi da ultima spiaggia, su una conferenza che, con gli Stati Uniti purtroppo guidati da quello “giovane, bello (?) e abbronzato”, è uno spreco di risorse, tempo, parole ma, soprattutto, assume una deleteria connotazione veterosocialista.
E’ uno spreco perchè settemila persone, in rappresentanza di 192 stati e ben 100 “leaders mondiali”, faranno solo chi una bella vacanza alla scoperta della Danimarca, chi una passerella sotto i riflettori.
Ma quel che è più grave è che si accredita – e qui emerge l’anima socialista degli ecoambientalisti – una sorta di “colpa” dell’Occidente e delle nazioni più evolute per una situazione che, anzi, proprio le nazioni più ricche, stanno affrontando con serietà.
Il socialismo della impostazione ecoambientalista che vorrebbe la riduzione delle emissioni “nocive”, con il conseguente crollo produttivo, è evidente, soprattutto se lo si paragona con la tolleranza che si ha nei confronti degli stati più arretrati ai quali vorrebbero concedere di continuare ad inquinare, anzi aumentare l’inquinamento, pur di dar loro la possibilità di “crescere”.
In sostanza si dice: voi Occidentali dovete diventare più poveri.
Tipica impostazione socialista: abbassare chi sta in alto al livello di chi sta in basso.
Invece dovremmo capovolgere i termini della questione: chi sta in alto sia uno stimolo perchè anche gli altri cerchino di raggiungerli, quindi agire perchè chi sta in basso si elevi al livello di chi sta in alto.
Senza penalizzare chi, con sacrifici, provando e riprovando, ha già raggiunto un livello di benessere adeguato.
Non vedo proprio perchè noi dovremmo rinunciare al nostro benessere, che i nostri Avi hanno faticosamente contribuito a raggiungere, nel nome del nuovo business dell’ecoambientalismo.
Se proprio credono che l’inquinamento sia un pericolo per la Terra, che profondano le loro sostanze non per renderci la vita peggiore,
togliendoci i benefici della civiltà,
riducendoci l’energia,
facendoci centellinare l’acqua,
facendoci andare a piedi,
facendoci restare al caldo d’estate e al freddo d’inverno.
Bensì provvedano a incentivare le ricerche per la produzione di mezzi sempre più moderno e sempre meno inquinanti, con lo stesso criterio, cioè, che ha trasformato Londra e Milano da capitali dello “smog” in città vivibili, senza rinunciare alle comodità della civiltà.
Non ci sto ad appecorarmi alla favola apocalittica che raccontano gli ecoambientalisti.
Il catastrofismo mi piace al cinema, ma la vita reale è ben diversa.
Per fortuna e con buona pace dei pasdaran dell’ecologia.
Entra ne
Il condizionamento prodotto dalle insistenti previsioni apocalittiche degli ecoambientalisti ha creato una aspettativa, quasi da ultima spiaggia, su una conferenza che, con gli Stati Uniti purtroppo guidati da quello “giovane, bello (?) e abbronzato”, è uno spreco di risorse, tempo, parole ma, soprattutto, assume una deleteria connotazione veterosocialista.
E’ uno spreco perchè settemila persone, in rappresentanza di 192 stati e ben 100 “leaders mondiali”, faranno solo chi una bella vacanza alla scoperta della Danimarca, chi una passerella sotto i riflettori.
Ma quel che è più grave è che si accredita – e qui emerge l’anima socialista degli ecoambientalisti – una sorta di “colpa” dell’Occidente e delle nazioni più evolute per una situazione che, anzi, proprio le nazioni più ricche, stanno affrontando con serietà.
Il socialismo della impostazione ecoambientalista che vorrebbe la riduzione delle emissioni “nocive”, con il conseguente crollo produttivo, è evidente, soprattutto se lo si paragona con la tolleranza che si ha nei confronti degli stati più arretrati ai quali vorrebbero concedere di continuare ad inquinare, anzi aumentare l’inquinamento, pur di dar loro la possibilità di “crescere”.
In sostanza si dice: voi Occidentali dovete diventare più poveri.
Tipica impostazione socialista: abbassare chi sta in alto al livello di chi sta in basso.
Invece dovremmo capovolgere i termini della questione: chi sta in alto sia uno stimolo perchè anche gli altri cerchino di raggiungerli, quindi agire perchè chi sta in basso si elevi al livello di chi sta in alto.
Senza penalizzare chi, con sacrifici, provando e riprovando, ha già raggiunto un livello di benessere adeguato.
Non vedo proprio perchè noi dovremmo rinunciare al nostro benessere, che i nostri Avi hanno faticosamente contribuito a raggiungere, nel nome del nuovo business dell’ecoambientalismo.
Se proprio credono che l’inquinamento sia un pericolo per la Terra, che profondano le loro sostanze non per renderci la vita peggiore,
togliendoci i benefici della civiltà,
riducendoci l’energia,
facendoci centellinare l’acqua,
facendoci andare a piedi,
facendoci restare al caldo d’estate e al freddo d’inverno.
Bensì provvedano a incentivare le ricerche per la produzione di mezzi sempre più moderno e sempre meno inquinanti, con lo stesso criterio, cioè, che ha trasformato Londra e Milano da capitali dello “smog” in città vivibili, senza rinunciare alle comodità della civiltà.
Non ci sto ad appecorarmi alla favola apocalittica che raccontano gli ecoambientalisti.
Il catastrofismo mi piace al cinema, ma la vita reale è ben diversa.
Per fortuna e con buona pace dei pasdaran dell’ecologia.
Entra ne
4 commenti:
Massimo
sono d'accordo specie sul livellamento verso il basso tipico delle sinistre ideologie di sx...
Purtroppo le furbe multinazionali hanno capito che è un grande affare,con risultati sul campo pressochè nulli, che porterà, invece, grandi quantità di soldi nelle loro tasche.
Ovviamente dove circola molto denaro, che è quello del popolo bue dei contribuenti e si può sperperare impunemente, i politici ci si gettano a capofitto.
Sperpereranno miliardi di euro in opere inutili, ma soprattutto in redditizie,per loro, tangenti.
Se poi le condizioni di vita della gente peggioreranno, che gliene frega,la colpa sarà di qualche bolla finanziara....
ciao
Sarc.
Massimo, Sarc: i famosi raduni sul Global Warming fanno parte di quegli organismi trans e sovranazionali atti a facilitare il famoso NWO (nuovo ordine mondiale) di cui si riempie la bocca ogni giorno che passa il nuovo servitore Giorgio Napolitano. Metteteci anche l'OMS (organizzazione mondiale della sanità) e tutti gli organismi che contengono dentro, la parola "mondiale" e avrete il quadro completo del totalitarismo mondialista che ci stanno preparando, di cui il Trattato Ue è solo una parte.
A proposito, nella nuova polizia Ue o Europol che dir si voglia, ci saranno dentro i vecchi rottami della STASI. Perciò Massimo non ha sbagliato a parlare di "socialismo" allargato. E nemmeno Sarc, di multinazionali e di mercatismo assoluto (altra forma di totalitarismo). Diciamo che le due componenti unite daranno luogo a una dittatura planetaria.
Mah... gli economisti della decresita sono tutto meno che socialisti.
lm
Socialismo come pauperismo. Ovviamente al riparo dietro le mura e le ricchezze del Palazzo. Vogliono peggiorare le nostre condizioni di vita per conservare i loro privilegi. Tipica mentalità da burocrate socialista, come nell'Urss.
Posta un commento