In Cile la Destra torna al governo con Sebastian Pinera, non mi ricordo se figlio o fratello di un ministro del Presidente Pinochet.
Ma non è della vittoria della Destra in Cile che voglio scrivere (anche se, ovviamente, ne sono soddisfatto) bensì della “Concertation” sconfitta con Eduardo Frei dopo venti anni di governo.
La “Concertation” è un comitato di liberazione nazionale (cioè l’idea che frulla in testa a Casini) in salsa cilena.
Ci sono dentro socialisti, radicali (cioè l’estrema sinistra) e democristiani.
Qual è l’insegnamento cileno ?
Facciamo un lungo passo indietro di 41 anni.
1969, Salvador Allende viene eletto presidente al ballottaggio contro il candidato – che già aveva degnamente ricoperto l’incarico di Presidente – della Destra Jorge Alessandri.
La vittoria di Allende, amico di Castro, fu propiziata dalla scelta suicida della dc di candidare un uomo di sinistra, Rodomiro Tomic e, giunto terzo e fuori dai giochi, appoggiare il socialista.
Il resto è storia.
Dopo il ritiro dalla scena politica del Generale Pinochet, i democristiani ci riprovarono e si allearono nella “Concertation” con socialisti e radicali, tenendo il potere per 20 anni.
Solo grazie al “salto della quaglia” dei democristiani i comunisti nel 1969 e i radicali fino ad oggi riuscirono a governare in Cile.
In Italia solo grazie a Prodi ed ai “cattolici adulti”, quelli raccolti prima nel ppi, poi nella Margherita ed ora ospiti del pci/pds/ds/pd, i comunisti riuscirono ad andare per ben due occasioni al governo, occupare per più di un anno la presidenza del consiglio e, da due anni, il Quirinale.
Alla fine, però, come dimostra il Cile, nonostante i democristiani restino alleati di socialisti e radicali, il Popolo rifiuta quella alleanza e vota per la Destra.
Analogamente in Italia.
Per quanti “cattolici adulti” si siano spostati verso la sinistra, questa resta minoritaria.
Allora Casini ci pensi prima di fare il suo “salto della quaglia”.
E se Berlusconi e il Centro Destra devono imporre l’ “aut aut” a Casini (o di qua o di là: no alla politica ambigua dei due forni o del piede in due staffe) , gli elettori del Centro Destra devono aiutare i dirigenti del Centro Destra a comprendere la lezione cilena, bocciando tutti quei candidati in odore di transumanza al seguito di Fini dopo l’eventuale elezione.
Soprattutto quando vengono candidate persone come la Polverini in Lazio che ha dimostrato, con i suoi 7 scioperi generali in adesione alla trimurti e contro Berlusconi, di essere politicamente inaffidabile.
Meglio la chiarezza, meglio un candidato dai confini politici sicuri.
Come insegna il Cile.
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Ma non è della vittoria della Destra in Cile che voglio scrivere (anche se, ovviamente, ne sono soddisfatto) bensì della “Concertation” sconfitta con Eduardo Frei dopo venti anni di governo.
La “Concertation” è un comitato di liberazione nazionale (cioè l’idea che frulla in testa a Casini) in salsa cilena.
Ci sono dentro socialisti, radicali (cioè l’estrema sinistra) e democristiani.
Qual è l’insegnamento cileno ?
Facciamo un lungo passo indietro di 41 anni.
1969, Salvador Allende viene eletto presidente al ballottaggio contro il candidato – che già aveva degnamente ricoperto l’incarico di Presidente – della Destra Jorge Alessandri.
La vittoria di Allende, amico di Castro, fu propiziata dalla scelta suicida della dc di candidare un uomo di sinistra, Rodomiro Tomic e, giunto terzo e fuori dai giochi, appoggiare il socialista.
Il resto è storia.
Dopo il ritiro dalla scena politica del Generale Pinochet, i democristiani ci riprovarono e si allearono nella “Concertation” con socialisti e radicali, tenendo il potere per 20 anni.
Solo grazie al “salto della quaglia” dei democristiani i comunisti nel 1969 e i radicali fino ad oggi riuscirono a governare in Cile.
In Italia solo grazie a Prodi ed ai “cattolici adulti”, quelli raccolti prima nel ppi, poi nella Margherita ed ora ospiti del pci/pds/ds/pd, i comunisti riuscirono ad andare per ben due occasioni al governo, occupare per più di un anno la presidenza del consiglio e, da due anni, il Quirinale.
Alla fine, però, come dimostra il Cile, nonostante i democristiani restino alleati di socialisti e radicali, il Popolo rifiuta quella alleanza e vota per la Destra.
Analogamente in Italia.
Per quanti “cattolici adulti” si siano spostati verso la sinistra, questa resta minoritaria.
Allora Casini ci pensi prima di fare il suo “salto della quaglia”.
E se Berlusconi e il Centro Destra devono imporre l’ “aut aut” a Casini (o di qua o di là: no alla politica ambigua dei due forni o del piede in due staffe) , gli elettori del Centro Destra devono aiutare i dirigenti del Centro Destra a comprendere la lezione cilena, bocciando tutti quei candidati in odore di transumanza al seguito di Fini dopo l’eventuale elezione.
Soprattutto quando vengono candidate persone come la Polverini in Lazio che ha dimostrato, con i suoi 7 scioperi generali in adesione alla trimurti e contro Berlusconi, di essere politicamente inaffidabile.
Meglio la chiarezza, meglio un candidato dai confini politici sicuri.
Come insegna il Cile.
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