I “pontieri” come Gianni Letta infliggono gravi danni al Centro Destra, al pari di Fini e dei suoi seguaci.
L’ondivago atteggiamento su dialogo e riforme e alleanze, fa apparire il Pdl come un partito inaffidabile e non può che indurre l’elettore ad una maggiore attenzione verso la Lega.
L’ultimo esempio di ciò viene dalle candidature per la presidenza regionale.
Berlusconi ascolta le “colombe” del Pdl e tende una mano a Casini che gli risponde “marameo” decidendo di appoggiare il candidato pci/pds/ds/pd in Liguria e Piemonte (regioni in bilico) e di confermare la candidatura di Adriana Poli Bortone (com’è finita in basso la Signora Ministro dell’Agricoltura del primo, mitico, Governo Berlusconi !) in Puglia, concedendo così il lasciapassare al secondo mandato di Vendola.
Ogni accordo con Casini sarebbe dovuto passare attraverso la rinuncia alla politica dei “due forni”.
Nel momento in cui Casini si offre di votare senza una precisa scelta di campo, doveva essere il Pdl a rifiutare in toto ogni abboccamento.
Il corteggiamento verso Casini, indotto da chissà quali elucubrazioni delle “colombe”, sembra quindi essersi risolto in una autentica Caporetto per il Pdl che, adesso, dovrà riacquistare credibilità verso i suoi stessi elettori.
Guarda caso gli unici candidati sostenuti da Casini, sono quelli in odor di finiotismo, Scopelliti in Calabria e, soprattutto, Polverini in Lazio che godrà anche della candidatura suicida del pci/pds/ds/pd che si è appiattito sulla perdente radicale Emma Bonino (impossibile da votare per ogni persona di Centro Destra che, per quanto ostile alla finiota Polverini, si asterrà ma non voterà per una candidata radicale).
Cosa farà il Pdl ?
Beh, intanto deve ripartire da una campagna elettorale energica a sostegno dei candidati presidente di Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna.
Tutte e cinque regioni in cui la candidatura espressa non è di un personaggio vicino a Fini (anche se nella mia Emilia, Mazzucca si presentò alla coop per ascoltare la presentazione del libro di Fini ...) e che non vede l’appoggio dell’Udc.
Cercare di recuperare credibilità in tutte le altre regioni, escludendo accordi preventivi con l’Udc e candidando persone che abbiano un passato politico solidamente anticomunista e alternativo all’inciucio.
Persone che sappiano essere solidali con Berlusconi e con il governo nelle prossime importanti battaglie su giustizia e immigrazione e non diano alcun motivo per sospettare possibili transumanze al seguito di Fini dopo le elezioni.
In Lazio e Calabria, dove purtroppo l’Udc ha già concluso l’appoggio al candidato del Pdl, Polverini e Scopelliti, dovranno pensarci gli elettori del Centro Destra a bocciare il corteggiamento verso Casini, astenendosi o votando candidati alternativi delle liste minori di Destra.
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L’ondivago atteggiamento su dialogo e riforme e alleanze, fa apparire il Pdl come un partito inaffidabile e non può che indurre l’elettore ad una maggiore attenzione verso la Lega.
L’ultimo esempio di ciò viene dalle candidature per la presidenza regionale.
Berlusconi ascolta le “colombe” del Pdl e tende una mano a Casini che gli risponde “marameo” decidendo di appoggiare il candidato pci/pds/ds/pd in Liguria e Piemonte (regioni in bilico) e di confermare la candidatura di Adriana Poli Bortone (com’è finita in basso la Signora Ministro dell’Agricoltura del primo, mitico, Governo Berlusconi !) in Puglia, concedendo così il lasciapassare al secondo mandato di Vendola.
Ogni accordo con Casini sarebbe dovuto passare attraverso la rinuncia alla politica dei “due forni”.
Nel momento in cui Casini si offre di votare senza una precisa scelta di campo, doveva essere il Pdl a rifiutare in toto ogni abboccamento.
Il corteggiamento verso Casini, indotto da chissà quali elucubrazioni delle “colombe”, sembra quindi essersi risolto in una autentica Caporetto per il Pdl che, adesso, dovrà riacquistare credibilità verso i suoi stessi elettori.
Guarda caso gli unici candidati sostenuti da Casini, sono quelli in odor di finiotismo, Scopelliti in Calabria e, soprattutto, Polverini in Lazio che godrà anche della candidatura suicida del pci/pds/ds/pd che si è appiattito sulla perdente radicale Emma Bonino (impossibile da votare per ogni persona di Centro Destra che, per quanto ostile alla finiota Polverini, si asterrà ma non voterà per una candidata radicale).
Cosa farà il Pdl ?
Beh, intanto deve ripartire da una campagna elettorale energica a sostegno dei candidati presidente di Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria ed Emilia Romagna.
Tutte e cinque regioni in cui la candidatura espressa non è di un personaggio vicino a Fini (anche se nella mia Emilia, Mazzucca si presentò alla coop per ascoltare la presentazione del libro di Fini ...) e che non vede l’appoggio dell’Udc.
Cercare di recuperare credibilità in tutte le altre regioni, escludendo accordi preventivi con l’Udc e candidando persone che abbiano un passato politico solidamente anticomunista e alternativo all’inciucio.
Persone che sappiano essere solidali con Berlusconi e con il governo nelle prossime importanti battaglie su giustizia e immigrazione e non diano alcun motivo per sospettare possibili transumanze al seguito di Fini dopo le elezioni.
In Lazio e Calabria, dove purtroppo l’Udc ha già concluso l’appoggio al candidato del Pdl, Polverini e Scopelliti, dovranno pensarci gli elettori del Centro Destra a bocciare il corteggiamento verso Casini, astenendosi o votando candidati alternativi delle liste minori di Destra.
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